STRISCE BLU AD AUGUSTA, I CITTADINI NON LE VOGLIONO. VEDIAMO PERCHE’

Lettera aperta alla Commissione Straordinaria  del Comune di Augusta

 strisce blu,comune di augusta,augustanewsAUGUSTA. Pubblichiamo il testo della lettera, firmata da Domenico Di Franco, amministratore di un seguitissimo sito in Facebook, rivolta al direttorio, di nomina governativa che, appena insediatosi, governerà il Comune per almeno diciotto mesi, essendo stato sciolto il Consiglio comunale per condizionamenti da parte della criminalità mafiosa. Ecco il testo:

“Il sottoscritto Domenico Di Franco,nato ad Augusta e ivi residente in qualità di portavoce di un Comitato spontaneo di cittadini formatosi per evitare gli enormi disagi che l’istituzione dei parcheggi in oggetto indicati recherebbe all’intera popolazione, chiede a codesta spett.le Commissione Straordinaria che venga esaminata e approfondita l’opportunità di revocare o modificare la delibera del Commissario Straordinario recante il nr.22 del 06.11.2012, seguita dall’ordinanza n.11 del 17.01.2013 emessa dal Comando della Polizia Municipale. I motivi della richiesta sono racchiusi nelle seguenti principali argomentazioni:

A) mancanza di un piano del traffico urbano;

B) inesistenza di aree–parcheggio sufficienti; peraltro, il progetto (già finanziato) per un parcheggio multipiano è stato rimodulato, dall’ultima amministrazione, in mercato rionale rendendo l’area prevista utilizzabile solo nelle pochissime ore in cui rimane libera, tant’è che nella realtà essa rimane sistematicamente vuota;

C) mancanza di un adeguato servizio di trasporto urbano;

D) previsione dell’art.7 comma 6 del vigente CdS, il quale vieta la realizzazione di tali parcheggi all’interno delle carreggiate di talché essa sarebbe illecita e foriera di innumerevoli contenziosi che sicuramente vedrebbero l’amministrazione sistematicamente soccombente; in proposito si ricorda, fra le altre, la sentenza della Corte di Cassazione n.116 del 09.01.2007. Ancora non sembra inutile osservare come il centro storico di Augusta sia insistente in una piccola isola che già oggi non riesce a ospitare convenientemente le autovetture dei residenti e di coloro che quotidianamente vi si rechino da fuori; infine, gli spazi che sarebbero dedicati a ciascun automezzo, avendo misure standard previste dalla legge, sarebbero di numero ulteriormente inferiore a quelli oggi fruibili. Sicuro che quanto precede possa trovare positivo riscontro, porgo i più distinti saluti. Sono a vostra disposizione per eventuali chiarimenti

Domenico Di Franco

MAURO ITALIA e il suo “Teatro Stabile”, grande successo al Teatro di Città della Notte

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AUGUSTA. Mauro Italia, regista-attore e presentatore cavalca l’onda del successo con la sua  la compagnia denominata  “Teatro Stabile di Augusta” che, domenica scorsa,  al teatro “Cannata” di Città della notte,  ha alzato il sipario su lo spettacolo “L’Eredità dello Zio Canonico”, la commedia in tre atti di Russo Giusti, che ha fatto registrare il tutto esaurito, si è dimostrata un concentrato di comicità derivante dalla magistrale interpretazione dei vari personaggi che si sono succeduti nella scena. La regia come sempre è stata affidata a Mauro Italia, che ha voluto sottolineare nel suo adattamento il filone del cosiddetto “naturalismo comico” tanto decantato dall’autore, in una storia che sottolinea episodi di vita quotidiana dei ceti popolari della Sicilia di un tempo. In scena l’augustano Pippo Zanti nei panni del protagonista Antonio Favazza sempre in contrasto con la moglie Nunzia interpretata da Graziella Spinali, la comica Maddalena di Giorgia Messina, Sabino Andreani, il vicario Chiarenza  interpretato da Santo Riffa, lo straordinario Michelino sordo come una campana personaggio di Mimmo Passanisi, e ancora Ninetta Lavio, Pippo Solano, Angelo Lanteri, Giovanni Spadaro e il giovane Davide Passanisi. Nel ruolo del cattivo troviamo lo stesso Mauro Italia che riesce insieme a tutta la compagnia a dar vita a uno spettacolo che, se da una parte diverte lo spettatore,  dall’altra lo invita a riflettere, ingigantendo in modo grottesco e paradossale i lati negativi dell’animo umano in una performance teatrale che indica come il teatro siciliano sia sempre di eccellenza e di grande qualità e per questo riesce a ottenere un successo entusiastico e totale da parte del pubblico.

