MARISICILIA? FRA UN PAIO D’ANNI, ADDIO!

Intervista esclusiva all’ammiraglio  Raffaele Caruso, comandante di Marisicilia

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Augusta è senza un campo sportivo. Fino a cinque anni fa ce n’era uno all’ingresso della città, un campo  malandato, senza illuminazione, senza una tribuna decente, che qualcuno, grossolanamente, osava appellare come stadio. Poi si è “scoperto”che  era stato realizzato su un terreno contaminato da sostanze scaricate dalle industrie in anni passati, con l’avallo di qualche amministrazione comunale. Augusta è senza piscina comunale. Ce n’era una  realizzata all’interno di un vecchio cinema all’aperto in contrada Badiazza, tant’è che era chiamato “arena Badiazza”, essendo, appunto, cinema estivo, senza copertura. La piscina fu realizzata quando ancora non esisteva nemmeno  il progetto del ponte cavalcavia intitolato al fondatore di Augusta, Federico II di Svevia. Ora tale piscina, preziosa non solo per i bravi atleti augustani, ma per i tanti ragazzi e giovani che vogliono  esercitarsi nel nuoto e nella pallanuoto,   è chiusa anch’essa da anni e rimane lì, monumento all’insipienza, all’inettitudine di  quegli amministratori incapaci di progettare e di cercare finanziamenti, nemmeno bussando alle vicine industrie che sfruttano il nostro territorio, che inquinano e che provocano malanni e malattie mortali. I nostri amministratori comunali non sono stati capaci di vedere  un poco al di là del proprio naso, cioè nel vicino comune di Priolo,   i cui amministratori sono stati in grado di farsi dare come compenso dalle industrie inquinanti un pallone tensostatico enorme e altri “doni” utili alla collettività. Augusta sta perdendo l’ospedale civico, dopo aver perso quello militare, l’ospedale “Muscatello”, con reparti che una volta erano fiori all’occhiello nell’àmbito della sanità provinciale, reparti ora trasferiti , soprattutto per la volontà politico dell’attuale “governatore” della Sicilia, quel Raffaele Lombardo, che non ha rispetto nemmeno di una legge della Regione che prevede il potenziamento non già il depauperamento  dei ospedali nelle aree a rischio di crisi ambientale, qual è, senza dubbio e con tanto di certificazione ministeriale, l’area di Augusta-Priolo-Melilli. Augusta sta per perdere la sezione staccata del tribunale, il che provocherebbe disagi enormi ai cittadini che dovrebbero sborsare cifre enormemente superori agli avvocati per avere giustizia. Il tribunale ad Augusta ha attualmente sede in un palazzo, palazzo Tabita, fuori città, che una volta era sede di esposizione di mobili, per cui il Comune paga fior di euro per l’affitto e contemporaneamente, per un “inghippo” contrattuale  il Comune, cioè noi stessi  sborsiamo fior di euro per il palazzo blu di Via Lavaggi, di proprietà di privati, dove, però, per ora il tribunale non può trasferirsi. E questo doppio esborso dura da almeno un anno. E  noi cittadini paghiamo.

Augusta sta per perdere la sede di Marisicilia,  trasferita da Messina ad Augusta circa dieci anni or sono, il 1° novembre2002. Quando accadrà non è dato per ora sapere. Al massimo fra un paio d’anni. Ma è certo. E’ nell’attuale logica delle cose, per cui, stante la crisi, bisogna risparmiare e  risparmiare significa anche abolire alti vertici, come l’ammiraglio di divisione che aveva e ha il comando di Marisicilia. Ce lo ha confermato l’attuale comandante, l’ammiraglio di divisione Raffaele Caruso, molto legato ad Augusta per avere sposato una nostra concittadina, conosciuta quand’egli era giovane ufficiale di stanza qui a Maribase di Augusta. E tale, dunque, ritornerà  a essere la base della Marina Militare nella nostra città, comandata da un capitano di vascello o da un contrammiraglio. La stessa sorte toccherà a Marisardegna e al dipartimento di Ancona. Questi enti, queste denominazioni non esisteranno più. Tutta l’area di pertinenza  Marisicilia  dipenderà da Taranto, città che, con la Spezia, dividerà  l’onore d’essere la base della Marina Militare più importante d’Italia.

