CARICHE NEI CONFRONTI DI GIOVANISSIMI STUDENTI CHE HANNO MANIFESTATO IERI A ROMA

20121114_palermo_scuola_02.jpg

Gli onesti cittadini italiani esprimono solidarietà agli studenti che hanno manifestato ieri 14 novembre a Roma e condannano le violentissime cariche da parte delle forze dell’ordine, attuate nei confronti di giovanissimi manifestanti, fra cui molti studenti delle scuole medie. Sono stati impiegati addirittura blindati contro gli studenti, che vengono anche inseguiti singolarmente e trascinati sull’asfalto in una “caccia all’uomo” a cui si sono giustamente opposti numerosi cittadini romani; l’uso massiccio di lacrimogeni, che ha provocato malori e crisi di panico, costituiscono un comportamento assurdo ed inadeguato.  C’erano davvero i nostri figli, decine di migliaia di ragazzi nelle piazze italiane, lo slogan piu’ gridato a Roma era “Tutti insieme famo paura!“, ma hanno trovato sulla loro strada chi, infischiandosene della loro età, della loro insicurezza del presente e paura del futuro, ha deciso di massacrarli per impedirgli di arrivare a gridare la propria rabbia sotto le finestre della politica. Manganellate, lacrimogeni di ultima generazione che tolgono il fiato, cariche con i blindati addosso ai ragazzi, rastrellamenti, arresti, botte. Questo  e’ il quadro della manifestazione di ieri a Roma, ma anche a Brescia, Milano, Torino, ecc. Eppure, il ritrovato protagonismo degli studenti, quelli delle superiori più degli universitari, per riprendersi il presente, dice con ancora più forza che la politica, quella vera, è quella che sta nelle piazze, nelle assemblee, negli scioperi e nella rabbia dei giovani operai dell’Ilva per l'”omicidio” del loro collega grazie ad un infame accordo sindacale che ha drasticamente ridotto la sicurezza, nella fuga dei ministri a bordo di elicottero dalla sardegna inseguiti dagli operai del Sulcis e dell’Alcoa, nella marea di lavoratori e precari, studenti, occupanti di casa e sfrattati.

  USB  – Unione Sindacale di Base

 

 

ITALIA NOSTRA ANCHE AD AUGUSTA

Serata-evento  al  “San Biagio” , organizzata da Jessica Di Venuta e Fabio Emanuele,  con la collaborazione di numerosi giovani  liceali e universitari,  condotta da Giorgio Càsole

