L’ emergenza sismica a Messina

A MESSINA LA “SETTIMANA DELLA SICUREZZA” IN CAMPO I GENIERI DELLA BRIGATA “AOSTA”

 

FOTO N. 4.jpgSi sta svolgendo a Messina la “Settimana della Sicurezza”, esercitazione di emergenza sismica e protezione civile, organizzata dal Comune di Messina alla quale partecipa la Brigata meccanizzata “Aosta”. In campo gli assetti specialistici del 4° reggimento genio guastatori, che ieri sono intervenuti con un plotone per garantire, mediante il montaggio di un ponte metallico MGB, il ripristino della viabilità interrotta per il crollo di un ponte in località “Torrente Pace”.

Il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana fornirà il supporto sanitario.

Già nel recente passato la Brigata “Aosta” si è distinta per l’immediato soccorso prestato in occasione dell’alluvione che ha colpito la zona jonica messinese (1 ottobre 2009), ove hanno operato squadre di soccorso fornite dal 24° reggimento arti glieria terrestre “Peloritani”, dal 5° reggimento fanteria “Aosta” e dal 4° reggimento genio guastatori, per un totale di circa cento uomini e donne con 18 mezzi di vario tipo (macchine per movimento terra e automezzi di trasporto). Gli specialisti della storica Grande Unità dell’Esercito Italiano, infatti, hanno condotto tutte le attività necessarie sia per il ripristino della viabilità sia per l’opera di soccorso prestata alla popolazione locale gravemente colpita dal movimento franoso causato dal violento nubifragio e dal conseguente dissesto idrogeologico.

 

 

Giornata di Classificazione per bande musicali

La “Karl Orff” di Priolo riscuote i consensi del pubblico e della giuria alla Giornata di Classificazione per bande musicali

L’orchestra priolese ha ottenuto il punteggio di 90 centesimi, classificandosi come una ‘seconda categoria avanzata’

 

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Sabato 17 e domenica 18 aprile si è svolta, nel teatro comunale La Fenice di Biancavilla (CT), la Giornata di Classificazione per bande musicali. L’iniziativa, organizzata dalla Fe.Ba.Si. (Federazione Bande Siciliane), ha lo scopo di permettere alle bande partecipanti di avvalersi dell’autorevole giudizio di una giuria qualificata, che possa essere terapeutico per migliorare la formazione musicale e risolvere i problemi riscontrati in essa. Proprio per questo la manifestazione, aperta a tutte le bande delle varie province siciliane, ha cadenza biennale, cosicché i musicisti abbiano a disposizione il tempo necessario per crescere e maturare musicalmente.
Alla seconda giornata della manifestazione ha partecipato anche l’Orchestra di fiati Karl Orff di Priolo Gargallo, diretta dal M° Salvatore Tralongo, di cui fanno parte artisti di Augusta
L’associazione musicale si è presentata con l’esecuzione di Miroirs,di Daniele Carnevali, un brano di musica moderna, strutturato come se fosse costituito da due specchi (miroirs appunto), che si intersecano e che creano dei suggestivi effetti aleatori nella parte centrale e finale della composizione, grazie alla graduale scomparsa degli strumenti.
Ha concluso poi con la suite Pastorale de Provence, di Franco Cesarini, con la quale l’orchestra ha catturato il pubblico, grazie alla rasserenante armonia creata dal suono di ogni singolo strumento, coordinati abilmente dal M° Tralongo. L’orchestra, di cui fa parte chi scrive, ha ottenuto il punteggio di 90 centesimi, classificandosi come una ‘seconda categoria avanzata’, senza considerare, come hanno ribadito i giudici, la giovane età dei musicisti (compresa tra i 12 e i 24 anni). I giovani componenti sono stati apprezzati per la loro capacità espressiva nel rispetto delle dinamiche (cioè le sonorità indicate) e per il comportamento mantenuto durante l’esecuzione, sempre rispettoso e attento alla direzione del maestro. Il maestro, l’orchestra e tutti coloro che hanno sostenuto i ragazzi alla Giornata di Classificazione, sono rimasti soddisfatti da questa esperienza, che rappresenta il frutto dei loro sacrifici, fatti in nome della musica.

    Dorotea Roggio

Acqua: il bene più prezioso

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Il Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, comunica che il prossimo 24 aprile prenderà il via, in tutta Italia, la campagna di promozione referendaria per l’acqua pubblica, con raccolta delle firme.

