Teatro in carcere / Tra i primi il penitenziario di Augusta, con uno spettacolo diretto da Giorgio Càsole

Sul tema del carcere a palazzo Vermexio convegno mercoledì 3 ottobre dalle 8,30alle 13,30, organizzato dal DIARIO

carc.jpg

AUGUSTA. Il carcere è il luogo della separazione e della segregazione, il luogo della perdita del senso dell’io, dell’annullamento della volontà. Il teatro è il luogo dell’incontro e della partecipazione, della libera estrinsecazione dell’io, il luogo dove la volontà è sempre presente a sé stessa. Appaiono due mondi sideralmente distanti fra loro, del tutto inconciliabili. Nell’uno si va per espiare una pena, nell’altro per provare un’emozione e per trasmetterla se si è sul palco, per riceverla se si è in platea. Nel teatro si guarda una rappresentazione di realtà o la si recita, con maggiore o minore adesione, nel carcere si vive una realtà, cui il recluso aderisce completamente, fatta di costrizioni e  di privazione della libertà, il bene primario e fondamentale per l’essere umano. Che cosa fa un animale privato del suo habitat, costretto a vivere in gabbia?  Soffre. L’uomo di più. Eppure il carcere diventa un male necessario. Un male necessario per impedire a taluni esseri umani d’essere o continuare a essere homo homini lupus. Il carcere, tuttavia, non è soltanto e non dev’essere  e non può essere soltanto  un luogo di detenzione e pena,  ma, per dettato costituzionale, un luogo di redenzione e di rieducazione.

carcere.jpgAnche da un punto di vista utilitaristico, la società non può spendere energie e denari per tenere un essere umano in catene senza consentire, almeno in linea teorica, che costui possa, debba, essere reinserito nel consorzio umano. Il teatro può svolgere questa funzione. Il teatro consente la strutturazione o la destrutturazione della personalità, attraverso un’attività poietica, cioè del fare, che si misura in un rapporto empatico e diretto con l’altro. Il teatro   mette in atto una funzione maieutica e acquista un valore sicuramente catartico,  qualità queste che sono di grande aiuto in chi è recluso, in chi si sente un numero più che una persona  e che ha necessità di riflettere sul passato per metabolizzarlo e liberarsene, per trasformarsi in uomo nuovo. Oggi può sembrare scontato parlare di teatro in carcere visto che in Italia sono state contate oltre sessanta compagnie di teatro in carcere, compagnie costituite, soprattutto, da attori amatoriali che interagiscono con i detenuti e che addirittura rappresentano testi propri o altrui fuori dalle anguste mura del penitenziario. Non era scontato più di vent’anni fa quando chi scrive  ebbe un abboccamento con l’allora giovane direttore del reclusorio di Augusta, Antonio Gelardi, per tentare un esperimento di teatro in carcere. Una rivoluzione? No. Certamente una forte innovazione. Qualche timido precedente s’era avuto in Italia nel 1982 a Rebibbia e uno più significativo nel 1988 a Volterra. Nel 1990 il direttore Gelardi approvò l’esperimento e nel 1991, nella grande sala del penitenziario mettemmo in scena un testo classico e canonico del teatro siciliano, I civitoti in pretura di Nino Martoglio, con comprensibile emozione e con grande successo, cui Il Diario diede ampia risonanza. Da allora non ho più rimesso piede nel carcere di massima sicurezza, che svela la sua imponenza, ma nasconde la sua complessità sulla provinciale per Brucoli. Quell’esperimento non è rimasto isolato. Altri hanno raccolto il testimone e, annualmente, in quella grande sala, dove si arriva dopo aver superato sbarramenti e lunghi corridoi,  i detenuti si trasformano in attori e, talvolta, mettono in scena le loro rappresentazioni all’esterno, con soddisfazione propria e del pubblico.

