A MARISICILIA AUGUSTA, ROBERTO CAMERINI SUBENTRA A RAFFAELE CARUSO

 camerini.jpgAUGUSTA. La notizia non è ancora ufficiale. Dovrebbe esserlo fra pochi giorni, visto che il prossimo 15 gennaio dovrebbe essere celebrata la cerimonia del cambio di comando a Marisicilia. Dopo quasi due anni di permanenza al comando l’ammiraglio di divisione Raffaele Caruso, sposato con un’augustana, che, però, lavora e risiede a Roma, lascerà Augusta, sede di Marisicilia per ritornare a Roma. Dalla capitale, dove, per quasi due anni ha svolto il compito di capufficio Comunicazione e in quella veste ha partecipato a trasmissioni condotte da Bruno Vespa e da altri, farà ritorno ad Augusta, dov’è stato comandante della flotta corvette, l’ammiraglio Roberto Camerini, che dovrebbe tornare, però, con il grado superiore, quello di ammiraglio di divisione. Camerini potrebbe essere l’ultimo comandante di Marisicilia giacché, come pubblicato tempo fa, la M. M. ha in animo di abolire questo comando periferico, come quello di Marisardegna e affidarne la responsabilità a Taranto.

G. C. –  nella foto, l’amm. Camerini intervistato da Giorgio Càsole

 

DAL CARCERE DI AUGUSTA, CANTI “LIBERATORI” E DI SOLIDARIETA’

 

Da 22 anni il direttore, Antonio Gelardi, attua iniziative di risocializzazione.

Raccolti 1840 euro per detenuti indigenti. Le ristrettezze finanziarie pubbliche sono lo spettro dei carcerati

carc.jpgAUGUSTA.  Si è conclusa la due giorni di concerti a scopo benefico destinati a pubblico esterno, nella sala teatro del carcere di Augusta. Grazie a un importante sforzo organizzativo 310 persone hanno fatto ingresso in istituto e hanno assistito agli spettacoli.  L’associazione del Buon Samaritano, onlus che collabora con la direzione, ha raccolto 1800 euro che destinerà all’acquisto di generi di pulizia e di vestiario per detenuti indigenti . L’iniziativa si è resa necessaria dal momento che la situazione della finanza pubblica non consente  all’amministrazione penitenziaria di provvedere per intero all’acquisto di prodotti di pulizia per i detenuti . Si ricorre,  quindi, di solito a un contributo di solidarietà da parte di enti benefici. In questo caso ci si è rivolti  ai membri della comunità esterna,  che hanno fatto  accesso  in istituto per assistere agli spettacoli.  Applauditissimo il coro dell’istituto , la Brucoli swing brother’s band, diretta  dalla maestra Silvana Laudicina , esibitosi in vari brani, tra cui La libertà,in  ricordo di Giorgio Gaber,  di cui  ricorre il decennale della morte.  Il direttore del penitenziario, Antonio Gelardi, che da 22 anni attua iniziative per risocializzare i detenuti, ha così commentato questa nuova iniziativa, volta anche a raccogliere fondi: “La presenza , numerosa,  della società esterna ha fatto sì che in un orario, la sera , in cui nel carcere cala il silenzio o i rumori sono quelli dei cancelli che si chiudono, risuonasse la musica .Fra il pubblico anche magistrati , avvocati e molta gente comune che non aveva mai varcato le soglie del carcere . Da parte di tutti emozione,sorpresa e materia di riflessione”  Da tempo, dunque,  la casa di reclusione punta su un ventaglio di strumenti per attuare la risocializzazione o comunque per consentire alle persone detenute di coltivare i loro interessi; fra questi le arti espressive, teatro (a partire dal 1991 con  Giorgio Càsole),la pittura, l’arte, il canto.Queste attività sono state occasione di incontro con la società esterna: un detenuto ha insegnato pittura a studenti del liceo Mègara, altri della stessa scuola hanno frequentato un laboratorio di ceramica congiunto detenuti- studenti . Da due anni, questo è il terzo,  un gruppo di detenuti e di studenti porta avanti   teatrale che produce alla fine dell’anno uno spettacolo . Da due anni, inoltre, gli spettacoli di canto e quelli teatrali vengono aperti alla cittadinanza, gene comune: chi vuole si prenota a una casella mail e la direzione, effettuati i necessari controlli,  autorizza l’ingresso . Più di mille persone hanno fatto così ingresso negli ultimi anni in istituto.Il coro, la  Brucoli swing brother’s band , diretti da Silvana Laudicina opera da tre anni;; fra gli spettacoli più recenti uno dedicato a Franco Battiato , presente l’artista che si è poi esibito cantando un brano; l’anno scorso il Tribute to Lucio Dalla. C’è molto, moltissimo da dire sull’effetto liberatorio di canto e teatro, e non poco è stato detto al convegno siracusano sul “Pianeta carcere”, organizzato dal DIARIO a Palazzo Vermexio a Siracusa, nello scorso  ottobre, cui parteciparono il direttore Gelardi e il nostro Giorgio Càsole, ma contiamo di poter registrare al riguardo le osservazioni dei diretti interessati, non appena sarà possibile varcare la soglia del carcere.

