La stanza della legalità

CONFERENZA DEL DIRIGENTE DELL’ASL 8 SUL TERRITORIO, LA SALUTE E L’AMBIENTE 

 

upa conferenza gaetano 22 4 09 003.jpgNella Stanza della Legalità, messa a disposizione dal dirigente della polizia di Stato, Pasquale Alongi, per conto dell’Università Popolare di Augusta, il medico Gaetano Gulino, dirigente medico dell’ASL 8,  ha tenuto un’ interessante conferenza sul tema “Territorio, salute e ambiente” Nella prima parte, con proiezioni  di immagini di Augusta antica , il relatore ha illustrato il percorso che ha visto Augusta passare da piccolo paese a economia prevalentemente fondata sulla pesca, l’agricoltura e la produzione di sale,  a centro cittadino totalmente cementificato, con una caotica viabilità urbana che ha contribuito a implementare il già riconosciuto inquinamento prodotto dai vari insediamenti produttivi.

 Tutto è iniziato nel 1949 con l’insediamento nel territorio augustano della RASIOM prima, e poi di tutte le altre industrie del polo petrolchimico. Nel 1986,  a seguito di accertati aumentati casi di tumori e patologie varie, lo Stato iniziava il percorso giuridico che si concludeva successivamente con l’ individuazione del territorio di Augusta come una area ad alto rischio di crisi ambientale.

La società dei consumi  ha prodotto un eccessivo consumo dei rifiuti, eccessivo consumo di energia derivante da combustibili a base di carbonio,  aumento di emissione di CO2  e di tante altre sostanze nocive derivanti dai vari insediamenti industriali, dal traffico automobilistico , dai vari sistemi di riscaldamento, ecc. Nel 197o varie nazioni  sollecitavano l’uso di fonti energetiche rinnovabili ed ecocompatibili in modo da incentivare uno sviluppo sostenibile che  non alterasse l’ecosistema  e quindi potesse conservare indispensabili risorse per la vita delle future generazioni.

 Nei decenni a seguire i vari summit delle nazioni, riconosciute come civili e industrializzate, hanno definito degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2,  di  ricorso a fonti energetiche alternative, di tutela dell’ambiente inquinandolo di meno e di forme di incentivazione di produttività compatibili con tali finalità. Negli ultimi decenni, in effetti,  sono emerse pesanti problematiche, quali l’effetto serra, il buco dell’ozono, il surriscaldamento terrestre e il consequenziale scioglimento dei ghiacciai, le variazioni climatiche con accentuazioni sia degli episodi di alluvioni che di siccità e non ultimo la drastica e drammatica riduzione della Biodiversità.

Il dott. Gulino ha poi distribuito un prospetto in cui ha sintetizzato i vari punti della sua relazione, in particolare ha evidenziato tutti i probabili fattori che possono incidere sullo stato di salute, ha descritto i vari studi fatti per cercare di accertare la correlazione causa effetto e in particolare si è soffermato sulla copiosa normativa che è stata emanata, nel corso di più di un ventennio sulla carta, ma che,  solo in minima parte è stata realmente applicata.

Tutto ciò appare inspiegabile alla luce della normativa che disponeva l’informazione obbligatoria al pubblico per esempio sullo stato di superamento di valori soglia o di allarme di determinati inquinanti in modo da coinvolgere e quindi responsabilizzare direttamente la popolazione nel processo di salvaguardia della propria salute.

 Non ultimo l’Agenda 21 avrebbe dovuto comportare il coinvolgimento attivo della popolazione che, sotto la guida forte delle autorità locali, avrebbe dovuto definire e attuare un Piano strategico per affrontare le problematiche prioritarie di sviluppo sostenibile, rispondendo realmente alle varie  esigenze e necessità di salute dei vari settori della popolazione.

Il relatore ha riferito quindi che sono in via di pubblicazione i dati aggiornati sulla mortalità e morbosità che, ahimè  al solito, vedono Augusta primeggiare nelle classifiche sia regionali che nazionali e che giustamente la definiscono sulla carta area ad alto rischio di crisi ambientale e tutto, ancora una volta, probabilmente si concretizzerà solo in sterili definizioni e produzione di ulteriori carte e norme.

E’ seguita una ulteriore proiezione di diapositive con le immagini dei vari insediamenti industriali, ma anche di altre situazioni che giornalmente si creano in ambienti domestici, lavorativi o pubblici che rappresentano comunque importanti fattori di rischio per la salute.

