ROTARIANI DA VENEZIA E CATANIA PER AMMIRARE L’HANGAR DI AUGUSTA

 

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In occasione della festività del 25 aprile, il Rotary Club di Augusta, presieduto da Gaetano Milluzzo, ha organizzato un Interclub che ha visto riuniti in visita ad Augusta un gruppo di circa 90 amici provenienti dai  Rotary Club di Venezia-Mestre-Torre e Catania Sud, dagli Interact Club di Augusta e di Catania Sud, oltre che dallo stesso sodalizi i Augusta. Presenti il Governatore del Distretto Rotary 2110 di Sicilia e Malta, l’augustano Concetto Lombardo, e l’Assistente del Governatore, il siracusano Cesare D’Antiochia. La nutrita delegazione durante la prima parte della giornata è stata ospite  della Marina Militare di Augusta per la visita alle navi Bettica e Orione, due delle più moderne navi fra quelle in servizio nella base della la Marina Militare Italiana.  Successivamente, visita al Parco dell’Hangar, accolti dal presidente dell’associazione Hangar Team, Ilario Saccomanno che ha guidato il gruppo all’interno del Parco. Nella circostanza la presidente dell’Interact Club di Augusta, la quindicenne Lavinia Pitari, ha consegnato all’Hangar Team una piccola offerta, ricavato di una “fiera del dolce” allo scopo organizzata dai ragazzi del club giovanile.  Poi, nei locali di un  ristorante di Augusta, godendo del suggestivo panorama visibile dalla terrazza, i Club hanno proceduto con il tradizionale scambio di doni e guidoncini (nella foto). In serata i rotariani di Venezia.Mestre,  guidati dal socio Adriano Randisi,  originario di Augusta, trait d’union dell’iniziativa, si sono diretti all’aeroporto per fare rientro a Venezia, recando certamente con sé un ricordo indimenticabile della nostra terra e della nostra accoglienza.

Nella foto, da sinistra: Giancarlo Modena (presidente di RC Catania Sud), Maurizio Gasperazzo (presidente di RC Venenzia-Mestre-Torre, Gaetano Milluzzo (presidente RC Augusta), Concetto Lombardo (Governatore del Distretto Rotary 2110 di Sicilia e Malta)

G. P.

Il dramma della guerra, nella Sicilia del ’43, ricordato al Circolo Unione di Augusta.

 

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Giovedì 26 aprile, al Circolo Unione di Augusta si è parlato di guerra, in particolare dell’operazione Husky e della conseguente occupazione anglo-americana della Sicilia.La Presidente dott.ssa Gaetana Bruno Ferraguto, l’ing. Leonardo Salvaggio, autore del libro “Sicilia…Quell’estate del ‘43”e il dott. Gaetano Gulino, componente della Commissione di Studi di Storia Patria, hanno descritto le fasi principali sia dell’evento bellico che  del dramma fisico e psicologico che si è consumato, appunto, nell’estate del 1943 nella calda terra siciliana.Una carrellata di eventi storici che ha visto come  protagonisti  le truppe anglo-americane, le nostre difese militari supportate dalle truppe tedesche e la popolazione siciliana. Quest’ultima quasi contenta  di accogliere a braccia aperte gli invasori che, se per un verso  le avevano procurato tanti danni e lutti, si presentavano tuttavia  come i garanti della fine dei combattimenti e validi soccorritori e fornitori di beni di prima necessità.Sono stati  descritti poi i vari personaggi di spicco quali il furbo Montgomery, comandante della VIII^ Armata Inglese, l’istintivo Patton, Comandante della VII^ Armata Americana,  l’ambiguo Leonardi Comandante della Piazzaforte di Augusta, e tanti altri.  In merito alla inspiegabile caduta della Piazzaforte di Augusta senza alcun tentativo di resistenza,  sono state espresse molte perplessità. In ogni caso si è preferito addebitarne le cause non tanto al tradimento o alla vigliaccheria di singoli o gruppi di personaggi, bensì a precedenti avvenimenti storici a seguito dei quali era sorta, in alcuni settori del potere, la consapevolezza della certa disfatta in un combattimento che vedeva nettamente sbilanciato l’equilibrio delle forze schierate in campo. Di conseguenza, nonostante  il sacrificio, il valore e il senso di abnegazione dimostrato già da migliaia di italiani, probabilmente si ritenne saggia la scelta di evitare ulteriori danni e vittime. Infine era sorto il dubbio, alimentato certamente dalla propaganda americana, che  il tutto veniva fatto esclusivamente in nome e per conto di quella Germania nazista che più di una volta aveva dimostrato di calpestare i principi basilari e fondamentali della dignità dei popoli.Per l’occasione il dott. Gulino ha beneficiato l’attento e qualificato pubblico della breve proiezione di un inedito filmato dell’epoca e, insieme all’ing. Salvaggio, ha ricordato la figura insostituibile dello storico augustano Tullio Marcon.Ha concluso la serata la Presidente dott. ssa Bruno ringraziando tutti gli intervenuti ed i relatori ed annunciando un ulteriore appuntamento sulla stessa tematica per il giorno 13 maggio con la partecipazione del Presidente della Lamba Doria Alberto Moscuzza.

