Considerata l’orgoglio della M.M. italiana, di nuovo al pontile NATO, potrebbe illuminare una città di 6 mila abitanti
MELILLI. Al comando di Marisicilia arriva la notizia che la portaerei Cavour, ammiraglia e vanto della Marina Militare italiana, il 25 settembre, deve compiere una sosta operativa di dodici ore al molo Nato, a distanza di undici mesi dalla prima sosta operativa, quella del 28 ottobre dello scorso anno. La Cavour , nel febbraio 2011 era transitata dalle nostre parti, ma non aveva sostato. Niente di meglio – avrà pensato il comandante di Marisicilia, l’ammiraglio di div. Raffaele Caruso – che organizzare una visita completa della portaerei, per rappresentanti istituzionali e della stampa, la mattina dello stesso martedì 25 settembre, come lo scorso anno aveva fatto il suo predecessore, Ruzittu. L’enorme pancia della Cavour, l’hangar, è un antro ciclopico che può ospitare tir, carri armati, elicotteri (per un massimo di dodici), aerei a decollo/atterraggio verticale (per un massimo di otto). Nell’hangar è montato un grande schermo sul quale sono proiettati filmati riguardanti l’unità navale e gli aerei. Gli aerei hanno la loro base a Grottaglie, vicino Taranto: ecco perché “nave Cavour è basata a Taranto”, come si dice in gergo. Per un’agevole visita della Cavour, gli ospiti sono stati divisi in cinque gruppi, con cicerone al séguito. Il comandante Stefano Barbieri, milanese di 46 anni, , ovviamente, segue il gruppo numero 1, quello costituito dai rappresentanti istituzionali, ma si fa vivo anche in altri gruppi per illustrare di persona le caratteristiche di questa Cavour, la terza della nostra marina che ricorda il conte Camillo Benso di Cavour, primo ministro del regno di Piemonte-Sardegna, che gettò le basi perché il suo sovrano, Vittorio Emauele II di Savoia, divenisse re d’Italia.
La prima fu una nave da trasporto di 1^ classe, attiva dal 1885 al 1894; la seconda una corazzata, varata nel 1911, che subì varie traversie (fu pure affondata dagli Inglesi a Taranto nel 1940) per essere infine demolita nel 1947. L’attuale Cavour, costruita interamente in Italia, è un nave all’avanguardia, non solo per l’altissima tecnologia applicata che consente un equipaggio limitato a 530 persone (di cui 39 ufficiali), ma può ospitare comodamente fino a 1.210 persone, perché non è soltanto una portaerei –la prima italiana classificata come tale – ma è una nave ospedale con circa cento posti letto, dodici posti di terapia intensiva, due sale operatorie, un gabinetto dentistico e una TAC; l’attuale Cavour “ha il ruolo naturale di nave ammiraglia della squadra navale e lo scopo di nave-piattaforma idonea per operazioni marittime interforze e internazionali: insomma, quattro navi in una”, sottolinea compiaciuto Barbieri che, ancora più compiaciuto, ricorda la prima utilizzazione della Cavour, quale nave soccorso nel febbraio 2010 in occasione del terremoto nell’isola di Haiti, quando la nave ha trasportato non solo uomini, mezzi, cibo, medicine, indumenti per i terremotati, ma ha anche fornito energia elettrica. La Cavour, infatti, ha una tale capacità autonoma di produrre energia che potrebbe illuminare una cittadina di oltre seimila abitanti.
Fondamentale il ruolo del Comandante di Marisicilia, Raffaele Caruso Nell’occasione della nuova sosta al pontile Nato di Augusta della portaerei della Marina Militare Cavour, per lodevole iniziativa del comando di Marisicilia Augusta, è stato possibile il 25 settembre scorso, visitare la prestigiosa unità navale. Un folto gruppo di civili, nonché di autorità locali, affiancati da alti rappresentanti dei Comandi militari dell’isola, sono stati ammessi a un’ interessante “escursione” esterna e interna della nave. Essa, è stata preceduta da una dimostrazione video, con il preciso e chiaro commento del capitano di vascello Stefano Enrico Barbieri, comandante della nave. L’accoglienza degli ospiti al pontile, si è svolta nel classico protocollo della Marina Militare, destando nei convenuti compiacimento e apprezzamento. Altrettanta cordialità e apprezzamento sono stati espressi nel “giro” all’interno della nave. Il comando di bordo, disponeva i visitatori in piccoli gruppi, guidati da un sottufficiale o ufficiale che, settore per settore, ne illustrava con dovizia di particolari, i vari apparati e congegni, tutti di estrema e moderna tecnologia, che in ogni momento, consentono agli operatori, di avere sotto controllo l’efficienza operativa della nave, nonché la totale sicurezza dei suoi 244 metri di lunghezza per 27.000 tonnellate di dislocamento. Oltre all’esposizione dei settori operativi navali, ha destato interesse e ammirazione, quella della componente aerea, affidati a esperti sebbene giovani piloti. Questi hanno illustrato l’impiego dei 22 aeri AV8 PLUS e dei F35 Light Mig, i primi Harriers a volo verticale e i secondi elicotteri leggeri di svariato impiego. Tale componente aerea è di notevole supporto agli scopi della Cavour che, oltre a quelli militari, è disposta a usi e interventi umanitari e di soccorso, in ogni parte del mondo, come in particolare avvenuto ad Haiti, dove con le proprie attrezzature sanitarie di bordo, all’avanguardia nel campo, ha contribuito a salvare numerose vite. E non a caso, questa nostra ammiraglia è stata e viene considerata un fiore all’occhiello, orgoglio e vanto della Marina Militare Italiana. A conclusione, il comandante Barbieri, nell’ ampio quadrato ufficiali ha offerto un sobrio rinfresco, preparato dai cuochi di bordo, porgendo, al contempo, un saluto di ringraziamento agli ospiti per la loro gradita partecipazione. È giusto, infine, rendere un caloroso grazie all’ammiraglio di divisione Raffaele Caruso, comandante di Marisicilia , per avere ancora una volta preso la gradevole iniziativa e per la impeccabile organizzazione, e non va taciuta, la fattiva collaborazione dell’instancabile aiutante di bandiera tenente di vascello Fabio Pinturo.
Francesco Migneco