E’ MORTO FERDINANDO LATTERI

L’Accademia Cattolica della Santa Croce di Gerusalemme  ricorda   Ferdinando Latteri, già e Rettore dell’Ateneo di  Catania e parlamentare nazionale.

Era affetto da un male incurabile. Ordinario di Chirurgia, ha guidato l’Università Etnea. Il debutto in politica è dell’87 nella Dc

 

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“Con la scomparsa dell’on. prof.  Ferdinando Latteri , fervente cattolico –personalita’ di altissimo  profilo culturale e morale , che ha offerto un prezioso contributo al dibattito politico italiano e alla riflessione sui temi dell’istruzione e dell’ Università – il parlamento Italiano , l’ateneo catanese  e la Sicilia , perdono una figura che ha lasciato un’impronta determinante negli ultimi quarant’anni di vita universitaria, culturale e politica del Mezzogiorno.   Esprimo ai familiari  il mio  più sentito cordoglio e la mia più profonda commozione “.  Lo afferma l’avv. Giovanni  Intravaia ,Presidente dell’accademia cattolica della Santa Croce di Gerusalemme, amico di vecchia data dell’illustre scomparso.  Ferdinando Latteri è morto  lL 14  luglio in una clinica di Catania dove si trovava ricoverato per un male incurabile. all’età di  66 anni.   Docente ordinario di Chirurgia, era stato Rettore dell’università di Catania. “La sua  è stata una carriera sempre a cavallo tra il mondo  dell’accademia e il mondo della politica: è stato presidente dei rettori del comitato regionale di coordinamento delle università  sciliane e venne eletto per la prima volta deputato nel 1987 per la Democrazia Cristiana. Aderì al   PPI di Mino Martinazzoli e poi a Forza Italia , rimanendovi fino al 2004, quando decise di candidarsi  alle elezioni europee con l’Ulivo. Risultò il primo dei non eletti. Fu battuto da Rita Borsellino nel 2005 alle primarie per la presidenza della Regione e tornò alla Camera dei Deputati l’anno successivo, con l’Ulivo. Dopo l’esperienza con La Margherita  ha aderito al  Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo con il quale fu eletto alla Camera dei deputati: quasi un quarto  di secolo nelle aule parlamentari. I funerali si sono svolti la mattina del 15 luglio. “Abbiamo dato un addio commosso a un indimenticabile siciliano” – ha detto il presidente Intravaia.

I.     G. 

AD AUGUSTA IL NUOVO DIRIGENTE DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA DI SR 2

 STRETEGIA ABBASSA TENSIONE DEL DIRETTORE GENERALE MANISCALCO?

Lo Presti dottoressa ginecologa.jpgOggi, sabato 16 luglio, si è insediata all’ospedale Muscatello di Augusta il nuovo direttore dell’Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia del Distretto ospedaliero Sr 2, Lucia Lo Presti. La dirigente proviene dall’Azienda Ospedaliera universitaria Policlinico Vittorio Emanuele di Catania. Lucia Lo Presti incontrerà alla presenza del direttore generale Franco Maniscalco, del direttore sanitario, dei coordinatori del Distretto ospedaliero Sr 2, dei capi Dipartimenti e del dirigente medico di presidio, i responsabili delle Unità operative, il personale del reparto di Ginecologia, i medici di base, dei consultori che afferiscono al Distretto, rappresentanti delle associazioni di volontariato locali, rappresentanti della stampa.  Nel corso dell’incontro saranno illustrate le linee programmatiche dell’attività che caratterizzeranno  il nuovo corso della Ginecologia e ostetricia del distretto  con particolare riferimento alla prevenzione e diagnosi delle patologie fetali, all’umanizzazione del percorso nascita nell’adozione delle linee guida che rispecchiano  le conoscenze  nazionale e internazionale in materia. In ambito ginecologico, oltre ai programmi di prevenzione e diagnosi dei tumori femminili,  il nuovo corso prevede, tra l’altro, l’attivazione di un ambulatorio di uro-ginecologia per la diagnosi e terapia riabilitativa e chirurgica dell’incontinenza urinaria. Come mai quest’ insediamento in pompa magna della dottoressa Lo Presti? Come mai ad Augusta se il reparto  che dovrà dirigere è stato trasferito de iure a Lentini e non risulta che il decreto assessoriale Russo sia stato cassato . Si tratta d’un’abile manovra dilatoria del fedele a Russo  direttore generale dell’ASP Franco Maniscalco per far credere agli augustani che la dottoressa  si preoccuperà di augusta?
Staremo a vedere.

 

       L. S.   –  Nella foto la dott.ssa Lo Presti

SHORTINI FESTIVAL IN DIRITTURA D’ARRIVO

Completata la selezione dei “corti” in concorso

 

 

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Augusta–  Saranno 12 le nazioni rappresentate alla V edizione di “SHORTini – international short film festival” (www.shortinifilmfestival.com), che si svolgerà ad Augusta (SR) dal 3 al 7 agosto del 2011. Tra queste, oltre l’Italia, figurano anche gli Stati Uniti d’America, il Giappone, la Malaysia, la Spagna, Cuba, l’Estonia, il Brasile, rappresentate da cineasti impegnati nel concorso internazionale. “Da pochi giorni abbiamo concluso l’iter di selezione dei corti da inserire nella rassegna ufficiale2 – spiega Stefano Cacciaguerra, direttore artistico del festival – “abbiamo selezionato 46 lavori su un totale di oltre 300 candidature. La valutazione è stata particolarmente difficile a causa dell’elevata qualità delle produzioni che ci sono state inviate, alcune esclusioni sono state particolarmente dibattute e dolorose.  Siamo comunque molto soddisfatti delle nostre scelte e siamo convinti che, grazie al contributo di tanti volontari e al sostegno dei nostri partner principali, quali il Comune di Augusta, la Provincia Regionale di Siracusa e l’azienda Impretecnosun, realizzeremo un festival all’altezza delle aspettative.” Sono ancora aperte, invece, le iscrizioni a “SHORTini jr.”, il minifestival dedicato alle opere dei giovanissimi aspiranti “film maker” augustani. I ragazzi di Augusta potranno inviare i propri lavori fino al prossimo 24 luglio e vederli proiettati nel corso di una serata a loro dedicata, venerdì 5 agosto a partire dalle ore 21,  nel vicolo accanto la Chiesa Madre di Augusta. È stato pubblicato, inoltre, sul sito internet del festival www.shortinifilmfestival.com il programma ufficiale della manifestazione, che prevede tra i momenti di maggior rilievo la proiezione di un documentario di produzione bosniaca dedicato alla guerra nella ex Jugoslavia. In questo modo “SHORTini” vuole ricordare il ventennale dello scoppio del conflitto che ha infiammato i Balcani.

    C. D. M.

Perché un cattolico non può dirsi di destra – di Don Paolo Farinella

OPINIONI –  Il cattolico che vota la destra commette un delitto morale gravissimo: diventa complice di chi senza vergogna usa il potere pubblico per interessi e passatempi privati, arricchirsi alle spalle dei meno fortunati. Come fa Maurizio Lupi (Comunione e Liberazione, vice presidente Camera) pregare ogni sera dopo aver difeso in parlamento e in tv gli affari del Cavaliere?

farinella.jpgUn’idea sconclusionata si aggira per i meandri di menti superficiali e poco acconce alla problematica politica e anche religiosa che si ritrovano in molti dibattiti, convegni, giornali. L’idea è questa: Non si tratta più di parlare di politica nei vecchi termini di destra, sinistra e centro, ma di affrontare i temi concreti. ‘affermazione è becera, ingiusta, qualunquista e fuorviante perché vuole livellare tutte le differenze ideali che stanno dietro ogni scelta politica. Non a caso l’ha fatta sua il senatore Enrico Musso, ex Pdl oggi al gruppo «fritto misto» del senato. Per lui è importante differenziarsi per racimolare voti tra i cattolici perché se non c’è più destra e sinistra, lui sta al di sopra, quindi è affidabile. Per me è il contrario. Non è vero che oggi non bisogna parlare di politica di destra o di sinistra perché urgono i problemi concreti. Questo modo di pensare la politica uccide la Politica e la trasforma in qualunquismo del peggiore stampo. Destra e Sinistra non sono etichette che si mettono e smettono come sulle cassette da frutta, ma sono «visioni» di vita, prospettive antropologiche, angoli di visuale dell’organizzazione della società.

