AUGUSTA, LA POLIZIA DI STATO ARRESTA 2 CATANESI

images (1)AUGUSTA. Agenti del commissariato di Augusta, coordinandosi  con i colleghi della squadra mobile di Catania, hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Tribunale di Siracusa, nei confronti di Giuseppe D’Agostino ,39 anni e Francesco Renda,39 anni, entrambi residenti a Catania, per il reato di rapina in concorso. I due arrestati, secondo gli investigatori, quest’estate si sono introdotti in un esercizio commerciale che commercia in compravendita di oro di Augusta. Una volta dentro,  uno dei due ha estratto una pistola e ha minacciato i titolari che, senza opporre resistenza, hanno consegnato l’incasso presente al momento : 2500 euro. I due , evidentemente in trasferta e poco conosciuti , hanno agito a viso scoperto non preoccupandosi di essere riconosciuti. Da questo particolare le indagini degli investigatori si sono allargate anche ai centri della provincia e nel capoluogo etneo. Le misure cautelari sono il risultato di un’attenta attività d’indagine condotta dagli uomini del commissariato di Augusta  e dalla Squadra Mobile di Catania. I due catanesi , dopo la comunicazione del reato,  condotti nel carcere di Catania a disposizione dell’autorità giudiziaria, dovranno rispondere di rapina a mano armata e in concorso.

C. C.

DIPENDENTE MORTO DEL COMUNE DI AUGUSTA CONDANNATO A RISARCIRE

tangenti.jpgAUGUSTA – Un dipendente dell’Ufficio Tecnico del  Comune, processato per una vicenda di tangenti negli appalti, è  stato condannato dalla Sezione giurisdizionale della Corte dei conti a risarcire 3.780 euro , secondo la sentenza 266/2013, che, fra l’altro, recita: «Nel giudizio di responsabilità  l’entità del danno all’immagine della pubblica amministrazione, derivante dalla commissione di un reato contro la stessa amministrazione, accertato con sentenza passata in giudicato si presume, salva prova contraria, pari al doppio della somma di denaro o del valore patrimoniale di altra utilità illecitamente percepita dal dipendente». Nel 2006 tale dipendente  era stato  indagato dai carabinieri per un presunto giro di “mazzette”. I militari accertarono che «nella qualità di funzionario dell’ufficio tecnico comunale, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, svolgendo le funzioni di direttore dei lavori in relazione alla manutenzione ordinaria del campo di calcetto e aree limitrofe del quartiere Paradiso, gara aggiudicata alla Puliwash di Gavioli Giuseppe, e di responsabile del procedimento in relazione ai lavori pubblici di illuminazione, arredo urbano e adeguate opere in verde con consolidamento del movimento franoso in località Faro Santa Croce di Augusta, in parte realizzati in subappalto dall’Aededificare 2000 di Ciccarello Sebastiano, induceva Gavioli Giuseppe e Ciccarello Sebastiano a consegnarli indebitamente somme di denaro». Rinviato a giudizio per il reato di concussione, nel 2007, il dipendente  patteggiò la pena davanti al Tribunale di Siracusa. Dopo sei anni è arrivata la condanna a risarcire l’erario. Solo che, nel frattempo, il dipendente è morto. E’ morto sul finire del 2012, ma nessuno ha avvertito la Corte dei Conti e la notifica della sentenza è arrivata alla vedova.

     Giulia Càsole

Assolto dall’accusa di omicidio il cittadino Polacco Witkowski Jarostaw

12703451.jpgAUGUSTA – A poco più di un anno e mezzo di carcere presso la casa circondariale di Siracusa, il cittadino Polacco Witkowski Jarostaw, difeso dall’avv. Geraldo Pitruzzello, stamani è stato assolto per non aver commesso il fatto, dall’accusa di omicidio, in seguito al giudizio abbreviato.

I fatti: alle ore 20.20 circa del 20 luglio 2011,  perveniva ai carabinieri di Augusta,  da parte del 118, una richiesta di intervento segnalante che presso l’abitazione  sita in Ronco Ronsivalle 1, ad Augusta,  vi era un corpo privo di vita. Lo sfortunato era  un uomo di 37 anni, Piotrowski Pawel, anch’egli di origine polacca. All’arrivo dei carabinieri, il cadavere presentava segni di contusioni al padiglione auricolare destro, guancia e arcata sopraciliare destra. Le indagini, dirette dall’allora sostituto Maurizio Musco e condotte dal Capitano Musto e dal Tenente Alfano, della Compagnia dei Carabinieri di Augusta, portarono immediatamente all’arresto di Witkowski Jarostaw, per omicidio volontario. In sede di convalida di arresto, il GIP V. Panebianco derubricò l’omicidio volontario in preterintenzionale. Intanto l’imputato, durante tutta la sua permanenza in carcere, continuava a proclamarsi innocente,  cioè di non essere stato lui l’autore della morte del connazionale poichè la vittima, che condivideva con lui l’abitazione, in quella circostanza pare fosse tornato a casa, da solo, già in pessime condizioni. Dal canto suo l’accusa, sostenuta dal sostituto Antonio Nicastro,  chiedeva 10 anni di reclusione.

