Poliziotto aggredito da detenuto al carcere di Siracusa

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Il CNPP (Sindacato rappresentativo della Polizia Penitenziaria) denuncia un’aggressione subita da un poliziotto in servizio alla Casa Circondariale di Siracusa.Ieri un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la sezione “alta sicurezza” è stato aggredito improvvisamente da un detenuto che lo ha colpito con violenza con calci e pugni. La situazione è tornata immediatamente alla normalità grazie al pronto intervento del personale nel frattempo accorso.  Per le ferite riportate si è reso necessario il ricorso alle cure mediche e gli sono stati diagnosticati 5 giorni di prognosi. I requisiti di vita e di lavoro nel carcere non sono delle migliori. La situazione del personale registra un preoccupante deficit poiché, a fronte di una previsione di 315 unità di Polizia Penitenziaria, l’organico di Siracusa, con la presenza effettiva di sole 238 unità, ciò determina carichi di lavoro insostenibili e un rapporto tra personale e popolazione detenuta non rispondente agli inderogabili parametri di sicurezza. La situazione di estrema emergenza delle carceri siracusane è stata denunciata da questa organizzazione sindacale al convegno a livello nazionale “Pianeta Carcere” che si è svolto a Siracusa il 3 ottobre scorso a palazzo Vermexio.

   Massimiliano DI CARLO

AD AUGUSTA SI PAGA PER UN DEPURATORE CHE NON C’E’

Lettera aperta al Commissario Straordinario Regionale del Comune di Augusta,  Antonino La Mattina

222064_10151258324750962_1178692124_n.jpgEgregio Dott. La Mattina (nella foto a fianco), le Associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, si pregiano porgerLe il benvenuto e l’augurio di un proficuo lavoro di gestione del nostro Comune. Lei Sig. Commissario saggiamente sostiene di “far fronte comune: Consiglio comunale, Commissario straordinario, forze politiche, forze imprenditoriali e sindacati tutti insieme, ognuno mantenendo il proprio ruolo, per lavorare in sintonia con spirito di sacrificio e senso di responsabilità. La nostra strada maestra deve continuare a essere quella della dignità, moralità e trasparenza per il bene della città”,affermazioni che condividiamo in toto e che mai abbiamo sentito e messe in atto da parte delle amministrazioni che si sono avvicendate nell’ultimo ventennio. Sig. Commissario, condividiamo quanto da Lei disposto appena insediato: il congedo del direttore generale del comune “per rispondere all’esigenza di contenimento della spesa, poiché non vi sono le risorse necessarie per far fronte a tale incarico“, e apprezziamo le iniziative che si propone di mettere in essere per venire incontro alle esigenze mai soddisfatte di Augusta. Una di queste è il problema della depurazione dei reflui urbani che fa annoverare Augusta una delle poche città della provincia di Siracusa sprovvista di depuratore. Attualmente i nostri reflui vengono scaricati direttamente a mare determinando un inquinamento incivile e inaccettabile oltre a impedire ai cittadini la balneabilità nel loro mare.  Circa 30 anni fa, per la depurazione dei reflui di Augusta, furono proposte e finanziate due opzioni, una che prevedeva una spesa di 24 miliardi di lire per la costruzione del depuratore e l’altra di 9 miliardi che risolveva il problema depurazione inviando i reflui al vicino depuratore consortile di Priolo Ias (Industrie acque siracusane), così come attualmente fanno le industrie e i Comuni di Priolo Gargallo, Melilli e Siracusa nord.  L’Amministrazione comunale, sindaco Gulino, scelse la prima opzione, costruire un depuratore per Augusta, giustificandola col sostenere che l’acqua trattata dal depuratore sarebbe stata una risorsa per Augusta (si sperava di venderla alle industrie) e che l’ Ias non era in grado di ricevere i nostri reflui per insufficiente capacità delle sue vasche di trattamento, ipotesi quest’ultima falsa e inventata di sana pianta (ancora oggi sono notevoli le sue capacità volumetriche disponibili per altri reflui). Purtroppo tale decisione risultò un fallimento: si sperperarono 24 miliardi e Augusta rimase senza depuratore. In questi giorni, dopo circa 30 anni, si torna a parlare del depuratore di Augusta, infatti il direttore dell’Ato idrico Siracusa 8, Andrea Figura, ha dichiarato che Augusta avrà un proprio depuratore. Per tale opera sarebbero disponibili 30 milioni di euro stanziati dal Cipe che verrebbero utilizzati sia per completare il depuratore augustano che per la realizzazione della rete fognaria nell’intero territorio comunale (si spera che il progetto preveda due reti: una per le acque nere e l’altra per le acque bianche). A tal uopo prossimamente i membri dell’Ato (fra cui il rappresentante di Augusta) saranno convocati dalla Regione Siciliana per l’approvazione definitiva di detto finanziamento. Si è scritto di completare, visto che il primo lotto del depuratore di Augusta è stato già realizzato negli anni scorsi, mentre entro 4 anni l’impianto dovrebbe essere ultimato con la realizzazione dei restanti due lotti. AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia sostengono che “la soluzione di un depuratore solo per Augusta, e non l’allacciamento al consortile di Priolo, che ha la capacità volumetrica per trattare i reflui di Augusta, costituisce uno sperpero di soldi pubblici. A chi sostiene che il primo lotto,  costituito dalla palazzina della direzione e dalla vasca di trattamento reflui è stato già realizzato e quindi risulterebbe una spesa inutile, le due Associazioni suggeriscono la saggia utilizzazione ottimale dei due manufatti: la prima come canile comunale e la seconda come polmone di accumulo di emergenza nei casi di temporaneo non funzionamento del consortile”. Il suggerimento di cui sopra in ogni caso creerebbe economia nella gestione della depurazione e non certo un dispendioso carrozzone.  