La Destra è classista perché mira al bene di una piccola parte, quella benestante, anzi ricca. Parla di mercato, ma poi corrompe i meccanismi per alimentare la crescita finalizzata non al bene comune di tutta la società, ma solo di quella che specula finanziariamente, che accumula con gli intrallazzi e le protezioni politiche, camorristiche, piduiste e religiose. La destra parla di liberalismo e meritocrazia, ma poi fa il contrario perché ritiene i detentori della ricchezza più liberali degli altri con privilegi propri e inamovibili. Promuove solo per raccomandazione, per utilità, interessi e casta. La Destra da che mondo è mondo ha sempre fatto gli interessi dei ricchi e si è sempre servita dei poveri per accrescere la propria ricchezza con lo sfruttamento, con il lavoro, nero, con il razzismo, con la demagogia, con ogni turpe accordo con chiunque purché sia turpe e garante di risultati, non importa come si perseguono. La Destra è sempre stata la rovina dei poveri e della gente perbene.

La Sinistra (a scanso di equivoci dico subito che oggi non esiste «più») dovrebbe essere (Oh! come è bello il condizionale che almeno permette ancora di sognare sogni nobili) la prospettiva della democrazia come condizione essenziale di convivenza dove ognuno è un valore in sé, indipendentemente da quello che «possiede». La sinistra è anche prospettiva socialista perché se la democrazia è l’affermazione del diritto di uguaglianza di tutti, il socialismo non può che essere lo sforzo di rendere realizzabile questo diritto e di estenderlo efficacemente a tutti. Non a caso la Costituzione parla di «rimuovere gli ostacoli» (art. 3). La Sinistra è l’economia vista e gestita dal punto di vista del lavoro, per cui pone la persona al centro del mercato e non i beni di produzione che sono solo strumenti che cambiano con il cambiare delle condizioni.

La Sinistra dovrebbe avere cura dei più piccoli e dei più poveri, perché il suo obiettivo storico è eliminare non la sobrietà, che è e resta un valore permanente e uno stile di vita umano, ma la miseria come degrado dell’individuo e colpa di una società opulenta che ingrassa i pochi affamando i molti. La Sinistra ha come metodo la laicità che la condizione previa perché anche tutte le religioni possano trovare il loro spazio, la loro libertà incondizionata e la loro coesistenza pacifica. La Destra al contrario usa la religione paganamente e si allea con essa per interessi momentanei, passeggeri, spesso immorali. Per la Destra contano il fine giustifica i mezzi; per la Sinistra i mezzi devono essere adeguati al fine.

Non è possibile fare di ogni erba un fascio, perché se anche di giorno e non solo di notte, tutti i gatti sono bigi, significa che questo o quelli pari sono e allora ci domandiamo perché fare partiti e programmi diversi, quando se non ci fosse alcuna distinzione tra Destra e Sinistra, allora tanto vale che vi sia un partito unico. Come nell’URSS che ebbe un partito unico ma non era di Sinistra, era semplicemente una Destra famelica e ignobile travestita da sinistri figuri.

In Italia Destra vuol dire Berlusconi, Fini, Casini, Bossi, Maroni, ecc. Sinistra non lo sappiamo ancora perché dobbiamo inventarla con in mano un programma intramontabile: la Costituzione italiana. A essa i cattolici onesti e coerenti allegano anche il Vangelo. Un cattolico non può costitutivamente votare a Destra o uomini di destra anche se professano i principi cristiani, specialmente se professano i principi cristiani perché li useranno sempre strumentalmente per i loro fini di casta e di economia di classe. La Destra cerca sempre l’appoggio della gerarchia cattolica o religiosa perché sa che la religione è un potente strumento di condizionamento sociale, unarte per dominare le coscienze e piegarli a fini anche poco lodevoli e morali. Su tutta la vicenda Berlusconi, corrotto, corruttore, ladro, evasore, sfruttatore di minorenni, complice di tratta delle prostitute, spergiuro e immorale senza neanche l’ombra di una coscienza, i vescovi italiani hanno taciuto per viltà e vigliaccheria perché hanno preferito tutelare i loro interessi legislativi ed economici, le loro prebende. Hanno ucciso la profezia per la quale erano stati chiamati e si sono assisi sulla soglia del potente come cani a cuccia perché a libro paga.

La Sinistra dovrebbe essere tutto il contrario perché nel servire il bene comune, si dota di persone oneste, che non usano mai il loro potere per interessi particolari, escogita politiche che partano dal «basso» sociale e portare tutti non allo stesso livello, ma alle stesse condizioni di partecipazione, salvaguardando un minimo essenziale sotto il quale si deve parlare di povertà, se non di miseria. La Sinistra tutela i pensionati e gli operai, parola ormai scomparsa dal vocabolario degli usurpatori della sinistra che imperano oggi: ometti incapaci di coltivare il loro giardino e pretendono di governare il Paese. La rovina della Sinistra sono gli egoismi e le fazioni. Nessuno ha la soluzione per tutti, ma solo il popolo ha chiave per risolvere i problemi di tutti. Senza un popolo cosciente, libero, antifascista, nessuna Sinistra potrà mai avere la dignità di essere la Sinistra. Ascoltare il popolo è la via maestra per imparare a costruire la Sinistra che possa, come deve, essere alternativa alla Destra, che è la vera sciagura dellItalia e del mondo perché la Destra è guerrafondaia, mentre la Sinistra dovrebbe perseguire la Pace come convergenza di ideali, di popoli e di culture. Senza condizioni.

Se un cattolico vota Destra, a mio parere, commette un delitto morale incommensurabile perché è complice delle conseguenze  di chi, senza etica e senza vergogna, usa la «res pubblica» in modo osceno esponendola al ludibrio e alla dissoluzione. Venti anni di fascismo hanno portato l’Italia alla guerra e quindi alla fame e alla morte, alle leggi razziali e alla negazione della libertà. Quindici anni di berlusconismo al governo hanno portato l’Italia in due guerre «preventive», cioè illegittime e immorali, hanno diffuso il senso xenòfobo in tutto il Paese, hanno distrutto lo stato sociale costruito sul sangue di chi è morto nelle Resistenza, hanno impoverito i poveri, hanno arricchito i ricchi, hanno devastato le Istituzioni piegate agli interessi di un solo debosciato che ha manipolato coscienze e libertà attraverso il potere e la corruzione dei mezzi di comunicazione di massa pubblici e privati (tv, radio, giornali, rotocalchi, ecc.). Un cattolico dovrebbe interrogare la propria coscienza, illuminata dal Vangelo, e scegliere sempre il bene, mai il male, nemmeno se dal male potesse venire qualche scampolo di bene. Il posto sociale di un cattolico è certamente a Sinistra, dove dovrebbe lottare e impegnarsi perché prevalga sempre l’interesse di tutti e mai di pochi.

Don Paolo Farinella, biblista, scrittore e saggista, è parroco nel centro storico di Genova in una parrocchia senza parrocchiani e senza territorio. Dal 1998 al 2003 ha vissuto a Gerusalemme “per risciacquare i panni nel Giordano” e visitare in lungo e in largo la Palestina. Qui ha vissuto per intero la seconda intifada. Ha conseguito due licenze: in Teologia Biblica e in Scienze Bibliche e Archeologia. Biblista di professione con studi specifici nelle lingue bilbiche (ebraico, aramaico, greco), collabora da anni con la rivista “Missioni Consolata” di Torino (65.000 copie mensili) su cui tiene un’apprezzata rubrica mensile di Scrittura. Con Gabrielli editori ha già pubblicato: “Crocifisso tra potere e grazia” (2006), “Ritorno all’antica messa” (2007), “Bibbia. Parole, segreti, misteri” (2008).

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OPINIONI: un caustico articolo di un sacerdote  scomodo

 

Alfano padrone del partito di Berlusconi?

 

Tenetemi forte, mi scappa da ridere

 

di don Paolo Farinella

 

La qualità degli uomini si misura dalla loro capacità di resistere alla canicola di luglio. Berlusconi & C. invece dal grado di ridicolo immorale che sanno trasformare in impudicizia. Angelino Alfano (Jolie Al Fano: © Travaglio) è segretario del Pdl ed è la notizia meno seria. Passi per il segretario, ma che sia segretario del Pdl che è di Berlusconi che lo impone come segretario del suo partito personale, ma facendolo passare per segretario nazionale, ragazzi, è roba forte. Il segretario del Pd, questa volta causticamente lha battezzato il segretario di Berlusconi. Che gentile, Bersani! Non perde mai il suo aplomb piombato!

