PEDOPORNOGRAFIA: IN MANETTE PEDOFILO CATANESE RESIDENTE IN AUGUSTA E UNA MADRE DI MESSINA

polizia postaleCATANIA – Un uomo di 31 anni, residente in Augusta, e una donna di 33 anni, abitante a Messina, sono stati arrestati dagli agenti della Polizia Postale di Catania nell’ambito di un’operazione contro la pedopornografia attraverso internet. Il catanese era solito instaurare colloqui con minorenni che si collegavano con Facebook dalle quali, camuffando di essere un’ adolescente, si faceva inviare delle immagini riproducenti parti intime del corpo. La donna di Messina, addirittura, rispondendo agli appelli di ricerca conoscenza postati su Facebook dal catanese, gli aveva inviato delle foto delle proprie figliole, entrambe minorenni, chiedendo in cambio dei regalini per le bambine. L’indagine della Polizia Postale di Catania, coordinata dalla Procura della Repubblica, è scattata a seguito delle minacce rivolte dal pedofilo alle sue vittime, alle quali chiedeva di poterle incontrare e, qualora si fossero rifiutate, minacciava di mettere in rete le foto precedentemente inviate dalle vittime che credevano di averle trasmesse a una loro coetanea adolescente. Invece a riceverle era il pedofilo che  voleva approfondire la conoscenza con le ragazzine che amano dialogare con persone a loro sconosciute.                                                                                                                                                    P.G.

AUGUSTA, SBARCANO 207 MIGRANTI E DUE DI LORO FINISCONO IN MANETTE

Un 31enne e un 35enne arrestati dai Carabinieri

CCAugusta. Nell’àmbito delle attività condotte dalle forze di polizia,  a sèguito degli sbarchi di extracomunitari all’interno del porto commerciale, coordinate dal Gruppo investigativo contro l’immigrazione clandestina, in sevizio alla Procura di Siracusa, i carabinieri della compagnia di Augusta, a sèguito di approfonditi accertamenti in banca dati effettuati sui 207 immigranti sbarcati il 14 ottobre 2015 con la nave “Schleswig-Holstein” della Marina Militare Tedesca, hanno tratto in arresto Tarik Anice, di anni 31, in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Monza con la quale aveva disposto la carcerazione dovendo espiare 5 mesi di reclusione per reati inerenti agli stupefacenti, e Salah Bouam, di anni 35 poiché, seppur espulso con decreto emesso il 26 giugno 2014 dal prefetto dell’Aquila, era rientrato in Italia. Gli arrestati sono stati associati rispettivamente alla Casa di Reclusione di Augusta e alla Casa Circondariale “Cavadonna” di Siracusa.

C.C.

IL KIWANIS E IL CANNONE EN PLEIN AIR

CANNONE MMAUGUSTA – ll 28 settembre scorso un importante cimelio bellico, già in carico al museo della Piazzaforte di Augusta, è stato collocato a cura del Kiwanis Club Augusta nel suo sito finale di esposizione al pubblico nel cortile  del commissariato della polizia di Stato, presso il Castello Svevo. Si tratta di un cannone navale da 76/50 mm  risalente agli anni Quaranta, di provenienza statunitense, poi  in servizio negli Anni 70 su unità della Marina Militare e quindi da questa ceduto gratuitamente al museo della Piazzaforte  del Comune di Augusta, grazie all’interessamento del suo direttore, Antonello Forestiere coadiuvato da  Gaetano Russotto, componente il consiglio direttivo del Museo; entrambi hanno curato negli anni scorsi la complessa pratica amministrativa per l’ individuazione e consegna definitiva del cimelio. Il Kiwanis Augusta, grazie alla diligente disponibilità della ditta FAC srl, nella persona di Franco Pompeano, ha effettuato il delicato trasporto con mezzi pesanti, dall’ Arsenale della M.M. sino al cortile della polizia di Stato; qui il cannone è stato posto affianco all’elicottero AB.212 della Marina Militare, già ceduto al museo negli anni scorsi.Il cimelio arricchisce il parco di cimeli storici bellici del museo sito  nei giardini pubblici di Augusta, a ridosso del castello federiciano e del monumento ai caduti presso il quale nel 1990-‘91 il Kiwanis pose un pezzo d’artiglieria d’epoca quale prezioso reperto bellico.Il presidente Kiwanis 2015-2015, Salvatore Cannavà, il segretario  Gaetano Russotto, assieme al socio  Michele Purgino e ad Antonello Forestiere, hanno seguito tutte le fasi della posa del cimelio con grande soddisfazione finale per questo ulteriore contributo del club alla memoria storica della collettività.

