Lectura Dantis di Giorgio Càsole a Catania

me stesso alla galleria Katàne

La Galleria D’arte “Katàne”, un cenacolo di Artisti e Letterati

CATANIA. La galleria d’arte Katàne, con sede in Via Umberto 244, a Catania, si  afferma sempre più come un cenacolo di artisti e letterati e non soltanto come un luogo per l’esposizione e la compravendita di quadri e sculture. E’ diventato un vero centro culturale per associati e non, con un calendario di eventi mese per mese, in cui diventano protagonisti i soci e ai quali sono invitati ospiti per conferenze,reading di versi, esibizioni belcantistiche. Come protagonista in quest’ultimo versante, il baritono Giovanni Di Mare, il quale recentemente ha avuto il compito di presentare il primo ospite di aprile, il docente Giorgio Càsole, che ha reso partecipi gli spettatori della struggente drammaticità della celebre lauda di Jacopone da Todi,  “Donna de Paradiso” e della grandezza e dell’attualità dei versi di Dante, tanto che, alla fine della performance, la direttrice Sarah Angelico, artista anch’ella, si è resa subito interprete dei desiderata del pubblico chiedendo al prof  Càsole di ritornare fra un mese per un’altra Lectura Dantis, visto che in questa prima tornata è stato letto e commentato, com’è costume dai tempi di Boccaccio (primo commentatore di Dante) il canto V dell’Inferno, quello dei lussuriosi,  i dannati travolti dalla passione carnale, reso celebre dall’episodio, realmente accaduto ai tempi del sommo poeta, di Paolo e  Francesca, cognati-amanti, uccisi a fil di spada dal marito di Francesca, Gianciotto, signore di Rimini. Giorgio Càsole interpreta Dante  in pubblico  sin dagli anni  universitari, prima ancora che queste “Lecturae” diventassero famose grazie a Roberto Benigni. Càsole è stato allievo del dantologo  catanese Niccolò Mineo, docente  di Letteratura italiana a Lettere ( di cui è stato direttore dipartimentale). Nel 1970   il prof. Càsole fu ammesso, dopo una selezione alla Scuola del Teatro Stabile di Catania; ha lavorato al teatro greco  di Siracusa e a quello di Segesta.  Nel 1979, a Telerondine, una delle prime televisioni a livello interregionali, ideò e condusse il programma “Spazio poietico”. Nel 1978 ha pubblicato la sìlloge di poesie Vibrazioni ,selezionata per il prestigioso premio Viareggio dello stesso anno. Nel 1989 ha pubblicato, come  coautore, il Dizionario delle parole straniere in uso nella lingua italiana per gli Oscar Mondadori.  In anni precedenti e successivi ha pubblicato varie opere, tra cui spicca il Prontuario di Latino vivo del 2013. Per quest’attività pubblicistica ha ricevuto in tre occasioni un Premio della cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Sarah Angelico

TERZO “MEMORIAL DAY MARIELLA LO GIUDICE”

lo giudiceCATANIA Mariella la rossa. Mariella che ha recitato fino all’’ultimo e fino all’ultimo ha creduto nella vita, ha lottato contro le tenebre, lasciando la scia del suo ricordo luminoso. Con Mariella Lo Giudice se ne andava nel 2011 un’attrice prestigiosa sul piccolo e grande schermo, ma soprattutto in scena, figura amatissima dal pubblico siciliano, allevata e cresciuta nell’alveo del Teatro Stabile di Catania, ma applaudita con uguale entusiasmo sui palcoscenici di tutta Italia. Perciò lo Stabile intende ricordarla per il terzo anno consecutivo nella splendida Corte barocca di Palazzo Platamone a lei intitolata, dove il 12 settembre alle 21 si celebrerà il Memorial Day Mariella Lo Giudice”, promosso ancora una volta in collaborazione con il Comune di Catania. Il teatro e la città rendono così omaggio all’artista nel suo giorno onomastico con una spettacolo a scopo di solidarietà a favore della benemerita fondazione Fon.Ca.Ne.Sa, da oltre venticinque anni attiva nell’’ambito della ricerca scientifica e dell’ attività socio assistenziale. Prestigiosi protagonisti saranno il compositore Germano Mazzocchetti e la coreografa Silvana Lo Giudice, sorella di Mariella. La serata sarà condotta dal giornalista Salvo La Rosa, volto assai noto e amato della televisione, amico personale della famiglia Lo Giudice.