 

L’acqua è bene essenziale che appartiene a tutti e nessuno può appropriarsene, né farci profitti. Anche ad Augusta l’acqua deve tornare pubblica.

Lungofogna: quando i cittadini chiedono senza ricevere adeguate risposte.

Image15.jpgGentile direttore generale,

L’assessore Michele Accolla mi ha consigliato di rivolgermi con fiducia a Lei per la risoluzione del ciclico fenomeno dell’acqua alta che interessa da circa quarant’anni il quartiere di Via delle Saline che si incrocia con il cosiddetto Lungomare Rossini. Mi limito, per ora, a sottoporLe un articolo, firmato da un mio collaboratore, pubblicato sul diffuso settimanale siracusano Il Diario, la cui pagina locale è da me curata. Essendo Lei giovane, probabilmente non ricorda che il quartiere de quo sorge su un terreno di ex saline, che fu colmato per poter costruire le case in cooperativa, con regolare licenza edilizia. Un appartamento delle palazzine che insistono in zona è stato da me acquistato nel dicembre 1991, essendo, tuttavia, all’oscuro dell’annoso problema dell’acqua piovana che, quando è persistente, trasforma il quartiere in una piccola Venezia, com’è dimostrato dalle foto che qui allego. Tutto ciò deriva dal fatto che,  negli anni,  il Comune ha realizzato il manto stradale del “Lungomare” Rossini e di quello di Via delle Saline, sopraelevandolo rispetto all’area dove sorgono le palazzine del quartiere, non provvedendo a far interrare pompe di sollevamento, non costruendo canali di deflusso e quant’altro la tecnologia moderna prevede per evitare fenomeni simili, che producono allagamenti delle rimesse al piano terra delle palazzine, danni alle autovetture parcheggiate dentro e fuori, e, addirittura, tali fenomeni di allagamento per giorni dell’intero quartiere impediscono alle persone, soprattutto alle disabili e alle anziane di poter uscire di casa.  

Ogni volta vengono chiamati i vigili del fuoco con le idrovore, ma non sanno dove versare l’acqua raccolta, a causa della mancanza di canali o per l’otturazione permanente dell’unico canalone che sottostà alla linea ferroviaria. Detto canalone, oggi, in seguito ai lavori di adeguamento per protezione civile del citato “Lungomare”, risulta tagliato e, quindi, anche se fosse ripulito non servirebbe a nulla.  Inoltre, proprio in seguito a tali lavori, stando a quanto mi è stato riferito da persone che, essendo in quiescenza, seguono quotidianamente questi lavori, si sono verificati problemi legati alle condutture fognarie tali che i reflui sono fuoriusciti prepotentemente, provocando altre problematiche d’ordine igienico. Come può constatare dall’allegata documentazione, nello scorso mese di ottobre, a causa dell’ultimo esasperante allagamento, siamo stati costretti, obtorto collo, Le assicuro, a formalizzare per iscritto una “diffida adempiere”, firmata dai tanti cittadini residenti in zona, indirizzata al sindaco e i quotidiani locali hanno dato risalto alla nostra diffida. Non voglio qui sottolineare il fatto che il sindaco pro tempore sapeva più e meglio di me, visto che ha abitato nella palazzina attigua a quella dov’è il mio appartamento. Essendo il sindaco più giovane di me, lo sa da quando era infante. Mi sono rivolto all’assessore Accolla, collega nell’insegnamento, perché, nella sua qualità di responsabile della rubrica dell’ecologia, potesse essere sensibile a questo che, tutto sommato, è un problema ambientale, legato anche a quello del “lungofogna” Rossini, per il quale l’Amministrazione oggi nutre grandi speranze, anche se non è previsto, mi corregga se sbaglio, un progetto per evitare lo sversamento dei liquami fognari, essendo ormai il progetto Olivotti per il depuratore cittadino vecchio di oltre quarant’anni e, quindi, presumo, improponibile. Ma questo è un altro discorso. Oggi preme a tutti coloro che risiedono nel quartiere citato la risoluzione definitiva del problema, risoluzione che potrebbe essere messa in atto proprio ora, mentre sono in corso i lavori per l’adeguamento ai fini di protezione civile del “Rossini”, anche al fine di evitare successive spese derivanti da un possibile contenzioso fra cittadini e Ente Locale.

