Zecche uccise con la fiamma ossidrica

zecca.jpgLe zecche uccise con la fiamma ossidrica. Possibile?  Sì, è possibile.  E’ accaduto ad Augusta in una delle zone più belle del litorale: Punta Izzo. In quella zona esistono tre stabilimenti balneari, ufficialmente denominati elioterapici, riservati ai dipendenti civili, ai sottufficiali e agli ufficiali della base navale di Augusta.  In anni passati, di questi tempi , l’amministrazione comunale provvedeva a sistematiche opere di disinfestazione. Oggi le casse comunali, evidentemente, si sono talmente impoverite che non è possibile procedere a bonificare almeno le aree più soggette all’invasione  di questi e altri fastidiosi parassiti . C’è un’altra zona, oltre a quella di Punta Izzo, che è presa di mira. E’ la zona delle ex saline dove sono state costruite numerose case, un vero e proprio villaggio, che, sia detto per inciso, ogni anno viene sistematicamente allagato con l’arrivo degli acquazzoni. Questo “villaggio” è letteralmente assalito dalle zanzare che, in questo periodo, diventano più aggressive, tanto chi  vi abita è costretto a ricorrere a ogni mezzo disponibile per proteggersi: zanzariere,  fornellini con piastrine che emettono veleni, zampironi , spray medicinali, ecc: una formidabile batteria  che, a volte, è impotente, come si sono rivelati inefficaci tutte le risorse per eliminare le zecche negli stabilimenti di Punta Izzo. La fiamma ossidrica sembra essere l’unico mezzo in grado di sterminarle.  A Punta Izzo, però, la disinfestazione è stata attuata in tempi da primato, a cura del direttivo del circolo “elioterapico”, anche se, in un primo tempo, si è dovuto fare corso a mezzi troppo decisi per debellare alcune specie di zanzare troppo aggressive.

       Giorgio Càsole

Bollette pazze

acqua.jpgE’ tempo di “bollette pazze”, ma è anche tempo di bollette-lumaca. Non  pochi cittadini di Augusta si sono rivolti a chi scrive per denunciare il fenomeno nuovo, ma non per questo meno fastidioso, delle bollette inviate dal nuovo carrozzone politico SAI 8, nato per riscuotere le tariffe sul consumo dell’acqua, imposte da un altro carrozzone che ha per nome ATO 8.   Si stava meglio quando si stava peggio, cioè quando i Comuni gestivano in proprio il servizio idrico. Ad Augusta c’era un ufficio ,con pochi impiegati, che funzionava benissimo, anche perché era facilmente raggiungibile dai cittadini,l’attesa non era lunga e le risposte venivano date nei tempi dovuti, con reciproca soddisfazione.  L’adesione del Comune di Augusta al consorzio  ATO che cosa ha portato di buono? Ha peggiorato anzi il rapporto con i cittadini-utenti. L’ufficio è stato sottratto alle competenze comunali e occorre andare  in periferia, in contrada San Lorenzo, solo in alcune ore di alcuni giorni per poter interloquire con gli addetti, dopo lunghe file di attesa. Pensate alle persone  anziane, sole, o ai normali poveri cristi che devono  chiedere un permesso dal lavoro per sbrigare faccende del genere. Ma non è tutto. Le bollette prima venivano  spedite una volta l’anno. Oggi no. La SAI8 le spedisce ogni due mesi, come fanno l’ENEL e la Telecom. Mentre, però, per queste due aziende la ratio c’è giacché  sarebbe troppo oneroso pagare una volta l’anno,  dal momento  che le bollette hanno una certa “consistenza”, qui sulle bollette sono esposte cifre dell’ordine di dieci-venti euro per il consumo delle  comuni abitazioni.  E’ corretto vessare i cittadini in questo modo, soprattutto se si pensa che non solo ogni due mesi devono sottostare alle file per pagare, ma, in più,  per ogni bollettino bisogna aggiungere oltre un euro per il servizio postale?. Non è un insulto per i poveri cristi, anche dal punto di vista finanziario? Non è finita. Le bollette, invece d’essere affidate  alle Poste italiane  per il recapito, sono affidate a una ditta privata, la SMMART POST, chissà perché. In teoria perché il servizio dovrebbe essere più efficiente, più veloce. Così non è. A chi scrive, come a tanti altri, è arrivata alla fine di luglio una bolletta  in cui la  scadenza indicata  è, incredibile dictu, il 6 luglio. I poveri  cristi ,come me, dovranno pagare la mora  al prossimo turno? Oltre al danno la beffa? C’è qualcuno che  sarà in grado di rispondere?

      Giorgio Càsole