AUGUSTA, LILT E PREVENZIONE NELLA SALA DEL “PICCOLO” DI VIA X OTTOBRE 36

Un incontro mattutino alle 10,30 e uno pomeridiano alle 16,30, al  “Piccolo”, diretto da Mauro Italia, in Via X Ottobre 36

intervista LILTAUGUSTA. A conclusione di questo mese in rosa, dedicato alla prevenzione, nell’ ambito della Campagna nazionale Nastro Rosa 2015-Lilt for Woman, la Eliosnatura per ringraziare la Lilt, nella persona del suo presidente, dott. Claudio Castobello, per avere avviato questo importante sodalizio Lilt-Eliosnatura, per diffondere la cultura della prevenzione, terrà un incontro-dibattito , martedì 27 Ottobre.L’ incontro-dibattito sul temaEliosnatura, la prevenzione nello stile di vita”, sarà ospitato , grazie alla generosità della sede Lilt di Augusta e soprattutto della responsabile Eventi, sg.ra Lina Siracusa, nella sala del “Piccolo del l’associazione “ Teatro Stabile”, ubicato nella centralissima via X Ottobre, n°36, grazie alla sensibilità del direttore artistico, Mauro Italia.Il tema della prevenzione nello stile di vita secondo Eliosnatura, sarà affrontato, direttamente, dalla Presidente, dott.ssa Maria De Iulio, che, per raggiungere quante più donne possibile, ha voluto organizzare, nella giornata di martedì 27 Ottobre, due incontri: uno mattutino alle 10.30 e uno pomeridiano alle 16.30.Un consuntivo sul ruolo di Eliosnatura, all’ interno delle quattro sedi Lilt di Siracusa e provincia, sarà tratto dall’ eliossina, Anna Bruno, L’ incontro sarà moderato dalla giornalista e conduttrice, Patrizia Tirendi.

    T. P.

AUGUSTA, A QUANDO IL RIPRISTINO DEL PALCO MUSICALE?

downloadAUGUSTA. Un’altra nota di Mimmo Di Franco mette in luce lo stato di  degrado dello storico palco della musica in stile liberty,  vandalizzato a  più non posso. Ecco il testo: “A fine dicembre del 2012, durante la gestione del Commissario La Mattina lanciai, a mezzo stampa,la proposta per il ripristino del palco Musicale, tramite raccolta fondi ,essendo il Comune di Augusta in piena crisi economica e in spending review. Tale proposta fu lasciata cadere nel vuoto. Rilanciai la stessa proposta ai tre commissari di Governo al Comune di Augusta, per essere autorizzati, insieme ad altri amici e sotto la supervisione dell’ufficio tecnico ,al ripristino del palco della musica, poiché altri, sotto il simbolo del club di appartenenza, avevano espresso il desiderio di realizzare tale ripristino, si fece un passo indietro indirizzandoci su altri obiettivi. Fu organizzata, per raggiungere lo scopo, una serata per la raccolta dei fondi necessari, si sarebbero occupati della parte burocratica, per le autorizzazioni del Comune e della Sovrintendenza. Siamo giunti alla fine 2015 e non si ha contezza di quale sia l’ostacolo che impedisce tale realizzazione. Nel frattempo il palco, costruito alla fine dell’800, è quasi semidistrutto dal vandalismo e dall’intemperie ,oltretutto è pericolo per i bambini che lo frequentano,in quanto la base è rotta e la struttura ha i tubi di recinzione penzolanti. Da mie informazioni, pare sia stata raccolta la cifra necessaria, a tutt’oggi c’è la disponibilità della ditta alla realizzazione dell’opera a titolo gratuito, per il Comune dovrebbe esserci  la supervisione e c’è anche il benestare della Sovrintendenza. La domanda, a questo punto sorge spontanea: per l’inizio dei lavori, da chi dipende? La risposta la si deve a tutti quei cittadini che ,con la loro presenza per la serata organizzata allo scopo, hanno contribuito pagando il biglietto affinché vedano realizzarsi un sogno e passare, come ai vecchi tempi, una domenica di relax ascoltando la gloriosa banda musicale di Augusta.”. Sarebbe opportuno avere risposte dalle associazioni che hanno raccolto i fondi..

  M.D.F.

