Giuseppe Innografo e Sofronio, due prelati bizantini sottratti al martirio – di Alberto Terranova

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2.jpgAugusta.  “Serata di alta cultura”, così è stata definito  l’evento svoltosi al Circolo Ufficiali della Marina Militare per la presentazione del libro Giuseppe Innografo e Sofronio – due prelati bizantini sottratti al martirio  di Alberto Terranova, già docente di Greco e Latino al liceo classico Mègara di Augusta, di cui successivamente è stato preside per circa vent’anni. Esiste in Augusta una chiesa, ancorché modesta come tempio, ma viva come comunità, affidata alle cure del parroco Giuseppe Mazzotta, originario di Sortino. E’ stato proprio il parroco a chiedere al prof. Terranova di approntare una traduzione dal greco della vita di questo santo siracusano , poco noto ai nostri tempi, considerato uno dei maggiori scrittori di inni liturgici (da qui Innografo, cioè scrittore di inni) della Chiesa. Nato a Siracusa nell’ 816, nell’831 dovette riparare in Grecia, nell’odierna Salonicco, per sfuggire al tentativo di islamizzazione della Sicilia da parte degli Arabi che l’avevano invasa. Si fece monaco e successivamente fu mandato a Roma per aiutare la chiesa bizantina a fronteggiare l’eresia iconoclasta, ma cadde nelle mani dei pirati di cui rimase prigioniero per sei anni. Liberato per intervento miracoloso (secondo la tradizione), l’Innografo si recò a Roma, accolto dal papa con grandi onori e morì a Costantinopoli nell’886.  Dopo  gli onori di casa da parte del contrammiraglio Giuseppe Abbamonte, presidente del circolo,  e dopo l’introduzione di Giovanni Intravaia, presidente dell’Accademia cattolica della Santa Croce in Gerusalemme, che ha tracciato un profilo  storico della lotta alle immagini, la cosiddetta iconoclastia, che segnò buona parte della prima metà dell’VIII secolo della nostra era e tanta parte dell’arte bizantina, l’autore del libro ha spiegato alcuni concetti, quali monofisismo, dottrina che negava la natura umana di Cristo, e monotelismo, secondo cui in Cristo coesistevano la natura umana e divina, ma c’era una sola volontà in lui. Terranova ha manifestato pubblicamente, segno di grande umiltà, un debito di gratitudine nei confronti del prof. Carmelo Crimi, ordinario di Letteratura bizantina e direttore del dipartimento di Scienze umanistiche all’Università di Catania. Ha parlato, poi, a lungo, ma con grande bonomia, toccando temi di profonda spiritualità, padre Alessio, archimandrita nell’eremo della Candelora a Santa Lucia del Mela, in provincia di Messina. Padre Alessio, monaco ortodosso, dall’eloquio suadente, ha tradotto, su invito, del stesso Terranova due preghiere del santo Innografo, una delle quali è stata interpretata da Giorgio Càsole, docente ancora  in servizio al liceo, con intensa partecipazione.

   Lina Solarino

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Giuseppe Innografo e Sofronio, due prelati bizantini sottratti al martirio – di Alberto Terranovaultima modifica: 2013-03-07T15:23:57+01:00da leodar1
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