   G. G. –   Nella foto: da sin. Bruno-Ferraguto, Salvaggio, Gulino

Mai così in alto le squadre di pallavolo del liceo “Megara” di Augusta

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AUGUSTA. Si è svolta  nel il Palazzetto dello Sport di Brucoli, la finale del Campionato Provinciale di Pallavolo dei Giochi Sportivi Studenteschi 2011/2012. Il nostro Liceo, in virtù degli ottimi risultati ottenuti dalle ragazze e dai ragazzi nei gironi di qualificazione e di semifinale, ha potuto partecipare a questa manifestazione sportiva presentando, per la prima volta, entrambe le squadre.  La formazione femminile costituita da Martina Consoli, Nadia Gianino, Giorgia Patania e Maria Cristina Tringali (III C Liceo Scientifico), Giorgia Fiorenza (III A Liceo Scientifico), Roberta Cannavà e Maria Stupia (I B Liceo Classico), Miriana Di Mare e Emanuela Verdibello (IIA Liceo Scienze Umane) ha disputato l’incontro con il Liceo Scientifico “Einaudi” di Siracusa vincendo per 2 set a 1. La partita è stata molto combattuta perché le nostre avversarie erano molto preparate sia in difesa che in attacco. Il 1° set è stato vinto abbastanza agevolmente dal “Megara” con il punteggio di 25 a 18; il 2° set, invece, ha visto prevalere la squadra siracusana per 25 a 22. A questo punto è stato necessario disputare il 3° set di spareggio che si conclude, per regolamento, a 15 punti. Le avversarie, inizialmente, si sono trovate in vantaggio ma, successivamente le nostre alunne, grazie ad una buona prova di carattere, sono riuscite a ribaltare il risultato aggiudicandosi il set per 15 a 13. Non solo le ragazze hanno vinto una bella coppa, ma si sono aggiudicate anche il titolo di campionesse provinciali!!!  La squadra maschile, invece, costituita dagli alunni Mirko Romeo (IV C Liceo Scientifico), Giuseppe Sirone (III A Liceo Scientifico), Samuele Marsano, Filippo Gallucci e Luca Passanisi (I C Liceo Scientifico), Vito Pantaleo (III A Liceo Socio-Psico-Pedagogico), Roberto Lombardo (III E Liceo Scientifico), Luca Ranno e Alessio Tornabene (II C Liceo Scientifico), ha dovuto affrontare la formazione del Liceo Classico “Majorana” di Avola. Nel 1° set la nostra squadra è entrata in campo un po’ impaurita dalla superiorità tecnica degli avversari ed è stata sconfitta per 25 a 6; nel 2° set, invece, la squadra del “Megara”, pur perdendo per 25 a 15 si è impegnata al meglio delle proprie possibilità, conquistando un ottimo secondo posto e il titolo di vicecampioni provinciali. Bilancio finale pertanto più che positivo considerando che il nostro Istituto non possiede ormai da molti anni una propria palestra, che quest’anno non ha potuto usufruire della struttura della Marina Militare e che per fare degli allenamenti pomeridiani ha dovuto chiedere ospitalità alla scuola media “Principe di Napoli”. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, sia i veterani che gli esordienti, poiché ognuno si è impegnato per il successo della squadra, rispettando le regole e comportandosi in maniera corretta anche fuori dai campi di gioco.

M. M.

Il Liceo “Megara” di Augusta è due volte campione provinciale di Nuoto ai Giochi Sportivi Studenteschi

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AUGUSTA. Il nostro liceo ha partecipato alla fase provinciale di Nuoto dei Giochi Sportivi Studenteschi 2011/2012 che si è svolta a Siracusa nella la piscina comunale della Cittadella dello Sport. Ottimi i risultati ottenuti dai ventuno alunni che hanno gareggiato suddivisi in due squadre maschili e due femminili. La squadra juniores maschile costituita dagli alunni Luca Roggio (IV A Liceo Scientifico), Luigi Ranno (V C Liceo Scientifico), Claudio Polizzi (II A Liceo Classico) e Salvatore Passanisi (IV D Liceo Scientifico) si è classificata al 1°posto nella graduatoria a squadre conquistando il titolo di campione provinciale grazie alle ottime prestazioni sia nelle gare individuali che nelle staffette. Luca Roggio, Salvatore Passanisi e Claudio Polizzi si sono classificati al 1° posto rispettivamente nei m.50 dorso, nei m.50 delfino e nei m.50 stile libero, mentre Luigi Ranno ha ottenuto il 2° posto nella gara dei m.50 rana; 1° posto anche nelle specialità delle staffette 4x50m mista e nella 4x50m stile libero. Anche la squadra juniores femminile costituita da Fulvia Saraceno e Simona Giardina (II A Liceo Classico), Diletta Cucè (II B Liceo Classico) e Giulia Carriglio ( V D Liceo Scientifico) ha ottenuto il 1° posto nella graduatoria a squadre e conquistato il titolo di campione provinciale. Fulvia Saraceno e Simona Giardina si sono classificate al 1° posto rispettivamente nei 50m dorso e nei m.50 rana, Diletta Cucè ha ottenuto il 2° posto nei m.50 delfino, mentre Giulia Carriglio è giunta terza nella gara dei m.50 stile libero; 1° posto sia nella staffetta 4x50m stile libero che nella staffetta 4×50 mista. La squadra allievi maschile costituita dagli alunni Luca Passanisi (I C Liceo Scientifico), Giuseppe Sirone (III A Liceo Scientifico), Giuseppe Valenti (III D Liceo Scientifico), Giuseppe Roggio, Francesco Scalisi e Luca Raina ( II D Liceo Scientifico) e Salvatore Roggio ( IV C Liceo Scientifico) è vicecampione provinciale avendo conquistato il 2° posto nella graduatoria a squadre. Le medaglie sono andate a Luca Passanisi 3° posto nei m.50 dorso, Salvatore Roggio 3° posto nei m. 50 delfino e Giuseppe Sirone 3° posto nei m. 50 stile libero; 2° posto sia nella staffetta 4×50 mista che nello staffettone 6x50m stile libero. La squadra allieve femminile costituita dalle alunne Adriana Migliorini ( I B Liceo Classico), Ambra Caramagno (II D Liceo Scientifico), Elena Lombardo ( I A Liceo Scientifico), Martina Fisichella (I B Liceo Scientifico) , Maria Paola Pinacchi ( II A r Liceo Classico ) ed Erika Bonsignore ( II B Liceo Scientifico) si sono classificate al 4° posto nella graduatoria di squadra. Adriana Migliorini 3° posto nei m.50 dorso, Ambra Caramagno 3° posto nei m. 50 rana, Elena Lombardo 5° posto nei m. 50 delfino, Martina Fisichella 4° posto nei m.50 stile libero; 3° posto nella staffetta 6x50m stile libero e 4° posto nella staffetta 4×50 mista. Sono soddisfatta di tutti gli alunni, sia di coloro che hanno partecipato per la prima volta, sia di quelli che hanno già maturato diverse esperienze, perché, al di là dei buoni risultati ottenuti, hanno manifestato grande entusiasmo fuori dalla vasca e hanno affrontato le gare con impegno e determinazione.

