Cenni di storia augustana: TELERONDINE

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Emittente di Augusta in provincia di Siracusa fondata nel 1979 da una costola dell’emittente radiofonica Radio Rondine (104,400 mhz), la sua sede era in via Principe Umberto 132 ad Augusta. Tele Rondine irradiava i suoi programmi dal canale 31 e dal canale uhf 52, il suo palinsesto proponeva un tg locale, film, cartoni animati, programmi musicali, programmi di derivazione radiofonica. Negli anni ’80 l’emittente gestita dalla Società Cooperativa si trasferisce in strada provinciale per Brucoli, 507/A sempre ad Augusta.

    Siciliamedia

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L’emittente televisiva TeleRondine (tra le prime Tv libere italiane) inizia le proprie trasmissioni, in forma sperimentale, nell’estate del 1979.  Uffici e studi della societa’ radiotelevisiva, gia’ operante con l’emittente radiofonica RadioRondine, erano ubicati ad Augusta in via Principe Umberto 132. Le trasmissioni verranno diffuse sui canali 31 e 48 Uhf. L’impianto trasmittente (con 1.000 watt di potenza) irradia il proprio segnale in tutta la Sicilia orientale coprendo, anche, gran parte delle coste della Calabria meridionale. Responsabile della societa’ radiotelevisiva la dott.ssa A. Matta. Agli inizi del 1980, l’emittente aderisce al consorzio TVA Televisioni Associate. Fra le autoproduzioni dell’emittente di Augusta, va’ segnalata la rubrica: “Spazio Poetico” condotta dal presentatore, intrattenitore, nonche’ poeta Giorgio Càsole. Trasmissione che si rivelò un successo ed un’inaspettata passerella per i molti talenti creativi dell’Isola e non solo. TeleRondine, alla fine del 1988, chiuderà definitivamente le proprie trasmissioni.

      Un ringraziamento a Bruno Rescifina

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 <… Andando indietro nel tempo troviamo ancora Càsole nella veste di editore della prima e unica televisione di Augusta, “RadioteleRondine” (seconda in Sicilia solo a “Teletna), emittente che all’epoca “rischiò” di diventare la terza rete nazionale di Sicilia, Rai 3. TeleRondine iniziò a trasmettere in forma sperimentale nell’Aprile del 1978 dagli scantinati della clinica ospedaliera “Villa Salus” e per volere del suo direttore recentemente scomparso, dott. Innocenzo Galatioto, per poi trasferirsi in centro negli studi divia Principe Umberto 132. Lì accorsero, da tutti i rioni, molti giovani speranzosi di sottoporsi al “provino” che li avrebbe  resi  famosi in quel misterioso e magico  mondo della radiotelevisione, quando la tv era ancora in bianco e nero e le radio andavano ad occupare liberamente le prime frequenze FM.Il segnale dell’emittente televisiva TeleRondine, irradiato da un impianto trasmittente con 1.000 watt di potenza e diffuso sui canali 29 62 31 UHF, era diretto da Umberto Bassi, da non confondere con l’esponente leghista perché questi era un bravo tecnico sottufficiale della marina militare italiana, tanto che  il segnale veniva ricevuto a Siracusa città, in provincia di Catania e da mezza Calabria, grazie a un ripetitore piazzato strategicamente sui Monti Climiti, in territorio di Melilli, nell’alto di una vallata.Tra i programmi trasmessi dall’emittente megarese particolare menzione aveva Spazio Poetico” condotto sempre da  Càsole, dove venivano presentati molti talenti creativi della nostra terra dimostrando, inaspettatamente, un vero successo di pubblico, proprio per la possibilità di presentare in passerella tali personaggi. Agli inizi del 1980, l’emittente aderisce al consorzio TVA Televisioni Associate, per interrompere definitivamente le proprie trasmissioni alla fine del 1988. Erano anche i tempi in cui un altro fenomeno, quello delle radio libere, andava espandendosi straripando l’etere della comunicazione in Italia, proprio come oggi avviene nel mondo con le moderne chat di internet. Noi c’eravamo, i ragazzi di allora: Saro Fiorello che non superò il primo provino radiofonico,  Franco Tanasi con la trasmissione pomeridiana di musica dance con tanto di effetti speciali che piacevano alle ragazzette, Sandro Bonaccorsi con la musica “by night” e le sue note romantiche che andavano perdendosi nella notte lacerando i cuori delle mature signore, Primo Acireale, Corrado Quartarone e tanti  altri o forse tutti i giovani dell’isola perché, a pensarci bene, eravamo tantissimi e ci volevamo tutti bene, anche quando facevamo a cazzotti ….>