Sono stati esperiti, ha tenuto a evidenziare il relatore, i dovuti studi su tutti i probabili fattori per accertare la eventuale correlazione causa effetto sull’incidenza dei tumori e delle varie patologie, al fine anche di circoscrivere il ruolo delle distorsioni e di garantire il livello di precisione delle stime dei vari e molteplici parametri di interesse richiesti? E’ sufficiente l’attività brillantemente fino a oggi condotta dal Registro Tumori di Siracusa, o probabilmente occorre affiancarlo a ulteriori centri periferici di ricerca e studio  che presuppongano la collaborazione di più figure specialistiche e professionali, nonché l’interfacciamento di istituzioni ed organizzazioni indipendenti operanti nel territorio, riconosciute anche come fonti attendibili di dati?

Alla relazione ha fatto seguito un acceso dibattito che ha registrato interventi di qualificati professionisti che hanno  confermato le perplessità del relatore in merito alla qualità e alla completezza degli studi messi fin ora in campo dalle istituzioni e soprattutto alla mancata applicazione di direttive e norme che già da parecchi decenni dovevano essere riscontrate al fine di tutelare la salute della popolazione.

Il dott. Gulino ha concluso che, per la salvaguardia dell’Ospedale di Augusta, considerato che insiste sempre nello stesso territorio ad alto rischio di crisi ambientale, la normativa prevederebbe l’applicazione di una serie di misure che lo vedrebbe individuato anche come  Centro di Ricerca a Carattere Scientifico nonché di allocazione di Unità Operative Complesse di Eccellenza in campo Oncologico.

Ma la storia insegna che il Sud può comunque benissimo andare avanti  percorrendo le stesse secolari logiche dell’ isolamento, del riconoscimento di altre forme di Stato e di governo, che tutto sommato hanno sempre funzionato.

 In un clima di apatia, di scetticismo, di diffidenza e contrarietà ai cambiamenti, caratterizzato dalle lunghe stagioni afose, da saluti reverenziali e vecchi titoli  che contribuiscono a privilegiare gli interessi di pochi eletti, si continua a convivere con tutta una serie di veleni prodotti  dall’industria petrolchimica, dal nuovo modello di agricoltura che vede il ricorso rutinario ai pesticidi, dall’irrazionale e incontrollato traffico urbano, e… si continua ad ammalarsi e a morire….. ma in fondo, va bene anche così, la morte fa parte della vita! 

   C.C.

Tra poesia, musica e astronomia

IMG_0021.jpg         Nel corso di uno spettacolo musicale organizzato dall’Associazione Culturale “Corale Euterpe” , il 24 aprile al palazzo San Biagio è stata effettuata la premiazione del concorso poetico-musicale “l’Universo in un Verso”, inserito nel progetto “Il Cielo in una Stanza” in occasione dell’anno internazionale dell’astronomia.

Serata varia e frizzante che ha visto l’esibizione di giovani talenti di Augusta: Chiara Madonia (cantante), Miriam Carani (pianista), Serena Mendola (cantante), Gianmarco Castro (pianista) e la corale dei piccoli cantori “Fabio Blandino”. Sempre molto vicino agli studenti, il Professor Giorgio Càsole ha dedicato loro la lettura della lirica “Alla Luna” di Giacomo Leopardi.

Il concorso prevedeva una poesia avente per tema l’astronomia accompagnata da un sottofondo musicale, composti da studenti delle scuole superiori di Augusta.

Sono stati premiati: Francesco Giordano (Liceo Scientifico Tecnologico) che si è classificato al primo posto ed ha ricevuto in premio un telescopio rifrattore donato dal Capogruppo al Consiglio Provinciale Nicky Paci, il gruppo “Ibla Sky” (ITIS, sezione di Sortino) che come secondo classificato ha avuto un catalogo astronomico offerto dalla libreria Mondadori di Augusta e Francesca Flavia Ramaci (ITC “Arangio-Ruiz”) che ha conseguito il terzo posto a cui è andata una targa ricordo donata dall’associazione organizzatrice.

Una menzione di merito è andata al gruppo “Stellae Veneris” (Liceo Classico “Mègara” e Liceo Scientifico Tecnologico) .

“Manifestazioni che coinvolgono i giovani sollecitandoli a scoprire vari aspetti della cultura” – ha detto Paci nel suo intervento – “ dovrebbero essere sempre più numerose nella nostra città e da questi ragazzi poesia, musica e astronomia sono state coniugate con notevole bravura”.

Daniela Averna

Il palazzetto dello sport “Stampanone”

Stipulata una interessante convenzione tra la Marina Militare e gli istituti scolastici.

CASERMA sTAMPANONE.jpgIl 22 aprile è stato  siglato ad Augusta  all’interno del palazzetto dello sport di Marisicilia, sito nel Comprensorio di Terravecchia, sede del Comando Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, l’accordo di collaborazione con il Istituto Scolastico Superiore “Megara” di Augusta, per  l’uso  del palazzetto da parte degli studenti dello stesso Istituto “Megara”.