M. M.

Al Circolo Ufficiali di Augusta, una conferenza sulla “Rivelazione Divina”

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AUGUSTA – Ha avuto inizio oggi, 27 aprile, alle ore 19, presso il circolo ufficiali della marina militare di Augusta, alla presenza delle autorità civili e militari della provincia di Siracusa, tra i quali il Comandante di Marisicilia, Amm. Raffaele Caruso e il Presidente dello stesso circolo, Contramm. Osvaldo Brogi, una conferenza dal titolo “La Rivelazione Divina in Gesù Cristo, è attuale oggi?” , un tema di alto profilo culturale tenuto da Monsignor Antonio Staglianò, vescovo della diocesi di Noto (in piedi, nella foto in alto) . Dopo una breve presentazione da parte del cappellano militare, don Nicola Minervini (seduto, nella foto in alto), la parola è passata al relatore:

DSCN0387.JPGNon ci sarebbe alcuna rivelazione cristiana se oggi non ci fosse la fede perché è la fede stessa l’accoglienza in Cristo Gesù” ha spiegato il vescovo. “Il denaro è la radice di tutti i mali, che al massimo ti può portare al piacere, al piacere secondo lo standard mondano dell’ oggi, ma il piacere è strumentale nella vita dell’uomo, è passeggero e fa perdere la ragione……La rivelazione cristiana invece è assolutamente umana e portatrice della vera gioia.

Il vescovo ha affrontato, nel contesto, interessanti tematiche su alcuni drammi che affliggono la società moderna, di taluni giovani portati al suicidio perché condizionati da messaggi mediatici, di questioni che riguardano le nascite, la creazione, il rapporto di coppia e l’indissolubilità del matrimonio. Alla relazione ha fatto seguito un dibattito, dove sono stati posti alcuni quesiti sulla “verità assoluta”, sul capitalismo e sulla ragione umana.

DSCN0392.JPGAconclusione, i ringraziamenti del Presidente del circolo ufficiali, Contramm. Osvaldo Brogi (a destra nel riquadro a lato) il quale, per l’occasione, ha voluto donare al vescovo di Noto, S.E.Rev.ma Mons. Antonio Staglianò, una cornice con foto ricordo.

G. T.

 

 

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Nella splendida cornice del salone di rappresentanza del Circolo Ufficiali della M.M. di Augusta , gremito di pubblico, alla presenzadellepiù alte Autorità civili e militari (S.E. Il Prefetto di Siracusa, il Presidente della Provincia di Siracusa, i Comandanti Provinciali dei C.C. e della G.d.F., il Questore di Siracusa, gli Ammiragli Comandanti di Marisicilia, delle Unità Navali, dell’Arsenale Militare Marittimo ) ha avuto luogo – promosso da Don Nicola Minervini- l’incontro culturale con Monsignor Antonio Stagliano, cinquantadue anni ben portati, sguardo acuto e mente speculativa, teologo fine e vescovo di Noto (la prestigiosa diocesi siciliana affidatagli da Benedetto XVI nel 2009, quando fu ordinato vescovo alla presenza del cardinale Camillo Ruini). Membro della Commissione Episcopale Italiana per la cultura e le comunicazioni sociali.

