Le croci sul Golgota

 

492404632.jpg28 marzo 2010-“Ci sono tre croci sul Golgota  “ è il titolo della terza edizione della Passio Domini.  E’ stato rappresentato il dramma   di Gesù e del suo Spirito , la sua piena lucidità mentale , dimostrata dalla coerenza della sua natura tesa al perdono , dalla fedeltà alla sua missione , dalla relazione costante col Padre , dall’amore per la parole , e infine dalla completa fiducia nel suo Padre Celeste. La serata si è tenuta Domenica delle Palme nella splendida Chiesa Madre dedicata a San Nicolò Vescovo , in Melilli.   Un tema  in cui Giovanni Intravaia – autore e ideatore  dell’evento – ha saputo mirabilmente coniugare fede e cultura ,     coinvolgendo  decine di altri protagonisti. I brani recitati  da Giorgio Casole da Cettina Messina e dallo stesso Intravaia, accompagnati da Carmelo Vinci al flicorno e da Pippo Vinci al tamburo , i canti della Corale Polifonica Euterpe ( tra i quali   lo Stabat Mater di J. Rheimberger  e Lacrimosa  dal Requiem di W.A. Mozart )diretta da Rosy Messina, gli interventi solistici  del soprano Francesca Ussia che ha interpretato due suggestive Laude del XIII secolo tratte dal Laudario di Cortona, i mottetti a due e tre voci interpretati da Rosy e Cettina Messina e da Fabio Russo , hnnocreato una straordinaria preghiera  levata a Cristo e alla Madre .

I protagonisti , hanno prodotto ciascuno , performances di eccellente qualità. Così, Giovanni Intravaia  ha voluto  proporre il dramma umano della passione di Gesù. Domande sul suo significato, riflessioni su Cristo Uomo che si identifica con tutta l’umanità, il dubbio nei confronti del Padre ,ma anche la certezza della fede e da qui infine la consapevolezza e la serenità di Cristo. Dall’ascolto  dei testi , tutti scritti da Giovanni Intravaia , i presenti hanno potuto  cogliere il senso di solitudine di Cristo nella sua dimensione umana. La rappresentazione sacra, si è svolta in una alternanza tra il dolore , il grido, la visione drammatica della morte . All’inizio, l’ingresso dei simulacri del Cristo Morto e della Vergine Addolorata sulle  note del flicorno  e il rullo del tamburo , ha letteralmente colto tutti di sorpresa, creando  una atmosfera quasi irreale di grandissima suggestione e tensione emotiva. Alla fine  Carmelo e Pippo Vinci hanno eseguito il Lamento della tradizione Augustana che si suona ai crocevia ,nella notte tra il Giovedi e il Venerdi Santo.La Matrice , cornice  dell’evento , scelta da Giovanni Intravaia , è stata affollata sin dal pomeriggio. Dal momento dell’inizio fino alla conclusione della performance,tutti hanno osservato il più rigoroso silenzio. Presenti il Sindaco  Pippo Sorbello, e   componenti della Giunta Municipale, che hanno accolto  l’invito dell’ Arciprete don Lino Li Noce. Questi,  ha concluso  da sacra rappresentazione, con la lettura di una preghiera – inno  dedicata alla  “Croce, speranza unica “ – anch’essa scritta da Giovanni Intravaia – che apre  e prepara il cuore all’intervento salvifico di Dio.  Uno straordinario  successo, decretato tra la commozione generale unanime.  << Ho voluto sottolineare che il punto nodale della nostra fede è costituito dalla Croce e dalla risurrezione di Gesù, in cui si compie  il disegno salvifico di Dio, attraverso la morte redentrice del Cristo  e il suo offrirsi totale,libero e volontario per amore del Padre e per i nostri peccati >>- ha spiegato Intravaia – << sono temi che ci interpellano e che ci inducono a riflettere .In particolare oggi , di fronte ai tentativi di distruzione dei valori e dei simboli cristiani , la via della Croce può aiutarci a conoscere ed amare Ges, e spero, a vivere come suoi discepoli , incarnando nella nostra vita il Suo messaggio di perdono >>. Il mio intento – ha concluso Intravaia – è stato di introdurre ciascuno alla meditazione sul mistero della Passione di Cristo, mettendo in connessione la parola, con la musica , il canto, e con la fede” . Credo di aver raggiunto il traguardo prefissato, grazie alla collaborazione di tutti  gli artisti  che  per primi, hanno creduto nella mia  opera,  impreziosendola  con  il canto, la musica  e le letture recitate  la mia opera.- Un ringraziamento particolare va all’Arciprete della  bellissima Chiesa Madre, Don Alfio Li Noce, per la sua cortese disponibilità  e per aver assecondato le mie richieste scenografiche.

