UN CASO DI MALCOSTUME, MALASANITA’ O MALEDUCAZIONE?

Nuovo_Ospedale-12.jpgAUGUSTA – L’ anziana signora Maria, di 77 anni, giovedì sera viene raggiunta da un improvviso e inaspettato acquazzone nella strada di ritorno a piedi verso casa quando, in prossimità di un passo carrabile con annesso scivolo sul marciapiede, invisibile all’ occhio umano per l’ improvviso innalzamento del livello dell’acqua in quel punto, perde l’equilibrio e cade bruscamente a terra, procurandosi diverse fratture al polso e all’avambraccio destro. A terra intanto, sotto la pioggia scrosciante,  l’anziana donna in preda al panico chiede aiuto ai passanti i quali, ignari dell’accaduto, sembrano proprio non accorgersi di quella esile presenza finché, dopo un po’, viene fortunatamente assistita da un ragazzotto dall’ accento straniero, che cordialmente l’aiuta a rialzarsi, permettendole così di raggiungere, di lì a poco, la propria abitazione. A quel punto la signora, certa di avere superato il peggio, ma  ignara di quello che le sarebbe successo dopo, chiama i figli al telefono per farsi accompagnare al più vicino centro ospedaliero.  Sono trascorse da poco le 7 e mezzo di sera quando, reggendo il braccio dolente con l’altra mano, la donna raggiunge finalmente  un vicino istituto ortopedico, clinica convenzionata con la pubblica struttura sanitaria,  per sottoporsi agli accertamenti dovuti, senza però di certo immaginare che sarebbe stata rimandata indietro dal personale sanitario  col pretesto che, essendo quella una clinica privata, non era possibile a quell’ora effettuare interventi di quel tipo, essendosi presentata a destinazione con 10 minuti di ritardo rispetto all’orario previsto. Ah, se fosse caduta un quarto d’ora prima!!! Frattanto, visto che il dolore era diventato insostenibile, non trovandosi proprio nelle condizioni di discutere, l’anziana donna decide di avviarsi verso il  nuovo presidio ospedaliero di Lentini.  Alle 8 e mezzo circa lo raggiunge, dopo aver superato persino un posto di blocco dovuto a un incidente automobilistico che, neanche a farlo apposta, gli procura un ulteriore ritardo nelle prestazioni alle quali avrebbe dovuto sottoporsi, dovendo dare giustamente precedenza agli uomini che poco prima avevano avuto lo scontro automobilistico. Ma non finisce presto perché, dopo un’ora di accertamenti, le viene richiesto di presentarsi l’indomani mattina, poichè quella sera, a causa del maltempo, non era possibile effettuare le radiografie e l’ingessatura del braccio, per problemi tecnici legati alla rete elettrica. Sul finire della sera, infine, dopo averle bendato il braccio e averle somministrato un antidolorifico, lavoretto che avrebbero potuto eseguire dapprincipio nella vicina clinica privata, evitando tutte le conseguenze del caso, il personale del presidio lentinese decide di rimandare a casa la signora Maria, per ricoverarla il giorno seguente. L’anziana donna, nel frattempo,  quella notte non dormirà per via degli acuti dolori che non tarderanno a farsi sentire.

Giuseppe Tringali

II CONVEGNO REGIONALE DELLA PIA UNIONE PRIMARIA “SANTA RITA DA CASCIA” AD AUGUSTA

srita2.jpg

SRITA.jpgAUGUSTA – Domenica 17 Febbraio 2013 si è svolto, presso la Chiesa Parrocchiale Sacro Cuore di Gesù di Augusta, il II Convegno Regionale della Pia Unione Primaria “Santa Rita da Cascia”.  Visti la devozione e l’amore che il ridente quartiere Sacro Cuore-Borgata manifesta quotidianamente verso Santa Rita, Don Davide Di Mare, Pastore carismatico e zelante della Comunità del Sacro Cuore di Gesù, unitamente ai responsabili della Pia Unione Primaria, il signor Antonio Marino e la signora Francesca Saia, ha deciso di stilare un programma di festeggiamenti e preghiera intorno la figura della Santa dei Casi Disperati. L’evento è stato sottolineato dall’arrivo della Reliquia della Cintura dell’Abito Agostiniano che S. Rita portò per i quarant’anni di vita monastica. La Reliquia è stata portata da Padre Ludovico Maria Centra, Padre Agostiniano del Santuario di Santa Rita (Cascia) e dalla signorina Alessandra Paoloni,presidente della Pia Unione Primaria di Cascia. Venerdì 15 Febbraio, dopo la Santa Messa delle ore 08.30, la Comunità ha accolto la Reliquia con il suono festoso delle campane e intonando inni devozionali a Santa Rita. Un miracolo è legato alla cintura. Padre Ludovico era andato con la reliquia in un paese della Lombardia per esporla alla venerazione dei fedeli. Un anno dopo, ritornato in quel luogo,gli si avvicinò una signora che gli raccontò di avere un nipotino che aveva una malformazione cardiaca e doveva essere operato. La nonna, allora, aveva toccato con un fazzolettino la Reliquia della cintura e aveva detto al nipotino di poggiarlo sul cuore ma di non dire nulla a nessuno. Qualche mese dopo il bambino e i genitori andarono a Roma per l’intervento e portarono con se le radiografie per farle vedere al chirurgo. Durante la loro permanenza a Roma il bambino ne fece delle altre. Il chirurgo allora, stupito, disse ai genitori che dalle lastre risultava che il bambino non riscontrava nessuna malformazione come se fosse stato operato e l’operazione fosse riuscita alla perfezione. Increduli, i genitori, dissero che forse si sbagliava, ma solo allora il bambino confidò il segreto suo e della nonna. Il bambino al giorno d’oggi sta bene e da allora non è stato riscontrato alcun problema al miocardio. Momento centrale è stata l’intera giornata del 17.