R. G. 

IL BARITONO AUGUSTANO GIOVANNI DI MARE A “TU SI QUE VALES” DI CANALE 5

Di Mare tusiquevales 17 ottobre 2015AUGUSTA.  Il 35enne baritono augustano Giovanni Di Mare, apprezzato interprete al festival belliniano tenutosi  recentemente a Catania,  con la regia di Enrico Castiglione, il regista e scenografo che ha preso sotto le sue ali questo nostro artista  portandolo a esibirsi in opere liriche a Taormina e a Siracusa. Di Mare vive ormai stabilmente a Catania e da lì parte per altri siti non solo italiani, ma anche esteri. E’ stato a  Malta, in Romania e altrove.  Naturalmente, ha cantato anche nella sua città natale, Augusta, l’ultima volta a gennaio nella restaurata chiesa della Madonna del Carmelo. Tra un impegno operistico o concertistico, il nostro giovane baritono ha colto anche un’occasione di grande prestigio, che può modificare la sua carriera, in  ascesa di questi tempi, dopo anni di dura e oscura gavetta (come càpita a quasi tutti gli artisti). L’occasione è stata quella di partecipare alla trasmissione televisiva nazionale. “Tu si que vales”, trasmessa da Canale 5 il sabato, nella fascia serale, quella di maggiore ascolto. Di Mare ha partecipato alla puntata del 17 ottobre, esibendosi in un’interpretazione spumeggiante  di “Largo al factotum”,  la cavatina di Figaro, tratta  dalla seconda scena del primo atto del Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, celeberrimo pezzo del repertorio operistico classico cavallo di battaglia, pezzo di bravura per i baritoni, la cui tecnica è messa alla prova dai numerosi scioglilingua, tipici dell’opera buffa. Di Mare  ha dimostrato  grande padronanza della scena e sangue freddo nel rispondere alle osservazioni critiche dei giudici; tra questi Maria De Filippi, che ha ammesso d’aver cambiato opinione dopo le spiegazioni colte e convincenti dell’artista. Di Mare potrebbe andare in finale, che sarà trasmessa indiretta, per superare la quale occorreranno le telefonate favorevoli del pubblico. Aver partecipato e essersi qualificato rappresenta comunque il raggiungimento di un importante traguardo; altri  hanno partecipato altre selezioni, ma non sono stati invitati in trasmissione.

G.C.

MASCALUCIA FESTEGGIA LA SUA “MISS BELLA D’ITALIA

Si tratta della 17enne  Carola Nicolosi

Carola NicolosiMascalucia (Catania).  Con una serata intitolata “Gran galà della moda, ” Mascalucia, in provincia di Catania, ha festeggiato, sabato 17,  al parco Manenti, la sua giovanissima concittadina Carola Nicolosi, diciassette anni, che a Fiuggi, nello scorso mese di settembre, è stata incoronata Miss Bella D’Italia. Carola, da anni, frequenta una scuola catanese, “Belebung,  per aspiranti modelle e per entrare nel mondo dello spettacolo. Altissima, stando alla media delle ragazze della  sua età, sfodera un sorriso che potrebbe essere paragonato a quello della bella attrice Virna Lisi (scomparsa di recente) che, da giovane, era la testimone pubblicitaria di un dentifricio in uno dei siparietti di “Carosello”, il programma di réclame che precedeva  la trasmissione    serale sul primo (e per molti anni unico) canale della RAI ( in regìme di monopolio per una trentina d’anni).  Sul palcoscenico all’aperto del parco Manenti,  Carola è stata celebrata con un corollario di sfilate di moda e di esibizioni di giovani e giovanissimi, compagni della Belebung o di altre scuole di danza e di spettacolo che ormai pullulano anche nei piccoli centri. Carola non è nuova a “incoronazioni”  quale miss di bellezza in concorsi estivi regionali o nazionali, ma mai come in quest’occasione è stata così festeggiata. Il titolo conquistato è stato ritenuto altamente prestigioso tanto che l’amministrazione comunale di Mascalucia ha ritenuto di patrocinare l’evento. Il giorno dopo, domenica 18,  Carola è stata  festeggiata in pompa magna, ma privatamente, per parenti e amici,  in un locale di Motta S. Anastasia, dove è stata accolta con un autentico spettacolo pirotecnico.

Giorgio Càsole

LA SICILIA FRA CARTAGINESI E ROMANI – RIEVOCAZIONI STORICHE DELL’AUGUSTANO UGO PASSANISI

annibale barca

Sabato 3 ottobre, in prima serata, RAITRE ha mandato in onda un’ interessante puntata del programma “”Ulisse, il piacere della scoperta”, a cura di Alberto Angela. La puntata era dedicata all’epico secolare scontro fra i Cartaginesi e i Romani:   lo stesso argomento su cui  ha lavorato il nostro collaboratore  Ugo Passanisi. Vi proponiamo il  suo lavoro, anche come contributo per un approccio gradevole degli studenti a quest’argomento, che a scuola va sotto il nome di “guerre puniche”, perché i Romani chiamavano Punici i Cartaginesi

Cartagine e Roma

La fascia costiera che conduce da Trapani a Capo Boeo, dove sorge Marsala, è costituita da terre basse, a tratti sabbiose, interrotte solo dal biancore abbagliante di antiche saline da cui emergono, come giganti, le sagome cilindriche dei mulini a vento preposti al pompaggio delle acque e alla molitura del sale. Anche le acque marine che lambiscono quelle coste sono basse e ospitano un mini-arcipelago, una laguna divisa dal mare aperto dalle isole dello Stagnone: l’Isola Grande (detta anche Isola Lunga), gli isolotti di Santa Maria e della Schola, e, a meno di un chilometro dalla terraferma, l’isola di San Pantaleo che quasi tremila anni fa si chiamò Mothya e costituì il più importante avamposto di Cartagine nel Mar Mediterraneo, vedetta e sentinella della madrepatria africana. Al di là della linea arcuata costituita da questi isolotti, si staglia all’orizzonte la più prossima delle isole Egadi, l’isola di Favignana. Mothya oggi si chiama Mozia, un nome che poco dice a molti di noi così imbevuti come siamo della grecità di cui è permeata la Sicilia orientale. Eppure quell’isolotto, apparentemente insignificante, aveva rappresentato in un lontano passato uno dei piatti della bilancia della civilizzazione antica della Sicilia: il primo, quello greco, che ha lasciato imponenti tracce della sua presenza con i suoi grandiosi templi, teatri, monumenti e ciclopiche mura nella Sicilia orientale; il secondo, quello punico-fenicio certamente meno appariscente, ma non per questo meno importante, nella Sicilia occidentale.

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