Sul tema del carcere a palazzo Vermezio convegno mercoledì 3 ottobre dalle 8,30 alle 13,30

 Giorgio Càsole

MARISICILIA AUGUSTA DIRIGE SIMULAZIONE ANTIINQUINAMENTO A MILAZZO

AUGUSTA. Il giorno 2 ottobre 2012, nelle acque antistanti Capo Milazzo (provincia di Messina), si svolgerà l’esercitazione antinquinamento denominata “Vulcano 12”, che si inquadra nell’ambito delle attività svolte dalla Marina Militare per assicurare la prontezza delle proprie navi in caso di intervento in supporto alle operazioni di disinquinamento in mare, in coordinamento con altri Enti/Dicasteri/Corpi dello Stato coinvolti in tale attività secondo le modalità e procedure stabilite dalla vigente normativa. L’esercitazione, organizzata e diretta dalla Marina Militare, vede la cooperazione a livello tecnico-operativo di tutti i Ministeri, Enti e Agenzie coinvolti nella protezione dell’ambiente marino. Il tratto di mare antistante il porto di Milazzo è stato scelto per ambientare la simulazione di uno sversamento in mare di petrolio. Mezzi navali e aerei della Marina, Guardia Costiera e Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio metteranno in atto tutte le procedure per il contenimento e rimozione della macchia oleosa minimizzando l’impatto sull’ecosistema marino. Contestualmente le Autorità locali competenti coordineranno le operazioni di bonifica della costa interessata dallo spiaggiamento simulato di una modesta quantità di greggio. L’evento è volto ad addestrare gli equipaggi a intervenire in supporto alle operazioni di disinquinamento e contestualmente accrescere le capacità di cooperazione e coordinamento interministeriale e interagenzia nel settore delle emergenze ambientali.  Mercoledì 3 Ottobre, alle ore 09.00, avrà luogo presso il Circolo Ufficiali di Messina, un incontro con tutti i partecipanti all’esercitazione, durante il quale verranno presentate le attività svolte e gli obiettivi raggiunti al termine della fase addestrativa effettuata in mare e a terra.

     U. S. M. M.

AUGUSTA, RACCOLTA DIFFERENZIATA E “I SOGNI” DELL’ EX ASSESSORE ACCOLLA, PER QUATTRO ANNI ALL’ECOLOGIA

ecologia.jpg

AUGUSTA – E’ dal 2008, anno della sua nomina assessoriale che Accolla non fa altro che ripetere, “la raccolta differenziata sta partendo, a Brucoli e’ iniziata, distribuiti contenitori per la raccolta, distribuiti, a spese del comune e sponsorizzati dall’assessore opuscoli, con l’istruzione per differenziare i rifiuti”. Parole e fiumi di articoli sui quotidiani, ma nei fatti dopo 4 anni di gestione del servizio siamo ancora all’anno zero, e con la raccolta differenziata al 6 % Augusta e’ il fanalino di coda di tutte le citta’ italiane. E mentre si dice una cosa di fatto il deposito dei rifiuti di Costa Gigia realizzato su territorio di Augusta dove scaricano quasi tutti i comuni del siracusano e la città capoluogo con 125.000 abitanti sta esplodendo, e dei vantaggi economici che la collettività augustana avrebbe dovuto ricevere non si vede neppure l’ombra. Mentre invece di tanto in tanto la citta’ si riempie di spazzatura, alcuni cassonetti vengono incendiati, il servizio e’ lacunoso e inconstante, gli operai della Pastorino fanno scioperano, come hanno fatto fino al 26 scorso,  perchè non gli vengono pagate le loro spettanze. E l’Assessore che non sa piu’ come far fronte al problema da la colpa ad altri della cattiva gestione del servizio.