Questa perdita di prestigio della base augustana avrà ripercussioni su Augusta?

“No” , risponde l’ammiraglio Caruso, il quale precisa che l’Italia deve adeguarsi agli parametri d’efficienza europea: “Noi italiani spendiamo solo per mantenere il personale civile e militare della difesa, non solo, quindi, della M. M.,  il 75% del nostro bilancio, mentre altre nazioni spendono mediamente il 50%. Questo ridimensionamento  delle basi italiane rientra nell’ottica d’un’efficienza mirata all’adeguamento delle nostre forze armate, che oggi, com’è noto, sono formate solo da professionisti, uomini e donne,  e non più costituite dai giovani  maschi di leva. Ad Augusta la Marina Militare è particolarmente legata  e sta puntando ancora su di essa, com’è dimostrato dall’investimento  di circa venti milioni di euro per portare l’arsenale a livelli di eccellenza”.

 

     Giorgio Càsole L’amm. Caruso fra Giorgio Càsole, a ds., e l’ex pretore onorario Francesco Migneco, a sin.

DISOCCUPAZIONE AD AUGUSTA

MOVIMENTO.jpgSenza dubbio Augusta si appresta a vivere una delle più gravi emergenze, dal dopoguerra  ad oggi, che è quella della disoccupazione. I recenti dati comunicati dall’Istat indicano che  tra i giovani il 31% è senza un lavoro stabile. ( Fonte Movimento in Difesa del cittadino) e le previsioni  per l’anno 2012 vedono tale percentuale in aumento. Questa crisi economica rischia di portare con sè anche il degrado dei valori, dovuto allo stress a cui le famiglie vengono sottoposte per la mancanza di consistenti punti di riferimento. Molte famiglie oggigiorno faticano a fronteggiare i bisogni primari e si trovano nell’impossibilità di comprare i libri di scuola e dell’università ai propri figli. Il Comitato Cittadino Augustano si è fatto portavoce di un gruppo di cittadini, disoccupati, che denuncia la mancata attenzione su un problema che ormai ha raggiunto i livelli di guardia. Vogliamo dare molta più attenzione alle attività di relazione e solidarietà tra le persone e che la “Famiglia” diventi, in tempi brevi, il centro dell’interesse comune. Di questo ed altro si parlerà durante la pubblica assemblea programmata dal Comitato Cittadino Augustano presso Palazzo San Biagio per mercoledì 4 alle ore 19:30. Sono stati invitati, oltre alle autorità istituzionali comunali, anche i sindacati le varie organizzazioni in difesa del cittadino, anche di ordine religioso. Di certo non abbiamo la presunzione di risolvere il problema con un incontro, ma vogliamo fermamente mettere in evidenza i bisogni delle famiglie Augustane, dando un segnale di risveglio e recupero su valori importanti e fondamentali come solidarietà e condivisione. Vogliamo avere una società civile più protagonista ed attenta ai bisogni dei propri concittadini. Il Comitato Cittadino Augustano dà la pienà disponibilità per collaborare fattivamente ed in merito  sottoporrà alla platea due proposte. E’ nostra ferma convinzione che con la collaborazione di tutti, Augusta abbia le giuste risorse per fronteggiare  questi momenti di crisi. Sollecitiamo tutti gli invitati a presenziare l’assemblea con l’augurio che sia l’incubatrice dove le idee del singolo possano evolversi a progetto del gruppo.

