A Palazzo Zuppello dal Kiwanis, presentato il libro “Porto di Augusta, europeo o del profondo Sud?”

“MANDIAMOLO IL LIBRO AL MINISTRO DEL RIO”, dice l’autore Giorgio Càsole

presentazione libro tavoloAugusta. Notevole affluenza di pubblico alla serata di presentazione del libro “Il porto di Augusta. europeo o del profondo sud” del docente-giornalista Giorgio Càsole, tenutasi giovedì pomeriggio nel salone di Palazzo Zuppello. Organizzato dal club service Kiwanis, presieduto per il secondo anno consecutivo da Domenico Morello, erano presenti il relatore Nunzio Famoso, ordinario di Geografia all’Università di Catania, sindaci di Priolo e Mellili, Antonello Rizza e Giuseppe Cannata, e la presidente di Assoporto, Marina Noè, già assessore regionale all’industria. È mancato all’appello per motivi, non chiariti il comandante della capitaneria di porto, Antonio Donato, commissario dell’Autorità portuale di Augusta, che ha dato disdetta all’ultimo momento. Prima di dare avvio all’incontro vero e proprio, il cerimoniere del Kiwanis, Antonello Forestiere ha letto pubblicamente la missiva inviata dal sindaco Di Pietro, con le giustificazioni per la mancata partecipazione in quanto impegnata in un consiglio comunale convocato qualche giorno prima,il 13, per la stessa giornata alla stessa ora. Sùbito dopo è stata proiettata ’intervista video del 1991 di Giorgio Càsole al palermitano Carlo Vizzini, allora ministro della Marina Mercantile, che si trovava in visita ufficiale al porto di Augusta. Il presidente Morello ha porto i saluti e, fra l’altro, ha affermato che in “ questa battaglia a difesa del porto di Augusta i club service ci sono e vogliono svolgere il loro ruolo di societa’ civile, al fianco delle azioni che saranno intraprese dall’Amministrazione comunale, dei sindacati, di Assoporto Augusta e dalle associazioni datoriali”.Il luogotenente governatore del Kiwanis, Gaetano P. Russotto, ha illustrato le finalità del Kiwanis.

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AUGUSTA, LE MANI SUL PORTO CON UN ATTIVO DI 170MILIONI DI EURO. DOPO L’OSPEDALE, UN ALTRO SCIPPO

PORTOAugusta. E’ stata erroneamente annunciata come visita istituzionale dall’ufficio del gabinetto del sindaco quella del grilli no luigi di Maio, giovanissimo vicepresidente della Camera, presidente del Consiglio dei ministri in predicato da parte di Beppe Grillo qualora il suo movimento dovesse vincere le elezioni politiche. L’errore è stato riconosciuto da Cettina di Pietro, sindaco di Augusta, alla conferenza-stampa organizzata immediatamente dopo la diffusione della notizia del decreto ministeriale che prevede un’alternanza della sede dell’Autorità portuale di Sistema: i primi due anni a Catania, gli altri due ad Augusta. Un vero “colpo di mano”, ha commentato, Di Pietro che si è scagliata contro una manovra squisitamente, anzi schifosamente, politica “del PD” nei confronti di Augusta governata da 5 Stelle. E su questo si è trovata pienamente d’accordo lo stesso Di Maio, mettendo in evidenza l’asse Crocetta, presidente della Regione Sicilia, Bianco, sindaco di Catania. Di Maio ha risposto ad altrte domande riguardanti la situazione politica attuale e futuribile. Di Pietro e Di Maio hanno esternato l’intenzione di opporsi al decreto che prevede un’alternanza della sede della nuova Autorità portuale. Di Pietro ha detto chiaramente che, con questa manovra, Catania prosciugherà i 19 milioni di attivo tesaurizzati dall’Autorità portuale di Augusta.