 in4.jpg

 AUGUSTA. En plein di pubblico sabato  10 novembre 2012, quando,  a partire dalle 19,15, nell’auditorium  “Don Paolo Liggeri”, del civico  palazzo San Biagio,asi è svolta la solenne cerimonia di inaugurazione della sezione  augustana di “Italia Nostra” di August, benemerita associazione nazionale che, ,  da più di cinquant’anni,  si occupa della tutela del patrimonio storico, artistico e culturale della nazione. L’associazione, nata a Roma, è cresciuta fino ad arrivare a più di 200 sezioni sparse in tutto il territorio nazionale.  Alla cerimonia di inaugurazione, resa attraente dai video di Pamela Presti, era presente un vero parterre de rois, come ha precisato il professor Giorgio Càsole,  conduttore della serata. Erano, infatti, presenti fra gli altri: il presidente nazionale di Italia Nostra,  Marco Parini, il presidente regionale, prof. Amedeo Tullio, il comandante di Marisicilia, ammiraglio di divisione Raffaele Caruso, il presidente del Consiglio provinciale di Siracusa, Michele Mangiafico presidente del consiglio provinciale di Siracusa. Il presidente nazionale, Marco Parini, avvocato milanese, 58 anni, è docente all’Università Cattolica di Milano in Legislazione dei Beni Culturali ed  è vice presidente del museo Bagatti Valsecchi di Milano;  è stato Assessore alla Cultura del Comune di Milano.  Il presidente regionale, prof.  Amedeo Tullio, già docente di Metodologia e Tecniche della ricerca archeologica all’ Università  degli Studi di Palermo. Il prof. Amedeo Tullio è Ispettore della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra per le Catacombe della Sicilia Occidentale. Direttore del Museo Archeologico di Polizzi Generosa ed autore di numerose pubblicazioni, ha intrattenuto il pubblico per circa mezz’ora con un’interessante conferenza sulla ricerca archeologica nei nostri giorni.  Il 50°comandante di Marisicilia (ovvero il comando militare marittimo autonomo di Sicilia), l’ammiraglio di divisione Raffaele  Caruso, è originario di Gaeta, laureato in scienze marittime e navali. Tra i numerosi e diversi incarichi svolti nel corso della sua carriera, quello di addetto navale presso l’ambasciata italiana negli Stati Uniti ed in Messico, rappresentante nazionale al Comando supremo Nato dell’Atlantico.  Ha prestato servizio alle le Nazioni Unite per la missione Unifil del dipartimento delle operazioni di Peacekeeping. E’ stato fino al 2009 comandante dell’accademia navale di Livorno. Vice direttore  della Direzione generale per il personale militare a Roma. La prof.ssa Jessica Di Venuta, presidente della sezione Italia Nostra di Augusta, attivamente collaborata dal marito Fabio Emanuele, è stata lieta di accogliere i numerosi ospiti della serata e presentare loro i giovani aderenti all’associazione. Sono stati proprio questi ultimi i protagonisti della serata, ragazzi e ragazze liceali e universitari che insieme alla professoressa continuano a lottare per  sostenere i loro ideali di protezione culturale e ambientale del territorio augustano. “L’apertura di una sezione Italia Nostra ad Augusta è già un piccolo passo avanti” ha affermato  la presidente-docente “affinché possiamo dare un contributo concreto alla rivalutazione della nostra amata città. Sono orgogliosa dei miei ragazzi, che sin dal primo istante mi hanno sostenuta. Grazie a loro, simbolo di una gioventù di valori legati alla propria terra, sono sicura che Italia Nostra avrà un futuro.”Durante la serata a Palazzo San Biagio, culminata con il simbolico taglio di un nastro tricolore, alcuni tra i ragazzi aderenti all’associazione hanno intrattenuto gli ospiti con la lettura di tre brani filosofici. Giulia Spirio e Giulia Epaminonda, accompagnati dalla musica del clarinettista Domenico Veca, hanno spiegato cosa per loro ha significato mettersi in gioco in questa esperienza sicuramente difficile da affrontare, ma che ha donato loro consapevolezza di voler agire concretamente in favore del territorio Augustano; Fulvia Saraceno, Gianluca Malfitano e Claudio Polizzi hanno letto un discorso di Robert Kennedy, fratello el presidente americano Kennedy riguardo all’inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere di una nazione economicamente sviluppata. Infine Simona Giardina e Federica Fiume hanno letto un testo filosofico sulla dualità della realtà e del sogno.

Federica Fiume

Podio di alto livello per il Concorso Internazionale di Belcanto “Vincenzo Bellini”

bellini festiv.jpgLa manifestazione è stata promossa dall’Associazione MusicArte di Parigi e dal Bellini Festival. A presiedere la blasonata giuria è stato Alain Lanceron, direttore di Emi e Virgin ClassicEmozionante finale per la seconda edizione del Concorso internazionale di Belcanto Vincenzo Bellini, approdato a Catania, città natale del compositore, dopo la prima edizione varata nel 2010 a Parigi, nel Dipartimento delle Hauts de Seine.  La staffetta tra la capitale francese e il capoluogo etneo ha potuto contare sul patrocinio della Provincia Regionale di Catania, che ha inserito l’evento nell’ambito di Etnafest e ha ospitato semifinale e finale nell’auditorium Le Ciminiere, dove si sono cimentati candidati dal curriculum già ricco di esperienze e affermazioni. Così prevede la linea direttrice del concorso istituito nel 2010 da Marco Guidarini, direttore artistico dell’Associazione MusicArte di Parigi, in sinergia con il regista Enrico Castiglione che l’anno precedente aveva fondato a sua volta il Bellini Festival. Per accedervi occorre infatti che i giovani partecipanti si siano già distinti in altri concorsi: una regola altamente selettiva che permette di individuare elementi particolarmente maturi e pronti a diffondere il difficile e specifico verbo belcantistico. Il concorso dei concorsi: questo vuol essere la competizione intitolata a Bellini.