Il 23 gennaio scorso, a seguito delle arringhe sostenute davanti al GIP Michele Consiglio, dall’avv. Pasquale Saraceno e dall’avv. Geraldo Pitruzzello, che ne chiedeva la completa assoluzione, il processo veniva rinviato per repliche ad oggi, giorno in cui l’imputato è stato assolto.  

Questa sentenza è stata accolta con entusiasmo dalla Comunità polacca, residente ad Augusta.

   G.T.

CLIMA NATALIZIO FUNESTATO DA SPARI E IMPICCAGIONI

rapina_mano_armata-300x225.jpgAUGUSTA.  Le gigantografie annunciano, con grande clamore, l’apertura di uno spaccio alimentare in Contrada Cozzo delle Forche, nei locali dove fino a qualche giorno prima c’era il  supermercato del marchio SMA. La gente, in tempi di crisi profonda qual è quella che stiamo attraversando, si precipita allo Spaccio alimentare sia per l’inveterata abitudine di entrare in massa nei  magazzini freschi di inaugurazione, sia perché attirata dai prezzi davvero bassi, come e addirittura meno di quelli praticati dagli ambulanti:  per esempio,  ogni chilo di frutta – qualsiasi tipo di frutta – è venduta a 60 centesimi. I prezzi bassi sono applicati  anche ad altre derrate. E’ un vero boom di vendite nel giro di poche ore. E nel giro di poche ore arriva la sventagliata di mitra all’interno dello spaccio, sabato 15 dicembre, a distanza di due giorni dall’apertura, intorno alle sette di sera. La scena è come quella dei film americani – racconta  Olga P., un’utente che si trovava in quel momento, la quale, presa dal panico, appena sentiti gli spari e le urla delle commesse, si è rannicchiata, come tutti gli altri avventori e non ha alzato lo sguardo finché i malviventi non hanno lasciato tranquilli tutti, seguendo il direttore che, evidentemente, ha saputo mantenere il sangue freddo. Per ora, nulla trapela e non appena avremo  maggiori informazioni, pubblicheremo le notizie. Oggi, lunedì 17,  un altro episodio luttuoso: il ventiquattrenne Francesco M. è stato trovato impiccato nella sua abitazione di Via X Ottobre, dov’era agli arresti domiciliari. Il corpo è stato trovato senza vita, questa mattina intorno alle nove,  dai vigili del fuoco chiamati  per sfondare   la porta dell’abitazione. Francesco lascia la compagna  in attesa di un  bambino.

   Giulia Càsole

 

AUGUSTA, INCENDIO A CASSONETTI DELLA SPAZZATURA E AUTO PARCHEGGIATE

getmedia.jpgAUGUSTA. Autocombustione, vandalismo o ribellismo? Questi gli interrogativi che si pongono gli inquirenti davanti allo spettacolo dei cassonetti contenenti non solo i rifiuti ordinari, ma anche quelli differenziati in vari punti della città, soprattutto del centro storico, vicino alle scuole, per esempio nella zona di Via  Adua o nei pressi della cosiddetta cittadella degli studi o davanti alle chiese, come in Piazza Madonna delle Grazie, vicino all’omonima chiesa, In questa piazza l’incendio che ha distrutto i cassonetti, probabilmente per forza propria, ha coinvolto  tre automobili parcheggiati regolarmente in piazza. La prima ipotesi, quella dell’autocombustione dovrebbe essere esclusa, giacché appare inverosimile un tale fenomeno spontaneo in tre punti lontani fra loro e nello stesso tempo, la notte fra martedì 16 e mercoledì 17 ottobre, la notte dopo la venuta di Grillo, l’ex comico oggi capo del partito, tale è ormai, denominato M5S. L’ipotesi del vandalismo potrebbe anche essere considerata, come quella del ribellismo: ipotesi quest’ultima legata al fatto che la gente di Augusta non può sopportare più il fetore dei rifiuti organici provenienti dai cumuli di spazzatura non raccolta da diversi giorni. Anzi, poiché il “fenomeno” è accaduto proprio dopo  il comizio-spettacolo di Grillo, che invitava tutti a mandare a quel paese, ma Grillo ha detto testualmente “vaffanculo”, tutti, sottinteso  i partiti cosiddetti tradizionali, è possibile che qualcuno l’abbia preso alla lettera e abbia dato fuoco ai cassonetti con tutta la spazzatura, ma provocando anche la completa bruciatura di tre automobili con lo scorno dei tre proprietari.