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IL PORTO DI AUGUSTA E’ LA GALLINA DALLE UOVA D’ORO, CHE FA GOLA AI CATANESI – di Giorgio Casole

Non ci sono siciliani capaci? Il ministro nomini un olandese o un tedesco!

banchine porto commercialeAugusta. Ammonta a circa 180, diconsi centoottanta, milioni di euro, (che equivarrebbero a circa 360 miliardi di lire) l’attivo di bilancio dell’Autorità portuale di Augusta, attualmente commissariata, che dovrebbe scomparire per diventare Autorità di sistema portuale (AdSP), in unione con Catania, la cui autorità portuale, al contrario, è in passivo. Com’è noto, per la nuova AdSP , il ministro dei trasporti, Delrio (PD), ha designato il salernitano Andrea Annunziata (foto), già deputato della Margherita e già sottosegretario ai trasporti nel governo Prodi bis e, per otto anni, presidente dell’Autorità portuale di Salerno. “Possibile che in tutta la Sicilia non si trovi una persona con i requisiti?” c si e ci domanda maliziosamente un operatore portuale di Augusta, che, però, non vuole sia fatto il suo nome, e che continua: “Il porto di Catania non è nemmeno adatto alle navi da crociera, non avendo la profondità per le attuali navi da crociera che, invece, Augusta può ospitare, non dovrebbe nemmeno essere sede di Direzione marittima e, invece, ha un ammiraglio che comanda la capitaneria di porto. Perché la Marina Militare ha potuto trasferire la sede doi Marisicilia da Messina ad Augusta e ora i catanesi ci stanno scippando la sede del comando dell’Autorità portuale? Perché l’Autorità portuale di Augusta è una gallina dalle uova d’oro, con un attivo di bilancio che si avvicina ai 180 milioni di euro e che aumenta sempre di più, mentre l’Autorità portuale di Catania naviga in cattive acque e, quindi, i catanesi hanno tutto l’interesse a far sì che la sede del comando sia a Catania e non ad Augusta”.

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PORTO DI AUGUSTA, LA LEZIONE DIMENTICATA (?) del 28 DICEMBRE 1960 – di Giorgio Casole

augusta porto dall'altoAugusta. Quella mattina dovevo recarmi a scuola. Frequentavo la scuola media intitolata allo scienziato augustano Orso Mario Corbino. Non ci andai. Nessuno ci andò. Uscii in strada nell’Augusta di allora. Augusta era sostanzialmente l’isola. La cosiddetta borgata stava nascendo. C’era il villaggio Rasiom, voluto da Moratti, sull’esempio di Olivetti, per far star bene gli operai della raffineria, quella raffineria che aveva portato l’agognato benessere. Il polo petrolchimico più imponente e, forse, più inquinante d’Europa, era di là da venire. Non c’era alcuna coscienza ecologica. La parola stessa “ecologia” non si conosceva. Di sicuro, però, c’era il porto, quel grandissimo porto, con una base della Marina Militare, che aveva attirato Moratti. Un porto che dava e dà allo Stato fior di miliardi di lire, di milioni di euro oggi, in diritti erariali. Un porto che dava e dà ancora, seppure oggi in crisi, lavoro alla gente di Augusta e non solo, un porto che faceva, come fa ancora, gola. Nel 196o faceva gola a Siracusa, con politici nazionali di rilievo, soprattutto all’interno della Democrazia Cristiana. Al Comune di Siracusa, secondo un decreto ministeriale, sarebbe andata la giurisdizione, almeno parziale, sul porto di Augusta, per il tramite di Priolo, allo Frazione del Comune aretuseo. Il decreto era stato firmato. Appena ne fu informato, l’allora vicesindaco Giovanni Saraceno, sindacalista e capopopolo seguitissimo, si mise la fascia tricolore e guidò il consiglio comunale compatto in una mobilitazione popolare per manifestare la ferma volontà della gente di Augusta di non farsi “scippare” il porto. L’allora sindaco Bordonaro era ammalato davvero o diplomaticamente. Nella foto storica, pubblicata in un mio articolo di ieri, si riconoscono in prima fila, oltre a Saraceno con la fascia, il liberale Ajello, il missino Inzolia, il comunista La Ferla: consiglieri comunali all’opposizione. Segno che in quell’occasione scesero in piazza come un sol uomo per difendere il porto. Il giorno prima Saraceno fece circolare un’auto per annunciare, attraverso il megafono, la mobilitazione del 28, invitando i cittadini a scendere in piazza e i commercianti ad abbassare le serrande. Così avvenne. Una selva di cartelli in difesa del porto fu piantata in Piazza Duomo. Furono alzate barricate in Via Lavaggi. Furono bloccati i treni, come testimoniano le foto nel libro AUGUSTA, UOMINI E COSE” (ideato e curato da chi scrive) del 1974, libro in cui un intero capitolo è dedicato al PORTO DIMENTICATO, scritto da un competente pilota portuale, qual era Giuseppe Pidatella. In questi giorni il Porto di Augusta è stato ricordato per un altro decreto ministeriale che ha molte analogie con quello di 57 anni fa. Chi si ricorda, però, la lezione di quel 28 dicembre?

