Al teatro stabile di Catania

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“Cenerentolaut” e l’emergenza autismo: una fiaba per grandi accompagnati da piccoli

CATANIA –Il Teatro Stabile di Catania ospita lo spettacolo “Cenerentolaut”, fiaba scenica scritta per sensibilizzare la società civile sull’emergenza autismo, sempre più acuta nel mondo occidentale. Ma l’autrice e regista Olivia Spigarelli preferisce definire la sua creazione una“fiaba per grandi accompagnati da piccoli”. Il testo tratta – con toni leggeri ma profonda umanità – una problematica che lo Stabile etneo ha già affrontato il 3 dicembre con la testimonianza e il fattivo esempio di Franco Antonello, fondatore dell’associazione “I bambini delle fate”. L’impegno del teatro catanese continua con la programmazione di questa pièce, già premiata da grande successo di pubblico e critica, che approderà al Teatro Musco il 23 dicembre, alle ore 17,30, a condizioni particolarmente vantaggiose (costo biglietto € 5 per i bambini, € 8 per gli adulti).

L’allestimento è una produzione Associazione Città Teatro, che si avvale e dei costumi di Franca Anzalone. La scenografia è stata fornita dal Teatro Brancati, mentre le coreografie sono state curate dalla stessa Compagnia. “Cenerentolaut” presenta, come vedremo, strategiche varianti nella struttura narrativa e nella distribuzioni dei personaggi. Nel ruolo del Re c’è Salvo Disca, in quello della Regina Carmela Silvia Sanfilippo. Le principesse Vladimira, Costanza e Ginevra hanno i volti rispettivamente di Ester Anzalone, Giorgia Boscarino e Alessandra Barbagallo. I principi Nasone, Gorgonzola e Trombetta, al pari del principe di Parkinson, sono affidati tutti e quattro a Plinio Milazzo, che vedremo anche nei travesti nelle sembianze della Fata Smemoranda, mentre il ruolo dell’araldo Aldo toccherà ad Amalia Contarini. Direttore di scena e fonico è Roberta Mazzaglia, la voce registrata è di Enzo Di Stefano e i disegni sono di Giordana Ferro. Necessaria premessa è che questo progetto nasce dal desiderio di porre l’attenzione, in maniera semplice e ironica, su un tema come la diversità e l’autismo in particolare. Che cos’è l’autismo? Perché lui è così diverso? Perché fa così? Come possiamo giocare e rapportarci con lui? Quali difficoltà hanno i bambini, gli adolescenti, con autismo?. Lo spettacolo offre delle risposte semplici a domande difficili, sia ai bambini che lo chiedono, sia agli adulti, che se lo chiedono, ma non lo dicono. «Il teatro – evidenzia Olivia Spigarelli – aiuterà a capire meglio i soggetti autistici, ad approcciarsi a loro in maniera semplice e giocosa. Le diversità che porteremo in scena sono numerose e svariate. Si porrà l’attenzione sul concetto che in fondo tutti siamo diversi ed è proprio questo che ci rende unici e speciali. La difficoltà di esprimersi e di comunicare per gli autistici, è una costante della vita, questo è un progetto che ha proprio come obiettivo la consapevolezza delle difficoltà reali che esistono tra un soggetto autistico e i suoi coetanei e il modo per potersi sentire più vicini a lui».“Cenerentolaut”narra di una semplice famiglia. Ma visto che si è scelta la fiaba come espressione teatrale, la famiglia in questione è composta da un vecchio re, una dolce regina e tre figlie, Vladimira, Costanza e Ginevra, principesse un po’cattivelle e monelline, le quali non riescono ad accettare la sorella Cenerentola, che tutti chiamano “Cene”, trovata casualmente dentro una cesta sulle sponde del lago che costeggia l’isola di Arrabal. Cene è definita “aut”dalle sorelle, per via dei suoi comportamenti “strani “ e bizzarri: muove le mani, urla, ride senza motivo e così via. Il re, ormai troppo anziano per continuare a regnare, decide di abdicare a favore delle sue tre, anzi quattro figlie. Aiutato dall’Araldo Aldo, organizza quindi un ballo reale allo scopo di trovare un marito per le principessine. In caso contrario lascerà tutte le sue terre e i suoi averi al figlio del re di Parkinson, suo amico da sempre e vicino di regno.Al ballo si presenteranno gli attesi pretendenti, tutti principi con delle caratteristiche particolari. Si avvicenderanno in scena il Principe Nasone, Il Principe Gorgonzola, il principe Trombetta e infine il principe di Parkinson. All’inizio il ballo sarà un fiasco, ma tutte e quattro le principessine, compresa Cene, troveranno un principe degno di loro. Sarà proprio la fatina Smemoranda che rivelerà che anche Cene ha scelto il suo principe azzurro. «La fiaba – conclude l’autrice e regista – finirà con un “… E vissero tutti felici e contenti”, mi auguro solo che la vita reale non si discosti poi tanto da quella fiabesca, ricordando, come mi piace sottolineare, che tutti siamo unici e speciali».

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Giuseppe Dipasquale, direttore del Teatro Stabile di Catania, è il coordinatore  del Comitato di azione costituito da P.L.A.Tea, la fondazione che riunisce i Teatri Stabili

  Caterina Rita Andò

Al teatro stabile di Cataniaultima modifica: 2012-12-22T13:23:00+01:00da leodar1
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