Signor Commissario ci auguriamo che Lei possa sincerarsi di quanto da noi scritto, prendendo le conseguenti decisioni che i cittadini sperano.

 Luigi Solarino

 

“IL CARCERE E’ UN’ISTITUZIONE DANNOSA”

Lo ha detto al convegno siracusano Antonio Gelardi,  direttore del carcere di Augusta

 carcere augusta, augustanews

“Il carcere è un’istituzione dannosa”.L’affermazione non è stata pronunciata da un utopista radicale, ma da un funzionario del sistema carcerario, il  direttore del reclusorio di Augusta, Antonio Gelardi, che, al convegno “Pianeta carcere”, ha tenuto una relazione seguita in religioso silenzio, proprio perché la sua affermazione citata è stata quella d’esordio, che ha – diciamo così – spiazzato l’uditorio. Gelardi non è, tuttavia, soltanto  un funzionario che rispetta il regolamento penitenziario, è, intanto, un uomo che rispetta altri uomini, i detenuti affidati alla sua custodia, anche se deve combattere ogni giorno,come funzionario, alle prese con problemi di bilancio per decidere se poter acquistare una saponetta o due nuove lampadine. “Passo la giornata a decidere queste cose”, ha detto Gelardi e si percepiva dal tono della sua espressione che non gli vanno a genio queste incombenze burocratico-ragionieristiche. Si capiva che il suo desiderio più vivo è quello di trovare le risorse per” educare i detenuti al bello”, fermamente convinto che l’acquisizione di questa sensibilità  estetica possa se non migliorare  questi uomini almeno a non farli peggiorare. Gelardi, come uomo che ha ormai un trentennio di esperienza alle spalle, che il carcere, così com’è oggi, non cambia in meglio le persone che vi vengono ristrette, per questa ragione  nel 1990 diede il via, con chi scrive, PRIMO in SICILIA, A UN ESPERIMENTO DI TEATRO in carcere, che oggi è diventato un fatto ordinario, come tutto il programma di educazione all’espressività, come Gelardi ha definito le attività che i detenuti svolgono all’interno attraverso la recitazione, il canto, la pittura. Il proponimento di Gelardi è che questi uomini se non possono uscire migliori almeno  non devono uscire peggiori rispetto a quando sono entrati.