 

Il Pdl, dunque, ha il segretario di Berlusconi facenti veci di segretario nazionale, eletto per acclamazione prima che si voti: notare la furbizia luciferina che nemmeno il gatto e la volpe di Pinocchio potevano immaginare. Anticipiamo il voto, acclamando così valorizziamo la democrazia, il popolo, la partecipazione, il merito, il metodo tutta quella roba lì, che dovrebbe essere pane e companatico ordinario e anche ammuffito per i liberali anche in simil pelle. Invece per lamico di Putin, Lukashenko e Gheddafi è roba da avanguardisti. Il capo, il capetto, il servo e il maggiordomo si scelgono «per acclamazione». Alcuni scriteriati e rivoluzionari li chiamano «regimi». In era berlusco.alfanizzata si chiama «democrazia partecipata»: Oibò! noi siamo liberali.

 

Fin qui la barzelletta, ora comincia levento serio. Berlusconi lo presenta alla sua canea riunita con sistemi da Burundi o da Georgia o da Gheddafi, con queste parole: «Lo conosco dalla fondazione, è un uomo generoso, leale, un ragazzo intelligente che non mente mai». Parola di spergiuro passato in giudicato sulla testa dei suoi figli. Parola di Berlusconi, il falso, il mentitore di professione e per natura, per scelta e per vocazione. Se non mente mai come lui, il Pdl può stare tranquillo. Berlusconi, a scanso si equivoci, aggiunge: «Questa è uninvestitura plebiscitaria». W. la Democrazia, signore (specialmente signorine) e signori! W il Liberalismo! W il Mercato e sua sorella!

 

Il neomaggiordomo-segretario, Al Fano, annuncia il suo programma che essendo molto complesso e articolato, dividiamo per punti a beneficio della massa di ignoranti che non possono capire come sia difficile produrre un programma politico del Pdl che non è un partito ma un parterre o bordello. Ecco i punti programmatici decisi per la politica del prossimo millennio nelle parola del neo maggiordomo-passa-cipria:

 

  1. Veniamo da lontano. «Nel 1994 vidi in tv un imprenditore [Berlusconi, ndr]con il sole in tasca. E aderii a Forza Italia. Credevo in quell’uomo e in quella musica». Il poeta Bondi al suo confronto è un nulla appeso nel vuoto. Parla di Berlusconi presente come se fosse morto: «credevo in quell’uomo». Oh, Dio che emozione. Nemmeno la Madonna di Fatima fece di meglio nel 1917 perché si limitò a fare roteare il sole, ma non tutti potettero vederlo, solo qualche miscredente che per altro non si convertì. Oggi invece il miracolo è straordinario: «il sole in tasca!». Per questo Jolie non spende nulla per il riscaldamento: ha tutto in formato di energia pulita! Che potenza sto Berluska e come è veloce: zac!, afferra il sole, lo sequestra, se lo mette in tasca, corre ad Agrigento, appare a Jolie e questo si converte a Forza Italia. Ora siamo sicuri che somigliasse al profeta Geremia: chiamato e santificato prima che si formasse nel seno materno. Predestinato alla distribuzione del sole. Peccato che gli altri intanto riempivano le tasche di ben altro e corposo malloppo.
  2. La fede. «Ho sempre creduto nel progetto Berlusconi Caro presidente, questa mattina il mio papà mi ha portato il santino della mia prima campagna elettorale». Stai a vedere che ora si organizzano per i miracoli di rilievo: far sorridere le dentiere, camminare i paralitici, udire i sordi, risuscitare i morti. Tanto, se poi sono balle, chi se ne frega, in mezzo a tutte le altre si annacquano.
  3. Lamore. Era il partito dell’amore, poi diventò il party della prostituzione, poi divenne il casino personale dell’utilizzatore finale, infine si trasformò in una cloaca da suburra. Ora gli amanti di lungo corso e occasionali fanno le fusa al sole, ma allombra affilano coltelli e scimitarre. Il neo segretario-maggiordomo-Al-Fano ringrazia i triunviri Verdini, aspetto da irrecuperabile; Scajola che vive a sua insaputa e organizza amicizie in Liguria e cerca sempre una collocazione dove cè da pescare torbido perché con lui più torbido non si può e infine Matteoli, il fascista di risulta che pur di non perdere lo strapuntino, rinnega anche i suoi camerati in orbace.
  4. La speranza. Lo scendiletto segretario ha avuto l’orgoglio di dire che «la manovra economica è stata fatta pensando ai figli degli italiani affinché non siano i figli a pagare per non far ricadere sui nostri figli il peso di un paese al disastro». Parole sante, parole scolpite nel grugno del mobile a muro della linea Jolie-Jolie: con la riforma fiscale guadagnano i ricchi e pagano i poveri; dopo avere negato per anni la crisi grossa come il mondo, ora stabiliscono per decreto che i 47 miliardi di tasse vanno rimandati agli anni 2013-2014 cioè a dopo le lezioni, quando si suppone che questi indecenti non saranno al governo. Intanto per l’anno in corso, e per quelli a venire, pagano i pensionati medio-bassi, mentre quelli alti risparmiamo un sacco. La tragedia è che vi sono molti poveri che battono le mani. Per salvarsi a ogni costo rimandano in avanti, cioè fanno ricadere sui figli, i debiti. E la vendetta. Lasciate ogni speranza voi che nascete nella fase finale del berlusconismo che coincide con il lezzo fervoroso di Jolie Al-CaFano. Uomini coraggiosi e trasparenti, degni schiavi di tanto padrone.
  5. La beffa. «Noi proteggeremo il tenore di vita degli italiani e il loro benessere. Dobbiamo dare una chance anche ai loro figli. Che il benessere vogliono conquistarselo. Per questo dobbiamo diventare il partito del merito e del talento. Altrimenti non vincono i migliori». Infatti, il suo capo ha piazzato in tv, al parlamento, al governo, in consigli comunali e regionali tutte le sue donnine che sono state buone e disponibili con lui: solo per il loro merito, solo perché si sono guadagnati il loro benessere, anzi hanno stipulato una polizza o meglio una lotteria. Ha riempito la tv di Stato con uomini e donne suoi, sempre per merito. Ha diffuso la corruzione in ogni meandro della vita, sempre e solo per merito e per il benessere degli Italiani. Si vede come hanno protetto il tenore di vita: si è sempre più poveri, aumenta la disoccupazione, aumentano le tasse, diminuiscono i servizi, la scuola è distrutta, non ci restano lacrime da piangere. Da quest’anno chiederemo l’elemosina.

 

La perla delle perle però è sul futuro del partito e sul suo reclutamento:

 

  1. Lonestà. «Noi dobbiamo lavorare per un partito degli onesti. Lei [ Berluskanijad, ndr] è stato perseguitato dalla giustizia. Con onestà, visto che è un nuovo inizio, dobbiamo dire che non tutti lo sono». Il parterre degli onesti si spella le mani, tranne il capo del partito degli onesti, Berlusconi che mantiene il grugno. A ogni termine come «legalità onestà etica sincerità, ecc.» teme che arrivino i carabinieri. A guardare sotto il palco dellamministratore dei domestici addomesticati, cerano tutti gli «onesti»: Verdini, Brancher, Papa, Scajola, Cosentino, Cicchitto, Minetti, Santanchè, i «Responsabili» (nome-omen) che per un verdone si sono lasciati andare. C’erano tutti, ma su tutti regnava, giulivo e commosso, il capo degli onesti: Silvio Berlusconi, che solo di suo ricatta ed è ricattato, evasore, fruitore di prostitute anche minorenni, crema dell’onestà. Non a caso questa crema così prelibata a volte diventa una leccornia per cardinali di santa romana Chiesa che in questo consesso di onesti stanno a loro agio, con comodo e profitto.

 

Conclusione. Ora che il segretario seggiolino pieghevole ha fatto i gargarismi con «la famiglia, fatta di un uomo e una donna», davanti a una massa di promiscui, il Vaticano può elargire la santa benedizione al nuovo partito degli onesti, alle loro mogli, amanti, concubine, prostitute, ai loro complici in malaffare organizzato e anche a quello pour-parler, perché tutto è bene quel che finisce bene. Tutti saranno autorizzati ad aprire un conto personale allo Ior per trasferimenti onesti di capitali all’estero. Berlusconi muore? No! Berlusconi s’incuba in Jolie che ora come un profeta porterà in giro il verbo del padroncino, scodinzolando. Starà male Minzolingua (© Travaglio) perché non ha più il monopolio della prostrazione supina e resupina. Ora c’è la concorrenza di Jolie AlCaFano. Il mercato ha le sue dure leggi. Bisogna abituarsi a questo bitume catramato.