    Giuseppe Tringali   

DEPOSITO COSTIERO MAXOM: AUTOBOTTI , PERICOLO COSTANTE

 

AUGUSTA. Maxcom il problema relativo al traffico della autobotti che quotidianamente percorrono in entrata ed uscita dal deposito costiero  in pieno quartiere borgata è l’oggetto della riunione sollecitata dal consiglio di circoscrizione borgata e convocata dal Commissario Antonino La Mattina nei giorni scorsi. Presenti al dibattito lo stesso La Mattina, il Direttore della Maxcom Di Mauro, il Comandante della Polizia Municipale Borzì, Giovanni Spadaro e Mauro Italia, rispettivamente presidente e vicepresidente della circoscrizione interessata. Durante la seduta si è discusso su come affrontare la questione, valutando proposte ed interventi idonei a disciplinare il traffico dei mezzi e alla tutela della popolazione del quartiere; infatti il deposito che in pieno centro cittadino trattiene centinaia di litri di carburante rappresenta un pericolo costante in una zona altamente popolata e densamente urbanizzata in prossimità di scuole e centri commerciali. Le proposte avallate dallo stesso commissario, che ha dato la sua piena disponibilità, sono la valutazione di un percorso alternativo che crei meno disagi alla popolazione della borgata, già collassata dal traffico delle ore di punta e aggravata dalla presenza del passaggio della linea ferroviaria e che eviti inoltre, il passaggio in prossimità delle scuole degli automezzi pesanti. Una soluzione potrebbe essere anche adottare un provvedimento che obblighi le autobotti a svolgere il loro percorso negli orari meno trafficati del primo pomeriggio. Si chiede inoltre l’impegno della Maxcom a controllare e provvedere in maniera periodica alla manutenzione del percorso utilizzato che a causa del grande peso dei mezzi carichi danneggiano il manto stradale creando condizioni di pericolo a chi quotidianamente utilizza quel tratto di strada. La seduta si è poi aggiornata a un ulteriore incontro definitivo che esamini e porti a compimento le proposte al fine di ridurre al minimo i disagi e le condizioni di pericolo.

   Mauro Italia

Promuovere l’arruolamento: la Capitaneria di Porto di Augusta dà il via agli incontri in presenza di studenti

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AUGUSTA – Nei giorni scorsi i docenti Anna Lucia Daniele e Alfio Castro hanno ufficialmente dato il via alla lunga serie di incontri in presenza volti ad orientare gli alunni del quarto e del quinto anno del Liceo Mègara sulla difficile scelta da effettuare dopo il conseguimento del diploma. La prima data è stata dedicata alla Marina Militare. Per il sesto anno consecutivo il personale della Guardia Costiera di Augusta si è “messo a disposizione” dei liceali. In apertura la  docente Daniele ha elogiato il lavoro estremamente delicato e di altissima responsabilità che giornalmente svolgono gli “uomini” della Capitaneria di Porto. Ha poi presentato il Capitano Salvatore Di Grande, capo Servizio Operativo, sottolineando la sua altissima professionalità e la sua massima serietà. Gli alunni hanno prima assistito a un seminario, svoltosi nell’aula Vallet del Liceo, tenuto dal tenente di vurante il seminario il TV ha illustrato i vari corpi della Marina Militare e i requisiti necessari per essere ammessi. Gli alunni insieme ai docenti e ai responsabili si sono poi recati presso la Capitaneria di Porto di Augusta dove hanno visitato la motovedetta classe 800, con  delucidazioni fornite dal comandante della stessa, Sebastiano Briganti.  Successivamente è stata effettuata la visita del porto di Augusta a bordo di un’unità del Gruppo Barcaioli. Alunni e docenti sono stati condotti lungo la banchina “Tullio Marco”, in prossimità dell’Arsenale Marina Militare, i bacini di carenaggio, i forti Garcia e Victoria e infine la banchina commerciale. Ultima tappa prevista  dal ricco calendario è stata la visita della sala operativa, “cuore pulsante della Capitaneria di Porto” – come è stata definita dallo stesso TV, dove il personale addetto ha mostrato le apparecchiature in dotazione e i vari compiti che la Capitaneria di Porto svolge quotidianamente. “Quello in Marina – ha concluso il Capitano Di Grande – è un lavoro duro che richiede molti sacrifici, ma, nello stesso tempo, colmo di soddisfazioni: non c’è nulla di più appagante del volto di una persona che è stata appena soccorsa e salvata. Quindi, cari ragazzi, la vostra scelta deve essere dettata solo dall’amore per la Marina”. Era già il mio sogno entrare in Marina e dopo questa bellissima esperienza proverò con grinta ancora maggiore a essere ammesso”, ha detto con entusiasmo l’alunno Giuseppe Valenti .

G. V.