  GT

Un rogo di pullman a Villasmundo

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VILLASMUNDO – Ci sono volute piu’ di tre ore di lavoro dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Augusta per avere ragione di un rogo che nella notte ha distrutto sei pullman in una zona a ridosso dello stadio di Villasmundo, nel Siracusano. L’allarme e’ scattato intorno alle 4.30 all’interno del parcheggio dell’azienda. I pompieri hanno impedito che le fiamme si propagassero alla vicina autorimessa e ad una struttura adibita a deposito di gasolio ed oli esausti. Il forte calore sviluppato dall’incendio ha distrutto anche alcune linee aeree di telefonia e di energia elettrica. I carabinieri stanno indagando per risalire alle cause dell’incendio.

       ITALPRESS

L’immortale tradizione

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C’è una data ad Augusta che nessuno dimentica, non servono manifesti a ricordarla né avvisi né passaparola di sorta, infatti è una data presente nel cuore di tutti coloro che nella parrocchia di san Francesco sono cresciuti e anche nella mente di chi nel paese più non abita, ma che vi ritorna in quest’occasione.  Il giovedì e venerdì che precedono la Settimana santa e che celebrano la festa dedicata alla Madonna Addolorata sono infatti giorni tanto attesi per coloro che sono ferventi fedeli della madre di Gesù,  sofferente atrocemente, come testimonia quel pugnale argenteo infisso nel suo cuore.

Il giovedì sera, finita la Santa Messa, nel luogo sacro “si sente” un insolito silenzio, in attesa del canto dello Stabat mater, scritto da Jacopone da Todi, musicato da un anonimo augustano del ‘700 e cantato dalla Corale Iubilaeum e dallo stesso solista ormai da 22 anni.

L’emozione è avvertita nella voce degli stessi cantori e diversamente non potrebbe essere visto che sono proprio loro i primi ferventi seguaci della Madonna Addolorata, ma serpeggia anche tra i banchi, tra i presenti, che s’immedesimano nel grande dolore della Madre Addolorata e che soffrono all’unisono per quell’insopportabile affronto fatto al Figlio di Dio, morto per il grande amore provato per il genere umano.

Anche il venerdì, con il “Panegirico” alla Madonna, la devozione nei Suoi riguardi si può “toccare con mano”.

La chiesa è gremita come il giorno precedente, fin dalle prime ore del mattino.

La commozione è visibile nei volti dei presenti, ma raggiunge il culmine al “Paradisi Gloria Amen” dello Stabat mater, cantato stavolta subito dopo il Salmo responsoriale.

Il canto è un lamento, che tocca i cuori di tutti, dai più piccoli ai più grandi, senza alcuna distinzione di sesso.

Certamente il dolore di una madre lo può capire solo un’altra madre, ma in questo caso il “linguaggio” del canto rende universale un’emozione che non ha confini, tant’è vero che la registrazione dello Stabat mater giunge ogni anno in altri Stati, molto lontani dal nostro, dove vivono emigranti fedeli alla Madonna che vorrebbero essere presenti, ma non possono, e si accontentano di sentirlo… a distanza, ma sicuramente con la stessa devozione dei presenti, ovunque si trovino.                    

       Carmela  Mendola     

Una tradizione che dura da 60 anni: la festa di San Giuseppe in Arsenale

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Il 19 marzo, come da tradizione e dal lontano 1951,  il personale militare e civile dell’Arsenale Militare Marittimo di Augusta ha festeggiato il  Patrono S. Giuseppe.