      Giorgio Càsole

 

AUGUSTA PIU’ DI MELILLI ESPOSTA AI TUMORI

Indagine epidemiologica dell’Agenzia ricerca cancro

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AUGUSTA. In questi giorni, l’ I.A.R.C. (Agenzia internazionale di ricerca contro il cancro), ha inserito Siracusa, unica nel sud Italia insieme a Napoli, Sassari, Salerno e Ragusa, tra i duecento Registri accreditati nel mondo. Questo prestigioso riconoscimento ha dato spunto agli autori del Registro di illustrare i risultati della loro ultima ricerca, che indaga, per la prima volta, l’incidenza e non solo la mortalità per tumori nella nostra provincia. Lo studio dimostra che, in provincia di Siracusa, tra il 1999 e il 2002, i tumori nella loro totalità hanno mostrato un’incidenza inferiore rispetto a quella osservata, nello stesso lasso di tempo, nelle regioni italiane del centro-nord e sovrapponibile a quella delle altre del centro-sud. Tra gli uomini infatti, il tasso standardizzato in provincia di Siracusa si è attestato su 450,4 casi annui per 100.000 abitanti, contro i 552,8 osservati sulla media degli altri Registri Italiani. Tra le donne invece, il tasso della nostra provincia è stato di 356 contro i 453 della media nazionale.  Fin qui sembra il paese di Bengodi, ma una lettura più attenta e approfondita dei dati ci racconta un’altra storia. Lo studio, infatti, rivela l’alta incidenza di alcune neoplasie in aree precise della provincia: leucemie a Lentini, fegato ad Augusta, tiroide a Siracusa, e il forte gradiente nord-sud ed est-ovest, con tassi d’incidenza nettamente più elevati della media nazionale nell’area industriale, guarda caso, di Augusta. Tra gli uomini infatti, il tasso standardizzato si attesta su 608,4 casi annui contro i 552,8 della media nazionale, mentre tra le donne, anche se resta il più alto della provincia, non supera i livelli medi italiani con 433,8 contro 453,1. Tra le singole sedi neoplastiche in eccesso rispetto ai valori medi nazionali si osservano: tumori del fegato, pancreas, melanomi, torace, pleura, utero, ovaio, encefalo, tiroide, linfomi H, mielosi e soprattutto polmone. I ricercatori che hanno eseguito lo studio giungono a considerazioni importanti che non lasciano, purtroppo, spazio a dubbi: 1) Innanzitutto non è vero, come si è creduto, che l’epidemiologia dei tumori in Sicilia si presenti omogenea; 2) la presunta protezione della dieta mediterranea nei confronti del popolo siciliano, alla luce dei dati augustani, va rivista. E’ bastato, infatti, innestare una forte attività industriale nella nostra area per farne, in meno di 50 anni, un territorio del tutto avulso dal resto del contesto siciliano e del tutto sovrapponibile ai profili epidemiologici di una realtà industriale del nord-Italia; 3) il ruolo giocato dalle esposizioni professionale e ambientali, con le prime ancora più determinanti rispetto a quest’ultime, si è rivelato elemento inscindibile nel presentarsi della patologia.  Non è un caso infatti che i forti eccessi rispetto ai dati medi nazionali siano stati osservati ad Augusta tra gli uomini, cioè tra i soggetti più esposti a fattori di rischio lavorativi. Tuttavia – conclude lo studio – la vicinanza di un vasto insediamento industriale non basta da sola a favorire lo sviluppo di alti tassi d’incidenza tumorale, ma svolgerebbe un’azione sinergica con altri fattori. Lo dimostrerebbe il caso di Melilli che, pur appartenendo alla stessa area industriale, mostra tassi nettamente più bassi rispetto ad Augusta, probabilmente determinati dalle differenti caratteristiche orografiche, idrogeologiche, ambientali e occupazionali.
  A.R.C.

Alla scoperta dei nuovi talenti augustani

GIULIA DI DOMENICO

giulia4.jpgNata ad Augusta il 24 febbraio 1987, vive a Roma. Alta 1,65, occhi verdi e capelli  castani, è stata a scuola dal tenore augustano Marco Ravalli, dalla soprano augustana Arghiracopulos, ha frequentato la scuola di danza classica e moderna “ il cigno bianco” di Augusta, per la dizione e recitazione è stata seguita dall’attrice Amelia Martelli, nello stage di tip-tap dalla coreografa Ann Amendolagine, nel 2007  ha frequentato lo stage di danza su “A chorus line” con la docente Francesca Taverni,  stage di danza su “Guys and DollsScuola: Pineapple Dance Studios” a Londra, stage di repertorio su “Rent” con Cristian Ruioz, stage di movimento teatrale su “Les Miserables” a Londra. Ha studiato canto classico, canto leggero ed è diplomata al  Musical Theatre Academy di Catania.