  COMITATO CITTADINO AUGUSTA

GIALLO TRINGALI. VARIE IPOTESI SUL TAPPETO. IERI I FUNERALI IN CHIESA MADRE AD AUGUSTA.

cronaca,augusta,tringali L’autopsia sul cadavere di Giancarlo Tringali ha chiarito taluni aspetti dell’omicidio, ma ha aperto delle ulteriori circostanze di riflessione per gli inquirenti. Il mosaico che si ricava a 24 ore di distanza dalla scoperta del corpo del commerciante di auto di Augusta comprende molti tasselli, ma rimane tuttora incompleto per cui, se non si può parlare di inquirenti che brancolano nel buio, è anche vero che la soluzione del rebus non è a portata di mano. Né è possibile fare previsioni sui tempi che occorrono per dire chi e per quale motivo ha ucciso Giancarlo Tringali. Veniamo intanto all’autopsia, eseguita ieri mattina all’obitorio del cimitero di Priolo da parte dell’equipe del medico legale Franco Coco. Al capo dell’uomo è stato rilevato un solo foro, quello di entrata del proiettile. Diciamo subito che la pallottola non è entrata né alla fronte, come inizialmente paventato dallo stesso medico legale allorquando ha effettuato l’ispezione cadaverica all’interno della stanza da lui occupata nel residence realizzato a ridosso del Palaenichem di Priolo, né alla nuca come da alcuni organi d’informazione riferito. Il foro d’entrata del proiettile è stato riscontrato dal medico legale nella zona occipitale sinistra, quasi sotto l’orecchio, ed è stato provocato da un proiettile calibro 7,65, il cui bossolo è stato rinvenuto e messo a disposizione del Pubblico Ministero Maurizio Musco. Il proiettile, infatti, non ha avuto la spinta per fuoriuscire dal cranio. Dopo aver fatto una strana traiettoria verso l’alto, il proiettile si è fermato all’altezza della parte superiore dell’occhio destro, arrestandosi sotto la pelle.

 L’equipe di medicina legale ha potuto quindi estrarlo e depositarlo in una busta, poi consegnata agli investigatori del commissariato di Priolo che, su delega del Pubblico Ministero Musco, stanno svolgendo le indagini sull’omicidio del venditore di auto. Una volta accertata la presenza di un solo foro e la traiettoria fatta dal proiettile, il medico legale Coco ha potuto stabilire, anche se in via approssimativa, che la morte del malcapitato sia avvenuta presumibilmente nella notte di sabato della scorsa settimana. I successivi esami degli organi prelevati dall’equipe di medicina legale consentiranno di chiarire, quasi con assoluta certezza, l’ora in cui è morto Giancarlo Tringali . Se è vero come è vero che il proiettile è entrato sotto l’orecchio sinistro non si può non tenere conto che l’assassino fosse sdraiato su quello stesso letto dove appunto è stato trovato il corpo privo di vita di