   Diletta Càsole

IL FESTIVAL EURO MEDITERRANEO PROSEGUE ALLA GALLERIA MONTEVERGINI DI SIRACUSA

Dopo il successo del Concerto di Natale, ancora due appuntamenti il 28 e 29 dicembre

fiumara.pngProsegue a Siracusa la serie di concerti programmati dal prestigioso Festival Euro Mediterraneo in occasione delle festività: un ricco calendario, aperto con vivo successo dal Concerto di Natale che ha finalmente inserito il Duomo aretuseo tra le grandi cattedrali che nel mondo celebrano la Natività anche in musica.Nella medesima ottica di promozione culturale e turistica, il Festival Euro Mediterraneo 2012 propone ancora due eventi di grande impatto e attrattiva, che saranno ospitati il 28 e 29 dicembre alla Galleria Montevergini.  Il primo concerto, dal titolo “Suoni dal Mediterraneo”, è fissato per le ore 21 e propone un accattivante omaggio alla musica lirica e all’arte del canto. Voci soliste Giovanni Di Mare, rinomato baritono, e Wiliiam Grosso, cantante tra i più apprezzati. Al pianoforte Rosario Di Leo e lo stesso William Grosso; al contrabbasso Fabio Agosta. Seguirà, il 29 dicembre alle 20,30, il recital del giovane pluripremiato pianista messinese Antonino Fiumara, vincitore di importanti concorsi nazionale e internazionali.E veniamo al dettaglio dei programmi. Il concerto del 28 dicembre prevede pagine celeberrime dell’opera e della musica di tutti i tempi: dalla struggente “Ave Maria” di Franz Schubert a quella maestosa di Charles Gounod, dal “Panis Angelicus” di Cesar Franck alla “Ninna nanna” di Johannes Brahms, mentre dal repertorio strettamente operistico ascolteremo l’aria del “Toreador” dalla Carmen di Georges Bizet e “Largo al factotum” dal Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.Il recital pianistico del 29 dicembre, che chiuderà la programmazione 2012 del Festival Euro Mediterraneo, vedrà il pianista Antonino Fiumara impegnato in un avvincente excursus che dalla scuola viennese approda agli afflati protoromantici e si estende quindi al romanticismo maturo e oltre. La prima parte prende le mosse da Beethoven e dalla Sonata in Re minore op.31 n.2 “Tempesta” e prosegue con una delle più celebri trascrizioni pianistiche di Franz Liszt, ossia “Isoldes Liebestod” da Tristan und Isolde di Wagner. Nella seconda parte, altri due grandi autori a confronto. Si parte con Chopin, di cui verranno eseguite le 4 Mazurche dell’op. 24 e la Polonaise-Fantaisie in la bemolle op. 61. L’esaltante chiusura è affidata alla Sonata-Fantasia in sol diesis minore op. 19 di Skrjabin, compositore che si pone appunto a cavallo fra il tardo-romanticismo e la sperimentazione novecentesca.Il Festival Euro Mediterraneo 2012 conclude così la sua programmazione a Siracusa, dopo aver offerto quest’estate numerosi concerti ed eventi di respiro internazionale (tra cui la diretta in mondovisione della Norma, trasmessa dal Teatro Antico di Taormina con la regia di Enrico Castiglione) ed aver già annunciato numerosi produzioni operistiche e concertistiche in Sicilia per il 2013 sia a Taormina che a Siracusa.

