Inner Wheel e il passaggio della campana

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All’insegna dell’eleganza  e del buon gusto, si è svolta, Sabato 25 Giugno 2011, nei locali di Palazzo Zuppello, la cerimonia del passaggio della Campana tra la Presidente uscente, Sig.ra Paola Cuffini  Ricciardi, e la neo Presidente, Sig.ra Tina Sanfiorenza, che guiderà l’International Inner Wheel Club  di Augusta  nell’anno sociale 2011/2012. Alla presenza delle autorità Inner, civili e militari e dei rappresentanti del clubs cittadini e viciniori, la Presidente uscente ha ripercorso, attraverso un video,  i momenti e le attività  più significativi della sua presidenza, in particolare l’impegno profuso nel campo della solidarietà a favore dei diversamente abili che si è concretizzato nella realizzazione di uno scivolo nella scuola “Principe di Napoli, nel sostegno economico per l’acquisto di attrezzi e di abbigliamento per giovani sportivi portatori di handicap che hanno conquistato il terzo posto nel campionato nazionale di calcetto e in un piccolo contributo per l’Associazione Icaro che si occupa del recupero dei disabili. La neo Presidente Tina Sanfiorenza  ha, a sua volta, illustrato le linee programmatiche per l’anno sociale 2011/2012, nel quale la solidarietà occuperà un posto privilegiato, specialmente  per i bisogni della  realtà locale. Collegandosi  al tema dell’anno proposto  dalla Governatrice, Dott.ssa  Teta  Franzoni, “Pensare in avanti e mirare in alto”, la presidente  ha illustrato il progetto  Ponte sul Mediterraneo voluto “per calarci nella realtà di oggi e affrontare il problema dei nuovi e continui arrivi di immigrati dall’altra sponda del Mediterraneo……….. L’Inner Wheel Club di Augusta  proverà ad avere uno scambio culturale con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Mi auguro – ha concluso la Presidente – che queste esperienze ci possano aiutare ad allargare le nostre vedute e le vedute di coloro che arrivano qui con opinioni diverse su temi culturali e religiosi. Lavorando insieme, unite dagli stessi ideali di amicizia e di comprensione, svilupperemo un service ineccepibile che ci aiuterà a crescere”. Dopo la presentazione del nuovo Direttivo, l’ ammissione di quattro socie nella grande famiglia delle donne Inner  e l’indirizzo di saluto e di augurio del Governatore, Dott. Concetto Lombardo, ha avuto luogo un applauditissimo defilè di abiti e gioielli.

