SCHEGGE DI MEMORIA AUGUSTANE/ 9-10 LUGLIO ’43. AUGUSTA, IL PASSAGGIO DELLA “COLONNA INFAME”

augusta,augustanews,francesco mignecoAUGUSTA. Settant’anni fa, una marea di uomini, chi con addosso il solo tascapane, chi con la sola divisa grigioverde, già con le stellette e mostrine strappate, marinai col solo camisaccio, senza solino. In sintesi, un misto enorme di divise si attardava ansiosa e fremente nel crocevia di Contrada Fontana, che diventò, per giorni, il posto di osservazione del flusso di colonna di sbandati. Bene! La colonna ci fu e i sovversivi di allora la etichettavano “la colonna infame”. Ma fu, poi, veramente infame? Su quelle incredibili giornate del 9-10 luglio ’43, storici, topi di biblioteca, cronisti del lugubre, stampa, e così via, si sono affannati a dare qualsiasi definizione, ma, in effetti, sugli avvenimenti allora accaduti, rimane ancora il ragionevole dubbio. Quella colonna per oltre tre anni di conflitto, fu spesso vista sfilare con fierezza, tra labari e gagliardetti, stracolmi di medaglie, lungo il corso Umberto di Augusta. Stavano a testimoniare la potente Piazzaforte di Augusta. Effettivamente, queste parate militari inducevano a credere che, veramente, Augusta fosse il tanto decantato baluardo fortificato nel Mediterraneo. Infatti, sino al 13 maggio ’43, l’aviazione inglese, malgrado le numerose incursioni non conseguì alcun successo contro la Piazzaforte. Invece, questa fu messa a dura prova dall’aviazione USA che disponeva di nuovi bombardieri a lungo raggio. E fu, da allora, da quell’infausto 13 maggio, che l’impatto psicologico, oltre alla distruzione materiale delle difese, per cui, a breve, a meno di 40 giorni, si cominciò a materializzare quella che sarà definita dagli antifascisti “la colonna infame”, cioè il simbolo della fuga e dell’abbandono della Piazzaforte. Sulle cause, intrighi, complotti, tradimenti, e così via, non ci attardiamo, perché l’argomento è complesso, e sarà oggetto di una “rivisitazione storica” di chi scrive, proprio inerente all’incredibile fine di quella temuta Piazzaforte, violata, impunemente, per prima, da due navi inglesi, la Examoor e la Kanaris, che alle 14,20 del 10 luglio ’43, attraverso il canale di Scirocco, s’immettevano nel porto di Augusta. E, ritorniamo alla nostra colonna. Lo scorrere di uomini-soldati era incessante. Molti erano frastornati, inquieti, impauriti su quale sorte li attendesse, sembravano ombre vaganti verso l’ignoto. Era una guarnigione, la guarnigione delle gagliarde parate lungo la strada maestra di Augusta, ora in disfacimento. Osservavamo le scene più impensate, come la pressante richiesta di abiti civili, barattati con gallette e altre cibarie che portavano con sé. Arrivavano, persino, a barattare gli effetti personali, pur di avere una giacca o qualche indumento civile, pur di dismettere quei panni grigioverdi diventati decisamente scomodi. Eppure, quando tutto questo esodo avveniva, gli anglo-americani non erano sbarcati in Sicilia. E allora, quella colonna di uomini smarriti, provati, a mio sommesso avviso, non meritano affatto, l’etichetta di “infame”. Piuttosto, quella di pietosa compassione e comprensione, e poter dire, invece, “vittime” di eventi tragici e funesti, a loro non ascrivibili. In quel tremendo intrigo, giustamente, in quegli uomini prevalse l’istinto naturale della sopravvivenza, specialmente quando era convinzione che tutto era perduto  e si stava per perdere. Questo avvenne in quelle giornate ad Augusta, che la storia, poi, a torto o a ragione, definì giornate della codardia, della fuga, dell’abbandono, del disonore di chi comandava. Questa è un’altra storia. Le polemiche, fino a oggi, pro e contro non sono ancora sopite.

          Francesco Migneco

AUGUSTA, I GIOVANI & IL LAVORO : Cuochi, baristi, camerieri, promoter, venditore porta a porta, ecc. CERCANSI NEL NORD

