JOSE’ TRINGALI IN CONCERTO CON DUE TANGUEROS D’ECCEZIONE AL CIRCOLO UFFICIALI AUGUSTA

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Commovente la coda finale, quando la pianista è scesa per baciare la madre

Augusta. Elettrizzante concerto di San Valentino per soci e ospiti del Circolo Ufficiali e del Rotary club, presieduti rispettivamente dall’avvocato Piero Amara e dal comandante di Marinarsen, contrammiraglio Giuseppe Abbamonte. Dopo i saluti di Amara e quelli di Abbamonte, che ha letto il rispettabile c.v. della concertista, leluci della ribalta si sono accese  sulla pianista augustana Josè Francesca Tringali, docente di pianoforte nella scuola statale “Salvatore Todaro”, di cui dirige l’Ensemble giovanile, con all’attivo numerosi concerti da sola o in duo con un’altra pianista locale, Michela Trovato, con cui si esibisce spesso in “spettacolari” concerti a quattro mani e con due pianoforti. Per il concerto di San Valentino Josè Tringali ha scelto musiche sottilmente struggenti dell’argentino Piazzolla per il primo tempo e dello statunitense George Gershwin per il secondo. Durante il primo tempo si sono esibiti, nello spazio fra il palcoscenico e la platea , due tangueros d’eccezione, il comandante dei gruppi velici della Marina Militare, Giuseppe Puzone Bifolco, e Giulia Compagnone, napoletana, amica di famiglia del comandante di Marisicilia, il contrammiraglio Roberto Camerini. I due ballerini di tango hanno “sedotto” il pubblico con le loro figurazioni artisticamente sensuali, com’è sensuale il ballo del tango, mentre la pianista interpretava Piazzolla,  musicista che, tuttavia, non si prestava a comporre musiche da ballo, ma, appunto da concerto. E’ stata, quindi, più difficile per i due eseguire i loro movimenti seguendo le note di Piazzolla. L’eleganza morbida dei due si è imposta e ha suscitato calorosi applausi, come calorosi e prolungati sono stati quelli nei confronti della concertista soprattutto alla fine del secondo tempo, dopo aver dato splendida prova interpretativa dei passi I got rhythm e Rapsody in blue di George Gershwin. Josè ha concesso il bis con una vigorosa interpretazione pianistica della colonna sonora del film I pirati dei Caraibi. Commovente la coda finale quando Josè è scesa dal palco per andare a baciare la madre, Nelly Tringali, già direttrice didattica del circolo Pascoli. “Quella di San Valentino” – ha detto la concertista – “è la festa dell’amore e l’amore più grande è quello per la mamma”. Josè ha ringraziato tutti da Abbamonte ad Amara, da Anna Camerini (moglie dell’ammiraglio) a Luisa Cusumano, moglie del comandante di Maribase, il capitano di vascello Barbera. Il prossimo concerto dell’augustana sarà a Marsala nel mese di marzo.

Giorgio  Casole

 

BULLISMO: UNA REALTÀ LONTANA?

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Augusta – Questa problematica, che sembra non toccare gli alunni del Liceo Mégara, ma che in realtà è intrinseca, almeno in maniera superficiale, ad ogni basilare forma di convivenza umana, è stata analizzata in maniera plurilaterale ed efficace, dal team di psicologhe formato dalle dottoresse Giuseppina Salamone, Mariella Leone e Manuela Benedetto. L’attività, organizzata e aperta dalla docente Anna Lucia Daniele, si è svolta nell’ambito del Progetto APQ Giovani del Comune di Augusta “La città del futuro a misura dei giovani”. L’obiettivo delle tre esperte era di instaurare un dialogo più diretto con i ragazzi all’interno dell’ambito scolastico, per cogliere l’eterogeneità delle possibili cause di questo fenomeno. Dunque, in un’atmosfera colloquiale e pacata, attraverso la tecnica del Brainstorming (tempesta cerebrale) e delle Domande-Stimolo, gli studenti del liceo sono stati invogliati ad elencare tutte le possibili conseguenze emotive che un atto di bullismo potrebbe creare all’interno di un individuo vittima di  violenze fisiche o psicologiche. Ciò che è effettivamente scaturito da quest’incontro altamente istruttivo, che ha visto i ragazzi cimentarsi anche in giochi di situazione e di squadra (spesso dagli esiti comici), è che dalla semplice osservazione dei comportamenti adottati dagli studenti in queste circostanze, possono essere intuite le dinamiche comportamentali che caratterizzano il nucleo classe e che concorrono alla creazione di una situazione formativa più o meno equilibrata e positiva. Grande l’entusiasmo con cui i ragazzi hanno partecipato all’incontro grazie ai modi altamente coinvolgenti e stimolanti delle dottoresse.

     Cristina De Fino

Càsole porta Dante alla Casa di reclusione

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Augusta. Mercoledì 13 febbraio, alle ore 9.30, nella sala teatro della Casa reclusione di Augusta, nell’ambito delle iniziative culturali e di risocializzazione si è tenuta una matinée’, a titolo gratuito, di educazione alla poesia , a cura di Giorgio Càsole, docente liceale di materie umanistiche, interprete di testi poetici e in prosa, responsabile del Teatro Gruppo di Augusta.. “L’iniziativa” – riferisce il direttore Antonio Gelardi- “si inquadra fra quelle avviate dall’amministrazione penitenziaria per favorire ed incrementare il trattamento rieducativo, esigenza resa ancora più ineludibile dalle recenti pronunce della Corte di Strasburgo sul rispetto dei diritti umani e il miglioramento delle condizioni dei reclusi anche con il contatto con la società esterna”. Càsole ha  introdotto spiegando il valore eil fine della Divina Commedia e poi ha interpretato il celebre passo dell’amore di Paolo e Francesca dal V canto dell’Inferno. E’ stato dato spazio al coinvolgimento dei detenuti  e uno di loro, Franco Di Nardo,  ha recitato d’un fiato ‘A livella di Totò. E’ stata poi la volta di Veronica Timmoneri che, pur visibilmente influenzata, ha interpretato, con il supporto degli stessi detenuti, celebri canzoni di Celentano e Battisti, accompagnata alla chitarra da Salvatore Caruso.Un detenuto, Giovanni Strambelli, ha voluto esibirsi interpretando Margherita di Cocciante, suscitando gli applausi della platea, che ha assistito a un vero happening, a uno spettacolo, cioè, non previsto dal copione, improvvisato al momento sul palco, come, per esempio, la recita di una poesia dello stesso Càsole sull’11 settembre 2001, interpretata dallo stesso autore con il supporto di quattro detenuti che hanno fatto da “coro” leggendo un ritornello della poesia. La  mattinata si è conclusa con l’interpretazione di canzoni da sceneggiata napoletana con i detenuti in piena forma. “Un esempio di spettacolo di contaminazione” – ha commentato il direttore Gelardi – “che  ha conosciuto momenti di spasso”

 

 Nella foto: Giorgio Càsole al microfono,  Veronica Timmoneri al leggio,  Salvatore Caruso alla chitarra; gli altri sono detenuti