  Giorgio Càsole

L’ALLUVIONE E LA BIBLIOTECA SOMMERSA, L’ANALISI DEL GIURISTA

bibliote.jpgAUGUSTA. L’evento alluvionale verificatosi il 23 luglio 2012 che ha colpito le palazzine di via delle saline, non è stato affatto casuale. La notizia, riportata sul Diario del 28 luglio e su AugustaNews, riguardava proprio l’alluvione che ha distrutto e sommerso la biblioteca personale del prof. Giorgio Casole. Notizia raccolta dalla gente con stupore e rabbia. Il fenomeno dell’acqua alta che ha colpito via delle Saline, è stato più volte sopportato dagli abitanti della zona. Il Prof. Casole , da tempo, aveva sistemato in uno scantinato del proprio appartamento, facente parte della palazzina di via delle Saline, la sua biblioteca personale, consistente nella raccolta di “ libri, manoscritti, documenti e reperti storico culturali”, parte “amorevolmente donati da privati cittadini” nel corso degli anni. Il Prof. Casole ha dato la notizia come un fatto di cronaca, ma senza peli sulla lingua, non ha tralasciato di indicare i responsabili di un disastro annunciato. Gia da tempo il geometra Santo Carrubba, congiunto del Sindaco odierno andava ripetendo, anche perché anni  abita nella zona, “…se l’Amministrazione comunale avesse provveduto ad effettuare gli opportuni rimedi…” Si, ma quale Amministrazione! Quella che da un lungo decennio ha guardato e continua a contare le stelle?  E, l’attuale Sindaco, anzi Sindaco a metà, perché mezza popolazione elettorale non gli appartiene, sapeva e conosceva il grave problema che affliggeva  quelle abitazioni ripetutamente colpite dalle piogge alte? Certamente, si, perché egli stesso per circa 40 anni ha abitato un appartamento di quelle palazzine, insediate , legittimamente , sul  vecchio e discusso sedime delle saline. Qualche tempo fa, l’Amministrazione ha fatto eseguire il consolidamento della strada di via delle Saline, che costeggia gli abitati. Il consolidamento, ha portato al rialzo del piano stradale, non indifferente, sicché , tra massicciata ed asfalto, il piano delle palazzine risulta sottomesso. I grandi strateghi e tiralinee del Comune, dove erano quando si eseguivano i lavori, e perché non sono state verificate e collaudate le opere che avrebbero dovuto prevedere il maggior afflusso delle acque pluviali, essendo ben nota che la zona si trovava  in area di depressione? L’inondazione del 23 luglio ne è stata la prova assoluta, chiara manifestazione di inefficacia e colpevole negligenza di chi doveva osservare e fare osservare a che un’opera pubblica fosse idoneamente conseguita, a prevenire pericoli e disastri in danno dei cittadini. E, il disastro lungamente ipotizzato, in tale frangente, ha danneggiato un bene storico-culturale, di proprietà del prof. Casole, distruggendo, oltre ad importanti reperti, parte dello scantinato. È diritto di ogni cittadino di reclamare, che alla luce di quanto accaduto di chiedere all’Amministrazione, ed in particolare al suo Sindaco, quali siano gli interventi speciali per mettere la zona in sicurezza esposta al ripetersi dei detti eventi alluvionali. A meno che il Sig. Sindaco Carrubba, fortunatamente in via di partenza, non intende aggiungere, anche questa opera zoppa, a quelle altre incompiute o abbandonante. Nella fattispecie del disastro patito, il cittadino ha motivo di ritenere il Sindaco, in via diretta, responsabile al risarcimento dei danni materiali e morali. E, siccome, l’accaduto è assimilabile a disastro, non è peregrino il suggerimento, oltre all’azione che il Prof. Casole ha ragione di intraprendere che il caso venisse attenzionato dall’A.G., ravvisandosi una omissione continuata di doveri ed atti di ufficio e disastro colposo in danno di beni di valenza storico culturale, irripetibile, in danno di privato cittadino. Non molleremo con la carta stampata e con qualsiasi altro mezzo legale, sino a quando, ai cittadini e specie a quelli di Via delle Saline, non sarà restituita la tranquilla fruizione dell’aerea, e soprattutto la salvaguardia delle abitazioni.

 

Francesco  Migneco

AUGUSTA/ RAPINATA LA TABACCHERIA DI MONTE TAURO

304586_ladro.jpgAUGUSTA. Trecento euro: questo il frutto d’una rapina portata a segno  in una tabaccheria in contrada “Monte”, lunedì 23 scorso, in pieno giorno, anche se l’orologio segnava le 17,30. In quel momento, però, non dovevano esserci molte persone per strada né all’interno della tabaccheria, giacché qualche ora prima s’era riversata  sulla città una tempesta d’acqua che ha messo in ginocchio interi quartieri, allagando rimesse e cantine, provocando non pochi danni. E proprio mentre molti si leccavano le ferite  dopo l’ennesima inondazione, due persone,  con volto travisato da passamontagna,  hanno fatto irruzione nella tabaccheria di Via Epicarmo Corbino, una delle  strade più importanti  di contrada “Monte” e hanno estorto al proprietario la somma in cassa in quel momento:300 euro e immediatamente dopo sono fuggiti a piedi facendo perdere le loro tracce, tant’è vero che quando è sopragiunta un’auto dei carabinieri di Augusta, dopo la telefonata del proprietario della tabaccheria, i militi non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuta rapina, senza poter far nulla per avere indicazioni sui rapinatori.

Giulia Càsole