barmen_kpu7.jpgAUGUSTA. Il lavoro. Negli ultimi tempi tale parola è sempre più spesso al centro dell’attenzione di tutti perché, ora più che mai, in periodi di crisi come questi diventa la priorità della politica. Non che se non lo sia mai stata prima, ma è un punto su cui la maggior parte dei partiti politici puntano, nazionali, regionali e comunali. In particolar modo, i giovani e il mondo del lavoro è binomio che, soprattutto negli ultimi tempi, fa discutere. La situazione è complessa, i problemi tanti. Senza nulla togliere ai lavoratori un po’ più avanti con l’età che perdono il lavoro, di solito è verso i giovani che si punta perché sono la loro preparazione e le loro competenze che formeranno la società del futuro. L’attuale crisi economica, però, trasmette solo preoccupazioni in una situazione già molto incerta, e per questo che molti ragazzi e ragazze non sono affatto ottimisti circa il loro futuro. Perché lavoro significa in primo luogo questo: sicurezza, e solo tramite questa si dà anche la voglia di proseguire con gli studi o di cercare lavoro. Senza questo, tutto quel che si fa sembra inutile, e da qui la scarsa fiducia che si pone nel futuro. Molti hanno un lavoro ideale, magari coerente con il proprio percorso di studi, ma tanti devono rinunciare a ciò perché la società non permette di realizzare tale sogno. Per cui ci si accontenta, si cerca qualche altro lavoro, a volte uno qualsiasi purché dia un modico guadagno, che corrisponde ad una modesta certezza, in attesa di provare altro e magari altrove. Eppure, non si chiede molto; gli stessi studenti si accontenterebbero di un lavoretto part-time, giusto per avere la possibilità di pagarsi qualche spesa universitaria. Ma il problema è proprio questo: sembra non esserci assolutamente nulla! Ma è davvero così? Trovare un lavoro significa avere il proprio “identikit” in un documento, il famoso curriculum vitae, e farlo leggere a chi competente. Lo si può portare direttamente nella sede di lavoro, oppure si può usare internet e inviarlo telematicamente per candidarsi ad un annuncio. Questo il metodo canonico, ormai usato e abusato da tutti. Tuttavia, vi sono altri modi di cui si può usufruire: intanto, poiché di alcuni annunci non c’è da fidarsi molto, è consigliabile rivolgersi principalmente alle agenzie del lavoro; in alternativa, è possibile rivolgersi al centro dell’impiego (ex ufficio di collocamento) del proprio comune. La principale differenza tra centri dell’impiego e agenzie del lavoro è che nei primi è possibile registrare il proprio nominativo nell’ufficio competente, ma soltanto in quello del comune di residenza (non di quello del domicilio) e una volta sola (appunto perché si ha la residenza in un solo comune), mentre per le seconde è possibile registrarsi in qualsiasi agenzie senza alcun limite; ovviamente quest’ultime, quasi sempre dotate di un proprio sito internet, prevedono anche la registrazione on line, talvolta necessaria per candidarsi ad un annuncio, e anche la possibilità di ricevere newsletter per svariati annunci di lavoro.

Tutto queste ci permetterà di trovare un lavoro? Sicuramente sono due tipi di percorsi diversi, ma entrambi hanno lo scopo di facilitare la ricerca di un lavoro ma, appunto, il loro compito è di aiutare nella ricerca di un lavoro che magari ci piace, cosa diversa dal trovarlo. A quello bisognerà arrivarci con tanta buona volontà, senza. Fin qui la situazione generale in Italia. Ma ad Augusta di fronte a quale realtà ci si trova? Essendo io stesso iscritto al centro dell’impiego del lavoro, posso constatare che gli annunci di lavoro non mancano. Peccato che si tratta di offerte per lavori al Nord Italia. Inoltre, ciò che colpisce di più è la tipologia di lavori che vengono offerti: cuochi, baristi, camerieri, promoter, venditore porta a porta, ecc. Con tutto il rispetto per i lavori manuali, che qui non si vuole minimamente stigmatizzare, tali lavori possono andare bene per chi è diplomato, ma un laureato ricerca altro. Le eccezioni sono pochissime (si ricercano perlopiù ingegneri), e in ogni caso sono richiesti parecchi anni di esperienza e, a proposito di questa, quasi tutti gli annunci di lavoro la richiedono, gettando ancor di più molti giovani nel circolo vizioso di non poter lavorare senza esperienza e contemporaneamente di non poterla fare. Insomma, la situazione lavorativa in Italia non è tra le più rosee, e ancor peggio in una piccola cittadina come Augusta, tuttavia, non c’è altro da fare: piuttosto che starsene con le mani in mano, si continua nell’infinita ricerca di un lavoro, senza mai scoraggiarsi e, soprattutto, senza arrendersi mai.

   Domenico Di Maura

ANCHE AD AUGUSTA I GIOVANI SONO PRONTI A METTERSI IN GIOCO

 

