Il pensiero filosofico di Shakespeare nell’analisi di Franco Ricordi

La presentazione del libro è organizzata da Teatro Stabile e Feltrinelli

 

shak.jpgCATANIA – Shakespeare oltre la scena, fondamentale e fondante maître à penser che permea da secoli i giorni dell’Uomo. A proporre – per la prima volta in modo sistematico – una ponderosa analisi del pensiero del Bardo è ora un prestigioso artista e studioso del calibro di Franco Ricordi, a Catania per la presentazione del suo libro Shakespeare filosofo dell’essere. L‘influenza del poeta drammaturgo sul mondo moderno e contemporaneo (Mimesis, 2010).  Lì’iniziativa è promossa in sinergia dal Teatro Stabile di Catania e dalla Feltrinelli Musica e Libri, che giovedì 26 aprile, alle ore 18, ospita l’’evento nel megastore di via Etnea. con l’autore, il direttore dello Stabile,  Giuseppe Dipasquale, i rinomati critici teatrali Enrico Groppali e Sergio Sciacca, con l’interpetazionedi passi dell libroafidata alla vocedi Miko Magistro.        Filosofo e uomo di teatro, Franco Ricordi è attore, regista, direttore artistico. Ha collaborato con Eduardo, Gabriele Lavia, Luca Ronconi. Di William Shakespeare ha diretto e interpretato Il mercante di Venezia, Romeo e Giulietta, Amleto e Macbeth. Già direttore del Teatro Stabile d’’Abruzzo, oggi consigliere del Teatro di Roma, ha pubblicato quattro volumi che si riassumono nella tematica di una nuova Filosofia del dramma. Il saggio di Ricordi prende in esame l’’intero corpus shakespeariano, in una suddivisione geografica che concepisce la drammaturgia di Shakespeare “più filosofica e più elevata della storia,e intravedendo in essa la denuncia di un nuovo “totalitarismo spettacolare. In un viaggio denso di poesia, il libro si spinge fino a un confronto vivo, italiano, contemporaneo con il pensiero di Emanuele Severino.  Ci sono più cose in cielo e in terra di quante la tua filosofia possa contenere” si dice nell’ Amleto. E il massimo poeta e drammaturgo inglese è stato anche un abissale filosofo, che più di ogni altro ha presagito il pensiero moderno-contemporaneo, influenzandolo in maniera determinante. Anticipando la rivoluzione filosofico-poetica di Nietzsche, Shakespeare ha sedimentato la problematica sollevata, seppure in maniera diversa, da Heidegger, Jaspers, Sartre, Anders, Gadamer, Lévinas, Severino: la riflessione sul senso dell’essere. È questo il grande leitmotiv del teatro shakespeariano, l’oscillazione continua fra l’essere e il nulla, che si stempera in tutta la sua drammaturgia, collocandola a metà fra Eschilo e Leopardi, i due poeti-filosofi che proprio Severino ha indicato come l’inizio e il compimento del nichilismo occidentale.

 

      G.C.