Progetti che vanno in fumo e Augusta rischia di perdere 600 mila euro per l’assenza del commissario reggente

comune.jpgAUGUSTA –Non è più possibile lavorare, in questo modo il disinteresse che registriamo su questo progetto, da parte del dottor La Mattina,  è immenso e ci amareggia. Non ci si può lamentare che non si programmano e non si spendono i fondi europei se poi, nel momento in cui lo facciamo, veniamo bloccati da una semplice procedura di firma, penalizzando l’intero territorio”.  A esprimersi con tanta  esplicita amarezza  è il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, nella sua qualità di coordinatore dei  Piani  Integrati di sviluppo territoriale – Progetti integrati di Sviluppo territoriale, che dovrebbero coinvolgere i Comuni di Augusta, Melilli, Priolo, Floridia, Solarino, Sortino, Ferla, Cassaro, Buccheri, Buscemi, Palazzolo Acreide, Canicattini Bagni, Lentini, Carlentini, Francofonte. Si tratta di  ricevere un importante finanziamento regionale per l’importo di 4 milioni e mezzo di euro per la realizzazione  del  Sistema Integrato per i servizi e gli interventi domiciliari nelle terre di Thapsos Megara Hyblon Tukles“, sottoscritto anche dall’ASP di Siracusa, per l’assistenza domiciliare ad anziani, disabili, minori, pazienti affetti da malattie cronico – degenerative in fase stabilizzata, parzialmente, totalmente, temporaneamente o permanentemente non autosufficienti, e a soggetti affetti da malattie oncologiche presi in carico dai servizi sociali dei Comuni. Un servizio innovativo e all’avanguardia, che riduce drasticamente i costi della Sanità, garantendo efficienza e non allontanando l’ammalato dagli affetti familiari. Sabato 23 mattina il sindaco Amenta ha invitato i rappresentanti legali dei Comuni interessati: mancava soltanto il commissario reggente il Comune di Augusta, Antonio La Mattina, 75enne palermitano, funzionario regionale in pensione, che il sabato ritorna a Palermo, dove abita.  L’ assenza di La Mattina ha provocato sconcerto e stizza nei sindaci e, soprattutto, in Amenta, coordinatore, che ha aggiunto: “Da mesi aspettiamo che firmi la convenzione necessaria per procedere ai bandi per le gare che riguardano i 15 Comuni. Il nostro progetto oltre ad essersi classificato al primo posto della graduatoria dei progetti PISU, prevede 3,5 milioni di spesa per i servizi nei vari Comuni e un milione di euro per l’acquisto di attrezzature all’avanguardia per l’attivazione e il potenziamento di tre centri oncologici, nei comuni di Augusta, Canicattini Bagni e Francofonte, e per il trasporto dei pazienti. Un progetto sicuramente tra i più innovativi in tutta la Sicilia, che si inserisce all’interno dei tre distretti socio-sanitari, il D48, D47 e D49 della nostra provincia, dando vita ad una rete di servizi socio-assistenziali domiciliari, che integreranno quelli erogati o da erogare da parte dell’Asp Siracusa e degli stessi Distretti”. Il giudizio negativo sul commissario reggente è sottolineato anche dagli altri sindaci  che, infatti, affermano “Con questo atteggiamento registriamo una penosa mancanza di rispetto nei confronti degli altri Comuni. Il nostro progetto ha superato brillantemente tutti i livelli di valutazione senza alcuna decurtazione di somme rispetto a quelle progettuali, segno della sua valenza, in linea con le nuove direttive europee, nel garantire al cittadino, modelli leggeri, non burocratici e fondati su una cultura della salute che attenzioni oltre che la cura medica delle patologie, anche la presa in carico globale della persona malata, assistendola nei suoi bisogni sociali e psicologici, nel suo ambiente familiare, e qualora possibile, nella sua abitazione. Gli interventi e i servizi previsti dal progetto  sono di alto livello, per il bene del territorio e dei cittadini, Augusta compresa, per cui il progetto prevede una spesa di ben 600 mila euro”.