            Angela Gigli Amato

C’era una volta… la biblioteca comunale

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Giorni fa per puro caso ho assistito alla narrazione della nascita della Biblioteca Comunale di Augusta. Chi parlava dichiarava di esser stato a suo tempo uno studente universitario che, insieme con altri suoi colleghi di Augusta, stimolarono l’allora sindaco di Augusta Avv. Bordonaro a mettere in piedi una biblioteca. Costui raccontava che la biblioteca nacque non solo grazie al loro stimolo verso il Comune, ma anche con l’attività di volontariato da loro svolta la sera, per la catalogazione dei primi libri acquistati dal Comune e posti negli scaffali collocati al primo piano di quello che era una volta l’Ufficio di Collocamento. Bordonaro non solo favori l’idea,  ma in pratica ridusse anche la disponibilità dei locali messi a disposizione dal Comune a quell’Ufficio, e sostenne quei ragazzi volenterosi premiandoli la sera per il loro impegno con qualche vassoio di cannoli e qualche fetta di pizza. La Biblioteca Comunale, come sappiamo, nel tempo si è arricchita, bene o male, con migliaia di volumi e si è impreziosita col Fondo Sebastiano Blasco che, come i più sanno, è costituito da un rilevante numero di documenti e libri antichi, alcuni dei quali veramente rari. Il Fondo Blasco è una tappa obbligata per quanti amano il passato storico di questa Città e non solo. Fatta questa premessa, della nostra biblioteca non si ha più notizia da quando forse due anni fa fu chiusa per un intervento di muratura allo scopo di sanare alcune crepe del solaio da cui gocciolava l’acqua quando pioveva. Biblioteca chiusa, riparata e non più riaperta. Tutto questo ha comportato l’impossibilità per chi frequentava la Biblioteca a qualsiasi titolo di poter dar corso alle proprie ricerche o alle proprie letture anche semplicemente dei quotidiani. Qualche stupido potrebbe dire che ormai su Internet c’è tutto e che se vai sul più insicuro dei siti enciclopedici il cui nome rimanda a un noto ex locale sulla strada di Villasmundo, puoi soddisfare le tue domande.  Ma come potrete convenire le cose non stanno così!   Il mio parroco, parlo di un uomo che tutte le mattine leggeva il “Corriere della Sera” e non i nostri giornali regionali, che amava dialogare coi giovani per confrontarsi e farci confrontare, amava dire a noi ragazzi a proposito dell’importanza della Scuola e dell’Istruzione una frase che ho sempre creduto essere il frutto della sua intelligenza e della sua lungimiranza, piuttosto che un detto siciliano. Egli, infatti, quando si parlava di Scuola  per esortarci a studiare e a leggere sempre anche i giornali, si toccava coll’indice il labbro inferiore e ci diceva: –Picciotti! I libra fannu i labbra!  Che tradotto significa: “Ragazzi! I libri fanno le labbra” ovvero è dallo studio e dalla lettura dei libri che deriva la vostra formazione e la vostra capacità espressiva, il vostro saper capire e stare nel mondo! Credo con questo aneddoto di aver detto tutto, sperando in qualche notizia positiva sulla riapertura della Biblioteca Comunale di Augusta intitolata al fu archeologo francese e conduttore degli scavi di Megara Iblea, George Vallet. 

   Campacavallo 

       S.R.

L’ “hotel Patria” e la tassa d’ istituto

 

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È la prima volta che scrivo al tuo giornale. Scrivo perché sono certo della tua ospitalità e perché sono spinto dal bisogno di dire che tutte le cose che stanno nel nostro “Hotel Patria”, oggi più che mai devono ritornare a essere chiamate col loro nome. Soprattutto se vogliamo recuperare il nostro Paese. Le cose, infatti, non vengono più chiamate volutamente col loro nome. Per trasmetterti meglio il senso di quel che dico, racconto un breve episodio. Quest’anno mio figlio è tornato a casa con un modulo di pre-iscrizione al prossimo anno scolastico 2011-2012 e con due bollettini postali. Il primo intestato all’Agenzia delle Entrate per le Tasse Scolastiche e il secondo intestato alla scuola con la seguente causale: “Tassa d’istituto”. Ho capito subito che dietro la “Tassa d’istituto” si nascondeva la richiesta di un contributo che ormai da tutte le scuole pubbliche sono, loro malgrado, costrette a elemosinare alle famiglie per far fronte alle spese di cancelleria, fotocopie e piccole necessità didattiche. Ma questo non mi ha trattenuto dal telefonare al Preside per chiedergli in base a quale Legge italiana la scuola istituiva ed esigeva una tassa del genere. Il Preside con grande civiltà e con non poco imbarazzo mi ha confermato quello che pensavo. Mi ha detto che si trattava di una definizione generica e che se volevo, potevo non pagarla perché non ero affatto obbligato. Di fronte a tanta cordialità e chiarezza e per il bene della scuola l’ho rassicurato che avrei dato il mio contributo, ma permettendomi d’invitarlo a non abusare del termine “Tassa d’istituto” e di chiamare le cose col loro nome altrimenti noi cittadini andremo sempre più fuori strada e non costateremo mai i danni fatti da questo Governo alla Scuola Pubblica Italiana a vantaggio della scuola privata. Perché le Tasse le esige solo lo Stato e se noi crediamo che quella sia veramente una tassa, la subiamo come tante altre tasse e non capiremo mai che invece si tratta di un’offerta o se preferiamo di una colletta che la Scuola e costretta a chiedere con grande umiliazione dietro una definizione generica.   

