Giochi in città R-evolution

Giochi in città R-evolution a Villasmundo

045.JPGVi ricordate in TV “Giochi senza frontiere”, trasmissione che ha fatto epoca in cui squadre di vari paese europei, tra cui l’Italia, si affrontavano con spirito di assoluta correttezza in giochi divertenti e originali, ogni volta diversi e ogni volta in una differente città europea, in cui una squadra poteva giocare il jolly nel gioco in cui si sentiva più forte?

Ecco, nello spirito di questa famoso gioco televisivo e con le stesse regole, è iniziato ieri sera a Villasmundo, cittadina del comune di Melilli (che ha dato il suo patrocinio), grazie all’Associazione Culturale “Sciuscià”, la tre-giorni di “Giochi in città – R-evolution”. Due dei soci fondatori di questa associazione ci hanno dichiarato, in un’intervista prima del fischio d’inizio, che il loro scopo era far rivivere le emozioni e il divertimento di un evento simile che si è svolto sempre a Villasmundo negli anni ’80 e ’90 e che si chiamava “Giochi senza quartiere”.

E dobbiamo ammettere che ci sono riusciti alla grande perché l’organizzazione è stata semplicemente perfetta: sono riusciti a coinvolgere 100 ragazzi dai 15 ai 25 anni divisi in dieci squadre, ognuna delle quali era caratterizzata da un nome di battaglia, un nickname, e dalle magliette di un colore diverso per ogni squadra che era composta, in modo equo per la “par condicio” e le “quote rosa”, da 5 ragazzi e 5 ragazze. Nove delle dieci squadre erano di Villasmundo, una era “ospite” della vicina città di Augusta, diciamo in trasferta. I 100 ragazzi sono stati “sistemati” su una tribuna di fronte al “campo di gioco” (la piazza principale di Villasmundo) e con molta correttezza e fair play, parola amata e usata dai giudici della televisiva “Giochi senza frontiere”, sono entrati nello “spirito” della serata divertendosi e coinvolgendo nel loro divertimento il pubblico presente, soprattutto, naturalmente, le famiglie.

Per spirito puramente “campanilistico” vogliamo dirvi che la squadra “ospite” di Augusta era composta da giovani appartenenti al “Centro Zucca”, un luogo di aggregazione e prevenzione del disagio giovanile sito in via Marina Ponente, in cui ragazzi e ragazze possono sempre trovare ascolto, accoglienza, musica, gioco, informatica e tanto altro grazie a operatori (psicologi, sociologi, animatori) preparati e attenti. Ed  è un po’ anche a questa struttura megarese che l’associazione culturale Sciuscià di Villasmundo, che ha organizzato questa formidabile tre-giorni di “Giochi in città”, si ispira:ci hanno dichiarato che il loro sogno e il loro scopo ultimo è quello di creare un centro di questo tipo per i ragazzi di Villasmundo.

E sempre per puro “campanilismo” (se non si fosse capito chi scrive vive ad Augusta) concludiamo con una nota di colore: la prima gara di esordio, per scaldare il campo di gioco ed entrare nello spirito della gara, che era il classico “tiro alla fune”, è stata vinta, dopo varie manches (come direbbero gli storici giudici di “Giochi senza frontiere”), dalla compagine del Centro Zucca di Augusta che, in gara, ha come nickname “Team Impact”, la “Squadra dell’Impatto”…e che impatto iniziale!!!

Vogliamo tributare i nostri più calorosi e sentiti complimenti all’Associazione Culturale SCIUSCIA’ di Villasmundo per la perfetta organizzazione e auguriamo loro di poter ripetere questo evento ma, soprattutto, di poter realizzare il loro sogno.

        Daniela Domenici

Nave Comandante Borsini rientra dall’Operazione “Atalanta”

Il rientro avviene ad Augusta la mattina del 16 Agosto dopo due mesi dalla partenza.

 borsini in anti-pirateria.jpgIl  16 agosto, alle ore 10.00 circa,  dopo 84 giorni di missione nelle acque dello stretto di Bab El Mandeb, del Golfo Persico e del Golfo di Aden, rientra nella Base Navale di Augusta (SR), il Pattugliatore “Borsini”, del “Comando Forze da Pattugliamento per la Sorveglianza e la Difesa Costiera” di sede ad Augusta, comandato dal Capitano di Fregata Angelo Bianchi.