I festeggiamenti, alla presenza delle massime autorità locali civili e militari ,  sono iniziati alle ore 11.00 con la celebrazione della S. Messa nell’ File0063.jpgFile0007.jpgofficina omogenea/mista, che per l’occasione ha ricevuto la sua prima benedizione dopo gli ultimi restauri che stanno per essere definitivamente ultimati. Successivamente si è svolta   una processione che, partendo dalla stessa mega- officina si è conclusa davanti la “Nicchia” di San Giuseppe, antistante uno dei quattro bastioni che porta lo stesso nome del santo protettore a cui certamente si saranno ispirati i primi arsenalotti fondatori della manifestazione  nel decidere il patrono  a cui affidare le sorti dello stabilimento; una nicchia ricavata dentro le ridenti mura  di cinta del castello federiciano della città, o meglio, un residuale tratto che ancora oggi  sopravvive   forse proprio perchè considerato sacro  dalle  maestranze   dell’ ormai storico Arsenale Militare Marittimo di Augusta. La processione  è transitata poi davanti alle altre officine  per consentire la benedizione delle stesse.

Tra le autorità intervenute alla manifestazione, il Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano e il Direttore dell’Arsenale, Contrammiraglio Andrea Licci.

 

L’Arsenale Militare Marittimo di Augusta è uno dei tre Arsenali, insieme a quello di Taranto e La Spezia, alle dipendenze dell’Ispettorato del Supporto Navale, Logistico e dei Fari della Marina Militare. Per la peculiarità dei compiti assegnati e per la sua posizione geografica nel Mediterraneo, l’Arsenale di Augusta riveste un ruolo di supporto tecnico-logistico di grande rilievo.

Giulia Càsole – (foto: collezione-archivio G. Tringali)

                                                  foto album  di  Grazia Prisutto

Professione Peacekeeper

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peacekeeper (2).jpg3.jpgÈ stata svolta sotto la sponsorizzazione del Kiwanis Club di Augusta, nella sede della Marina Militare la presentazione del libro: “ Professione Peacekeeper”, redatto da Andrea Angeli, uno dei più importanti peacekeeper sul campo mondiale, cioè uno dei più famosi addetti alla stampa neutrali che collaborano con i militari delle forze dell’ONU e coordinano il lavoro sul piano diplomatico. Inoltre Angeli è tutt’ora un punto di riferimento 4.jpgper il contingente dei Carabinieri inviati a rinforzo della polizia internazionale per tutelare la pace nel mondo.

Ha mosso i primi passi dentro le attività delle Nazioni Unite nel 1987 presso la sede ONU di Santiago del Cile, durante l’ultima fase del regime militare.

È chiamato inoltre in Namibia, Cambogia, Bosnia Erzegovina, Croazia, Kosovo e Afghanistan a sostenere con le sue capacità da peacekeeper le forze di pace inviate dall’ONU.

Portavoce dell’Autorità di Coalizione a Nassiriya, è lui a dare all’ANSA e alle altre agenzie la prima notizia dell’attacco alla base dei carabinieri e a dare la notizia alle principali testate mondiali per il tragico evento.

Anche in Iraq rimane ininterrottamente per nove mesi, fino allo scadere del mandato dell’amministrazione transitoria, rimanendo coinvolto anche nell’ultima fase dei ripetuti attacchi culminanti nel c.d. “assedio della CPA”, combattimenti nei quali rimasero gravemente feriti due fucilieri del San Marco ed in cui perse la vita il valoroso operatore Matteo Vanzan.

 

 

Andrea_Angeli.jpgAlla conferenza, brillantemente moderata dall’avv. Antonello Forestiere, direttore del civico museo della piazzaforte, prendono parola assieme all’autore il presidente del Kiwanis club di Augusta, il generale Coppola e il componente dell’elicotteristica della Marina Bernardi.

Il presidente del Kiwanis, Gaetano Russsotto, apre la presentazione: << Il lavoro di promozione verso la pratica del Peacekeeper è uno degli aspetti sicuramente più etici che fa parte dell’ideale su cui si appoggiano le basi dello stesso Kiwanis, un’associazione rinomata per la tutela dei diritti infantili sottratti alle popolazioni nelle parti del mondo più disagiate: infatti questo libro come molte altre opere ci dimostra quanto tutt’ora le popolazioni mondiali stiano risentendo moltissimo del flusso continuo di guerre e battaglie civili, soprattutto da parte delle generazioni più giovani >>