 

 

 

AUGUSTA: ABORTI 4 VOLTE PIU’ CHE IN ITALIA, 2 PIU’ CHE IN PROVINCIA

FRANCO RISPONDE A MOSCHITTO

 

giacinto franco.jpgIn relazione alla nota del dott. Moschitto circa l’enfatizzazione e la superficialità delle informazioni sui problemi sanitari legati all’inquinamento ambientale in questi ultimo trentennio che tanto male hanno fatto e fanno vivere la popolazione augustana, mi pregio precisare:

nel 1980, a seguito del riscontro di un certo numero di gravi patologie neonatali malformative, l’aumento delle patologie tumorali indicato come netta percezione dai colleghi dell’Ospedale, l’osservazione negli ultimi anni di due grosse morie di pesci i cui esami anatomopatologici non concordavano con la teoria dell’eutrofizzazione delle alghe indicata dai consulenti delle industrie, paventando un rapporto causa-effetto con l’inquinamento industriale, decisi di informare di tanto il pretore e nel contempo di lanciare un allarme generico su quanto osservato nel mio campo specialistico neonatale.

Purtroppo gli altri colleghi, dopo aver lanciato la pietra nascosero la mano, tant’è che, oltre a dovermi interessare del monitoraggio dei nati con malformazioni in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che coordinava le varie realtà di tutta l’Italia (IPIMC), attivarmi a fondare con le tre Università siciliane il Registro Siciliano delle Malformazioni Congenite (ISMAC), dovetti farmi carico, sotto le direttive del Ministero della Sanità, di uno studio epidemiologico su tutte le cause di morte dal 1951 al 1980, studio utilizzato penalmente dal pretore Condorelli.

Non è un caso che i risultati di tale studio, ritenuti molto importanti, fossero stati poi continuati dall’81 al 2000 dallo stesso Ministero della Sanità.

Analoghi studi furono condotti dall’Assessorato Regionale della Sanità e, negli ultimi 15 anni, dall’ASL, con l’istituzione del registro delle patologie e dei tumori.

Ormai, senza ombra di dubbio, è stato dimostrato che l’aumento dei tumori, oltre che di determinate e specifiche patologie, e l’aumento di particolari malformazioni, riconosce un preciso rapporto di causa-effetto con l’inquinamento industriale.

A proposito di quest’ultimo punto, prova ne è la dimostrazione, con il mio ultimo studio, della notevole presenza di metalli pesanti (specie Hg, Pb ed Al) nei capelli di donne in età fertile, e i risultati dell’inchiesta Mare Rosso, dove il mercurio e le diossine, oltre che nei capelli, sono state riscontrate in notevole quantità finanche nel latte materno. Riporto le conclusioni della perizia ”Mare Rosso dove si fa presente come l’abortività ad Augusta è doppia rispetto alla provincia di Siracusa e quadrupla rispetto al valore nazionale e che 1/3 di questi aborti, sono da riferire a gravi malformazioni del sistema nervoso centrale fetale. Il tutto da attribuire al mercurio a causa del maggior consumo di pesce della popolazione augustana rispetto al resto della Provincia.

Dire queste cose della propria Città sicuramente fa molto male, ma non è nascondendo la testa sotto la sabbia o cercando di minimizzare che il problema possa essere risolto.

Sicuramente, a suo tempo, la stampa calcò la mano sull’ informazione, si ottenne in ogni caso di mettere un freno all’inquinamento indiscriminato e fuori ogni controllo delle industrie (vedi l’entrata rapida in funzione del depuratore IAS).

Purtroppo, a parere del Ministero della Sanità, le conseguenze di tale inquinamento persisteranno nelle generazioni future, e pertanto interventi prioritari e non procrastinabili sono le bonifiche ambientali, al momento bloccate (vedi rada di Augusta).

Concordo con il dott. Moschitto che sarebbe criminale depotenziare l’’ospedale di Augusta che andrebbe invece incentivato nei riguardi della diagnostica preventiva, al fine di poter intervenire precocemente sulle patologie di cui la popolazione risulta a rischio effettivo e sicuramente non psicologico.

Giacinto Franco, pediatra

AUGUSTA, INGIUSTA E INIQUA LA DECISIONE DI TOGLIERE I REPARTI DI GINECOLOGIA E PEDIATRIA ALL’OSPEDALE “MUSCATELLO” – di G. Moschitto

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UTILITA’ DEI DATI EPIDEMIOLOGICI 

     Sull’utilità di questa banca dati riportiamo un brano tratto dal volume ” I Tumori in Provincia di Siracusa dal 1999 al 2002 redatto dall’ Azienda USL 8 Siracusa e dal Dipartimento di Igiene dell’Università di Catania:

…..oltre alla sorveglianza sanitaria e alla ricerca scientifica, l’altro vero scopo dell’informazione epidemiologica è quello del supporto guidato alla valutazione dei servizi ed alla programmazione sanitaria del territorio, senza i quali ogni studio diventa vano e fine a sé stesso.

La verità, come non ci stancheremo mai di ripetere, è che il compito dell’epidemiologia è anche quello di informare, … e soprattutto di farlo col massimo rigore scientifico, senza superficialità e senza enfatizzazioni.

Ai mezzi d’informazione, al management e soprattutto al decisore politico l’arduo e nobile compito di fare buon uso di questi dati!”

       Questo è quanto scrive la Comunità scientifica, “Far buon uso dei dati epidemiologici …..” Altro che buon uso! l’Assessorato alla Sanità, nel programmare il piano sanitario della provincia di Siracusa, ha completamente ignorato i dati prodotti dal Registro Tumori di Siracusa (11 anni di osservazione) e da altri importanti studi condotti negli ultimi 15 anni, sulla cui accuratezza e credibilità non vi sono dubbi. Dati statistici che avrebbero dovuto essere lo strumento di apporto alla preparazione di un piano sanitario provinciale imparziale, tale da assicurare un servizio sanitario equo e adeguato alle esigenze del Territorio, e invece, senza questo apporto scientifico, è stato prodotto un decreto ingiusto che dà minori servizi e maggiori disagi, in particolare, ai cittadini di Augusta e delle aree limitrofe.

 

RISULTATI DELLE INDAGINI EPIDEMIOLOGICHE

        Tornando alla domanda su cosa dicono i risultati degli studi condotti negli ultimi 15 anni, diciamo subito che, già da un semplice sguardo delle mappe territoriali colorate, il cui gradiente di colorazione è legato ai valori dei tassi degli indici epidemiologici, risulta in modo chiaro che i Tassi più alti di malformazioni e di tumori si riscontrano nell’area costiera tra Augusta e Siracusa. Ribadiamo però che il compito di interpretare e valutare i risultati degli studi compete a chi gli stessi studi ha condotto, come l’O.E.R., l’I.S.MA.C., il Registro Tumori di Siracusa, l’AIRTUM e l’OMS i soli in grado di valutare i risultati in modo oggettivo, senza alcuna influenza o ambiguità interpretativa. Bene, anche questi  Organismi scientifici istituzionali hanno confermato che l’area più critica della provincia di Siracusa, per l’alta frequenza delle patologie tumorali e malformative e gli altissimi Tassi di Interruzioni Volontarie di Gravidanze, è quella servita dall’Ospedale Muscatello di Augusta, come si può vedere dalla descrizione che segue.

Stralci dei più importanti studi sono riportati fedelmente tra virgolette e, per ognuno, è stato indicato il riferimento bibliografico.  

    

 Mortalità per Malformazioni Congenite (5 anni di Osservazioni 1995-1999):

“In provincia di Siracusa la mortalità per Malformazioni Congenite non presenta scostamenti significativi dai valori osservati nella media nazionale. Tuttavia un certo allarme suscita il caso del Distretto di Augusta dove il Tasso Standardizzato osservato nel sesso maschile (8,5), supera di gran lunga sia il dato nazionale (3,3) sia il dato regionale (5,1)”.  (La salute di Aretusa e … i padroni del Tempo).

 

Mortalità per Malformazioni Congenite (11 anni di Osservazioni 1995-2005):

 “Rispetto al precedente periodo, estendendo l’osservazione a 11 anni i Tassi Standardizzati provinciali si attestano poco oltre quelli regionali e nazionali, ad eccezione del Distretto di Augusta dove, seppure in calo, presentano valori circa doppi rispetto a quelli provinciali” (Rerum Cognoscere Causas).

 

Incidenza delle Malformazioni Congenite (4 anni di Osservazioni 1995-1998):

“La fase dell’indagine epidemiologica ha confermato che in alcuni ambiti della provincia di Siracusa le Malformazioni Congenite presentano valori di incidenza effettivamente più elevati rispetto al dato medio provinciale, segnatamente ad Augusta e nella fascia costiera compresa tra Augusta e Siracusa con i Territori limitrofi” (O.E.R., ASL-8 SR, I.S.MA.C.).

