Convegno del Rotary a Palazzo di città sui porti di Augusta e Catania
Augusta. Com’era intuitivo, nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città, nella conferenza sui porti di Augusta e Catania, venerdì 23 marzo, il presidente Andrea Annunziata, dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) di Augusta-Catania, sostanzialmente, non ha detto nulla di nuovo rispetto a quanto riferito, appena qualche giorno fa, nella medesima sede, ai rappresentanti della stampa locale, rappresentanti ai quali ha rivolto un accorato appello perché collaborino con l’Adsp perché l’Europa ci guarda e monitora tutto quello che accade. Annunziata ha riferito che, tempo addietro, quando egli governava l’Autorità portuale di Salerno, trovandosi in una sede europea gli mostrarono un servizio pubblicato “su un giornale che a Napoli vende dieci copie” in cui si vedono gli agenti della DIA in area portuale; un’immagine del genere, ha sottolineato Annunziata, procura danni per lo sviluppo. Un appello simile ha rivolto agli ambientalisti, messi sul chi vive per il ventilato progetto di un deposito di gas metano o GNL. “In questo momento nel mondo si stanno costruendo trecento navi di oltre trecento metri e vanno a GNL”, ha precisato Annunziata, che ha rassicurato ambientalisti e no, che “la modernizzazione delle nostre sedi si può fare, così come si possono coniugare ambiente e sicurezza facendo business” e ha rassicurato i giovani che ci può essere un futuro nell’industria del porto, perché “noi siamo imprenditori, pubblici imprenditori, con i vincoli che derivano dall’essere pubblici, ma abbiamo il dovere di creare lavoro”, una vera e propria pronuncia di “captatio benevolentiae” questa di Annunziata che ha rivendicato le sue radici meridionali e ha sottolineato che i meridionali al nord dimostrano pienamente le proprie capacità, che devono essere messe al servizio del sud, per creare sviluppo in questo territorio della Sicilia orientali che non ha eguali in tutt’Italia: le diversità del porto di Catania dentro la città e del porto di Augusta fuori della città, sono una ricchezza anche perché questo territorio è “una miniera da esplorare”, “è una terra vergine”,anche se, ovviamente non mancano le difficoltà, ma se anche le difficoltà sono elevatissime non lo sono mai tanto da superare l’ingegno umano, ha ripetuto più volte durante la conferenza, preceduta dai saluti del presidente del Rotary, Romano, e del sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, la quale ha fatto una semplice notazione, quando ha detto che “Augusta è una città problematica”. Annunziata ha informato l’uditorio d’essersi recato a Miami, in Florida, la città più importante al mondo per il settore crocieristico, come rappresentante d’un’Adsp che unisce due porti: quello di Catania, dove già attraccano le navi da crociera e quello di Augusta dove potrebbero attraccare. Durante il suo soggiorno negli USA, Annunziata si è sentito porre dagli imprenditori non domande sul paesaggio ma sulle cosiddette ZES, le zone economiche speciali, quale potrebbe essere quella di Augusta-Catania e che il governo deve ancora individuare. Annunziata ha pure fatto riferimento a Malta, storico concorrente della Sicilia orientale, rassicurando il folto pubblico che “non siamo in competizione con Malta, la vera concorrenza ci viene dal nord Africa, Malta anzi vuole collaborare con noi, cerca spazio e noi della Sicilia orientale l’abbiamo”. L’altro relatore, Davide Fazio, agente marittimo, presidente della neonata Unionports, con associate aziende che operano nei porti di Augusta-Catania e di Siracusa, è stato piuttosto critico quando ha affermato che “il porto di Augusta può essere considerato una banchina con delle bitte” e quando ha ricordato che “per quanto riguarda la via della seta siamo indietro di trent’anni” e, quasi in dissenso con Annunziata, ha detto che “la vera ricchezza c’è quando una nave può scaricare e caricare anche nei luoghi più impensati” e ha auspicato che “noi dobbiamo fare cose che gli altri non fanno, per esempio fare depositi di oli vegetali”.