AUGUSTA/ Padre Amenta amministratore parrocchiale della Chiesa Madre

AUGUSTA –  In séguito alle dimissioni di Gaetano Incardona da parroco della Chiesa Madre e da rettore di ben cinque chiese augustane, l’arcivescovo di Siracusa, Pappalardo, ha nominato padre Sebastiano Amenta amministratore parrocchiale, “in modo che i fedeli abbiano una guida spirituale in questo particolare momento dell’anno”, riferisce una nota arcivescovile. L’arcivescovo, evidentemente, vuole riflettere bene prima di nominare il successore effettivo di padre Incardona, ristretto attualmente nella propria abitazione.

    G.C.

CONVEGNO SU OCCUPAZIONE GIOVANI: BONIFICA PORTO, RICONVERSIONE INDUSTRIALE, ZONA FRANCA URBANA IMPRENDISIRACUSA

Come fare per aprire un’azienda a basso costo

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AUGUSTA – Si è svolto sabato pomeriggio 2 marzo,  a Palazzo Zuppello,  l’incontro tra giovani e Confindustria, organizzato dal gruppo giovanile “Ezra Pound” all’interno del progetto “Occupazione Giovani- Programma Europeo Gioventù in Azione”. Ospite della serata il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Siracusa, Gianni Balistreri. Ha introdotto l’incontro il  responsabile del progetto “Occupazione Giovani”, Claudio Forestiere, giovane ingegnere, che ha tracciato una fisionomia “inquietante” della nostra provincia per quel che riguarda l’occupazione. Forestiere ha detto:”  La seconda città per numero di abitanti in provincia non è più Augusta, ma una città virtuale costituita da oltre 42mila disoccupati; a questi vanno aggiunti tantissimi giovani inoccupati che non sono ancora riusciti a trovare il primo lavoro, o addirittura hanno smesso di cercarlo perché hanno perso ogni speranza di successo. Oggi la disoccupazione non è un tema tra tanti, ma è il tema principe con cui la politica, le istituzioni e tutta la collettività devono rapportarsi e a cui devono cercare di trovare soluzione. A livello industriale, le fermate per la manutenzione dei grandi impianti del polo petrolchimico costituiscono solo una piccola boccata di ossigeno per l’economia asfittica della nostra provincia; per riportare l’occupazione a livelli accettabili c’è bisogno di investimenti a lungo termine e di sinergie tra pubblico e privato. Non si può pensare, per esempio, di sviluppare il porto commerciale di Augusta senza uno snodo ferroviario all’interno del porto stesso per l’interscambio modale nel trasporto delle merci, e gli ultimi annunci pubblicati sulla stampa mettono completamente fuori causa la provincia di Siracusa dal piano di investimenti ferroviari; bisogna sbloccare le bonifiche della rada megarese, che può essere effettuata utilizzando delle tecniche innovative alternative al dragaggio dei fondali, che potrebbe compromettere l’ecosistema più di quanto non lo sia già. Se da un lato è inimmaginabile per Augusta, da qui a 30 anni, un futuro senza le industrie, è invece lecito e doveroso pensare alla riconversione degli impianti stessi, garantendo così i livelli occupazionali inalterati e incidendo positivamente sull’impatto ambientale. Non bisogna lasciarsi sfuggire l’ultimo treno per la costituzione di una “Zona Franca Urbana” ad Augusta, che garantirebbe alle piccole e medie imprese sgravi fiscali e contributivi per 12 anni, tra cui esenzione IMU e IRAP totale per i primi 5 anni di attività. Inoltre, è necessario incrementare le capacità progettuali locali per riuscire a intercettare quanti più fondi possibili tra quelli messi a disposizione dall’Unione Europea e i capitali di investimento esteri: non è accettabile che certi bandi di gara vengano disertati per mancanza di progettualità. Infine, le pubbliche amministrazioni devono adeguarsi quanto prima possibile al decreto legislativo, approvato dal governo nazionale, in merito al pagamento delle transazioni commerciali in 30 giorni: infatti,soprattutto in Sicilia,è prassi diffusa per gli enti pubblici pagare le fatture dei propri creditori anche a distanza di 5 o 6 anni, causando talvolta il fallimento di aziende che lavorano principalmente con committenza pubblica e la conseguente perdita di posti di lavoro. Tornare a tempi di pagamento ragionevoli significherebbe reimmettere la liquidità necessaria per riattivare l’economia locale.” Il presidente provinciale Giovani Industriali, Giann Balistreri, figlio dell’omonimo imprenditore scomparso di recente, originario di Palermo, ha informato che “Confindustria ha da poco attivato uno sportello in provincia di Siracusa, in partnership con Unicredit, denominato “Imprendi Siracusa”, a disposizione di coloro i quali, soprattutto giovani, vogliano creare impresa. Il supporto prevede  agevolazioni di vario tipo, dal reperimento di investitori per supportare l’impresa alla consulenza fiscale gratuita per i primi passi dello “start-up”. Ci sono già molti esempi di successo derivanti da questa cooperazione e spero che molti altri ne verranno in futuro. La situazione occupazionale in provincia oggi è allarmante anche in virtù del fatto che le aziende devono sostenere costi esorbitanti, soprattutto dal punto di vista di tasse e contributi: è impensabile, nell’era della globalizzazione, pensare di fare ricerca in Italia con i costi del lavoro che ci troviamo a pagare, quando in India un ricercatore costa all’azienda non più di 300 euro. C’è da dire però che le nostre maestranze sono invidiate e richieste da tutto il mondo e quando si parla di prodotti di qualità l’Italia è all’avanguardia. Quindi  bisogna cercare di incentivare il talento, ricerca e sviluppo, alleggerendo contestualmente la pressione fiscale che grava sulle aziende locali, soprattutto detassando quelle imprese che investono sulla innovazione. Grandi possibilità sono date dall’utilizzo di Internet, che oggi permette a tanti ragazzi di fare impresa anche partendo col supporto di un solo computer, abbattendo tutte le barriere di spazio e tempo.” E ’seguito un intenso dibattito con domande dal pubblico e dai giornalisti.