Tringali o, è anche verosimile, che sia entrato nel cuore della notte all’interno del residence, con l’uso di una chiave passe-partout abbia fatto accesso nella stanza occupata dal commerciante e, vedendolo immerso nel sonno, ha puntato la canna della pistola contro la testa pigiando poi il grilletto. Ma ammesso e non concesso che la dinamica del fatto omicidiario  possa essere questa sorge immediatamente un interrogativo al quale gli inquirenti stanno cercando di dare adeguata risposta. Fermo restando che il colpo di pistola è stato esploso nel corso della notte di sabato della scorsa settimana come mai nessuno ha avvertito il boato? La risposta dovrebbe essere quella che all’arma era stata avvitata la canna del silenziatore, grazie al quale è stato attutito il boato. Ecco spiegato il motivo che ha permesso all’assassino di allontanarsi indisturbato dal residence in cui alloggiano le atlete della squadra di pallacanestro e prendersi delle ore, anzi dei giorni di vantaggio sugli inquirenti che hanno iniziato a indagare sul delitto soltanto alcuni giorni di distanza dal momento in cui è stato commesso. Restano in piedi sia l’ipotesi a) relativa alla presenza nella stanza di un persona, in questo caso di sesso femminile, sdraiata sul letto al fianco di Giancarlo Tringali e che ha aspettato che lui prendesse sonno per sparargli contro il colpo di pistola sia l’ipotesi b) dell’intrusione di un uomo o una donna nella stanza, in piena notte, per sorprendere nel sonno il bersaglio della sua spedizione punitiva. Le due ipotesi sono strettamente collegate alla sospetta circostanza del ritrovamento della Bmw di proprietà del Tringali nel piazzale della stazione centrale di Siracusa, quindi a oltre sedici chilometri dal luogo in cui è avvenuto l’omicidio. E’ stato lo stesso Tringali ad avere parcato la vettura in quel posto o a parcheggiarla è stato l’autore dell’omicidio? Anche questo interrogativo è alla ricerca di una risposta. Gli inquirenti, che da martedì pomeriggio, giorno in cui è stato scoperto il cadavere del Tringali, stanno incessantemente conducendo gli interrogatori, non hanno attinto informazioni utili per rispondere al quesito su chi avesse potuto parcheggiare la Bmw alla stazione ferroviaria di Siracusa. Nell’ipotesi in cui fosse stato l’omicida ad abbandonarla in quel piazzale è da presumere che potrebbe essersi recato allo scalo ferroviario o per prendere un treno o perché là aveva l’appuntamento con colui che gli ha commissionato l’omicidio. Le indagini hanno consentito di appurare che Tringali avesse intrapreso una relazione con una giocatrice di pallacanestro di nazionalità straniera. Ieri, 30 marzo, i funerali in  Chiesa madre, ad Augusta.