PIERPAOLO PIAZZA, L’ENNESIMA GIOVANE VITTIMA DELLA STRADA AL “MONTE” DI AUGUSTA. SCRIVONO I SUOI AMICI

IMG_5764DCIM100GOPROAUGUSTA – Ci sono eventi che ci coinvolgono come comunità che possono essere piacevoli o spiacevoli. Quest’ultimi hanno da sempre innescato un dibattito pubblico che, in fondo, mantiene sempre la sua sostanza.  Non me ne vogliano i sostenitori del “anziché scrivere su Facebook, fate questo o quello” perché i social network sono semplicemente un altro modo del bisogno dell’uomo di condividere gioie e dolori, cose importanti e futilità, modo che in passato era il bar o la piazza e che ora è Facebook. Se pensate che questo non sia giusto, amici miei, non solo abbiamo scelto il social sbagliato ma il mondo sbagliato, la specie sbagliata. Diverso è il discorso, però, se si analizza il contenuto delle opinioni espresse in seguito a un particolare evento come quello che ha colpito la nostra comunità nelle scorse ore: la morte di Pierpaolo Piazza. Non voglio entrare nel merito di chi esprime il suo dolore o di chi critica chi lo fa pensando di essere la voce fuori dal coro. Ognuno reagisce a modo proprio. Non voglio nemmeno entrare nel merito di chi esprime la sua opinione e riceve critiche di strumentalizzazione politica o altro. Ognuno custodisce nel proprio cuore le intenzioni con le quali ha espresso il proprio pensiero.  IMG_8628Non voglio neanche entrare nel merito di chi si fa subito magistrato, decretando la responsabilità di una parte piuttosto che dell’altra. È troppo facile giudicare gli altri con severità quando non ci troviamo in quella particolare situazione. Quello di cui voglio parlare è il duplice atteggiamento che si ha davanti alla sofferenza: o ce la prendiamo con Dio o gli chiediamo aiuto.  Vedete, Pierpaolo, faceva parte, e in molti sensi lo fa e lo farà ancora, di un gruppo parrocchiale. Pierpaolo, prima di essere “l’ultimo ragazzo morto in un incidente” è un Cristiano. Ho conosciuto Pierpaolo quest’estate durante il campo estivo in Sila che la Parrocchia di Santa Lucia organizza ogni anno per tanti giovani. Sembra strano al giorno d’oggi ma il numero di ragazzi coinvolti al campo è molto alto, così si rende necessaria la divisione in squadre in modo da poter gestire al meglio la situazione e, soprattutto, in modo che nessuno venga trascurato. Pierpaolo per 10 intensi giorni ha fatto parte del gruppo di cui ero responsabile, “il gruppo Blu”, e ha vinto il campo in Sila come miglior campista.  Pierpaolo non era il miglior campista secondo le logiche del mondo, non era infatti il più bravo nelle attività, non era il più furbo, non era quello che se ne stava buono buono in un angolino, anzi! Pierpaolo, però, non si è mai tirato indietro quando si trattava di aiutare gli altri (anche quelli che venivano lasciati ai margini perché un po’ diversi), senza chiedere nulla in cambio. In quel suo modo semplice di fare nascondeva una sensibilità fuori del comune e si arrabbiava parecchio quando qualcuno rendeva le cose troppo complicate, anche se in realtà non lo erano. Nel momento in cui gli facevano notare la sua bravura, lui ci scherzava su, esasperando la situazione, come quando gli è stato assegnato in premio una Bibbia e un fischietto e ha iniziato subito a soffiarvi dentro, incurante del prete che glielo aveva appena consegnato, tra le risate di tutti. Non pensava di essere il miglior campista, credeva che avessimo sbagliato ad assegnargli il premio.  Pierpaolo avrebbe dovuto aspettare ancora molti anni per capire che il mondo stesso in cui viviamo è già una risposta densa di significato sul senso della nostra esistenza. Ma se il nostro unico “io” viene stroncato per sempre il giorno della morte, che senso ha la nostra intera vita? Dov’è Dio quando succedono queste cose? È questa la domanda che ognuno si pone con tutto se stesso in questo momento. Il popolo di Dio però, di cui Pierpaolo fa parte, crede che la morte non ha l’ultima parola. Non sappiamo perché Pierpaolo è morto, ma abbiamo la possibilità di fare un vero atto di fede. Abbiamo la possibilità di custodire l’amore che ci unisce a lui, impedendo alla morte di prendersi tutto.  L’oscurità della morte va affrontata con un più intenso lavoro di amore. Solo così possiamo impedire che ci avveleni la vita, renda vani i nostri affetti e ci faccia cadere nel vuoto più buio.  Non affanniamoci, quindi, di cercare spiegazioni a eventi che non ne hanno, soffocando così il presentimento che per il nostro cuore esista un infinito. Qualsiasi spiegazione può darci soluzioni ovvie all’apparenza, ma che non raggiungono il livello totale del problema. A te, Pierpaolo, dico Addio. Non dimenticherò mai il tuo sorriso, i tuoi occhi e la tua semplicità. Ovunque tu sia, avrai sempre un posto speciale nel mio cuore.

