LA RAFFINERIA ESSO DI AUGUSTA OTTIENE IL SI’ ALLA COGENERAZIONE – PREVISTO L’ ABBATTIMENTO DELLE EMISSIONI IN ATMOSFERA DEL 60 PER CENTO

Pippo_Cannata.jpgAUGUSTA. “Si prevede di soddisfare il fabbisogno di energia elettrica della raffineria, con sostanziali miglioramenti dell’efficienza energetica e di riduzioni delle emissioni in atmosfera. E’ contemplato, come combustibile, l’uso di gas naturale”. Questa è la previsione di quanto si otterrà con la realizzazione dell’impianto di Cogenerazione che la ESSO Raffineria di Augusta intende realizzare, dopo aver ottenuto il via definitivo per l’iter burocratico, avviato nel novembre del 2010.  Alcuni giorni fa, a Roma,  si è svolta l’ultima conferenza dei servizi per apporre una modifica al relativo decreto. L’impianto ha già ottenuto il placet per il VIA (Valutazione di Impatto Ambientale). All’incontro hanno  presenziato il commissario reggente del comune di Augusta. il dirigente provinciale del settore Ambiente, Domenico Morello, il sindaco di Melilli. Pippo Cannata (nella foto), i rappresentanti dei Ministeri Economia e Ambiente,  nonché, ovviamente,  i vertici della Raffineria.

Si prevede che si realizzerà un abbattimento delle emissioni in atmosfera pari al sessanta per cento.

    G. C.

SBARCHINPIAZZA, DA UN’ECONOMIA DI MERCATO A UN’ECONOMIA DELLE RELAZIONI

Dalla segreteria Siqillyah, il bilancio 2012 dei progetti vissuti come avventure in terra di Sicilia. Nuovi mondi/modi/idee che acquisiscono concretezza

 