Nel teatro e nei musicals,  l’abbiamo vista recitare, cantare e ballare in:  La Baronessa di Carini, musical di Tony Cucchiara; Caino e Abele, nel ruolo di  Giulietta, per la regia di Tony Cucchiara; Troglostory, nel ruolo di Sarina, la protagonista principale, per la regia di Angelo Tosto; Pipino il Breve,  per la regia di Tony Cucchiara;  musical Cleopatra, l’alba si fa tramonto, per la  regia di Marco Savatteri.

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MARCO RAVALLI

ravalli.jpgNessun uomo è profeta in patria; è il caso di Marco Ravalli,  augustano di nascita, canadese d’adozione, tenore di fama internazionale, specializzato nell’Opera Lirica, Moderna e nel Musical, un augustano purtroppo ancora oggi poco noto ai suoi concittadini.  Inizia a studiare musica a 13 anni, seguito dal maestro G. Cavallaro, che ne intuisce il talento e lo indirizza più tardi, nel ’97  a Catania, per  continuare gli studi di pianoforte e canto, con l’altro grande  maestro,  F. Guardalobene. Nel 2000 realizza la RockOpera Jesus Christ Superstar, dopo avere fondato l’Associazione Trielia e The Little Book Gospel Choir, svolgendo un’intensa e riconosciuta attività concertistica. Nel 2009 arriva il diploma in canto artistico, conseguito a Catania presso il Bellini. Collabora come Tutor Vocale e Performer presso: Le Muse di Ag,  l’AIdMusical di Ct, l’A.D.D.I.S . Tra i suoi allievi,  Giacomo Buccheri,  Dolores Diaz e Gaetano Caruso  saranno protagonisti nei musicals Hair, Jesus Christ Superstar, High School Musical, Giulietta e Romeo, Avenue Q, HairSpray,Caino e Abele, Biancaneve, Troglostory, Sister Act e La febbre del sabato sera.

  Giuseppe Tringali

ARTEINCENTRO 2012: INAUGURATA LA SESTA EDIZIONE A MESSINA

 

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Messina – Al via il 2 ottobre 2012 presso il “Salone delle Bandiere” di Palazzo “Zanca”, la 6a Edizione della manifestazione culturale “ARTEINCENTRO 2012”, evento finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’Arte Contemporanea, organizzato anche quest’anno dall’Associazione Culturale “Messinaweb.eu” con il patrocinio del Comune di Messina e della Provincia Regionale di Messina.

Intenso il programma del pomeriggio, con una nutrita scaletta di interventi presentata dall’avv. Silvana Paratore. Dopo i saluti alle Autorità e ai gentili ospiti presenti da parte di Rosario Fodale, Presidente dell’Associazione “Messinaweb.eu”, ha preso la parola il dott. Giuseppe Previti, Presidente del Consiglio Comunale di Messina, il quale si è detto onorato e soddisfatto di presenziare ad una manifestazione prestigiosa come “Arteincentro”. Erano presenti, fra gli altri, il Magg. Antonio Sottile, in rappresentanza del Gen. B. Michele Pellegrino (Comandante della Brigata Meccanizzata “Aosta”), il Sottotenente di Vascello Giovanni Trimboli, in rappresentanza del C.V. Antonino Samiani (Comandante dell’Autorità Marittima della Navigazione dello Stretto di Messina), il dott. Giuseppe Caristi, presidente dell’Associazione per il Supporto e la Ricerca sull’Alzheimer e le Demenze (A.RI.A.D. ONLUS), il prof. Domenico Venuti, Commissario della Sezione di Messina dell’Associazione Nazionale del Fante, il dott. Armando Pesco, presidente della Sezione di Messina dell’Associazione Nazionale Carabinieri, l’avv. Guido De Domenico, la prof.ssa Elvira Bonfantino e la prof.ssa Grazia Piccione dell’Associazione “Amici dello Jaci”, e le rappresentanze del Gruppo Interforce Jonica, del Corpo delle Infermiere Volontarie e della Componente Donatori Sangue del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana. A seguire un breve intervento introduttivo sull’arte contemporanea, curato dal dott. Enrico Casale, giornalista pubblicista, studioso di storia e conservazione dei beni artistici, quindi la proiezione di un video in ricordo del prof. Giuseppe Cavarra, apprezzato docente e grande studioso scomparso lo scorso febbraio, per anni protagonista e pedina fondamentale nelle manifestazioni culturali organizzate dall’Associazione “Messinaweb.eu”. Spazio, quindi, alla presentazione degli artisti e delle opere. Nel corso della serata momenti di ottima musica con il duo “Note riflesse”, composto da Nino Foti e Gianfranco Messineo, entrambi medici chirurghi, uniti da una ventennale passione per la musica e lo spettacolo. In particolare, il primo (piano e tastiere) ha compiuto studi classici di pianoforte e si è perfezionato in tecnica jazzistica mentre il secondo (voce e chitarra) ha studiato canto, svolgendo anche studi di dizione e recitazione.