    G.C.

AUGUSTA, IL PORTO E’ AL CENTRO DEL MEDITERRANEO, MA ANCHE NELLA PALUDE

Allarme sui finanziamenti UE a rischio. Parlano i deputati Sofia Amoddio e Pippo Zappulla, la sindacalista Vera Uccello e i consiglieri comunali Pasqua e Tribulato – di Cecilia Càsole

porto-commerciale-augustaAugusta. Il porto di Augusta è al centro del Mediterraneo e può servire la Sicilia orientale. Per questo motivo l’U.E. ha promesso finanziamenti di centinaia di milioni di euro per tutta una serie di opere al fine di far diventare più funzionale e competitivo il porto che non può essere più considerato solo porto di Augusta, dunque. Per questo motivo l’Autorità portuale di Augusta sarà denominata Autorità di sistema portuale di cui il ministro ai Trasporti, Delrio, ha già designato il nuovo presidente, Andrea Annunziata,  salernitano, già sottosegretario ai trasporti, dal 2006 al 2008, nel governo Prodi II, già deputato della Margherita nella legislatura dal 2001al 2006, presidente uscente, per otto anni, dell’Autorità portuale di Salerno.  La nomina di Annunziata non è ancora esecutiva. Il porto commerciale di Augusta è da oltre tre anni meta di sbarco dei migranti, con obiettivo rallentamento delle attività produttive. Da tre anni l’Autorità portuale è commissariata. L’attuale commissario, in proroga, è il capitano di vascello Donato, comandante della capitaneria di porto. All’inizio della settimana alcuni sindacati di categoria lanciano un forte allarme che rimbalza sui quotidiani locali, stampati e nel web: l’Unione Europea ritira il finanziamento di 2oo milioni di euro per il porto di Augusta, che con il nuovo sistema, farà sinergia con  quello di Catania. Dopo un giorno l’allarme viene ridimensionato e si inizia a far luce sul rischio reale che l’Unione europea cancelli risorse per il porto di Augusta in assenza di progetti esecutivi e immediatamente cantierabili. La disputa è solo sui numeri, come emerge dalle note dei parlamentari del Pd Sofia Amoddio e Pippo Zappulla, con cui si ricorda che il finanziamento europeo (Pon reti e mobilità) relativo al potenziamento del porto commerciale di Augusta ammonta a 67 milioni di euro.  Di questi, riferisce Zappulla, che già lo scorso agosto aveva segnalato la questione al ministro Delrio, rischiano di esserne cancellati i 13,5 milioni (circa 20, considerate le quote di cofinanziamento) previsti originariamente per l’allargamento del piazzale del porto commerciale,  stando alla motivazione addotta dalla Commissione europea e condivisa dal Ministero che un ampliamento dei piazzali non sarebbe giustificato dall’attuale attività e dalla stessa previsione futura.  Sarebbero confermati, invece,  gli investimenti previsti per i lotti 2 e 3 relativi alla realizzazione del Terminal Container e al consolidamento delle banchine. Per quanto riguarda l’ampliamento dei piazzali, la deputata Amoddio afferma che la Commissione europea ha chiesto al Ministero una “ridefinizione del progetto“, che il Ministero avrebbe recepito intendendo utilizzare per lo stoccaggio “aree sottoutilizzate e vuote già esistenti“, il suo collega di partito Zappulla, richiederà al ministro Delrio di “sostenere le ragioni di Augusta e, in ogni caso, di non consentire la cancellazione delle risorse“, proponendo  di “rimodulare gli stessi fondi per interventi sulla Diga foranea e per l’allacciamento e il collegamento con la Ferrovia“, collegamento tra le condizioni indispensabili previste per mantenere la classificazione di porto cosiddetto core.