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Il 2012 è iniziato con il progetto degli Sbarchi in piazza promosso dalla neonata Ressud (Sicilia, Calabria, Puglia, Campania, Abruzzo). In più di 15 piazze d’Italia si sono organizzate delle giornate di mercato: le arance e le clementine, già in partenza per i Gas, hanno fatto da traino per altre produzioni del sud. Sono arrivati anche i produttori a raccontare le loro storie SBARCHINPIAZZA, da un’economia di mercato a un’economia delle relazioni. E’ un progetto di economia solidale teso a potenziare le relazioni tra le reti del Nord e quelle del Sud d’Italia, realizzato dalla Ressud e dai Gas, associazioni, scuole che nelle varie città hanno organizzato gli sbarchi. E’ un progetto, quindi, rivolto a sviluppare la produzione e il consumo di prodotti locali proveniente da agricolture ecologiche. A definire un sistema nazionale di garanzia condiviso da chi produce e chi consuma e supportare i produttori eco-socio-sostenibili, attivando processi di cooperazione. A far emergere il lavoro sommerso e regolamentare quello dei migranti, ad organizzare una distribuzione a filiera corta in collaborazione con gli attori della reti “Sempre con la Ressud, organizzato il CORSO PER FACILITATORI DI RETI DI ECONOMIA SOLIDALE, occasione anche per costruire ponti all’interno della Ressud, conoscere i diversi territori e progettare. Ponti che si sono già resi utili in occasione del terremoto in Emilia Romagna, per organizzare grandi acquisti collettivi di parmigiano e grana in soccorso alle aziende terremotate. Fra le attività che l’associazione ha svolto in Sicilia, importante è stato l’impegno nel FORUM REGIONALE ACQUA E BENI COMUNI per la realizzazione di un piano di sviluppo per la Sicilia. Il contributo prevalentemente è stato quello di introdurre e condividere temi quali: terra bene comune, tutela del territorio e salvaguardia del paesaggio, accesso alla terra, No all’alienazione delle terre demaniali, per una nuova agricoltura ecologica nell’economia solidale. Ispirato agli stessi principi alla fine del 2012, in seno ad Arcipelago Siqillyàh è nato un gruppo d’Offerta Solidale che si è dato il nome di Spicchidìsole. Il gruppo cura collettivamente  gli aspetti commerciali, mettendo a frutto l’esperienza acquisita, nella convinzione  che solo insieme si possa andare avanti in questo percorso comune.  Il nome  scelto, SPICCHIDÌSOLE allude all’appartenenza ad  Arcipelago Siqillyàh e agli elementi fondamentali della provenienza comune: i  frutti e il sole della nostra terra.  Nel pieno spirito delle iniziative Siqillyàne si sono buttati i semi perché nel territorio compreso fra Messina e Milazzo, tanto martoriato da scelte folli legate a un improbabile sviluppo economico (la raffineria e la centrale elettrica), e da un’attenzione al territorio, alle sue bellezze e alle sue migliori risorse, affinchè possa nascere un movimento di cittadini capaci di farsi promotori di un altro modo di fare economia: il DESMEMI, Distretto di Economia Solidale Messina-Milazzo. Il lavoro iniziale è stato quello di coinvolgere realtà, che a vario titolo operavano nella stessa direzione, ma che, mancando un coordinamento, non si conoscevano tra loro: in quest’ottica si sono visitate alcune aziende di produttori.Nell’ottica di promuovere, informare e formare si è organizzata la prima fiera del consumo critico e nuovi stili di vita a Palermo con il COMITATO FA’ LA COSA GIUSTA SICILIA.Anche il progetto RIS-ORTIMIGRANTI, partito in autunno, si rivolge alle realtà isolane ma con scopi d’integrazione e multiculturalità. Lo scopo è di attivare un’economia legata all’agricoltura che sia anche occasione di integrazione per persone migranti e di relazione fra produttori e consumatori. Il progetto favorirà la comprensione delle esigenze di ognuno mettendo al centro dell’attenzione la persona. Attraverso il lavoro nell’orto si avvierà un confronto e uno scambio tra persone provenienti da contesti culturali diversi, città/campagna e di nazionalità differenti.E poi: ORTI SOCIALI A LIBRINO! Un grosso quartiere periferico e molto degradato di Catania che, visionariamente, si tenta di rinverdire coinvolgendo tutta la popolazione. Nel frattempo si iniziano a preparare i primi orti nel campo San Teodoro liberato, una struttura sportiva, costata 20 milioni di euro e mai consegnata, che è stata occupata, liberata, dicono loro, da un gruppo di amici che vi tengono corsi di rugby ed altro. Frattanto a Palermo si lavora al PROGETTO CONCADORO per lo sviluppo di una fascia agricola periurbana e polifunzionale al servizio della città e della sua economia. I soggetti pubblici e privati concorreranno alla creazione del progetto attraverso un’esperienza partecipativa, democratica, inclusiva, etica e responsabile che ponga al primo posto l’interesse collettivo. Ancora, si  organizzano incontri preparativi della fiera “Terra Matta”, che si terrà a maggio a Palermo, invitando un rappresentante di “Bilanci di Giustizia” per iniziare a parlare di consumo consapevole e realizzare un laboratorio attivo di finanza al fine di costituire una filiale siciliana con MAG2 di Milano.
E, come si dice, dal locale al globale, è stato seguito il forum internazionale di Nyeleni che poi li ha portati a Milano al meeting di Urgenci. Un incontro interessante che porterà al passo successivo del forum sociale mondiale a Tunisi a Marzo.

 

La segreteria Siqillyah

JOSE’ TRINGALI IN CONCERTO CON DUE TANGUEROS D’ECCEZIONE AL CIRCOLO UFFICIALI AUGUSTA

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Commovente la coda finale, quando la pianista è scesa per baciare la madre

Augusta. Elettrizzante concerto di San Valentino per soci e ospiti del Circolo Ufficiali e del Rotary club, presieduti rispettivamente dall’avvocato Piero Amara e dal comandante di Marinarsen, contrammiraglio Giuseppe Abbamonte. Dopo i saluti di Amara e quelli di Abbamonte, che ha letto il rispettabile c.v. della concertista, leluci della ribalta si sono accese  sulla pianista augustana Josè Francesca Tringali, docente di pianoforte nella scuola statale “Salvatore Todaro”, di cui dirige l’Ensemble giovanile, con all’attivo numerosi concerti da sola o in duo con un’altra pianista locale, Michela Trovato, con cui si esibisce spesso in “spettacolari” concerti a quattro mani e con due pianoforti. Per il concerto di San Valentino Josè Tringali ha scelto musiche sottilmente struggenti dell’argentino Piazzolla per il primo tempo e dello statunitense George Gershwin per il secondo. Durante il primo tempo si sono esibiti, nello spazio fra il palcoscenico e la platea , due tangueros d’eccezione, il comandante dei gruppi velici della Marina Militare, Giuseppe Puzone Bifolco, e Giulia Compagnone, napoletana, amica di famiglia del comandante di Marisicilia, il contrammiraglio Roberto Camerini. I due ballerini di tango hanno “sedotto” il pubblico con le loro figurazioni artisticamente sensuali, com’è sensuale il ballo del tango, mentre la pianista interpretava Piazzolla,  musicista che, tuttavia, non si prestava a comporre musiche da ballo, ma, appunto da concerto. E’ stata, quindi, più difficile per i due eseguire i loro movimenti seguendo le note di Piazzolla. L’eleganza morbida dei due si è imposta e ha suscitato calorosi applausi, come calorosi e prolungati sono stati quelli nei confronti della concertista soprattutto alla fine del secondo tempo, dopo aver dato splendida prova interpretativa dei passi I got rhythm e Rapsody in blue di George Gershwin. Josè ha concesso il bis con una vigorosa interpretazione pianistica della colonna sonora del film I pirati dei Caraibi. Commovente la coda finale quando Josè è scesa dal palco per andare a baciare la madre, Nelly Tringali, già direttrice didattica del circolo Pascoli. “Quella di San Valentino” – ha detto la concertista – “è la festa dell’amore e l’amore più grande è quello per la mamma”. Josè ha ringraziato tutti da Abbamonte ad Amara, da Anna Camerini (moglie dell’ammiraglio) a Luisa Cusumano, moglie del comandante di Maribase, il capitano di vascello Barbera. Il prossimo concerto dell’augustana sarà a Marsala nel mese di marzo.