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Ma il non chiamare le cose col loro nome sono convinto che rispecchi la volontà di questa classe politica che oramai con grande abilità manipola il linguaggio degli Italiani per disorientarli e metterli volutamente tutti contro tutti. Per istillare e consolidare nelle nostre piccole menti, concetti diseducativi e anticivici. In questi anni per esempio ha preso una notevole consistenza, nel linguaggio d’uso comune parlato e scritto, forse grazie anche al giornalismo, il termine più economico di “Premier” al posto del nostro più lungo “Presidente del Consiglio dei Ministri”. Berlusconi ha poi completato l’opera aggiungendo e propinando che lui è stato eletto dagli Italiani. Che il suo essere Capo del Governo rispecchia non più la volontà del Parlamento, ma del Popolo. Deviando in tal modo gli Italiani da come veramente si svolgono non solo le elezioni, ma anche all’iter che porta alla nomina del nostro Presidente del Consiglio, dei Ministri e dei Sottosegretari. Per quanto mi riguarda, ho sempre spiegato ai miei figli che si tratta di una carica che viene dal Parlamento e non direttamente dal popolo, anche se il Parlamento esprime la volontà popolare.  Che le dimissioni del Presidente del Consiglio non prevedono necessariamente nuove elezioni, ma il dovere da parte del Capo dello Stato di verificare se ci sono i termini di un nuovo governo e semmai, in caso contrario, in base ai poteri sanciti dalla Costituzione, di sciogliere il Parlamento e indire le nuove elezioni. In breve ho fatto capire loro, con la Costituzione alla mano, come stanno le cose. Devo purtroppo costatare, e qui Tu  concorderai con me, che gran parte dell’opinione pubblica crede ormai che in Italia ci sia il “Premier” e che questi è eletto direttamente dal Popolo! E che in conformità a questo falso concetto egli deve fare quel che fa!

La stessa classe politica ha tentato, anche se ha fallito, di non chiarire che l’esercizio del voto referendario non è un’invenzione né un vezzo dei promotori dei referendum, ma un diritto e un dovere del cittadino italiano che gode dei diritti politici. Dire che è un diritto sottrarsi dalla chiamata alle urne per i referendum vuol dire non aver rispetto di quanto è scritto nella Costituzione, in questa carta fondamentale frutto del sacrificio del sangue e del lavoro dei nostri nonni e dei nostri genitori.

Qualche mese fa ho partecipato alla discussione della tesi di laurea di una mia nipote all’Università di Catania. Prima di lei, ha discusso la sua tesi uno studente straniero, credo filippino, e sono rimasto sorpreso e commosso dall’essere venuto a conoscenza che la carta fondamentale della sua nazione è stata scritta col sangue al posto del tradizionale inchiostro nero (sic). Un fatto intenzionale voluto da quei padri costituenti per dare una forte aurea di sacralità a quelle leggi.  Allora io in questi giorni mi son chiesto:- forse la nostra Costituzione doveva essere scritta anch’essa col sangue versato dagli Italiani perché ne riuscissimo a comprendere il suo valore? Perché i giuramenti fatti dai nostri politici su di essa non vengano intesi come una formalità, un atto dovuto di cui un minuto dopo possano infischiarsene?

Tu cosa ne pensi?