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FESTA DELLA MADONNA DI OGNINA: IL CONTRIBUTO DEL TEATRO STABILE DI CATANIA CON IL CONCERTO DEI DIOSCURI

497CATANIA – Per il secondo anno consecutivo il Teatro Stabile di Catania rende omaggio alla Madonna di Ognina e alla festa organizzata in suo onore dalla parrocchia guidata da Padre Fallico. Rispondendo con piena disponibilità all’invito del Comune di Catania e della comunità di Ognina, lo Stabile conferma la propria presenza e il proprio contributo tecnico e artistico con il concerto dei Dioscuri, impaginando una serata all’altezza di quella che lo scorso settembre ha visto protagonisti l’ensemble di Mario Incudine e l’intervento di Vincenzo Pirrotta. Lo Stabile – sottolinea il direttore Giuseppe Dipasquale – proporrà in riva al mare, di fronte al Santuario, il concerto di un gruppo siciliano prestigioso come i Dioscuri, con il loro portato di musica, poesia ed emozioni, che rimandano alla millenaria tradizione isolana e alle sue stratificazioni multiculturali. L’appuntamento è per giovedì 11 settembre alle ore 21; l’ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti. Il patrimonio della tradizione popolare siciliana, emerge nitido nel concerto ideato dai Dioscuri, dove si descrive una terra dalle esplosioni violente e dai sentimenti profondi, evitando la retorica e la oleografia che spesso accompagnano una scorretta conoscenza della civiltà e della cultura siciliana. Questo ricco materiale raccolto dai Dioscuri è documento e testimonianza, atto di fede, una riappropriazione meditata della lingua e della musica siciliana. Nel dialetto –-  spiegano i Dioscuri – è la storia del popolo che lo parla.

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La rassegna L’Isola del Teatro ospita al teatro Musco, dal 24 al 26 gennaio, la premiata commedia di Edoardo Erba

Margarita e il gallo: come sfuggire a una proposta indecente”

TEATROCATANIA – Una commedia davvero spassosa, tutta costruita intorno al tema attualissimo del compromesso disonorevole, posto in atto per acquisire denaro e potere. Un intreccio molto piccante eppure mai volgare, che si sviluppa esilarante in un’elegante ambientazione in chiave rinascimentale. Sono questi i sapidi ingredienti di Margarita e il gallo, commedia degli equivoci firmata da Edoardo Erba, autore tra i più brillanti della scena italiana contemporanea. Lo spettacolo sarà ospite dello Stabile di Catania alla sala Musco dal 24 al 26 gennaio, nell’’ambito della rassegna “L’Isola del Teatro”. La produzione, realizzata dalla Compagnia delle Isole, propone un allestimento di qualità che affida regia e scene ad Angelo Tosto, mentre i costumi sono del compianto Giuseppe Andolfo. Sul palco agiscono Alessandra Costanzo, Filippo Brazzaventre, Valentina Ferrante Giuseppe Bisicchia e Camillo Mascolino. Siamo nella Firenze del 1500. Una giovane servetta, Margarita, prende servizio in casa di Annibale Guensi, stampatore in gravi difficoltà economiche. Il Visconte Morello, introdotto a corte, potrebbe raccomandalo e procurargli prezioso lavoro. Chiede però in cambio una “singolare” prestazione dalla moglie del Guenzi, il quale non avrebbe problemi nel concedergliela, ma ha fatto male i suoi conti: l’’ignara consorte deve correre al capezzale della madre. Annibale pensa allora di servirsi per lo stesso scopo della bella serva appena arrivata dalla campagna. Margarita, che è figlia di una strega, capisce l’antifona e non sapendo come cavarsi d’impiccio, tenta una carta disperata: prova l’incantesimo che ha visto fare a sua madre. L’’obiettivo è una doppia trasformazione: scambiare i due corpi, il suo e quello del padrone, con una paradossale inversione delle loro identità. La magia ha successo. Nota il regista Angelo Tosto:

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“La Baronessa di Carini” da giovedì 16 gennaio 2014 (h 21) al Teatro Vitaliano Brancati di Catania – regia di Angelo Tosto