Giorgio  Casole

 

BULLISMO: UNA REALTÀ LONTANA?

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Augusta – Questa problematica, che sembra non toccare gli alunni del Liceo Mégara, ma che in realtà è intrinseca, almeno in maniera superficiale, ad ogni basilare forma di convivenza umana, è stata analizzata in maniera plurilaterale ed efficace, dal team di psicologhe formato dalle dottoresse Giuseppina Salamone, Mariella Leone e Manuela Benedetto. L’attività, organizzata e aperta dalla docente Anna Lucia Daniele, si è svolta nell’ambito del Progetto APQ Giovani del Comune di Augusta “La città del futuro a misura dei giovani”. L’obiettivo delle tre esperte era di instaurare un dialogo più diretto con i ragazzi all’interno dell’ambito scolastico, per cogliere l’eterogeneità delle possibili cause di questo fenomeno. Dunque, in un’atmosfera colloquiale e pacata, attraverso la tecnica del Brainstorming (tempesta cerebrale) e delle Domande-Stimolo, gli studenti del liceo sono stati invogliati ad elencare tutte le possibili conseguenze emotive che un atto di bullismo potrebbe creare all’interno di un individuo vittima di  violenze fisiche o psicologiche. Ciò che è effettivamente scaturito da quest’incontro altamente istruttivo, che ha visto i ragazzi cimentarsi anche in giochi di situazione e di squadra (spesso dagli esiti comici), è che dalla semplice osservazione dei comportamenti adottati dagli studenti in queste circostanze, possono essere intuite le dinamiche comportamentali che caratterizzano il nucleo classe e che concorrono alla creazione di una situazione formativa più o meno equilibrata e positiva. Grande l’entusiasmo con cui i ragazzi hanno partecipato all’incontro grazie ai modi altamente coinvolgenti e stimolanti delle dottoresse.

     Cristina De Fino

Càsole porta Dante alla Casa di reclusione

carcere augusta,dante,giorgio casole

 

Augusta. Mercoledì 13 febbraio, alle ore 9.30, nella sala teatro della Casa reclusione di Augusta, nell’ambito delle iniziative culturali e di risocializzazione si è tenuta una matinée’, a titolo gratuito, di educazione alla poesia , a cura di Giorgio Càsole, docente liceale di materie umanistiche, interprete di testi poetici e in prosa, responsabile del Teatro Gruppo di Augusta.. “L’iniziativa” – riferisce il direttore Antonio Gelardi- “si inquadra fra quelle avviate dall’amministrazione penitenziaria per favorire ed incrementare il trattamento rieducativo, esigenza resa ancora più ineludibile dalle recenti pronunce della Corte di Strasburgo sul rispetto dei diritti umani e il miglioramento delle condizioni dei reclusi anche con il contatto con la società esterna”. Càsole ha  introdotto spiegando il valore eil fine della Divina Commedia e poi ha interpretato il celebre passo dell’amore di Paolo e Francesca dal V canto dell’Inferno. E’ stato dato spazio al coinvolgimento dei detenuti  e uno di loro, Franco Di Nardo,  ha recitato d’un fiato ‘A livella di Totò. E’ stata poi la volta di Veronica Timmoneri che, pur visibilmente influenzata, ha interpretato, con il supporto degli stessi detenuti, celebri canzoni di Celentano e Battisti, accompagnata alla chitarra da Salvatore Caruso.Un detenuto, Giovanni Strambelli, ha voluto esibirsi interpretando Margherita di Cocciante, suscitando gli applausi della platea, che ha assistito a un vero happening, a uno spettacolo, cioè, non previsto dal copione, improvvisato al momento sul palco, come, per esempio, la recita di una poesia dello stesso Càsole sull’11 settembre 2001, interpretata dallo stesso autore con il supporto di quattro detenuti che hanno fatto da “coro” leggendo un ritornello della poesia. La  mattinata si è conclusa con l’interpretazione di canzoni da sceneggiata napoletana con i detenuti in piena forma. “Un esempio di spettacolo di contaminazione” – ha commentato il direttore Gelardi – “che  ha conosciuto momenti di spasso”

