La grande prosa al Teatro Comunale di Trecastagni


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TRECASTAGNI – Grandi titoli e grandi interpreti al Teatro Comunale, che da dicembre ad aprile ospiterà la stagione di prosa 2013-2014, la settima realizzata dal Teatro Stabile di Catania grazie alla sinergia rinnovata con la nuova amministrazione del Comune di Trecastagni. Un cartellone avvincente, che si avvale altresì del patrocinio della Provincia Regionale di Catania e della Regione Siciliana. I classici di Carlo Goldoni, Edmond Rostand, Nino Martoglio accanto alle novità assolute di Elvira Seminara e Salvatore Rizzo. Il tributo a Giuseppe Fava nel trentennale della morte. Sei i titoli: cinque nuove produzioni dello Stabile più una ospite, affidate alle regie di Giovanni Anfuso, Gianpiero Borgia, Giuseppe Dipasquale, Nicola Alberto Orofino, Vincenzo Pirrotta. Tra i protagonisti David Coco, Valeria Contadino, Guia Jelo, Nellina Laganà, Filippo Luna, Miko Magistro, Margherita Mignemi, Mimmo Mignemi, Marcello Perracchio, Angelo Tosto. «L’impegno di tutte le Istituzioni – evidenzia il sindaco Giovanni Barbagallo – deve essere finalizzato alla promozione di progetti effettivamente efficaci sotto il profilo culturale. Non è opportuno pensare di agire in ordine sparso, perpetuando e moltiplicando iniziative di bassa qualità. Viviamo un’epoca di profonde trasformazioni, evidenti anche nei sistemi e modi di produrre e consumare cultura. Se tali processi non vengono consapevolmente governati, si rende inevitabile che vinca il più forte, che non sempre è il meglio. Abbiamo rinnovato la collaborazione con lo Stabile perché è una realtà artistica tra le più importanti d’Italia e perché il nostro Comune deve mantenere alta l’offerta nel campo dell’arte e della cultura. Nella stessa ottica si muove, più in generale, l’amministrazione comunale: le pagine dedicate a Trecastagni da autori come Verga e Patti devono essere conosciute, diffuse e soprattutto onorate con manifestazioni di prestigio».

Obiettivo dello Stabile è estendere la fruizione teatrale a vantaggio di un pubblico sempre più vasto. «Agire sul territorio etneo, diffondendo la cultura teatrale ben oltre i confini della città è un compito che abbiamo voluto fare nostro – sottolinea il direttore dello Stabile Giuseppe Dipasquale – nella convinzione che la voce del teatro, con il suo portato di civiltà, possa e debba pervadere il tessuto sociale il più ampiamente possibile. L’intrattenimento teatrale è nutrimento vitale, un “servizio” da offrire ai cittadini. Perciò l’azienda culturale che il teatro è, e vuole essere, deve costantemente espandersi, conquistare nuovi spazi. E collaborare con il Comune di Trecastagni permette di costruire una rete culturale che si espande ai centri vicini». S’inaugura con Se’ nummari (28 e 29 dicembre), novità assoluta del giornalista e drammaturgo Salvatore Rizzo, per la regia di Vincenzo Pirrotta. Due interpreti del calibro di Filippo Luna e Valeria Contadino saranno in scena i coniugi Orazio e Anna, angeli e carnefici a un tempo, precipitati verso l’abisso dell’orrore e della colpa, alla ricerca di un paradiso terreno che la sorte ha loro negato. Un tuffo nella migliore tradizione popolare con San Giovanni decollato (11 e 12 gennaio), il  capolavoro di Nino Martoglio, che qui tratteggia l’esilarante reazione del popolo semplice ed operoso in grado di ribellarsi alle prepotenze. L’esilarante commedia sarà interpretata da Mimmo Mignemi, Margherita Mignemi, Nellina Laganà insieme a Vitalba Andrea, Camillo Mascolino, Cosimo Coltraro e ancora Sergio Seminara, Raniela Ragonese, Manuela Ventura e Alessandro Idonea. Unico spettacolo ospite è La bottega del caffè (15 e 16 febbraio 2014), celeberrima pièce goldoniana in cui l’elegante divertimento, pieno di deliziosa “grazia” settecentesca, rivela un fondo più duro, sgradevole e impietoso. Regia di Nicola Alberto Orofino, con Alessandra Barbagallo, Francesco Bernava, Egle Doria, Barbara Gallo, Marcello Montalto, Emanuele Puglia, Silvio Laviano; la produzione è di XXI in scena – Etna ‘ngeniousa. Eroe senza macchia e senza paura, alieno dalla mediocrità: è Cyrano De Bergerac (15 e 16 marzo), spadaccino guascone, romantico e insieme moderno, esempio di cavalleria e coraggio creato da Rostand alle soglie del Novecento e destinato ad un’inarrestabile marcia trionfale nei teatri del mondo. La produzione dello Stabile è firmata dal regista Giuseppe Dipasquale; sulla scena agiscono Angelo Tosto, David Coco, Marcello Perracchio, Fulvio D’Angelo, Leonardo Marino. Un’altra novità è Scusate la polvere (29 e 30 marzo): versione scenica del romanzo di Elvira Seminara, nella riduzione e nell’adattamento di Rita Verdirame, la regia è di Gianpiero Borgia. Il marito di Coscienza è volato per sempre in un fosso. Ma nell’auto c’è una sconosciuta morta avvinghiata a lui nello stesso precipizio, il che trasformerà la vedova in detective… Una “malincomica” commedia umana che racconta una Sicilia global, magica ironica sensuale. Il regista Giovanni Anfuso propone il proprio adattamento di Foemina ridens (26 e 27 aprile), che riporta in scena il testo di Giuseppe Fava, giornalista e scrittore impavido, ucciso in un agguato mafioso nel 1984 davanti al Teatro Verga di Catania. Protagonisti Guia Jelo e Miko Magistro, nei ruoli di Pupa e Orlando, l’uomo e la donna, i loro rapporti e la loro dignità: due personaggi emblematici, due cantastorie erranti, tipici della tradizione siciliana. La programmazione è interamente concentrata nei week end con due turni (sabato serale ore 21, domenica pomeridiano ore 18). Il costo dell’abbonamento a 6 spettacoli è 69 euro, quello dei singoli spettacoli è 16 euro per il biglietto intero e 13 euro per il ridotto. Informazioni e abbonamenti presso il botteghino del Teatro Comunale di Trecastagni (tel. 095 7808752), aperto venerdì e sabato dalle 9,30 alle 13 e dalle 16,30 alle 19; la domenica dalle 9,30 alle 13. Agli abbonati della stagione precedente è riservato fino al 10 novembre il diritto di prelazione.