<< E’ proprio questa la capacità che caratterizza il lavoro dei peacekeeper >> continua poi Bernardi: << La prontezza di trovare sempre una soluzione cercando di mediare sul campo diplomatico tra le varie fazioni, anche rischiando molte volte di esporsi troppo da una parte piuttosto che un’altra…è un lavoro che può provocare molta tensione nello stato emotivo dello stesso operatore di pace, e che quindi deve essere diretto con molta cautela e prontezza di spirito. >>

Il Generale Coppola, compagno molto intimo di Angeli, ci aiuta a capire meglio la sua storia: << Ho conosciuto la fantastica personalità di Andrea Angeli proprio sul campo, durante le mie prime missioni a servizio delle Nazioni Unite, in un mondo in cui molte persone muovevano volontariamente i primi passi all’estero per dare una mano nell’operare la pace nel mondo. Angeli apparteneva proprio a questa categoria e si distinse subito nel suo lavoro come una persona pronta al sacrificio, ma anche di grande cultura e cuore: è anche oggi un incredibile punto d’appoggio per chiunque e ha una capacità tutta sua di stemperare le difficoltà con ironia, talvolta anche con un sorriso, cosa molto difficile da possedere soprattutto sul campo di guerra >>

Lo stesso Coppola aggiunge: << In generale, i missionari italiani quando la situazione si fa più difficile hanno sempre una qualità in più nel risolvere con pochi e scarsi mezzi situazioni molto difficili e rischiose…di mirare al risultato più che al metodo >>

Angeli conclude la conferenza: << C’è molto da fare per le missioni di pace nelle guerre di oggi: nelle prime missioni militari condotte dall’ONU, civili e polizia collaboravano strettamente insieme e gli obbiettivi erano alla portata di tutti. Nelle ultime guerre, come quella in Iraq, c’è invece uno spreco enorme di risorse energetiche ed economiche e gli obbiettivi diventano sempre più ambiziosi. Comunque, la cosa più importante che si deve curare per diventare un futuro peacekeeper è sicuramente il grande rispetto che si deve avere verso ogni etnia, religione, razza o sesso, considerando sempre la persona come essere in sé, con tutti i suoi diritti e necessità di vita e sopravvivenza anche in ambienti così ostili e difficili >>

L’intervento di Angeli fa sicuramente capire quanto un addetto stampa dalla parte della legalità e della pace debba faticare per trovare una situazione sempre e comunque, nel bene e nel male, cercando di mediare e migliorare la vita di popolazioni in preda a situazioni così drammatiche…situazioni in cui purtroppo, solo la guerra regna sovrana.

Pochi uomini sono veramente capaci di affrontare le proprie paure per il bene degli altri…e Andrea Angeli è sicuramente uno di questi, come tutti quei volontari che sacrificano la vita ogni giorno su territori sterminati da ingiuste guerre e battaglie civili per difendere migliaia di vite e provare a dar loro un futuro ed altrettante prospettive che senza il loro aiuto sarebbero impossibili da raggiungere.

 

    Chiara   Minozzi

 

Il Rotary e “L’Allegra Brigata” a favore degli abitanti di Bafatà

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 Servirà a costruire un impianto fotovoltaico e un depuratore d’acqua per gli abitanti di Bafatà il ricavato delle due serate dello spettacolo “Il berretto a sonagli”, messo in scena al teatro comunale di Augusta dalla Associazione  Culturale Filodrammatica “L’Allegra Brigata “, sabato e domenica 13 e 14 marzo 2010 in collaborazione con il Rotary Club di Augusta.

La Commedia in due atti di Luigi Pirandello è stata ben interpretata dagli attori della Compagnia con buona performance in particolare di Attilio Piazza e Manuela Majeli rispettivamente nei ruoli di Ciampa e di Beatrice. Buona anche la recita di Roberto Corbino, Mina Vattiata, Enrico Spinelli, Domenica Pugliares, Concetta Carriglio e Serena Marino.