 

 

Il tema della conferenza “L’ attualità della Rivelazione Divina  in Gesù Cristo    nell’esperienza cristiana, ove  il Verbo si fa carne e l’Essere, svela il suo Volto Trinitario ” .  Piacque a Dio nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura (cfr. Ef 2,18; 2 Pt 1,4). Con questa Rivelazione infatti Dio invisibile (cfr. Col 1,15; 1 Tm 1,17) nel suo grande amore parla agli uomini come ad amici (cfr. Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cfr. Bar 3,38), per invitarli e ammetterli alla comunione con sé. Questa economia della Rivelazione comprende eventi e parole intimamente connessi, in modo che le opere, compiute da Dio nella storia della salvezza, manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, mentre le parole proclamano le opere e illustrano il mistero in esse contenuto. La profonda verità, poi, che questa Rivelazione manifesta su Dio e sulla salvezza degli uomini, risplende per noi in Cristo, il quale è insieme il mediatore e la pienezza di tutta intera la Rivelazione . Fedeltà e progresso, verità e storia, non sono realtà conflittuali nella trasmissione della Rivelazione: Gesù Cristo, essendo Verità increata è anche centro e compimento della storia. Lo Spirito Santo, autore del deposito rivelato e garante della sua fedeltà, è anche Colui che ne fa approfondire il senso lungo la storia, conducendo «alla verità tutta intera»  . «Anche se la Rivelazione    è compiuta, essa non è però ancora completamente esplicitata. E’ compito  della fede cristiana coglierne gradualmente tutta la portata nel corso dei secoli , e perciò essa va ricercata  anche  nella storia della salvezza compiutasi in Cristo e nel Magistero della Chiesa ( custode e interprete autorevole della Rivelazione ) >>. Ancora interessante e suggestivo si presenta il recupero delle analogie della triplicità delle forme dell’Essere con la teologia Trinitaria.  Mons. Staglianò sottolinea poi, la nefasta separazione tra fede e ragione  che a partire dal Medio Evo, ha progressivamente segnato il pensiero dell’uomo e la consapevolezza dell’essere. Dalla radicalizzazione illuministica del cogito cartesiano siamo passati alla logica della secolarizzazione che nei suoi risvolti negativi (secolarismo) ha estromesso Dio e il Sacro, costruendo nuovi idoli e surrogati per rispondere alla sete di felicità dell’uomo.  L’approdo al nichilismo è stato consequenziale, con il drammatico impoverimento della ragione e il risultato di un pensiero deboleOltre ogni apparenza,   emerge in modo sempre più chiaro che i criteri economicistici con cui si valutano i livelli di sviluppo o di civiltà   risultano fallimentari e disorientanti anche per la stessa economia. Il bagliore della crisi economica non riesce a nascondere, come pure vorrebbe, il fatto plateale che la crisi è invece umana, etica, culturale e, perciò, politica, e anche profondamente religiosa. La società si de-solidarizza, la solitudine si diffonde tra le persone e assume le forme striscianti delle alienazioni e dello stordimento (specie tra i giovani , spesso attratti dalla cultura dell’edonismo e del consumismo, che  portano ad innalzare templi di fugaci sensazioni, offuscando il Bello , insito in noi, coevo alla Creazione , per quell’Alito divino. Ognuno si chiude nel proprio egoismo.  C’è molto da pensare: la questione intercetta avidità ed interessi economici, ma svela ben altro. Si tratta di bonificare il cuore degli uomini, perché ridiventi umano,  attraverso la testimonianza concreta di un cristianesimo più incarnato, che mostri la gioia  di essere figli di Dio. La fede  è logos, intelligenza e giudizio sulla realtà che ci circonda e sulla realtà che siamo. Dio assunto come unico metro di giudizio degli accadimenti, limita pericolosamente la visione del mondo, imperniandola sul fatalismo in cui tutto è predeterminato ed imperscrutabile.E’ una visione del mondo spersonalizzata , in cui l’individuo può solo constatare il dato di fatto, adattarsi e subire gli eventi, magari piangendo e pregando, a cose fatte, sull’irreparabile che Dio avrebbe permesso.  Non fu Dio a tacere allora su Auschwitz, né fu Dio a mettere in atto o permettere tale tragedia.  Furono gli uomini,  che allora tacquero o furono autori di quel che accadde. A loro si chieda conto – e non a Dio – di tali responsabilità, di quel che avvenne allora. Ed a chi ha responsabilità oggi , si chieda conto di quanto tace, permette o compie. Che Dio quindi ,  non sia mezzo antireligioso ed a buon mercato, per lavarsi la coscienza delle proprie e delle altrui colpe, mancanze e responsabilità. Il dinamismo intellettuale e lo spessore culturale di Mons. Staglianò hanno letteralmente affascinato tutti i presenti.

Giovanni Intravaia

Il pensiero filosofico di Shakespeare nell’analisi di Franco Ricordi

La presentazione del libro è organizzata da Teatro Stabile e Feltrinelli

 