 

Pino Guastella

 

GIALLO A PRIOLO, MA LA VITTIMA ERA DI AUGUSTA: GIANCARLO TRINGALI, 56 anni, IMPRENDITORE, FRATELLO DELL’EX SINDACO CARMELO

2168782164.jpgEra sdraiato sul letto con un foro alla fronte, provocato da un proiettile sparato da distanza ravvicinata, poi fuoriuscito dalla nuca. Il cadavere del morto ammazzato è stato scoperto ieri mattina dal personale delle pulizie del residence confinante con il Palaenichem, che ha aperto la porta con una chiave passe-partout dopo che, per alcuni giorni, non era riuscito ad accedere nella stanza per rimetterla in ordine. L’identificazione del cadavere è stata effettuata dall’amministratore del residence condominiale. L’ucciso non è un priolese ma un augustano. Si tratta di Giancarlo Tringali, 56 anni, fratello dell’ex sindaco di Augusta, Carmelo, ex dirigente della Democrazia Cristiana della provincia di Siracusa e già appartenente all’Udc quando a dirigerlo era il parlamentare nazionale onorevole Pippo Gianni. Dato l’allarme sul posto si sono recati gli agenti del commissariato di Priolo, il sostituto procuratore Maurizio Musco e il medico legale Franco Coco. Dal primo sopralluogo all’interno dell’appartamentino gli inquirenti hanno ricevuto l’input per escludere l’ipotesi del suicidio e indirizzare le indagini verso la pista dell’omicidio. A fare imboccare la pista omicidiaria è stato il mancato rinvenimento della pistola dalla quale è stato esploso il proiettile che ha provocato il foro alla fronte di Giancarlo Tringali. Se fosse stato suicidio sicuramente l’arma sarebbe stata trovata o tra le mani dell’uomo oppure ai piedi del letto. Difficile, al momento, poter dire il calibro dell’arma utilizzata dal killer per uccidere Giancarlo Tringali. Si spera, quindi, nell’autopsia per poter stabilire il calibro dell’arma e del proiettile. Sulle modalità del delitto gli inquirenti non vanno, però, a tentoni ma hanno delle quasi certezze. Il killer avrebbe attirato il Tringali dentro il residence, le cui camere sono occupate dalle atlete della squadra di pallacanestro, e, approfittando dell’assenza in quel momento delle giocatrici, gli ha sparato da distanza ravvicinata il colpo di pistola, mentre la vittima si era sdraiata sul letto. Il problema è capire se sia stato il Tringali ad aprire la porta al killer oppure, qualora sia stato quest’ultimo ad attirare in una trappola la vittima, capire quante persone siano in possesso delle chiavi delle stanze ubicate nel residence. Comunqe sia, gli investigatori ritengono che l’omicida potrebbe essere una persona che si trovava in compagnia del Tringali e quindi da quest’ultimo ben conosciuta, al punto di fidarsi e di seguirla all’interno di quel residence. Il dato si deduce dall’assenza di segni di effrazione alla serratura della porta o delle finestre. L’assassino dovrebbe essere una persona che ben conosceva il residence e la sua destinazione d’uso. Oltre a sapere che vi abitassero le atlete della squadra di pallacanestro del Priolo, l’omicida era ben consapevole che c’erano delle stanze non occupate da inquilini e che nel giorno e nell’ora in cui si è consumato l’omicidio egli avrebbe potuto agire con assoluta tranquillità perché non sarebbe stato disturbato dle fittavole e testimoni frequentatori del residence. Il ragionamento vale anche nel caso in cui fosse proprio il Tringali l’inquilino dell’appartamentino in cui è stato assassinato. Si tratta adesso di comprendere il tipo e il calibro della pistola usata dall’assassino. Le risposte ai vari quesiti, purtroppo, tarderanno ad arrivare . Dicono gli inquirenti che le difficoltà per poter immediatamente stabilire il diametro del foro provocato dal passaggio del proiettile, in modo da poter ipotizzare il calibro dell’arma e della pallottola, sono costituite dall’inoltrato stato di decomposizione del cadavere. A quanto pare la morte di Giancarlo Tringali sarebbe avvenuta quattro o cinque giorni addietro. Il medico legale Franco Coco, che ieri mattina si è limitato ad effettuare l’ispezione cadaverica, ritiene che soltanto con l’autopsia potrà sciogliere alcuni dei molti nodi riguardo al giorno e all’ora in cui è sopraggiunta la morte del Tringali, e al tipo di proiettile esploso dall’omicida. Il magistrato che coordina le indagini, il sostituto procuratore Maurizio Musco, tra i primi a recarsi nel residence in cui è stato commesso l’omicidio, ha posto una serie di quesiti agli investigatori del commissariato della Polizia di Stato, che, a quanto è dato sapere, si avvarranno della preziosa collaborazione dei colleghi della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica. Gli investigatori, dopo aver dato un nome al morto ammazzato, hanno convocato i suoi congiunti per ottenere delle preziose indicazioni sulle amicizie che intratteneva non solo nella città natia di Augusta, ma anche a Priolo, sui rapporti di lavoro che aveva in corso, su eventuali contrasti avuti in passato e recentemente con persone estranee al nucleo familiare.  Altre investigazioni riguardano la branca di lavoro del Tringali. Egli, infatti, gestiva un autosalone in Augusta e, a quanto pare, intratteneva rapporti con moltissime persone.

