Il pesante lavoro alle saline, sotto i raggi dell’ardente sole,la gioia del gioco e della compagnia degli amici,la misteriosa Torre Avalos sperduta in mezzo al mare, i Forti Garsia e Vittoria, il gigantesco Hangar circondato dalla vegetazionee l’incantevole santuario della Madonna dell’Adonai, rivolto all’infinità dell’azzurro mare, la suggestiva fusione del bianco, nero e dei caldi colori delle scene, gli estasianti paesaggi di una città ormai diversa: questo in sintesi è il racconto del video che noi studenti della II A e della II B del liceo classico, insieme ad altri ragazzi,stiamo realizzando nell’àmbito del progetto “Far conoscere per amare e rispettare il territorio” bandito dall’Unitredi Augusta, per consentire ai più giovani di conoscere e amare, appunto, la nostra città, con i suoi monumenti e le sue tradizioni, e il territorio circostante.
Il Santuario Mariano Adonai, l’inusuale discussione al solito bar del sabato mattino, in compagnia di due amici, attorno all’ennesima tazzina di caffè con panna montata; a dire il vero avremmo dovuto essere in quattro quel giorno, come di consuetudine, ma il nostro quarto uomo proprio quel giorno pare fosse impegnato.
Cosa c’entrasse piuttosto il caffè con il sacro, questo proprio io non so, ma il santuario della Madonna Adonai, sul monte Gisira di Brucoli avrebbe potuto, nella lettura dei segni, sposarsi con l’idea di andare alla scoperta di quel luogo sacro per trascorrere una giornata diversa ………. e quello era l’argomento di discussione di quel sabato mattina.
Ora, se l’ illustre prelato arcivescovo di Siracusa Giuseppe Bonfiglioli ebbe a dire, così come citato nell’autorevole <Notiziario Storico di Augusta>, che sarebbe un’ipotesi seriamente attendibile la presenza di San Pietro a Siracusa, in quanto l’apostolo potrebbe avervi fatto scalo più d’una volta durante i suoi viaggi dall’Oriente all’Occidente, la presenza di San Paolo a Siracusa, giusto per rientrare nel tema sacro attorno a una tazzina di caffè è, invece, certezza storicamente documentata.
D’altronde, l’ Evangelista San Luca, medico personale e fedele compagno dell’apostolo, nella descrizione del viaggio fortunato da Cesarea di Palestina alla volta di Roma e dopo il naufragio di Malta, attesta: << Approdati a Siracusa, vi sostammo tre giorni>> (Atti 28,12).
“ Il crisma della presenza apostolica a Siracusa – continua l’arcivescovo nelle sue rivelazioni – è stato indubbiamente un seme fecondo, se consideriamo la serie imponente di monumenti cristiani, e in particolare i numerosi cimiteri che a tale riguardo rendono Siracusa seconda solo a Roma “ – “L’abbondante documentazione monumentale presuppone l’esistenza di una comunità cristiana già in precedenza regolarmente organizzata, così da consentire di ritenere che la Chiesa Siracusana risulta gerarchicamente costituita almeno a partire dall’inizio del II sec., avvertendo che a tale epoca deve assegnarsi San Marziano, primo Vescovo storicamente certo.”
Fra questi monumenti, per quanto riguarda la zona di Augusta, le catacombe di Mulinello e il maestoso santuario protocristiano della Madonna Adonai, a Brucoli.
Immerso in uno scenario paesaggistico raro e incontaminato, si potranno ammirare, tra l’altro, alcune grotte naturali che si aprono lungo una fenditura del pianoro della Gisira dove in esse, durante il periodo delle persecuzioni cristiane ordinate dagli imperatori Decio e Valeriano, trovarono rifugio i primi cristiani e fra loro San Agatone, San Neofito e Santa Epifania, mentre l’origine del santuario trova fondamento storico negli atti dei SS. Alfio, Filadelfo e Cirino, essendo questo il più antico santuario mariano della Sicilia.
Ed è la più grande di quelle grotte, adibita dai cristiani ad oratorio, ad essere intitolata alla Mater Adonai, mentre l’antichissima effige di Maria SS Adonai che sorregge il Divin Pargolo si può ancora oggi ammirare nella parete di fondo della grotta, dove allora fu dipinta sulla viva roccia.
Brucoli 11 agosto – Mi è stata riconsegnata da una funzionaria della prefettura di Siracusa la carta d’identità che avevo spedito al capo dello stato insieme ad un dossier sulla vicenda relativa alla ricostruzione dell’Adonai.
Ormai l’unico mezzo per farsi sentire è la protesta, anche se non sempre è necessario avere i grandi titoli sulla stampa.
Questo tipo di protesta l’avevo già sperimentato nel 1991, quando inviai a Cossiga la carta d’identità per il “silenzio di stato” sul terremoto del 1990. La mia carta d’identità se la sono trovata sul tavolo Cossiga, Scalfaro, Ciampi e anche Napolitano.
Ci sono però, presidenti e presidenti: qualcuno come Cossiga e Ciampi hanno deciso di non rispondere: Scalfaro dovette venire in Sicilia nel 1996. Napolitano ancora non sappiamo. In verità anche Cossiga e Campi in Sicilia ci sono venuti, ma per fare i turisti e per fare passerella. Cossiga scese in Sicilia, a Gela, nel gennaio 1991 ma non ebbe il tempo né la volontà di vedere le tendopoli del terremoto avvenuto il mese prima; Ciampi nel 2005 ha preferito “benedire” a Siracusa la targa di pietra con cui si dichiarava un pezzo del nostro territorio “patrimonio dell’umanità” mentre ha ritenuto inopportuno fare anche una brevissima sosta nel triangolo Augusta-Priolo-Melilli, la “pattumiera dell’umanità”.
Intanto il presidente Napolitano va’ a Stromboli, in vacanza.
In vacanza, in queste stesse ore ci sono (o sono in procinto di andarci), credo, anche quelli che da 15 mesi mi devono dare delle risposte.
Le stesse persone, a cui come cittadino mi sono rivolto e che non si sono degnate di rispondere affatto o di rispondere nei tempi biblici della burocrazia nelle prossime ore o giorni arriverà, su sollecitazione della presidenza della repubblica, una lettera a firma del prefetto di Siracusa.
Staremo a vedere se queste stesse persone, irraggiungibili ancor prima del terremoto dell’Abruzzo, siano ancora “fuori stanza”, “in missione”, “in televisione” oppure “im-boscate”.
Potranno non rispondere al comune cittadino, ma non potranno esimersi dal rispondere al rappresentante del governo che ha promesso di “tenermi informato” (ferie permettendo).
In prefettura, magra consolazione, stamattina mi son sentito dire: “Se fossimo stati in un’altra regione ….”.
Beh, le stesse parole erano state fissate in una serie di vignette del 1997-98 ma che sono ancora attuali e lo saranno ancora per un bel po’ di tempo.
Intanto in attesa delle risposte, dei mancati collaudi e delle omissioni di atti d’ufficio, il santuario rimane chiuso, negato ai fedeli e ai gruppi.
E per innaffiare l’area verde del santuario aspettiamo il temporale di mezz’agosto.