“L’ora dei lupi”, al Cerchio si presenta l’antologia poetica di Luca Campi

CoverSIRACUSA – Mercoledì 11 aprile alle ore 18,30 l’accogliente sala del Centro Studi Arti e Scienze “Il Cerchio” di via Arsenale 40/a ospiterà la presentazione del libro “L’ora dei lupi” di Luca Campi, edito da Youcanprint (Tricase, 2017). Ne discuteranno con l’autore: Corrado Di Pietro, presidente del Centro Studi “Il Cerchio”, e il critico letterario Raimondo Raimondi, direttore di dioramaonline.org. Rosetta Barcio leggerà alcune liriche tratte dal libro. Sarà presente, inoltre, la benefattrice rwandese Grace Kantengwa, presidentessa della Inshuti Italia-Rwanda onlus (www.inshuti.it), associazione alla quale andrà parte del ricavato delle vendite del libro. Inshuti è un’organizzazione umanitaria attiva dal 2007 che si occupa di sostegno a distanza dei bambini, dell’aiuto a famiglie in stato di bisogno e di micro-credito in Rwanda e nell’Africa orientale. L’autore è originario di  Tradate (VA), ma vive e lavora a Siracusa. L’esordio poetico risale alla fine degli anni Ottanta quando le sue liriche fecero la loro comparsa sulla rivista “Graffiti”, pubblicata dal gruppo di poesia Arteviva di Varese. Dopo una pausa di trent’anni, Luca Campi (foto in basso) ha ritrovato una nuova fonte di ispirazione tra la terra e il mare di Sicilia. E i suoi versi, pubblicati con case editrici affermate nel panorama nazionale, gli sono valsi premi, riconoscimenti e menzioni. “L’ora dei lupi” è una antologia di poesie composte tra il 1987 e il 2017. Si articola in quattro parti: “Di maghi e di farfalle”; “Di un altro mondo”; “Lettere dallo scoglio”; “Frammenti ed altri segni”. Particolarmente intensa è la terza sezione, che raccoglie le liriche scritte dopo il suo arrivo in Sicilia (lo scoglio cui il titolo Luca Campiallude è appunto Ortigia). Tra queste, spiccano i versi scritti per l’apneista Enzo Maiorca «ultimo grande eroe greco d’Occidente» (“Meno 101”), per il giudice Paolo Borsellino (“666 – 19 Luglio 1992”) e la lirica “Ramingo”, vincitrice del Premio nazionale OK Arte 2017, che evoca immagini di luoghi esotici, dalle isole Andamane a Lisbona, tra tormenti d’amore e melodie gitane. Il verseggiare di Luca Campi, spiega Raimondo Raimondi nella densa prefazione al volume, è «moderno, spregiudicato, evocativo e ricco di suggestioni di vita e di viaggio (ma cos’è la vita se non un viaggio?)». «Versi liberi e moderni – continua il prefatore – variabili nella metrica, ma assolutamente musicali e godibili non solo nella lettura, ma anche e soprattutto nell’ascolto dal vivo, in un magico reading, laddove la poesia può essere ascoltata e laddove, con il linguaggio del corpo e il modo di leggere, il testo viene interpretato, aggiungendo alla meraviglia del verso la dimensione teatrale della dizione e della recitazione». L’ingresso è gratuito.

