Volontariato e solidarietà al carcere

 

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Ogni anno il liceo classico Mègara organizza laboratori di vario genere, volti all’approfondimento, all’insegnamento e alla solidarietà. Due anni fa si aprì un laboratorio di ceramica e pittura all’interno della casa di reclusione di Augusta. Inizialmente, la proposta suscitò curiosità tra gli studenti, i quali ci iscrivemmo in molti. Il laboratorio prevedeva un corso di preparazione nel quale veniva descritto l’ ambiente all’interno del carcere. Dopo il breve corso di preparazione, noi studenti eravamo pronti per varcare la soglia del cancello principale che conduceva all’interno dell’ Istituto.  All’ingresso vi è una guardiola dove gli agenti della polizia penitenziaria chiedono i documenti. Consegnati i documenti, ci viene rilasciato un pass. Subito, una guardia ci accompagna all’interno di una sala dove depositiamo gli oggetti metallici e i cellulari. Passati sotto il metal detector siamo pronti per entrare nell’istituto. Per alcuni la tensione iniziava a farsi sentire, per noi era come un mondo sconosciuto. Una delle scene che ci ha subito colpito è stata il braccio di un uomo di colore che pendeva fuori dalle sbarre, mentre attendeva di essere smistato in un’altra cella. Mentre attraversavamo i lunghi corridoi, che ci conducevano nel settore adibito a scuola, guardavamo, incuriositi fuori dai finestroni sbarrati che davano nei piccoli cortili dove i detenuti trascorrono l’ora d’aria. Superati i vari cancelli, disseminati lungo il corridoio, siamo arrivati nell’aula di pittura.  Li ci attendeva Arsen Bocaj, il nostro maestro di pittura. Arsen è un detenuto albanese di trentaquattro anni. Per Arsen era la prima esperienza di insegnamento della sua arte a dei ragazzi, e questo un po’ lo spaventava perché non sapeva come comportarsi. Rotto il ghiaccio, abbiamo cominciato a parlare e a dipingere. Lui ci ha raccontato un po’ della sua vita, e della sua “nuova vita” all’interno del carcere. La vita all’interno non è come viene spesso descritta nei film. Il carcere infatti è come una città dentro la città. Il nostro rapporto con Arsen si è stretto molto ed è diventato amicizia. Con lui discutiamo un po’ di tutto. Questa esperienza fantastica ci ha sicuramente fatto crescere e ci ha fatto superare i pregiudizi

     Luca   Santoro

Volontariato e solidarietà al carcereultima modifica: 2010-04-13T08:51:00+02:00da leodar1
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