AUGUSTA, LA DIVERSITA’ DEI PORTI COSTITUISCE UNA RICCHEZZA – di Cecilia Càsole

Convegno del Rotary a Palazzo di città sui porti di Augusta e Catania

29251216_1011489742338006_1625908558_oAugusta. Com’era intuitivo, nel salone di rappresentanza del Palazzo di Città, nella conferenza sui porti di Augusta e Catania, venerdì 23 marzo, il presidente Andrea Annunziata, dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) di Augusta-Catania, sostanzialmente, non ha detto nulla di nuovo rispetto a quanto riferito, appena qualche giorno fa, nella medesima sede, ai rappresentanti della stampa locale, rappresentanti ai quali ha rivolto un accorato appello perché collaborino con l’Adsp perché l’Europa ci guarda e monitora tutto quello che accade. Annunziata ha riferito che, tempo addietro, quando egli governava l’Autorità portuale di Salerno, trovandosi in una sede europea gli mostrarono un servizio pubblicato “su un giornale che a Napoli vende dieci copie” in cui si vedono gli agenti della DIA in area portuale; un’immagine del genere, ha sottolineato Annunziata, procura danni per lo sviluppo. Un appello simile ha rivolto agli ambientalisti, messi sul chi vive per il ventilato progetto di un deposito di gas metano o GNL.  “In questo momento nel mondo si stanno costruendo trecento navi di oltre trecento metri e vanno a GNL”, ha precisato Annunziata, che ha rassicurato ambientalisti e no, che “la modernizzazione delle nostre sedi si può fare, così come si possono coniugare ambiente e sicurezza facendo business” e ha rassicurato i giovani che ci può essere un futuro nell’industria del porto, perché “noi siamo imprenditori, pubblici imprenditori, con i vincoli che derivano dall’essere pubblici, ma abbiamo il dovere di creare lavoro”, una vera e propria pronuncia di “captatio benevolentiae” questa di Annunziata che ha  rivendicato le sue radici meridionali e ha sottolineato che i meridionali al nord  dimostrano pienamente le proprie capacità, che devono essere messe al servizio del sud,  per creare sviluppo in questo territorio della Sicilia orientali che non ha eguali in tutt’Italia:  le diversità del porto di Catania dentro la città e del porto di Augusta fuori della città, sono una ricchezza anche perché questo territorio è “una miniera da esplorare”,  “è una terra vergine”,anche se, ovviamente non mancano le difficoltà, ma se anche le difficoltà sono elevatissime non lo sono mai tanto da superare l’ingegno umano, ha ripetuto più volte durante la conferenza, preceduta dai saluti del presidente del Rotary, Romano, e del sindaco di Augusta, Cettina Di Pietro, la quale ha fatto una semplice notazione, quando ha detto che “Augusta è una città problematica”. Annunziata ha informato l’uditorio d’essersi recato a Miami, in Florida, la città più importante al mondo per il settore crocieristico, come rappresentante d’un’Adsp che unisce due porti: quello di Catania, dove già attraccano le navi da crociera e quello di Augusta dove potrebbero attraccare.  Durante il suo soggiorno negli USA, Annunziata si è sentito porre dagli imprenditori non domande sul paesaggio ma sulle cosiddette ZES, le zone economiche speciali, quale potrebbe essere quella di Augusta-Catania e che il governo deve ancora individuare. Annunziata ha pure fatto riferimento a Malta, storico concorrente della Sicilia orientale, rassicurando il folto pubblico che “non siamo in competizione con Malta, la vera concorrenza ci viene dal nord Africa, Malta anzi vuole collaborare con noi, cerca spazio e noi della Sicilia orientale l’abbiamo”. L’altro relatore, Davide Fazio, agente marittimo, presidente della neonata Unionports, con associate  aziende che operano nei porti di Augusta-Catania e di Siracusa, è stato piuttosto critico quando ha affermato che “il porto di Augusta può essere considerato una banchina con delle bitte” e quando ha ricordato che “per quanto riguarda la via della seta siamo indietro di trent’anni” e, quasi in dissenso con Annunziata, ha detto che “la vera ricchezza c’è quando una nave può scaricare e caricare anche nei luoghi più impensati” e ha auspicato che “noi dobbiamo fare cose che gli altri non fanno, per esempio fare depositi di oli vegetali”.