La sottoscrizione dell’accordo, che si s è svolto alla presenza del Capo di Stato Maggiore di Marisicilia, Capitano di Vascello Tommaso Perillo,  è stata siglata dal Capitano di Vascello Claudio Bernardi, Comandante dei Servizi Base della Marina di Augusta, dal Dirigente scolastico del 1° Istituto Scolastico Superiore “Megara”,  Giuseppe S. Adonia, e dalla  dirigente  Clelia Corsico della Provincia Regionale di Siracusa, responsabile dell’ufficio scolastico.

L’accordo permetterà agli studenti dell’Istituto Megara,  sprovvisto di palestra, di praticare le attività sportive, ginniche e di educazione fisica, a partire, ormai, dal prossimo anno scolastico, nell’attesa che l’Amministrazione provinciale proceda all’acquisto di una struttura tensostatica da adibire a palestra, visto che è previsto l’abbattimento della vecchia. Ci ha detto, infatti, il consigliere provinciale Paolo Amato, che sta seguendo da vicino la pratica, che dal punto di vista economico, è più conveniente abbattere il vetusto e degradato edificio che ospitava la vecchia palestra, anche perché, al suo posto, verrà costruito un nuovo plesso per ospitare le classi del liceo scientifico che attualmente sono all’interno del plesso cosiddetto Capuano, per  l’affitto del quale la Provincia, cioè, in sostanza tutti noi, paga trecentomila euro l’anno. Se consideriamo che questo è il sesto anno d’affitto, è facilmente quantificabile la somma che, se fosse stata indirizzata per la costruzione di un nuovo grande edificio, avrebbe significato un’oculata gestione della spesa pubblica. Ma così vanno le cose da  noi. C’è da agiungere che la Provincia regionale non è da accusare in toto, giacché, in passato, aveva chiesto al Comune l’assegnazione d’un’area congrua per costruirvi non solo il nuovo plesso dello scientifico, quando era ancora istituto autonomo, ma anche quello idoneo a ospitare il commerciale, cioè la “ragioneria”, che è suddiviso in plessi distaccati e distanti e tutti in affitto da oltre un ventennio, con grande scorno anche qui per i soldi pubblici. Il Comune, in un primo tempo aveva individuato l’area di “pietre rosse”, ma poi, a causa delle proteste dell’opinione pubblica, che riteneva l’area troppo decentrata, non se ne fece niente né fu individuata un’altra area. Nel frattempo lo scientifico, intitolato all’augustano Andrea Saluta,  è  stato fuso con il liceo classico, da cui, comunque era nato nel lontano 1966 quale sezione staccata. Il terremoto del ‘)O, quello cosiddetto di S. Lucia, aveva reso inagibili i plessi della cosiddetta cittadella dagli studi, dov’erano allocati classico e scientifico, cui, oltre dieci anni fa s’è aggiunto  il liceo socio-psico-pedagogico.  Per poter procedere alla messa in sicurezza dei due plessi, occorreva sgomberare gli edifici e cercarne di nuov; fu individuato il plesso “Capuano”di Via Adua, e solo a settembre scorso è stato possibile far ritornare nel plesso, riattato, che un tempo era dello scientifico, le classi del pedagogico e del classico, in totale 11 classi, contro le 22 dello scientifico. Un paio di mesi fa è stato riconsegnato l’altro plesso, che era un tempo del classico, ma il trasferimento di parte dello scientifico, dei laboratori e degli uffici avverrà durante l’estate. Nel frattempo il “Capuano” dovrà ancora ospitare classi fino a che non sarà costruito il nuovo plesso, nella speranza che  ciò avvenga in tempi rapidi, pena l’esborso di centinaia di migliaia di euro l’anno per un edificio privato e divenuto, allora, troppo grande. Il  palazzetto “2° Capo Stampanone Armando”, realizzato con l’apporto tecnico-organizzativo del C.O.N.I. provinciale, è una struttura adibita allo svolgimento di molteplici discipline sportive quali pallacanestro, pallavolo e tennis.

         Cecilia Càsole

 

 

 

TERMOVALORIZZATORE E RIGASSIFICATORE: BONIFICA E PREVENZIONE

metano.jpg      Collocare il termovalorizzatore e il rigassificatore  ad Augusta diventa un “elemento basilare per la prevenzione”. Questo è quello che nessuno, a livello istituzionale,  mai ha dichiarato apertamente.