  S. R.

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Le opinioni dei lettori

 I commenti dei clienti dell’ hotel Patria

opinioni, politica, tasse“Hai detto cose sacrosante. Di mio sulle tasse posso dire, che il popolo è confuso. Paghiamo tasse senza accorgercene, faccio un elenco? Bene: Il LOTTO, il superenalotto, i gratta e vinci di vari generi, lotterie e corse cavalli, scommesse totocalcio, e clandestine, Video giochi (macchinette) e video giochi on line tramite web. VEDI quante tasse paga il furbo Italiano allo stato? Vedi quanti soldi butta il furbo Italiano? E poi si lamenta che a fine mese non ci arriva, ma il telefono di ultima generazione in tasca sua non deve mancare, piuttosto il frigo è vuoto, ma la play station al figlio non deve mancare, se no se studia troppo diventa intelligente, meglio rincoglionirlo con i giochi elettronici, (cosa a cui aspirano i potenti del mondo: rincoglionire le future generazioni). Poi proprio giorni fa qui a Milano mi sono imbattuto su un gruppo di ragazzi, che sul marciapiede del corso Buenos Aires chiedevano un contributo per un ospedale per acquistare una ambulanza, e pietosamente cercavano di convincere i passanti. MA DICO IO: lo stato prende i soldi delle tasse??? Le istituzioni sanitarie e ministeri prendono i soldi dallo stato e l’ inps e tutto ciò che è legato, non percepiscono le sovvenzioni dei lavoratori che pagano le tasse??? Prelevate direttamente dalle buste paga??? Dovrei essere io cittadino a comprare una ambulanza???? – W L’Italia ed il suo 150°”

  Carmelo

QUANTO GUADAGNANO I DIRIGENTI COMUNALI DI AUGUSTA?

flash mob.jpgL’autore  del servizio che rese pubblici, in data 13/11/2009, i dati sulle retribuzioni dei dirigenti comunali di Augusta, retribuzioni che oscillano tra le 35.000 euro fino a 83.000 euro,  ha segnalato una grave deficienza inviando un’e-mail all’amministrazione comunale (all’indirizzo, info@comune.augusta.sr.it) senza però, a tutt’oggi, aver ricevuto alcuna risposta. Inoltre, per via telefonica (centralino comune di augusta – 0931980111), nonostante  sia stata confermata l’avvenuta ricezione dell’e-mail, non è stato riferito nulla circa l’orientativa tempistica di risposta da parte dell’amministrazione.

 Ma non è tutto: dopo qualche giorno dalla data d’inserimento, vengono rimosse dalla “home page” del sito internet anche quelle parziali informazioni sulla dirigenza prima fornite, senza aver previamente realizzato un’apposita sezione per permettere la loro diretta consultazione. Curiosamente però, digitando “curricula dirigenti comunali” sul motore di ricerca google interno al sito, appare il documento . Al momento, ai cittadini che non hanno avuto la “prontezza” di vedere in tempo i curricul a dei dirigenti, è negata l’immediata visualizzazione di quelle debite referenze (ferma restando la loro parzialità, casuale o meno che sia), essendo necessario il ricorso a “espedienti tecnico-pratici”o, per dirla in maniera più schietta e informale, a “trucchetti” molto poco intuitivi. Si spera, in buona fede, che l’incompletezza dell’informativa e la sua successiva “scomparsa” siano semplicemente frutto di un banale “disguido tecnico”. Se fosse così, gli addetti alla cura del sito internet, nonché l’amministrazione comunale, farebbero bene a rimediare tempestivamente al disservizio, al fine di non prolungare oltremodo l’inottemperanza della disposizione legislativa sopracitata. Nell’ipotesi in cui, invece, il tutto sia causato dal tentativo di occultare talune “cattive abitudini” o sia frutto di negligenza o addirittura imperizia allora ben più gravi sarebbero le responsabilità e ben meno caute e sensibilmente più severe le conseguenti valutazioni. S’invita chi di dovere a concedere spiegazioni in merito a questa curiosa vicenda.

        Gianmarco  Catalano

Umanità selvaggia: la Sai8 minaccia di chiudere i rubinetti a un malato grave

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La Sai 8, la società che si occupa di riscuotere le bollette per il pagamento del consumo domestico di acqua,  ha notificato  un preavviso di distacco per un importo di euro 480,00 a un soggetto gravemente malato, due ictus, amputazione di una parte del corpo, insufficienza renale, dialisi tre volte la settimana e diabete.