AUGUSTA, GIUSEPPE DI MARE: “IL GOVERNO REGIONALE HA APPROVATO I CANTIERI LAVORO, BOCCATA D’OSSIGENO ANCHE PER I DISOCCUPATI DELLA NOSTRA CITTÀ.”

cantieri di lavoroAugusta. Il Governo Regionale presieduto dal Presidente Musumeci ha dato via libera alle iniziative per realizzare i cantieri lavoro. “Si tratta di una misura -osserva il consigliere comunale Giuseppe Di Mare – “importante che darà una piccola boccata d’ossigeno ai disoccupati e inoccupati anche della nostra città, in un momento di crisi nel reperimento di posti di lavoro ed è la dimostrazione dell’attenzione verso i problemi reali. Mi auguro che anche il Comune di Augusta si sia adoperato per usufruire di questa piccola possibilità, per aiutare chi non lavora, entro i termini prestabiliti; infatti le richieste dei Comuni dovevano pervenire alla Regione entro il 15 marzo. Nei prossimi giorni verificherò le azioni poste in essere dall’amministrazione in relazione a questa possibilità di lavoro da offrire ai nostri cittadini. Una strada quella del lavoro da seguire con determinazione” –secondo il consigliere comunale di cambiAugusta, Giuseppe Di Mare – “sia da parte di chi amministra la nostra Regione che da parte di chi ha la responsabilità di guidare la Città di Augusta.

       M.S.

AUGUSTA, VISITA AL PORTO COMMERCIALE DEL COORDINATORE EUROPEO PAT COX – di Giorgio Casole

Pat Cox con il libro in manoAugusta – Nella sede dell’autorità portuale di Augusta, al porto commerciale, si è svolta martedì 20 febbraio, l’attesa visita di Pat Cox, coordinatore europeo del corridoio scandinavo-mediterraneo, che collega la Scandinavia a Malta, passando per la Germania e l’Italia. La presenza di Pat Cox ha reso più solenne l’inaugurazione della prima sede operativa in Italia della Fondazione Centro Servizi per il mare di Bruxelles nella sede dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale, per agevolare l’accesso del fondo Europeo alle imprese pubbliche e private. “La Sicilia e l’Italia meridionale tutta devono pensare agire come macroregione” ha detto Cox, il quale ha esortato a pensare in grande per “essere ascoltati e non più ignorati”. Ha, anche, sottolineato che la Sicilia pur disponendo di fondi europei non riesce da decenni a utilizzarli in maniera opportuna. “Noi come coordinatori non siamo mai stati invitati in Sicilia, questa è la prima volta. La Sicilia nella sua saggezza collettiva doveva venirci a dire: come facciamo a fare a meglio? Prendete questa mia visita anche come una sorta di sveglia. Dobbiamo trovare i meccanismi per lavorare insieme e per venire qui in Sicilia con la stessa frequenza con cui andiamo in Svezia”. A coordinare i lavori, Massimo Scatà, responsabile ufficio affari generali dell’Autorità Portuale, il quale ha colto l’occasione per chiedere alla regione si adoperi al più preso attivare ad Augusta e Catania la Zona Economica Speciale (ZES), così come è stato ribadito il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta, il quale ha segnalato il mancato sfruttamento da parte della regione siciliana dell’autoporto melillese. Il presidente di Confindustria siracusana, Diego Bivona, ha evidenziato che in virtù della posizione centrale nel mediterraneo il porto di Augusta può intercettare una notevole quantità di traffici marittimi per un più agevole collegamento raggiungono i porti del nord Europa.

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AUGUSTA, IL PORTICCIOLO TURISTICO VISITATO DA UNIVERSITARI DI CATANIA

marina-xifonio-fazio-160530093220_bigAugusta. Un folto gruppo di studenti del corso di laurea magistrale in Ingegneria civile delle acque e trasporti del Dipartimento di Ingegneria civile e architettura dell’università di Catania, ha visitato il costruendo porto Xifonio. Gli studenti universitari, insieme alla propria docente, sono stati accompagnati dal portavoce della società Porto Xifonio Augusta (PXA), Alfio Fazio, coadiuvato dall’ingegnere Francesco Giordano, progettista per i lavori marittimi, e dal geologo Domenico La Fera. Hanno avuto modo di perlustrare tutto il banchinamento che sarà sostanzialmente diviso in due aree: una non accessibile al pubblico, con  uffici e magazzini, e l’altra  destinata all’ormeggio delle imbarcazioni. Non solo. Entro settembre di quest’anno si  prevede il completamento di un club house, aperta agli ormeggiatori e al pubblico in genere.. La visita è proseguita  a Priolo Gargallo nei cantieri COMAP di  cui Alfio Fazio è  presidente.