  INPRESS

AUGUSTA/ Al Circolo Unione: “Un altro Mediterraneo è possibile” di Salvo Andò

circolo unioneAugusta – Insolito lunedì pomeriggio al Circolo Unione quello di lunedì 12 marzo, giacché, di norma, non vengono presentati libri il primo giorno di settimana. Eppure non è mancato l’uditorio per la presentazione dell’ultimo libro di Salvo Andò “Un altro Mediterraneo è possibile”, un ponderoso volume, delle dimensioni di un dizionario, edito da Aracne di Ariccia, un’imponente raccolta di vari articoli, brevi saggi e considerazioni, dal 2011 a oggi, sulla complessità del mondo arabo nel nord Africa e in medio Oriente.  L’uditorio ha ascoltato in religioso silenzio, con grande attenzione, dopo la rituale introduzione della presidente Gaetano Bruno Ferraguto, la dotta relazione del docente universitario Roberto Tufano, che ha evidenziato il caos contemporaneo nel quale sono confusi il fenomeno della globalizzazione, che comprende la volontà degli americani di imporre la loro visione della democrazia, e il fenomeno del flusso migratorio che sta attualmente interessando l’Italia e che diverrà  esplosivo nel giro di   quindici-vent’anni.  L’autore, Salvo Andò, socialista craxiano, potente Ministro della Difesa durante il periodo della cosiddetta prima repubblica, rettore anni fa dell’università Kore di Enna, ha ringraziato il Circolo Unione dove, ha detto, è ormai di casa per aver presentato libri o per aver discusso di problematiche di rilevante interesse nazionale. “Il Mediterraneo è un laboratorio straordinario”, ha sottolineato Andò, “per come sono e come saranno le relazioni fra le due sponde”. Non ci sono blocchi monolitici né nei Paesi islamici e nemmeno nella civiltà europea, non ci sono scontri fra civiltà, ma scontri dentro le civiltà. Andò ha ricordato l’esempio della donna che in Iran si è tolta il velo per protestare contro la condizione di subalternità delle donne che nel mondo arabo non possono guidare l’auto, non possono nemmeno uscire di casa se non in compagnia di un maschio; ha messo l’accento sulle differenze, sulle diversità culturali, come valore per poter instaurare un dialogo tra i Paesi delle due sponde del Mediterraneo, un dialogo che ci esorta  anche a tenere conto delle istanze generazionali emerse negli ultimi anni. Tenendo conto di queste differenze, di queste contraddizioni, è possibile prevedere uno sviluppo d’un’Europa bi-continentale, utile soprattutto all’Unione Europea, grazie al “continente liquido che è il Mediterraneo”, da non considerare più come “mare nostrum”, con un’Africa compartecipe a sostenere la competizione con le grandi potenze mondiali.

   Cecilia Casole

TAORMINA, CATENA FIORELLO RIPRESENTA “PICCIRIDDA” E PARLA DI AUGUSTA E DI AUGUSTANI

Catena FiorelloTaormina. Nella splendida terrazza di un albergo a cinque stelle, che si affaccia su uno scenario naturale mozzafiato, l’augustana Catena Fiorello, scrittrice di successo, sorella dello showman Fiorello e dell’attore Beppe, ha ripresentato il suo romanzo d’esordio, “Picciridda”, interamente riscritto e ripubblicato, con nuova veste grafica, per i tipi dell’editore Giunti. Davanti a un pubblico che la seguiva quasi in religioso silenzio e con tablet e telefonini che la riprendevano, Catena ha intrattenuto gli astanti in modo non tradizionale rispetto alle convenzioni di questo genere di presentazioni. Ha condotto lei stessa la serata, muovendosi fra gli spettatori, interagendo con  loro e, in qualche caso,  facendo diventare protagonista qualcuno, come quando, fra gli altri, ha riconosciuto la coppia Càsole&Scuderi di HappyTv, ricordando anche gli esordi di suo fratello Saro che, proprio con Giorgio Càsole mosse i primi passi in teatro nell’ormai lontano 1977 e complimentandosi con lo stesso Càsole per il lavoro giornalistico svolto per Augusta, tanto da strappare un applauso da parte del pubblico. La presenza di Càsole e di Max Scuderi, già compagno di scuola di Catena al liceo classico Mègara di Augusta, ha offerto alla scrittrice lo spunto per parlare di Augusta e di certi personaggi politici, di cui non ha fatto il nome, che dominavano quando il padre Nicola dava una mano al figlio Saro per trovare un lavoro. Il padre, originario  di Letojanni, nel messinese,  risiedeva ad Augusta perché in servizio nella locale compagnia della Guardia di Finanza, fiero di indossare la divisa delle Fiamme Gialle e d’essere un servitore dello Stato. Catena ha sottolineato la figura adamantina del padre che non volle mai accettare compromessi per favorire il figlio, proprio per il rispetto della divisa. Per questa ragione, mai Nicola Fiorello si recò dal  dominus politico e, rivolto al figlio, oggi popolare e affermato uomo-spettacolo, gli disse: “Meglio se fai il cameriere”. E, in effetti, Saro Fiorello, diciassettenne, cominciò a lavorare   servendo  ai tavoli nell’allora villaggio Valtur di Brucoli.  Dopo la presentazione del suo romanzo, oggi più che mai attuale, giacché “Picciridda“ tratta il tema dell’emigrazione dei siciliani, Catena ha intervistato in diretta per il suo  canale Facebook  Giorgio Càsole e altri giornalisti presenti.