 

Ricoveri per Malformazioni Congenite (1 anno di Osservazione 2004):

 “I più alti Tassi di ricovero si osservano tra i maschi nel Distretto di Siracusa e tra le femmine in quello di Augusta”. (Rerum Cognoscere Causas).

 

Mortalità per Malattie di Origine Perinatale (5 anni di Osservazioni 1995-1999):

“I Tassi di mortalità per malattie di origine perinatale in provincia di Siracusa (M= 4,5 F=2,0) non mostrano scostamenti significativi da quelli nazionali (M= 4,1 F= 3,0), se non addirittura in difetto per quanto concerne il sesso femminile (RSM Rapporto Standardizzato di Mortalità =66,5). Nel Distretto di Augusta invece sono stati osservati nel sesso maschile Tassi molto più elevati (9,3) con un RSM di 226,5”.

“La mappa territoriale di mortalità mostra chiaramente un cluster che abbraccia tutta l’area industriale del siracusano (Augusta, Melilli, Priolo e Sortino)”. (La salute di Aretusa e … i padroni del Tempo).

  

Mortalità per Malattie di Origine Perinatale (11 anni di Osservazioni 1995-2005):

 “In provincia i Tassi più elevati sono stati osservati nel Distretto di Augusta” (Rerum Cognoscere Causas).

 

Mortalità per Tumori totali (8 anni di Osservazioni 1995-2002):

“In provincia di Siracusa negli ultimi anni si è osservato un lieve aumento delle mortalità per tumori in entrambi i sessi. Rispetto al quinquennio 95-99, estendendo l’osservazione a 8 anni (95-02), i TSI si attestano sui valori medi regionali e al di sotto di quelli nazionali, a eccezione del Distretto di Augusta che detiene il primato in provincia tra i maschi (295,3) attestandosi al di sopra dei valori medi regionali (264,0) con un RSM (110,8) dotato di significatività statistica”. (La peste, gli untori e l’immaginario).

 

Mortalità per Tumori totali (11 anni di Osservazioni 1995-2005):

“I TSI provinciali si attestano sui valori medi regionali e al di sotto di quelli nazionali, a eccezione del Distretto di Augusta che detiene il primato in provincia tra i maschi attestandosi ben al di sopra dei valori medi regionali” (Rerum cognoscere Causas).

 

Ricoveri per Tumori totali (1 anno di Osservazione 2004):

“I più alti Tassi di Ricovero per Tumori si osservano in entrambi i sessi nel Distretto di Lentini con Tassi Grezzi (espressi come Ricoveri annui per 100000 abitanti): Maschi = 1136;  Femmine = 1117 ed i più bassi nel Distretto di Siracusa (M = 930 e F = 950); nel Distretto di Augusta (M = 1034 e F = 1073)”. Desta preoccupazione il fatto che il basso numero di Ricoveri rispetto all’alto numero di mortalità mette a nudo una realtà ancora più grave e cioè, come viene commentato dagli autori, che questa anomalia “potrebbe spiegarsi con la notevole insorgenza di Tumori a bassa sopravvivenza ad Augusta (quindi dotati di alta mortalità)”. (Rerum cognoscere Causas).   

 

Tassi di “Incidenza” dei Tumori totali (4 anni di Osservazioni 1999-2002):

“Confrontando il dato osservato nelle aree coperte dagli altri Registri Tumori italiani, la provincia di Siracusa si colloca ben al di sotto della media del Pool dei Registri Nazionali, attestandosi come Ragusa sui livelli del Centro-Sud, al di sopra di Salerno per i maschi e al di sopra di Salerno e Napoli per le femmine. I TSI , però, non sono omogenei nelle varie aree interne della Provincia di Siracusa, risultando massimi ad Augusta con un Tasso Standardizzato di 608,4 tra i maschi (superiore anche al TSI di 552,8 della media nazionale)”. Questo fenomeno, definito come “Il caso Augusta” è stato oggetto di attenzione e trattato a parte dettagliatamente nelle “Conclusioni”. (I Tumori in Provincia di Siracusa dal 1999 al 2002- ASL8 di Siracusa / Università di Catania).

 

Tassi di Incidenza dei Tumori totali (4 anni di Osservazioni 2002-2005):

“Il confronto (con gli altri Registri italiani) colloca la provincia di Siracusa ben al di sotto della media del Pool dei Registri Nazionali attestandosi sui livelli del Centro-Sud, ma comunque al di sopra di Napoli, Salerno e Ragusa, sia tra i maschi che tra le femmine ed al di sotto di Sassari. I TSI, però, non sono omogenei nelle varie aree interne della Provincia di Siracusa, risultando massimi ad Augusta con un TSI di 603,8 tra i maschi, e a Priolo di 565,3 (entrambi superiori anche al TSI di 552,8 della media nazionale)”. Il fenomeno, definito come “I casi di  Augusta e Priolo” è stato oggetto di attenzione e trattato a parte dettagliatamente nelle “Conclusioni”. (I Tumori in Provincia di Siracusa dal 2002 al 2005)- ASL8 di Siracusa / Università di Catania).

 

Interruzioni Volontarie di Gravidanza:

“GRAVIDANZE A RISCHIO NEL NOSTRO TRIANGOLO INDUSTRIALE”: “Nel triangolo Industriale siracusano si individua, come dimostrato dallo studio del dott. Madeddu,  il tasso più elevato di interruzioni di gravidanza (di cui un terzo per difetti del sistema nervoso centrale riferibili al mercurio) con valori quadrupli di interruzioni rispetto al riferimento nazionale”  (Il Giornale di Augusta –Gennaio 2009).

 

XIII Riunione scientifica annuale AIRTUM   tenuta a Siracusa dal 6 all’8 Maggio 2009

Il caso Augusta è stato oggetto di attenzione anche dall’Associazione Italiana Registri Tumori durante la riunione scientifica annuale tenuta a Siracusa dal 6 all’8 maggio 2009, nel corso della quale è stato evidenziato lo stato di criticità dovuto a  tumori e malformazioni (tipico delle aree industriali) in cui vive la popolazione di Augusta, Priolo e Melilli.  Particolare enfasi è stata posta all’altissimo Tasso di Incidenza (numero di nuovi casi all’anno per 100000 abitanti) dei Tumori registrato nel comune di Augusta dal 1999 al 2002. (Giornali e televisione locali e nazionali oltre alle riviste scientifiche nazionali ed internazionali).

 

Convegno OMS – tenuto a Siracusa il 5 novembre 2009:

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha presentato il 5/11/2009 a Siracusa lo studio epidemiologico  condotto in provincia di SR dal 1995 al 2002 confermando i dati riportati nei volumi “La salute di Aretusa e … i padroni del Tempo” e “La peste, gli untori e l’immaginario”: dati preoccupanti per i comuni di Augusta e Priolo dove le mortalità per malattie tumorali risultano le  più alte rispetto agli altri comuni della provincia ed in crescita, per gli uomini per i tumori alla trachea, e alla pleura, e per le malattie respiratorie acute; e per le donne per il mieloma multiplo, per la cirrosi epatica e per le malattie dell’apparato digerente. (Ampio servizio di tutti i giornale e delle televisioni locali).

 

CONCLUSIONI

    Da quanto riportato sopra è emerso che esiste un’ampia documentazione scientifica, prodotta rigorosamente da Organismi istituzionali competenti, dalla quale risulta che l’area della provincia di Siracusa dove sono stati registrati i più alti Tassi di “Incidenza” e di “Mortalità” per Malformazioni Congenite, i più alti Tassi di “Mortalità” per malattie perinatali ed i più alti Tassi di “Interruzioni Volontarie di Gravidanza” (4 volte superiore al riferimento nazionale), è il territorio dove ricade il Distretto sanitario di Augusta. Dal che deriva che, proprio in questo territorio, l’assistenza Ginecologica (alle donne in età fertile, alle donne in stato di gravidanza e alle partorienti) e l’assistenza Pediatrica (ai neonati e ai bambini dall’età infantile fino all’età della fanciullezza), dovrebbe essere assicurata e potenziata per adeguarla ai bisogni reali della popolazione residente. E invece, deludendo le aspettative della popolazione e contro ogni logica, viene decretata la chiusura dei reparti di Ginecologia e di Pediatria dell’ospedale di Augusta. Una decisione ingiusta perché non si è tenuto conto delle esigenze reali della popolazione, riconosciute anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e irrazionale perché presa affrettatamente senza il supporto tecnico dei preziosi dati epidemiologici, prodotti da Organismi istituzionali accreditati dall’IARC e dall’OMS.

Proprio così, sono stati ignorati quei dati che servono a descrivere il passato e conoscere il presente per programmare il futuro (per curare e prevenire), ossia le regole che Ippocrate dettò 2500 anni addietro e che sono ancora attuali.