     G. d. A.

CHIESTE LE DIMISSIONI DEL COMMISSARIO REGGENTE E DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

augusta.jpgAUGUSTA. Il clima politico sta per diventare rovente nella città fondata da Federico II, attualmente governata da un ex funzionario regionale, in pensione da anni e “resuscitato” da quel “governatore” Lombardo che è stato l’artefice sostanziale del drastico ridimensionamento dell’ospedale Muscatello. Pur già dimissionario, Lombardo ha nominato il 75enne Antonio La Mattina commissario reggente del Comune, dopo le dimissioni da sindaco di Massimo Carrubba. Si è trattato, dunque, di una nomina “fiduciaria” di un “governatore” dimissionario. Perché sottolineiamo questo. Perché il signor La Mattina, dopo l’elezione di Crocetta a presidente della Regione avrebbe dovuto rassegnare le dimissioni, in coerenza con quanto egli stesso, cioè il La Mattina, ha fatto qui in Augusta, azzerando tutte le nomine di incarichi fiduciari, compresi quelli non onerosi.  Oppure avrebbe dovuto Crocetta revocare l’incarico al La Mattina e nominare un commissario di sua fiducia. La querelle non è nominalistica, perché, in sostanza, questi commissari reggenti sono o sono stati funzionari, sono sì, apparentemente, figure “tecniche”, non politiche, ma, di fatto, rispondono ai politici che li hanno nominati, soprattutto se, come ha fatto e sta facendo il La Mattina qui in Augusta, non si limitano a gestire l’ordinaria amministrazione, ma agiscono con l’esercizio del potere che deriva loro dal ricoprire la funzione di sindaco e di giunta. Aggiungiamo un fatto non di poco conto rispetto proprio al La Mattina, Costui è residente a Palermo, alloggia in un hotel del centro storico e riceve un’indennità legata alla funzione, che va a sommarsi alla sua ricca pensione di ex funzionario regionale. E se invece del La Mattina il Lombardo avesse nominato, com’è stato fatto a Ragusa, un funzionario o ex funzionario vicino a casa nostra? Non sarebbe stata fatta un’economia per le finanze regionali? Ma transeat.   Il  La Mattina, come Monti prima di fare il candidato premier? Il paragone, mutatis mutandis, potrebbe reggere.  Anche del governo Monti si diceva che era un governo di tecnici. E Monti non è stato certo esente da critiche anche aspre. E certo il La Mattina non può pretendere d’esserne immune. Due consiglieri comunali, Sessa e Di Mare, lo hanno criticato e hanno inoltrato una lettera al presidente Crocetta per chiederne la revoca e hanno reso pubbliche e le critiche e la lettera. Apriti cielo!  Delitto di lesa maestà! Come Giove pluvio il La Mattina ha tuonato e ha chiesto la difesa d’ufficio del presidente del consiglio, Salvatore Amato. Amato ha convocato in un  luogo non deputato, cioè nella sua stanza al palazzo municipale,  i consiglieri comunali, tranne Sessa e Di Mare, e ha reso pubblico un verbale in cui risulterebbero presenti consiglieri che, invece, si trovavano altrove, [questo non è un falso ideologico?] per dare maggiore risonanza alla sottoscrizione di  solidarietà al La Mattina, offeso da Sessa e Di Mare. Sessa e Di Mare  hanno prontamente  risposto  a  Amato, mettendo in evidenza: -l’indicazione della “presenza a consiglieri che negli orari indicati in verbale  erano in tutt’altra parte della città e quindi impossibilitati due essere fisicamente presenti”,  – la dimenticanza” della convocazione degli stessi Sessa e Di Mare, – la riunione “carbonara”, ancorché URGENTE del consiglio comunale. Per completa documentazione, abbiamo pubblicato la lettera di risposta ad Amato da parte dei consiglieri comunali Sessa e Di Mare e la loro lettera al presidente Crocetta per chiedere, motivando, la revoca della nomina al commissario reggente. Ovviamente siamo pronti a pubblicare le repliche delle persone chiamate in causa.