D. C.

Al Comunale di Trecastagni terzo appuntamento del cartellone curato dal Teatro Stabile di Catania e dal Comune pedemontano

Da giovedì a giovedì, capolavorodi Aldo De Benedetti

da_giovedi_a_giovedi_12_05_san_ginesio.jpgTRECASTAGNI – Amori presunti e fantasiosi sospetti di una coppia in crisi, raccontati dalla proverbiale ironia di Aldo De Benedetti, maestro della commedia brillante e del cinema dei “telefoni bianchi”. La pièce in due atti “Da giovedì a giovedì” approda nel week end al Teatro Comunale di Trecastagni, che ospita la produzione del Teatro “L’Istrione”, realizzata da una compagnia etnea giovane e “indipendente” .L’appuntamento è per sabato 23 e domenica 24 marzo 2013, rispettivamente alle 21 e alle 18. Il titolo s’inserisce nel cartellone promosso dal Teatro Stabile di Catania e dal Comune pedemontano, una sinergia che mira a incrementare nell’hinterland il movimento dei flussi teatrali, confermandosi polo di attrazione per i centri limitrofi. Composta nel 1958 e rappresentata l’anno seguente, “Da giovedì a giovedì” è attraversata da una verve fresca e irresistibile. Il regista Paolo Merlini dirige un cast di assoluto rilievo, nel quale spiccano i nomi di Guia Jelo, autentica beniamina del pubblico, Valeria Contadino, Valerio Santi, Francesco Russo, Liliana Lo Furno, Gianni Rossi. A Valerio Santi e Gianni Rossi si devono anche le scene. I costumi sono di Rosy Bellomia, le luci di Segolène Le Contellec; le musiche a cura del cantautore ennese Mario Incudine.Ambientato negli anni Sessanta, lo spettacolo restituisce con leggerezza l’atmosfera petit-bourgeois dei “finti sentimenti” di un matrimonio solido solo in apparenza. L’avvocato Paolo Guarnieri, uomo dedito al lavoro e avaro di attenzioni, si scuote dal suo torpore emozionale solo quando sospetta un tradimento da parte della moglie Adriana, ragazza romantica e ingenua che sospira all’idea di un amore travolgente. «Lui è lì che aspetta il segnale: una lampada accesa vicino la finestra. Il piccolo gesto di prendere una lampada e di metterla lì, davanti alla finestra, può rappresentare l’amore…la felicità».  È tutto un gioco di equivoci, una fantasia mal interpretata che dà vita a una serie di circostanze dai toni umoristici, in cui tutti i personaggi sono funzionali all’azione scenica: dalla madre di Adriana, Letizia, donna eccentrica e amante del gioco d’azzardo, all’investigatore privato assunto da Paolo per pedinare la moglie nell’arco di una settimana, “da giovedì a giovedì” per l’appunto.  Il soggetto ripropone i motivi narrativi classici della commedia novecentesca – dal sospetto del tradimento al fraintendimento che sfocia in litigio – in cui, come afferma Merlini nelle note di regia, «la leggerezza è d’obbligo». Eppure, prosegue il regista, «insieme all’ironia non mancano spunti di riflessione sui tanti temi che troviamo tra le righe: dal perbenismo al vuoto che si nasconde dietro vite apparentemente perfette».

   Caterina Rita Andò