    F.C.

BADANTE SALVA DAL FUOCO ANZIANO PENSIONATO

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AUGUSTA Secondo i medici, sarebbero bastati pochi minuti e l’82enne augustano D.F. poteva morire carbonizzato nel suo letto, a causa di una stufa a gas difettosa, se non fosse intervenuta tempestivamente S. L., la sua badante 46enne. L’incendio, prodotto da cause ancora in corso di accertamento, si è propagato, notti fa,  nel letto dell’uomo che stava dormendo, e che non riusciva ad alzarsi, a causa della ridotta mobilità dovuta a un ictus che lo aveva colpito di recente. La badante è riuscita a salvarlo e ha chiamato immediatamente il 118 per il ricovero d’urgenza al prono soccorso dell’ospedale Muscatello. Qui, i medici hanno diagnosticato ustioni di 1° e 2°  al volto, al braccio e alla coscia sinistri, guaribili in venti giorni.

  C. C.

MUSEO DELLA PIAZZAFORTE AD AUGUSTA: UN ELICOTTERO FRA I NUOVI ARRIVI E PRESTO LA RIAPERTURA

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AUGUSTA. Si è ufficialmente insediato  il nuovo comitato di direzione del Museo della Piazzaforte, nominato dal commissario reggente il Comune di Augusta, il palermitano La Mattina, che ha voluto cassare le nomine fatte dalla Giunta, affermando essere le nomine fiduciarie, come se un comitato onorario di un’istituzione museale potesse in qualche modo rappresentare un rischio per la amministrazione pro tempore di questo tecnico settantacinquenne, pensionato da circa dieci anni, voluto a quel posto dall’ex “governatore” Lombardo. Questo commissario reggente, che dovrebbe essere considerato tecnico, ha cassato anche le nomine i componenti della Commissione di Storia patria, scegliendo quasi tutte persone nuove non si capisce con quali criteri se non quelli discrezionali, visto che non ha nominato candidati con  più titoli specifici e numerose pubblicazioni rispetto a quelli scelti da lui,  primo fra tutti Elio Salerno, cui, per la protesta generale, ha consegnato giorni fa  la nomina di presidente onorario del museo civico, un museo che non è mai esistito se non sulla carta, di cui lo stesso Salerno era l’ideatore, il fondatore e il detentore di reperti che non hanno mai avuto collocazione, perché il museo civico mai ha avuto una sede, al contrario di quello della piazzaforte,  voluto fortemente dallo scomparso Tullio Marco, di cui Antonello Forestiere (nella foto) è stato il braccio destro, vicedirettore. .. La riunione del nuovo comitato di quest’ultimo  è avvenuta nel palazzo municipale di Augusta su convocazione del direttore . Antonello Forestiere. L’ordine del giorno del primo incontro è stato ricco di interessanti argomenti di discussione: Tra i tanti argomenti si segnalano la meritoria prossima nomina del primo gruppo di collaboratori del museo; l’imminente cerimonia ufficiale di consegna dell’elicottero AB.212 della M.M. già montatoal’interno del il comprensorio della Polizia di Stato; la partecipazione del museo a una serie di eventi culturali che si terranno a Catania, Siracusa e Augusta in occasione del 70° Anniversario della Battaglia di Sicilia 1943;  l’avvio della verifica della sistemazione esterna di alcuni grossi cimeli del museo (parte in deposito o in arrivo, parte ancora nel Museo dello Sbarco in Sicilia 1943 a Catania) presso il comprensorio esterno del Castello Svevo, sempre sul lato di Piazza Castello; lo sviluppo di rapporti culturali del museo con un’importante ente internazionale di collezionismo storico-militare con sede a Malta. Il direttore Forestiere ha ribadito l’importanza della cessione in proprietà dell’elicottero da parte dello Stato Maggiore della M.M., costituendo un evento di portata notevole in quanto la città di Augusta ed il Museo della Piazzaforte hanno così il primato a livello nazionale di possedere un aeromobile militare per finalità storico-culturali esposto, diversamente da altri monumenti, all’esterno di Basi, Musei, Istituti, in luogo tutelato e direttamente accessibile al pubblico. Per quanto riguarda la riapertura al pubblico del Museo che, ha ribadito il direttore, è sempre pronto da subito a essere visitato, nei prossimi giorni dovrebbero verificarsi assieme al commissario reggente il Comune le modalità di accesso del pubblico, permanendo a tutt’oggi, come è noto, la chiusura del portone del Municipio sul lato di Piazza Duomo.

 F. C.

     

Furto con scasso alla Confraternita di Sant’Andrea di Augusta. Salva la chiesa

s andrea.jpgAUGUSTA – Notte fra il 4 e il 5 marzo. I ladri non lasciano tranquilli nemmeno i luoghi di culto . Non c’è dubbio che i malviventi volevano penetrare nell’interno della Chiesa di S. Andrea, patrono dei pescatori, per portar via tutti gli oggetti sacri che avessero rinvenuto. Ci riferiamo al colpo, da soliti ignoti, messo a segno, nottetempo, da chi ha in un primo tempo ha scardinato la grata di ferro di una finestra dei locali della Confraternita di S. Andrea, locali attigui alla chiesa,  con la finestra  che si affaccia in Via Limpetra. Attraverso la finestra, gli ignoti malviventi, sono entrati nei servizi igienici e da qui hanno raggiunto la sala della confraternita, hanno portato via  un televisore v di nuova generazione e messo a soqquadro cassetti e armadi alla ricerca di altro materiale e oggetti di valore. I malviventi hanno poi tentato di penetrate in chiesa e nella sagrestia ma non sono riusciti a forzare le porte di ferro che sono state danneggiate con arnesi atti allo scasso. Raggiunto il primo piano i ladri hanno anche qui messo a soqquadro i locali e poi sono fuggiti. A denunciare lo scasso e il furto, con il tentativo di penetrare in chiesa, è stato Francesco Scatà, parroco di San Francesco Di Paola e reggente la parrocchia di San Sebastiano in Sant’Andrea.