Caterina Rita Andò    nella foto, il giovane pianista Antonio Fiumara

 

LICEALI DI AUGUSTA AD AGRIGENTO VINCITORI NEL SETTORE CORTI

49° CONVEGNO PIRANDELLIANO

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AUGUSTA. Renato Beneventano del Bosco, Elena Cappadona, Flora Iannaci, Luca Musumeci e Gianmarco Saia, tutti alunni del quinto anno del liceo “Mègara”, (Beneventano, Musumeci, e Saia del classico, Cappadona e Iannaci dello Scientifico),  accompagnati dal prof. Giorgio Càsole, hanno partecipato, recentemente, al 49° convegno di studi pirandelliani, organizzato e presieduto dallo scrittore agrigentino Enzo Lauretta. Fino al 2011 le giornate di studio si tenevano all’interno del “Palacongressi” di Agrigento, inagibile nel 2012. L’inagibilità ha fatto sì che quest’ano si desse vita a tre laboratori creativi di scrittura, teatro e cinema. I laboratori si sono svolti all’interno dei vari alberghi in cui alloggiavano i partecipanti, provenienti da  ogni parte d’Italia.  Ciascuno dei tre laboratori ha fornito utili spunti per la realizzazione divari elaborati. Il convegno è stato reso più interessante da relatori di fama nazionale e dalle visite alla famosa valle dei templi e alla casa natale di Pirandello nella località agrigentina chiamata Kaos. Il convegno si è concluso con la premiazione a Porto Empedocle dei cortometraggi  realizzati nel laboratorio “cinema”, partecipando al quale gli alunni del “Mègara” hanno ottenuto il 1°posto.

 

C. S.    nella foto, gli alunni partecipanti con il docente Giorgio Càsole

 