   Pino Guastella

Solenne cerimonia di San Giuseppe all’Arsenale Militare di Augusta, in occasione della quale è stata inaugurata la nuova Direzione

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AUGUSTA. La ricorrenza celebrativa del 19 marzo, festa di san Giuseppe, quest’anno 2012 ha avuto un significato particolare. Oltre a rinnovare una tradizione che si tramanda dal 1951, è coincisa con l’inaugurazione di nuove e moderne strutture e infrastrutture del supporto navale. Il Direttore C.A. Osvaldo Brogi, con il concorso fondamentale delle maestranze civili e la collaborazione dello staff degli ufficiali,  ha fatto sì che la cerimonia assumesse non solo interesse religioso e di fede, ma anche carattere militare. Non a caso hanno partecipato, oltre al Sindaco Massimo Carrubba, importanti vertici della Marina, come l’ Amm. ispettore di NAVISPELOG Alberto Gauzolino, accompagnato dal suo aiutante di bandiera, l’augustano T.V. Giuseppe di Modica, nonché l’Amm. di Divisione Raffaele Caruso,  comandante di  MARISICILIA Augusta. La manifestazione è iniziata con la processione del simulacro, conservato marina militare,arsenale augusta,festa san giuseppe,augustanewsnell’architettonica cripta ricavata nelle antiche mura spagnole, interne all’arsenale, e condotta da quattro operai con l’artistica “vara” sino al nuovo e ampio locale dell’officina motori, dove sorgeva prima la storica officina siluri. Qui, dopo il taglio inaugurale del nastro, l’Arcivescovo di Siracusa Salvatore Pappalardo ha officiato la messa assieme al  concelebrante arciprete di Augusta, don Gaetano Incardona e ai  cappellani militari territoriali, sacerdoti Nicola Minervini, Paolo Spinelli e Giovanni Salvia, a conclusione della quale è intervenuto il C.A. Brogi, che ha descritto il nuovo profilo dell’arsenale:  le strutture ed infrastrutture stanno subendo profondi mutamenti e migliorie, aprendo all’arsenale di Augusta attività, in parte eseguite,  altre in corso di svolgimento, con sviluppi impressionanti“.  Infatti, quelle inaugurate nel corso della manifestazione figurano nella realizzazione della officina motori e ancora, l’ammodernamento delle banchine di attracco a Pantano Daniele, dove presto sarà costruito un bacino di 2000 tonnellate. L’amm. Brogi ha concluso il proprio intervento manifestando l’intenzione di portare l’Arsenale a maggiore livello,  accennando a un piano denominato  “brin” che,  se realizzato in toto, prevederebbe una nuova e rivoluzionaria tecnica sui bacini navali, un progetto ambizioso che permetterà la realizzazione di un sistema di messa a secco delle unità navali, tipo Syincrolift. L’Arsenale di Augusta è proiettato a capacità d’eccellenza, mediante l’assegnazione di ulteriori fondi di circa 20 milioni di Euro, che ne accresceranno benessere e prestigio anche con riscontri economici e di lavoro per la collettività civile. Di seguito, l’intervento dell’Amm. Ispettore Alberto Gauzolino, responsabile dell’Ufficio Programmazioni e Finanziamento degli arsenali militari il quale, apprezzando le capacità professionali delle maestranze e degli Ufficiali operativi  dell’arsenale, ha confermato la particolare attenzione alla struttura, tenuto conto anche dell’ importante ed imprescindibile area navale in cui opera l’arsenale di Augusta . Dopo la benedizione della modernissima officina IEB, il simulacro ha fatto sosta nel nuovo varco San Giuseppe, che dall’interno si ricollega alla prospiciente via Giovanni Lavaggi, a ridosso della Porta Spagnola, una felice ideazione dello stesso ammiraglio Brogi. La cerimonia si è conclusa con il taglio del nastro inaugurativo da parte della signora Brogi, madrina della nuova e imponente palazzina direzionale che si affaccia anch’essa in via Giovanni Lavaggi. Merita un’ultima particolare menzione l’organizzazione e la  preparazione della manifestazione, condotta come sempre dalle maestranze.

     Francesco  Migneco

ORO PER SEBASTIANO GALOFORO AL MEETING NAZIONALE DI CANOTTAGGIO

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Piediluco (TERNI) 24-25 Marzo 1° Meeting Nazionale di canottaggio, in gara circa 1100 atleti  in rappresentanza di 109 società hanno regatato sulla distanza olimpica dei 2000 metri. La CANOTTIERI CLUB NUOTO AUGUSTA ha messo in acqua  ROSARIO GALOFORO che, sul SINGOLO categoria RAGAZZI, eliminato in semifinale con il 23° tempo e sul 4 di COPPIA RAGAZZI , misto TELIMAR che si è classificato al 9° posto vincendo la finale “B”, ha certamente ben figurato mettendo in evidenza la sua crescita agonistica. Nel Meeting hanno gareggiato anche le rappresentative regionale nella specialità del 4 di COPPIA  categoria CADETTI, l’equipaggio Siciliano con l’ augustano SEBASTIANO GALOFORO ha trionfato con una netta vittoria.              

 Questi risultati di valore assoluto nelle rispettive categorie sono di indubbio prestigio, visto soprattutto le condizioni in cui si allenano e la struttura che gli atleti della CANOTTIERI CLUB NUOTO AUGUSTA hanno a disposizione.

