AUGUSTA. “SALVIAMO L’AREA PUBBLICA DELL’EX CAMPO PALMA”

L’appello dell’ex consigliere comunale Carmelo Messina

Carmelo Messina intervistato da meAUGUSTA – C’è un uomo che conduce una battaglia solitaria per la tutela di un bene pubblico che  è costato alla comunità 350 mila euro e costa ogni anno 8.470 euro.  Il bene pubblico cui ci riferiamo è l’ex campo Palma dove, negli anni Cinquanta del secolo scorso, la locale squadra di calcio giocava le partite contro gli avversari. Era un’area di campagna, in anni in cui ancora la zona non era  urbanizzata e, quindi, non  abitata come adesso. Da oltre dieci anni il numero degli abitanti è aumentato perché la Marina Militare, proprietaria dell’area, ha fatto costruire nei pressi,  in piena autonomia, palazzine per  il suo personale. Circa quindici anni fa, Pippo Gulino sindaco, l’area dell’ex campo sportivo fu concessa al Comune, dietro corresponsione di un affitto annuo di 8.470 euro. L’Amministrazione comunale s’impegnò a bonificare l’area che fu attrezzata per parcheggio auto, per 300 posti, e per un campetto di calcio da far fruire dai ragazzi. L’Amministrazione Gulino mantenne l’impegno  che non fu certo indolore: furono impegnati 350 mila euro di fondi pubblici. Sono queste le cifre che ci snocciola Carmelo Messina (a sin. nella foto in alto, nell’ intervista di Giorgio Casole, a destra della foto), ex consigliere comunale che, durante il mandato amministrativo di Gulino, si adoperò per rendere fruibile e godibile l’ex campo Palma. Quindici anni dopo, Messina si è intestata la battaglia “solitaria” di far arrestare il degrado in cui, nel frattempo, è precipitata tutta quell’area, “diventata un cacatoio pubblico per cani”, come ha sottolineato in un esposto, del 30 aprile di quest’anno, inviato al comandante della  polizia municipale, lamentando “lo stato di abbandono” dell’area, “piena di spazzatura, tutta la recinzione è distrutta, piena di buchi e lacerata da tutte le parti, non essendoci nessun controllo dei vigili urbani”, dove “tanti ragazzi che, entrando con le biciclette,  la fanno diventare un cìrcuito, mentre altri ragazzi stanno giocando al calcetto, causando spiacevoli incidenti, investendo con le biciclette i ragazzi che giocano a calcetto”. Considerato il silenzio del comando della polizia municipale, nei mesi scorsi Messina presentò un’altra denuncia al Commissariato della Polizia di Stato, per conoscenza inviata all’allora commissione straordinaria composta da Librizzi Cocciufa e Puglisi, che amministrava il Comune, in odore di mafiosità. Non avendo ricevuto risposta nemmeno da questi organi, mutata nel frattempo l’amministrazione comunale, retta oggi dal movimento fondato dal genovese Beppe Grillo, Messina si rivolge, nostro tramite, “al sindaco pentastellato” invitandolo “a rendersi conto di che cosa si sta parlando e così si renderà conto del grande degrado del quartiere”, aggiungendo: “E non parliamo di zecche e di ogni tipo di animaletti volatili e moscerini”, con l’augurio “che questo sia un messaggio di buona speranza”. Aspettiamo la risposta del sindaco Di Pietro

   Giorgio Càsole

PER LA VICENDA DENUNCIATA DALLE IENE, COLTRARO PER 10 MESI NON PUO’ ESERCITARE L’ATTIVITA’ NOTARILE – di Giorgio Càsole

coltraro con crocettaSIRACUSA – Sono le 12.25 di martedì 27 ottobre 2015: si è da poco conclusa al IV piano del palazzo di giustizia a Siracusa la conferenza stampa convocata per illustrare l’inchiesta condotta dalla Procura aretusea in séguito alle denunce delle IENE e delle persone, residenti fra Carlentini Augusta e  Lentini,   i cui terreni sono stati acquisiti da alcuni soggetti per intascare in maniera truffaldina, secondo l’accusa, i fondi dell’UE. La Procura di Siracusa ha tratto in arresto 17 persone e ha ordinato la sospensione dall’attività di notaio di Giambattista Coltraro, notaio in Augusta. Per ironia della sorte, il giorno prima Coltraro, principale accusato dalle IENE, si era difeso a spada tratta in una propria conferenza-stampa, annunciando clamorose denunce e confermando la sua totale estraneità ai fatti.

Giorgio Casole