Novità di quest’anno, il soffermarsi sull’Arte quale momento di “creazione”, con le sensazioni espresse dai vari autori, senza tralasciare le problematiche connesse con la “conservazione” delle opere d’arte nel loro complesso e le delicate fasi di “recupero” in caso di calamità. Saranno queste ultime tematiche che caratterizzeranno il pomeriggio del 4 ottobre 2012 (inizio alle ore 17): l’evento è aperto al pubblico e al termine sarà rilasciato apposito attestato di partecipazione.

Dal 2 al 6 ottobre presso il Salone delle Bandiere sarà possibile visitare la mostra delle opere (pittura e poesia) presentate. Il bando con i lineamenti organizzativi e le modalità esecutive di dettaglio è visionabile presso il sito internet dell’Associazione (www.messinaweb.eu).

 

   Enrico Casale

PREMIO “BELLINI D’ORO” AL DIRETTORE D’ORCHESTRA EVELINO PIDÒ

ALFIERE DELLA FILOLOGIA BELLINIANA IN TEATRO, IN DISCO E IN VIDEO

La prestigiosa manifestazione, giunta alla XXVII edizione, è promossa dalla Società Catanese Amici della Musicacon il patrocinio della Provincia Regionale di Catania-Assessorato alle Politiche Culturali nell’ambito di Etnafest e con la collaborazione del Teatro Massimo Bellini e dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini”

L’evento, fissato per venerdì 5 ottobre alle ore 20.30, sarà ospitato dal Teatro Massimo Bellini, a ingresso libero.  Il programma prevede nella prima parte il recital del soprano Chiara Polito e del mezzosoprano Manuela Custer.  La seconda parte sarà dedicata alla lezione-concerto che il maestro Evelino Pidò terrà grazie alla partecipazione  dell’Orchestra Giovanile Bellini, vanto dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Catania intitolato al Cigno etneo.