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AUGUSTA/RIFIUTI PROVENIENTI DALL’ILVA, ANCHE MARZIANO E DI MARCO DICONO “NO” ALLO SMALTIMENTO IN DISCARICA AD AUGUSTA

Augusta, porto dall'altoAUGUSTA. Si sta diffondendo fra i cittadini il timore che Augusta  possa essere considerata dai vertici regionali una sorta di città della spazzatura. C ‘è già chi si fa intervistare per i social network contro la nuova nave dei “veleni” quali sono considerasti i rifiuti provenienti dall’ILVA di Taranto. C’è chi accusa il “governatore” della Sicilia, Crocetta, che ha autorizzato questa discarica, discarica che, in effetti, avviene nel territorio di Melilli, “come sde Melilli o, meglio, il territorio del comune ibleo fosse distante mille miglia da Augusta”, osserva qualcuno. Altri difendono gli interesse del porto e fra questi l’attuale commissario dell’Autorità portuale, Cozzo, il quale sostiene l’interesse primario delle banchine commerciali di Augusta e sostiene altresì l’innocuità delle polveri. Contrari  al    conferimento ad Augusta dei rifiuti provenienti dall’Ilva sono i deputati regionali Marziano e Di Marco che affermano: “E’ una scelta scriteriata, chiunque l’abbia fatta». I deputati regionali Bruno Marziano, presidente della Terza commissione “Agricoltura e Attività produttive” dell’Assemblea Regionale Siciliana, e Marika Cirone Di Marco hanno chiesto un incontro urgente della Quarta commissione “Ambiente e Territorio” dell’Ars per far emergere tutti gli aspetti legati alla vicenda di una nave che arriverà ad Augusta carica di rifiuti provenienti dall’Ilva e che dovrebbero essere conferiti in una discarica del centro siracusano. «Contestiamo fermamente – hanno dichiarato Marziano e Di Marco – una scelta che consideriamo scriteriata, al di la della tipologia dei rifiuti e a prescindere da chi l’ha fatta: se di carattere pubblico o una intesa raggiunta da privati. L’area di Augusta è ad alto rischio di crisi ambientale, a causa di una violenta aggressione del territorio di cui è stata vittima negli ultimi anni. Chiediamo che vengano forniti tutti gli elementi necessari per ricostruire la vicenda e capire di chi sono le responsabilità. Noi ci opporremo indiscutibilmente all’ennesimo tentativo di arrecare danni al nostro territorio». Gli ambientalisti hanno già fatto sentire la loro voce in vari modi e forme

Diletta Càsole.

AUGUSTA: PORTO HUB O PORTO DELLE NEBBIE? NO, “SOLO PORTO DELLA MONNEZZA” – GLI AMBIENTALISTI CONTESTANO

Augusta, porto dall'altoAUGUSTA. Da Taranto sono in arrivo ad Augusta migliaia di tonnellate di rifiuti speciali prodotti dall’ormai famigerata acciaieria ILVA. Il primo carico di circa 10.000 tonnellate è già arrivato al porto commerciale con la nave “Rita Br” . I rifiuti – probabilmente si tratta del polverino che gli elettrofiltri trattengono dai fumi dell’altoforno – verranno sbarcati e smaltiti nella discarica Cisma, a metà strada tra Augusta e Melilli. ”Ci chiediamo  – dicono gli ambientalisti – “con quale criterio le autorità competenti hanno autorizzato il trasferimento di questi rifiuti dalla Puglia alla Sicilia per poi smaltirli in un’area ad alto rischio ambientale che ha impellente e vitale bisogno di bonificare e di eliminare i propri rifiuti industriali anziché accogliere quelli di altri. Chi ha pensato di bonificare le discariche interne dell’ILVA spedendo i rifiuti ad Augusta ha valutato che questa operazione toglierà impatti da Taranto per caricarli però sulla martoriata zona di Augusta, Priolo e Melilli? La Commissione d’indagine sulle ecomafie che nei giorni scorsi è stata a Siracusa, non ritiene sia necessario indagare cosa sta succedendo e cercare di comprendere come mai le bonifiche da queste parti non iniziano ed anzi si creano i presupposti per non avviarle mai? L’impressione è che, nell’indifferenza delle istituzioni, si stia riaprendo la stagione dell’attacco al territorio, con ulteriori inceneritori e discariche da concentrare nel triangolo industriale già avvelenato. Legambiente Augusta chiede alle amministrazioni locali, al governo Crocetta, ai deputati regionali e nazionali di attivarsi subito in difesa della salute dei cittadini dell’area Augusta, Priolo, Melilli e di non permettere che un’altra violenza venga commessa nei confronti della popolazione e del territorio.” In un comunicato, Legambiente, con immagine icastica, definisce quello di Augusta “porto della monnezza”. Il commissario dell’Autorità Portuale, Cozzo, nega che le  i rifiuti trasportati da Taranto siano rifiuti speciali. Certo è che Augusta, il porto di Augusta, già pesantemente mortificato dai continui sbarchi, potrebbe subire un altro colpo grave, a meno che non ci sia un ritorno economico-finanziario che gli operatori hanno sostenuto e sostengono. Occorre vedere, però, chi dovrebbe sostenere la salute fisica e la tranquillità psicologica degli abitanti di Augusta, Priolo e Melilli,  Trent’anni fa fu trasferito o chiese il trasferimento quel pretore Condorelli che tentò di bonificare in molti sensi il territorio. Nessuno è stato in grado di prendere il suo posto In più, oggi Augusta non ha nemmeno più l’ufficio del giudice di pace. I commissari straordinari non sono in grado di opporsi, Il 321 maggio gli augustani andranno a votare per sindaco e consiglieri comunali. Chiunque sarà eletto sarà in grado di far fronte a questa nuova emergenza?