Ad attenderlo, oltre ai famigliari dell’equipaggio, composto prevalentemente da personale siciliano, il Comandante delle Forze da Pattugliamento, Contrammiraglio Roberto Camerini.

L’Unità aveva lasciato il porto di Augusta lo scorso 24 maggio, alla volta delle lontane acque del Golfo Persico scortando il Pattugliatore irakeno Fateh, prima Unità della Marina Militare della Repubblica dell’Iraq che, costruita ed allestita in Italia, doveva trasferirsi presso la propria base nel sud del paese.

Ultimata la scorta e prima di essere assegnato alla missione di antipirateria, l’Unità ha svolto attività addestrativa congiunta con le Marine dei paesi rivieraschi del Golfo Persico, quali Kuwait, Emirati Arabi Uniti e Oman .

 Al termine di tale impegno ha partecipato sotto l’egida dell’Unione Europea all’Operazione “ATALANTA”. Nel corso della stessa Nave Comandante Borsini è stata inserita nel dispositivo aeronavale europeo in supporto alle Risoluzioni delle Nazioni Unite nr. 1814, 1816, 1838 e 1846 e finalizzata alla protezione del traffico mercantile dagli atti di pirateria ed alla salvaguardia della libera navigazione in alto mare. In particolare gli è stata assegnata la responsabilità di scortare quattro convogli per l’attraversamento dallo stretto di Bab el Mandeb all’Oceano aperto e viceversa. Nei periodi intercorsi tra le scorte l’Unità ha svolto compiti di pattugliamento e sorveglianza nelle acque dell’Oceano Indiano rese particolarmente agitate dall’insistenza del Monsone estivo.

Nel periodo di missione l’Unità italiana ha sostato nei porti di Djibouti, Salalah (Oman), ed ha percorso 14.000 miglia pari a 25.928 km.

In sintesi Nave Comandante Borsini, nel periodo del suo impiego fuori area, ha contribuito a tutelare efficacemente la libera circolazione dei traffici marittimi, gli interessi economici nazionali e internazionali ricevendo ampi apprezzamenti ed attestazioni di stima  all’interno delle forza navale multinazionale.

 

Riconsegnata la carta d’identita’ a don Prisutto

090731 acquagiardino 018.jpgBrucoli 11 agosto – Mi è stata riconsegnata da una funzionaria della prefettura di Siracusa la carta d’identità che avevo spedito al capo dello stato insieme ad un dossier sulla vicenda relativa alla ricostruzione dell’Adonai.

Ormai  l’unico mezzo per farsi sentire è la protesta, anche se non sempre è necessario avere i grandi titoli sulla stampa.

Questo tipo di protesta l’avevo già sperimentato nel 1991, quando inviai a Cossiga la carta d’identità per il “silenzio di stato” sul terremoto del 1990. La mia carta d’identità se la sono trovata sul tavolo Cossiga, Scalfaro, Ciampi e anche Napolitano.

Ci sono però, presidenti e presidenti: qualcuno come Cossiga e Ciampi hanno deciso di non rispondere: Scalfaro dovette venire in Sicilia nel 1996. Napolitano ancora non sappiamo. In verità anche Cossiga e Campi in Sicilia ci sono venuti, ma per fare i turisti e per fare passerella. Cossiga scese in Sicilia, a Gela, nel gennaio 1991 ma non ebbe il tempo né la volontà di vedere le tendopoli del terremoto avvenuto il mese prima; Ciampi nel 2005 ha preferito “benedire” a Siracusa la targa di pietra con  cui si dichiarava un pezzo del nostro territorio “patrimonio dell’umanità” mentre ha ritenuto inopportuno fare anche una brevissima sosta nel triangolo Augusta-Priolo-Melilli, la “pattumiera dell’umanità”.

Intanto il presidente Napolitano va’ a Stromboli, in vacanza.

In vacanza, in queste stesse ore ci sono (o sono in procinto di andarci), credo, anche quelli che da 15 mesi mi devono dare delle risposte.

Le stesse persone, a cui come cittadino mi sono rivolto e che non si sono degnate di rispondere affatto o di rispondere nei tempi biblici della burocrazia nelle prossime ore o giorni arriverà, su sollecitazione della presidenza della repubblica, una lettera a firma del prefetto di Siracusa.

Staremo a vedere se queste stesse persone, irraggiungibili ancor prima del terremoto dell’Abruzzo, siano ancora “fuori stanza”, “in missione”, “in televisione” oppure “im-boscate”.