shak.jpgCATANIA – Shakespeare oltre la scena, fondamentale e fondante maître à penser che permea da secoli i giorni dell’Uomo. A proporre – per la prima volta in modo sistematico – una ponderosa analisi del pensiero del Bardo è ora un prestigioso artista e studioso del calibro di Franco Ricordi, a Catania per la presentazione del suo libro Shakespeare filosofo dell’essere. L‘influenza del poeta drammaturgo sul mondo moderno e contemporaneo (Mimesis, 2010).  Lì’iniziativa è promossa in sinergia dal Teatro Stabile di Catania e dalla Feltrinelli Musica e Libri, che giovedì 26 aprile, alle ore 18, ospita l’’evento nel megastore di via Etnea. con l’autore, il direttore dello Stabile,  Giuseppe Dipasquale, i rinomati critici teatrali Enrico Groppali e Sergio Sciacca, con l’interpetazionedi passi dell libroafidata alla vocedi Miko Magistro.        Filosofo e uomo di teatro, Franco Ricordi è attore, regista, direttore artistico. Ha collaborato con Eduardo, Gabriele Lavia, Luca Ronconi. Di William Shakespeare ha diretto e interpretato Il mercante di Venezia, Romeo e Giulietta, Amleto e Macbeth. Già direttore del Teatro Stabile d’’Abruzzo, oggi consigliere del Teatro di Roma, ha pubblicato quattro volumi che si riassumono nella tematica di una nuova Filosofia del dramma. Il saggio di Ricordi prende in esame l’’intero corpus shakespeariano, in una suddivisione geografica che concepisce la drammaturgia di Shakespeare “più filosofica e più elevata della storia,e intravedendo in essa la denuncia di un nuovo “totalitarismo spettacolare. In un viaggio denso di poesia, il libro si spinge fino a un confronto vivo, italiano, contemporaneo con il pensiero di Emanuele Severino.  Ci sono più cose in cielo e in terra di quante la tua filosofia possa contenere” si dice nell’ Amleto. E il massimo poeta e drammaturgo inglese è stato anche un abissale filosofo, che più di ogni altro ha presagito il pensiero moderno-contemporaneo, influenzandolo in maniera determinante. Anticipando la rivoluzione filosofico-poetica di Nietzsche, Shakespeare ha sedimentato la problematica sollevata, seppure in maniera diversa, da Heidegger, Jaspers, Sartre, Anders, Gadamer, Lévinas, Severino: la riflessione sul senso dell’essere. È questo il grande leitmotiv del teatro shakespeariano, l’oscillazione continua fra l’essere e il nulla, che si stempera in tutta la sua drammaturgia, collocandola a metà fra Eschilo e Leopardi, i due poeti-filosofi che proprio Severino ha indicato come l’inizio e il compimento del nichilismo occidentale.

 

      G.C.

 

ESSO E LICEALI: UNA SFIDA PER IL FUTURO DELL’ENERGIA

Sci-Tech Challenge: laboratorio di Matematica, Scienza e Tecnologia – Ottimo piazzamento per i ragazzi del Mègara alla competizione nazionale organizzata dalla EXXON MOBIL  e da Jnior Achievement

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 AUGUSTA. Il Liceo “Mègara” ha partecipato all’iniziativa di educazione matematica e tecnico-scientifica dal titolo Sci-Tech Challenge nata dalla collaborazione tra Junior Achievement e ExxonMobil. A essere coinvolte le classi III A, III B, III C e III D del Liceo Scientifico coordinate dalle docenti Elisabetta Patania, Rita Formica e Anna Lucia Daniele. Il progetto ha visto, come prima fase, le classi impegnate a effettuare un quiz online sulle principali tematiche energetiche. Successivamente, fondamentale e di notevole interesse per i ragazzi è risultata la lezione in classe tenuta da due “esperti d’azienda” del gruppo ExxonMobil che hanno condiviso con loro le proprie esperienze, li hanno aiutati a comprendere l’importanza di una solida preparazione scientifica per la ricerca di nuove opzioni capaci di vincere le sfide energetiche del futuro e li hanno coinvolti in attività di analisi e creatività.Cuore del programma è stata la National Sci-Tech Challenge che si è svolta a Roma  il 2 e 3 Aprile. Nove team – composti da 5 studenti ciascuno – si sono affrontati in una competizione che li ha visti impegnati a individuare e sviluppare soluzioni innovative in risposta a un quesito energetico sul quale sono stati chiamati a cimentarsi. I team sono arrivati da sette scuole di Roma, Savona, Albenga, Finale Ligure, Brindisi e Augusta e sono stati selezionati tra gli studenti di 13 classi.

 

Per il Mègara hanno partecipato due squadre: Salvatore Caruso, Chiara Sicuso, Davide Perrotta, Noemi Gazzano e Alessio Laudani per il gruppo costituito dalle sezioni A e B, Manuela Dragotta, Benedetta Nobile, Alessia Moggi, Mattia Torretti e Alessandro Barbera per il gruppo formato dalle sezioni C e D. I gruppi partecipanti hanno simulato di essere il management di un’azienda specializzata nella produzione di imballaggi per bevande gassate e la sfida consisteva nel ridurre al minimo gli sprechi di energia nell’intero processo di produzione, di distribuzione e di gestione del personale, introducendo elementi innovativi.  Gli elaborati dei 9 team sono stati valutati da una giuria di esperti composta da Marina Barbanti, Vice Direttore Generale Unione Petrolifera; Piero Biscari, Direttore Relazioni Esterne e Istituzionali Esso Italiana; Edgardo Curcio, Presidente AIEE – Associazione Italiana Economisti dell’Energia; Clara Poletti, Capo Dipartimento Affari Internazionali Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas; Carlo Stagnaro, Direttore Ricerche e Studi Istituto Bruno Leoni.