M.D.G. – nella foto di gruppo, nella fila davanti Pierpaolo Piazza è il secondo da sin. 

AUGUSTA, UN ALTRO RAGAZZO PERDE LA VITA SULLA “STRADA DELLA MORTE” – di Giorgio Càsole

Un gran folla in religioso silenzio ha assistito ai funerali

Luogo tragedia Pierpaolo PiazzaAUGUSTA. Sono le 11 o poco più della sera di venerdì 23 ottobre, quando si consuma la terza tragedia nel giro di tre mesi sulla stessa strada che ha visto le vite spezzate di Jessika Milardo e di Alessandro Amato. Ora è toccato a un ragazzo, ancora più giovane di Jessika e di Alessandro: Pierpaolo Piazza, quindici anni, morto sul prolungamento della nefasta Via Barone Zuppello, cioè Via Pantelleria,  non bene illuminata, con sterpaglie vistose su cigli della carreggiata; in un tratto, addirittura, un arbusto molto alto impedisce la visibilità per chi  proviene da Via Barone Zuppello. Pierpaolo era  stato a un festa di compleanno di una sua coetanea. Dopo  aver  accompagnato un amico a casa nei pressi dell’abitazione propria, non distante da quella della ragazza, si è avviato verso  Via Pantelleria. Per dinamiche che sono in via di accertamento,  Pierpaolo  ha impattato contro un mezzo per la raccolta dei rifiuti, in prossimità dell’angolo con Via Salina. Sconvolti i  ragazzi che hanno partecipato alla festa , sconvolti i loro genitori. Immaginiamo ciò che possono provare i genitori di Pierpaolo che aspettavano il ritorno del loro ragazzo, allegro e spensierato dopo la festa e che rivedono cadavere.  Fonte degne di fede ci riferiscono che il ragazzo portava il casco ed era assolutamente sobrio. Voglio solo accennare a ciò che poche ore prima aveva detto il medico  Giuseppe Vaccaro a una riunione sul Muscatello a proposito dell’elisoccorso che, al buio, non può operare, perché mancano le luci per illuminare l’elisuperficie del “Muscatello”. “E se dovessero  portare al Pronto soccorso  un ragazzino che era sul motorino…” Parole inconsapevolmente premonitrici. I funerali si sono svolti martedì pomeriggio nella chiesa di Santa Lucia, frequentata da Pierpaolo, gremita di gente;  moltissima gente, fuori, ha atteso la conclusione del rito funebre e ha atteso l’uscita del feretro in religioso silenzio (è il caso di dirlo). Sulla  “strada della morte”, dopo tre mesi, dopo tre  vite spezzate di giovani si vedono solo i fiori come al cimitero.

   Giorgio Casole

MARINA MILITARE: LA FREGATA MAESTRALE SALUTA L’ITALIA NELL’ULTIMA CAMPAGNA DELLA SUA VITA OPERATIVA

>>>ANSA/L'ULTIMO VIAGGIO DELLA MAESTRALE, IN PENSIONE DOPO 30 ANNIAl termine della partecipazione alla manifestazione “Ottobre Blu” a Chioggia, nave Maestrale della Marina Militare comincerà oggi il rientro verso la base di La Spezia fermandosi in numerosi porti e “salutando” l’Italia e tutti gli italiani in vista della imminente radiazione dal naviglio militare. Saranno le ultime occasioni per vedere questa gloriosa rappresentante di una parte di storia della Marina Militare: nave Maestrale è stata infatti la prima unità ad essere varata dopo la promulgazione della legge navale nel 1975. Dopo le corvette Minerva e Sibilla a maggio, i cacciamine Lerici e Sapri ed il pattugliatore  Granatiere a settembre, la fregata Maestrale sarà la sesta unità della Marina Militare in pochi mesi ad essere dismessa alimentando inesorabilmente il processo di forzato ridimensionamento del numero di navi della Marina. La prima tappa di nave Maestrale sarà nel porto di Ortona dal 27 al 31 ottobre.

AUGUSTA, “MUSCATELLO”: RETROMARCIA? NO, AVANTI TUTTA!

