Metano su Marte? Meglio ad Augusta

marte-metano.jpgIl Consiglio comunale augustano ha recentemente approvato la costruzione del tratto del metanodotto Melilli-Bronte che attraverserà il territorio di Augusta. L’approvazione è passata con 12 voti favorevoli su 18 consiglieri presenti.

Questa deliberazione del Consiglio comunale è stata interpretata, da gran parte della cittadinanza augustana, come una goffa messinscena che anticipa l’approvazione del discusso rigassificatore della Ionio Gas di Melilli. Giacinto Franco, vice presidente di AugustAmbiente, su tale deliberazione si è così espresso:  “Pensavamo di avere scelto dei consiglieri capaci di rappresentare in Consiglio le istanze dei cittadini, specie nelle decisioni che riguardano l’ambiente, ma evidentemente ci siamo sbagliati.

Lo dimostra il fatto che si è deliberato senza neanche leggere la lettera informale che le Associazioni Decontaminazione Sicilia e AugustAmbiente lo scorso 8 marzo 2010 hanno inviata al presidente de Consiglio ed ai Consiglieri di Augusta, protocollata al n. 14738, in cui si evidenziavano i gravi motivi che ostano la costruzione del rigassificatore.

Comuni come Priolo e Melilli, chiamati a decidere con referendum sulla costruzione del rigassificatore, si sono espressi con oltre il 98% dei votanti contrari al rigassificatore, mentre ad Augusta, dove fra l’altro non è stato consentito dal Sindaco alcun referendum prima per l’inceneritore e poi per il rigassificatore, il Consiglio Comunale, seguendo un indirizzo incomprensibile, approva la costruzione del tratto di metanodotto che attraverserà il territorio di Augusta.

Mentre gli altri Comuni lottano per non avere nel territorio già a rischio, un altro impianto pericolosissimo come un rigassificatore, il nostro Consiglio comunale, con detta deliberazione, autorizza di fatto la Ionio Gas a sostenere che Augusta è d’accordo alla costruzione del rigassificatore, di cui ne è prova la deliberazione del passaggio del metanodotto nel suo territorio. Se è vero quanto sostiene Legambiente, che tutto il gas prodotto dal rigassificatore rimarrebbe in zona per produrre gasolio col sistema Gtl, non vediamo a cosa servirebbe il metanodotto che porta a Bronte per poi proseguire per il resto d’Italia.

Vorremmo sapere cosa ne pensa in merito l’assessore all’Ambiente Accolla ed il nostro Sindaco al quale non bastano ancora i pareri della Interlandi e Cuspilici per rinunciare alle compensazioni della Ionio Gas”.

(Decontaminazione Sicilia ed AugustAmbiente)

Volontariato e solidarietà al carcere

 

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Ogni anno il liceo classico Mègara organizza laboratori di vario genere, volti all’approfondimento, all’insegnamento e alla solidarietà. Due anni fa si aprì un laboratorio di ceramica e pittura all’interno della casa di reclusione di Augusta. Inizialmente, la proposta suscitò curiosità tra gli studenti, i quali ci iscrivemmo in molti. Il laboratorio prevedeva un corso di preparazione nel quale veniva descritto l’ ambiente all’interno del carcere. Dopo il breve corso di preparazione, noi studenti eravamo pronti per varcare la soglia del cancello principale che conduceva all’interno dell’ Istituto.  All’ingresso vi è una guardiola dove gli agenti della polizia penitenziaria chiedono i documenti. Consegnati i documenti, ci viene rilasciato un pass. Subito, una guardia ci accompagna all’interno di una sala dove depositiamo gli oggetti metallici e i cellulari. Passati sotto il metal detector siamo pronti per entrare nell’istituto. Per alcuni la tensione iniziava a farsi sentire, per noi era come un mondo sconosciuto. Una delle scene che ci ha subito colpito è stata il braccio di un uomo di colore che pendeva fuori dalle sbarre, mentre attendeva di essere smistato in un’altra cella. Mentre attraversavamo i lunghi corridoi, che ci conducevano nel settore adibito a scuola, guardavamo, incuriositi fuori dai finestroni sbarrati che davano nei piccoli cortili dove i detenuti trascorrono l’ora d’aria. Superati i vari cancelli, disseminati lungo il corridoio, siamo arrivati nell’aula di pittura.  Li ci attendeva Arsen Bocaj, il nostro maestro di pittura. Arsen è un detenuto albanese di trentaquattro anni. Per Arsen era la prima esperienza di insegnamento della sua arte a dei ragazzi, e questo un po’ lo spaventava perché non sapeva come comportarsi. Rotto il ghiaccio, abbiamo cominciato a parlare e a dipingere. Lui ci ha raccontato un po’ della sua vita, e della sua “nuova vita” all’interno del carcere. La vita all’interno non è come viene spesso descritta nei film. Il carcere infatti è come una città dentro la città. Il nostro rapporto con Arsen si è stretto molto ed è diventato amicizia. Con lui discutiamo un po’ di tutto. Questa esperienza fantastica ci ha sicuramente fatto crescere e ci ha fatto superare i pregiudizi