    Per tutti questi motivi la popolazione dell’area che orbita attorno all’ospedale Muscatello profondamente indignata, chiede all’unisono che l’Assessorato alla Sanità della Regione siciliana revochi il decreto e ne faccia uno nuovo, giusto e imparziale, tenendo conto dei risultati degli studi epidemiologici prodotti, interpretati e divulgati dall’O.E.R., dall’I.S.MA.C., dal Registro Tumori di Siracusa, dall’AIRTUM, dall’OMS e da altri Studiosi del problema. Altrimenti i cittadini residenti in questo territorio hanno il sacrosanto motivo di indignarsi e protestare, anche a causa del ripetersi di fatti anomali fortemente penalizzanti per la loro salute. Desideriamo ripetere che nel 1980 fu creato un caso di estrema gravità che ha traumatizzato la popolazione residente nell’area sopradetta, basato su dati assolutamente inattendibili (secondo gli Organismi Istituzioni); nel 2011 sempre la popolazione residente in questa area subisce un altro torto, la chiusura dei reparti di Ginecologia e di Pediatria dell’ospedale di Augusta, perché vengono ignorati i dati assolutamente attendibili (secondo gli Organismi Istituzioni) indispensabili ai fini di una corretta ed equa valutazione della programmazione sanitaria.

Un’ultima precisazione, i cittadini residenti in questa area martoriata non chiedono privilegi, chiedono soltanto che il Giusto prevalga sull’Ingiusto.

 

                                                                           Giuseppe MOSCHITTO

Una cavalleresca iniziativa a favore dei diversamente abili

 

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Messina – Si è concluso il 4 luglio 2011 il progetto denominato “Con Te oltre l’Ostacolo”, organizzato dall’Associazione “Equitando” ONLUS e realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri – “Dipartimento per le Pari Opportunità”,  rivolto a quindici ragazzi diversamente abili. Quattro mesi di intensa attività per i giovani cavalieri e amazzoni. Al via lo scorso 2 marzo 2011, il progetto è stato articolato in una prima fase dedicata all’“avvicinamento al cavallo”, con le attività “di governo della mano” e “conduzione del cavallo sotto-mano”; successivamente, si è proceduto con la creazione del binomio “cavallo-cavaliere” e il conseguente “lavoro in piano”. Due gli eventi sportivi organizzati: la “gimkana di primavera”, il 21 aprile presso il Centro Sociale Ippico a Barcellona Pozzo di Gotto, e il “dressage di primavera”, il 23 maggio al Club Ippico “La Pineta” di Villafranca Tirrena. In entrambe le manifestazioni i binomi hanno riscosso, per le ottime performance offerte, il plauso del nutrito pubblico presente. Bilancio positivo e obiettivi centrati come è emerso nel corso del convegno (“Con Te Oltre l’Ostacolo: progetto, obiettivi ed esperienze”) che ha avuto luogo il 22 giugno 2011 presso il “Salone degli Specchi” del Palazzo della Provincia Regionale di Messina. Alla presenza di un folto pubblico, fra cui il dott. Salvatore Schembri e la dott.ssa Maria Perrone, assessori, rispettivamente, alla “Solidarietà Sociale” e alle “Pari Opportunità” della Provincia Regionale di Messina, sono stati particolarmente apprezzati gli interventi della dott.ssa Annunziata Nicodemi (Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità, Ufficio per le Pari Opportunità, interventi strategici e comunicazione), della dott.ssa Silvia Marino (Neurologo IRCCS Centro Neurolesi “Bonino Pulejo” – “Riabilitazione neuromotoria e neuro cognitiva nelle medie e gravi disabilità”), dell’istruttore Gianluca Paratore (Vice Presidente dell’Associazione “Equitando” ONLUS e consigliere nazionale ANIRE – “Con Te Oltre l’Ostacolo: obiettivi ed esperienze nell’attività sportiva con i diversamente abili”), della dott.ssa Danièle Nicolas Citterio (Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre ANIRE – “La Riabilitazione Equestre: finalità e prospettive”), e della sig.ra Grazia Papalia (rappresentante dei genitori degli utenti del progetto –  L’esperienza progettuale e la famiglia”).  Il progetto “Con Te Oltre l’Ostacolo” ha avuto l’obiettivo di fornire ai destinatari dell’intervento, attraverso l’attività rieducativa, ludico sportiva, psicosociale e pedagogica, un percorso completo tendente al benessere della persona stimolando la maggiore autonomia possibile nella vita quotidiana. Gli utenti sono stati seguiti da Paola Paratore, Valentina Russo, Angelo Princiotta e Gianluca Geraci, quattro operatori che abbinano alle qualità professionali innate doti umane e comunicative.

 

L’Associazione “Equitando” ONLUS (tel. 3920338356 – email equitando.onlus@tiscali.it ), attiva dal 2003 e centro affiliato dell’A.N.I.R.E. (Associazione Nazionale Italiana Riabilitazione Equestre – D.P.R. 08/07/1986 n. 610), si occupa, con personale specializzato, dell’organizzazione e della gestione delle attività, individuali e/o in gruppo, di rieducazione equestre. Questa va intesa come un metodo terapeutico globale, in cui, attraverso la pratica di un’attività ludico-sportiva avente come mezzo il cavallo, l’individuo viene attivato nel suo intero complesso motorio, psichico, intellettivo e sociale.

  Enrico Casale

ESAMI DI STATO CON… ASSAGGIO

Succede all’Alberghiero di Siracusa “Federico II di Svevia Imperatore”

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Sabato 9 luglio, ore 8 del mattino, terza prova suppletiva per il candidato Santaera di Augusta, alunno della  V A Servizi turistici dell’istituto alberghiero  di Siracusa che porta il nome di “Federico II di Svevia imperatore”. Santaera, candidato per gli esami di Stato conclusivi del ciclo di studi, ha sostenuto la I e la II prova, ma non ha potuto sostenere la terza,  il cosiddetto quizzone, e, quindi, nemmeno la prova orale, comunemente chiamato colloquio. La legge, però, prevede prove suppletive entro termini precisi e il 9 luglio è la data prevista. La commissione esaminatrice di Santaera ha già esaminato tutti gli altri candidati sia della VA classe per il turismo sia della V C –Cucina. Gli esami si sono svolti con regolarità e in un ambiente sereno, ancorché senza climatizzatore. Una candidata della VA, Daniela Pinna Rizzo, come abbiamo avuto modo già di ricordare, la scorsa settimana, ha esordito cantando “Zombie”una ballata contro ogni forma di violenza, accompagnandosi con la chitarra.

 

istruzione,scuola,alberghiero siracusa

 

Alcuni alunni della V C cucina, invece, hanno  stupito la commissione presentando veri e propri buffet a tema, invitando gli stessi commissari alla degustazione, com’è successo giovedì 7,  quando Alessandro Puglisi e Pierpaolo Corrado Trebisonda hanno presentato  come tema della loro tesina rispettivamente “Cioccolato, cibo degli dei” e “L’olio”. I due candidati, che hanno preparato il buffet a proprie spese, non si sono limitati a esporre, per esempio,  vari tipi  di cioccolato, tra cui  alcune varietà del famoso cioccolato  di  Modica, la cui ricetta risale agli antichi Aztechi (la parola cioccolato deriva dal loro idioma), ma lo hanno fatto con senso del decoro e del gusto, apparecchiando la tavola secondo gl’insegnamenti dei loro docenti e con un pizzico di personale inventiva. L’iniziativa del buffet con degustazione, ovviamente, è stata  gradita dai commissari Luigi Attardo, Rosa Bordonaro  e Teresa Scapellato (interni) e Mariella Dell’Ali, Rosaria Giunta e Gabriella Gramillano (esterni), coordinati dal presidente Giorgio Càsole.

 

P.A.  –  Nelle foto: buffet avente come tema il cioccolato: da sin.: Bordonaro, Labella (docente di supporto), il candidato Puglisi, Càsole, Attardo, Giunta, Scapellato, Gramillano;  buffet avente come tema l’olio: da sin.: candidato Trebisonda,  commissari Bordonaro, Labella, Gramellano, Dell’Ali, Scapellato, Attardo,  Giunta,  presidente Càsole.

La chiusura dei reparti di Ginecologia e di Pediatria: una decisione irrazionale e iniqua – di Giuseppe Moschitto

3pro muscatello.jpgAUGUSTA.      Ippocrate (460-377 a. C.), il padre della Medicina, cosi definiva questa disciplina che lui stesso professava con grande rigore morale: “Descrivere il passato, comprendere il presente, prevedere il futuro, questo è il compito della medicina”. Una definizione che, ancora oggi dopo più di 24 secoli, si presenta di grande attualità sia per la medicina clinica tradizionale sia per l’epidemiologia (la scienza che si interessa della salute della collettività) il cui campo di applicazione è molto vasto, fra cui annoveriamo la programmazione sanitaria e l’educazione alla prevenzione.