Occorre ribadire che la gestione del servizio della raccolta dei rifiuti deva essere impostato sulla DIFFERENZIATA, che la società che gestisce la raccolta debba essere mista con il 51 % d iproprietà degli augustani ed il 49 % privata. Che i soldi che arriveranno dalla Regione devono essere gestiti dall’ente e non dai privati. Che i risparmi e i guadagni del sistema differenziato ( vendita della plastica, del vetro dei prodotti legnosi, del metalli ) devono essere usati per fare abbassare il costo sociale del servizio, facendo pagare per kilogrammo di rifiuto prodotto e non per metro quadrato della casa di residenza, applicando di fatto una la seconda tassa sulla casa. Non solo, noi siamo del parere che i cittadini che effettuano correttamente la differenziata siano premiati, facendo pagare il servizio di meno. Questo che diciamo non e’ il libro dei sogni, e’ quello che in altri comuni, anche siciliani, fanno da anni, ma che Accolla o non sa fare o fa finta di non sapere fare. Ma per fortuna ora c’è il commissario regionale  e forse qualche cosa incomincerà a mettersi a posto.

    Francesco Ruggero

IMPORTANTE SINERGIA FRA LA GALLERIA ACCADEMIA DI TORINO E UN’ ASSOCIAZIONE CULTURALE A MESSINA

FOTO N. 4.jpg

Messina – Continue novità per la 6a Edizione della manifestazione culturale “ARTEINCENTRO 2012”, evento organizzato anche quest’anno dall’Associazione Culturale “Messinaweb.eu” e finalizzato alla promozione e valorizzazione dell’Arte Contemporanea.  Importante la sinergia posta in essere con la Galleria Accademia di Torino, fondata nel 1969 da Pietro Barsi e punto di riferimento per l’arte moderna e contemporanea. Oggi, diretta dai figli Luca e Francesca, oltre a curare l’allestimento di esposizioni d’Arte per conto di Enti Pubblici, la Galleria Accademia segue con profondo interesse la pittura classica del Novecento (italiano e internazionale) e l’arte astratta del secondo dopoguerra,  proponendo, tra gli altri, artisti come Appel, Cristo, De Chirico, De Pisis, Guttuso, Jorn, Hartung, Lam, Tozzi, Rosai o Vasarely.Non staticità ma una vera passione, che si percepisce ammirando le opere presenti in Galleria: la scuola piemontese con “I sei di Torino” (Francesco Menzio, Enrico Paulucci, Nicola Galante, Gigi Chessa, Carlo Levi, Jessie Boswell), nonché le opere di Felice Casorati e Giorgio De Chirico, di Francesco Tabusso, Pippo Oriani, Ugo Nespolo, Piero Ruggeri e Albino Galvano; la raccolta del gruppo romano di  Forma 1 (Piero Dorazio, Carla Accardi, Achille Perilli, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato), le opere di Emilio Scanavino, Mario Schifano e Alighiero Boetti, di artisti internazionali (Hans Hartung , Wilfredo Lam, Karel Appel, Alberto Magnelli), del Novecento italiano (Renato Guttuso, Ottone Rosai, Mario Sironi, Filippo De Pisis) e del Futurismo italiano.  Nel passato della Galleria si annoverano importanti mostre quali, per citarne alcune, la retrospettiva di Enrico Paulucci inaugurata nell’ottobre del 2000, le esposizioni di Mino Maccari e Pietro Morando, la personale di Piero Dorazio nel 2004 – che racchiudeva quarant’anni di ricerche ed impegno creativo di questo artista – e quella di Carla Accardi nel 2006, particolarmente apprezzata dal pubblico e dagli operatori. Tutte le esposizioni hanno l’ambizione di essere sintesi di una vita artistica, comprendendo opere dalla giovinezza alla piena maturità e permettendo così al pubblico di conoscere il particolare percorso che ogni artista segue. “La galleria dovrebbe avere una funzione culturale – affermano i fratelli Barsi – sia per chi già conosce l’arte sia per chi desidera avvicinarsi a questo mondo in grado di suscitare emozioni così intense”. Pienamente soddisfatto Rosario Fodale, presidente dell’Associazione Culturale “Messinaweb.eu”, della sinergia creata con la Galleria Accademia per la 6^ edizione di “ARTEINCENTRO”. La manifestazione (le iscrizioni per la Sezione “Pittura” termineranno il prossimo 1 ottobre 2012) si svolgerà presso il Salone delle Bandiere di Palazzo “Zanca”, sede del Comune di Messina, dove dal 2 al 6 ottobre sarà allestita la mostra delle opere presentate. Nelle giornate del 2, 4 e 6 ottobre 2012, con inizio alle ore 17, avranno luogo, rispettivamente, l’inaugurazione, gli interventi sui temi relativi ai “beni artistici e calamità” e al ruolo del volontariato in Protezione Civile, la presentazione degli artisti e la cerimonia di premiazione.