BARONESSACATANIA A distanza di anni e dopo innumerevoli tournèe nazionali e internzionali, la pièce torna con la regia di Angelo Tosto ed un nuovo cast, a raccontare la rivisitazione in musical della storia-leggenda della figlia del Pretore di Palermo Don Cesare Lanza, Laura Lanza di Trabia, sposata al signore di Carini, Vincenzo La Grua a soli 14 anni. Nel 1563 la donna viene barbaramente uccisa dal padre, perché colta in flagrante adulterio nel castello di Carini con il grande amore della sua vita, Ludovico Vernagallo un noto nobilotto del luogo. Un alone di mistero ha sempre circondato il delitto, trasfigurandolo nella leggenda, che vuole il suo sconsolato amante continuare a cercarla fino a raggiungerla negli inferi, dove le fiamme dell’inferno si trasformano da fuoco di dannazione in fuoco di passione e compassione. Quel che è certo è che le responsabilità dell’omicidio furono addossate, dal popolo ma non dalla legge, al padre ‘disonorato’ dal tradimento del talamo filiale. La vicenda è raccontata da Tony Cucchiara con una scelta di balli e canti che guarda più alle sonorità moderne che alle antiche melodie, senza però tradire la memoria dei canti popolari siciliani. L’epica popolare acquista così una veste più contemporanea rendendo lo spettacolo vivace e scanzonato. Sul palco diretti da Angelo Tosto: Giacomo Buccheri,Dario Castro, Adriano Di Bella, Giulia Di Domenico, Barbara Gallo, Yvonne Guglielmino, Rosario Minardi, Marzia Patanè Tropea, Emanule Puglia, Marina Puglisi, Patrizi Scilla, Enrico Sortino, Riccardo Maria Traci, Renato Vinciguerra.Scene Salvo Manciagli, costumi Giuseppe Andolfo. Si replica sino a domenica 2 febbraio

  C.A.

La stagione “L’isola del teatro” procede con “Oh Dio mio!” dell’israeliana Anat Gov

Al Teatro Musco dal 9 al 17 gennaio – Con Viviana Toniolo, Vittorio Viviani e Roberto Albin, regia Nicola Pistoia 

1368005488_508316356_1-Immagini-di--Oh-dio-mio-di-anat-gov-al-teatro-littaCATANIA – Sulla scia del successo dell’inaugurale del martogliano “San Giovanni decollato”, la stagione al Teatro Musco prosegue senza soluzione di continuità con un testo contemporaneo dell’israeliana Anat Gov, scomparsa prematuramente lo scorso anno. La scelta è caduta sul surreale “Oh Dio mio!” in scena dal 9 al 17 gennaio e animato da un terzetto di qualità: Viviana Toniolo e Vittorio Viaviani saranno infatti affiancati da Roberto Albin. La regia è affidata a Nicola Pistoia; traduzione e adattamento sono di Enrico Luttmann e Pino Tierno; scene di Alessandra Ricci, costumi di Isabella Rizza, disegno luci di Luigi Ascione; una produzione targata “Attori e Tecnici”. L’assunto è paradossale, in perfetto stile yddish. Continua a leggere

OMAGGIO AL DRAMMATURGO SICILIANO GIUSEPPE FAVA, NEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DEL SUO ASSASSINIO CONSUMATO DAVANTI AL TEATRO VERGA PER MANO DI COSA NOSTRA

La manifestazione è organizzata per SABATO, 4 GENNAIO 2014, in sinergia dal Teatro Stabile di Catania e dalla Fondazione FavaInterverranno i figli Claudio ed Elena Fava, il sindaco Enzo Bianco, il presidente del TSC Nino Milazzo, il direttore Giuseppe Dipasquale  e gli attori Alessandra Costanzo, Fulvio D’Angelo, Leonardo Marino, Mimmo Mignemi, Pietro Montandon, Pippo Pattavina, Marcello Perracchio, Angelo Tosto. L’ Ingresso  è libero

imagesCATANIA / Ucciso da Cosa nostra, alle nove di sera, davanti al Teatro Verga, freddato a colpi di pistola sul selciato della via che da allora porta il suo nome. Era il 5 gennaio del 1984, Giuseppe Fava era appena sceso dall’’auto e stava per entrare nella storica sala del Teatro Stabile di Catania. Era di casa in quello che era ormai il “suo” teatro, il palcoscenico di elezione dei suoi drammi, delle sue commedie. Lì lo aspettarono i suoi sicàri.  E proprio al Verga avrà luogo il “memorial” per onorarne la memoria nel trentesimo anniversario del suo vile e feroce assassinio perpetrato dalla mafia. Una serata nel segno del forte legame che univa Fava allo Stabile, grazie al sodalizio stretto con il direttore Mario Giusti, che produsse le più importanti pièce teatrali del fecondo giornalista, narratore, drammaturgo, intellettuale a tutto tondo dal militante impegno civile. Una libera sequenza  intessuta di testimonianze, arricchita di rari filmati, ma incentrata soprattutto sui vibranti testi di un autore che ha lasciato un segno profondo nella vita culturale e civile. Continua a leggere