Giorgio Càsole

AUGUSTA, PRESTO VERRANNO LIBERATE LE BANCHINE DEL PORTO COMMERCIALE

8007586744_41babc3892_zAugusta – Primo mese dell’anno, fervono i preparativi per rendere il porto commerciale e quello tradizionale  libero dai rottami e nel frattempo si aspetta l’ultima firma dalla commissione straordinaria triadica del Comune di Augusta perché, finalmente, dopo un’attesa quasi ventennale, vengano avviati i lavori per l’agognato porto turistico nel golfo Xifonio, porto che dovrebbe attirare qui turisti e risorse economico-finanziarie. L’imprenditore Alfio Fazio, presidente del consorzio che dovrà realizzare le strutture del porto, freme nell’attesa. E fremono anche tutti coloro che, giovani e giovanissimi, sperano di poter lavorare in questa nuova impresa. Abbiamo appreso dal direttore dell’arsenale militare, Virgulti Giulietti, che  nei prossimi giorni saranno, finalmente, dopo quasi sessant’anni, liberati gli attracchi ai forti Garsia e Vittoria, al centro del porto, dei rottami di navi “parcheggiate” nei pressi.  Al più presto verranno liberate le banchine del Porto Commerciale di Augusta che, al momento, è reso inattivo a causa dell’attracco di tre navi che hanno portato cittadini  extracomunitari ad Augusta, come ci conferma Vincenzo Vinciullo, Vice Presidente Vicario della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS. In questa settimana, ha proseguito il deputato regionale, con una serie di incontri alla Capitaneria di Porto di Catania, all’Ufficio delle Dogane e dei Ministeri della Marina e delle Infrastrutture e Trasporti, Vinciullo ha  posto, con forza, il problema relativo alla presenza di queste navi nel Porto Commerciale di Augusta, che lo rendono del tutto inattivo. Il porto commerciale più importante del Mediterraneo, cioè, oggi non è nelle condizioni di poter accogliere nemmeno una piccola nave, in quanto le banchine sono interamente occupate.“Se è un dovere accogliere coloro i quali sono in mare aperto e rischiano la vita”, ha continuato  Vinciullo, “è anche un diritto dei cittadini di Augusta e della provincia di Siracusa avere il porto libero, in quanto l’attività economica della città Megarese si basa ormai quasi esclusivamente sul porto commerciale. Dopo numerosi incontri tra i vari Uffici interessati dei vari Ministeri, sarebbe stata trovata, finalmente, una soluzione che potrebbe definitivamente risolvere la vicenda: l’Ufficio delle Dogane predisporrà un bando di gara, per tutti i porti siciliani, che prevede la demolizione di tutte le navi abbandonate nei vari porti, e così dall’Arenella a Portopalo, da Augusta a Messina, da Palermo a Pozzallo, tutti i porti potranno essere liberati da questa ingombrante presenza che, rappresenta anche un pericolo per i cittadini, dal momento che molte di queste navi presentano anche, al loro interno, ingenti quantità di amianto”.