bellini.jpgCATANIA – Giunto alla XXVII edizione, il prestigioso Premio “Bellini d’Oro” andrà per il 2012 al celebre direttore d’orchestra Evelino Pidò, che nel corso dell’’ultimo decennio ha dimostrato una spiccata dedizione al magistero belliniano, “contribuendo in maniera determinante – come recita la motivazione – a restaurare il dettato originario dell’’autore”. E ciò in virtù del superiore talento interpretativo e della preparazione filologica che ha spinto Pidò, moderno erede di una tradizione direttoriale tipicamente italiana, all’’adozione delle più recenti edizioni critiche delle opere del Cigno etneo, approdando a memorabili esecuzioni teatrali, immortalate anche in disco e in video. L’attribuzione del riconoscimento al maestro torinese rende appieno lo spirito della manifestazione promossa e organizzata dalla Società Catanese Amici della Musica, grazie al patrocinio della Presidenza e dell’Assessorato alle Politiche Culturali della Provincia Regionale di Catania, che ha sostenuto e inserito l’evento nel cartellone di Etnafest. Indispensabile altresì la collaborazione dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini”di Catania che ha messo a disposizione la propria Orchestra Giovanile. E preziosa lospitalità del Teatro Massimo Bellini, sul palcoscenico del quale si svolgerà il ricco programma che farà da corona alla cerimonia di premiazione. L’’appuntamento è per venerdì 5 ottobre alle ore 20,30 (ingresso libero). A portare il saluto della Provincia saranno il presidente Giuseppe Castiglione e il vicepresidente Ruggero Razza con delega alle Politiche Culturali; per il massimo teatro catanese presenzierà la sovrintendente Rita Gari Cinquegrana, mentre l’Istituto Bellini sarà rappresentato dalla direttrice Erminia Di Mauro. La serata sarà coordinata dal musicologo Giuseppe Montemagno e dalla giornalista Caterina Andò, rispettivamente neopresidente e neovicepresidente della Società Catanese Amici della Musica, con l’’intervento del predecessore Antonio Maugeri, già ispiratore del premio nel lontano 1968, poi severo censore negli anni delle ripetute interruzioni, nonché fautore nel 2008 della rinascita dell’’iniziativa, realizzata e consolidata proprio a opera della Scam.Per gli appassionati, ledizione odierna si annuncia come una grande soirée musicale. La prima parte prevede infatti l’’atteso recital del soprano Chiara Polito e del mezzosoprano Manuela Custer; ad accompagnare al pianoforte Stefano Sanfilippo. In programma una silloge di pagine belcantistiche di Vincenzo Bellini, Giacomo Meyerbeer, Gioachino Rossini, Reynaldo Hahn, Joaquín Valverde Sanjuán. Nella seconda parte Evelino Pidò terrà una lezione-concerto che vedrà la partecipazione dell’Orchestra Giovanile Bellini, fondata e istruita dal maestro Giuseppe Romeo, fiore all’’occhiello della rinomata scuola musicale catanese, pure intitolata al Cigno etneo. Emblematicamente, Pidò concerterà e dirigerà la sinfonia di Norma. E davvero interessante è ripercorrere il suo percorso belliniano: ricordiamo Il pirata eseguito con le variazioni di Philip Gossett, l’incisione de La sonnambula con Natalie Dessay, per la prima volta nell’edizione critica curata per Ricordi da Alessandro Roccatagliati e Luca Zoppelli, gli imminenti Puritani all’Opéra di Lione e al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi, sempre nell’edizione critica Ricordi firmata da Fabrizio Della Seta. A Pidò si deve inoltre la prima registrazione mondiale in video della Sonnambula, ripresa dal Metropolitan di New York, di nuovo con la Dessay qui insieme a Juan-Diego Florez.Richiestissimo e preso nell’’intenso vortice dell’’agone musicale internazionale. Pidò in atto è impegnato nelle Nozze di Figaro di Mozart all’Opéra Bastille; sarà poi in Francia, come s’è detto, per I Puritani e quindi a Tokyo, ospite della tournée dei Wiener Philharmoniker, per la donizettiana Anna Bolena con Anna Netrebko. E concluderà l’anno ancora nel segno di Bellini, dirigendo La sonnambula alla Wiener Staatsoper.A questa dedizione “belliniana” ha guardato la commissione giudicatrice, formata da esperti di fama nazionale (Domenico De Meo, Maria Rosa De Luca, Fernando Gioviale, Elvio Giudici, Giorgio Gualerzi, Marco Impallomeni, Giancarlo Landini, Sara Patera, Michelangelo Zurletti, insieme ai citati Montemagno, Andò e Maugeri) che ha assegnato a Evelino Pidò un riconoscimento tra i più ambìti. Tale può configurarsi l’iscrizione in uno “stellare” albo d’oro che in ventisette edizioni ha registrato a Catania, in qualità di premiati, la presenza di sommi interpreti e direttori. Per  citarne alcuni,  senza contare le assegnazioni alla memoria, ricordiamo  Riccardo Muti, Luciano Pavarotti, Renata Scotto, Giuseppe Di Stefano, Montserrat Caballé, Joan Sutherland e Richard Bonynge, Franco Corelli, Edita Gruberova, Giulietta Simionato, Nicolai Gedda, Alfredo Krauss, Gina Cigna, Gianandrea Gavazzeni, Vittorio Gui, Cecilia Bartoli, Mariella Devia, June Anderson, Rockwell Blake, Leyla Gencer, Piero Cappuccilli, Sonia Ganassi, Grace Bumbry, Giuseppe Taddei, Lella Cuberli, Luciana Serra, Anita Cerquetti, Elena Suliotis, Fiorenza Cedolins, i catanesi Maria Gentile, Franco Lo Giudice, Salvatore Fisichella, Francesco Nicolosi. E ancora studiosi del calibro di Maria Rosaria Adamo, Domenico De Meo, Friedrich Lippmann, Quirino Principe e Giampiero Tintori.

MENTRE SI RIDUCONO LE PROVINCIE, BRUCOLI TORNA A RECLAMARE L’AUTONOMIA PERCHE’ IN STATO DI TOTALE ABBANDONO.