Credo, e con me, i cittadini che qui oggi mi onoro di rappresentare che sia possibile raggiungere l’obiettivo prefisso, grazie anche al dinamismo, riferiscono, con cui Lei sta caratterizzando la Sua azione di direttore generale del Comune. Vorrà farci questo regalo di Natale? Spero di ricevere una Sua risposta, indipendentemente dalle prescrizioni imposte dalla Carta dei doveri per la P.A. varata dal ministro Brunetta. Nell’attesa, La ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei saluti.”

Questa lettera è stata inviata al suddetto direttore generale del Comune di Augusta, Gaetano Petracca, quattro mesi fa, il 19 dicembre 2009, attraverso il regolare protocollo d’entrata. 

    Giorgio Càsole

 

I DETENUTI DI AUGUSTA RECITANO PIRANDELLO

carcere.jpgTornano in scena nella veste di attori i detenuti della casa di reclusione di Augusta, nell’ambito di un progetto svolto in collaborazione con la Biblioteca comunale di Siracusa e curato dall’animatore culturale Salvo Gennuso. Il debutto ieri, quando sul palcoscenico dell’istituto è stata messa in scena “La Giara” di Luigi Pirandello. Lo spettacolo rientra nell’ambito del progetto sperimentale “Teatro in carcere” che il comune di Siracusa ha avviato all’inizio del 2008. L’iniziativa e’ stata voluta dall’assessore alle Politiche culturali, Sandro Speranza, dalla dirigente del settore, Rosaria Garufi, e dalla direttrice della biblioteca, Annamaria Reale, ed ha ricevuto il sostegno del direttore della casa di reclusione, Antonio Gelardi. Lo spettacolo di ieri e’ stato riservato ai detenuti e al personale interno. Mentre il 21 aprile, alle 9.30, il carcere aprira’ le porte alle famiglie dei reclusi e alle istituzioni. La pratica dei laboratori sperimentata con i detenuti ha gia’ prodotto in questi due anni diversi eventi organizzati all’interno del carcere e creato occasioni di incontro e confronto con compagnie, artisti, scrittori. Il gruppo di attori ha lavorato in prova su diversi testi, orientandosi poi verso il classico di Pirandello.

        ITALPRESS

Un numero perfetto

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Nel cruciverba il  3 sta ad indicare il numero perfetto, oltre ad essere un valore riscontrabile frequentemente nelle Sacre Scritture e quindi riconducibile al sacro.

 

varie%20026.jpgNon saranno di certo state queste le motivazioni che hanno spinto l’artista Francesco Di Maura, conosciuto notoriamente in città soprattutto per le  altre due opere in bella vista nella chiesa del Cristo Re, fatto sta che domenica scorsa, dopo la lettura del vangelo del giorno ispirato all’episodio di san Tommaso, durante l’omelìa della messa serale è stato tirato giù il velo che celava la terza e spettacolare opera che Francesco Di Maura offre a quella che lui stesso definisce la “sua” chiesa e che si aggiunge alle altre due ormai famose tele giganti,  per inaugurare davanti a una numerosa assemblea di fedeli e ammiratori la fedele riproduzione del famoso dipinto del Caravaggio, non a caso titolato “l’incredulità di San Tommaso”.

Un’ opera che si compone  di colori prodotti artigianalmente con terre naturali, così come usavano gli artisti di un tempo, saggiamente impreziosita da una massiccia cornice in legno di noce staccata da un passepartout costituito efficacemente da un filo di luce che evidenzia in tutto il suo splendore l’intero perimetro della stessa tela, graziosamente e sapientemente  illuminata per portare “alla luce” ancor più la raffigurazione ispirata all’ apostolo Tommaso.

Nel dipinto si vede come, per la sua incredulità, il nostro santo non esita a conficcare materialmente il dito nel costato del Cristo a comprova di quanto precedentemente avevano a lui raccontato gli altri apostoli, cioè di avere incontrato Gesù dopo la risurrezione e ai quali, ovviamente, Tommaso non aveva creduto.

Ma l’incredulità la lasciamo ai santi, visto che noi, mortali ammiratori d’arte, conoscevamo di già l’intramontabile mano dell’impressionista pittore Francesco Di Maura.

         Giuseppe  Tringali

Metano su Marte? Meglio ad Augusta

marte-metano.jpgIl Consiglio comunale augustano ha recentemente approvato la costruzione del tratto del metanodotto Melilli-Bronte che attraverserà il territorio di Augusta. L’approvazione è passata con 12 voti favorevoli su 18 consiglieri presenti.