 Nella foto:  da sin.: Max  Scuderi, Catena Fiorello, Giorgio Càsole

CATENA FIORELLO RIPRESENTA “PICCIRIDDA”

1489849659528.jpg--picciridda___catena_fiorelloTaormina. La kermesse di “TaoModa 2017” che, firmata da Agata Patrizia Saccone, ha avuto il suo clou la sera del 22 luglio con la consegna dei Tao Awards al Teatro Antico di Taormina che ha visto, per una settimana, il dipanarsi – in diverse locations della città – di una ricca successione di eventi ogni giorno differenti, tutti volti, comunque, a esaltare il “made in Italy” nelle sue varie sfaccettature. Non poteva mancare uno spazio dedicato alle buone letture, colmato giovedì 20 luglio, alle ore 18:30, dalla presentazione del libro “Picciridda” di Catena Fiorello nell’ambito del “Caffè Letterario”, che vede la partnership di Caffè Moak e il supporto dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da MariaTeresa Papale. Una plurima sinergia culturale, sulla base del comune intento di promuovere e valorizzare le eccellenze artistiche e intellettuali del territorio, che qui rende omaggio al forte legame con la letteratura instaurato da 16 anni dalla nota azienda siciliana di torrefazione e distribuzione del caffè grazie all’omonimo premio nazionale di narrativa dedicato ai giovani talenti che si affacciano al mondo della scrittura.  In attesa di ritirare il Premio Moak durante il gran Gala finale della manifestazione – ospite della panoramica terrazza dell’Hotel NH Collection con magnifica vista sul Teatro Antico e i tetti della città – Catena Fiorello sarà la protagonista dell’incontro condotto dalla giornalista Milena Privitera che propone “Picciridda”, il suo romanzo d’esordio (2006), ripubblicato da Giunti in una toccante versione completamente rivista dall’autrice. Così, attraverso la voce narrante di Lucia, bambina siciliana di 11 anni che vive a Leto (Letojanni), piccolo villaggio di pescatori lungo la costa jonica tra Messina e Catania, ripercorriamo il finire degli anni ’50 e i primi anni Sessanta, con un boom economico italiano che, evitando di attraversarlo, latita al di qua dello Stretto, costringendo molte famiglie siciliane a emigrare nel Nord Europa in cerca di fortuna. Come accade, appunto, alla famiglia di Lucia, la “figlia della gallina nera” – come si auto-definisce lei stessa nel romanzo – rimasta a vivere nel paesino con la nonna paterna quando i genitori, portandosi appresso solo il fratello più piccolo, emigrano in Germania nella speranza di cambiare le cose, di guadagnare abbastanza da comprare una casa e dare un futuro migliore ai figli. È attraverso gli occhi di questa “bambina”, che non concede spazio a lacrime di nostalgia o di dolore, che vediamo gli scontri con la nonna, “la Generale”, in un complicato rapporto di amore-odio, il rifiuto di una vita fatta solo di sacrifici e di rinunce, lo scorrere delle giornate e la sofferenza che alcune di esse portano – come la malattia della compagna di banco o il suicidio dell’amica depressa – e altre in cui, invece, sorride, gioca con gli amici, va al mare. Una “picciridda” che cresce in fretta, riuscendo ad affrontare senza piangere eventi molto più grandi di lei e che la vita fa diventare “grande” duramente.