La notizia, di una gravità inaudita, è stata diffusa via Fb, il social network oggi più diffuso, da Jackie Ajello, avvocato, già vicesindaco e assessore in varie amministrazioni comunali, il quale è stato attraversato da un moto di autentica rabbia, tanto d’aver scritto: “ credo sia il momento di combattere e denunziare questi banditi. La guerra comincia dalla Procura”.

Questa notizia suscita tanto più indignazione in quanto, appena qualche giorno fa, il popolo italiano, attraverso i referendum, si è scagliato massicciamente contro l’ipotesi del nucleare e contro la già avvenuta privatizzazione dei servizi idrici. Se mai ce ne fosse stato bisogno la denuncia pubblica dell’indignato avvocato Ajello  dà la conferma ella ragione del sì al referendum citato. Occorre adesso premere, anche attraverso pubbliche e concrete denunce alla Procura e attraverso campagne giudiziarie, come la cosiddetta class action, muoversi per far ritornare la gestione dei servizi idrici in mano pubblica.

 

  Cecilia Càsole

30 sforamenti dall’inizio dell’anno, contro i 35 previsti per legge

solarino giacinto.jpgAUGUSTA. Abbiamo apprezzato la recente nota di Enzo Parisi, della segreteria di Legambiente Sicilia,

relativa all’inquinamento da particolato che si registra a Siracusa, con ben 30 sforamenti dall’inizio dell’anno, contro i 35 annui consentiti dalla legge.  Che il problema sia serio lo condividiamo anche noi, come non ci convince lo studio affidato dal Comune di Siracusa al prof. Salvatore Sciacca dell’Università di Catania e presidente del CIPA (Consorzio Industriale Protezione Ambiente). Detto studio, dove non si sarebbe effettuata la speciazione del particolato, attribuiva l’inquinamento alle polveri desertiche trasportate da venti meridionali e non spiegava come, in assenza di detti venti le centraline continuavano a registrare superamenti. Una spiegazione a questo la formula il Parisi, osservando, giustamente, che nella zona industriale alcune centrali elettriche, prima alimentate a olio combustibile, sono state trasformate in centrali turbogas, alimentate a metano, caratterizzate da alte rese termodinamiche e minor impatto ambientale rispetto alle centrali sostituite.