Potranno non rispondere al comune cittadino, ma non potranno esimersi dal rispondere al rappresentante del governo che ha promesso di “tenermi informato” (ferie permettendo).

In prefettura, magra consolazione, stamattina mi son sentito dire: “Se fossimo stati in un’altra regione ….”.

Beh, le stesse parole erano state fissate in una serie di vignette del 1997-98 ma che sono ancora attuali e lo saranno ancora per un bel po’ di tempo.

Intanto in attesa delle risposte, dei mancati collaudi e delle omissioni di atti d’ufficio, il santuario rimane chiuso, negato ai fedeli e ai gruppi.

E per innaffiare l’area verde del santuario aspettiamo il temporale di mezz’agosto.

Grazie alla burocrazia regionale.

      Il Rettore  Sac. Prisutto Palmiro

45^ traversata dello stretto di messina

Giovani nuotatori augustani premiati alla 45^ traversata dello Stretto di Messina

 

 

PIC062.jpgDomenica 9 Agosto si è svolta la “45^ edizione della traversata dello Stretto di Messina – trofeo Mimmo Chirico”, gara internazionale di nuoto di fondo organizzata dal Centro Nuoto Sub di Villa San Giovanni e che anche quest’anno ha visto la partecipazione di un centinaio tra i migliori atleti di nuoto di tutte le categorie, compresa quella dei diversamente abili, con la partecipazione del paralimpico Salvatore Cimmino il quale, finita la  traversata della Manica, si è cimentato in questa dello Stretto vincendo nella sua categoria. Un percorso a nuoto di 5200 metri con partenza poco dopo le ore 10.30 da Capo Peloro Punta Faro di Messina e arrivo alle ore 11.30 circa a Punta Pezzo – Faro Cannitello di Villa San Giovanni. Ogni atleta e’ stato  supportato da un esperto barcaiolo che lo ha guidato fino all’arrivo, trattandosi di un percorso notoriamente ostacolato dalle correnti che rende questa gara tra le più belle e suggestive del mondo.

Ha vinto il campione Andrea Volpini, seguito da Simone Ercoli,  vincitore della traversata del 2006 e Filippo Pupulin, mentre nel settore femminile è arrivata prima Nicoletta Simonazzi.

Tra le categorie, hanno ricevuto i primi premi anche i giovani atleti augustani Nicolo’ Di Maura della ctg. cadetti, Claudio Polizzi della ctg ragazzi, Diletta Cucè e Adriana Migliorini della ctg ragazze, tutti nuotatori dell’ “A.S.DIL.CENTRO NUOTO MEGARESE ” di Augusta,  allenati dalla solare e dinamica istruttrice Antonella Aprile la quale, oltre ad occuparsi della preparazione, quella mattina ha voluto lei stessa mettersi alla guida di un mezzo Renault per accompagnare le giovani promesse, cappellino in testa, fino a Faro Cannitello di Villa San Giovanni. Si è trattato di un appuntamento importante per chi è impegnato in questa disciplina, una gara di resistenza e di strategia oltre che una vera sfida uomo-mare, se si considerano le caratteristiche acque dello stretto e  le correnti con le quali il nuotatore, partendo dalla Sicilia, deve fare i conti per tutto il tragitto nel raggiungere quanto più velocemente le coste della Calabria.

 

      Giuseppe Tringali

 

LA 70^ FIERA CAMPIONARIA INTERNAZIONALE DI MESSINA RIEVOCA LA BATTAGLIA DI LEPANTO

 

 

 LEPANTO: UN MOMENTO PER RICORDARE LA STORIA

 

FOTO N. 4 - TRUPPE SPAGNOLE.JPGMessina – Il 6 agosto 2009 ha avuto luogo la rievocazione storica in costumi d’epoca di momenti legati alla battaglia di Lepanto, con l’arrivo a Messina di don Giovanni d’Austria ed il saluto del Senato messinese. Una delle tante iniziative portate avanti dal Commissario Straordinario Fabio D’Amore e dal suo staff per la 70^ edizione della Fiera Campionaria Internazionale di Messina.

Una Fiera nuova, innovativa, dove si è riuscito a realizzare una stretta sinergia fra economia, cultura e spettacolo. Il luogo ed il nome di Lepanto sono strettamente legati alla storia militare del Mediterraneo. Sono ben otto, infatti, le occasioni durante le quali la località greca e il suo golfo sono stati teatro di scontri o battaglie, dal 429 a.C., al 1688 quando la flotta veneziana di Francesco Morosini strappò nuovamente la città ai Turchi. Ma è naturalmente il grande scontro del 1571 tra la flotta cristiana e quella ottomana ad averne consacrato l’epopea e ad averne assicurato la fama.