manuel.jpgAUGUSTA. L’aria pesante assale Augusta, un po’ per le industrie, un po’ per le numerose vicende che la stanno rappresentando, in alcuni casi fanno di essa una meravigliosa città, in altri invece, fanno solo sperare in un cambiamento. Basta guardarsi intorno, l’occhio critico dei cittadini non lascia scampo; senza andare troppo lontano, già dal computer di casa, possiamo trovare sul più comune social network di sempre, Facebook, numerose pagine sulla nostra amata città. Molte di esse nate con il solo scopo di mettere in risalto le lacune della pubblica amministrazione, in alcuni casi ironicamente, in altri, in modo più serio. Una cosa però è certa, gli augustani col tempo, stanno perdendo l’elemento fondamentale per una rinascita solida e reale, la speranza. Basta guardare, sempre da casa e senza scomodarci troppo, le pagine Facebook create su Augusta, due anni fa spopolò sul web una scommessa fatta da Mimmo Di Franco, in cui, se fossero stati raggiunti cinquemila iscritti ad un gruppo, creato appositamente per l’iniziativa, egli si sarebbe messo in pantaloncini e maglietta, abbandonando il suo modo di vestire  “giacca e cravatta”, per intenderci. Quest’estate invece i toni sono totalmente differenti, infatti il gruppo più attivo del momento è proprio un gruppo con “occhio critico” nei confronti della polizia municipale di Augusta, che, secondo i membri del gruppo, non svolge regolarmente le proprie mansioni. Commentano questa situazione con post e foto, che colgono in flagrante le forze dell’ordine mentre non svolgono il proprio dovere, o lo svolgono in modo poco adeguato. Parlando da ragazzo però, mi dico dove possa arrivare una città senza ambizioni, che rivolge particolare attenzioni alle critiche, ma, tranne casi eccezionali, non si applica in modo pratico per cambiare davvero le cose. Io spero che la nostra città possa “ripartire dal basso” citando un po’ il leader politico preferito dagli augustani che ha dominato alle elezioni regionali, nella nostra città, superando il 40% dei consensi, ma attenzione, per basso intendo dai giovani, infatti loro hanno le idee, la grinta e la forza, per poter cambiare davvero le cose, per annunciare fermamente all’Italia e al mondo che Augusta non è un consiglio comunale sciolto per infiltrazione mafiosa, non è un arciprete indagato, non è “le industrie”. Augusta è storia, arte, cultura, natura e meraviglie, noi giovani siamo pronti a metterci in gioco per cambiare le cose, domani proviamo ad alzarci con un piede diverso, con il piede della speranza e del cambiamento, di certo le cose non cambieranno dall’oggi al domani, ma sarà un processo di lento miglioramento, sopratutto che farà bene ai nostri modi di vivere e pensare.

      Manuel  Mangano  –  Nella foto, auto dei VV.UU. davanti a  uno scivolo per disabili!

AUGUSTA, SCOMPARSA DI CARMELO SICARI, ANIMA DEL GRUPPO BARCAIOLI DI AUGUSTA

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Augusta. Anni fa fu persino candidato alla presidenza dell’Autorità portuale di Augusta. Era un uomo competente e battagliero Carmelo Sicari, scomparso all’età di 74 anni, dopo una malattia durata circa un anno. Sìcari era stato per anni presidente e anima del Gruppo Barcaioli di Augusta e per molti anni, dopo il suo pensionamento, era rimasto un punto di riferimento. Chi scrive lo  ha intervistato più volte durante gli anni: per emittenti radiotelevisive e per la carta stampata. Sìcari aveva pure presentato diversi progetti per il rilancio del porto di Augusta e per la realizzazione di un porto turistico. Le sue opinioni erano tenute in gran conto anche fuori dei confini comunali. Molte persone hanno partecipato ai funerali di questo augustano così sinceramente attaccato alle sue radici e al benessere della città.
    Giorgio  Càsole

AUGUSTANI IN CAMMINO PER SANTIAGO DI COMPOSTELA

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AUGUSTA – Il cammino di Santiago è un pellegrinaggio spirituale di grande intensità e suggestione, scelto da giovani e adulti desiderosi di vivere un’esperienza, che abbina la dimensione della ricerca interiore a un rapporto profondo e diretto con la natura. Quest’anno dalla nostra città partiranno alcuni temerari pellegrini, desiderosi di ripercorrere questo lungo estenuante cammino che li porterà alla Cattedrale di Compostela e di seguito a Finisterre. Essi sono: Giuseppe GALOFARO, dipendente Esso, sposato, due figli; Carmelo GILIBERTO, dipendente Isab Energy, sposato, una figlia; Domenico MOSCHITTO, celibe, insegnante ITIS; Francesco SPINALI, celibe, figlio del nostro socio Giovanni, lavora e vive in Norvegia; Giovanni SPINALI, sposato, da poco pensionato,  ha lavorato nella zona industriale, un figlio; Salvatore TRAINA,  pensionato,  ha lavorato nella zona industriale, due figli. Il percorso si svolge il 9 Luglio, giorno della partenza, al 23 Luglio, giorno del rientro. Da Catania, in aereo, andranno a Barcellona. Da Barcellona, in macchina, si fermeranno a Pamplona, a vedere la corsa dei tori, tradizione particolare  di questa città.  Da Pamplona si sposteranno a Lugo, a prendere la Credenziale (foto), un libretto che verrà timbrato ogni volta che raggiungeranno una tappa ed inoltre sarà il loro lasciapassare come pellegrini. Da Lugo a Santiago di Compostela, faranno circa sette tappe; le prime due  saranno a contatto con la natura e col silenzio; a seguire incontreranno i primi villaggi. Le prime cittadine saranno: Melide, Pala de Rey e Porto Marin. Arrivati a Santiago, nella cattedrale, assisteranno al “Botafumeiro“ l’espansione dell’incenso da un grande incensiere, che dalla navata centrale purificherà lo spirito e il fisico di tutti i pellegrini presenti. Un altro giorno emozionante ed importante sarà a Finisterre, considerato il limite conosciuto della Terra, fino al Medio Evo;  lì  bruceranno un loro indumento come segno di rinascita e di nuova vita; infine tireranno un sasso verso  la costa dell’oceano Atlantico, che avranno portato da casa,  esprimendo un loro desiderio.