Al teatro Brancati, repliche de “Il contravveleno”, con Tuccio Musumeci

IL CONTRAVVELENO_phGiuseppe Messina - Copia

CATANIA – Sabato 4 alle ore 21  e  domenica 5 gennaio, alle ore 18, al Teatro Vitaliano Brancati di Catania, a grande richiesta, repliche straordinarie  de “Il Contravveleno” di Nino Martoglio, spettacolo di successo, con Tuccio Musumeci . La commedia dialettale, tra le più brillanti di Nino Martoglio, che vede tra i suoi protagonisti oltre Tuccio Musumeci, Guia Jelo e Miko Magistro, è ambientata nella Catania degli anni Venti; tutto ruota attorno ad una credenza popolare secondo la quale un antidoto potesse combattere l’epidemia di colera che, all’indomani dal primo dopoguerra, stava mietendo numerose vittime tra la popolazione. E’ proprio tale credenza popolare a dividere i catanesi in “baddisti” e “colunnisti”; i primi convinti che a diffondere il colera siano gli untori (da “badda” cioè polpetta avvelenata); i secondi invece certi che unico responsabile sia il vento (da “culonna d’aria”, ovvero corrente atmosferica). Protagonista della commedia, è Don Procopio Ballacchieri, ignorante tra gli ignoranti, interpretato da un’esilarante Tuccio Musumeci che, si crede e fa credere di essere un intellettuale, ostentando intelligenza tra le donne della Civita grazie all’uso di un linguaggio falsamente erudito.Un turbinio di motivi e situazioni comiche che rappresentano uno spaccato di antropologia popolare: dalla fame che attanaglia Don Procopio, alla diarrea che lo colpisce dopo una scorpacciata di fagioli, dal laudano con cui un mediconzolo, ‘u Dutturi Anfusu, lo cura da cui nasce l’illusione di un miracoloso antidoto contro il colera, agli sproloqui intelluttali dello stesso protagonista con il “baddista” Don Cocimu Binanti interpretato da Miko Magistro, ai litigi delle comari, fra cui spicca Cicca Stonchiti, interpretata da Guia Jelo, sino alla miracolosa guarigione della Zà Petra la Bazzicusa. Il tutto raccontato con umorismo, ma anche con dovizie di particolari, coniugando perfettamente le due anime di Martoglio: il drammaturgo e il giornalista. Insieme a Tuccio Musumeci, Guia Jelo e Miko Magistro, sul palco un cast d’eccellenza : Olivia Spigarelli, Evelyn Famà, Loredana Marino, Riccardo Maria Tarci, Valentina Ferrante, Elisabetta Alma, Angelo D’Agosta. Regia di Turi Giordano, musiche originali Matteo Musumeci , scene Riccardo Perricone e costumi Sorelle Rinaldi.

Il romanzo di Antonello Carbone: un misterioso “giallo” nella Taormina goethiana

L’’autore sarà ospite del Teatro Stabile di Catania per la rassegna Librinscena –  Al Teatro Musco lunedì 16 dicembre alle ore 19  

carbone_antonello_copertina_libroCATANIA  – Riprendono a grande richiesta – e a ritmo serrato – gli incontri di Librinscena, la rassegna di novità letterarie organizzata e promossa dal Teatro Stabile di Catania. Il prossimo appuntamento è per lunedì 16 dicembre alle ore 19 al Teatro Musco per presentare il romanzo d’esordio del giornalista Rai Antonello Carbone, intitolato “A Taormina, d’’inverno”(Manni Edizioni – distribuzione PdE).  Definito dalla critica un tenue noir, intrigante e da leggere tutto d’un fiato, presentato in anteprima in maggio al Salone internazionale di Torino e nei giorni scorsi tra gli stand della Fiera internazionale di Roma “Più Libri, Più Liberi”, il racconto ha coinvolto un vasto pubblico di lettori tanto da andare in pochi mesi in ristampa. Il web ha fatto da cassa di risonanza per un effetto domino di consensi riscontrato in occasione delle varie presentazioni in giro per l’Italia. Per Giacomo Cassisi, il personaggio protagonista del racconto, si apre ora il palcoscenico dello Stabile. L’autore Antonello Carbone sarà intervistato da Ornella Sgroi, il reading sarà affidato agli attori catanesi Mario Opinato e Manuela Ventura. La storia (raccontata in 54 brevi capitoli legati tra loro dai titoli di famose canzoni italiane, come fosse una colonna sonora) è uno spaccato di vicende siciliane, l’ambientazione è tra Taormina, Castelmola e Catania. Al capoluogo etneo è dedicata in particolare la dettagliata descrizione di un momento che antecede la festa di Sant’Agata, nei pressi del Giardino Bellini.