Alla rievocazione storica nel capoluogo peloritano, organizzata dalla “Marco Polo System” in collaborazione con l’Associazione “Aurora” e sostenuta dalla Fondazione Bonino Pulejo, erano presenti due delegazioni provenienti da Venezia (dott. Piero Pettenò) e dalla FOTO N. 5 - CORTEO STORICO.JPGcittà di Lepanto (il sindaco dott. Thanasis Papathanasis) in Grecia: in loro onore si è svolta, nella mattinata, una regata velica, promossa dal Comandante della Capitaneria di Porto di Messina Nunzio Martello e da Irene Gitto, responsabile della comunicazione e promozione (Project Leader). Massima adesione da parte dei principali circoli velici locali, eredi e prosecutori delle tradizioni marinare peloritane, e di numerosi appassionati di nautica. Partenza alle ore 11.30 dalla “Lega Navale” a Pace, rotta sotto costa per Capo Peloro, giro di boa e ritorno nella rinomata località turistica messinese.

Nel pomeriggio, alle ore 18.30, l’evento storico, con figuranti, rappresentanti varie squadre della flotta cristiana, armigeri e sbandieratori, in costume d’epoca, sotto la direzione artistica Del professore Enzo Caruso e la sceneggiatura dell’architetto Nino Principato. Rispettato il programma, con la formazione di un corteo storico che, inizialmente, ha attraversato il porto di Messina partendo dal Forte “S. Salvatore” (grazie al supporto della Capitaneria di Porto di Messina,  della Marina Militare e delle barche paciote dei circoli veloci e dei pescatori della riviera) fino alla Marina del Nettuno. Successivamente, sfilando, è entrato nel complesso fieristico dove il “Senato” peloritano ha reso gli onori a don Giovanni d’Austria, comandante della flotta cristiana: gli attori messinesi Mauro Failla e Pippo Luciano hanno interpretato i personaggi di don Giovanni e dello Stratigò della città di messina.

Dopo la premiazione per la regata velica ed un momento dedicato alla poesia, a cura di Maria Costa, la serata si è conclusa, alle 22.00, con il concerto “La Croce e la Luna” dei “Truvatura”, gruppo emergente nel panorama musicale tradizionale siciliano, i quali hanno portato in piazza “[…] il mito e l’impresa, lo scontro musicale insieme al colore ed al sapore mediterraneo […]”.

 