Stefania Prestigiacomo, riprendendo lo studio Sciacca, nell’intervista televisiva di sabato 27 febbraio su Raitre, ha parlato di polvere del deserto a Siracusa. Ma la ministra non ha spiegato come mai nei progetti italiani per nuove centrali turbogas, anche già autorizzati dal suo Ministero, non si fa riferimento alla produzione di questi pericolosi inquinanti (particolato fine ed extrafine, cioè PM 2,5 e PM 0,1), e non spiega perché non ha disposto per essi né limiti né controlli. Non ci sorprende che politici, amministratori e sindacati, che hanno enfatizzato il turbogas, auspicando addirittura la conversione del petrolchimico siracusano in hub elettrico del Mediterraneo con l’arrivo del rigassificatore, distratti dalle compensazioni, non si siano documentati sui danni provocati dai turbogas e sui controlli a essi risparmiati.  Ma, sul tema del contestato rigassificatore, i cittadini del triangolo industriale Augusta-Priolo-Melilli, sono fiduciosi nelle indagini giudiziarie di recente affidate alle Fiamme Gialle dal procuratore della Repubblica, Ugo Rossi, dopo il nostro esposto. Come Associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia abbiamo più volte sollecitato, con lettere aperte divulgate anche dalla stampa, gli Amministratori a imporre ai camini degli impianti della nostra zona industriale, misuratori in continuo (24 ore al giorno per 365 giorni allanno) degli inquinanti atmosferici, compresi i PM 2,5, visto che tali strumenti esistono e già sono stati adottati da industrie operanti in Italia (non in Sicilia) e nel resto del mondo. Naturalmente, non siamo stati mai ascoltati;  anzi, a volte derisi e denigrati, per le nostre proposte di controllo, in quanto parlavamo di sistemi inesistenti.  Un autorevole campanello d’allarme sulla pericolosità delle centrali turbogas per la salute umana e l’ambiente è lo studio di Nicola Armaroli e Claudio Po, del CNR di Bologna, in cui si sostiene che risulterebbero meno “pulite” di quanto ritenuto sinora. Utilizzando dati su impianti analoghi, funzionanti in California, è emerso che una centrale da 780 MW di potenza, emetterebbe ogni anno 290 t di particolato (PM 10, PM 2,5 e PM 0,1). Un nuovo recente studio congiunto delle università di Trento e Padova, sull’impatto dellìimpianto turbogas a Montecchio Maggiore (Vc), della potenza di 760 Megawatt, ha sottolineato i rischi derivanti delle emissioni di polveri fini e ultrafini. Ribadiamo che, di tutto il particolato, il PM10 non penetra oltre la parte superiore dei bronchi, da dove può essere rimosso grazie alla produzione ed emissione di muco-ciliare e la porzione più pericolosa di esso è quella che ha dimensioni pari od inferiori a 2,5 µm e raggiunge gli alveoli dove le particelle adsorbite dal particolato (idrocarburi policiclici, metalli, diossine, ecc.) vengono trasferite direttamente nel sangue.

     Luigi Solarino, per Decontaminazione Sicilia, e Giacinto Franco, per AugustAmbiente

Salviamo la spiaggia di Cala Paradiso

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spiagg.jpgAUGUSTA. L’appuntamento è domenica 26, alle 10, sulla la spiaggia di Cala Paradiso. Centinaia di volontari, riuniti dall’associazione “Studenti Non Indifferenti” di Augusta, che ha denunciato le pessime condizioni di questa spiaggia, si riuniranno sull’arenile per avviare un’operazione di pulizia straordinaria. Il degrado di Cala Paradiso nel 2010 è stato segnalato da numerosissimi utenti  tanto da essere selezionata ai primi posti tra le 600 spiagge più degradate d’Europa. Un primato in negativo cui si potrà porre rimedio grazie all’operazione di pulizia promossa da “Corona save the beach”. Una situazione di degrado tanto più grave considerato che nel comprensorio di Augusta il turismo potrebbe essere una delle principali fonti di economia. L’iniziativa fa parte del programma ambientale sviluppato dal marchio Corona Extra che ha come obiettivo principale il recupero di una spiaggia degradata all’anno. Cala Paradiso si è aggiudicata le cure straordinarie dei volontari di “Corona save the beach” grazie alla vittoria nella partita amichevole di beach tennis dell’italiano Andreas Seppi contro lo spagnolo Guillermo Garcia-Lopez, che ha giocato per la spiaggia della “sfidante” Puerto de Sagunto, Valencia. Entrambi partecipano al programma “ATP Aces for Charity Program”, del circuito maschile di tennis professionista che collabora all’iniziativa. L’iniziativa tocca ora il litorale augustano per il terzo anno consecutivo. Questo è il programma:

Rimozione rifiuti dalle Spiagge “Cala del Paradiso” e “Madonna delle Grazie”

– Spazi Informativi – Street Art – Pasto Freddo & Drink per i volontari – Radio Show, Musica & Parole – Performance Teatrali – Performance Musicali Live – Dibattiti

*L’evento sarà trasmesso in diretta da Radio ELLEUNO, in streaming su www.radioelleuno.it  a partire dalle 9. 30

S. N. I.  partecipagire@hotmail.it

PRESENTATO AL TEATRO COMUNALE DI AUGUSTA IL DOCUMENTARIO “CHISTA E’ A GUERRA” , DI ANTONIO CARAMAGNO E ROBERTO FURNARI

Augusta negli anni 40

 

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Oggi 18 giugno, alla presenza del sindaco, dei rappresentanti delle varie associazioni che operano per il rilancio culturale della città e di un numerosissimo pubblico, presso il teatro comunale di Augusta è stato proiettato il cortometraggio “Chista è a guerra”, un documentario  della durata di 65 minuti  progettato dall’ UNITRE (Università delle tre età) di Augusta, con il sostegno del Comune di Augusta.