Mauro Farina –  – Nel tondo, la reliquia della cintura dell’abito agostiniano di S. Rita. In alto, gruppo di partecipanti al Convegno (foto di Mario Leonardi) 

A partire dalle ore 9.00 i vari gruppi che hanno preso parte al Convegno sono stati accolti presso l’Oratorio Parrocchiale “San Giovanni Bosco” (eretto nel 2009 e ampliato nel 2012 da Padre Di Mare).Nello stesso luogo si sono svolti i lavori del Convegno,guidati da Padre Ludovico,che ha trattato vari argomenti tra cui l’ “Anno della Fede”. Nel pomeriggio,alle ore 16.00,è stata celebrata la Solenne Celebrazione Eucaristica per i partecipanti al Convegno. La Liturgia è stata presenziata da Padre Orazio Greco,sacerdote della Diocesi di Catania che svolge il suo mandato pastorale a San Giovanni La Punta, ed è stata concelebrata da Padre Ludovico e da Frate Roberto Caminiti, della congregazione dei Rogazionisti di S. Annibale Maria di Francia.  Prima dei riti di introduzione,la signorina Alessandra ha portato i saluti al Parroco,agli Associati e a tutta la Comunità presente, da parte di  Suor Natalina Todeschini, Madre Abbadessa del Santuario di Cascia, che ha spronato tutti ad approfittare di questo periodo di Quaresima per riscoprire la vera fede,fede che è sempre stata salda in Rita. L’animazione liturgica è stata curata dalla Schola Cantorum della Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e il Servizio all’Altare dal Gruppo Ministranti della Parrocchia. La Santa Messa delle ore 18.30 è stata celebrata da Padre Ludovico Centra. Particolarmente interessante l’Omelia del Padre Agostiniano,incentrata sulla Liturgia della Parola: non di solo pane vivrà l’uomo. Con le sue parole Padre Ludovico ha fatto riflettere l’assemblea sulle tentazioni che ogni giorno affliggono l’uomo, prima fra tutte la brama di potere. A questa tentazione è stato collegato per opposizione l’umile gesto compiuto dal Santo Padre Benedetto XVI,mostrando il proprio attaccamento verso la Chiesa Universale e non verso la poltrona da lui occupata. A conclusione della Liturgia,Padre Davide ha portato la Reliquia della Cintura (che in questi giorni è stata collocata presso la Cappella di Santa Rita,a posto del simulacro della santa,posto sull’altare maggiore) in mezzo all’assemblea per la venerazione e benedizione dei fedeli. Durante tutto l’arco della serata sono stati tantissimi i ringraziamenti,giunti via telefono o via Social Network (la Parrocchia possiede una pagina Facebook che informa i fedeli su tutti gli avvenimenti del “campanile”) per l’accoglienza,per i sorrisi e per il clima di festa trovato. In questi giorni di permanenza ad Augusta,Padre Ludovico e Alessandra sono rimasti particolarmente colpiti per il copioso numero di fedeli accorso sia per rendere omaggio alla Reliquia,sia per assistere alle Santissime Messe. Ci hanno confidato, con un po’ di rammarico, che,paradossalmente, il culto di Rita a Cascia non è sentito cosi come in altri luoghi. A Padre Ludovico,in particolare,manca quell’ambiente parrocchiale, ricco di bontà,genuinità e naturalezza che ha potuto avvertire in questi giorni e che al Santuario è difficile si venga a creare, visto che è meta prevalentemente di turisti e la comunità locale è quasi del tutto assente. La Reliquia rimarrà in Parrocchia fino al 14 Marzo e verrà esposta ogni Domenica e ogni Giovedì per il Pio Esercizio dei Quindici Giovedì di Santa Rita.