     L’assessorato alla sanità della Regione Siciliana nell’elaborare il programma di riordino degli ospedali della provincia di Siracusa, ha ignorato i princìpi ippocratici sopradetti poiché, pur disponendo di una gran mole di indicatori epidemiologici (del passato e del presente), indispensabili per redigere un piano sanitario assemblea pro H aula magna.jpgimparziale e adeguato alle esigenze di salute dei cittadini, ha privilegiato un sistema decisionale basato, non sulle evidenze scientifiche emerse dagli innumerevoli studi epidemiologici, ma su una logica politico-economica. Una scelta irrazionale con un epilogo tanto insensato quanto ingiusto, la chiusura, per decreto, di due reparti dell’Ospedale Muscatello di Augusta, la Ginecologia e la Pediatria, penalizzando oltre misura i cittadini che vivono in una vasta area dichiarata “a elevato rischio di crisi ambientale”, definita e conosciuta in tutto il mondo come “il triangolo della morte”. Una scelta che lungi dal ridurre gli errori, gli abusi e gli sperperi del passato sta compiendo un nuovo errore, quello di sacrificare sull’altare del “risparmio” il diritto alla salute di decine di migliaia di cittadini che da più di trenta anni vivono nel panico, terrorizzati da notizie drammatiche sull’accertata insorgenza di specifiche infermità che quasi quotidianamente vengono diffuse dai mezzi di informazione. Una scelta che rasenta il paradosso: per combattere la malasanità del passato, indiscussa e riconosciuta da tutti, ha creato un altro caso assimilabile a “malasanità”, il decreto assessoriale n° 753/2010 che prescrive una yerapia, ossia la chiusura dei reparti di Ginecologia e Pediatria dell’ospedale di Augusta, ignorando la diagnosi, ossia il quadro sanitario reale del bacino di utenza dell’ospedale di Augusta, quadro sanitario scaturito da una lunga serie di indaginie epidemiologiche.

    In provincia di Siracusa,  infatti, negli ultimi 15 anni, sono stati eseguiti moltissimi studi epidemiologici, condotti da prestigiosi organismi istituzionali provinciali, regionali e nazionali, che hanno prodotto una gran mole di dati, tali da aver consentito di disegnare una mappa completa delle patologie più frequenti in ciascuna area geografica dei 21 comuni della provincia. Mi riferisco al Registro Territoriale di Patologia dell’ASL 8 di Siracusa, al Registro Tumori della Provincia di Siracusa curato dall’ASL-8 e dal Dipartimento di Igiene dell’Università di Catania, all’OER (Osservatorio Epidemiologico Regionale), al Registro IPIMC (Indagine Policentrica Italiana sulle Malformazioni Congenite), all’I.S.MA.C. (Indagine Siciliana Malformazioni Congenite), all’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori) oltre agli innumerevoli studi su Patologie specifiche, condotti da esperti in materia. Una preziosissima banca dati letteralmente ignorata, come se non esistesse. Una banca dati particolarmente ricca di informazioni sulle patologie che più affiggono la popolazione di Augusta e delle aree limitrofe: i tumori, le malformazioni congenite e le malattie perinatali, da cui derivano anche le frequenti interruzioni volontarie di gravidanza.

 Proprio quelle malattie che richiedono una specifica assistenza ginecologica e pediatrica.

 

PERCEZIONE SANITARIA NEL TERRITORIO

    Ebbene, cosa dicono i risultati degli studi di questi ultimi 15 anni di osservazione nel distretto sanitario di Augusta e nelle aree limitrofe? La prudenza vuole che, per evitare di incorrere in errori di interpretazione, la risposta venga demandata alla comunità scientifica, la sola in grado di dare risposte credibili e affidabili. Infatti,  l’esperienza insegna che, a volte, risultati di uno stesso studio, possono essere interpretati da persone diverse in modo diverso (per superficialità, emotività, opportunismo etc.), o peggio ancora che vengono divulgati dati assolutamente privi di fondamento scientifico, come è successo nel 1980 ad Augusta, caso che descriveremo in seguito.

    Invece, quello che possiamo dire con certezza è che la situazione sanitaria, con particolare riferimento ai tumori e alle malformazioni congenite, comprese le patologie a esse connesse, viene percepita dalla popolazione del distretto sanitario di Augusta, da più di trent’ anni, come una tragedia ambientale e sanitaria senza precedenti, e che, col trascorrere degli anni, si sono manifestati nella popolazione segni di sfiducia e di sospetto verso la sanità regionale, verso la classe politica, verso le istituzioni in genere. Motivo: La popolazione di Augusta ancora oggi si sente abbandonata a sé stessa, delusa e indignata perché le istituzioni  hanno sempre sottovalutato e spesso ignorato le legittime aspettative di uno dei bisogni primari dei cittadini, qual è il diritto alla salute. Eppure, nonostante quest’ abbandono, i cittadini di Augusta hanno sempre mantenuto un contegno corretto e rispettoso verso le istituzioni, soffrendo dignitosamente in silenzio. Ma fino a quando? 

A questo punto occorre fare un passo indietro nel tempo per rinfrescare la memoria ai responsabili della salute pubblica sulla reale situazione sanitaria dell’area orbitante attorno all’ospedale Muscatello, ritenuta, anche dall’OMS, disastrosa.

    Iniziamo col descrivere l’evento che ha scatenato uno smisurato allarmismo nella popolazione residente, da cui ha avuto inizio la sopradetta percezione di tragicità  sanitaria.

 

ENFATIZZAZIONE E SUPERFICIALITA’ DELLE INFORMAZIONI

      Il caso delle “malformazioni congenite ad Augusta”

      All’inizio del 1980 la città di Augusta viene scossa da un evento traumatico per la rilevazione, presso l’ospedale Muscatello di un aumento di bambini nati con gravi malformazioni congenite di 3 o 4 volte superiori a quello registrato negli anni precedenti.

      La divulgazione di questa notizia fa precipitare la popolazione in un angoscioso timore.

      In breve tempo la notizia sui nati malformati si diffonde non solo in tutti i comuni d’Italia (compresi quelli più sperduti),  ma addirittura oltre i confini nazionali, grazie a un

‘a intensa campagna mediatica condotta dai potenti mezzi di informazione.

    L’evento viene messo in grande risalto dalle principali

agenzie di stampa nazionali e internazionali; i quotidiani nazionali e locali pubblicano notizie allarmanti sulle “malformazioni congenite ad Augusta”, ponendole spesso in prima pagina con vistosi titoli a caratteri cubitali, così come fanno in modo eclatante i periodici d’informazione, i rotocalchi e le riviste specializzate. Le reti radiofoniche e televisive non sono seconde alla carta stampata nella divulgazione di questo allarmante fenomeno, in particolare la televisione che dai canali pubblici e privati, nazionali e locali non usa mezzi termini nel mandare in onda interviste e immagini, talora raccapriccianti, sulle infermità di alcuni neonati, alimentando, oltre misura, il panico tra la popolazione.

      Quello che più colpisce la gente è il modo con cui il fenomeno viene riportato e descritto. Spesso i titoli dei giornali e della  televisione compendiano i loro servizi, senza alcun rossore in faccia di chi li pubblica, in quanto immorali e altamente lesivi della dignità dell’essere umano, in titoli deliranti come quelli che seguono:

        “Augusta – La città d’Italia col più alto tasso di malformati”

        “Augusta – La fabbrica dei mostri”

        “Augusta – La città dei baby mostri al petrolio”

        “Augusta – La città dove i bambini nascono dimezzati

        “Polo industriale – il triangolo della morte”

        “Polo industriale – il triangolo maledetto”

        “Polo industriale – la fabbrica della diossina”

        “Augusta come Seveso? No, peggio!”

        “Augusta – the deadly ground”

         E potremmo continuare a lungo con frasi del genere.

     Una tragedia immane si è abbattuta su tutta la città, ma in particolar modo sulle famiglie dei neonati colpiti da questa crudele morbosità prenatale.

     Il panico presto si trasforma in terrore per tutta la popolazione, in modo particolare per le giovani coppie sposate da poco, che hanno paura di mettere al mondo dei figli e per le donne che si trovano in stato di gravidanza, molte delle quali scelgono (per precauzione) di interrompere volontariamente la gravidanza ricorrendo ad aborti, il più delle volte, clandestini.