       E. C.

Un sogno ambizioso: l’Università della pizza

paolini.jpgAugusta. Dietro il bancone, davanti al forno  a legna che arde da ore , si rivolge a un suo collaboratore,  con atteggiamento paterno , ma con il tono severo del maestro esigente, non disgiunto, però, da un artistico esprit de finesse, e gli dice: Ricordati che per fare una buona pizza devi metterci anche un pizzico di poesia”. Evidentemente, fuor di metafora, intende dire che non bastano gli ingredienti di base e quelli supplementari per riuscire a preparare una pizza eccellente. Occorre un acuto spirito di osservazione, bisogna essere in grado di saper “rubare” i segreti dello chef, che in francese vuol dire “capo”, ma è necessario, soprattutto, avere lo spirito dell’inventiva.  Nel forno, da ore, oltre ai pezzi di legno, bruciano bucce di mandorla. E’ una novità, questa, introdotta, insieme ad altre, da Pippo Paolini, rubicondo pizzaiolo 53enne, siracusano di Ortigia, dove vive, che, da trent’anni,  conduce con successo costante una rinomata pizzeria in Augusta, su l Lungomare Rossini. Il 2009 è l’anno del paolini2.jpgtrentennale e già Paolini, circondato dal nutrito stuolo dei suoi collaboratori,  s’è fatto fotografare e, attraverso alcune gigantografie, opportunamente localizzate, ha ringraziato il pubblico  di Augusta e oltre, che gli ha consentito  di raggiungere un successo che trent’anni fa  il ventitreenne Paolini non si sognava  lontanamente. Nel 1979, Pippo era venuto al sèguito del padre, con i suoi fratelli, per tentare una via diversa da quella che conduceva il nonno paterno, che faceva l’oste in Ortigia. Il padre di Pippo aveva studiato alla scuola alberghiera e aveva fatto pure il maitre d’hotel  nella famosa Costa Smeralda  in Sardegna. Fatto un rapido giro in Augusta, i Paolini adocchiarono un caratteristico ristorante-pizzeria affacciato sul mare, ma fuori del centro storico e con la possibilità di una discreta (allora) area di parcheggio. Il titolare del ristorante, gestore di una fornitissima bottega di generi alimentari, forse, aveva fatto il passo più lungo della gamba o, forse, quello della ristorazione non era il suo mestiere. Il locale non andava a gonfie vele. I Paolini, in breve, si accordano e ne rilevano la gestione, mantenendo il vecchio nome “La gòmena”. Nel breve giro di qualche anno, Pippo, il maggiore dei fratelli, prende le redini e, con lungimiranza, si rende conto che non conviene mantenere un ristorante. E’ più produttivo tenere aperta una pizzeria, solo di sera, dalle 19 a mezzanotte. Pippo studia come un matto per migliorare il prodotto,  va a  scuola da pizzaioli prestigiosi, si aggiorna, si specializza in acrobazie per far colpo sul pubblico, punta  sulla qualità dei prodotti e sul contenimento dei prezzi. Altro che fast food all’americana! Il vero cibo veloce, nutriente e sano è quello mediterraneo: è la pizza. La formula ha successo, anche perché Paolini fa le cose davvero per bene. Usa la farina di soia, i pomodori pelati senz’acqua, pochissimi lieviti e… tanta poesia. I clienti non  devono prenotare e nemmeno fanno  la penitenza ai tavoli, sgranocchiando patatine in salsa piccante in attesa della pizza. Paolini, diventato maestro,  si circonda di numerosi allievi e li mette sùbito alla prova ogni sera, sotto la sua diretta supervisione. Dietro il bancone sembra di vedere quasi una catena di montaggio: chi lavora la pasta, chi vi sparge altra farina, chi mette gli ingredienti e i supplementi, chi inforna echi… sforna. Dall’altro lato, si muovono colorati e veloci, gli altri  numerosi  collaboratori:  gli addetti di sala , che sono tutti maschi,  come i fratelli di Pippo,  che sono stati con lui fino a qualche anno fa, come i due figli che stanno anch’essi dietro al bancone, alla cassa o al reparto mescita.I Pippo diventa celebre in svariati concorsi per maestri pizzaioli sparsi nel mondo e viene intervistato da giornali quotidiani e da altri media,  RAI  in testa a Salsomaggiore, dove, ogni anno, viene organizzato il concorso di Miss Italia. Pippo diventa campione mondiale di pizza “acrobatica” e comincia a inanellare un primato dopo l’altro. A Lientz, in Austria, realizza la pizza più lunga del mondo, oltre 149 metri,  ma non si accontenta e sta già pensando di battere  il suo stesso record. La sua fama cresce e i suoi fratelli,  Angelo e Salvo, cresciuti alla sua ombra, decidono il gran passo: aprire una pizzeria a Malta, sempre, però sotto la tutela del fratello  campione.  La fama di Pippo  vola oltre oceano, addirittura in Brasile. Nella terra  colonizzata dai portoghesi  Pippo viene incoronato “ Re” della pizza. Oggi fa la spola tra Augusta e Rio. Ha un sogno nel cassetto. Vorrebbe istituire ad Augusta “L’università della pizza”. Per ora si accontenta di ringraziare i suoi clienti  nell’anno del trentennale e non dimentica che nella pizza bisogna sempre mettere un pizzico… di poesia.

                   Giorgio Càsole

Conviviale Estiva del Kiwanis Club Augusta

kiwa%20logo.jpgNel corso delle Conviviale Estiva del 12 luglio scorso, il Presidente Purgino ha presentato gli ultimi tre services dell’anno sociale 2008-2009 del Kiwanis Club Augusta. Il progetto di “birdwatching”, di cui in sala era esposto il modellino plastico e del quale il Presidente Purgino ne aveva annunciato la futura realizzazione nello scorso ottobre, ha già ottenuto l’approvazione della Soprintendenza di Siracusa ed è alla firma del dirigente del Comune di Augusta. Il progetto consentirà al Kiwanis di donare alla città un primo capanno di avvistamento, da posizionare nella Ex Salina Regina, per permettere alle scolaresche e a tutti coloro appassionati di fotografia o solamente naturalisti, di poter ammirare gli uccelli di svariate specie che periodicamente transitano o stazionano nelle nostre saline. Il progetto è stato sviluppato con la convinzione che la prima installazione possa essere da stimolo per creare nelle zone umide di Augusta un percorso naturalistico.