    M.S.

CON IL LIBRO DI GIORGIO E CECILIA CÀSOLE, IL KIWANIS RICORDERA’ GIUSEPPE MOTTA AL FILANTROPICO “UMBERTO I” VENERDI’ 30 GIUGNO

FOTO LIBROAugusta – Al circolo filantropico “ Umberto I” venerdì 30 giugno il club service Kiwanis ricorderà il libro di Giorgio e Cecilia Casole sulla vicenda umana e politica di Giuseppe Motta, antifascista augustano, molto noto all’epoca aa Siracusa per essere stato del Pc d’Italia fu il primo segretario provinciale. Negli anni della maturità Motta tenne conferenze pubbliche a giovani e meno proprio ad Augusta, città natale cui era legatissimo e di cui divenne sindaco nel 1945 per nomina prefettizia. Motta scontò una dura pena detentiva dal Tribunale speciale per la difesa del Fascismo perché definito “ sovversivo comunista”. Durante gli anni di carcere, il giovane Motta incominciò a interessarsi di filosofia e, grazie alle opere di Benedetto Croce, grande maitre à penser di quegli anni, abbandonò la fede comunista per avvicinarsi al credo liberal-crociano.  Poco prima della sua morta nel 1984 ad Augusta, Motta dichiarò in un’intervista affermò il concetto profetico di “Federalismo che supera il comunismo. Federalismo europeo da punto di vista prevalentemente europeo dal punto di vista prevalentemente politico. Prevedo uno sviluppo storico che condurrà necessariamente all’unificazione europea” dichiarò. Purtroppo molti augustani soprattutto i giovani ignorano la storia del loro conterraneo Giuseppe Motta. Per ricordarlo e farlo conoscere, Giorgio e Cecilia Càsole hanno pubblicato una documentata biografia, dal titolo “Il ragazzo che fece sventolare la bandiera rossa”, grazie all’impegno di Orazio Càrpino, presidente ANPPIA ( Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti) di Siracusa e Ragusa. Il libro, già presentato agli inizi del mese nella sede dell’ANPPIA siracusana, sarà ufficialmente presentato, a ingresso libero, venerdì 30 giugno alle 18,30 nella sala del circolo filantropico “Umberto I”, presieduto da Mimmo Di Franco, in Via Principe Umberto, di fronte a Piazza Duomo, grazie all’impegno del Kiwanis club di Augusta, presieduto da Domenico Morello. Oltre agli autori, saranno presenti Orazio Carpino, l’ex assessore regionale ai beni culturali Carmelo Saraceno, presidente di Medeuropa.

Mariangela Scuderi

“A PORTE APERTE”, PERSONALE DI SANDRA RIZZA ALLA GALLERIA QUADRIFOGLIO

locandina-800x800SIRACUSA – Venerdì 16 giugno alle ore 18,30 nella Galleria Quadrifoglio Arte contemporanea (Via Santi Coronati 13, Ortigia) sarà inaugurata una personale dell’artista siracusana Sandra Rizza dal titolo “A porte aperte”, a cura di Mario Cucè. L’autrice espone una serie di disegni a matita o a tempera su carta e su cartoncino, concepiti come opere a sé stanti o assemblati come installazioni e disposti liberamente nello spazio espositivo, che raffigurano concetti geometrici, forme e linee, comunicando all’osservatore l’aerea impressione di trovarsi in un luogo aperto. Così l’artista illustra il significato del proprio lavoro, in una nota esplicativa: «Spazi senza limiti, mentali si scoperchiano ad un angolo visuale o pensabile come la cupola di un osservatorio stellare. Si abbattono muri e confini per aprirsi all’incontro sociale ideale e materiale attraverso cui ogni uomo ha modo di confrontarsi con se stesso e con gli altri. Il segreto dell’esistenza? Un incrocio di destini di percorsi inconsci e casuali che creano ordine nel disordine, senso nel non senso». Una mostra, questa, che prova a risalire all’origine del concetto di spazio, alla sua relazione fisica e mentale con il soggetto che lo percepisce, per arrestarsi dinanzi a una domanda che resta inevitabilmente aperta, sospesa: «non so se sta dietro al pensiero la linea, più dietro o più avanti, ancora più avanti».  Un interrogativo, questo, che porta l’opera d’arte a sconfinare nel mistero del reale, come osserva l’artista Francesco Lauretta, autore del testo inserito nel dépliant della mostra: «Le geometrie sono offese dello spazio, sono domande e risposte del creato. Al cospetto il pensiero è tremulo. Sandra sfilaccia le forme e si lascia come fosse la prima volta a ‘sapere’ delle cose». La mostra, aperta fino al 30 giugno, potrà essere visitata da martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 17.00 alle 20.00.

