AD AUGUSTA SI PAGA PER UN DEPURATORE CHE NON C’E’

Lettera aperta al Commissario Straordinario Regionale del Comune di Augusta,  Antonino La Mattina

222064_10151258324750962_1178692124_n.jpgEgregio Dott. La Mattina (nella foto a fianco), le Associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, si pregiano porgerLe il benvenuto e l’augurio di un proficuo lavoro di gestione del nostro Comune. Lei Sig. Commissario saggiamente sostiene di “far fronte comune: Consiglio comunale, Commissario straordinario, forze politiche, forze imprenditoriali e sindacati tutti insieme, ognuno mantenendo il proprio ruolo, per lavorare in sintonia con spirito di sacrificio e senso di responsabilità. La nostra strada maestra deve continuare a essere quella della dignità, moralità e trasparenza per il bene della città”,affermazioni che condividiamo in toto e che mai abbiamo sentito e messe in atto da parte delle amministrazioni che si sono avvicendate nell’ultimo ventennio. Sig. Commissario, condividiamo quanto da Lei disposto appena insediato: il congedo del direttore generale del comune “per rispondere all’esigenza di contenimento della spesa, poiché non vi sono le risorse necessarie per far fronte a tale incarico“, e apprezziamo le iniziative che si propone di mettere in essere per venire incontro alle esigenze mai soddisfatte di Augusta. Una di queste è il problema della depurazione dei reflui urbani che fa annoverare Augusta una delle poche città della provincia di Siracusa sprovvista di depuratore. Attualmente i nostri reflui vengono scaricati direttamente a mare determinando un inquinamento incivile e inaccettabile oltre a impedire ai cittadini la balneabilità nel loro mare.  Circa 30 anni fa, per la depurazione dei reflui di Augusta, furono proposte e finanziate due opzioni, una che prevedeva una spesa di 24 miliardi di lire per la costruzione del depuratore e l’altra di 9 miliardi che risolveva il problema depurazione inviando i reflui al vicino depuratore consortile di Priolo Ias (Industrie acque siracusane), così come attualmente fanno le industrie e i Comuni di Priolo Gargallo, Melilli e Siracusa nord.  L’Amministrazione comunale, sindaco Gulino, scelse la prima opzione, costruire un depuratore per Augusta, giustificandola col sostenere che l’acqua trattata dal depuratore sarebbe stata una risorsa per Augusta (si sperava di venderla alle industrie) e che l’ Ias non era in grado di ricevere i nostri reflui per insufficiente capacità delle sue vasche di trattamento, ipotesi quest’ultima falsa e inventata di sana pianta (ancora oggi sono notevoli le sue capacità volumetriche disponibili per altri reflui). Purtroppo tale decisione risultò un fallimento: si sperperarono 24 miliardi e Augusta rimase senza depuratore. In questi giorni, dopo circa 30 anni, si torna a parlare del depuratore di Augusta, infatti il direttore dell’Ato idrico Siracusa 8, Andrea Figura, ha dichiarato che Augusta avrà un proprio depuratore. Per tale opera sarebbero disponibili 30 milioni di euro stanziati dal Cipe che verrebbero utilizzati sia per completare il depuratore augustano che per la realizzazione della rete fognaria nell’intero territorio comunale (si spera che il progetto preveda due reti: una per le acque nere e l’altra per le acque bianche). A tal uopo prossimamente i membri dell’Ato (fra cui il rappresentante di Augusta) saranno convocati dalla Regione Siciliana per l’approvazione definitiva di detto finanziamento. Si è scritto di completare, visto che il primo lotto del depuratore di Augusta è stato già realizzato negli anni scorsi, mentre entro 4 anni l’impianto dovrebbe essere ultimato con la realizzazione dei restanti due lotti. AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia sostengono che “la soluzione di un depuratore solo per Augusta, e non l’allacciamento al consortile di Priolo, che ha la capacità volumetrica per trattare i reflui di Augusta, costituisce uno sperpero di soldi pubblici. A chi sostiene che il primo lotto,  costituito dalla palazzina della direzione e dalla vasca di trattamento reflui è stato già realizzato e quindi risulterebbe una spesa inutile, le due Associazioni suggeriscono la saggia utilizzazione ottimale dei due manufatti: la prima come canile comunale e la seconda come polmone di accumulo di emergenza nei casi di temporaneo non funzionamento del consortile”. Il suggerimento di cui sopra in ogni caso creerebbe economia nella gestione della depurazione e non certo un dispendioso carrozzone.  

Signor Commissario ci auguriamo che Lei possa sincerarsi di quanto da noi scritto, prendendo le conseguenti decisioni che i cittadini sperano.

 Luigi Solarino