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AUGUSTA – BRUCOLI, borgo marinaro e frazione di Augusta, torna a reclamare l’autonomia che, proprio in un momento in cui il governo Monti vuole ridurre le Province, potrebbe sembrare anacronistica. Gli abitanti non hanno perso le speranze e la relativa documentazione è stata inviata addirittura alla Regione Siciliana che, a sua volta, l’ha inoltrata alla Provincia regionale di Siracusa.  Stigmatizzata,  la mancata realizzazione della rete fognaria che rende il mare non balneabile anche se questo è un problema che investe non solo Brucoli, ma l’intero territorio di Augusta. I residenti del borgo marinaro colgono l’occasione per lamentarsi  della recente chiusura dell’unico istituto di credito presente nella frazione, quello della Banca Popolare di Ragusa, un tempo Banca Popolare di Augusta…Gli abitanti di Brucoli chiedono un ufficio postale più capiente e potenziato per far fronte alle nuove esigenze del territorio. In verità le lunghe code in locali ristretti si  hanno durante la stagione estiva quando la popolazione residente si moltiplica per via della presenza di  villeggianti, e residenti del vicino villaggio ex Valtur.  E le occasioni perdute per la popolazione sono innumerevoli: la mancata realizzazione del progetto finanziato per rendere funzionale e produttivo il canale, i cui finanziamenti per beghe politiche di bottega furono stornati a un’altra realtà costiera siciliana, la mancata prosecuzione della strada panoramica e delle zone a verde, che avrebbero costeggiando il lato est dell’ultima parte del fiordo fino a collegasi alla RINELLA, un opera finanziata che avrebbe reso fruibile ai residenti e non uno dei posti più belli e caratteristici, il mancato lungomare che avrebbe collegato il paese al Trotilon e oltre,  la mancata realizzazione dell’impianto fognario, che avrebbe permesso la balneabilita’ di tutta costa, la mancata realizzazione, piu’ di 10 anni fa, di un primo stralcio della strada di contrada Oliveto.

       Francesco Ruggero

AUGUSTA, 5OO MILA EURO PER UNA PALESTRA TENSOSTATICA ALLA CITTADELLA DEGLI STUDI

tensostatica.jpgAUGUSTA. “Non c’è più sordo di chi non vuol sentire”, recita un vecchio proverbio, che ripetiamo a proposito del progetto di realizzare una palestra con struttura tensostatica all’interno della cittadella degli studi per far esercitare nelle attività ginnico-motorie gli alunni del liceo “Mègara”. Il progetto è vecchio,  si sa che il costosi aggirerà sui 400/5oo mila euro e prevede l’abbattimento – chissà perché – della vetusta palestra, di cui si potrebbe lasciare in piedi lo scheletro, per costruire  un corpo in muratura per uffici (sic) e spogliatoi e una struttura del tipo  Palajonio, in misura ridotta, per la palestra vera e propria. Poiché il terreno è comunale, ma la struttura dev’essere costruita dalla Provincia regionale, l’accordo è stato trovato. Qualcuno, però, all’interno dell’ente provinciale ha dimenticato che, intanto, continueremo a spendere circa 250 mila euro per mantenere l’affitto dei due piani del cosiddetto palazzo Capuano di Via Adua per ospitare dodici classi e alcuni laboratori, visto che i due plessi liceali della cittadella non hanno locali sufficienti. In tempi di revisione e contenimento della spesa pubblica a tutti  i  livelli è razionale questo progetto. Non sarebbe più razionale, più economico e più rassicurante sul piano psicologico, progettare la costrizione o la ricostruzione di un plesso per dodici classi, laddove c’è l’edificio che si vuole demolire . Non si spenderebbero più centinaia di migliaia di euro ogni anno per il palazzo di Via Adua,  i docenti non sarebbero costretti a fare i pendolari fra la cittadella e Via Adua, i gli alunni non sarebbero costretti alle turnazioni annuali e, soprattutto, non si sentirebbero relegati in un ghetto. E l’attività ginnico-motoria? Dato il clima temperato per quasi tutto l’anno scolastico, si può fare all’aperto, sempre alla cittadella, dove lo spazio c’è,  come si faceva cinquant’anni fa, quando il liceo Mègara era allocato nei locali dell’ex convento di San Domenico e la palestra era all’aperto, dove una volta c’era il chiostro. Nei pochi giorni di tempo inclemente si rimaneva in aula e si può fare lo stesso oggi, a maggior ragione, perché , da anni ormai, gli alunni non fanno solo pratica, ma anche teoria. 

Giorgio Càsole