Lungofogna: quando i cittadini chiedono senza ricevere adeguate risposte.

Image15.jpgGentile direttore generale,

L’assessore Michele Accolla mi ha consigliato di rivolgermi con fiducia a Lei per la risoluzione del ciclico fenomeno dell’acqua alta che interessa da circa quarant’anni il quartiere di Via delle Saline che si incrocia con il cosiddetto Lungomare Rossini. Mi limito, per ora, a sottoporLe un articolo, firmato da un mio collaboratore, pubblicato sul diffuso settimanale siracusano Il Diario, la cui pagina locale è da me curata. Essendo Lei giovane, probabilmente non ricorda che il quartiere de quo sorge su un terreno di ex saline, che fu colmato per poter costruire le case in cooperativa, con regolare licenza edilizia. Un appartamento delle palazzine che insistono in zona è stato da me acquistato nel dicembre 1991, essendo, tuttavia, all’oscuro dell’annoso problema dell’acqua piovana che, quando è persistente, trasforma il quartiere in una piccola Venezia, com’è dimostrato dalle foto che qui allego. Tutto ciò deriva dal fatto che,  negli anni,  il Comune ha realizzato il manto stradale del “Lungomare” Rossini e di quello di Via delle Saline, sopraelevandolo rispetto all’area dove sorgono le palazzine del quartiere, non provvedendo a far interrare pompe di sollevamento, non costruendo canali di deflusso e quant’altro la tecnologia moderna prevede per evitare fenomeni simili, che producono allagamenti delle rimesse al piano terra delle palazzine, danni alle autovetture parcheggiate dentro e fuori, e, addirittura, tali fenomeni di allagamento per giorni dell’intero quartiere impediscono alle persone, soprattutto alle disabili e alle anziane di poter uscire di casa.  

Ogni volta vengono chiamati i vigili del fuoco con le idrovore, ma non sanno dove versare l’acqua raccolta, a causa della mancanza di canali o per l’otturazione permanente dell’unico canalone che sottostà alla linea ferroviaria. Detto canalone, oggi, in seguito ai lavori di adeguamento per protezione civile del citato “Lungomare”, risulta tagliato e, quindi, anche se fosse ripulito non servirebbe a nulla.  Inoltre, proprio in seguito a tali lavori, stando a quanto mi è stato riferito da persone che, essendo in quiescenza, seguono quotidianamente questi lavori, si sono verificati problemi legati alle condutture fognarie tali che i reflui sono fuoriusciti prepotentemente, provocando altre problematiche d’ordine igienico. Come può constatare dall’allegata documentazione, nello scorso mese di ottobre, a causa dell’ultimo esasperante allagamento, siamo stati costretti, obtorto collo, Le assicuro, a formalizzare per iscritto una “diffida adempiere”, firmata dai tanti cittadini residenti in zona, indirizzata al sindaco e i quotidiani locali hanno dato risalto alla nostra diffida. Non voglio qui sottolineare il fatto che il sindaco pro tempore sapeva più e meglio di me, visto che ha abitato nella palazzina attigua a quella dov’è il mio appartamento. Essendo il sindaco più giovane di me, lo sa da quando era infante. Mi sono rivolto all’assessore Accolla, collega nell’insegnamento, perché, nella sua qualità di responsabile della rubrica dell’ecologia, potesse essere sensibile a questo che, tutto sommato, è un problema ambientale, legato anche a quello del “lungofogna” Rossini, per il quale l’Amministrazione oggi nutre grandi speranze, anche se non è previsto, mi corregga se sbaglio, un progetto per evitare lo sversamento dei liquami fognari, essendo ormai il progetto Olivotti per il depuratore cittadino vecchio di oltre quarant’anni e, quindi, presumo, improponibile. Ma questo è un altro discorso. Oggi preme a tutti coloro che risiedono nel quartiere citato la risoluzione definitiva del problema, risoluzione che potrebbe essere messa in atto proprio ora, mentre sono in corso i lavori per l’adeguamento ai fini di protezione civile del “Rossini”, anche al fine di evitare successive spese derivanti da un possibile contenzioso fra cittadini e Ente Locale.

Credo, e con me, i cittadini che qui oggi mi onoro di rappresentare che sia possibile raggiungere l’obiettivo prefisso, grazie anche al dinamismo, riferiscono, con cui Lei sta caratterizzando la Sua azione di direttore generale del Comune. Vorrà farci questo regalo di Natale? Spero di ricevere una Sua risposta, indipendentemente dalle prescrizioni imposte dalla Carta dei doveri per la P.A. varata dal ministro Brunetta. Nell’attesa, La ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei saluti.”

Questa lettera è stata inviata al suddetto direttore generale del Comune di Augusta, Gaetano Petracca, quattro mesi fa, il 19 dicembre 2009, attraverso il regolare protocollo d’entrata. 

    Giorgio Càsole

 

Lungofogna: quando i cittadini chiedono senza ricevere adeguate risposte.ultima modifica: 2010-04-18T17:17:00+02:00da leodar1
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