DELTAIMPIANTI DI AUGUSTA PARTECIPA AL RECUPERO DELLA COSTA CONCORDIA

cocord.jpgAUGUSTA – La ditta  augustana “Deltapianti srl”, con sede in contrada Stancollo, lungo la provinciale 1 che collega Augusta a Brucoli,  è una ditta specializzata in lavori di alta precisione nel settore della navalmeccanica che, recentemente, si è aggiudicata un’importante commessa della Fincantieri per la realizzazione di  dodici guide d’acciaio, manufatti in acciaio per le catene da utilizzare per il sollevamento della nave Costa concordia, attualmente ancora nelle acque dell’isola Del Giglio. Per realizzare in tempo i manufatti e poter rispettare i tempi di consegna concordati, sono stati assunti quindici operai altamente specializzati (carpentieri e saldatori). I pezzi previsti dalla commessa dovranno essere consegnati entro questo mese di mese di febbraio. I pezzi  saranno trasportati via autostrada sino al porto di Palermo e qui saranno imbarcati su una chiatta che raggiungerà l’Isola del Giglio Le operazioni di realizzazione delle guide richiedono particolare precisione e l’uso di sofisticate attrezzature tecniche. E’ questa la seconda commessa che la ditta augustana riceve per la rimozione della nave ammiraglia della Costa Crociere. Lo scorso dicembre  ha consegnato una parte dei golfari di sollevamento, circa 600 pezzi per un peso complessivo di 50 tonnellate di acciaio.  Da anni la Deltaimpianti opera anche a Monfalcone, dove sono impegnati 32 operai nella realizzazione di parti di una nave da crociera della Royal Prince. Dal 2001 l’azienda di Elio Coppola e Fabio Petracca, offre lavoro a decine di operai. “Una dimostrazione che, anche in tempi difficili, impegno, serietà e professionalità pagano”, dicono visibilmente soddisfatti i due titolari.                                                                                  

Francesco Migneco

 

DIPENDENTE MORTO DEL COMUNE DI AUGUSTA CONDANNATO A RISARCIRE

tangenti.jpgAUGUSTA – Un dipendente dell’Ufficio Tecnico del  Comune, processato per una vicenda di tangenti negli appalti, è  stato condannato dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti a risarcire 3.780 euro , secondo la sentenza 266/2013, che, fra l’altro, recita: «Nel giudizio di responsabilità  l’entità del danno all’immagine della pubblica amministrazione, derivante dalla commissione di un reato contro la stessa amministrazione, accertato con sentenza passata in giudicato si presume, salva prova contraria, pari al doppio della somma di denaro o del valore patrimoniale di altra utilità illecitamente percepita dal dipendente». Nel 2006 tale dipendente  era stato  indagato dai carabinieri per un presunto giro di “mazzette”. I militari accertarono che «nella qualità di funzionario dell’ufficio tecnico comunale, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, svolgendo le funzioni di direttore dei lavori in relazione alla manutenzione ordinaria del campo di calcetto e aree limitrofe del quartiere Paradiso, gara aggiudicata alla Puliwash di Gavioli Giuseppe, e di responsabile del procedimento in relazione ai lavori pubblici di illuminazione, arredo urbano e adeguate opere in verde con consolidamento del movimento franoso in località Faro Santa Croce di Augusta, in parte realizzati in subappalto dall’Aededificare 2000 di Ciccarello Sebastiano, induceva Gavioli Giuseppe e Ciccarello Sebastiano a consegnarli indebitamente somme di denaro». Rinviato a giudizio per il reato di concussione, nel 2007, il dipendente  patteggiò la pena davanti al Tribunale di Siracusa. Dopo sei anni è arrivata la condanna a risarcire l’erario. Solo che, nel frattempo, il dipendente è morto. E’ morto sul finire del 2012, ma nessuno ha avvertito la Corte dei Conti e la notifica della sentenza è arrivata alla vedova.