  Enrico Casale

AUGUSTA, LOCATION DI UN VIDEO MUSICALE SULLA SICILIA

 

location musicale.jpg

 

 

AUGUSTA. E’ uscito il 21 settembre su Youtube e Vimeo il primo video musicale di Giò Patania tratto dall’album “Inavvertitamente me”. Un progetto ambizioso e ardito quello realizzato dall’augustano Peppe Patania (in arte Giò), cantautore indipendente, che ha confezionato un album disponibile gratuitamente sul web, libera musica in libera rete. “Canzone per la Sicilia”, singolo di apertura con pianoforte e voce, è il tributo a una terra da amare a qualunque costo sebbene costringa i suoi abitanti ad un triste esodo in cerca di fortuna. Questo viaggio della speranza che porta con sé un carico di tristezza, una gratificazione economica che non pagherà mai “stu suli e stu mari”.

Il messaggio lanciato in questo brano sembra ricordare le liriche dal poeta Ignazio Buttitta che nel suo Emigranti ripartunu afferma “Oh terra mia d’aranci, d’aranci e di canzuni u latti mi lu dasti ma u pani nun mu duni”. Un ritorno alla canzone d’autore dunque, lontana dai facili ritornelli, aliena dai glitterati show televisivi, densa di poesia e pathos. Il video musicale è preceduto da un corto di 40 secondi girato all’interno del famoso Salone delle Palme di Letojanni, già set cinematografico per Benigni nel suo Johnny Stecchino. Una Sicilia protagonista viene perfettamente raccontata da immagini girate lungo le coste di Messina, Taormina, Marzamemi e infine Augusta che con il suo Faro Santa Croce domina un mare alle prime luci dell’alba. Importanti collaborazioni hanno supportato l’autore per la realizzazione del progetto, come il mixaggio audio che è stato affidato alla professionalità di Michele Musarra, noto ai più come il bassista degli Archinuè, gruppo catanese che nel 2002 si aggiudicò il V posto al Festival di Sanremo.  L’album “Inavvertitamente me” verrà lanciato sul web tramite Nabadorecords, etichetta indipendente fondata dallo stesso Giò Patania.  Afferma l’autore: «Nabadorecords sarà il canale di incontro degli artisti che non scommettono sui talent per emergere e dire la loro. Raccoglierà musica intelligente e comunicativa, degna di ascoltatori consapevoli ed esigenti. È vero che la musica serve a divertire e intrattenere, ma ha anche il dovere morale di veicolare messaggi di informazione e riflessione».

   Michela Italia

 

 

AUGUSTA, MUSCATELLO, POSTE LE BASI DEL NUOVO PRONTO SOCCORSO. A GIORNI SARA’ APERTO IL TUNNEL AEREO PER COLLEGARE LE DUE ALI

 musca.jpgAUGUSTA. Il commissario straordinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (Asp) di  Siracusa, Mario Zappia,  che ha detto: “Dopo l’apertura dei nuovi locali del day-service di Oncologia e l’attivazione del Pronto intervento pediatrico, un altro importante tassello si è aggiunto con la consegna ufficiale dei lavori di completamento del nuovo Pronto soccorso e servizi di radiologia e laboratorio analisi . “A giorni sarà aperto anche il tunnel aereo di comunicazione tra le due ali dell’ospedale per rendere più funzionale la strutura”.

Alla firma erano presenti  il coordinatore sanitario del Distretto ospedaliero Sr2, Alfio Spina e  Domenico Fruciano, responsabile del Tribunale per i diritti del malato  I lavori sono stati aggiudicati alla ditta Giusylenia Srl di Agrigento per un importo di un milione 664 mila euro più IVA , con un ribasso del 25,20 percento.