A SIRACUSA RICORDATO L’AUGUSTANO GIUSEPPE MOTTA

copertina libro MottaSIRACUSA – Alle ore 18 di oggi 1 giugno, nella sala Corrado Ventaglio a Siracusa, l’Annpia in occasione della ricorrenza del 71° Anniversario della Repubblica presenta il libro “ Il ragazzo che fece sventolare la bandiera rossa” di Giorgio Càsole e Cecilia Càsole. Il libro racconta la vicenda umana e politica di Giuseppe Motta, antifascista siracusano, nato e morto ad Augusta, di cui fu sindaco nel 1945. Motta fu uno dei pochi siracusani a essere condannato a una dura pena detentiva dal Tribunale Speciale per la Difesa del Fascismo, perché considerato “pericoloso comunista”: del Pc d’Italia fu il primo segretario provinciale  della provincia di Siracusa, che allora comprendeva  il territorio dell’attuale provincia di Ragusa. Motta propugnò gli ideali federalisti ci di Altiero Spinelli, oggi è completamente ignorato dalla sua città natale. Il libro che sarà presentato nella sala di Via Corrado Ventaglio dovrebbe servire a rendergli giustizia. Aprirà l’incontro Orazio Carpino, Cons. Naz. Nappia, nonché autore della prefazione del libro di Giorgio e Cecilia Càsole Nel corso della presentazione interverranno la  prof.ssa Maria Concetta La Leggia, il Sen. Giuseppe Lo Curzio , il prof. Alessio Lo Giudice, il prof. Salvatore Santuccio, il dott. Carmelo Saraceno, e l’avv. Ulisse Signorelli. L’ingresso sarà libero.

   M.S.

Straordinario esempio di coraggio all’Unitre di Augusta. Presentato il libro “Una vita diversa” della socia Pina Carriglio