LA SICILIA PROTAGONISTA NELLA STORIA: DALLE ORIGINI AL REGNO DELLE DUE SICILIE – di Gaetano Gulino

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 AugustaQuesto il titolo della conferenza tenuta venerdì 14 dicembre  a Palazzo S. Biagio dal Presidente dell’Associazione Culturale “Due Sicilie” di Augusta, sig. Giacomo Casole. Nonostante l’alto contenuto storico culturale dell’argomento e la nota passione e preparazione del relatore, non nuovo a questi eventi, il Salone “Liggeri” era semideserto. Pochi appassionati di storia, alcuni componenti dell’Associazione   e qualche amico hanno potuto beneficiare di ben 90 minuti interrotti di informazioni tecniche e dettagliate, supportate  dalla videoproiezione di immagini, sulla storia della Sicilia. L’isola, ha tenuto a precisare Casole,  per la sua strategica posizione nel cuore del Mediterraneo ha rappresentato, fin dai tempi remoti, un crocevia di popoli e di civiltà, una terra fascinosa che dalle varie e susseguenti dominazioni ha saputo trarre connotazioni e peculiarità, stili e inventiva, parole e abitudini. La storia della Sicilia di fatto abbraccia la storia di molte nazioni e popoli. L’isola  si è contraddistinta per il clima, la salubrità dell’aria, la fertilità del suolo, per la cordialità ed il senso di ospitalità dei residenti che sono stati caratterizzati da un atteggiamento di rassegnazione e di  fatalismo e nello stesso tempo da un carattere fiero e capace di scatti di orgoglio. Molti gli episodi descritti del millenario percorso storico della Sicilia: gli Elimi, i Sicani e i Siculi  primi popoli abitatori; le testimonianze di Tucidite e di Diodoro Siculo; la grande necropoli di Pantalica con più di 5000  loculi; la fondazione di Megara Hyblaea  ad opera del condottiero Lamis proveniente dalla Megara greca con l’assenso del Re Hyblon; i vari tiranni che governarono la potente Siracusa facendola primeggiare tra tutte le altre città della Magna Grecia; l’impero di Agatocle; il conflitto con Cartagine  e la fondazione da parte di quest’ultima di Palermo con lo scontro di due civiltà diverse; le grandi opere frutto della civiltà greca quali il teatro di Siracusa, di Taormina; il periodo di sottomissione all’impero romano che vide la Sicilia, una tranquilla provincia e granaio di Roma; l’invasione barbarica e la riconquista romana ad opera di Giustiniano nel 535 d.C.;  la colonizzazione bizantina con i conseguenziali splendori artistici; la conquista araba della Sicilia iniziata nel 827 con l’apporto di risorse tecniche, filosofiche, religiose ed artistiche; l’arrivo dei Normanni con la famiglia Altavilla, Roberto il Guiscardo, il fratello Ruggero  e  il declino dell’impero bizantino; il patto tra il Papato ed i Normanni per la conquista della Sicilia e l’allontanamento dell’Islamismo che minacciava di oscurare il Cattolicesimo; la nascita della Contea di Sicilia data a Ruggero; l’Apostolica Legalizia con  cui Urbano II  conferì ampissimi poteri  al Duca di Sicilia,  compreso la nomina diretta di Vescovi; l’ampliamento della Contea di Sicilia con l’annessione della Calabria, Puglia e successivamente dell’Abbruzzo, Molise e Campania; il conferimento a Ruggero II nel 1130 del titolo di primo Re di Sicilia; il regno e le magnificenze di Federico II di Svevia, artista, mecenate, letterato, poeta, scienziato, grande condottiero e stratega, fondatore di Augusta, sottoposto a ben tre scomuniche papali, capace di conquistare Gerusalemme senza alcun strage di sangue grazie alla sue doti diplomatiche e alle sue allargate amicizie anche  con il mondo islamico;   la nascita con Federico II della Scuola Poetica Letteraria Siciliana come prima forma di letteratura laica, riconosciuta anche da Dante Alighieri sostitutiva del volgare; la morte di Federico II, il declino dei Normanni e il subentro degli Angioni, con un periodo di governo infelice culminato con la sanguinosa rivolta dei Vespri Siciliani nel 1282; il regno degli Aragonesi e la pace di Caltabellotta del 1302; il ritorno degli Angioni e la conquista del Castello di Augusta dopo il lungo assedio di ben 40 giorni; il successo di Federico III di Aragona  divenuto Re di Sicilia; i periodi di Federico IV il Semplice e della Regina Maria, ultima regina di Sicilia; i governi dei 4 Vicari di Sicilia e del Conte di Augusta Guglielmo Raimondo Moncada che rapisce la Regina Maria e dal Castello Ursino di Catania la porta  nel Castello di Augusta; gli ultimi Re di Sicilia, Martino il Giovane e Martino il Vecchio; la Sicilia dominio e viceregno della Spagna e……