    Cecilia Càsole

RILANCIO DELLE ATTIVITA’ PRODUTTIVE NELL’ARSENALE MILITARE DI AUGUSTA

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AUGUSTA – Dallo scorso 9 gennaio il sommergibile Prini sta effettuando alcuni lavori di manutenzione programmata all’interno del bacino galleggiante GO53 da seimila tonnellate, dell’Arsenale della Marina militare di Augusta. Era dal 2004, con gli ultimi lavori effettuati sul sommergibile Longobardo, che un battello non veniva sottoposto a manutenzioni all’interno del bacino. Il 2018 si presenta così all’insegna del raggiungimento di nuovi traguardi nel processo di rilancio delle attività produttive di Marinarsen di Augusta. Come rende noto la Marina militare, a contribuire a tale scelta è stato sia il buon esito di alcune attività di manutenzione del bacino GO53, in particolare per quanto riguarda il ripristino dell’efficienza di una serie di servizi accessori, sia il recupero di un certo numero capacità tecniche delle officine e del personale dell’Arsenale. Nella fattispecie, alcuni interventi manutentivi sui motori di propulsione del sommergibile Prini saranno effettuati con le risorse lavorative della locale officina motori. “Nella visione strategica della Marina militare in Sicilia, le iniziative della Direzione dell’Arsenale militare marittimo di Augusta sono indirizzate verso un ulteriore rilancio della produttività dello stabilimento militare, di grande interesse e di potenziale sviluppo non solo per la Forza armata, ma anche per le realtà lavorative del territorio”, ha così commentato il comandante Marittimo Sicilia, contrammiraglio Nicola De Felice. Nel corso del 2017, l’Arsenale di Augusta ha complessivamente accolto, nei due bacini galleggianti, nove unità navali ed un rimorchiatore civile, conseguendo una ragguardevole crescita del tasso di utilizzo delle infrastrutture produttive dello stabilimento.

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“IL PORTO? CE LO SIAMO FATTI FOTTERE! NOI AUGUSTANI SIAMO UNA MASSA DI INCAPACI”

L’atto di accusa di Walter Capuano, già capo piloti del porto, che, fra l’altro, dice: “Ad Augusta ci siamo stancati di farci prendere per il sedere e non ci è concesso e non lo concediamo il fatto che le banchine del porto commerciale sono oggi diventate come bombardate  grazie all’ignavia di chi ci governa”.