RIFLESSIONI  DEI PARTECIPANTI:

Giuseppe Galofaro : ”Vent’anni fa ho frequentato  un corso nei Cursillos e la mia vita è cambiata completamente in positivo; da quasi ateo sono diventato cristiano, apprezzando il valore della vita, fino a sentire costantemente la presenza di Dio accanto me. In televisione, per caso, ho visto un filmato sul “Cammino di Santiago“, sono rimasto affascinato e toccato nell’animo; confidai ad un amico che un giorno avrei voluto fare quell’esperienza per sentirmi di nuovo vivo…….Quel giorno sta arrivando!” – Carmelo Giliberto:  “Io sto partendo da turista, con lo spirito d’avventura, entusiasta di vivere il contatto con la natura, in compagnia  di questo gruppo, molto unito.  Per il momento non ho altro da aggiungere…..” – Domenico Moschitto : ”Il desiderio di andare in pellegrinaggio l’ho sempre avuto e quando di mi è stato chiesto di partecipare al Cammino di Santiago, l’idea mi ha allettato; l’ho sentito come viaggio d’interiorità, come  benessere del proprio animo. Prima del Cammino, andremo a Pamplona a vedere la corsa dei tori ed il lato folkloristico mi  ha attirato ancora di più. Avverse condizioni, forse, m’impediranno a partecipare;  sappiate che comunque sarete nei miei pensieri.” – Francesco Spinali:  “Nell’ eseguire questa tappa del cammino desidero esprimere  e manifestare a me stesso tutto l’entusiasmo e l’impegno verso sempre più alti ed impegnativi obiettivi della mia vita…” – Giovanni Spinali: “Il Cammino, quest’anno, è per me la seconda esperienza; ricordo che lo scorso anno partii da turista e tornai pellegrino. La motivazione di quell’esperienza fu mio figlio; egli lavorava fuori e si trovava in difficoltà in una città straniera. Volevo dimostrargli che le difficoltà nella vita si dovevano superare con forza e coraggio, senza abbattersi, che la vita è un susseguirsi di alti e bassi e con la forza d’animo doveva sempre superare tutte le avversità. Quest’anno il viaggio lo affronteremo insieme, quindi, naturalmente, parto con una marcia in più, cercando di realizzare degli obiettivi spiritualmente superiori. Nel percorso dell’anno scorso ho trovato la spiritualità nel silenzio e nella contemplazione della natura.” – Salvatore Traina:  “Io sono mentalmente caricato ed ansioso per la gioia  nell’ intraprendere questo Cammino; sto partendo con il cuore pieno di Fede ed offro questo viaggio come ringraziamento al Signore per la vita che mi ha donato, per la famiglia ed il lavoro.  Sarà un viaggio di fatica, ma soprattutto di preghiera…., e Lui sarà la nostra Guida.”