Il tempo non ha permesso all’oratore di completare il lungo periodo storico prefissatosi, comunque  il  pubblico  è rimasto attento e molto interessato fino al termine, dopo le 21 di sera. L’oratore ha riservato una  parentesi alla storia della Bandiera Siciliana, adottata nel 1282 e proclamata ufficialmente nel 1960 come Bandiera ufficiale della Regione Siciliana;  ha fatto una dettagliata descrizione dei colori giallo e rosso, della testa della Medusa con le spighe di grano sostitutive dei primitivi serpenti e, infine,  della immagine della Triscele (Trinacria -Triquetra)  simboleggiante i tre promontori di Pachino, Eloro e Lilibeo. Giacomo Casole ha pure letto  dei brani scritti, quali pregevoli testimonianze della bellezza dell’isola, da  De Amicis, Carducci, Papa Innocenzo III, Borgese, Goethe, Guy de Maupassant, Bufalino ed altri. Un ricordo particolare è stato dedicato al prof. Giovanni Satta, scomparso qualche mese addietro, definito come un vero studioso e amante della storia, che pur mantenendo un carattere molto semplice ed aperto, ha lasciato numerose opere di immenso valore storico tra  cui “La conquista araba di Siracusa” accennata in serata  nei suoi contenuti. Ovviamente una  critica è stata mossa nei confronti delle varie amministrazioni comunali che si sono succedute  nel tempo e che hanno dimostrato di non sapere apprezzare e valorizzare le numerose risorse artistico-monumentali, non ultime i reperti archeologici di Megara Hyblaea che l’oratore asserisce di aver trovato totalmente trascurate e sommerse da erbacce. La Storia, ha concluso il relatore, è definita memoria dell’umanità, patrimonio di tutta l’umanità e come asserivano gli antichi romani Maestra di Vita; essa ci aiuta a capire che la vita individuale e collettiva trascorre attraverso il tempo. Questo significa amare la conoscenza che  racchiude, conoscere i fenomeni che si sviluppano attraverso il tempo, farne indispensabile fondamento  del senso di identità, di appartenenza di un popolo e  base da cui potersi proiettare in maniera più razionale e decorosa verso un futuro migliore.

   Gaetano Gulino

PREMIO “WILLIAM SHARP”: IL MEGARA C’È!

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AUGUSTA – Anche quest’anno il Liceo Megara è riuscito ad ottenere una menzione straordinaria nell’ambito del premio letterario internazionale “William Sharp, un celta nella terra dei Nelson” la cui premiazione si è svolta giorno 15 Dicembre a Maniace, presso la sala conferenze “Cristo Risorto”. La menzione straordinaria è stata conferita per la presentazione di lavori ottimali e per i temi affrontati grazie all’ausilio dei docenti di inglese Luisa Cusumano e Giovanna Passanisi e dalla docente di lettere Valentina Greco. I numerosi studenti, provenienti da classi diverse, che hanno partecipato al progetto sono stati accompagnati dagli insegnanti e alla fine della cerimonia gli studenti della 4B liceo scientifico, vincitori, hanno ritirato la consueta targa in rappresentanza dell’intero istituto. Il premio letterario “William Sharp” nasce dall’intento di coinvolgere e di avvicinare giovani studenti delle scuole secondarie superiori e studenti universitari al mondo della poesia. Giunto alla sua VII edizione, il premio ha voluto cambiare la tipologia di lavori pretesi dal progetto e di invogliare i giovani europei, che negli anni precedenti si sono cimentati nella traduzione in italiano di poesie in lingue inglese, a creare un proprio componimento, presentato in triplice copia (copia in italiano, in inglese e il commento) avente come tema quello di sviluppare i problemi che affliggono il territorio in cui vivono e di enunciarne possibili soluzioni. Ciò che il premio si propone di fare è di sensibilizzare le nuove generazioni a vivere in una società libera dalle briglie della criminalità e del malaffare e assume una valenza particolare quest’anno in quanto ricade il ventennale delle stragi di Capaci e via d’Amelio. Grande soddisfazione per l’entusiasta preside Maria Concetta Castorina, che ha da sempre sostenuto i ragazzi per i progetti culturali, e dai docenti stessi che hanno visto i proprio ragazzi tenere alto ancora una volta il nome della nostra scuola.

  Silvia Mattei    

NASCE UN NUOVO MOVIMENTO PER CANDIDARE A SINDACO DOMENICO MORELLO, DIRIGENTE PROVINCIALE SETTORE AMBIENTE

“AUGUSTA HA DAVANTI A SE’ LA SFIDA DI UN NUOVO GIORNO”, E’ LO SLOGAN DI AUGUSTAINSIEME.

