AUGUSTA: ABORTI 4 VOLTE PIU’ CHE IN ITALIA, 2 PIU’ CHE IN PROVINCIA

FRANCO RISPONDE A MOSCHITTO

 

giacinto franco.jpgIn relazione alla nota del dott. Moschitto circa l’enfatizzazione e la superficialità delle informazioni sui problemi sanitari legati all’inquinamento ambientale in questi ultimo trentennio che tanto male hanno fatto e fanno vivere la popolazione augustana, mi pregio precisare:

nel 1980, a seguito del riscontro di un certo numero di gravi patologie neonatali malformative, l’aumento delle patologie tumorali indicato come netta percezione dai colleghi dell’Ospedale, l’osservazione negli ultimi anni di due grosse morie di pesci i cui esami anatomopatologici non concordavano con la teoria dell’eutrofizzazione delle alghe indicata dai consulenti delle industrie, paventando un rapporto causa-effetto con l’inquinamento industriale, decisi di informare di tanto il pretore e nel contempo di lanciare un allarme generico su quanto osservato nel mio campo specialistico neonatale.

Purtroppo gli altri colleghi, dopo aver lanciato la pietra nascosero la mano, tant’è che, oltre a dovermi interessare del monitoraggio dei nati con malformazioni in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, che coordinava le varie realtà di tutta l’Italia (IPIMC), attivarmi a fondare con le tre Università siciliane il Registro Siciliano delle Malformazioni Congenite (ISMAC), dovetti farmi carico, sotto le direttive del Ministero della Sanità, di uno studio epidemiologico su tutte le cause di morte dal 1951 al 1980, studio utilizzato penalmente dal pretore Condorelli.

Non è un caso che i risultati di tale studio, ritenuti molto importanti, fossero stati poi continuati dall’81 al 2000 dallo stesso Ministero della Sanità.

Analoghi studi furono condotti dall’Assessorato Regionale della Sanità e, negli ultimi 15 anni, dall’ASL, con l’istituzione del registro delle patologie e dei tumori.

Ormai, senza ombra di dubbio, è stato dimostrato che l’aumento dei tumori, oltre che di determinate e specifiche patologie, e l’aumento di particolari malformazioni, riconosce un preciso rapporto di causa-effetto con l’inquinamento industriale.

A proposito di quest’ultimo punto, prova ne è la dimostrazione, con il mio ultimo studio, della notevole presenza di metalli pesanti (specie Hg, Pb ed Al) nei capelli di donne in età fertile, e i risultati dell’inchiesta Mare Rosso, dove il mercurio e le diossine, oltre che nei capelli, sono state riscontrate in notevole quantità finanche nel latte materno. Riporto le conclusioni della perizia ”Mare Rosso dove si fa presente come l’abortività ad Augusta è doppia rispetto alla provincia di Siracusa e quadrupla rispetto al valore nazionale e che 1/3 di questi aborti, sono da riferire a gravi malformazioni del sistema nervoso centrale fetale. Il tutto da attribuire al mercurio a causa del maggior consumo di pesce della popolazione augustana rispetto al resto della Provincia.

Dire queste cose della propria Città sicuramente fa molto male, ma non è nascondendo la testa sotto la sabbia o cercando di minimizzare che il problema possa essere risolto.

Sicuramente, a suo tempo, la stampa calcò la mano sull’ informazione, si ottenne in ogni caso di mettere un freno all’inquinamento indiscriminato e fuori ogni controllo delle industrie (vedi l’entrata rapida in funzione del depuratore IAS).

Purtroppo, a parere del Ministero della Sanità, le conseguenze di tale inquinamento persisteranno nelle generazioni future, e pertanto interventi prioritari e non procrastinabili sono le bonifiche ambientali, al momento bloccate (vedi rada di Augusta).

Concordo con il dott. Moschitto che sarebbe criminale depotenziare l’’ospedale di Augusta che andrebbe invece incentivato nei riguardi della diagnostica preventiva, al fine di poter intervenire precocemente sulle patologie di cui la popolazione risulta a rischio effettivo e sicuramente non psicologico.

Giacinto Franco, pediatra

AUGUSTA: ABORTI 4 VOLTE PIU’ CHE IN ITALIA, 2 PIU’ CHE IN PROVINCIAultima modifica: 2011-07-15T09:11:49+02:00da leodar1
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