Questa deliberazione del Consiglio comunale è stata interpretata, da gran parte della cittadinanza augustana, come una goffa messinscena che anticipa l’approvazione del discusso rigassificatore della Ionio Gas di Melilli. Giacinto Franco, vice presidente di AugustAmbiente, su tale deliberazione si è così espresso:  “Pensavamo di avere scelto dei consiglieri capaci di rappresentare in Consiglio le istanze dei cittadini, specie nelle decisioni che riguardano l’ambiente, ma evidentemente ci siamo sbagliati.

Lo dimostra il fatto che si è deliberato senza neanche leggere la lettera informale che le Associazioni Decontaminazione Sicilia e AugustAmbiente lo scorso 8 marzo 2010 hanno inviata al presidente de Consiglio ed ai Consiglieri di Augusta, protocollata al n. 14738, in cui si evidenziavano i gravi motivi che ostano la costruzione del rigassificatore.

Comuni come Priolo e Melilli, chiamati a decidere con referendum sulla costruzione del rigassificatore, si sono espressi con oltre il 98% dei votanti contrari al rigassificatore, mentre ad Augusta, dove fra l’altro non è stato consentito dal Sindaco alcun referendum prima per l’inceneritore e poi per il rigassificatore, il Consiglio Comunale, seguendo un indirizzo incomprensibile, approva la costruzione del tratto di metanodotto che attraverserà il territorio di Augusta.

Mentre gli altri Comuni lottano per non avere nel territorio già a rischio, un altro impianto pericolosissimo come un rigassificatore, il nostro Consiglio comunale, con detta deliberazione, autorizza di fatto la Ionio Gas a sostenere che Augusta è d’accordo alla costruzione del rigassificatore, di cui ne è prova la deliberazione del passaggio del metanodotto nel suo territorio. Se è vero quanto sostiene Legambiente, che tutto il gas prodotto dal rigassificatore rimarrebbe in zona per produrre gasolio col sistema Gtl, non vediamo a cosa servirebbe il metanodotto che porta a Bronte per poi proseguire per il resto d’Italia.

Vorremmo sapere cosa ne pensa in merito l’assessore all’Ambiente Accolla ed il nostro Sindaco al quale non bastano ancora i pareri della Interlandi e Cuspilici per rinunciare alle compensazioni della Ionio Gas”.

(Decontaminazione Sicilia ed AugustAmbiente)

Volontariato e solidarietà al carcere

 

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Ogni anno il liceo classico Mègara organizza laboratori di vario genere, volti all’approfondimento, all’insegnamento e alla solidarietà. Due anni fa si aprì un laboratorio di ceramica e pittura all’interno della casa di reclusione di Augusta. Inizialmente, la proposta suscitò curiosità tra gli studenti, i quali ci iscrivemmo in molti. Il laboratorio prevedeva un corso di preparazione nel quale veniva descritto l’ ambiente all’interno del carcere. Dopo il breve corso di preparazione, noi studenti eravamo pronti per varcare la soglia del cancello principale che conduceva all’interno dell’ Istituto.  All’ingresso vi è una guardiola dove gli agenti della polizia penitenziaria chiedono i documenti. Consegnati i documenti, ci viene rilasciato un pass. Subito, una guardia ci accompagna all’interno di una sala dove depositiamo gli oggetti metallici e i cellulari. Passati sotto il metal detector siamo pronti per entrare nell’istituto. Per alcuni la tensione iniziava a farsi sentire, per noi era come un mondo sconosciuto. Una delle scene che ci ha subito colpito è stata il braccio di un uomo di colore che pendeva fuori dalle sbarre, mentre attendeva di essere smistato in un’altra cella. Mentre attraversavamo i lunghi corridoi, che ci conducevano nel settore adibito a scuola, guardavamo, incuriositi fuori dai finestroni sbarrati che davano nei piccoli cortili dove i detenuti trascorrono l’ora d’aria. Superati i vari cancelli, disseminati lungo il corridoio, siamo arrivati nell’aula di pittura.  Li ci attendeva Arsen Bocaj, il nostro maestro di pittura. Arsen è un detenuto albanese di trentaquattro anni. Per Arsen era la prima esperienza di insegnamento della sua arte a dei ragazzi, e questo un po’ lo spaventava perché non sapeva come comportarsi. Rotto il ghiaccio, abbiamo cominciato a parlare e a dipingere. Lui ci ha raccontato un po’ della sua vita, e della sua “nuova vita” all’interno del carcere. La vita all’interno non è come viene spesso descritta nei film. Il carcere infatti è come una città dentro la città. Il nostro rapporto con Arsen si è stretto molto ed è diventato amicizia. Con lui discutiamo un po’ di tutto. Questa esperienza fantastica ci ha sicuramente fatto crescere e ci ha fatto superare i pregiudizi