  Per i  primi mesi del 2014 è prevista la fine dei lavori.

   Giulia Càsole

BEN TORNATA CAVOUR , ORGOGLIO DELLA M.M. ITALIANA

GRUPPO CAVOUR.jpg

comandante Barbieri cav.jpgMELILLI. Al comando di Marisicilia arriva la notizia che la portaerei Cavour, ammiraglia  e  vanto della Marina Militare italiana, il 25 settembre, 28 ottobre deve compiere una sosta operativa di dodici ore al molo Nato, a distanza di undici mesi dalla prima sosta operativa, quella del 28 ottobre dello scorso anno.  La Cavour , nel feebbraio 2011  era   transitata  dalle nostre parti, ma non aveva sostato. Niente di meglio – avrà pensato il comandante di Marisicilia, l’ammiraglio di div. Raffaele Caruso – che organizzare   una visita completa della portaerei,  per rappresentanti istituzionali e della stampa,  la mattina dello stesso martedì 25 settembre, come lo scorso anno aveva fatto il suo predecessore, Ruzittu. L’enorme pancia della Cavour, l’hangar, è un antro ciclopico che può ospitare tir, carri armati, elicotteri (per un massimo di dodici), aerei a decollo/atterraggio verticale (per un massimo di otto). Nell’hangar è montato un grande schermo sul quale sono proiettati filmati riguardanti l’unità navale e gli aerei. Gli aerei hanno la loro base a Grottaglie, vicino Taranto: ecco perché “nave Cavour è basata a Taranto”, come si dice in gergo. Per un’agevole visita della Cavour, gli ospiti sono stati divisi in cinque gruppi, con cicerone al séguito.  Il comandante Stefano Barbiere (nel tondo a sinistra), milanese di 46 anni, ovviamente, segue il gruppo numero 1, quello costituito dai rappresentanti istituzionali, ma si fa vivo anche in altri gruppi per illustrare di persona le caratteristiche di questa Cavour, la terza della nostra marina che ricorda il conte Camillo Benso di Cavour, primo ministro del regno di Piemonte-Sardegna, che gettò le basi perché il suo sovrano, Vittorio Emauele II di Savoia, divenisse re d’Italia.

 

La prima fu una nave da trasporto di 1^ classe, attiva dal 1885 al 1894; la seconda una corazzata,  varata nel 1911, che subì varie traversie (fu pure affondata dagli Inglesi a Taranto nel 1940) per essere infine demolita nel 1947. L’attuale Cavour, costruita interamente in Italia, è un nave all’avanguardia, non solo per l’altissima tecnologia applicata che consente un equipaggio limitato a 530 persone (di cui 39 ufficiali), ma può ospitare comodamente  fino a 1.210 persone, perché non è soltanto una portaerei –la prima italiana classificata come tale – ma è una nave ospedale con circa cento posti letto, dodici posti di terapia intensiva,  due sale operatorie, un gabinetto dentistico e una TAC; l’attuale Cavour “ha il ruolo naturale di nave ammiraglia della squadra navale e lo scopo di nave-piattaforma idonea per operazioni marittime interforze e internazionali: insomma, quattro navi in una”, sottolinea compiaciuto Barbieri che, ancora più compiaciuto, ricorda la prima utilizzazione della Cavour, quale nave soccorso nel febbraio 2010 in occasione del terremoto nell’isola di Haiti , quando la nave ha trasportato non solo uomini, mezzi, cibo, medicine, indumenti per i terremotati, ma ha anche fornito energia elettrica. La Cavour, infatti, ha una tale capacità autonoma di produrre energia che potrebbe illuminare una cittadina di oltre seimila abitanti.