Giulia Càsole

Giuseppe Innografo e Sofronio, due prelati bizantini sottratti al martirio – di Alberto Terranova

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2.jpgAugusta.  “Serata di alta cultura”, così è stata definito  l’evento svoltosi al Circolo Ufficiali della Marina Militare per la presentazione del libro Giuseppe Innografo e Sofronio – due prelati bizantini sottratti al martirio  di Alberto Terranova, già docente di Greco e Latino al liceo classico Mègara di Augusta, di cui successivamente è stato preside per circa vent’anni. Esiste in Augusta una chiesa, ancorché modesta come tempio, ma viva come comunità, affidata alle cure del parroco Giuseppe Mazzotta, originario di Sortino. E’ stato proprio il parroco a chiedere al prof. Terranova di approntare una traduzione dal greco della vita di questo santo siracusano , poco noto ai nostri tempi, considerato uno dei maggiori scrittori di inni liturgici (da qui Innografo, cioè scrittore di inni) della Chiesa. Nato a Siracusa nell’ 816, nell’831 dovette riparare in Grecia, nell’odierna Salonicco, per sfuggire al tentativo di islamizzazione della Sicilia da parte degli Arabi che l’avevano invasa. Si fece monaco e successivamente fu mandato a Roma per aiutare la chiesa bizantina a fronteggiare l’eresia iconoclasta, ma cadde nelle mani dei pirati di cui rimase prigioniero per sei anni. Liberato per intervento miracoloso (secondo la tradizione), l’Innografo si recò a Roma, accolto dal papa con grandi onori e morì a Costantinopoli nell’886.  Dopo  gli onori di casa da parte del contrammiraglio Giuseppe Abbamonte, presidente del circolo,  e dopo l’introduzione di Giovanni Intravaia, presidente dell’Accademia cattolica della Santa Croce in Gerusalemme, che ha tracciato un profilo  storico della lotta alle immagini, la cosiddetta iconoclastia, che segnò buona parte della prima metà dell’VIII secolo della nostra era e tanta parte dell’arte bizantina, l’autore del libro ha spiegato alcuni concetti, quali monofisismo, dottrina che negava la natura umana di Cristo, e monotelismo, secondo cui in Cristo coesistevano la natura umana e divina, ma c’era una sola volontà in lui. Terranova ha manifestato pubblicamente, segno di grande umiltà, un debito di gratitudine nei confronti del prof. Carmelo Crimi, ordinario di Letteratura bizantina e direttore del dipartimento di Scienze umanistiche all’Università di Catania. Ha parlato, poi, a lungo, ma con grande bonomia, toccando temi di profonda spiritualità, padre Alessio, archimandrita nell’eremo della Candelora a Santa Lucia del Mela, in provincia di Messina. Padre Alessio, monaco ortodosso, dall’eloquio suadente, ha tradotto, su invito, del stesso Terranova due preghiere del santo Innografo, una delle quali è stata interpretata da Giorgio Càsole, docente ancora  in servizio al liceo, con intensa partecipazione.