     Luca   Santoro

Un altro successo per la serie di incontri di orientamento universitario del Liceo Megara di Augusta

Nel nostro Liceo Megara giorno 8 aprile si è svolto il seminario di orientamento sulla Facoltà di Giurisprudenza, organizzato dalla professoressa Anna Lucia Daniele. L’incontro è stato tenuto dall’avvocata Francesca Leotta, ricercatrice di Diritto Costituzionale nella a facoltà di Giurisprudenza di Catania.

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Dopo aver sfatato il mito riguardante gli sbocchi lavorativi facili, sono state esposte le categorie principali di diritto di cui si occupa la facoltà: il diritto pubblico, che regola i rapporti tra i cittadini e le istituzioni pubbliche; il diritto privato, cioè i rapporti tra i singoli; il diritto internazionale e comunitario, di grande rilievo al giorno d’oggi, poiché, per un buon giurista, è importante conoscere non solo le leggi del proprio paese ma anche quelle al di fuori di esso; infine il diritto romano, in quanto sta alla base dei nostri sistemi moderni.

A tal proposito si è discusso sulla differenza tra gli ordinamenti italiani e quelli inglesi, questi ultimi più vicini a quelli romani rispetto ai nostri, e che prevedono la funzione ‘creatrice’ del giudice, nel momento in cui si trova a dover decidere quali regole seguire per certi casi non esaminati dalla legge. Per quanto riguarda lo studio del diritto in generale, se non si hanno conoscenze aprioristiche, l’unico consiglio è quello di seguire con costanza le lezioni e di abituarsi a un nuovo linguaggio e a una nuova ottica di  vedere lo studio. Infatti lo scopo non è semplicemente quello di capire il senso delle leggi trattate.

Per rendere meglio l’idea, la ricercatrice ha paragonato lo studio del diritto a quello della fisica: così come dalla spiegazione dei libri di fisica apprendiamo le leggi che regolano la natura e i fenomeni naturali, allo stesso modo da quelli di diritto apprendiamo le leggi che regolano la vita dell’uomo. Quindi è stato sfatato un altro mito: il diritto non è solo una materia mnemonica, ma è anche una materia di interpretazione, poiché essendo le leggi, per definizione, generali e astratte, devono essere adattate all’evoluzione della società e ai diversi casi che di volta in volta si presentano.

L’altra parte della presentazione ha interessato la struttura della facoltà di Catania, con i suoi vantaggi e i suoi problemi.

Sono lodevoli la fornita biblioteca e la ricca emeroteca (dove si studia sulle riviste di aggiornamento giuridico), lo sono di meno le ‘aule’ destinate alle lezioni, ovvero i cinema e i teatri, poco adatti al contatto tra interlocutore e ascoltatori.

Tra gli strumenti fondamentali per lo studio giuridico ci sono sicuramente i mezzi informatici, per tenersi in continuo aggiornamento e vedere i problemi sotto più punti di vista, e saper usare con dimestichezza almeno una lingua straniera, indispensabile per venire a conoscenza degli atti comunitari, in modo da confrontarli agli ordinamenti interni del proprio paese. Quasi alla fine dell’incontro è stata data la parola al dottore in giurisprudenza Angelo Nicotra, ex alunno del Liceo Megara, che ha dato preziosi consigli a noi ragazzi su come effettuare la scelta universitaria. Secondo il suo parere è importante trovare una facoltà che sia un connubio tra l’utile e il dilettevole, nel senso che è giusto inseguire una passione, ma lo è di più considerare i risultati che essa produce. L’avvocata Leotta ha concluso il suo intervento dicendo che il percorso della facoltà di giurisprudenza è abbastanza tortuoso e ricco di ostacoli, ma basta avere giuste e forti motivazioni per superarli.

    Dorotea Roggio