    CATERINA ANDO’

GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE H 21 DEBUTTA AL TEATRO VITALIANO BRANCATI DI CATANIA MASSIMO VENTURIELLO IN ” BARBERIA- BARBA CAPIDDI E MANDULINU” DI GIANNI CLEMENTI. CON L’ORCHESTRA “DA BARBA” SICILIANA

Musiche ed esecuzione della Compagnia Popolare Favarese  Peppe Calabrese- Maurizio Piscopo – Mimmo Pontillo – Nino Nobile – Pasquale Augello. Regia di Massimo Venturiello

teater.jpgCATANIA – Giovedì 14 novembre alle h 21 debutta al Teatro Vitaliano  Brancati di Catania “BARBERIA- BARBA CAPIDDI E MANDULINU” di Gianni Clementi; un atteso ritorno per l’ autore contemporaneo tra i più amati dal pubblico catanese , che firma lo spettacolo musicale di successo diretto e interpretato da Massimo Venturiello, accompagnato sul palco  dall’orchestra “da barba” siciliana .Ambientato in una Sicilia d’altri tempi, lo spettacolo racconta la storia “du varveri” (il barbiere), interpretato da Massimo Venturiello, della sua esperienza da emigrante a New York e del suo ritorno, per motivi oscuri, in Sicilia, nella sua bottega popolata da personaggi depositari di una cultura antica, narratori eccezionali, anziani cantastorie, picciotti malinconici, suonatori per diletto di mandolini e fisarmoniche .  <<A volte >> racconta Clementi<<basta una voce, uno sguardo per riavvolgere il nastro registrato di una vita, per avere la sensazione di gustare antichi sapori, di annusare dimenticati odori. 

Quando poi quegli odori profumano di brillantina e quei sapori ti riempiono la bocca di pinoli, uva passa e sarde, allora ti puoi trovare solo in un luogo: una barberia siciliana>>.Braccianti, falegnami, pastori, gente semplice che non ha studiato, ma che, per uno strano, oscuro destino, conosce la musica. Melodie istintive che sembrano nascere dalla lava dell’Etna e scendere giù a valle fino a tuffarsi nell’acqua limpida e salata, all’ombra magari di un tempio greco…. Note che raccontano le passioni di un popolo destinato, nel bene e nel male, fin dalla nascita alla grandezza. Una terra che non conosce il grigio, ma tantomeno il bianco o il nero. Ad accompagnare il barbiere nel suo racconto una piccola orchestra, la Compagnia popolare favarese composta da  Peppe Calabrese- Maurizio Piscopo – Mimmo Pontillo – Nino Nobile – Pasquale Augello, che con un tamburello, due mandolini e una fisarmonica abbandonati in un angolo della barberia danno vita a ritmi quasi tribali. E queste note non appuntano solo la vita “du varveri” ma raccontano soprattutto, a metà tra una storia di Andrea Camilleri e le atmosfere di Buena Vista Social Club, le passioni di un popolo e di una terra; raccontano di sole, arance rosse, zagare, ricotta, tonnare ma anche di malaffare, sangue, donne piangenti vestite di nero. Senza dimenticare in fondo che “Barberia” è la storia di un barbiere, e un barbiere che si rispetti è il custode di mille segreti e la spia per eccellenza. Se volete sapere le ultime novità, se volete ascoltare l’ultima melodia solo da lui dovete andare: ‘U Varveri!

Si replica sono a domenica 1 dicembre

 

Segue calendario repliche :

 

14 NOVEMBRE H 21 A

15 NOVEMBRE H 21 V1

16 NOVEMBRE H 17.30 S POM1

16 NOVEMBRE H 21 S1

17 NOVEMBRE H 17.30 D1

19 NOVEMBRE H 21 M1

20 NOVEMBRE H 17.30 M2

21 NOVEMBRE H 17.30 G POM

22 NOVEMBRE H 21 V2

23 NOVEMBRE H 17.30 S POM 2

23 NOVEMBRE H 21 S2

24 NOVEMBRE H 17.30 D2

28 NOVEMBRE H 21 G AZ

29 NOVEMBRE H 21 V3

30 NOVEMBRE H 21 S3

01 DICEMBRE H 17.30 D3

 Per info abbonamenti

Botteghino Teatro V.Brancati via Sabotino 4 Catania

tel.095-530153

www.teatrodellacitta.it