Riaprono oggi le sale operatorie. Il resto? Chissà chi lo sa. Accesa assemblea nella sala riunioni del nuovo padiglione  – di Giorgio Càsole

ospedale-muscatello.-nuovo-padiglione-in-l-p.-vecchio-padiglione-in-II-300x199AUGUSTA.  Venerdì 23 ottobre: organizzata dal Tribunale dei diritti del malato, è durata circa tre ore e trenta minuti l’assemblea che aveva come tema “Muscatello, polo oncologico?”, ma il tema è stato solo un pretesto.  E’ stata una sorta di doppione del consiglio comunale allargato, monotematico sulle sorti del Muscatello, tenuto  a palazzo San Biagio  il 5 ottobre,  per la presenza di un gran numero di consiglieri comunali dell’opposizione e di  quelli della maggioranza governativa (M5S, compresi i vertici dell’amministrazione comunale: il sindaco Di Pietro e il suo vice Pisani). Possiamo dire che Pisani “giocava” in casa, essendo primario radiologo. Non è possibile riassumere qui tutti gli interventi, alcuni dei quali molto accesi, data la passione che suscita l’argomento, essendo il tema della salute un tema coinvolgente per tutti, soprattutto per coloro che soffrono o hanno sofferto e per chi teme di dover soffrire.  Una passione che ha fatto esplodere, a tratti, una rabbia repressa, tanto che alcuni interventi erano interrotti da persone del pubblico, invitate a chiedere ordinatamente la parola. Molte accuse sono state lanciate contro l’attuale gestione dell’ASP, non rappresentata, però, dal direttore generale Brugaletta, ma da Alfio Spina, direttore sanitario degli ospedali di Augusta e Lentini. Spina, alla soglia dell’età della pensione, ha sostenuto d’essere un professionista e di non  nutre particolari predilezioni per l’ospedale di Lentini; ha assicurato, garantito al cento per cento, che lunedì 26 riapriranno, dopo circa 9 mesi, le pur piccole sale operatorie del Muscatello , suscitando, almeno all’inizio del suo annuncio, un sonoro scetticismo nella quasi stragrande maggioranza dei presenti.  Mimmo Fruciano, presidente del Tribunale diritti del malato, ha confermato la notizia   data da Spina sulla  scorta di una telefonata in tal senso fattagli da Brugaletta nel pomeriggio di venerdì 23. Il medico sindacalista Giuseppe Vaccaro ha detto  apertis verbis che  ci sono interessi politici che congiurano contro il Muscatello,  il quale, invece d’essere potenziato, come quelli di  Milazzo e Gela, aree a rischio industriale come quella di Augusta-Priolo, è invece depauperato. Vaccaro ha toccato ancora il tasto dolente dell’elisuperficie che non può essere illuminata di notte perché mancano i fari. “E se di sera o di notte un ragazzino si investe con il motorino e lo portano qui e muore perché l’elisoccorso non è potuto entrare in funzione? Angoscioso interrogativo, che poche ore dopo, intorno alle 23, è sembra premonitore, giacché poco dopo le undici di quella sera  è avvenuta un’altra tragedia (la terza in tre mesi) sulla strada, che ha stroncato la vita al quindicenne Pierpaolo Piazza, morto sul colpo. Ma se Pierpaolo  fosse sopravvissuto all’impatto con un altro mezzo e fosse stato trasportato vivo al Muscatello e avesse avuto bisogno dell’elisoccorso? Angoscioso interrogativo, come quello sui e dei  poveri cristi che non possono aspettare le lunghissime liste d’ attesa   per farsi visitare  e possono morire o non possono fare la prevenzione come  dovrebbe  essere.  Argomenti questi,  sulle lunghe insopportabili liste d’attesa e sull’elisuperficie non operativa quando c’è buio, su cui  ha insistito Mimmo Di Franco . Senza peli sulla lingua Maria Giannone, in prima fila anni fa quando fu organizzato il comitato pro ospedale. Enzo Cannavò ha ricordato al sindaco e al suo vice che pende ancora davanti al TAR di Catania una richiesta avanzata anni fa  dall’Amministrazione Carrubba contro il famigerato decreto assessoriale della Regione Siciliana a causa del quale i reparti di ostetricia e di pediatria sono stati trasferiti da Augusta a Lentini,. Cannavò ha invitato  i vertici dell’attuale Giunta a sollecitare il ricorso. Il deputato regionale Zito ha esortato  la gente di Augusta a non essere sfiduciata e a tenere sempre desta l’attenzione, anche perché il governo nazionale ha  contestato la rete ospedaliera così come disegnata dalla Regione, tanto che – ha avvertito Zito – potrebbero addirittura essere soppressi gli ospedali nelle città con aree industriali, come quella di Augusta-Priolo.

   G.C.