AUGUSTA IN ATTESA DI 34 AVVISI DI GARANZIA PER ALTRETTANTI PERSONAGGI DELLA REALTA’ CITTADINA

Comune-di-Augusta.jpg

 

Augusta. Il mondo cittadino della politica è in fibrillazione. Le voci si fanno più insistenti da un giorno all’altro. C’è chi aspetta con ansia, chi con un certo timore, anche se ciò che attende non dovrebbe far paura essendo soltanto uno strumento previsto dal codice di procedura penale quale meccanismo a favore del cittadino. Il cittadino, cioè,  su cui gl’inquirenti stanno indagando viene formalmente portato a conoscenza che su di lui ci sono indagini in corso e, quindi, viene messo nelle condizioni di nominare un avvocato per potersi mettere nelle migliori condizioni per difendersi, per farsi rappresentare davanti agli organi che stanno compiendo le indagini. Ad Augusta è come sospesa, da circa un mese,  la notizia che alcuni avvisi di garanzia saranno notificati a personaggi di rilievo. I cronisti sono allertati. E stanno sul chi vive. Si sa che stanno indagando i Carabinieri della compagnia di Augusta e la Direzione distrettuale antimafia di Catania. Le cosiddette fonti istituzionali, però, in questo momento hanno, come si sul dire, le bocche cucitissime.  C’è chi  arriva a dire apertamente che sono pronti per essere firmati ben 34 avvisi di garanzia, derivanti dalle indagini che, recentemente, per quattro mesi circa, hanno portato gl’inquirenti direttamente a palazzo di città per sequestrare e analizzare montagne di documenti, deliberazioni, determine e altro, delle amministrazioni civiche dirette da quel Massimo Carrubba che si dimise il 31 agosto 2012 perché – si disse – voleva candidarsi a un seggio al cosiddetto parlamento siciliano. Così poi non è stato ed è stata immediatamente avanzata l’ipotesi che Carrubba si sia dimesso proprio in vista del sequestro, consigliato dai suoi legali per evitare una misura grave da parte degl’inquirenti. Dimettendosi e affermando d’essere a disposizione degli elettori, Carrubba  avrebbe salvato la faccia, anche se impresentabile in quel momento  qualunque lista di candidati. Che questo potesse essere il sospetto giusto  sarebbe confermato dal fatto che, a fine indagine, la commissione d’indagine ha chiesto al prefetto di formalizzare al ministro degl’Interni la richiesta di sciogliere il Comune di Augusta per infiltrazioni mafiose. Richiesta per ora rimasta a bagnomaria per via delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Gli  avvisi di garanzia  che trentaquattro persone temono e molti altri, invece, sperano come preavviso di condanne deriverebbero proprio dalla conclusa indagine documentale che si è spinta fino a anni precedenti la Giunta Carrubba. Il fatto è che da strumento a tutela del cittadino l’avviso di garanzia si è trasformato con il tempo in una sorta di anticipo di condanna, di gogna mediatica cui si dà, di solito, grande risalto, anche perché la procedura viene vista come l’anticamera di un processo.  E comunque sia, un processo, soprattutto a politici, piccoli o grandi, locali o no, è sempre uno spettacolo di grande interesse per la pubblica opinione.

Giorgio Càsole

MADRE ACCUSATA DI LASCIARE I FIGLI SOLI PIANGENTI A CASA

bimbo.jpgAugusta. Mattina del 15 febbraio, ore 9,30 circa, appartamento di un condominio nella periferia cittadina.   Tre bambini  piccoli piangono incessantemente. In séguito al pianto prolungato, i vicini di casa, preoccupati,  bussano con insistenza alla porta. Nessuna risposta. I bambini continuano a strillare, anzi urlano più di prima, come per richiamare maggiormente l’attenzione. Forse, hanno avvertito i rumori esterni. Ancora nessuna risposta. Poiché le urla di richiamo non cessano, i vicini telefonano al 112 per reclamare la presenza dei carabinieri. Una pattuglia, infatti, si precipita, forza la porta e scopre i tre pargoletti urlanti e piangenti, soli in casa. I militi decidono di  cercare la madre, l’augustana  35enne A.B. , cui contestano il reato di abbandono dei minori ottenendo per lei gli arresti domiciliari. La donna, difesa da Angela Bonanno, si presenta davanti al giudice siracusano per le indagini preliminari, Alessandra Gigli, che ne dispone la scarcerazione con l’unico obbligo di presentarsi in caserma per firmare il foglio di presenza.

Giorgio Càsole