Giorgio Càsole

AUGUSTA/ I CONSIGLIERI DI MARE e SESSA “IL COMMISSARIO REGGENTE DEVE ANDAR VIA”

la mattina.jpgAUGUSTA. Il ragionamento che fanno due consiglieri comunali Giuseppe Di Mare e Francesco Sessa è semplice, per due ordini di motivi: il commissario regionale Antonio La Mattina, settantacinquenne, visibilmente affaticato, che attualmente regge le sorti del Comune di Augusta, dopo le dimissioni del sindaco Carrubba. È stato nominato, sulla base di un rapporto fiduciario dall’ex “governatore” della Sicilia, Lombardo, che ora vorrebbe riemergere facendosi eleggere al Senato. Com’è noto, Carrubba si è dimesso il 31 agosto e Lombardo ha nominato questo signore, funzionario regionale in pensione da anni, procurandogli un’indennità aggiuntiva alla sua già cospicua pensione; poi Lombardo siè dimesso anch’egli e gli è subentrato Crocetta, il quale avrebbe tutto il diritto-dovere di nominare un altro al posto del La Mattina, soprattutto per il secondo ordine di motivi: cioè per il fatto che il La Mattina non si comporta come un tranquillo commissario che dovrebbe semplicemente gestire l’ordinaria amministrazione, ma propone, da politico, sconti ai creditori del Comune, azzera nomine di persone  perché , secondo il La Mattina, devono essere di nomina fiduciaria, cioè a lui stesso graditi. E allora – ecco la domanda rivolta a Crocetta: perrché continua a operare un commissario non nominato da Crocetta stesso? Questo, in soldoni, il ragionamento dei due consiglieri, appartenenti a due schieramenti diversi. Secondo i due consiglieri comunali il comportamento del funzionario nominato dal precedente governo Lombardo “più che traghettare la città alle prossime elezioni amministrative, assume sempre più connotati politici con scelte che impegneranno anche le successive amministrazioni. Con giudizi , anche personali, nei confronti di chi è veramente legittimato, perché eletto dai cittadini”. Il commissario “straordinario” secondo Giuseppe Di Grande e Francesco Sessa “non rinuncia a evidenziare prese di posizioni che esulano dalle sue funzioni che devono essere “tecniche” e non “politiche”. La richiesta è stata inviata al presidente Rosario Crocetta e all’assessorato delle Autonomie locali. Vedremo che cosa risponderà Crocetta.

Nel frattempo contro la posizione di Sessa e Di Mare si sono schierati altri consiglieri comunali in una pubblica assemblea. Di Mare e Sessa non sono rimasti isolati e a loro si sono associarti il candidato sindaco Marco Stella e Giovanni Ranno. Ribattono che il commissario La Mattina , non appena insediatosi,  ha revocato tutti gli incarichi assegnati dal sindaco Carrubba. Perché ora il nuovo governo regionale non dovrebbe adottare lo stesso provvedimento nei confronti del commissario del Comune di Augusta? » La revoca del mandato di La Mattina viene chiesta inoltre da Di Mare e Sessa, «verificata l’indisponibilità sostanziale ad accettare suggerimenti, consigli, da chi vive e conosce Augusta, con un atteggiamento “arrogante” così come le sue prime parole presentandosi alla città dimostrano.«Ho lasciato un segno ovunque – ricordano disse – so fare solo questo e lo faccio bene». La maniera di agire da “podestà” non piace, dunque,  al Fli e ai Circoli socialisti movimento per il territorio che per tale iniziativa hanno manifestato unione d’intenti, al di là delle singole posizioni politiche. A prescindere dalla questione finanziaria che sta cercando di risolvere, quella che riguarda i precari, non risolta e le scelte relative a opere da realizzare o meno. «Collocazione uffici, strisce blu; incarichi di gestione delle istituzioni storiche della città, tanti segnali contradditori e iniziative non prioritarie che  esulano da quelli che sono i compiti di un tecnico. Si registra inoltre la mancata concertazione con i sindacati». Per Stella invece «Il commissario ha dimenticato il ruolo che è stato chiamato a svolgere. Ha offeso Augusta, i suoi abitanti e i dipendenti comunali. Non accettiamo lezioni da nessuno; si limiti a espletare le sue funzioni». Particolarmente stigmatizzata la richiesta di sconto del 20% ai creditori dell’Ente.

  G.d.A.