 Caterina Rita Andò

Al Comunale di Trecastagni terzo appuntamento del cartellone curato dal Teatro Stabile di Catania e dal Comune pedemontano

Da giovedì a giovedì, capolavorodi Aldo De Benedetti

da_giovedi_a_giovedi_12_05_san_ginesio.jpgTRECASTAGNI – Amori presunti e fantasiosi sospetti di una coppia in crisi, raccontati dalla proverbiale ironia di Aldo De Benedetti, maestro della commedia brillante e del cinema dei “telefoni bianchi”. La pièce in due atti “Da giovedì a giovedì” approda nel week end al Teatro Comunale di Trecastagni, che ospita la produzione del Teatro “L’Istrione”, realizzata da una compagnia etnea giovane e “indipendente” .L’appuntamento è per sabato 23 e domenica 24 marzo 2013, rispettivamente alle 21 e alle 18. Il titolo s’inserisce nel cartellone promosso dal Teatro Stabile di Catania e dal Comune pedemontano, una sinergia che mira a incrementare nell’hinterland il movimento dei flussi teatrali, confermandosi polo di attrazione per i centri limitrofi. Composta nel 1958 e rappresentata l’anno seguente, “Da giovedì a giovedì” è attraversata da una verve fresca e irresistibile. Il regista Paolo Merlini dirige un cast di assoluto rilievo, nel quale spiccano i nomi di Guia Jelo, autentica beniamina del pubblico, Valeria Contadino, Valerio Santi, Francesco Russo, Liliana Lo Furno, Gianni Rossi. A Valerio Santi e Gianni Rossi si devono anche le scene. I costumi sono di Rosy Bellomia, le luci di Segolène Le Contellec; le musiche a cura del cantautore ennese Mario Incudine.Ambientato negli anni Sessanta, lo spettacolo restituisce con leggerezza l’atmosfera petit-bourgeois dei “finti sentimenti” di un matrimonio solido solo in apparenza. L’avvocato Paolo Guarnieri, uomo dedito al lavoro e avaro di attenzioni, si scuote dal suo torpore emozionale solo quando sospetta un tradimento da parte della moglie Adriana, ragazza romantica e ingenua che sospira all’idea di un amore travolgente. «Lui è lì che aspetta il segnale: una lampada accesa vicino la finestra. Il piccolo gesto di prendere una lampada e di metterla lì, davanti alla finestra, può rappresentare l’amore…la felicità».  È tutto un gioco di equivoci, una fantasia mal interpretata che dà vita a una serie di circostanze dai toni umoristici, in cui tutti i personaggi sono funzionali all’azione scenica: dalla madre di Adriana, Letizia, donna eccentrica e amante del gioco d’azzardo, all’investigatore privato assunto da Paolo per pedinare la moglie nell’arco di una settimana, “da giovedì a giovedì” per l’appunto.  Il soggetto ripropone i motivi narrativi classici della commedia novecentesca – dal sospetto del tradimento al fraintendimento che sfocia in litigio – in cui, come afferma Merlini nelle note di regia, «la leggerezza è d’obbligo». Eppure, prosegue il regista, «insieme all’ironia non mancano spunti di riflessione sui tanti temi che troviamo tra le righe: dal perbenismo al vuoto che si nasconde dietro vite apparentemente perfette».

   Caterina Rita Andò