   Lina Solarino

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AD AUGUSTA, IL CROLLO ANNUNCIATO DELL’ULTIMO RIVELLINO

fortezze.jpgAUGUSTA –. «Ho sentito un boato, stavo transitando per i ponti per raggiungere il centro storico . Immediatamente mi sono accorto di quanto era accaduto, anche perché conoscevo la pericolosità della situazione e più volte in passato avevo segnalato alle autorità competenti la precarietà del sito. Una vasta porzione del muro in pietra era crollata a mare. Ho subito informato dell’accaduto i Vigili del Fuoco del distaccamento mare, che prontamente si sono recati  sul posto». Le affermazioni sono di Carmelo Miano, consigliere di circoscrizione del cosiddetto quartiere Borgata,  testimone del crollo annunciato del rivellino “Quintana”, avvenuto  intorno alle sette del mattino di domenica 3 marzo – data da ricordare come mònito per tutti, amministratori comunali, Soprintendenza ai Beni culturali e altre cosiddette autorità. Da molti anni, la gravità della situazione dei vecchi ponti spagnoli e dello stesso Castello Svevo è stata segnalata alle autorità competenti che hanno preso atto della situazione, ma non hanno mai avviato alcun intervento. Mai. Solo quando si sono manifestate  le prime avvisaglie dell’aggravarsi  della situazione si è  provveduto a transennare e vietare al transito pedonale il rivellino, ma nulla più è stato fatto.E ancora una volta il tratto del rivellino crollato è stato transennato. Nessuno di queste cosiddette autorità recita il mea culpa o  richiama la corresponsabilità di tutti gli enti che dovrebbero tutelare il patrimonio culturale, in senso lato, che, al di là di ogni considerazione di carattere turistico, deve valere come testimonianza del passato, come radice del nostro presente. Al posto dell’istmo che collegava l’Isola di Augusta alla terraferma, in epoca spagnola,  furono costruiti tre rivellini: Quintana, Sant’Anna e Santo Stefano, come prima porta d’accesso alla città. Il collegamento con la terraferma fu assicurato da due ponti levatoi, sostituiti nel 1800 da due ponti in  muratura. L’unico  esistente era  il rivellino Quintana, che sorgeva  su un isolotto triangolare costruito contestualmente alla fortificazione della città. La storia dei rivellini è legata a quella dei ponti. Negli anni ‘Trenta del Novecento,  nel primo ammodernamento e ampliamento dei ponti, furono eliminati i rivellini di Sant’Anna e di Santo Stefano. Nel 1978, per esigenze di traffico, fu realizzato un ulteriore ampliamento dei ponti.Riportiamo il desolato commento di Luca Di Giacomo, esperto in conservazione dei beni culturali: “Noi siamo questo, pezzi di pietra , della qualità più pregiata estratta in questa terra, resa bella da altri nel corso dei secoli. Noi non abbiamo interesse, stiamo crollando a pezzi, in questo mare bellissimo che non è fruibile, non è balneabile, è inquinato. Le coste stanno crollando, praticamente l’immagine del Rivellino crollato siamo noi”.  Recatisi sul posto i vigili del fuoco hanno riscontrato preoccupanti crepe nel manto stradale e, forse, suggeriranno di interdire il traffico ai mezzi pesanti. Era ora. Nel frattempo, chi arrossirà di vergogna?

G. C.