 

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Da un’ idea di Antonio Caramagno e Roberto Furnari, di creare un documentario sugli anni della seconda guerra mondiale, è stato realizzato un film tutt’altro che amatoriale,  un vero capolavoro di storia raccontata dai suoi anziani testimoni. Storie, avventure e drammi degli abitanti di una delle città siciliane più duramente colpite dai bombardamenti; una raccolta di immagini, video e testimonianze inedite per rendere omaggio alla memoria degli augustani, che dalle macerie della guerra hanno saputo rialzarsi e ricostruire la propria città. 

Nel video sotto, alcune scene tratte dal documentario “Chista é a guerra”

   Giuseppe Tringali

“Dies familiae”, a Siracusa nella Chiesa Sant’Antonio di Padova il 19 giugno

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Nell’ambito delle attività pastorali dell’Ordinariato Militare in Italia, 15a Zona Pastorale della Sicilia Orientale, il Capo Servizio Interforze, Don Giovanni Salvia, con l’ Alto Comando Militare Marittimo della Sicilia, ha organizzato  per domenica 19 giugno nella Chiesa Sant’Antonio di Padova in Siracusa il “DiesFamiliae”, evento ecclesiastico per le Forze Armate e le Forze di Polizia di Siracusa e provincia. A coronamento dei tanti momenti ricreativi, il cuore dell’evento, ideato dal Cappellano Militare Don Nicola Minervini, sarà la celebrazione della Santa Messa.

Il Dies Familiae  tocca due grandi motivi: l’interesse pastorale per le famiglie vissute come cardine del sentire tale istituzione sacra come chiesa domestica, come “chiesa in miniatura” (Sant’Agostino); danno ulteriore sostegno a questo aspetto le parole di Papa Benedetto XVI, che offre ai fedeli un’immagine della famiglia come icona modellata alla Sacra Famiglia di Nazareth: dice il Santo Padre: “Care famiglie, siate coraggiose! Non cedete a quella mentalità secolarizzata che propone la convivenza come preparatoria, o addirittura sostitutiva del matrimonio! Mostrate con la vostra testimonianza di vita che è possibile amare, come Cristo, senza riserve, che non bisogna avere timore di impegnarsi per un’altra persona! Care famiglie, gioite per la paternità e la maternità”. (Zagabria 5 giugno 2011).

Il secondo motivo è legato a due anniversari che celebriamo quest’anno. Fedeltà del Tricolore dei 150 anni dello Stato Unitario, e anche i 150 anni  dalla Fondazione della Marina Militare.

Don Salvia offre nel lieto evento una lettura teologale della nostra Bandiera: nel colore Verde: la speranza, nel colore Bianco: la Fede, nel colore Rosso: la Carità. Il servizio dei Militari, delle Forze di Polizia dello Stato e quelle della Polizia locale, sono una offerta rivolta alle care genti, alle famiglie, premura operosa a difesa delle fasce deboli sul territorio e nel mare del Mediterraneo, dei disperati che chiedono dignità e libertà di vita.

Augura infine, come Capo Servizio Interforze della 15^ Zona Pastorale della Sicilia Orientale, una buona riuscita della festa in quei principi di democrazia che sono saldi nel nostro Paese, auspicando che aumenti nella coscienza delle famiglie la salvaguardia della loro unione indissolubile, sostenuta dalla preghiera, per una serenità e una pace durature.

  U.S.