Il cammino di Santiago è un percorso che si svolge in tante tappe, dai Pirenei a Santiago di Compostela, fino a Finisterre, nel Nord della Spagna, “fuori dal mondo”, o meglio fuori dai normali ritmi della vita quotidiana. Il Cammino, affonda le sue radici nel Medio Evo ed è legato al culto delle reliquie di San Giacomo,  che ha liberato l’Europa cristiana dall’invasione musulmana. Per lungo tempo fu praticato dai fedeli quale segno di devozione; con il passare del tempo si ridusse considerevolmente. Un incremento a questo cammino lo diede per primo lo scrittore Paolo Coelho, nel 1987, con la pubblicazione del suo libro “Il cammino di Santiago”, mettendo i lettori a conoscenza di questo cammino spirituale e della vita dell’apostolo Giacomo. Successivamente, un ulteriore incremento al cammino si ebbe con la visita di papa Giovanni Paolo II, a Santiago nell’anno 1989, in concomitanza con l’incontro mondiale della gioventù dove mezzo milioni di giovani convennero a Santiago da ogni parte del mondo, registrando la maggior concentrazione di pellegrini. Da allora il flusso dei pellegrini è aumentato progressivamente e in modo inarrestabile. Il 25 luglio ricorre la festa di San Giacomo. Quando questa giornata ricorre di domenica, l’anno relativo viene dichiarato Anno Santo Compostellano o anno Jacobeo. Santiago è il nome o meglio la contrazione di San Giacomo, uno dei 12 apostoli. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni, San Giacomo girò la penisola iberica per compiere l’opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l’apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave di pietra, nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura. Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell’anno 813 l’eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle, prendendo il nome di Compostela, campo della stella. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba. L’abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Ne diede notizia al Vescovo locale Teodomiro che confermò la veridicità dell ’accaduto. La notizia giunse presto al papa, all’imperatore del Sacro Romano Impero Carlo Magno ed ai principali sovrani cattolici dell ’epoca. Di qui ebbe iniziò il culto di Santiago. Un percorso indubbiamente faticoso che “costringe” a ricercare nella solitudine il contatto con se stessi, cercando di superare gli ostacoli dei luoghi e metaforicamente per similitudine, con gli ostacoli che si frappongono nella vita di ognuno, insomma è vincere le avversità, nel senso più completo del termine, ma nello stesso tempo è anche un percorso nella storia e nell’arte dell’Europa: strade romane, ponti medievali, cattedrali gotiche, borghi fortificati, castelli, eremi, città bellissime e straordinarie. Personalmente credo che questo “faticoso cammino” si può percorre scegliendo due strade; la prima quella di chi ha nello zaino la fede, grazie alla quale si riuscirà a superare gli ostacoli e nel contempo scrutare il proprio animo, capendo quanto sia importante con la fede avere l’aiuto divino, per superare fatiche e barriere, semplicemente facendo leva sul fisico e sull’anima. L’altra strada è quella della “curiosità suggestiva”, molto diversa dalla prima, dove chi percorre questo cammino assapora la novità di essere in un posto straordinario, dove la meta rappresenta solo un fattore agonistico. La prima strada ti segna profondamente, lasciandoti una grande maturità spirituale; la seconda, anche per chi non è credente può comunque vivere il percorso con una spiritualità diversa, verso la natura che lo circonda o come orgoglio personale nell’aver affrontato tanta fatica; io credo che siano solo pochi, a tornare senza aver sentito la presenza di Dio. Cosa serve portare ai pellegrini in questo inusuale viaggio:  una forte motivazione spirituale per portare a termine questo faticoso cammino; tanta umanità, fratellanza con i propri compagni di viaggio e un grande spirito di adattamento; 16mg di gocce di rugiada, da assumere nel Cammino, prima e dopo ogni respiro, per sostenere la fatica con gioia e spiritualità; comprendere le ragioni dell’altro prima delle tue; non lasciare che una piccola discussione ferisca una grande amicizia; se credi in Dio, chiudi sempre a chiave i tuoi averi; se quando raggiungi una meta fortemente agognata, la tua anima non canta e le lacrime non sgorgano dagli occhi, forse essa non è ciò che il tuo cuore sta cercando; volgi altrove i tuoi passi e chiedi al tuo silenzio di risponderti. Per concludere, credo che questo straordinario “cammino”,  sia una possibilità che ognuno di noi dovrebbe avere nella vita, e cioè quella di poter meditare, senza l’influenza di chi può contaminare il proprio animo, nella speranza di rigenerarsi nello spirito. Questo sarebbe il miracolo.

   Carmela Bonfiglio

NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA PER DIVENTARE ‘GRANDI’ CON ARIEL

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AUGUSTA. Si è conclusa con un sorprendente spettacolo musicale la Sperimentazione nella Scuola dell’Infanzia del 2° Istituto Comprensivo ‘O.M.Corbino’ di Augusta, ARIEL Agire Ricercare Imparare nelle Esperienze di Laboratorio.  Il 2°Istituto Comprensivo – dirigente prof. Marcello Pisani – ha infatti approvato la proposta delle insegnanti  ideatrici della sperimentazione, Graziella Filippone, Giuseppa Sidoti, Anna Amara, Maria Camisa, e ha attuato nell’a.s. 2012-13, un percorso sperimentale che ha visto coinvolte 4 insegnanti in team su due classi prime di bambini di 3 anni, attraverso metodologie e organizzazione innovative. Il percorso ha progettato e operato per laboratori e piccoli gruppi con le quattro insegnanti ‘specialiste’ di ciascun laboratorio; si è avvalso inoltre di due esperti per il laboratorio musicale – prof.ssa Michela Trovato – e quello psicomotorio – dott.ssa Lucia Caravello. L’itinerario sperimentale, quindi, si è mosso sul piano organizzativo e metodologico ma anche su quello dei contenuti: le attività infatti sono state progettate su uno sfondo integratore che ha coinvolto tutti i laboratori: ‘In fondo al mar…storie ed esperienze tra le onde’. Tutti i laboratori, durante il corso dell’anno, hanno operato sinergicamente attraverso una progettazione distinta per ciascuno di essi ma con un percorso didattico comune a tutti. La sperimentazione è stata molto positiva e la valutazione dell’ acquisizione delle competenze dei piccoli alunni è stata ottima. Si prevede di proseguire il percorso nei prossimi due anni er poter migliorare la progettualità e valutare  la ricaduta formativa fino all’ingresso alla scuola primaria. 