 

 Nella foto: Giorgio Càsole al microfono,  Veronica Timmoneri al leggio,  Salvatore Caruso alla chitarra; gli altri sono detenuti

BONNIE E CLYDE NOSTRANI RAPINANO LA MONTEPASCHI DI SIENA

20130117_rapina.jpgAUGUSTA. Pomeriggio del  13 febbraio. Sono da poco passate le 15,30. Un uomo e un donna, presumibilmente giovani, (ne sapremo di più quando gl’inquirenti avranno esaminato la registrazione delle telecamere di sorveglianza), entrano regolarmente, come due normali clienti, cioè, dall’ingresso della filiale della Montepaschi di Siena, sul LUNGOMARE Rossini. Si tratta di una filiale non dotata di sorveglianza armata, forse perché, come abbiamo potuto constare in questi giorni, il Monte Paschi è  precipitato in una pesante condizione debitoria. Una volta dentro, la coppia, con straordinaria destrezza, calza immediatamente un passamontagna, estrae una pistola e un taglierino. Ordina la disattivazione dell’allarme e, senza perdere la calma, come due freddi professionisti, si fanno consegnare i telefoni cellulari dai circa dieci clienti, fra cui due bambini, e li hanno rinchiusi all’interno di una delle stanze della filiale, che, probabilmente, avevano già individuato durante una visita precedente durante la quale, per una normale operazione bancaria, avranno potuto  esaminare il luogo della rapina farsi un’idea, seppur sommaria, sulla pianificazione dell’azione criminosa.  Rinchiuso il drappello di clienti, insolito a quell’ora, vicina al momento della chiusura, i due Bonnie e Clyde nostrani hanno obbligato i dipendenti della filiale a racimolare tutto il denaro  presente in quel momento nelle loro casse  e poco dopo hanno svuotato il bancomat, arraffando probabilmente centomila euro (nel momento in cui scriviamo, il bottino non è stato calcolato con precisione, Arraffato alla bell’e meglio un non trascurabile bottino, i due si sono presto dileguati a piedi, facendo perdere immediatamente le tracce, nonostante fossero a piedi. Gl’inquirenti presumono che ci fosse un complice pronto ad aspettarli in un’auto parcheggiata in una delle strade secondarie nei pressi della banca. Ripristinato l’allarme, intervengono sul posto molto rapidamente le volanti della Polizia di Stato, la cui caserma è poco distante, all’interno del Castello svevo nella villa comunale. I poliziotti si rendono conto sùbito che i due non hanno lasciato traccia e, nell’impossibilità di tirare fuori dalla stanza i malcapitati clienti con i bambini molto spaventati, chiamano i vigili del fuoco per liberarli.  I clienti con i bambini erano visibilmente scioccati. Qualcuno ha detto: “Abbiamo vissuto l’esperienza più drammatica della nostra vita”, “Sembrava di vivere un reality, ma, invece, era tutto vero”.  Non è la prima volta che la filiale augustana della Montepaschi viene rapinata, ma è la prima volta, anche in assoluto, che ad Augusta è accaduto un fatto che poteva finire in tragedia.