Interrogato dal Gip Michele Consiglio, padre Incardona non parla, e si dimette

incard.jpgAUGUSTA. Si è svolto ierimattinal’interrogatorio di garanzia di Gaetano Incardona, 74 anni, parroco dimissionario  della Chiesa Madre di Augusta, finito agli arresti  domiciliari perché accusato di molestie sessuali ai danni di una ragazza di 21 anni, reato aggravato dall’essere  ministro del culto della Chiesa cattolica. Incardona, assistito dagli avvocati Puccio Piccione e Ettore Randazzo, si è avvalso della facoltà di non rispondere lasciando, con il suo pur legittimo comportamento, irrisolti tutti gli interrogativi sollevati dal suo arresto compiuto dai carabinieri della Compagnia di Augusta a séguito della denuncia presentata dalla parte offesa, che ha riferito di essersi recata in Chiesa Madre per confessarsi. Secondo l’accusa, Incardona, uscendo dal confessionale, si è avvicinato a lei e, quando è giunto a non più di un metro dalla giovane, ha allungato entrambe le mani, le ha palpeggiato i seni e sùbito dopo ha tentato di abbracciarla e di baciarla. La ragazza,  rimanendo sconcertata dall’atteggiamento del sacerdote, ha fatto un passo indietro e, dopo aver vanificato i tentativi del suo molestatore, si è data a precipitosa fuga, rifugiandosi nella sua abitazione. Qui ha raccontato quanto accaduto ai propri genitori, che l’hanno accompagnata al comando della Compagnia dei Carabinieri di Augusta. per presentare la denuncia. Questa la ricostruzione dell’accusa. Il padre della ragazza ha detto a chi scrive che i carabinieri non potevano agire contro Incardona perché, fino a quel momento,  le affermazioni  della ragazza  potevano essere equivalenti a quelle contrarie di Incardona. Quindi, carabinieri hanno consigliato alla ragazza di ritornare munita di microtelecamera  atta a registrare l’atteggiamento dell’accusato. La ragazza, è andata, è tornata con le prove filmate e dopo l’esame di queste prove è arrivata la richiesta del pubblico ministero, Nicastro, avallata dal Gip Consiglio, di mettere Incardona agli arresti domiciliari, in considerazione dell’età avanzata.  Alla domanda rivoltagli dal Gip Michele Consiglio, se intendeva protestarsi innocente o colpevole dell’infamante reato contestagli nell’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari, Incardona ha fatto ricorso alla  frase di circostanza: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Il Gip, Consiglio,  ha confermato la misura cautelare agli arresti domiciliari e ha restituito il fascicolo al Pubblico Ministero Antonino Nicastro affinché svolga  altre indagini non solo sulla molestia sessuale ai danni della ventunenne ma anche su eventuali altri casi, dal momento che, sempre ai carabinieri di Augusta, è stata presentata spontaneamente un’altra denuncia per fatti di questo tenore addebitati a Incardona, originario di Buccheri, da  quasi cinquant’anni in Augusta, con vari incarichi fino a raggiungere quello di arciprete della chiesa madre. Incardona ha presentato le dimissioni. Intanto gli avvocati stanno compiendo indagini, così come può fare l’accusa, e poi decideranno se presentare istanza al tribunale del riesame per chiedere la liberazione del loro assistito.