Il momento valutativo per eccellenza è stato proprio lo spettacolo che i bambini hanno messo in scena sul palcoscenico del civico palazzo S. Biagio: il laboratorio musicale, interagendo con tutti gli altri laboratori progettuali, ha condotto i bambini all’acquisizione di competenze non solo musicali ma anche relazionali e comportamentali eccellenti. L’intento del laboratorio – curato dalla prof.ssa Michela Trovato, specialista in Didattica della Musica, è stato quello di far sperimentare ai bambini di tre anni il mondo dei suoni mediante attività nelle quali il linguaggio musicale si è esplicitato attraverso il linguaggio del corpo, la manipolazione di oggetti sonori e la vocalità (canto e parlato).Attraverso i personaggi de LA SIRENETTA, in relazione allo sfondo integratore, imitandone i movimenti ed espressioni mimiche e sonore, il bambino ha potuto esplorare le sue parti del corpo, la voce e tutti gli elementi di espressione dinamica che compongono la musica. Il laboratorio ha interagito trasversalmente con tutti gli altri laboratori della sperimentazione, privilegiando il laboratorio di psicomotricità ”Educare con il movimento” condotto dalla dott.ssa Caravello nel corso dell’anno scolastico.Il risultato è stato uno spettacolo innovativo e sorprendente ,soprattutto per bambini di 3 anni, dove i piccoli musicisti hanno cantato su musica dal vivo, composta per loro dalla prof.ssa Trovato, suonato gli strumenti didattici in una ‘sonorizzazione’ della storia, ballato rispettando tempi e ritmi musicali.

Ariel, la curiosa e intraprendente “Sirenetta” di H.C. Andersen, non conosce il proibito mondo degli ‘umani’:  la sua capacità di sognare e il suo caparbio desiderio di conoscenza la conducono, attraverso esperienze diverse, a diventare “grande”… Nuotando con Ariel nel suo mondo fantastico, i nostri bambini hanno conquistato curiosità, autonomia, sicurezza, identità, competenze… ma soprattutto il piacere di ‘vivere’ a scuola, il desiderio di conoscere e imparare attraverso l’esperienza, di diventare grandi come Ariel….senza perdere mai la propria capacità di sognare!

G. F.

NAVE MAGNAGHI COLLABORA ALLA CAMPAGNA DI BONIFICA DEI RELITTI NELLA RADA DI AUGUSTA

MAGNAGHI.jpgAUGUSTA. La nave Ammiraglio Magnaghi, unità idro-oceanografica d’altura della Marina Militare al comando del Capitano di Fregata Marco Grassi, in sosta nel porto di Augusta, collaborerà nei prossimi giorni a una importante attività propedeutica al recupero di sette relitti navali, giacenti nella Rada di Augusta. Si tratta degli ex dragamine Loto, Giaggiolo e Palma, di due MTF (moto trasporto fari) e delle ex corvette Airone ed Alcione.  L’attività, svolta in collaborazione con la Direzione dell’Arsenale Militare di Augusta, Ente coordinatore del servizio di rimozione dei relitti, con il supporto dell’Istituto Idrografico della Marina che si occuperà della validazione dei dati raccolti, ha come scopo la definizione della batimetria di dettaglio delle aree interessate: tali aree comprendono le acque antistanti il fronte settentrionale di Forte Garcia ed il sito MMI di Punta Cugno. La definizione dell’andamento batimetrico è infatti necessaria per dare corso, successivamente, alle attività di rimozione  a cura della MAMMOET SALVAGE R.V. di Rotterdam, ditta leader a livello mondiale nel settore del wreck removal e port clearance. La rimozione avverrà con un innovativo sistema che prevede la costituzione, in situ, di un vero e proprio bacino di demolizione.  I rilievi batimetrici necessari per l’installazione delle barriere saranno effettuati a mezzo ecoscandaglio multifascio, in dotazione alle idrobarche di Nave Magnaghi che opereranno nei prossimi giorni nelle zone oggetto di bonifica. Il periodo necessario per l’effettuazione di una investigazione totale delle aree di interesse sarà di circa tre giorni.

G. A.

AUGUSTA E LA QUALITA’ DELL’ARIA

 