4Augusta. Fedele ai valori fondanti dell’associazione, cultura, umanità e solidarietà, il Presidente e tutto il Direttivo dell’Unitre hanno caldamente sostenuto la presentazione del libro autobiografico scritto dalla socia Pina Carriglio, non vedente dalla nascita. Il titolo “Una vita diversa” lascia intuire le difficoltà e gli ostacoli con cui la scrittrice si è dovuta confrontare nel corso della sua vita e che con tenacia, determinazione e tanta forza di volontà è riuscita a superare. La presentazione si è svolta giovedì 4 maggio nella splendida cornice dell’Aula Magna dell’Istituto “A. Ruiz” alla presenza dei soci Unitre, di alcuni soci dell’Unione Ciechi e ai familiari di Pina Carriglio. A condurre la serata un presentatore d’eccezione, il maestro Antonio Accettullo, caro all’Unitre in quanto maestro della corale, di cui fa parte anche la signora Pina. “Il libro racconta di una vita straordinaria – spiega il maestro – In esso ho trovato e troverete anche voi molti spunti di riflessione e, soprattutto, apprezzerete il meraviglioso dono della vita che tutti noi abbiamo ricevuto”. Ad affiancare il maestro nella presentazione la signora Franca Morana, consorte del Presidente Unitre, la quale, come lei stessa dichiara, ha avuto il grande piacere di leggere per prima la bozza del libro e, su richiesta dell’autrice, ha provveduto a revisionarla insieme alla professoressa Angela Gigli e a trasformarla in una splendida pubblicazione. Con grande enfasi la signora Franca spiega come l’aver letto il libro di Pina le ha permesso di “perdersi dentro i cassetti dei suoi ricordi”. Ha potuto “leggere” il suo sogno che, in realtà, è un desiderio di testimonianza. Per la copertina di chiusura del libro ha scelto un brano scritto da Papa Francesco il 1° maggio del 2014 che riassume la vita di Pina “Non ti arrendere mai…”. Durante la serata sono stati letti alcuni brani del libro a cura di due amici Unitre Alessandro D’Oscini e Pietro Quartarone. Contemporaneamente sono stati proiettati sul grande telo dell’aula magna momenti della vita quotidiana di Pina. Con assoluta naturalezza Pina cucina, rassetta la casa, si prende cura delle sue piante e dei suoi fiori. Ha anche imparato a cucire, a ricamare, a lavorare ai ferri e all’uncinetto. A dimostrazione del fatto che, nonostante i diversi rifiuti ricevuti nel corso della vita, quelli che lei sintetizza nel libro con il “Tu non puoi” e che le hanno procurato tanta sofferenza, lei si è sempre intestardita per diventare una perfetta donna di casa. “Le mie mani – spiega Pina – erano e sono i miei occhi”. A curare la prefazione del libro è stata la dottoressa Rosalba Cicero, assistente sociale presso l’Unione Ciechi. Nel corso del suo intervento, la dottoressa ha voluto esprimere tutto il suo apprezzamento per la donna speciale che è Pina. Uno scroscio di applausi, a suggello della forte emozione che ha coinvolto il pubblico per tutto il tempo, ha riempito la sala, partendo spontaneo dai presenti, al termine dell’esecuzione canora del brano “O mio babbino caro” con cui Pina ha voluto mostrare la sua vena artistica, già nota ai più. Numerosi sono stati gli interventi spontanei di ospiti-amici di Pina. Dalle amiche del cuore Mimma e Lucia che hanno voluto ricordare una meravigliosa coperta realizzata con l’uncinetto da Pina, al presidente dell’Unione Ciechi Carmelo Di Martino che le ha voluto dedicare una splendida poesia di madre Teresa di Calcutta “Ama la vita così com’è”, al maestro di ballo Spatola che ha sottolineato il suo talento anche in questa disciplina, al regista Filippo Morello che insieme a Pina ha ottenuto un prestigioso riconoscimento per la rappresentazione teatrale de “I civitoti in pretura”. Particolarmente toccante il momento in cui la nipote Cristina Gentile ha dato testimonianza del suo rapporto con la zia. “La zia non l’ho mai vista diversa, anche se lei non vede con gli occhi, vede con il cuore. Ho preso da lei la determinazione. È stata per me una guida, non solo nei viaggi in cui paradossalmente è lei che mi indica le strade, ma soprattutto nella vita. E vorrei concludere con un messaggio – continua Cristina – da parte di tutti i familiari, anche da parte di coloro che ci proteggono dall’alto, siamo tutti fieri di te!” Conclude la serata l’intervento del dottor Giuseppe Caramagno, Presidente Unitre, il quale visibilmente emozionato ha fatto i complimenti a Pina e a tutti gli organizzatori della serata per la perfetta riuscita e per la “magia” che ha pervaso l’aula magna.