 

   CCNA

Nella lettera indirizzata al governatore di Sicilia e all’assessorato regionale all’industria, sono stati riportati i buoni motivi per evitare la costruzione di un rigassificatore a Melilli

Il gruppo “donne e mamme di Augusta”  prendono la coraggiosa iniziativa di indirizzare  via email alla Regione Sicilia una lettera con alcune buone motivazioni

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Continuano a ripetersi scosse telluriche nella nostra zona; l’ultima, di magnitudo 2.5 e documentata dall’Istituto Nazionale di Geofisica è del 25 febbraio scorso mentre il  20 dicembre 2011 si è verificato il 194° incidente industriale  nell’area dove dovrebbe sorgere il rigassificatore.  Gli insediamenti industriali dell’area sono quindi classificabili   “a rischio”,  tant’è vero che nell’ “Inventario Nazionale degli Stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti”, predisposto ai sensi del D.Lgs. 334/1999 dal Ministero dell’Ambiente, sono incluse alcune attività produttive del nostro vicino polo petrolchimico che interessano la Raffineria  Esso, la Sasol Italy, la Polimeri Europa, la ISAB Raffinerie, la Jonica Gas, la Pravisani (deposito esplosivi), la Air Liquide e l’etilenodotto Priolo-Ragusa-Gela.

L’area che nel 1693 fu colpita da uno dei più devastanti terremoti verificatisi in Italia con annesso maremoto, più violento di quello di Messina e Reggio Calabria del 1908, continua quindi a essere considerata ad alto rischio sismico. Dal voto del Comitato Regionale Urbanistico n° 431/91 si rileva che sismi con intensità pari a quello del 1693 hanno un periodo di ritorno approssimativo di 322 anni e che il prossimo evento sismico potrebbe aver luogo intorno al 2015;  a pag. 25 di detto documento inoltre, si consigliava di “riclassificare il territorio da S9 a S12”, cosa ancora ad oggi non attuata.  Gli ultimi studi del 2000 del “Gruppo Nazionale Difesa dai Terremoti”, circa gli “scenari di pericolosità sismica ad Augusta, Siracusa e Noto” prevedono, alla tabella 6.20 di pag 126, che la magnitudo stimata del sisma del 1990 è stata di 5,4 contro quella di 7,7 della scala Richter del terremoto del 1693. Secondo i dati riportati alla tabella 6.5 di pag. 97 dello stesso volume, il movimento sismico del terremoto del 1693 è stato,  sostanzialmente, più di 1000 volte superiore a quello del 1990. In considerazione di tutto ciò, sarebbe opportuno non concedere l’ autorizzazione per la costruzione del rigassificatore poiché non vi potranno mai essere garanzie sufficienti per la sicurezza dei vicini centri abitati.

   A. C.

ANFFAS IN PIAZZA 2012

Si è conclusa il 25 marzo  a Messina,  così come in tutte le principali città italiane, l’appuntamento di ANFFAS ONLUS per sensibilizzare i cittadini sul tema della disabilità intellettiva e/o relazionale.

 

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Messina – Si conclude l’iniziativa “ANFFAS IN PIAZZA” organizzata, in occasione della “V Giornata Nazionale della Disabilità Intellettiva e/o Relazionale” e in analogia con quanto posto in essere nelle principali città italiane, dalla Sezione di Messina dell’“Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale” (ANFFAS ONLUS di Messina). Per l’occasione è stata allestita a piazza “Cairoli” una mostra rappresentativa degli oggetti realizzati dagli utenti del Centro ANFFAS nell’ambito dei Laboratori di Terapia Occupazionale: piantine varie, creazioni di fiori e mazzolini artificiali, oggetti in ceramica, buste in carta pacco, creazioni in pannolenci e con la carta riciclata (tante idee regalo in prossimità della Pasqua). La sezione di Messina, nata nel 1965 oggi Centro di riabilitazione, è ubicata in Viale Giostra Alto – Ritiro ed ospita circa 40 persone con disabilità che svolgono diverse attività riabilitative (terapia occupazionale; psicomotoria; fisiokinesiterapica; interventi psicologici, sociali ed educativi). Il Presidente dell’Associazione, dott. Bruno Siracusano, e il Direttore Sanitario, dott.ssa Giusi Fanara, ringraziando l’Autorità Comunale di Messina, l’Associazione “Equitando” ONLUS e il Commissario del Comitato Provinciale di Messina della Croce Rossa Italiana (dott.ssa Francesca Stagno d’Alcontres) per la consueta disponibilità, hanno colto l’occasione per ribadire la necessità di promuovere una cultura dei diritti delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale e dei loro familiari, attraverso campagne di sensibilizzazione che prevedano l’organizzazione di manifestazioni, la realizzazione di servizi di informazione e la distribuzione di gadgets e materiale promozionale.