 

Giorgio Càsole  (in alto, foto di gruppo il 25 settembre 2012 sul ponte di volo)

_________

Cavour, fondamentale il ruolo del Comandante di Marisicilia, Raffaele Caruso

AUGUSTA. Nell’occasione della sosta al pontile Nato di Augusta della portaerei della Marina Militare Cavour, per lodevole iniziativa del comando di Marisicilia Augusta, è stato possibile il 25 settembre scorso, visitare la prestigiosa unità navale. Un folto gruppo di civili, nonché di autorità locali, affiancati da alti rappresentanti dei Comandi militari dell’isola, sono stati ammessi a un’ interessante  “escursione” esterna e interna della nave. Essa, è stata preceduta da una dimostrazione video, con il preciso e chiaro commento del capitano di vascello Stefano Enrico Barbieri, comandante della nave. L’accoglienza degli ospiti al pontile, si è svolta nel classico protocollo della Marina Militare, destando nei convenuti compiacimento e apprezzamento. Altrettanta cordialità e apprezzamento sono stati espressi nel “giro” all’interno della nave. Il comando di bordo, disponeva i visitatori in piccoli gruppi, guidati da un sottufficiale o ufficiale che, settore per settore, ne illustrava con dovizia di particolari, i vari apparati e congegni, tutti di estrema e moderna tecnologia, che in ogni momento, consentono agli operatori, di avere sotto controllo l’efficienza operativa della nave, nonché la totale sicurezza dei suoi 244 metri di lunghezza per 27.000 tonnellate di dislocamento. Oltre all’esposizione dei settori  operativi navali, ha destato interesse e ammirazione, quella della componente aerea, affidati a esperti sebbene giovani piloti. Questi hanno illustrato l’impiego dei 22 aeri AV8 PLUS e dei F35 Light Mig, i primi Harriers a volo verticale e i secondi elicotteri leggeri di svariato impiego. Tale componente aerea è di notevole supporto agli scopi della Cavour che, oltre a quelli militari, è disposta a usi e interventi umanitari e di soccorso, in ogni parte del mondo, come in particolare  avvenuto ad Haiti, dove con le proprie attrezzature sanitarie di bordo, all’avanguardia nel campo, ha contribuito a salvare numerose vite. E non a caso, questa nostra ammiraglia è stata e viene considerata un fiore all’occhiello, orgoglio e vanto della Marina Militare Italiana. A conclusione, il comandante Barbieri, nell’ ampio quadrato ufficiali ha offerto un sobrio rinfresco, preparato dai cuochi di bordo, porgendo, al contempo, un saluto di ringraziamento agli ospiti per la loro gradita partecipazione. È giusto, infine, rendere un caloroso grazie all’ammiraglio di divisione Raffaele Caruso, comandante di Marisicilia ,  per avere ancora una volta preso la gradevole iniziativa e per la impeccabile organizzazione, e  non va taciuta, la fattiva   collaborazione dell’instancabile aiutante di bandiera tenente di vascello Fabio Pinturo.

Francesco Migneco

 

A PIEDILUCO, ANCORA UN TRIONFO DEI CANOTTIERI AUGUSTANI

 

IMG_6928[1].jpg

 

Ai Campionati Italiani Ragazzi di Piediluco sfiora la semifinale il bravo Singolista della Canottieri Club Nuoto Augusta, Rosario Galoforo , non essendo bastati due secondi posti in batteria e ai recuperi, per via di un criterio di selezione, per 51 concorrenti, che riconosce il superamento del turno solo al primo di ogni “eliminatoria”. Rosario, comunque, è riuscito a distinguersi, facendosi  apprezzare e notare nei due secondi posti. L’atleta augustano ora attende la convocazione dal Direttore Tecnico Regionale per la partecipazione al Trofeo delle Regioni il prossimo 6/7 Ottobre a VARESE. Tutto stabilito invece per Sebastiano Galoforo che al Trofeo gareggerà sul quattro di coppia Cadetti , stesso equipaggio che ad Aprile, si ricorderà,  ha vinto la Nazionale di Piediluco.  Occhi puntati quindi sul singolista Cadetti  della Canottieri Club Nuoto che, in cuor suo, avrebbe sperato di gareggiare sul doppio, barca usata nel 2011 quando, ancora Allievo “C”,  si classificò quarto nei Cadetti. Visto il suo valore individuale sul Singolo, il giovane Seby,  con grande maturità sportiva, rara alla sua età, ha comunque compreso e accettato le ragioni della Direzione Tecnica  Regionale.