Un altro importante impegno del Kiwanis, sempre attento alle necessità delle realtà meno fortunate, era quello di donare all’A.S.D. Il Faro O.N.L.U.S. il sistema “Guidosimplex”, un ausilio che permetterà agli atleti disabili dell’Associazione di poter guidare l’automobile in modo totalmente autonomo senza la presenza dell’autista accompagnatore. La necessità di disporre di tale sistema è emersa durante un incontro che il Presidente Purgino ha avuto nel recente passato con i responsabili di questa Associazione, presieduta da Giovanni Spadaro, e con l’atleta Alessandro Settipani. La necessità dell’Associazione ha trovato subito positivo riscontro all’interno del Club ed è nato il progetto-service che è stato brillantemente realizzato con la riconsegna all’Associazione del monovolume sul quale è stato installato il sitema “Guidosimplex”.  Ricordiamo che l’A.S.D. il Faro con i suoi atleti ha partecipato a gare di nuoto a carattere nazionale, tra cui la traversata a nuoto dello stretto, ed a gare di handy-bike ottenendo buoni piazzamenti al giro del Veneto, a quello della Romagna e a quello della Toscana. Nel 2006 e nel 2009 inoltre  l’Associazione  ha partecipato alla maratona di Roma.

La realizzazione del service si è potuta concretizzare anche grazie al sostegno della Greenambiente, una società che opera nel territorio e  che ha mostrato subito molta sensibilità nell’accogliere la richiesta del Kiwanis.

L’ultimo service del Kiwanis è stato rivolto, come spesso è accaduto negli anni scorsi, alla Fraternita di Misericordia, una grande Associazione di volontariato che opera ad Augusta da 25 anni al fianco delle persone che soffrono e che necessitano di assistenza, alla quale è stata donata una somma in denaro per l’acquisto di attrezzature necessarie all’espletamento della loro meritevole attività.

Navigando tra le note

navigando.jpgDelizioso gioco di parole per definire un evento musicale che sta avendo luogo in uno dei borghi marinari più belli e particolari della povincia di Siracusa: Brucoli, frazione della città di Augusta.

Il settore “fantasia” del centro Zucca, un centro di aggregazione giovanile “pensato per i giovani…realizzato con i giovani”, come recita il loro motto, dai 15 ai 25 anni, insieme agli altri settori, ha organizzato questa serata nella piazzetta principale di Brucoli in cui si stanno esibendo alcuni gruppi musicali giovanili della città più uno ospite, proveniente dalla vicina Melilli, perchè entrambi i comuni appartengono allo stesso distretto socio-sanitario D 47 che insieme alla cooperativa C.R.A.S.S hanno collaborato a far sì che questa serata avesse luogo.

Le bands  che si alterneranno sul palco sono:

– asso di picche
– the gasp
– the south punk
– xterica
– audiofobi+helgast
– jamacrew

– moonflowers

– eken

Queste due ultime hanno la particolarità di essere composte da sole donne e il gruppo “in trasferta” si chiama “hammer”.

Il Centro Zucca ha fortemente voluto questa serata per due motivi:

–      per dare visibilità a queste realtà musicali esistenti in città, dar loro modo di farsi ascoltare e apprezzare

–      per far sapere, in anteprima, che verso ottobre-novembre ripartiranno, presso il centro che, per chi non lo sapesse, è ubicato in via Marina Ponente 13, i corsi di musica per imparare a suonare alcuni strumenti, corsi che erano già stati avviati con successo prima che il centro fosse costretto a chiudere. Il centro Zucca offre spazi liberi per stare insieme e dar vita a percorsi, incontri e laboratori a sostegno del protagonismo e della creatività giovanili.

I settori che si possono trovare in questo Centro sono, oltre al già citato “fantasia” e “musica”:

–      teatro

–      computer/internet

–      cineforum

–      centro ascolto

–      sportello di orientamento

Se volete maggiori informazioni sulle attività del Centro, che è aperto dal lunedi al venerdi dalle 16.00 alle 20.00 ed il sabato dalle 15.00 alle 19.00, potete telefonare al 0931-976595 o inviare una mail a centro.zucca@alice.it

 

          Daniela Domenici