La competizione è stata vinta dal team del Liceo Statale “Giordano Bruno” di Albenga. Il gruppo formato dagli alunni delle sezioni C e D  del Liceo “Mègara” ha sfiorato la vittoria, classificandosi al secondo posto. Il loro lavoro si è distinto per la creatività, la completezza e la ricerca dettagliata di tutte le fasi del progetto e la solidità della documentazione tecnica prodotta. Il team degli alunni delle sezioni A e B si è classificato al quarto posto. Per tutti e dieci i ragazzi l’esperienza è stata davvero positiva. L’aspetto più interessante, oltre la sfida in sé, è stato quello della collaborazione che si è venuta a creare tra i membri dei due gruppi

A.     D.

 

RIGASSIFICATORE, SOLARINO E FRANCO LANCIANO UN ALTRO J’ACCUSE

Mentre alcuni  scienziati italiani e russi preannunciano per la Sicilia orientale un terremoto più disastroso di quello dell’Aquila

 

Lettera Aperta all’on. Raffaele Lombardo,  Presidente della Regione Sicilia

Nel giorni 19 e 20 aprile 2012 si è svolto nell’’Hotel Bellini di Catania (ex Jolly) un convegno organizzato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), con la partecipazione dei massimi esperti europei e internazionali di inquinamento ambientale e relative ricadute sulla salute umana. In questo convegno, quali invitati ufficiali, abbiamo preso parte attiva come esperti locali, e si è messo a punto un progetto pilota riguardante la ricerca di tutta una serie di biomarcatori nella popolazioni residenti nelle tre aree industriali siciliane. Sono state valutate e approvate le varie tipologie di biomarcatori da ricercare e le classi di popolazioni. Da parte nostra abbiamo presentato tutti gli studi epidemiologici effettuati nella nostra area, i dati sulle emissioni e l’inquinamento ambientale, oltre a una dettagliata tipologia dei vari impianti industriali in atto esistenti. Data la maggiore complessità dell’area industriale siracusana rispetto a quelle di Gela e Milazzo, è stato ritenuto indispensabile aumentare il numero e la complessità dei biomarcatori (metalli pesanti, diossine, Ipa e organo clorurati, etc.), in ciò convinti dai riscontri delle indagini epidemiologiche che evidenziano un preciso rapporto di causa-effetto per determinati tipi di emissioni.

Molto apprezzato e ritenuto utile, in quanto a oggi unico, il nostro studio sui metalli pesanti effettuato sulla popolazione femminile in età fertile.

Questo progetto pilota sarà finanziato dall’OMS e partirà entro l’anno, per poi essere esteso negli anni successivi alle restanti aree a rischio di Europa.

Tutti i partecipanti OMS, nelle considerazioni finali, si sono dichiarati ancora più consapevoli della già risaputa grave situazione ambientale e sanitaria del triangolo industriale siracusano e hanno condiviso le nostre proposte di azioni urgenti, quali il controllo in continuo delle emissioni, la delocalizzazione degli stoccaggi pericolosi, la messa in sicurezza di impianti e stoccaggi, considerata l’alta sismicità dell’area, il divieto di coltivare e pascolare nell’area industriale, considerata l’evidente contaminazione della catena alimentare e, a tal proposito, hanno apprezzato la nostra proposta di coltivare l’area esclusivamente a oleaginose da utilizzare come materia prima nella produzione di biodiesel.

Il 10 maggio prossimo, l’OMS produrrà una relazione ufficiale informativa sul Convegno alla Regione Sicilia sponsorizzatrice del convegno.

A leggere i quotidiani di questi giorni, sembra che la presa di coscienza dell’OMS sulla situazione sanitaria e ambientale delle aree a rischio sia in netto contrasto con quanto invece propone la classe politica nazionale e regionale.

1)      Il ministro Clini, cui immediatamente avrebbe fatto eco la Regione Sicilia, si sarebbe dichiarato favorevole all’utilizzazione di frazioni di RSU come combustibile nei cementifici, con la conseguenza che il cementificio di Priolo Buzzi-Unicem, che già brucia copertoni usati e pet-coke di Gela, inquinerebbe ancor di più sotto forma di diossine, metalli pesanti e particolato ultrafine come Lei ha avuto modo di leggere nelle relazioni da noi inviateLe. Praticamente si esce dalla porta per rientrare dalla finestra in maniera peggiorativa, in quanto le emissioni dei cementifici risultano più inquinanti rispetto a un inceneritore, in quanto i loro limiti sono notevolmente più permissivi.

2)      Vengono riportate Sue dichiarazioni circa una rapida autorizzazione al rigassificatore di Melilli. Al riguardo nutriamo seri dubbi che Lei, con una semplice e prima visita al sito interessato, abbia potuto convincersi a prendere tale repentina decisione. Pensiamo che trattasi di forzature giornalistiche, considerata la fonte, la stessa che in passato ha incensato ripetutamente gli impianti di incenerimento e di rigassificazione. Infatti noi non ci siamo dimenticati di quanto Lei ebbe a dirci il 19.2.12 a Priolo, in relazione all’autorizzazione al rigassificatore, che “mai sarò io a uccidere i miei figli”.