C.C.N.A.

RACCOLTA DIFFERENZIATA AD AUGUSTA

                                         Lettera aperta di una studentessa quattordicenne

Il governo non  è capace di gestire i più piccoli problemi.

raccolta-differenziata.jpgSono una studentessa di quattordici anni, iscritta al primo anno del liceo scientifico di Augusta. In ogni scuola insegnano a noi ragazzi che bisogna rispettare l’ambiente, ci propongono sempre corsi e manifestazione come lega ambiente. Ma la verità é che a noi tutti  sta a cuore il posto dove viviamo e cerchiamo di curarlo facendo per esempio un gesto piccolo ma nel complesso grande come la raccolta differenziata. Sapete dove vanno a finire tutte le cose che noi con cura selezioniamo, per poi in un secondo momento buttare negli appositi contenitori?   Vanno a finire tutti insieme nello stesso camion mischiati, il nostro lavoro fatto con tanta cura per una giusta causa viene distrutto.  Il governo come potrebbe cercare di risolvere la crisi che un problema maggiore rispetto a quello dei rifiuti. La verità é che forse non gli interessa, a loro! Ma sicuramente interessa ha noi giovani, che dicono che siamo il futuro.  Si é vero noi siamo il futuro, e come una casa prima si inizia facendo le fondamenta e poi si costruisce, il passato sono le nostra fondamenta il presente la costruzione e il futuro sarà sempre in certo, ma si sa che esisterà sempre se noi ce lo costruiamo.

 Lettera firmata

                

LA GESTIONE DELL’AUTORITÀ PORTUALE A TRE ANNI DALLA NOMINA DEL PRESIDENTE ALDO GAROZZO

 

porto.jpg

 

AUGUSTA.  Paolo, Amato,  capogruppo del PdL  in seno al consiglio provinciale di Siracusa, interviene spesso sui media locali per richiamare l’opinione pubblica e taluni organismi istituzionali su problemi vitali della città di Augusta. Di recente ha stigmatizzato l’attività o la non attività del presidente dell’Autorità Portuale di Augusta, il siracusano Aldo Garozzo, che suscitò grandi speranze al momento della su nomina, tre ani o sono, anche perché era presidente dell’Associazione industriale di Siracusa e perché gli si accreditavano doti manageriali tali da poter risollevare le sorti del negletto porto  cittadino, che ha tutte le potenzialità per fare concorrenza ai grandi porti europei, ma, invece, sta subendo una fortissima crisi, in linea con la grande recessione che in questo periodo attanaglia l’Italia e altri Paesi occidentali.  Domandiamo a Paolo amato che cosa rimprovera a Garozzo.

“In questi oltre tre anni, dalla nomina di Aldo Garozzo a presidente dell’Autorità Portuale di Augusta, pochissimo è stato fatto sul piano infrastrutturale, i progetti presentati  sono obsoleti e,  per questa ragione,  i finanziamenti rimangono al palo.

Pochi , timidi,  tentativi di promuovere alcune linee di trasporto sono miseramente falliti. “

          La sua visione è proprio nera; non c’è nulla che si salvi? Che cosa rimane in piedi?

“Rimane in piedi l’unica idea progettuale , vecchia di alcuni decenni, quella di puntare su un terminal container,  che , secondo molti  addetti ai lavori, rischia di fallire prima di incominciare.

          Nelle ultime settimane le cronache nazionali sono  stare piene dei fatti riguardanti  l’Ilva di Taranto e le vicende dei minatori e degli operai sardi che rischiano di perdere il posto di lavoro.

           Potrebbero esserci problemi analoghi qui da noi?