     Luca   Santoro

Un altro successo per la serie di incontri di orientamento universitario del Liceo Megara di Augusta

Nel nostro Liceo Megara giorno 8 aprile si è svolto il seminario di orientamento sulla Facoltà di Giurisprudenza, organizzato dalla professoressa Anna Lucia Daniele. L’incontro è stato tenuto dall’avvocata Francesca Leotta, ricercatrice di Diritto Costituzionale nella a facoltà di Giurisprudenza di Catania.

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Dopo aver sfatato il mito riguardante gli sbocchi lavorativi facili, sono state esposte le categorie principali di diritto di cui si occupa la facoltà: il diritto pubblico, che regola i rapporti tra i cittadini e le istituzioni pubbliche; il diritto privato, cioè i rapporti tra i singoli; il diritto internazionale e comunitario, di grande rilievo al giorno d’oggi, poiché, per un buon giurista, è importante conoscere non solo le leggi del proprio paese ma anche quelle al di fuori di esso; infine il diritto romano, in quanto sta alla base dei nostri sistemi moderni.

A tal proposito si è discusso sulla differenza tra gli ordinamenti italiani e quelli inglesi, questi ultimi più vicini a quelli romani rispetto ai nostri, e che prevedono la funzione ‘creatrice’ del giudice, nel momento in cui si trova a dover decidere quali regole seguire per certi casi non esaminati dalla legge. Per quanto riguarda lo studio del diritto in generale, se non si hanno conoscenze aprioristiche, l’unico consiglio è quello di seguire con costanza le lezioni e di abituarsi a un nuovo linguaggio e a una nuova ottica di  vedere lo studio. Infatti lo scopo non è semplicemente quello di capire il senso delle leggi trattate.

Per rendere meglio l’idea, la ricercatrice ha paragonato lo studio del diritto a quello della fisica: così come dalla spiegazione dei libri di fisica apprendiamo le leggi che regolano la natura e i fenomeni naturali, allo stesso modo da quelli di diritto apprendiamo le leggi che regolano la vita dell’uomo. Quindi è stato sfatato un altro mito: il diritto non è solo una materia mnemonica, ma è anche una materia di interpretazione, poiché essendo le leggi, per definizione, generali e astratte, devono essere adattate all’evoluzione della società e ai diversi casi che di volta in volta si presentano.

L’altra parte della presentazione ha interessato la struttura della facoltà di Catania, con i suoi vantaggi e i suoi problemi.

Sono lodevoli la fornita biblioteca e la ricca emeroteca (dove si studia sulle riviste di aggiornamento giuridico), lo sono di meno le ‘aule’ destinate alle lezioni, ovvero i cinema e i teatri, poco adatti al contatto tra interlocutore e ascoltatori.

Tra gli strumenti fondamentali per lo studio giuridico ci sono sicuramente i mezzi informatici, per tenersi in continuo aggiornamento e vedere i problemi sotto più punti di vista, e saper usare con dimestichezza almeno una lingua straniera, indispensabile per venire a conoscenza degli atti comunitari, in modo da confrontarli agli ordinamenti interni del proprio paese. Quasi alla fine dell’incontro è stata data la parola al dottore in giurisprudenza Angelo Nicotra, ex alunno del Liceo Megara, che ha dato preziosi consigli a noi ragazzi su come effettuare la scelta universitaria. Secondo il suo parere è importante trovare una facoltà che sia un connubio tra l’utile e il dilettevole, nel senso che è giusto inseguire una passione, ma lo è di più considerare i risultati che essa produce. L’avvocata Leotta ha concluso il suo intervento dicendo che il percorso della facoltà di giurisprudenza è abbastanza tortuoso e ricco di ostacoli, ma basta avere giuste e forti motivazioni per superarli.

    Dorotea Roggio