Mobilitazione pro portoAUGUSTA – Walter Capuano, campano di origine, già pilota  e poi capo piloti del porto di Augusta ci dice la sua senza peli sulla lingua sulla vicenda della sede a Catania della nuova Autorità di Sistema Portuale (AdSP), ma prima elenca quali sono le priorità  che incombono con urgenza sul porto augustano: I) dragare nel porto  di Augusta a 18 m. dalle banchine del porto commerciale verso sud fino a raggiungere il fondale cercato, II) ripristinare la diga dove è crollata in vari punti. Lavoro con priorità’ ma da utilizzare i fanghi dragati e con elementi a tre denti,III) eliminare tutti gli scafi sequestrati che occupano le banchine limitandone il loro  utilizzo, IV) ripristinare gli ormeggi del porto commerciale, danneggiati. Capuano, da persona esperta e competente qual è, afferma recisamente: “Non penso che ci sia bisogno di magia, perché se vengono pagate le tasse, le opere pubbliche quando necessita vanno ripristinate; se poi queste opere pubbliche sono di protezione alla ” vita del porto ” penso che a esse vada la  priorita’ come quando su una strada cade una frana o un viadotto.O si aspetta che ci siano lutti per intervenire teatralmente? Oggi su una rivista dello shipping, si definisce : Genova porto dell’Europa, i soliti campanilismi. Vorrei ricordare a tutti che la zona portuale di Augusta è la forza di tutti i porti nazionali ed ignorare questo fatto, significa essere ignoranti  sia nello shipping che nella logistica. Ma forse si vuole questo perché si deve agire così.Purtroppo per la zona portuale di Augusta se non si reagisce si estinguerà’ come sta’ succedendo alla città’ , col beneplacito di tutti; comunque si ha l’impressione che chi ha il potere della logistica e dello shipping è ignorante in materia e non si prendono decisioni coerenti, si da importanza ad altri approdi che non hanno alcuna potenzialità’ dimenticando anche perché lo disconoscono che la Sicilia riuscì ad avere uno sviluppo economico grazie ai traffici che presero forza dallo sviluppo dell’area portuale di Augusta. Perché a una struttura di mercato non si è nominato  il dirigente per  farla operare? A chi serve non ripristinare la diga quando questa nelle attuali condizioni, limita l’operatività degli accosti dei pontili delle raffinerie (incluso il pontile Nato) e delle navi all’ancora in via di rifornimento di bunker? A chi giova mantenere gli accosti commerciali occupati da relitti o da navi sequestrate? E voglio anche ricordare a tutti che nei primi progetti del porto commerciale erano previsti due bacini di carenaggio in muratura. Che fine ha fatto questa idea? Quando io viaggio in autostrada e mi fermo alle stazioni di servizio si trova tutto; perché quando una nave fa scalo ad Augusta non deve avere la stessa assistenza? E parlo anche di qualunque tipo di bunker. Forse la risposta è semplice: noi augustani siamo una massa di incapaci. Ci sarebbero tante domande da farsi, ma qualcuno mi può dire perché ad Augusta si sono avuti commissariamenti  per oltre tre anni Attenzione questo modo di agire e di non agire prima o poi porterà’ a cose non buone, noi ad Augusta vogliamo lavorare, lavorare molto e bene, e solo lavorando al meglio si potrà dare un impulso positivo all’economia di tutta la zona. Solo così si può assicurare un domani ai nostri figli: Se ciò non accadrà i giovani più fortunati emigreranno , i meno alimenteranno organizzazioni non sane. Mi rendo conto che chi ha il potere cerca di far crescere  di più le  zone che gli interessano, col sistema “mors tua vita mea” ma io mi sento in dovere di ribadire che lo sviluppo dell’area portuale di Augusta sarà una forza di trascinamento economica per tutti in Sicilia. Finalmente si è avuta la nomina del presidente dell’ASP. Spero che tutti del porto siano una forza  per questa persona che pur essendo di grande validità ha bisogno di poter e dover valutare tante cose che solo con l’aiuto di tutti lo potrà fare con esito positivo. E’ importante che ci sia forza positiva a proporsi in modo che oltre a superare le difficoltà che ci sono essere capaci effettivamente di rilanciare tutto. Certamente il nuovo presidente dell’ASP si troverà’ a “confrontarsi” con una realtà’ politica forte che appoggerà il porto di Catania con tutti i suoi limiti. Ricordo l’espressione di mio fratello Enrico (capo pilota prima di me): che al porto di  Catania  riescono a vendere ormeggi che non hanno. Se si sarà capaci di superare questi limiti, quasi istituzionali, ci sarà’ reale sviluppo, altrimenti niente. Senza ignorare però che superare questi limiti, è indispensabile per un reale sviluppo economico e logistico che porterà’ di nuovo a considerare  la realtà’ del porto di Augusta, porto del Mediterraneo. Certamente l’uomo dovrà essere lungimirante e non farsi condizionare da nessun opposizione ambientalista che ben guidata riesce a bloccare qualsiasi progetto produttivo (vedi darsena porto Xifonio, e altre eventuali idee) ma sta con gli occhi chiusi quando devono proporre di liberare i ponti di campagna da tutto il luridume che c’è che oltre a essere fonte d’inquinamento, di ogni tipo come molte saline abbandonate umilia il naturale ricambio delle acque della rada interna del porto. A completare il quadro demolitori  per la zona portuale di Augusta c’è la restituzione della somma  che l ‘UE ci aveva assegnato. Continua a leggere

CON UN ATTIVO Di 180 MILIONI DI EURO IL PORTO DI AUGUSTA E’ LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO, CHE FA GOLA AI CATANESI

Non ci sono siciliani capaci? Il ministro nomini un olandese o un tedesco! di Giorgio Càsole