Giorgio Càsole

SAN VALENTINO A TEATRO: COMICS, PARANINFO, LA RESISTIBILE ASCESA DI ARTURO UI E TANT’ ALTRO

Comics, con Diego Parassole, in “I consumisti mangiano i bambini”

La rassegna organizzata dall’associazione “Ecco Godot” con la collaborazione del Teatro Stabile di Catania

CATANIA – “I consumisti mangiano i bambini”: così la vede e la pensa Diego Parassole, campione di umorismo socialmente impegnato, che si esibirà al Teatro Musco venerdì 15 e sabato 16 febbraio alle ore 21, ospite del cartellone di Comics. Prosegue così con successo la ventesima edizione della rassegna organizzata dall’associazione Ecco Godot, fondata e diretta da Marco Vinci, che dal 2010 si avvale della sinergia stretta con il Teatro Stabile di Catania. Dopo Sergio Vespertino e il duo “I sensi d’oppio”, Comics propone un altro nome di sicuro impatto, Diego Parassole, che ha scelto la parodia di uno slogan storico per il titolo del suo nuovo spettacolo. “I consumisti mangiano i bambini”: un titolo esagerato? Forse, ma non troppo! Comico e umorista di impegno, Parassole ci ha abituato a spettacoli di contenuto sociale, ecologico e umano. Così come lo sono stati nel tempo i suoi innumerevoli interventi televisivi. Con lo spettacolo teatrale precedente, “Che Bio ce la mandi buona”, Parassole ha dimostrato di essere uno dei pochi comici italiani capace di unire l’umorismo elementare e quotidiano con argomenti difficili, scientifici e a volte persino tecnici. Non tutti si possono permettere di proporre sequenze comiche esilaranti che parlano di questioni complicate come i meccanismi che entrano in gioco nel nostro cervello quando dobbiamo acquistare un prodotto, l’eccesso di consumi, l’obesità, l’alimentazione tradizionale e quella con cibi biologici. E ancora meno sono quelli che possono prendere in giro concetti altisonanti, come l’obsolescenza programmata. Parole grosse che spesso si usano per non farci capire cose semplici: l’obsolescenza programmata significa che, tra le tante cose che compriamo, non è solo il latte quello che ha la data di scadenza: anche la lavatrice e la videocamera, sono destinate a “scadere” molto prima di quanto ci si aspetti. Allora perché “I consumisti mangiano i bambini”? Certo, è una provocazione: i consumisti non mangiano i bambini… però tutti noi, da tempo, stiamo mangiando il loro futuro. Lo spettacolo parla di questo. Di come continuiamo a sopravvivere ascoltando più la pubblicità che il medico. Di come mangiamo ogni giorno il doppio di quello che ci serve.

 Di come, così facendo, creiamo un mondo dove da una parte si muore d’indigestione e dall’altra di fame.Potrebbe sembrare uno spettacolo che chiede un’adesione ideologica preventiva per essere visto. Ma non è così. Il monologo di Parassole si pone delle domande su quello che potrebbe essere il nostro futuro. Un futuro che probabilmente sarà complicato ma certamente anche ridicolo. Certo, questo dipenderà anche molto dalle scelte che faremo. Parassole ci propone di farle col sorriso sulle labbra. Perché imparare a ridere di noi stessi e dei nostri comportamenti poco pensati, può allungare la vita. Durante lo spettacolo è severamente vietato mangiare: chupa chupa, popcorn, merendine e soprattutto … bambini!

Caterina Rita Andò

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“Il paraninfo” di Luigi Capuana, classico del teatro comico siciliano