E la severa selezione di base è garanzia di qualità, come conferma il livello dei vincitori della seconda edizione. Se la blasonata giuria presieduta da Alain Lanceron, direttore di Emi e Virgin Classic, ha deciso di non assegnare il primo premio, intatte restano le aspettative riposte sulla seconda classificata, il mezzosoprano palermitano Valeria Tornatore, e sul tenore francese Paul Glauger, terzo. Entrambi possiedono la stoffa di autentici belcantisti che li ha già visti affermarsi in altri concorsi lirici e cogliere i primi successi sui palcoscenici europei.Ma nella lode vanno accomunati tutti i sei finalisti – provenienti da varie paesi europei – che hanno affrontato impervie pagine belliniane, ma anche mozartiane, rossiniane e donizettiane, mirabilmente accompagnate al pianoforte da Andrea Del Bianco e Milo Longo.Insieme ad Alain Lanceron, la giuria annoverava il regista Enrico Castiglione, direttore artistico del Bellini Festival, il musicologo Domenico De Meo, il maestro Vincenzo De Vivo, direttore dell’Accademia di Osimo, il basso baritono Stanislaw Kotlinski, direttore del Dipartimento vocale dell’Università di Danzica, il critico musicale Sergio Segalini, direttore artistico di importanti festival ed enti lirici, e il celebre soprano rumeno Leontina Vaduva.  “Il premio del concorso – ha sottolineato Enrico Castiglione – non è in denaro ma consiste piuttosto in una serie di scritture. Obiettivo della manifestazione è infatti mirare alla scoperta e al lancio delle migliori voci destinate a diffondere, nel prossimo futuro, l’arte del Belcanto di cui Bellini è stato uno dei massimi rappresentanti. Lo conferma il profilo artistico della vincitrice della prima edizione che ha rivelato una nuova stella della lirica. Il soprano Pretty Yende, incoronata nel 2010 e poi primo premio nel 2011 al Concorso Operalia presieduto da Placido Domingo, è infatti richiesta nei maggiori teatri del mondo. Lo stesso, siamo certi, si verificherà per Valeria Tornatore e Paul Glauger”.  Il prossimo anno il concorso si svolgerà nuovamente a Parigi, per la quartaedizione del 2014 tornerà a Catania con un’impostazione ancora piùarticolata.“Il nostro è più ampiamente un progetto formativo – ha sottolineato Marco Guidarini – che auspichiamo possa portare all’istituzione di un’accademia di perfezionamento per i giovani talenti che si sentono vocati al Belcanto in senso stretto: un repertorio irrinunciabile della cultura musicale, ma che per la sua difficoltà e carenza di interpreti tende ad essere trascurato dalla programmazione teatrale”.  Basta dare uno sguardo ai cartelloni internazionali, dove i titoli di autori pur celebri dell’era del Belcanto – come Rossini, Donizetti e Bellini – scarseggiano di fronte alle successive produzioni verdiane e pucciniane. “L’individuazione e la formazione di cantanti altamente specializzati – ha specificato Alain Lanceron – è dunque fondamentale per l’esecuzione filologica e la diffusione in video e in disco di un raffinato retaggio. Perché soprattutto di raffinata vocalità vive il Belcanto, il cui portato culturale è tale che il termine stesso è diventato in qualche modo sinonimo di melodramma e teatro d’opera”.   Si rinnova così il gemellaggio tra il Festival Belliniano di Catania e il Concorso fondato nei luoghi parigini in cui il musicista concluse la sua breve esistenza e compose l’ultimo capolavoro, I Puritani. La kermesse ha chiuso l’ampia programmazione del quarto Bellini Festival, avviato in luglio e agosto a Taormina. La manifestazione è poi proseguita a Catania con la tranche settembrina e quella novembrina: la prima costruita intorno all’anniversario della scomparsa del musicista, la seconda intorno a quello della nascita, avvenuta appunto il 3 novembre 1801.

 

Caterina Rita Andò