    Vittima la città di Augusta che, colpita nel cuore da questa inaudita, continua, e irresponsabile campagna più spettacolare che di informazione, perde la sua vera tradizionale identità e da quel momento in poi, per il mondo intero, diventa “la città dei malformati “.

    Questo scenario infernale, da “ultima chiostra di malebolge”, (altro titolo di giornale), divulgato in tutto il mondo, è stata la causa determinante che ha dato origine alla percezione di tragicità ambientale e sanitaria in cui vivono i cittadini di Augusta e delle aree limitrofe.

 

INFORMAZIONI CONTRADDITTORIE

    Ho voluto descrivere questo episodio per due motivi: primo per mettere in risalto in quale stato di tensione psicologica vive, da più di trenta anni, la popolazione di Augusta e secondo perchè il “caso” descritto si tinge ancora oggi di mistero per le versioni contrastanti su come è stato valutato il fenomeno “malformazioni”. Misteriosamente,  la Regione Siciliana ha ridimensionato drasticamente il quadro tragico dipinto dai mezzi di comunicazione. Infatti, da un’indagine sul “caso malformazioni congenite. ad Augusta”, condotta da una commissione tecnica, nominata dalla stessa Regione Siciliana (Decreto Assessoriale  26883 del 16/10/80), indagine estesa ad altri tre ospedali del centro sud della provincia, emerse quanto segue:

a) In 11 anni di osservazione (dal 1970 al 1980) la frequenza delle malformazioni congenite (n° di nati malformati su mille nati) osservata all’ospedale Muscatello di Augusta è risultata molto al di sotto della media nazionale e addirittura la più bassa tra i quatto ospedali indagati  b) nel 1980 (l’anno critico in cui è scoppiato il “caso”) la frequenza risultava ancora più bassa della media nazionale e al secondo posto tra i 4 ospedali indagati. c) tutti i dati disponibili (provinciali e nazionali) furono dichiarati inattendibili in quanto prodotti con metodi privi dei minimi requisiti scientifici che la statistica richiede.

     L’episodio descritto induce ad alcune inquietanti riflessioni:

 com’ è stato possibile creare “sul nulla” (risultati della Regione Siciliana) un caso allarmistico di portata internazionale, che ha seminato terrore tra le donne di Augusta? Come mai, dopo 30 anni, non è stata fatta ancora chiarezza? E’ stato un allarmismo fondato su fatti oggettivi oppure un allarmismo ingiustificato e strumentale? A chi giova nascondere la verità? A questi interrogativi i cittadini aspettano ancora che sia data una risposta chiara. La poca chiarezza non aiuta a risolvere i problemi anzi  li aggrava, crea confusione tra la gente e fa perdere la credibilità nelle istituzioni, proprio quello che è successo alla popolazione di Augusta. E non poteva essere altrimenti se ancora oggi non si conosce quale delle due versioni, tragica secondo i mezzi di informazione e normale secondo la Regione Siciliana, è quella giusta.

  Non è da sottovalutare inoltre il fatto che la leggerezza, la superficialità e l’irresponsabilità nel divulgare notizie allarmistiche incontrollate, che poi vengono ridimensionate o smentite, possano portare gravi conseguenze di rilevanza emotiva e sociale, difficilmente prevedibili.

      L’enfatizzazione del “caso malformazioni congenite. ad Augusta”, se da un lato ha creato il clima di tragicità che ancora persiste in città, dall’altro lato ha avuto l’effetto di sensibilizzare la Sanità sulla insorgenza di patologie prenatali, di accelerare l’iter per l’istituzione del Registro I.S.MA.C. e del “Registro Tumori di Siracusa” e infine d’ aver fatto emergere lo stato primordiale in cui versava, all’epoca, l’epidemiologia in provincia di Siracusa, da cui nacque l’esigenza di istituire in provincia una sezione di epidemiologia adeguata al bisogno. Il progetto fu realizzato in tempi relativamente brevi, tanto che dal livello zero del 1980 l’epidemiologia provinciale nel 1995 aveva già raggiunto un livello di prestigio. Tutto questo ha permesso, anche con la successiva istituzione del Registro Tumori di Siracusa, di disporre a partire dal 1995, con la collaborazione dell’Università di Catania, di un gran numero di dati epidemiologici utili alla sanità. I soli dati  attendibili e credibili per il rigore scientifico con cui sono stati prodotti, i soli dati da prendere in considerazione per valutare lo stato sanitario attuale del territorio. Tutti quelli precedenti al 1995 sono da scartare, perché inattendibili.   

 

UTILITA’ DEI DATI EPIDEMIOLOGICI 

     Sull’utilità di questa banca dati riportiamo un brano tratto dal volume ” I Tumori in Provincia di Siracusa dal 1999 al 2002” redatto dall’ Azienda USL 8 Siracusa e dal Dipartimento di Igiene dell’Università di Catania:

…..oltre alla sorveglianza sanitaria e alla ricerca scientifica, l’altro vero scopo dell’informazione epidemiologica è quello del supporto guidato alla valutazione dei servizi e alla programmazione sanitaria del territorio, senza i quali ogni studio diventa vano e fine a sé stesso.

La verità, come non ci stancheremo mai di ripetere, è che il compito dell’epidemiologia è anche quello di informare, … e soprattutto di farlo col massimo rigore scientifico, senza superficialità e senza enfatizzazioni.

Ai mezzi d’informazione, al management e soprattutto al decisore politico l’arduo e nobile compito di fare buon uso di questi dati!”

       Questo è quanto scrive la comunità scientifica, “Far buon uso dei dati epidemiologici …..” Altro che buon uso! L’assessorato alla Sanità, nel programmare il piano sanitario della provincia di Siracusa, ha completamente ignorato i dati prodotti dal Registro Tumori di Siracusa (11 anni di osservazione) e da altri importanti studi condotti negli ultimi 15 anni, sulla cui accuratezza e credibilità non vi sono dubbi. Dati statistici che avrebbero dovuto essere lo strumento di apporto alla preparazione di un piano sanitario provinciale imparziale, tale da assicurare un servizio sanitario equo e adeguato alle esigenze del territorio, e invece, senza questo apporto scientifico, è stato prodotto un decreto ingiusto che dà minori servizi e maggiori disagi, in particolare, ai cittadini di Augusta e delle aree limitrofe .                                

 

       Giuseppe Moschitto

SETTE MEDAGLIE ALLA CANOTTIERI CLUB NUOTO AUGUSTA AL XXII FESTIVAL DEI GIOVANI DI RAVENNA

 

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Sullo sfondo del parco dei divertimenti di mirabilandia l’ 1, 2 e 3 luglio si e’ svolto sul bacino della standiana di Ravenna il “XXII festival dei giovani” manifestazione remiera che quest’anno ha avuto la partecipazione record con 1349 giovani atleti (tra gli 11 e 14 anni) in forza a 136 societa’ .

Il settore giovanile della canottieri club nuoto,  malgrado tutto (ricordiamo che questi giovani si allenano ormai da 5 mesi a Siracusa in attesa di tornare a fare canottaggio ad Augusta), ha conquistato 7 medaglie, 2 ori, 2 argenti e 2 bronzi classificandosi  al 50° posto. Le due vittorie, sono state conquistate da Sebastiano Galoforo nel singolo olimpico allievi ”c”,  da Salvatore Contento e Giuseppe Cipriani nel doppio allievi ”c”. gli argenti sono arrivati da Sebastiano Galoforo e Savatore Contento nel singolo 7,20 allievi ” c”  e da Luca Dettori nel singolo allievi “b”, bronzo per Giuseppe Cipriani nel singolo 7,20 allievi “c” e da Matteo Licata e Luca Dettori nel doppio allievi “b”.

Complessivamente si puo’ considerare positiva l’esperienza fatta da Beatrice Prato, Alberto Pedalino, Alessandro Ferraguto, Stefano Tringali, Sebastiano Greco, Matteo Sciacca , Giuseppe Urso che hanno partecipato nelle rispettive categorie ottenendo risultati soddisfacenti.

Questi 12 atleti componenti la squadra  agonistica, insieme a quelli non agonistici del settore giovanile della canottieri club nuotourlano, di tutto fiato, la voglia di voler continuare a fare  sport nella propria città, uno sport  sano,   leale   e   aggregante.

Nonostante questi risultati,  purtroppo, i giovani talenti soffrono, a loro dire,  la condizione < di non essere riconosciuti dai loro concittadini perchè>, continuano, < si ha la netta sensazione che Augusta  sia apatica, assente, per l’ennesima volta sorda …….  cieca….   e muta>.

 

canottieri club nuoto augusta