Regia e adattamento di Francesco Randazzo, nel ruolo del titolo AngeloTosto

TRECASTAGNI – Prosegue con successo la stagione di prosa del Teatro Comunale di Trecastagni, la sesta programmata grazie alla collaborazione stretta tra lo Stabile di Catania e l’Amministrazione del Comune. Da gennaio a maggio sette spettacoli di altà qualità con una parata di grandi interpreti. Secondo titolo in cartellone è “Il paraninfo” di Luigi Capuana: non poteva mancare un popolare classico in vernacolo, appuntamento che il direttore Giuseppe Dipasquale propone anno dopo anno, per valorizzare la letteratura drammatica fondata sul patrimonio linguistico dialettale.  La scelta è caduta su un testo di culto, “Il paraninfo”, pietra miliare del teatro comico siciliano, in scena al “Musco” dall’11 gennaio al 10 febbraio. Risate assicurate per esorcizzare la crisi. E per combatterla un forte atto di responsabilità: gli attori hanno accettato, senza eccezione di ruoli, la paga minima sindacale uguale per tutti. Nella stessa ottica, per ottimizzare le risorse e ridurre gli sprechi, la produzione dello Stabile riprende e rinnova quella realizzata con grande successo nel febbraio 2003, puntando sulla qualità di allestitori e interpreti. Regia e adattamento sono di Francesco Randazzo, che posticipa l’azione dalla Sicilia postunitaria a quella dell’ultimo dopoguerra e trasforma lo spettacolo in una vera e propria commedia con musiche, attingendo alle melodie d’epoca e puntando molto sulla vivacità delle danze. Dora Argento firma scene e costumi, Silvana Lo Giudice le coreografie, Franco Buzzanca le luci. La colonna sonora originale è di Nino Lombardo che ha curato anche la scelta di celebri musiche e canzoni del periodo.  Nel ruolo del titolo un beniamino del pubblico come Angelo Tosto, qui affiancato da un folto cast che annovera Vitalba Andrea, Alessandra Barbagallo, Filippo Brazzaventre, Cosimo Coltraro, Egle Doria, Camillo Mascolino, Margherita Mignemi, Rosario Minardi, Sergio Seminara, Olivia Spigarelli, Riccardo Maria Tarci, Aldo Toscano, Luana Toscano. Al pianoforte lo stesso Nino Lombardo.  Attori, si è detto, a paga minima sindacale. «L’alternativa – si legge in una nota della stessa Compagnia (riportata per esteso in allegato, n.d.r.) – sarebbe stata la rinuncia a produzioni teatrali come questa alla quale il pubblico catanese si accinge ad assistere. Invitiamo a prendere coscienza che la nostra è una categoria di lavoratori che, al pari delle altre, contribuisce al miglioramento della qualità della vita e al progresso culturale. E come tale va sostenuta con ogni forma di partecipazione sia da parte del pubblico che degli Enti, quali Stato, Regione, Provincia e Comune. È indubbio l’impegno e il valore degli artisti professionisti che nel corso degli anni hanno contribuito a promuovere il repertorio teatrale non solo siciliano, in uno con il patrimonio artistico e culturale della nostra terra, tenendo alta la dignità e il livello del proprio lavoro. Invitiamo dunque a riflettere su una ipotesi impensabile da 2000 anni a questa parte e che potrebbe realizzarsi a breve: potremmo perdere il nostro lavoro e il sostentamento per centinaia di famiglie, ma il pubblico potrebbe perdere per sempre il piacere di fruire di un teatro di qualità messo in scena da professionisti».È il caso di questa bella edizione del “Paraninfo”. Situazioni esilaranti innervano un capolavoro ricco di risvolti umani e sociali, com’era nelle corde del grande scrittore verista. In un’epoca in cui il matrimonio combinato era assai diffuso, l’autore rivendica la priorità del sentimento. Convinto altresì dell’importanza del teatro dialettale, Capuana redige il copione in siciliano ricavandolo da una sua novella in lingua. Non a caso la pièce si colloca agli albori di quel “secolo breve” che tanto fecondo si sarebbe rivelato per la narrativa e la drammaturgia isolane. «Dodici aprile 1915. Questa data non si cancellerà mai dalla mia mente, dovessi campare mille anni!». Angelo Musco ricorda così nell’autobiografia la prima rappresentazione milanese, che lo avrebbe consacrato come il più grande comico dei suoi giorni.  Capuana tratteggia da par suo uno spaccato di fine ‘800, per raccontare la vicenda di un ex maresciallo della Guardia di Finanza, il cui scopo nella vita è portare al fidanzamento giovani e meno giovani, borghesi e campagnole di buona famiglia. Per Don Pasquale Minnedda fare sposare il prossimo è una “missione”, ma gli procura più guai che gratitudine, visto che le sue coppie improbabili si sciolgono in men che non si dica. Con la sua parlantina da avvocato mancato, Pasquale è appunto un paraninfo, ovvero un combinatore di matrimoni per professione, quale ormai non si trova più neppure nei piccoli paesi della provincia. Ma il fascino del testo resta inalterato.  Osserva il regista Francesco Randazzo: «La mia versione scenica ritorna, in tempi di crisi, quale piccolo antidoto che, attraverso la comicità, auspica quel senso di positivo umore collettivo che lo spettacolo suggerisce. Il motore della pur esile vicenda è infatti l’ottimismo, la volontà di affrontare il mondo e le sue difficoltà, reali o inventate. In un contesto di libertà creativa, anarchica e popolare, come i teatranti che mi hanno preceduto, ho esaltato di questo classico il guizzo e lo spirito frizzante, in modo fruibile per il pubblico attuale, composto da generazioni differenti: le più vecchie amano riconoscersi in ciò che vedono, le più giovani sorprendersi, scoprire ciò che sta prima di loro, con ritmi e codici propri. Quindi modernizzare, rivitalizzare, rendere riconoscibile un genere, ed allo stesso tempo dargli un respiro più vicino a noi. Da qui lo spostamento temporale in un immaginifico secondo dopoguerra, momento di rinascita, apertura a influssi culturali e artistici, entusiasmi e novità. Perché ciò che conta è appunto l’ottimismo, la positività. Così tutti, teatranti e pubblico, abbiamo la fugace possibilità di seppellire la tristezza con una risata. Che non risolve, ma ricarica i nostri spiriti stanchi in questi tempi duri».