porto-commerciale-augustaAUGUSTA –  Ammonta a circa 180, diconsi centoottanta, milioni di euro, (che equivarrebbero a circa 360 miliardi di lire)  l’attivo di bilancio dell’Autorità portuale di Augusta, attualmente commissariata, che dovrebbe scomparire per diventare Autorità di sistema portuale (AdSP),  in unione con Catania,  la cui autorità portuale, al contrario, è in passivo. Com’è noto, per la nuova   AdSP , il ministro dei trasporti, Delrio (PD), ha designato  il salernitano Andrea Annunziata (nella foto), già deputato della Margherita e già sottosegretario ai trasporti nel governo Prodi bis e, per otto anni, presidente dell’Autorità portuale di Salerno. “Possibile che in tutta la Sicilia non si trovi una persona con i requisiti?” si e ci domanda maliziosamente un operatore  portuale di Augusta, che, però, non vuole sia fatto il suo nome, e che continua: “Il porto di Catania non è nemmeno adatto alle navi da crociera, non avendo la profondità per le attuali navi  che, invece, Augusta può ospitare e   non dovrebbe nemmeno essere sede di Direzione marittima e, invece, ha un ammiraglio che comanda  la capitaneria di porto. Perché la Marina Militare ha potuto trasferire la sede di Marisicilia da Messina ad Augusta e ora i catanesi  ci stanno scippando la sede del comando dell’Autorità portuale?” Domanda retoricamente il nostro interlocutore che dà subito la risposta: “Perché l’Autorità portuale di Augusta è una gallina dalle uova d’oro, con un attivo di bilancio che si avvicina ai 180 milioni di euro e che aumenta sempre di più, mentre l’Autorità portuale di Catania naviga in cattive acque e, quindi, i catanesi hanno tutto l’interesse a far sì che la sede del comando sia a Catania e non ad Augusta”.  Riepiloghiamo. Sia il sindaco etneo, Enzo Bianco (PD), sia il presidente della Regione, Rosario Crocetta (PD-Megafono), hanno  sostenuto a gran voce che Catania, città metropolitana non può essere priva dell’Autorità portuale, Perché? Dov’è scritto?  Anzi, la legge precisa che la sede della nuova Autorità di Sistema Portuale dev’essere nella città con il porto definito “core” dall’Unione Europea. Augusta è sede del comando di Marisicilia e ha un porto invidiabile e sempre invidiato, che dà allo Stato italiano fior di milioni di euro in diritti erariali, e che potrebbe diventare veramente il porto di tuta la Sicilia orientale, come Catania, con il suo aeroporto è lao scalo più importante della Sicilia. Catania ha già i suoi trofei: oltre l’aeroporto, l’Università , gli ospedali più prestigiosi. Vuole fagocitare tutto? L’area metropolitana, però, non arriva fin qui. Bisognerebbe applicare  la lezione del 28 dicembre 1960 per far capire a Delrio, a Crocetta e a Bianco che non si possono più far valere  basse ragioni di bottega  campanilistica o partitica. Al ministro Delrio si potrebbe dire, se non ci sono siciliani in grado di fare i presidenti della nuova Autorità portuale di sistema, perché non dà l’incarico a un olandese di Rotterdam o a un tedesco di Amburgo? Il suo collega Franceschini non ha incaricato  alcuni non italiani a dirigere i musei italiani? Il porto di  Augusta rende più soldi di un qualsiasi, pur prestigioso, museo.

STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE CIVILE DEL MINISTERO DELLA DIFESA

cgiluilAUGUSTA – Le Segreterie FP CGIL e UIL PA Provinciali del Ministero della Difesa a seguito dell’assemblea nazionale dei quadri e delegati del 23 Febbraio, si impegnano a mantenere lo stato di agitazione del personale civile, a programmare congiuntamente ai territori iniziative di mobilitazione pubbliche e nei luoghi di lavoro e a programmare una mobilitazione nazionale in assenza di risposte del Ministro della Difesa sulle vertenze sotto indicate. In particolare, denunciano l’ennesima sperequazione ai danni del personale civile che si è concretizzata con il reperimento delle risorse economiche per il piano di riordino delle carriere del personale militare (977 ml di €) mentre neanche un centesimo è stato reperito per la costituzione del Fondo che il Ministero si era impegnato a rendere fruibile per il personale civile dal 2017; denunciano il mancato mantenimento degli impegni del vertice politico del Ministero della Difesa ritenendolo responsabile di un disegno politico mirato ad emarginare il personale civile della Difesa anche negando prerogative e diritti previsti da norme e contratti; denunciano l’inadeguatezza del sistema di valutazione delle performance e rigettano ogni tentativo di introdurre l sistema come criterio di punteggio delle progressioni economiche così come ritengono che il sistema della performance sia parimenti inadeguato per come è stato ed è gestito nel Ministero della Difesa; ritengono che l’attuazione del libro bianco così come è in itinere sia una concreta minaccia per la democrazia e per le condizioni del personale civile della Difesa; ritengono che il vero rilancio del Ministero della Difesa passi attraverso un piano straordinario di assunzioni. L’incontro con il Ministro della Difesa , Sen. Pinotti, è fissato per il 28 Febbraio.