       Anna L. Daniele

IL LIBRO DI PINA CARRIGLIO, “UNA VITA DIVERSA”, VERRA’ PRESENTATO DALL’UNITRE DI AUGUSTA IL 4 MAGGIO, ORE 18, PRESSO L’AULA MAGNA DEL RUIZ

Senza titolo-1AUGUSTA. Ancora una volta l associazione “Unitre” di Augusta  prova a vivere e testimoniare il cuore del suo Statuto percorrendo la via dell’umanita’ e della solidarietà. Il libro della socia Pina Carriglio, vuole essere infatti tutto questo nel dare la possibilità all’autrice di realizzare questo suo sogno, onde lasciare una  testimonianza di una “Una vita diversa” ai nipoti e a quanti la leggeranno. Le pagine, ricche di contenuti, sono dei fotogrammi di una società degli anni ’50 – ‘60, in cui la disabilità, anche parziale, restava spesso dietro le quinte della quotidianità, con il solito copione: “tu non puoi”. La lettura di questa breve biografia è abbastanza scorrevole e gradevole, pur con il peso dei contenuti ricchi di significati e di immagini comuni a tutti noi. Accogliere questo sogno di Pina Carriglio significa dunque essere dalla parte di chi è stata capace di andare oltre e dare un apporto a questa nostra società locale.

    Franca Morana Caramagno

PER LA RASSEGNA VOLALIBRO PINO APRILE RIVELA CHI FURONO I CARNEFICI DEL SUD

pino aprileNoto – Per il “Volalibro”, il festival della cultura per i ragazzi, organizzato da Corrada Vinci, è stato ospite il giornalista scrittore Pino Aprile, autore dei libri: Terroni, Giù al Sud, Il Sud puzza, Carnefici.  L’incontro è avvenuto nello storico palazzo Trigona in via Cavour, nella sala Gagliardi. Pino Aprile critica aspramente la modalità della nostra Unità di Italia, un’ unione fatta con guerre, sangue e omicidi, ergo un’ unione forzata, obbligata, fatta con lo stesso sangue dei nostri nemici.  Il titolo Carnefici, ultimo libro di Pino Aprile, è un termine molto forte per cui si può avere l’impressione in quanto l’unità di Italia fu fatta a danno del sud, soprattutto con stragi immani e reati di genocidio,ovvero con la distruzione dell’identità di un popolo, nella distruzione della comunità che condivide, una cultura, una storia e un destino.  Distruzioni delle istituzioni culturali è un reato che può commettere solo uno Stato. Il ministro della pubblica istruzione Francesco De Sanctis, un grande uomo di cultura del Sud chiuse ottocentocinquanta scuole e tutte le università del Sud,  tranne quella di Napoli, rendendo difficoltoso l’accesso e le iscrizioni per chi era del sud, eliminando le borse di studio ai figli delle famiglie povere, nel frattempo il Borbone aveva dato le pensioni alle sei prostitute dei garibaldini tra cui la maitresse Marianna De Crescenzo soprannominata la Sangiovannara che sceglieva le donne da dare a Garibaldi e ai suoi cari. Distruzioni dei sentimenti religiosi: furono chiusi tutti i conventi, aboliti ordini religiosi, vescovi rimossi e esiliati e preti fucilati.  I Briganti come Ninco Nanco, Michelina di Cesara, erano dei semplici oppositori che difendevano il territorio dai nemici, furono assassinati e fotografati come vanto dai piemontesi. Aprile ha parlato della Basilicata dei nostri giorni, regione ricca di giacimenti petroliferi che è il Kuwait d’Europa,  una terra da usare e sfruttare che ha i servizi ferroviari dell’Afganistan. Esistono due Italie con due velocità, da Milano a Bologna ci sono treni ogni 15 min e in 2 ore si arriva a destinazione, da Rosolini per andare a Trapani si impiega un giorno intero, occorre prendere un treno alle 04.55 del mattino unico treno, oltre i vari cambi di treno. Alla mia domanda: Che reazione hanno avuto gli storici italiani riguardo alla pubblicazione dei suoi libri?” Generalmente male, ma qualcuno di nuova generazione mi ha fatto il plauso, ma senza esporsi troppo. L’incontro è stato moderato da Vincenzo Belfiore esperto di storia  della Sicilia

    Davide C.M. Ortisi