   Caterina R. Andò

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Doppia scena: Umberto Orsini presenta “La resistibile ascesa di Arturo Ui”, parodia brechtiana del nazismo

 

CATANIA San Valentino con Umberto Orsini. Le sue innumerevoli fan sono avvertite. L’affascinante mattatore sarà il protagonista del prossimo appuntamento di “Doppia scena”, il ciclo di incontri organizzato dal Teatro Stabile di Catania e dalla Libreria MondadoriDiana, che ha ospitato l’evento giovedì 14 febbraio alle ore 17,30. Interverrà il direttore del Teatro Stabile, Giuseppe Dipasquale. A coordinare l’incontro sarà la giornalista Caterina Andò. Fascino a parte, Orsini continua a mietere premi e successi per il suo impegno artistico, frutto di colte letture, e sempre arricchito da profonda meditazione storica, filosofica, etica. A “Doppia scena” il grande attore incontrerà il pubblico etneo per presentare la sua più recente fatica teatrale. È infatti ancora una volta ospite del Teatro Stabile di Catania con un testo brechtiano dal forte ed esplicito impegno civile, La resistibile ascesa di Arturo Ui, impietosa satira sulla presa del potere di Adolf Hitler. Comicità grottesca e feroce denuncia del totalitarismo connotano un capolavoro di sicuro impatto, che ben si inserisce nel cartellone intitolato da Giuseppe Dipasquale all«arte della commedia» per sondare e decriptare l’attuale crisi di risorse e valori.

Caterina R. Andò

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Seconda edizione a Catania del prestigioso concorso nazionale di danza“Premio Teatro Massimo Bellini

CATANIA – La seconda edizione del Concorso nazionale di danza “Premio Teatro Massimo Bellini” si è svolta nel tempio della musica catanese il 12 e il 13 febbraio 2013. Il gruppi e i solisti che hanno superato le preselezioni, hanno continuato la competizione nel corso del galà che si è tenuto sul palcoscenico del Massimo la sera stessa 13 febbraio. Le categorie suddivise in età e stili di danza (classica, neoclassico, contemporaneo, moderno). I premi in denaro e in borse di studio messe a disposizione da “Concorso Sicilia In”, “Concorso Rieti”, “Concorso non solo danza”.

La prestigiosa giuria era composta da Laura Comi, direttrice della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma (classico), Giuseppe Della Monica (classico), Loris Petrillo (contemporaneo), Ilir Shaqiri (moderno). Ospiti della serata i danzatori del Centro Danza Azzurra che si sono esibiti durante il galà. Organizzatori del concorso, Alfio Barbagallo, Katia Mancuso e Carmy Andronico, rinomati coreografi e maestri di danza.

      C. R.Andò

I 100 ANNI DI NONNA PIPPA ALFANO, CON TARGA DEL COMUNE E GRANDE FESTA IN FAMIGLIA

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PIPPA ALFANO.jpgAUGUSTA. Un folto drappello, tra figlie, nipoti e pronipoti, ha festeggiato alla grande e in armonia, la “matriarca” Giuseppa Alfano,  classe di ferro 1913, nata a Rosolini, ma vissuta ad Augusta sin dalla tenera età: ben cinque generazioni schierate per la felicità della veneranda nonna Pippa, come tutti la chiamano, orgogliosa dell’unanime affetto che la circonda e della targa che il Comune ha voluto donare per la ricorrenza della data: 100 anni portati bene, a parte qualche comprensibile acciacco. Giuseppa Alfano è vedova da ben trentasei anni. Non è infrequente, ormai, leggere di questi anniversari e anche noi, in passato, ce ne siamo occupati. Anche questa volta vogliamo dedicare il giusto spazio a questa nonnina centenaria (sono le donne che, di norma, raggiungono questo traguardo e lo superano), anche per la premura della nipote Pina Davino, nostra fedele lettrice, la quale ha testimoniato che nonna Pippa “è amata e ben voluta da tutti,  per  noi nipoti è stata una seconda mamma e siamo orgogliosi di averla fra noi e la vogliamo tanto tanto bene”.

