Interrogato dal Gip Michele Consiglio, padre Incardona non parla, e si dimette

incard.jpgAUGUSTA. Si è svolto ierimattinal’interrogatorio di garanzia di Gaetano Incardona, 74 anni, parroco dimissionario  della Chiesa Madre di Augusta, finito agli arresti  domiciliari perché accusato di molestie sessuali ai danni di una ragazza di 21 anni, reato aggravato dall’essere  ministro del culto della Chiesa cattolica. Incardona, assistito dagli avvocati Puccio Piccione e Ettore Randazzo, si è avvalso della facoltà di non rispondere lasciando, con il suo pur legittimo comportamento, irrisolti tutti gli interrogativi sollevati dal suo arresto compiuto dai carabinieri della Compagnia di Augusta a séguito della denuncia presentata dalla parte offesa, che ha riferito di essersi recata in Chiesa Madre per confessarsi. Secondo l’accusa, Incardona, uscendo dal confessionale, si è avvicinato a lei e, quando è giunto a non più di un metro dalla giovane, ha allungato entrambe le mani, le ha palpeggiato i seni e sùbito dopo ha tentato di abbracciarla e di baciarla. La ragazza,  rimanendo sconcertata dall’atteggiamento del sacerdote, ha fatto un passo indietro e, dopo aver vanificato i tentativi del suo molestatore, si è data a precipitosa fuga, rifugiandosi nella sua abitazione. Qui ha raccontato quanto accaduto ai propri genitori, che l’hanno accompagnata al comando della Compagnia dei Carabinieri di Augusta. per presentare la denuncia. Questa la ricostruzione dell’accusa. Il padre della ragazza ha detto a chi scrive che i carabinieri non potevano agire contro Incardona perché, fino a quel momento,  le affermazioni  della ragazza  potevano essere equivalenti a quelle contrarie di Incardona. Quindi, carabinieri hanno consigliato alla ragazza di ritornare munita di microtelecamera  atta a registrare l’atteggiamento dell’accusato. La ragazza, è andata, è tornata con le prove filmate e dopo l’esame di queste prove è arrivata la richiesta del pubblico ministero, Nicastro, avallata dal Gip Consiglio, di mettere Incardona agli arresti domiciliari, in considerazione dell’età avanzata.  Alla domanda rivoltagli dal Gip Michele Consiglio, se intendeva protestarsi innocente o colpevole dell’infamante reato contestagli nell’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari, Incardona ha fatto ricorso alla  frase di circostanza: “Mi avvalgo della facoltà di non rispondere”. Il Gip, Consiglio,  ha confermato la misura cautelare agli arresti domiciliari e ha restituito il fascicolo al Pubblico Ministero Antonino Nicastro affinché svolga  altre indagini non solo sulla molestia sessuale ai danni della ventunenne ma anche su eventuali altri casi, dal momento che, sempre ai carabinieri di Augusta, è stata presentata spontaneamente un’altra denuncia per fatti di questo tenore addebitati a Incardona, originario di Buccheri, da  quasi cinquant’anni in Augusta, con vari incarichi fino a raggiungere quello di arciprete della chiesa madre. Incardona ha presentato le dimissioni. Intanto gli avvocati stanno compiendo indagini, così come può fare l’accusa, e poi decideranno se presentare istanza al tribunale del riesame per chiedere la liberazione del loro assistito.

   Giorgio Casole

Interrogato dal Gip Michele Consiglio, padre Incardona non parla, e si dimetteultima modifica: 2013-03-07T15:12:41+01:00da leodar1
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