     Giulia Càsole

CARTELLE “PAZZE”DELLA VECCHIA ICI? MONTA LA PROTESTA DEI CITTADINI

BOLLETTA%20TARSU_Public_Notizie_270_470_3.jpgAUGUSTA. Non è la prima volta che gli enti pubblici, vogliosi di fare cassa, ci provano, non sappiamo se in séguito a un vero disegno secondo il quale i cittadino non sono considerati utenti, ma sudditi. Anni fa ci provò l’Agenzia delle Entrate, ufficio statale territoriale, che inondò le case dei cittadini con una richiesta di pagamenti di migliaia di euro, pari ai milioni di lire di una volta, per imposte non pagate, secondo l’Agenzia delle Entrate in seguito al terremoto del 1990. Dopo quell’evento, i cittadini chiesero e ottennero di rateizzare le varie imposte, IVA, IRPEF, ecc,, secondo scadenze ben precise. Scadenze che molti cittadini ligi rispettarono, conservando, per fortuna, le ricevute degli avvenuti pagamenti. Uno dei governi capeggiati d Berlusconi, per far cassa e per “salvare” contribuenti che non avevano pagato, e fra questi personaggi di spicco di quel governo, varò un condono tombale che consentì a questi contribuenti “furbi” di mettersi a posto con la legge, risparmiando un bel po’ di quattrini, perché il condono consentiva un forte risparmio. Dopo il condono tombale, però, l’Agenzia delle Entrate, forse delusa dalle entrate derivanti dal condono, essendo ministro Padoa Schioppa, senza vedere né sentire, inviò tutta una serie di ingiunzioni di pagamento praticamente a tutti i cittadini residenti nei territori delle province di Catania, Siracusa e Ragusa, per reclamare i pagamenti, che molti avevano già effettuato, rispettando le rateizzazioni. I cittadini intasarono sùbito le locale succursali dell’Agenzia e, solo dopo lunghe fila, venivano ricevuti da scostanti impiegati, i quali chiedevano agli utenti di esibire fotocopie,  a spese dei contribuenti stessi,  delle ricevute di pagamento. Quindi, altra fila, altro tempo perso, altro stress, prima di ricevere l’annullamento delle cartelle cosiddette pazze. La stessa cosa succederà ora a tutti quei malcapitati augustani che dovranno penare prima di vedere annullate queste nuove cartelle pazze relative all’ICI, riconosciute erronee pure dall’attuale commissario reggente, il 75enne La Mattina.  Come dire, siamo sudditi e non cittadini.  I cittadini, infatti,   contestano, ma la Publiservizi anziché chiedere scusa e riconoscere l’errore, reclama i cittadini davanti ai suoi sportelli. Le quote da pagare richieste riguardano il 2007 e le contestazioni concernono l’acconto relativo a quell’anno. La Publiservizi, società privata che, per volere dell’ultima Giunta Carruba, riscuote i tributi comunali con un aggio del 30 per cento,  avrebbe  riscontrato il mancato pagamento nel 2007 da parte di circa 200 contribuenti; nel 2008 di oltre una sessantina, nonché circa 300 omissioni di parziali di pagamento per un importo complessivo che si aggira intorno ad 1 milione e 500 mila euro. Anche se queste somme sono necessarie per le esauste casse comunali, deficitarie, com’è ormai noto, di 42 mln di euro, gli augustani chiedono chiarezza e pretendono risposte a dubbi e perplessità. In merito alla questione relativa al tipo di contratto che lega il Comune alla Publiservizi, il commissario reggente, nell’ultima seduta di Consiglio comunale, ha detto che,  essendo il contratto una concessione del servizio di riscossione, di aver proposto alla Publiservizi l’abbattimento del 50% delle percentuali che confluiscono nelle tasche della società. Vedremo se la società accetterà la proposta e se rivedrà con attenzione tutte queste cartelle inviate ai cittadini.

Diletta Càsole

ARRESTATI DAI CARABINIERI UN SOTTOCAPO DELLA MARINA E UN SORVEGLIATO SPECIALE

ARRESTI.pngMELILLI. I CC di Melilli e Floridia, appartenenti alla compagnia Carabinieri di Augusta, a conclusione di articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Siracusa, scaturita dalla denuncia per tentata estorsione subita dai soci di una pizzeria di Augusta, hanno tratto in arresto,  in esecuzione ordinanza custodia cautelare del tribunale di Siracusa, su richiesta omonima Procura della Repubblica, concordando con l’esito delle indagini svolte dai Carabinieri della compagnia di Augusta: Lombardo Umberto classe 1979, nato ad Augusta, ma residente a Melilli, sottocapo di 1^ classe della Marina Militare Italiana; Mollica Salvatore classe 1973, nato a Catania, ma residente a Floridia, in atto sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Entrambi  sono ritenuti responsabili del reato di tentata estorsione in concorso, ai danni dei denuncianti; Mollica, inoltre, deve rispondere del reato d’aver violato le prescrizioni sulla sorveglianza speciale con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. L’attività’ investigativa avviata a ottobre 2012 ha permesso di accertare che il Lombardo, in varie occasioni, aveva avanzato mediante minacce, presso l’esercizio commerciale che vede soci le due vittime, ingiuste pretese di denaro al fine di evitare pù’ gravi conseguenze, rafforzando in un caso la minaccia mediante la presenza del Mollica. Gli arrestati sono stati trasferiti rispettivamente agli arresti domiciliari e all’interno della casa circondariale di Siracusa, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

C.C.