   G. C.         

M5S vuole realizzare un’azione collettiva contro Publiservizi

IL COMUNE INCASSA 4,5 MLN DI EURO PER L’IMU, MENTRE ANCORA VENGONO RECAPITATE LE CARTELLE PAZZE ICI 2007

 

grillo.jpgAUGUSTA. Nelle casse del Comune  sono pervenuti  i proventi dell’Imu. La somma in totale finora incassata, come ha fatto sapere il commissario reggente, Antonino La Mattina, ammonta a circa 4 milioni e 500 mila euro. Circa 10 milioni l’introito annuo previsto che consente all’ civica Amministrazione  comunale di programmare interventi di opere pubbliche.  Il 30 ottobre  2012 il Consiglio comunale ha approvato l’aumento dell’addizionale Irpef e dell’Imu (seconda casa). Le relative aliquote sono determinate nel seguente modo: addizionale Irpef dallo 0.2% allo 0.8%; dall’anno d’imposta 2012; Imu da 7,6 per 1000 a 10,6 per 1000 per la seconda casa, mentre per la prima casa l’aliquota resta pari a 4 per 1000. Quello che era stato da molti considerato solo un aggravio per le tasche dell’utenza, sta contribuendo a risollevare le condizioni finanziarie dell’Ente e il commissario  reggente sostiene che vuole i impegnarsi  a ripagare i cittadini con servizi efficienti e lavori necessari per  rendere vivibile la città: manutenzione di strade e pubblica illuminazione. Nel frattempo la Publiservizi spa società incaricata della riscossione dei tributi, invia cartelle non solo riguardanti la vecchia imposta sugli immobili, ma anche inerenti la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Ammonta ad oltre 2 milioni di euro la Tarsu non pagata relativa al periodo compreso tra il 2006 e il 2008. Dalla metà dello scorso dicembre la Publiservizi dopo aver conteggiato circa 3 milioni e mezzo di tributi non versati ed evasi ed eseguito un lavoro di controllo sull’elenco dei contribuenti; ha messo in ruolo gli avvisi di pagamento per bollette Tarsu non versate o pagate parzialmente. Da alcuni giorni la stessa procedura è stata adottata per quanto concerne l’Ici, ma i reclami vengono fatti al Comune.  Al riguardo i rappresentanti locali, Di Silvestro intesta, del Movimento “grillino” 5 Stelle, stanno avvisando i cittadini coalizzarsi e a promuovere una cosiddetta class action, cioè un’azione collettiva, di cui si farà carico lo stesso movimento. I cittadini non devono cestinare nulla, nemmeno la busta dove deve risultare leggibile il timbro di partenza e quello di ritorno, pena la nullità dell’atto. Ci sono giovani avvocati combattivi all’interno i 5 Stelle augustano  e, perciò, i cittadini sono sollecitati ad agire in sintonia con loro per dare più forza e per non spendere più quattrini del dovuto.

C.C.

IL MEGARA CONTRO L’OMOFOBIA

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 Al Liceo Mégara di Augusta sono stati svolti due interessanti incontri sui  temi dell’omosessualità e dell’omofobia, con la partecipazione straordinaria del  personale che collabora con la sede locale del Servizio Tossicodipendenze di Augusta (Ser.T.). Entrambi gli incontri sono stati coordinati dal professore Alfio Castro e gestiti dai rappresentanti di istituto Luca Roggio, Giuseppe Roggio, Roberto Greco e Vito Pantaleo. Il dott. Bordonaro, psicologo, nella prima assemblea dedicata ai ragazzi del biennio, e il dott. Garofalo, psichiatra, nella seconda assemblea per gli studenti del triennio, hanno entrambi risposto alle domande che gli studenti hanno formulato, dopo la proiezione del film ambientato a Trieste “Diverso da chi?”, che tratteggia comportamenti omofobici scaturiti solo da un’incomprensione che ancora persiste nei confronti di chi è diverso. Diverso da chi, poi? – sono queste le parole di Piero nel film, ragazzo omosessuale alle prese con Adele, donna bigotta e distante da qualsiasi forma di compromesso, che poi si ricrede e anzi diventa lei stessa “diversa” dagli altri. Tramite la visione di questo filmato, a tratti anche comico, i ragazzi hanno avuto modo così di entrare in contatto con tale realtà, apparente distante ma che tocca molto più giovani di quanti essi stessi possano pensare. A conclusione delle due rispettive assemblee, quasi tutti gli studenti si sono espressi favorevolmente ai “matrimoni gay”, testimoniando così la larga mentalità dei giovani a scendere a compromessi e ad accettare i cambiamenti che la società del XXI secolo pone loro davanti.

Particolarmente attiva e interessata è stata la partecipazione degli alunni in entrambe le assemblee.

  Silvia Mattei