In relazione al rigassificatore vi sononumerosi pareri contrari di esperti, ultimo dei quali, quello del direttore dell’Enea di Bologna, prof. Alessandro Martelli che evidenziava come da un lato la sismicità dell’area e dall’altro il progetto della Ionio Gas che non prevede interramento completo dei 3 serbatoi né l’isolamento sismico degli stessi, sia una decisione avventata. Le ricordiamo che trattasi di un’area sismica di 1° grado. Purtroppo, ufficialmente,  le carte sono in regola per il D.M. del 23/9/1981, che declassò l’area da sismicità S12 a S9, che permane a oggi, nonostante che, dopo il sisma del 1990, vi siano stati ripetuti inviti dei tecnici della stessa Regione (CRU voto n. 431/91) e del GNDT (Gruppo Nazionale Difesa Terremoti) a riclassificarla di 1° grado (S12). Senza contare la contemporanea presenza del rischio militare e del rischio da incidente industriale data la contiguità con gli impianti.

A conferma di queste considerazioni aggiungiamo quanto diffuso da Rainews24 il 18 aprile u.s.(il servizio può essere rivisto sul link http://www.rainews24.rai.it/it/canale-tv.php?id=27506), in cui esperti come Giuliano Panza docente di Sismologia della Università di Trieste, il prof. Vladimir Kossobokov dell’Accademia di Scienze russa, Carlo Doglioni docente di Scienze della Terra dell’Università di Roma, lo stesso prof. Alessandro Martelli dell’Enea di Bologna e il prof. Raffaele Azzaro, responsabile dell’INGV (Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia) dell’Università di Catania hanno prospettato la possibilità non remota, nella Sicilia sud orientale, di un terremoto di intensità superiore migliaia  di volte  a quello dell’Aquila.

A certa Stampa vorremmo ricordare come in passato, la pubblicità in senso ecologico sul metano sia stata ingannevole, in quanto esso rimane un combustibile fossile come il petrolio e, dalle nostre caldaie e dai turbogas a metano esce, oltre alla CO2, anche una maggiore quantità di nanoparticolato il che contrasta con le preoccupazioni espresse dalla OMS.

On. Lombardo, in base alle evidenze scientifiche acquisite auspichiamo che le Sue eventuali decisioni vadano nella direzione di quanto da Lei sempre sostenuto, che non risulteranno dannose per la sicurezza e la salute dei cittadini e per l’ambiente della nostra area e pertanto auspichiamo che, come a Brindisi, venga negata l’autorizzazione al rigassificatore, in quanto tali impianti vanno fatti in siti sicuri e con le massime garanzie progettuali.

On. Lombardo tutti siamo responsabili dell’ambiente, della sicurezza e della salute di questa martoriata area, noi come cittadini medici e/o tecnici lo siamo due volte, mentre Lei, come cittadino, Medico e Governatore lo è tre volte.

Da Decontaminazione Sicilia e AugustAmbiente,

 Luigi Solarino e Giacinto Franco

 

La legalità spiegata ai giovani presso l’auditorum della Marina Militare

legal marisicilia.jpgAUGUSTA. Sabato 21 aprile nell’auditorium della Marina Militare, alla presenza dell’amm. div. Raffaele Caruso, comandante di Marisicilia, si è tenuta la conferenza conclusiva sul tema della legalità. La Marina Militare che da sempre è impegnata in questa direzione, ha invitato giovani studenti  , in rappresentanza del liceo Megara, dell’istituto  A. Ruiz, e del P. Napoli di Augusta, e  del Nautico di Siracusa, all’incontro organizzato con il questore di Palermo,  Nicola Zito. Quello che accomuna i rappresentanti della Marina e il questore, oltre all’attaccamento verso la Sicilia, è il fatto che ritengono noi giovani il futuro della società: “Dobbiamo stare attenti ai giovani … per instaurare un rapporto di stima e collaborazione”, queste le parole del rappresentante della Polizia di Stato apparse sul Corriere del Mezzogiorno del 2 novembre 2011. La conferenza all’auditorium della Marina Militare  è stata aperta dai saluti della dirigente del liceo Megara, la professoressa Maria Concetta Castorina, che ha introdotto il tema della conferenza, ovvero il promuovere i principi della legalità nell’ambito del progetto C3, promosso dalla Comunità Europea. Imparare la responsabilità che deriva dal vivere civile, la partecipazione attiva alle decisioni della comunità sono solo alcuni dei valori che i ragazzi partecipanti al progetto hanno imparato, attività a cui hanno aderito anche alcuni uomini della casa circondariale di Augusta. Subito dopo questa breve introduzione è stato proiettato un filmato realizzato dai ragazzi, che attraverso la loro testimonianza diretta, hanno spiegato le attività svolte nell’ambito del progetto. L’importanza di quest’ultimo consiste proprio nel fatto che la scommessa vera, in un paese democratico che vuole crescere, come l’Italia, è quella di formare le giovani generazioni alla cultura della legalità.