 

AD AUGUSTA SI PAGA PER UN DEPURATORE CHE NON C’E’

Lettera aperta al Commissario Straordinario Regionale del Comune di Augusta,  Antonino La Mattina

222064_10151258324750962_1178692124_n.jpgEgregio Dott. La Mattina (nella foto a fianco), le Associazioni AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia, si pregiano porgerLe il benvenuto e l’augurio di un proficuo lavoro di gestione del nostro Comune. Lei Sig. Commissario saggiamente sostiene di “far fronte comune: Consiglio comunale, Commissario straordinario, forze politiche, forze imprenditoriali e sindacati tutti insieme, ognuno mantenendo il proprio ruolo, per lavorare in sintonia con spirito di sacrificio e senso di responsabilità. La nostra strada maestra deve continuare a essere quella della dignità, moralità e trasparenza per il bene della città”,affermazioni che condividiamo in toto e che mai abbiamo sentito e messe in atto da parte delle amministrazioni che si sono avvicendate nell’ultimo ventennio. Sig. Commissario, condividiamo quanto da Lei disposto appena insediato: il congedo del direttore generale del comune “per rispondere all’esigenza di contenimento della spesa, poiché non vi sono le risorse necessarie per far fronte a tale incarico“, e apprezziamo le iniziative che si propone di mettere in essere per venire incontro alle esigenze mai soddisfatte di Augusta. Una di queste è il problema della depurazione dei reflui urbani che fa annoverare Augusta una delle poche città della provincia di Siracusa sprovvista di depuratore. Attualmente i nostri reflui vengono scaricati direttamente a mare determinando un inquinamento incivile e inaccettabile oltre a impedire ai cittadini la balneabilità nel loro mare.  Circa 30 anni fa, per la depurazione dei reflui di Augusta, furono proposte e finanziate due opzioni, una che prevedeva una spesa di 24 miliardi di lire per la costruzione del depuratore e l’altra di 9 miliardi che risolveva il problema depurazione inviando i reflui al vicino depuratore consortile di Priolo Ias (Industrie acque siracusane), così come attualmente fanno le industrie e i Comuni di Priolo Gargallo, Melilli e Siracusa nord.  L’Amministrazione comunale, sindaco Gulino, scelse la prima opzione, costruire un depuratore per Augusta, giustificandola col sostenere che l’acqua trattata dal depuratore sarebbe stata una risorsa per Augusta (si sperava di venderla alle industrie) e che l’ Ias non era in grado di ricevere i nostri reflui per insufficiente capacità delle sue vasche di trattamento, ipotesi quest’ultima falsa e inventata di sana pianta (ancora oggi sono notevoli le sue capacità volumetriche disponibili per altri reflui). Purtroppo tale decisione risultò un fallimento: si sperperarono 24 miliardi e Augusta rimase senza depuratore. In questi giorni, dopo circa 30 anni, si torna a parlare del depuratore di Augusta, infatti il direttore dell’Ato idrico Siracusa 8, Andrea Figura, ha dichiarato che Augusta avrà un proprio depuratore. Per tale opera sarebbero disponibili 30 milioni di euro stanziati dal Cipe che verrebbero utilizzati sia per completare il depuratore augustano che per la realizzazione della rete fognaria nell’intero territorio comunale (si spera che il progetto preveda due reti: una per le acque nere e l’altra per le acque bianche). A tal uopo prossimamente i membri dell’Ato (fra cui il rappresentante di Augusta) saranno convocati dalla Regione Siciliana per l’approvazione definitiva di detto finanziamento. Si è scritto di completare, visto che il primo lotto del depuratore di Augusta è stato già realizzato negli anni scorsi, mentre entro 4 anni l’impianto dovrebbe essere ultimato con la realizzazione dei restanti due lotti. AugustAmbiente e Decontaminazione Sicilia sostengono che “la soluzione di un depuratore solo per Augusta, e non l’allacciamento al consortile di Priolo, che ha la capacità volumetrica per trattare i reflui di Augusta, costituisce uno sperpero di soldi pubblici. A chi sostiene che il primo lotto,  costituito dalla palazzina della direzione e dalla vasca di trattamento reflui è stato già realizzato e quindi risulterebbe una spesa inutile, le due Associazioni suggeriscono la saggia utilizzazione ottimale dei due manufatti: la prima come canile comunale e la seconda come polmone di accumulo di emergenza nei casi di temporaneo non funzionamento del consortile”. Il suggerimento di cui sopra in ogni caso creerebbe economia nella gestione della depurazione e non certo un dispendioso carrozzone.  

Signor Commissario ci auguriamo che Lei possa sincerarsi di quanto da noi scritto, prendendo le conseguenti decisioni che i cittadini sperano.

 Luigi Solarino