 

morello.jpgAUGUSTA. “Eravamo quattro amici al bar”, esordisce citando il titolo di una celebre canzone, ilportavoce di una nuova lista civica denominata AUGUSTAINSIEME, Il cui uomo-immagine sarà certamente Domenico Morello (nella foto), augustano con una vasta rete di relazioni parentali e amicali, dirigente del settore Ambiente alla Provincia Regionale di Siracusa. L’esordio sta a significare che non ci sono poteri forti dietro questo movimento né coloriture ideologiche. Si tratta, appunto, di un gruppo di persone che, vivendo in Augusta nel momento della “ crisi più drammatica della sua storia recente, nel pieno di una recessione economica che a tutte le latitudini miete disoccupazione e nuove povertà, ritengono di volersi mettere in discussione o mettersi in gioco – come si dice oggi – e “scendere in campo” personalmente“perché la città vive una condizione di precarietà senza precedenti, con l’infamante sospetto di infiltrazioni mafiose nelle istituzioni locali, nel dissesto delle casse comunali e con il declino industriale che avanza, mentre permangono evanescenti altri orizzonti di sviluppo e si materializzano i rischi di una irreversibile marginalità.”I I cosiddetti quattro amici al bar hanno chiamato a raccoltaparenti, amici, colleghi per realizzare un comitato organizzatore, consapevoli che “a ogni livello, è matura la consapevolezza che le eccezionali difficoltà di oggi, accresciute ed aggravate nel silenzio e nel disimpegno generale, sono imputabili, in parte, a politici e amministratori locali che, nel tempo, hanno rivelato inadeguatezza crescente al compito di governo della comunità augustana e un certo uso irresponsabile delle istituzioni che, ora e per diversi anni a venire, dovrà necessariamente scaricarsi sui cittadini.

” Fra coloro che hanno accolto l’invito in un noto locale di Viale Italia, giovedì 20, abbiamo notato ex amministratori comunali di lontane o reenti amministrazioni, con l’esclusione dell’ultima, quella segnata dalla presenza di Carrubba, indagato per collusioni mafiose. I “quattro amici al bar” chiedono però ai “protagonisti” della politica “di farsi da parte, ultimo gesto di onestà e di responsabilità prima di scrivere una pagina nuova della storia della città e per rifondare Augusta solidale e coesa come un tempo, impegnata  ad affrontare, fiera della propria identità, un cammino di rinascita che si preannuncia lungo e difficile.” Nello stesso tempo i “quattro amici” fanno appello o alla società augustana e alle migliori componenti delle forze politiche, dei partiti e dei movimenti, perché abbia inizio una stagione di impegno civico fondato sulle energie cittadine più competenti e volenterose, riconosciute per integrità morale e capacità professionali, desiderose di lavorare per la città, per superare un presente difficile ed aprire le porte alle opportunità ed alle prospettive del domani. Il nuovo movimento civico auspica di poter costruire “con la dignità di una politica nuova, guidata da un Sindaco onesto e credibile, autorevole e  all’altezza della propria funzione,  un’ amministrazione comunale moderna ed efficiente in grado di assicurare ai cittadini augustani buoni servizi a costi accettabili e con procedure trasparenti, tagliando alla radice sprechi e privilegi, affermando la cultura della legalità contro tutte le mafie e restituendo alle istituzioni locali, con la partecipazione responsabile di tutti e nel segno della storia gloriosa della città, l’onore oggi ferito.” In questo modo AUGUSTAINSIEME pensa di avere le carte in regola  “per rivendicare la riparazione dei danni all’ambiente procurati da decenni di dissennato sfruttamento industriale,  per fondare il rilancio della nostra portualità, per reclamare la valorizzazione del nostro tessuto produttivo, purché orientato alla sostenibilità dello sviluppo  e alla sicurezza ambientale, per organizzare la città in modo da renderla più attrattiva agli investimenti e alle nuove attività economiche,  per restituire ai giovani strutture  e impianti per la cultura e lo sport,per garantire alle persone, specie le più deboli e vulnerabili, risposte pronte ai loro bisogni.”

Questa di AUGUSTAINSIEME è, in questo momento,  la seconda lista civica. La prima è stata quella di “Augustachecambia” capeggiata da Marco Stella, di estrazioni partitiche finiane, che tentò cinque anni fa di scalzare Carrubba da palazzo di città.. E’ quasi certo che nasceranno altre liste civiche, considerando che molti  mal sopportano i partiti tradizionali.