“Nessuno ha mai parlato delle centinaia di addetti d’azienda private che gravitano attorno alla rada  di Augusta, che il posto lo hanno già perso,  e di altre  centinaia di altri che sono in cassa integrazione, cassa integrazione che è – com’è noto – l’anticamera del licenziamento. Si tratta di aziende private di poche decine di operai che si trovano in ginocchio da anni a causa della mancanza di commesse e lavori all’interno del porto.  

Cantieri navali con lunghe tradizioni storiche alle spalle, ditte metal – meccaniche  che sono costrette a soccombere a causa della mancanza di lavoro questo a causa dei mancati investimenti degli enti pubblici, del  ministero della Difesa e della mancanza di decollo dell’area commerciale di Punto Cugno”.

          Cui sono state vivaci critiche in questo senso,  anche da parte di personagi istituzionali.

“Sì, certo, citiche arrivate in questi anni da autorevoli protagonisti come il comandante della Capitaneria Francesco Frisone o dal primo cittadino di Augusta.

Il presidente Garozzo rimane un “battitore” libero, non vuole ingerenze e non rispetta le opinioni professionali altrui.   Quest’Autorità Portuale  , non solo non ha portato nuovo lavoro, ma sta rischiando di  far perdere anche quel poco di buono che è messo a disposizione da altri enti.”

          Per esempio?

“Il caso clamoroso di Forte Vittoria, costato alla comunità svariati miliardi che , dopo una rocambolesca inaugurazione è in abbandono, alla mercè del tempo e dei vandali. Un patrimonio storico-monumentale che rischia di andare perduto per mancanza di attenzione, senza manutenzione né prospettive .  Basterebbe riaprire il portone, magari affidandolo a volontari o privati per tenerlo aperto, riportando i visitatori, organizzando convegni ed eventi culturali.  Sono certo che alcune decine di posti di lavoro potrebbero essere disponibili.”

-Ci sono casi ancora più gravi,  relativi alla funzionalità del porto?

“Altro caso clamoroso è la mancata manutenzione della diga foranea,  che già negli anni passati ha provocato numerosi problemi all’operatività all’interno della rada a causa delle mareggiate che irrompono da diversi varchi  creati dalle onde che hanno spazzato via i massi.  L’ultimo “rifiorimento”  della diga risale agli anni Sessanta del secolo scorso, eppure alcuni anni fa era stato emesso un bando per la manutenzione e una ditta aveva vinto la gara. Che fine hanno fatto quell’appalto e  quei lavori?

Per non parlare di mancate manutenzioni alle banchine di Punto Cugno e alla nuova darsena”.

          C’è ancora qualche altro rilievo?

“ L’autorità portuale ha anche portato scompiglio alla banchina Sant’Andrea cacciando i pescatori per lavori di miglioramento e alla vecchia darsena,  dove i lavori hanno suscitato momenti di tensione per un muro di cemento armato che, vistosamente,  avrebbe significato la netta divisione tra la città e il suo mare in uno dei pochi varchi lasciati aperti da esigenze militari o industriali.

 Mentre in numerose città italiane e siciliane la città è stata integrata con le aree portuali, ad Augusta si costruiscono confini e si allontanano pescatori e cittadini da zone che storicamente fanno parte della vita quotidiana degli augustani.

E’ uno strano modo di gestire la portualità, un disastro progettuale che non ha tenuto conto del futuro dei traffici e di altre opportunità.  I vertici dell’ente portale hanno salvaguardato solo il comparto petrolchimico, hanno pensato che il mondo si è fermato ai container, non tenendo conto di cantieristica, pesca, diporto e turismo grazie a quel grande patrimonio rappresentato dal Golfo Xifonio e della baia di Brucoli che  avrebbero potuti essere inglobati  per diversificare le attività. Una visione forse un po’ troppo complicata per un manager che, sostanzialmente e obiettivamente,  ha sempre e solo considerato il petrolchimico come casa propria, considerando anche la doppia veste di presidente degli industriali, un motivo in più per chiedere un ripensamento e un passo indietro prima che sia troppo tardi.”

 

     Giorgio Càsole