   Giorgio Casole

8 MARZO, FIACCOLATA IN PIAZZA DUOMO CONTRO LA VIOLENZA ALLE DONNE

PAOLO CREPET A PALAZZO SAN BIAGIO

crepet_paolo.jpgAUGUSTA. L’8 marzo 2013 potrebbe essere ricordato come data memorabile per le cronache locali. E’ stata pubblicizzata una marcia, che si concluderà con una fiaccolata in Piazza Duomo,  per condannare la violenza contro le donne, tanto più significativa in quanto sono stati registrati tanti cosiddetti femminicidi in questi ultimi tempi in tutt’Italia e ad Augusta è vivo il ricordo della povera Francesca Ferraguto, uccisa e fatta a pezzi al suo fiaccolata2.jpgconvivente Gianfranco Bari. Un gruppo locale dei grillini ha proposto di dedicare una via alla memoria della giovane Francesca. La violenza sulle donne è anche di altra natura. C’è anche la violenza sessuale, come ricorda Adriana Prazio, presidente dell’Associazione siracusana Le Nereidi, che da anni si batte contro a violenza sulle donne e patrocinerà la fiaccolata dell’8 marzo. Lo stesso giorno, stessa ora, ore 18°°, all’auditorium “Don Paolo Liggeri” del civico palazzo San Biagio, sull’argomento ci sarà una tavola rotonda, il cui ospite più rappresentativo sarà lo psichiatra Paolo Crepet (nella foto), diventato divo televisivo grazie alle sue frequenti apparizioni a Porta a Porta, il programma di seconda serata condotto su RAIUNO da Bruno Vespa.
  Giulia Càsole

CIRCOLO UFFICIALI DI AUGUSTA: L’AMMIRAGLIO POETA E I GIOVANI TALENTI DEL LICEO IN UN CALEIDOSCOPIO D’ARTE

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DSC_0026.JPGAUGUSTA. Venerdì 1 marzo 2013, nella prestigiosa cornice del  Circolo Ufficiali di Augusta, si è svolta la manifestazione “ Caleidoscopio d’arte: tra rime musica e teatro” ideata e condotta dal  prof. Giorgio Càsole, scrittore, interprete di testi poetici, presentatore e come da lui stesso sottolineato, orgogliosamente professore di Italiano e Latino presso il Liceo “Mègara” di Augusta. Come il titolo stesso suggerisce,  caleidoscopio , dal greco καλειδοσκοπεω, “vedere bello” è stato  uno spazio pensato   per  i giovani talenti augustani, per la maggior parte alunni del Liceo Mègara i DSC_0188.JPGquali,  protagonisti della serata,   hanno creato un susseguirsi di momenti di arte scomposta nelle sue varie forme, dalla poesia al canto, alla musica classica, alla narrativa e al teatro. La conduzione dinamica e spontanea, un vero e proprio happening, portata avanti con brio e senso dell’humour dal prof. Càsole,  ha permesso ai giovani artisti di condividere con il pubblico, in simpatiche interviste,  la loro passione per l’arte,  il loro pregevole percorso di formazione sia scolastico che  artistico, le loro speranze per il futuro.  Mecenate della serata il Contrammiraglio Giuseppe Abbamonte,  Direttore dell’Arsenale Militare di  Augusta e Presidente del Circolo Ufficiali , che ha aperto la manifestazione con “ Scrivo perché si generi un sorriso”, leggendo alcune poesie tratte da una personale  collezione di rime sciolte che l’autore ha legato a momenti ed eventi  della propria vita in una sorta di  diario di bordo nel quale si parla con tono semiserio di incidenti quotidiani ma anche  di rapporto padri figli e naturalmente di amore.