images.jpgAUGUSTA. Augusta, Priolo e Melilli sono i Comuni della Sicilia forse più famosi, con Gela e Milazzo,per quanto riguarda l’insalubrità dell’aria, dell’acqua e del sottosuolo, in sostanza per ciò che concerne l’inquinamento ambientale. L’ambiente  nel triangolo industriale di questa parte della Sicilia orientale si è progressivamente deteriorato, da altamente salubre qual era oltre 65 anni fa, quando Augusta era famosa per le saline, Melilli per la salubrità  collinare e Priolo era una quiete frazione contadina di Siracusa fino a diventare un’area famigerata per i nati malformati, per i malati e  le morti per tumori. A chi si deve addebitare questo deterioramento? Non c’è dubbio: alle industrie, ai colossi del petrolchimico che hanno assassinato il suolo, hanno ammorbato l’aria, hanno avvelenato il mare. Nel 1978 fino al 1984 l’ultimo pretore della genia d’assalto, Nino Condorelli, catanese trapiantato nel nord da quasi trent’anni  (non s’è mai capito perché andò via o fu allontanato dalla pretura di Augusta) tentò di far rispettare quelle poche leggi che c’erano a favore dell’ambiente, “osando” incriminare e processare i rappresentanti legali delle industrie, i cui agguerriti avvocati scendevano da Milano. Forse per questo furono abolite le preture, perché un singolo magistrato desideroso d’incidere nel territorio, anziché LIMITARSI AD AMMINISTRARE UNA GIUSTIZIA RUTINARIA, POTEVA SCONVOLGERE UN INTERO SISTEMA. Dieci anni fa, una sorta di emulo di Condorelli, ora trasferito per altre ragioni altrove, accertò la presenza del velenoso mercurio nel mare di Priolo. Ma poi? L’inchiesta fu archiviata. Le industrie sono state più forti, più potenti continuano a inquinare. Tutti ci accorgiamo, dal punto di vista olfattivo,  degli sversamenti che, sistematicamente, avvengono nell’aria il sabato e la domenica. Quando c’era Condorelli, egli era capace di recarsi di persona, novello sceriffo, a bussare alle porte delle industrie, fisicamente, per chiedere ragione. Ora ci dobbiamo accontentare della mozione del giovane e rampante notaio Coltraro, eletto agevolmente allo scranno di Palazzo d’Orleans nella lista di Crocetta. Coltraro ha presentato una mozione al suo presidente. Succederà qualcosa? Staremo a vedere. Nel frattempo Crocetta ha deluso tutti gli abitanti dell’area industriale negando ancora una volta, come aveva fatto il suo predecessore Lombardo, il punto nascita all’ospedale Muscatello.

Giorgio Càsole

Countdown per Rigoletto: indiretta Rai da Taormina il film-opera “live” firmato Enrico Castiglione

Lo spettacolo, che debutta il 7 luglio, sarà diffuso il 9 in contemporanea in 700 cinema sparsi nel mondo

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TAORMINA – Countdown per il Rigoletto verdiano allestito al Teatro Antico di Taormina con la regia teatrale e televisiva di Enrico Castiglione, che firma anche la scenografia della nuova produzione. Il titolo inaugurerà a Taormina la ricca stagione musicale che si protrarrà fino a settembre e diretta dallo stesso Castiglione. Il debutto di “Rigoletto” è previsto per domenica 7 luglio, mentre la seconda rappresentazione di martedì 9 luglio sarà appunto l’evento mediatico trasmesso “live” a partire dalle 21,30 nei cinema: in Italia attraverso il circuito di Microcinema (www.microcinema.eu); in Europa, negli Stati Uniti e nel resto del mondo da Rising Alternative (www.risingalternative.com). Mancano pochi giorni all’evento, e già si stima che oltre 700 sale cinematografiche, sparse in tutto il mondo, proietteranno in contemporanea lo spettacolo sui loro maxischermi, grazie alla diretta Rai, fissata per il 9 luglio. Un importante risultato, concepito per la fruizione di un pubblico cosmopolita, a Roma come a New York, a Londra come a Berlino. Il nuovo allestimento è stato presentato il 3 luglio all’Hotel Timeo alla presenza del Sindaco di Taormina, Eligio Giardina, dell’assessore al Turismo Salvatore Cilona e di tutta la Compagnia. “Sono felice – ha sottolineato il Sindaco Giardina – che in un periodo di crisi economica mondiale c’è chi continua a investire su questo territorio con eventi di gran pregio e qualità. 