 

   Cecilia Càsole

Al teatro stabile di Catania

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“Cenerentolaut” e l’emergenza autismo: una fiaba per grandi accompagnati da piccoli

CATANIA –Il Teatro Stabile di Catania ospita lo spettacolo “Cenerentolaut”, fiaba scenica scritta per sensibilizzare la società civile sull’emergenza autismo, sempre più acuta nel mondo occidentale. Ma l’autrice e regista Olivia Spigarelli preferisce definire la sua creazione una“fiaba per grandi accompagnati da piccoli”. Il testo tratta – con toni leggeri ma profonda umanità – una problematica che lo Stabile etneo ha già affrontato il 3 dicembre con la testimonianza e il fattivo esempio di Franco Antonello, fondatore dell’associazione “I bambini delle fate”. L’impegno del teatro catanese continua con la programmazione di questa pièce, già premiata da grande successo di pubblico e critica, che approderà al Teatro Musco il 23 dicembre, alle ore 17,30, a condizioni particolarmente vantaggiose (costo biglietto € 5 per i bambini, € 8 per gli adulti).

L’allestimento è una produzione Associazione Città Teatro, che si avvale e dei costumi di Franca Anzalone. La scenografia è stata fornita dal Teatro Brancati, mentre le coreografie sono state curate dalla stessa Compagnia. “Cenerentolaut” presenta, come vedremo, strategiche varianti nella struttura narrativa e nella distribuzioni dei personaggi. Nel ruolo del Re c’è Salvo Disca, in quello della Regina Carmela Silvia Sanfilippo. Le principesse Vladimira, Costanza e Ginevra hanno i volti rispettivamente di Ester Anzalone, Giorgia Boscarino e Alessandra Barbagallo. I principi Nasone, Gorgonzola e Trombetta, al pari del principe di Parkinson, sono affidati tutti e quattro a Plinio Milazzo, che vedremo anche nei travesti nelle sembianze della Fata Smemoranda, mentre il ruolo dell’araldo Aldo toccherà ad Amalia Contarini. Direttore di scena e fonico è Roberta Mazzaglia, la voce registrata è di Enzo Di Stefano e i disegni sono di Giordana Ferro. Necessaria premessa è che questo progetto nasce dal desiderio di porre l’attenzione, in maniera semplice e ironica, su un tema come la diversità e l’autismo in particolare. Che cos’è l’autismo? Perché lui è così diverso? Perché fa così? Come possiamo giocare e rapportarci con lui? Quali difficoltà hanno i bambini, gli adolescenti, con autismo?. Lo spettacolo offre delle risposte semplici a domande difficili, sia ai bambini che lo chiedono, sia agli adulti, che se lo chiedono, ma non lo dicono. «Il teatro – evidenzia Olivia Spigarelli – aiuterà a capire meglio i soggetti autistici, ad approcciarsi a loro in maniera semplice e giocosa. Le diversità che porteremo in scena sono numerose e svariate. Si porrà l’attenzione sul concetto che in fondo tutti siamo diversi ed è proprio questo che ci rende unici e speciali. La difficoltà di esprimersi e di comunicare per gli autistici, è una costante della vita, questo è un progetto che ha proprio come obiettivo la consapevolezza delle difficoltà reali che esistono tra un soggetto autistico e i suoi coetanei e il modo per potersi sentire più vicini a lui».“Cenerentolaut”narra di una semplice famiglia. Ma visto che si è scelta la fiaba come espressione teatrale, la famiglia in questione è composta da un vecchio re, una dolce regina e tre figlie, Vladimira, Costanza e Ginevra, principesse un po’cattivelle e monelline, le quali non riescono ad accettare la sorella Cenerentola, che tutti chiamano “Cene”, trovata casualmente dentro una cesta sulle sponde del lago che costeggia l’isola di Arrabal. Cene è definita “aut”dalle sorelle, per via dei suoi comportamenti “strani “ e bizzarri: muove le mani, urla, ride senza motivo e così via. Il re, ormai troppo anziano per continuare a regnare, decide di abdicare a favore delle sue tre, anzi quattro figlie. Aiutato dall’Araldo Aldo, organizza quindi un ballo reale allo scopo di trovare un marito per le principessine. In caso contrario lascerà tutte le sue terre e i suoi averi al figlio del re di Parkinson, suo amico da sempre e vicino di regno.Al ballo si presenteranno gli attesi pretendenti, tutti principi con delle caratteristiche particolari. Si avvicenderanno in scena il Principe Nasone, Il Principe Gorgonzola, il principe Trombetta e infine il principe di Parkinson. All’inizio il ballo sarà un fiasco, ma tutte e quattro le principessine, compresa Cene, troveranno un principe degno di loro. Sarà proprio la fatina Smemoranda che rivelerà che anche Cene ha scelto il suo principe azzurro. «La fiaba – conclude l’autrice e regista – finirà con un “… E vissero tutti felici e contenti”, mi auguro solo che la vita reale non si discosti poi tanto da quella fiabesca, ricordando, come mi piace sottolineare, che tutti siamo unici e speciali».