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DSC_0296.JPGDSC_0308.JPGL’ atmosfera si è poi caricata di ulteriori emozioni che hanno toccato le corde dell’anima con l’esecuzione per pianoforte di brani di musica classica quali  Canon ( Pachelbel), Odissea Veneziana ( Anonimo), River flows in you ( Yruma),Nuvole Bianche ( Einaudi) della musicista Lavinia Pitari. Il giovane e famoso violinista Giovanni Di Mauro, che ringraziamo per la partecipazione , ha voluto poi regalare una straordinaria esecuzione  anche in duetto piano –violino con la sedicenne pianista Lavinia Pitari. Musica Jazz, caratterizzata dall’uso estensivo dell’improvvisazione e da blue note e progressioni armoniche insolite , quella proposta dai fratelli Gaetano e Mario Ippolito che in un duo piano- canto hanno arrangiato pezzi di Michael Bublè e Gino Paoli. Questa scelta musicale è stata voluta per  sottolineare come questo genere musicale ha acquistato un  riconoscimento e ruolo importante nel panorama della musica  classica. Il teatro classico ha avuto un momento di alta intensità con Giulia Epaminonda che ha interpretato “ Monologo per Cassandra”  di Wislawa Szymborska. Nelle parole della giovane attrice , la scelta del pezzo, , deriva proprio dalla consapevolezza del fatto che stiamo inevitabilmente cadendo nell’errore di non considerare l’eco delle nostre azioni. Così come le previsioni di Cassandra sulla distruzione della città di Troia si avverarono, allo stesso modo, la nostra noncuranza rispetto ai meravigliosi scenari naturalistici che il nostro territorio offre, potrebbe far realizzare le sconcertanti previsioni sul loro futuro stato. Silvia Mattei, autrice di numerosi pezzi giornalistici sul giornale Il Ponte del Liceo Megara , il cui sogno è diventare una  scrittrice di romanzi ,per ora  tutti nel cassetto, ha commosso con la lettura di un racconto da lei scritto “Tu (Non)sei bella” Il brano presentato, che sfiora quasi la poesia ,ha voluto trattare il tema dell’anoressia e del rigetto nei confronti del proprio corpo, vero e proprio disturbo che si manifesta in età adolescenziale.La presentazione vede come protagonista Olivia e un ragazzo che in realtà rappresenterebbe il giudizio della gente e quindi la società che emette sentenze a discapito dell’individuo singolo, il quale cerca l’annullamento. Per la sezione canto Daniele Manzella, poliedrico artista già vincitore di premi a livello nazionale ,si è esibito live nella canzone “ Caruso” sulle immagini del  suo corto musicale inserito nella prima compilation ShloQ, scelto per rappresentare il territorio al Festival dei Giovani in occasione del VI Shortini Film Festival. Ha poi interpretato  la canzone “Pescatore” di PierAngelo Bertoli  accompagnata dalla visione del  corto musicale,” Oltre la Collina” che ha vinto un premio nel concorso “Il Faro cono di luce tra più mondi” indetto dal Liceo Classico Megara nel 2013 . Vanessa Bontempo è stata una splendida “ Mina”, interpretando con squisita dolcezza e notevole bravura   brani delle celebre cantante , strappando applausi anche “ a scena aperta”. Ha chiuso la serata il bravissimo duo  chitarra e voce “ I conti che ( non) tornano” formato da Veronica  Timmoneri e Salvatore Caruso. Il repertorio ha incluso canzoni di autori stranieri contemporanei ,  tutte in lingua straniera e arrangiate interamente dalla band, scelte per trovare un linguaggio universale al fine di comunicare dei messaggi e condividere i sentimenti più comuni ai giovani, tra cui l’Amore. Degno di menzione speciale è quindi  l’arrangiamento magistrale dei pezzi e la bravura degli interpreti.

  Luisa Cusumano