Taormina ha bisogno di rassegne strutturate che la valorizzino e la promuovano, confermandola all’altezza della sua fama e convogliando flussi turistici di rilievo. Perciò è oggi un onore ospitare al Teatro Antico l’allestimento di “Rigoletto” e l’intera stagione di lirica e balletto firmata da Enrico Castiglione: un cartellone che certamente avrà ricadute più che positive sul turismo della città”. Sulla stessa scia l’Assessore al Turismo Salvatore Cilona: “La lirica e la danza di qualità cui Castiglione ci ha abituato in questi anni hanno lasciato un segno profondo. Amici giapponesi mi hanno chiesto di prenotare e arriveranno apposta da Tokio per vedere il “Rigoletto”: esempio emblematico dell’importanza di manifestazioni di prestigio e diffusione internazionale, un merito e una responsabilità per il futuro di cui Enrico Castiglione saprà farsi carico”. Il cast vede in scena autentiche star della lirica: nel ruolo del titolo il baritono Carlos Almaguer, in quello del Duca di Mantova il tenore Gianluca Terranova, noto anche al pubblico televisivo quale protagonista della fiction Rai “Caruso, la voce dell’amore”. Nelle vesti di Gilda il soprano Rocio Ignacio, in quelle di Monterone il basso Gianfranco Montresor, e ancora Emanuele Cordaro (Sparafucile) e Sofi Koberidze (Maddalena). Sul podio dell’Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo salirà Gianluca Martinenghi, uno dei più rinomati direttori d’orchestra italiani; il Coro Lirico Siciliano è istruito da Francesco Costa. Una produzione esclusiva Festival Euro Mediterraneo.  Enrico Castiglione, nel presentare una compagnia di altissimo livello, ha sottolineato come questo evento mediatico costituisca una grande pubblicità per il Teatro Antico di Taormina, proprio perché andrà in diretta in centinaia di cinema sparsi tutto il mondo, e a breve in differita su Rai5 e Rai1. “Fondamentale – ha aggiunto Castiglione – è avere affrontato la produzione attraverso un oculato progetto di autofinanziamento, senza contributi pubblici. Quanto all’aspetto della messinscena ho pensato ad una scenografia ispirata alla simbologia antica del labirinto, allo smarrimento che evoca, per rappresentare la passione che ci rende prigionieri e la sconfitta in cui l’uomo s’imbatte quando perde l’amore. E i costumi di Sonia Cammarata, ispirati al Cinquecento, propongono per i corrotti cortigiani fattezze bestiali di uccelli-avvoltoi”. Il direttore d’orchestra Gianluca Martinenghi si è concentrato sulle sonorità e sulle peculiarità di un’esecuzione en plein air. “La partitura di “Rigoletto” è un gioiello di belcanto. Sarà mio compito farne emergere la raffinatezza che la caratterizza e viene spesso sottovalutata. L’orchestra e il coro, formati da giovani musicisti siciliani integrati nelle prime parti da strumentisti di livello, sono rappresentativi del territorio ed esprimono bella qualità. Addirittura eccezionale il cast, mentre l’acustica del Teatro Antico verrà esaltata da una ricerca del suono, morbido, “allungato”, mai secco”. Il baritono Carlo Almaguer, Rigoletto tra i più apprezzati al mondo, si esibisce a Taormina per la prima volta: “Sono incantato dal luogo e dal sito classico: auspico che la grande stagione lirica voluta da Enrico Castiglione possa radicarsi e prosperare per il bene dell’arte e il benessere della città”. Così la pensa anche Rocio Ignacio, legata al personaggio di Gilda, ruolo con cui ha debuttato e le ha aperto la via del successo: “Stiamo benissimo, in un luogo incantevole, immersi nelle emozioni musicali del capolavoro verdi e nell’affascinante lettura registica di Enrico Castiglione”. Il tenore Gianluca Terranova, libertino Duca di Mantova, sei milioni di spettatori per la fiction Rai su Caruso, riassume il pensiero di tutti: “Sono felicissimo di constatare che pure in Sicilia si riesce a fare business investendo sul nostro immenso patrimonio culturale e territoriale. Per lavoro sono spesso in giro per il mondo e mi amareggio quando constato come all’estero siano più capaci di noi italiani nel valorizzare quello che hanno, riuscendo a produrre lavoro, se pur con beni culturali e ambientali il cui valore è nettamente inferiore al nostro. Perciò sono davvero orgoglioso di fare parte di questo progetto e faccio i miei complimenti al maestro Castiglione e all’affiatatissimo cast di cui sono felice di fare parte”.

Caterina Rita Andò

 

 

STAGIONE LIRICA 2013

Teatro Antico di Taormina

 

Rigoletto di Giuseppe Verdi (7 e 9 luglio)

con Carlos Almaguer, Gianluca Terranova, Rocio Ignacio, Gianfranco Montresor,

Emanuele Cordaro, Sofi Koberidze

Orchestra Sinfonica del Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Palermo

diretta da Gianluca Martinenghi

Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa

Regia e scene Enrico Castiglione, costumi Sonia Cammarata.

 Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni (8 e 12 agosto)

con Daniela Dessì, Fabio Armiliato, Giuseppina Piunti, Maria José Trullu, Alberto Gazale

L’opera è proposta in abbinamento con Carmina Burana di Carl Orff.

Orchestra Sinfonica del Festival Euro Mediterraneo diretta da Luiz Fernando Malheiro

Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa

Regia e scene Enrico Castiglione, costumi Sonia Cammarata

 Pagliacci di Ruggero Leoncavallo (10 e 14 agosto)

con Piero Giuliacci, Chiara Taigi, Giovanni Di Mare, Giuseppe Distefano

Il titolo è accoppiato al concerto Verdi Ouvertures

Orchestra Sinfonica del Festival Euro Mediterraneo diretta da Luiz Fernando Malheiro

Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa

Regia e scene Enrico Castiglione, costumi Sonia Cammarata

 Gala di danza con l’étoile Eleonora Abbagnato e stelle dell’Opera di Parigi(22 agosto)

 “Bellini, Verdi, Wagner Opera Gala” (7 settembre)

nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e Richard Wagner

 Concerto straordinario con il violinista Shlomo Mintz (9 settembre)

i concerti del 7 e 9 settembre sono programmati

in collaborazione con Bellini Festival 2013 – V edizione

   

 Caterina Rita Andò