 

 

  Enrico Casale

 

CONSIDERAZIONI SUL RIGASSIFICATORE CHE “ERA” PREVISTO A PRIOLO-MELILLI

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Sei anni di lotta di AugustAmbiente, Decontaminazione Sicilia e dei Comitati NO-Rigassificatore di Priolo e Melilli contro il progetto Rigassificatore di Melilli, perché non ci si poteva rassegnare alle rassicurazioni sulla pericolosità dell’impianto fornite da tecnici della Ionio-Gas, ed alle autorizzazioni disposte dell’ex ministro Prestigiacomo, ben lungi dall’essere fonti di sicurezza per il territorio. Nella conferenza del 18.02.2012 tenutasi a Palazzo S. Biagio di Augusta, relativa alla pericolosità del rigassificatore di Melilli, tutte le nostre perplessità e preoccupazioni sono state condivise e confermate dalle relazioni tecniche presentate dai vari relatori.  Le conclusioni finali del Prof. Alessandro MARTELLI Direttore dell’ENEA di Bologna, uno dei massimi esperti di Ingegneria Industriale Antisismica e Presidente GLIS (Gruppo di Lavoro Isolamento Sismico) sono qui riassunte:

Il rigassificatore di Melilli è un impianto RIR (a Rischio di Incidente Rilevante) che prevede 3 grandi serbatoi di Metano liquido da 150.000 m3ciascuno. Perché non costruirlo in aree meno sismiche come per esempio Mazara del Vallo o Gela dove, tra l’altro, arrivano i metanodotti dall’Algeria e dalla Libia? Volendolo proprio costruire a Melilli, sarebbe stato necessario garantire la sicurezza degli impianti industriali già esistenti, di cui sette a rischio incidente rilevante, e dei componenti circostanti, quali parchi serbatoi sforniti per la quasi totalità di isolamento sismico: Isolando simicamente alla base i serbatoi LNG (cosa che sembra non prevista nel progetto Ionio-Gas, nonostante la sismicità S-12 della nostra area); Facendo riferimento ad azioni sismiche di progetto (input sismico), in accordo anche con i dati forniti dal progetto Enea NDSHA (Neo-deterministic seismic hazard Assessment). In tale progetto, già sperimentato con successo in altre aree altamente sismiche, sono stati studiati e sviluppati sistemi antisismici, per strutture critiche presenti in impianti chimici, prendendo in particolare considerazione i serbatoi di stoccaggio ed i grandi serbatoi criogenici LNG; Realizzando un’adeguata barriera anti maremoto.

Naturalmente oltre al rischio industriale e sismico non va trascurato il rischio militare legato alla presenza delle basi della Marina Militare Italiana e della Nato. Se il problema è il lavoro che il rigassificatore avrebbe portato, non ne porterebbe forse di più (e più utilmente) l’adeguamento sismico degli impianti e dei componenti RIR già esistenti? Ed ha ragione da vendere il Governatore Raffaele Lombardo quando dichiara che “non si possono fare sconti in materia di sicurezza”, ribadendo che “per opere di questa importanza” (rigassificatori di Trieste e Brindisi), le relative Regioni, Friuli Venezia Giulia e Puglia, abbiano preso più tempo per dire “no”.

 

 Giacinto Franco, Luigi Solarino, Angelo Musumeci ed Eugenio Bonomo –  Per AugustAmbiente, Decontaminazione Sicilia e Comitati NO-Rigassificatore di Priolo e Melilli