     Sebastiano Trigilio (FP CGIL) – Vincenzo Scamporlino (UIL PA)

PORTO DI AUGUSTA, LA LEZIONE DIMENTICATA (?) del 28 DICEMBRE 1960 – di Giorgio Casole

augusta porto dall'altoAugusta. Quella mattina dovevo recarmi a scuola. Frequentavo la scuola media intitolata allo scienziato augustano Orso Mario Corbino. Non ci andai. Nessuno ci andò. Uscii in strada nell’Augusta di allora. Augusta era sostanzialmente l’isola. La cosiddetta borgata stava nascendo. C’era il villaggio Rasiom, voluto da Moratti, sull’esempio di Olivetti, per far star bene gli operai della raffineria, quella raffineria che aveva portato l’agognato benessere. Il polo petrolchimico più imponente e, forse, più inquinante d’Europa, era di là da venire. Non c’era alcuna coscienza ecologica. La parola stessa “ecologia” non si conosceva. Di sicuro, però, c’era il porto, quel grandissimo porto, con una base della Marina Militare, che aveva attirato Moratti. Un porto che dava e dà allo Stato fior di miliardi di lire, di milioni di euro oggi, in diritti erariali. Un porto che dava e dà ancora, seppure oggi in crisi, lavoro alla gente di Augusta e non solo, un porto che faceva, come fa ancora, gola. Nel 196o faceva gola a Siracusa, con politici nazionali di rilievo, soprattutto all’interno della Democrazia Cristiana. Al Comune di Siracusa, secondo un decreto ministeriale, sarebbe andata la giurisdizione, almeno parziale, sul porto di Augusta, per il tramite di Priolo, allo Frazione del Comune aretuseo. Il decreto era stato firmato. Appena ne fu informato, l’allora vicesindaco Giovanni Saraceno, sindacalista e capopopolo seguitissimo, si mise la fascia tricolore e guidò il consiglio comunale compatto in una mobilitazione popolare per manifestare la ferma volontà della gente di Augusta di non farsi “scippare” il porto. L’allora sindaco Bordonaro era ammalato davvero o diplomaticamente. Nella foto storica, pubblicata in un mio articolo di ieri, si riconoscono in prima fila, oltre a Saraceno con la fascia, il liberale Ajello, il missino Inzolia, il comunista La Ferla: consiglieri comunali all’opposizione. Segno che in quell’occasione scesero in piazza come un sol uomo per difendere il porto. Il giorno prima Saraceno fece circolare un’auto per annunciare, attraverso il megafono, la mobilitazione del 28, invitando i cittadini a scendere in piazza e i commercianti ad abbassare le serrande. Così avvenne. Una selva di cartelli in difesa del porto fu piantata in Piazza Duomo. Furono alzate barricate in Via Lavaggi. Furono bloccati i treni, come testimoniano le foto nel libro AUGUSTA, UOMINI E COSE” (ideato e curato da chi scrive) del 1974, libro in cui un intero capitolo è dedicato al PORTO DIMENTICATO, scritto da un competente pilota portuale, qual era Giuseppe Pidatella. In questi giorni il Porto di Augusta è stato ricordato per un altro decreto ministeriale che ha molte analogie con quello di 57 anni fa. Chi si ricorda, però, la lezione di quel 28 dicembre?

    G.C.

AUGUSTA, LIDL APRE CON GENTE ESTERNA?

In contrada Cozzo Filonero nuovo supermecato

LIDLAugusta. Un altro marchio famoso della grande distribuzione ha già piantato la propria insegna davanti all’edificio che ospiterà i prodotti da vendere agli augustani, i quali hanno già l’imbarazzo di scegliere di acquistare in ben 7 supermercati. Il marchio famoso è quello della multinazionale tedesca LIDL, presente da diversi anni nel vicino comune di Lentini da dove dovrebbero provenire i dipendenti della filiale augustana, dove operai, esterni anch’essi – a quanto ci è  dato sapere – al mondo del lavoro cittadino, stanno praticamente lavorando senza interruzione per approntare il supermercato nell’edificio che prima era della SMA e poi dello Spaccio Alimentare, più volte rapinato dai malviventi, in contrada Cozzo Filonero. “I lentinesi fanno già i pendolari per l’edilizia”, ci dice un osservatore che prosegue: “i lentinesi sono già presenti in massa, soprattutto come infermieri, all’ospedale 8 (fino a quando si potrà chiamarlo tale?) Muscatello, ora sono già presenti a Lidl, prima che addirittura apra la filiale” Sarà vero? Speriamo d’essere smentiti.

Giorgio Càsole