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Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile di Catania, è il coordinatore  del Comitato di azione costituito da P.L.A.Tea, la fondazione che riunisce i Teatri Stabili

  Caterina Rita Andò

IL GIRO DELL’ OCA

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AUGUSTA. Mi sono chiesto come mai in occasione dei week end del periodo natalizio la Via Principe Umberto è classificata zona a traffico limitato (ztl) solo nel tratto compreso tra via Garibaldi e via Limpetra escludendo quello che, secondo i nostri “Padri”, sarebbe dovuto essere forse il tratto più “ztl” e cioè quello iniziale tra la via Garibaldi e la via Cristoforo Colombo (cioè i Giardini Pubblici). Ho girato la domanda e la risposta è stata: <<non è stata accordata dal Comune per motivi di viabilità>>. Poiché abito ad Augusta solo da poco più di trenta anni e ancora qualche volta faccio un po’ di confusione sui sensi di percorrenza delle varie strade, mi sono stampato la mappa Google di Augusta e dopo averla attentamente studiata sono arrivato alla conclusione che la persona interpellata mi aveva detto una “sciocchezza”, non avendo trovato alcun riscontro che potesse giustificare gli addotti “motivi di viabilità”. Chiedo quindi ai cittadini di Augusta che leggono questa nota di aiutarmi a trovare una logica alla risposta che ho definito una “sciocchezza”. Da parte mia ho fatto le considerazioni che espongo di seguito (vedi mappa allegata). Lasciare al transito veicolare il tratto della via Umberto tra via Cristoforo Colombo e via Garibaldi, oltre a creare un danno al libero passeggio dei cittadini e un danno ai cittadini che in quel tratto abitano o hanno un esercizio commerciale, è come “incoraggiare” gli automobilisti a percorrere il “giro dell’oca”. Infatti, l’automobilista che entra ad Augusta attraverso il Corso Sicilia (ponte) percorrerà la via Cristoforo Colombo, scenderà per un breve tratto la via Umberto (tratto in discussione), sarà costretto a girare per via Garibaldi e quindi proseguire per la via Epicarmo quando invece potrebbe tranquillamente procedere per un piccolo tratto di via Cristoforo Colombo e quindi andare direttamente da via Epicarmo. Non solo si “incoraggia” a percorrere il “giro dell’oca” ma si crea un ulteriore incrocio di traffico (tra via Umberto e via Garibaldi) che rallenta ulteriormente la circolazione e si appesantisce ulteriormente l’incrocio tra via Garibaldi e via Epicarmo. Non vorrei poi ricordare male, ma quante volte in passato (Natale, Pasqua, S. Domenico) questo tratto è stato chiuso al traffico? E i “motivi di viabilità”? E per la prossima festa di S. Domenico ci dobbiamo aspettare la stessa cosa? Si andrà alle bancarelle dei Giardini Pubblici in mezzo al traffico del tratto di via Umberto tra via Cristoforo Colombo e via Garibaldi?  

 Lettera firmata – Grazie per le vostre graditissime opinioni, che potete rilasciare cliccando  sopra la scritta  Commenti (0)