“VORREI LAVARVI I PIEDI PER METTERE IN ATTO L’INSEGNAMENTO DI GESÙ”
Carissimi fedeli, Gruppi, Confraternite e Associazioni presenti in parrocchia, circa tre anni fa, su richiesta dell’Arcivescovo mons. Salvatore Pappalardo, ho iniziato in mezzo a voi e con voi un cammino nella fede. Mi son trovato così, improvvisamente, a dover ricoprire un ruolo particolarmente delicato e impegnativo da tanti punti di vista. Un ruolo a cui, onestamente, non avevo mai pensato. Come tutti sapete sono Augustano. In questa parrocchia, in cui oggi sono Parroco, sono stato battezzato e ho frequentato il catechismo. Qui ho sentito la chiamata del Signore, anche se l’esperienza di crescita nella fede e nel servizio della chiesa si è rafforzata nella vicina parrocchia di S. Francesco da Paola. A parte i quattro anni trascorsi come vice parroco a Floridia, ho trascorso dieci anni nella parrocchia di Santa Lucia, vivendo anche il momento bellissimo della sua costruzione. Dopo questa esperienza ho prestato servizio per 21 anni nella parrocchia S. Nicola a Brucoli. Dal 5 giugno 2013 S. E. Mons. Pappalardo mi ha affidato questa Comunità, prima come Amministratore Parrocchiale e dal 28 novembre dello stesso anno come Parroco. Unitamente alla Chiesa Madre il Padre Vescovo, mi ha affidato le altre sei chiese rettoriali, dove sono presenti in vario modo altri gruppi e associazioni ecclesiali. Essendo augustano, conosco anch’io la mia città e la realtà ecclesiale augustana. Come avrete notato sin dal giorno del mio ingresso in questa parrocchia, ho affisso in chiesa nella bacheca degli avvisi una piccola locandina, che non ho mai rimosso e che potrete trovare ancora anche nell’ufficio parrocchiale. In essa si legge così: INVOCHIAMO LO SPIRITO SANTO PERCHE’ IL PARROCO E I PARROCCHIANI FORMINO UNA SOLA FAMIGLIA, RIUNITA NELLA FEDE, NELLA SPERANZA E NELLA CARITÀ. In questa frase, tratta dal rito liturgico, sono espresse innanzitutto la mia preoccupazione umana: sarò all’altezza di questo compito? e il mio timore derivante dalla fede: “Sarò un buon pastore”? come quelli che il Signore vorrebbe per il suo popolo? Riuscirò a far essere una sola famiglia una realtà ecclesiale così diversificata nei doni e nei carismi del Signore? In questa parrocchia ho conosciuto mons. Carmelo Carmelo Cannavà, mons. Alfredo Garsia, padre Matteo Pino, don Gaetano Incardona. Sotto la guida di questi pastori la comunità facente parte di questa parrocchia, non è stata mai la stessa per numero, per le attività svolte, per la testimonianza di fede e di carità. Quando il Padre Vescovo mi propose come parroco di questa comunità sapevo, anche se dall’esterno delle tristi divisioni che la tormentavano. Sarebbe stato più facile e più comodo dire NO. Tuttavia, ritenendo doverosa l’obbedienza, risposi SI’. Ho trovato una particolare realtà ecclesiale messa su dal mio predecessore, ben e molto diversa da quella del precedente. Non ritengo necessario elencare le cose negative che ho trovato e che ancora, purtroppo, esistono e resistono e che, neanch’io, per i miei limiti, sono riuscito a sanare. Ma ora basta. Iniziamo un cammino nuovo spronati dalle parole di Gesù : “Una casa divisa in sé stessa non può reggersi”. Gesù prima di immolarsi sulla croce per la sua Chiesa, nell’ultima cena, ha pregato per i suoi dicendo: “Ti prego, Padre, siano anch’essi una cosa sola, come noi, perché il mondo creda”.
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