Ed è proprio la legalità come libertà, ma anche come sicurezza, ad essere stato l’argomento su cui si è basato l’incontro con il questore Nicola Zito che, nato a Matera nel 1949, è dal 9 giugno 2011 Dirigente Generale di P.S. Ciò che colpisce della figura del questore, è che nonostante la lunga esperienza e professionalità, abbia più volte sottolineato, durante l’incontro, la volontà di rompere con il ruolo istituzionale a lui attribuito, per portare il suo aiuto all’intera società. Il questore, subito dopo aver preso la parola, ha introdotto l’evoluzione del concetto di sicurezza, infatti mentre prima era vista come un limite alla democrazia, adesso si tende a sottolineare il binomio libertà- sicurezza, vista come un bene primario. Le principali libertà sono quelle di espressione e di impresa, libertà che purtroppo molti imprenditori oggi non hanno, in quanto costretti pagare il pizzo ad organizzazioni criminali. Ma come diceva Borsellino “chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno”. Ecco che allora legalità vuol dire avere il coraggio di essere cittadini, vuol dire fare un piccolo passo tutti insieme, quotidianamente. L’eroe è infatti, secondo il questore, la sconfitta della democrazia; la memoria di Falcone e Borsellino deve essere un monito costante per tutti noi, deve essere esercitata ogni giorno. La legalità, intesa come rispetto di regole, non è un fine, ma deve essere considerata uno strumento, per dare forza a chi è più debole, per migliorare il più possibile la qualità della vita, al maggior numero di persone possibile. La legalità è dunque lo strumento per garantire la giustizia sociale. Ma in Italia imperversa la “morale del motorino”(A. Camilleri). Come con il motorino si può evitare la fila, destreggiarsi tra le auto, e allo stesso tempo passare con il rosso e andare contromano; così in Italia si fa quel che si vuole, fregandosene delle regole. Sentite come dei limiti, sofferte e mal accettate, dovrebbero invece rappresentare la base di ogni società civile. Cosa fare per poter migliore la situazione? Il questore Zito afferma senza alcuna incertezza che la ricetta per sconfiggere l’illegalità è quella di fare il nostro meglio in ogni cosa, riprendendo le parole di G. Falcone “Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana.” È necessario pertanto non delegare ad altri le proprie responsabilità e non farne una questione ideologica, con la consapevolezza che se la mafia colpisce ilMmeridione, colpisce l’intera Italia: solo allora la mafia, che è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione, allora avrà anche una fine. E in tutto questo la scuola ha, ed avrà, un ruolo fondamentale: quello di offrire a noi giovani la possibilità di diventare dei cittadini liberi; in fondo “la speranza è un seccatore indiscreto di cui non ci si può liberare”. La manifestazione si è conclusa con domande di alcuni alunni, coordinati dalla professoressa Rita Pàncari, cui il questore Zito ha risposto volentieri.

Martina Serra

LA LEGALITÀ SPIEGATA AI GIOVANI dal capitano dei CC

 

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“LEGALITA’ E’ LIBERTA”

AUGUSTA. “La legalità è libertà”, credo che, con le parole di Johann Wolfgang Goethe, si possa riassumere lo spirito che è stato alla base della conferenza che si è tenuta nell’aula magna-teatro comunale e che ha avuto per argomento un tema sempre attuale, quello della legalità: relatore il capitano Giuseppe Musto, comandante della compagnia dei Carabinieri di Augusta.  All’incontro, organizzato dal docente Alfio Castro, hanno partecipato tutte le classi quarte e quinte dei tre licei Megara.Subito dopo il saluto della  dirigente scolastico Maria Concetta Castorina e le presentazioni iniziali, la conferenza ha assunto un taglio esistenziale, più vicino alla realtà quotidiana. Il capitano Musto ha,  infatti,  affermato sin da sùbito, che “è quasi impossibile dare una definizione di legalità senza cadere nell’errore di fare della retorica”. Troppo facile affermare, in maniera astratta, che la legalità, intesa come rispetto di regole, è uno strumento, per dare forza a chi è più debole, per una più equa distribuzione delle risorse, secondo il merito o il bisogno. Più complesso è invece il rendersi conto che “per legalità si intende l’onestà del quotidiano”: tutti noi, per cambiare certe situazioni non proprio ottimali, dobbiamo impegnarci in prima persona, infatti “quello che noi facciamo è solo una goccia nell’oceano, ma se non lo facessimo, l’oceano avrebbe una goccia in meno” (Madre Teresa). Quando a Falcone degli studenti chiesero cosa dovessero fare per combattere la mafia, il magistrato rispose “Pagate il biglietto dell’autobus”. Già questo, che apparentemente può sembrare un gesto semplice, in realtà,  ci permette di essere liberi, liberi poiché si è sicuri di fare la cosa giusta. I veri eroi non sono dunque quelli dei film, ma “tutti coloro che, nonostante le mille difficoltà che il nostro Paese attraversa, riescono ad andare avanti onestamente.”  Una volta Paolo Borsellino disse “E’ bello morire per le proprie idee… chi ha il coraggio di sostenere i propri valori muore una volta sola, chi ha paura muore ogni giorno.” Questo cambiamento di mentalità può però avvenire solo partendo da incontri come questo e solo se ci rendiamo conto che imparare a comportarci in maniera legale vuol dire riconoscere che ciò è giusto indipendentemente dalla paura della punizione.  Ed è stata proprio la speranza che le cose un giorno potessero migliorare a spingere il capitano Musto a scegliere quello che oggi è il suo lavoro, quando frequentava il liceo scientifico di Secondigliano, area napoletana in cui imperversava la camorra. Ed è stata sempre la fiducia nel proprio lavoro a permettergli di accettare il trasferimento nella nostra città di Augusta, considerata purtroppo “zona disagiata”.  Consapevole che il suo è un lavoro in “proiezione”, concetto che non deve essere disgiunto da un certo ottimismo, ci ha invitato a migliorare la nostra polis: in fondo una candela accesa può accendere mille candele spente. Ma mille candele spente non ne possono accendere neppure una.

Martina  Serra