 

berretto%20a%20sonagli%203.jpgberretto%20a%20sonagli%202.jpgIl pubblico, accorso abbastanza numeroso nonostante il clima inclemente, ha seguito con interesse lo spettacolo applaudendo più volte gli attori e ha mostrato soprattutto condivisione per le finalità dello spettacolo, espresse in maniera calorosa dal regista Pietro Quartarone e dal Presidente del Rotary, Giuliano Ricciardi. I due hanno descritto le disastrose condizioni socioeconomiche della popolazione della Guinea Bissau, dove manca di tutto e si riesce a sopravvivere con uno stipendio di circa una decina di euro al mese. Con il ricavato, ha precisato Giuseppe Corbino, si provvederà a completare un impianto di prelievo di acqua in una zona totalmente carente di essa.

Una lodevole e sana iniziativa in un mondo folle, laddove, come significa la Commedia, la pazzia risulta proficua per compensare modelli di malcostume e anomale abitudini, purtroppo avallate e consolidate nella nostra strana società.

Gaetano Gulino

Elisa Lisitano, ancora un talento tutto augustano

lisitano.jpgSpazio televisivo alla bella augustana Elisa Lisitano, concorrente finalista al concorso Miss Italia 2006. La vedremo nel brillante programma condotto su Canale 5 a fianco di  Paolo Bonolis e Luca Laurenti , “Ciao Darwin”, e chissà se non riuscirà pure a superare le dure prove a cui verrà assoggettata durante il programma.

Elisa Lisitano ha recentemente finito di girare il film “L’ultima estate” di Eleonora Giorgi, in proiezione nelle sale cinematografiche dal 15 dicembre scorso, mentre ieri ha iniziato a lavorare da protagonista per un nuovo film che verrà girato interamente in Sicilia da un famoso regista e del quale per il momento vi è il massimo riserbo; per non parlare dei tanti lavori che la tengono costantemente impegnata nelle sfilate di moda e nei programmi televisivi di alcune emittenti locali.

Siamo certi che questa spumeggiante concittadina  un giorno riuscirà a varcare lo stretto non solo per la sua naturale bellezza ma soprattutto per il suo spiccato  talento,  così come è stato nel passato per tanti altri giovani augustani. Auguri alla nascente stella augustana!

   G T

Violenza Dentro e Fuori della Famiglia

Nuova immagine.pngIl centro antiviolenza – onlus “LA  NEREIDE”

Giorno 15 Marzo 2010 parteciperà all’assemblea gli studenti dell’ Istituto Tecnico Commerciale    “G.Arangio  Ruiz” sul tema

 

 

“Violenza Dentro e Fuori  della Famiglia”

interverranno

 

 Milena Contento Ass. Servizi Sociali 

 Giuseppe Cappello – Ufficio Scolastico Provinciale Siracusa

                         

                                         Relatori:

 

Irene Noè – medico – direttivo SIMG

Francesco Cannavà – psicologo psicoterapeuta

Rita Seccia – avvocato, Ass. Antiviolenza“Angeli” -Lentini  

 

Interverranno:

Dott.ssa Dina Martinelli – Polizia di Stato

Giuseppe Musto,- Comandante Stazione Carabinieri Augusta

 

 

 

 

AIUTO! ll Castello svevo si muove!

 

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Ogni anno il Castello svevo si sposta di 3 millimetri a causa delle argille che ne sostengono la struttura. L’ instabilità del terreno sottostante ha reso necessari lavori di messa in sicurezza delle fondazioni, ciò nonostante permangono svariati problemi che ne impediscono la conoscenza e la fruizione.

    Dopo un periodo di stallo sono stati finalmente stanziati 2 milioni e 800 mila euro con i fondi della legge 433/91 post sisma  di Santa Lucia ( dicembre 90 ). Saranno sufficienti per dare un futuro al monumento che da secoli veglia sulla nostra città?

    Nato nel 1239-40, per più di 5 secoli è stato adibito a presidio militare per la strategica posizione della città, grazie al  porto che, ancora oggi, rappresenta l’ombelico del Mediterraneo. ,

    Il Castello dal 1896 rivestì la funzione di penitenziario per ergastolani condannati a lunghe pene, fino a quando, nel 1978, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ne ordinò l’evacuazione immediata. Infatti, il bagno penale era stato teatro di efferati atti di violenza, sicuramente annoverabili tra le pagine più cruente e tristi della storia augustana.

    E adesso? Che scenari si aprono per il nostro Castello?

                  Annalisa Farini – Miriam Carani