Giulia Casole

 

VINCIULLO: la Commissione Europea potrebbe destinare ulteriori 25 milioni di euro all’ Autorità Portuale di Augusta.

1914AUGUSTA. La Commissione Europea, con la decisione 6852, ha modificato il piano finanziario del programma operativo PON Reti e Mobilità 2007/2013, aumentando il budget disponibile. L’autorità di gestione Programmi Europei  e Nazionali Reti e Mobilità del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha richiesto all’Autorità Portuale di Augusta di voler fornire, entro e non oltre il 4 dicembre prossimo venturo, un cronoprogramma aggiornato degli interventi e un aggiornamento della fase procedurale, sottoscritto dal legale rappresentante dell’Ente, con l’indicazione anche della presunta data di avvio dei lavori e di un programma di spesa realistico relativo allo scalo e collegamento ferroviario porto commerciale linea ferrata Catania – Siracusa per un importo di 13 milioni e 500 mila euro e al rifiorimento e ripristino statico della diga foranea del Porto per 12 milioni di euro. La richiesta è funzionale al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per completare la valutazione in corso e consentire così il loro inserimento a decreto in overbooking. E’ evidente che in caso di ammissione a finanziamento degli interventi di Long List, a valere sulle risorse del programma PON Reti e Mobilità 2007/2013, le opere selezionate verranno sottoposte alle procedure di controllo previste dal sistema di Gestione e Controllo vigente. E’ chiaro che, data l’urgenza della risposta e preso atto dell’assenza del legale rappresentante dell’Ente, il Ministero dovrà urgentemente nominare un Commissario che possa sottoscrivere gli atti. Nel frattempo ci auguriamo che i funzionari predispongano gli atti consequenziali alla richiesta.

E. V.

SALVIAMO I FINANZIAMENTI EUROPEI PER IL PORTO DI AUGUSTA

E’ stato il grido lanciato a una conferenza organizzata da Puccio Forestiere e Francesco Papale. Potrebbero essere finanziati 120 mln di euro da fondi europei, statali e regionali

forest.jpgAUGUSTA – Lunedì 23 luglio alle ore 17.30 si è svolto un incontro a palazzo Zuppello avente come tema “Salviamo i finanziamenti europei per il porto di Augusta”. L’evento è stato organizzato da due associazioni culturali: la prima è la neo costituita “Harbour”,presieduta da Francesco Papale, la seconda è il ”Centro Studi Energie” diretto da Puccio Forestiere. Ospiti d’eccezione tre esponenti politici siciliani, l’on.le Enzo Vinciullo deputato all’ARS e i due euro parlamentari Salvatore Iacolino e Giovanni La Via, autori dell’ interrogazione al Parlamento Europeo che ha riacceso la speranza di ottenere i finanziamenti di cui necessita il porto di Augusta. Quello dei finanziamenti europei è un treno che sembrava definitivamente perso fino a poco tempo fa, ma adesso è tornato a costituire una possibilità concreta grazie all’interessamento dei suddetti parlamentari, incontratisi personalmente più volte con Joaquìn Almunia, Commissario europeo per la concorrenza. S i è così riattivato l’iter per la concessione dei finanziamenti e il primo passo è stato l’invio di una “check list” di quesiti inerenti lo scalo augustano , sottoposta all’attenzione della Port Authority di Augusta e ai Ministeri competenti nazionali e regionali, i quali hanno già da qualche giorno prodotto le risposte richieste. Il finanziamento europeo a favore della realizzazione di opere infrastrutturali per il porto di Augusta ha un importo di 42 milioni di euro, ma è propedeutico allo sblocco di ulteriori fondi statali e regionali che andrebbero a costituire tutti insieme un totale di 120 milioni di euro: insomma, una boccata di ossigeno che risolleverebbe le sorti del porto e l’economia asfittica della città di Augusta. La delegazione di parlamentari ha poi risposto alle domande di giornalisti, operatori portuali e cittadini interessati allo sviluppo del porto, che hanno sollevato le diverse problematiche riscontrate nell’esercizio quotidiano delle attività portuali e si incontreranno sabato prossimo con l’on.le Vinciullo per documentare e segnalare, carte alla mano, i disservizi dello scalo.

 C. F.