Ai cittadini di Augusta, Priolo e Melilli questa “verità” è stata detta e ripetuta in tutt’altre maniere da amministratori, politici, sindacati, giornalisti. Tanto che qualcuno ci ha veramente creduto. Non sono stati creduti gli oppositori di questi progetti, accusati di generare allarmismi inutili, disinformazione ed altro.   Ragioniamo un po’:

I termovalorizzatori risolvono il problema della spazzatura; tecnologicamente sono sicuri, non fanno male … danno lavoro, …  Ma allora perché ogni comune o provincia non si fa il suo?

Il rigassificatore è un’invenzione stupenda: è economico, i rischi di incidente sono minimi, porterà lavoro, favorirà l’autonomia energetica, migliorerà la qualità dell’aria, in inverno ci riscalderemo a costi più bassi, attiveremo la “catena del freddo”, ecc. Ma allora perché in Italia i cittadini non lo vogliono?

Come sono scemi gli abitanti di Augusta, Priolo, Melilli! Hanno queste opportunità e le rigettano! Con questa crisi e con questo tasso di disoccupazione!

La decisione di impiantare qui queste due “invenzioni del progresso” è stata presa lontano da Augusta, Priolo e Melilli. Anzi “democraticamente” è stato tentato di tutto per impedire perfino l’indizione e lo svolgersi dei referendum consultivi, ma dove la gente recatasi alle urne ha detto che questi “regali” non li vuole.

Ma il rigassificatore e il termovalorizzatore  (riconosciuti dagli esperti come pericolosi), da chi li vuole sono invece considerati “elemento basilare per la prevenzione”. Per quale motivo? Quale logica soggiace a queste decisioni?

Ecco le risposte:

1.       Sono impianti pericolosi per la salute e la sicurezza: perché li devo mettere vicino casa mia? Esiste già un luogo inquinato ed esposto a tutti i rischi: Augusta, Priolo, Melilli.  Per “prevenire” che questo disastro avvenga in Toscana, in Liguria, in Emilia, in Veneto o in Friuli mettiamolo il più lontano possibile, tanto lì con il rischio ci sono abituati: perché dovremmo rischiare noi?

2.       E poi questi impianti daranno lavoro: li al sud hanno bisogno di lavoro …. sporco e nero.

3.       E visto che lì l’inquinamento è ormai irreversibile perché dovremmo sporcare o mettere a rischio qualche altra bella parte dell’Italia?

QUESTA SÌ È VERA PREVENZIONE: ALLONTANARE I RISCHI DA CASA MIA, …  MA NON IL PROFITTO!

Ma questi gioielli tecnologici rigassificatore e termovalorizzatori che c’entrano con la “bonifica”? C’entrano, ….  e come!

L’uso del metano purificherà l’aria, il termovalorizzatore ci libererà dalle discariche …..…… E poi?

In quel lembo di terra dove sorgono Augusta, Priolo e Melilli, ci sono ancora troppi abitanti. Anche lì occorre la bonifica. Ci stanno pensando già il cancro, le malformazioni, …

Occorre far fare a quegli irriducibili loro la fine di Marina di Melilli. Lì la bonifica ha dato ottimi risultati: dove arriva un certo progresso scompare la vita, anche quella di chi protesta.

          Palmiro Prisutto

 

AugustAmbiente: Comitato Cittadino di Augusta contro gli inceneritori e per il diritto alla Vita

Anche noi Augustani, assieme ai Priolesi, dovremmo essere chiamati democraticamente a esprimerci- (prof.Giorgio Casole)

bambino.jpgL’appello del comitato cittadino  “AugustAmbiente” per oggi è rivolto ai Melillesi:

1) Perché trattasi di impianto a rischio di incidente rilavante che verrebbe realizzato nel petrolchimico di Priolo, zona dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, in cui si sono verificati gravissimi incidenti a cominciare da quello che nel 1985 interessò e distrusse l’Icam e quelli più recenti che hanno interessato il suddetto triangolo industriale.

2) Perché l’area nella quale si vorrebbe collocare l’impianto è zona sismica di primo grado che, come ci ha recentemente ricordato Barberi, è soggetta a terremoti disastrosi per i quali qualunque precauzione tecnologica sarebbe inutile. E l’On. Giuseppe Zamberletti, presidente della Commissione grandi rischi della Protezione civile, aggiunge: «La Sicilia orientale in Italia è come la California per gli Stati Uniti. Lì si aspetta il Big One, il grande terremoto. Qui da noi il Big One atteso è quello della Sicilia orientale. Se si verifica provoca almeno 50 mila vittime».

3) Per la paralisi di tutte le attività portuali civili e militari (in media ogni tre giorni) che l’arrivo delle metaniere provocherebbe nel porto di Augusta.

4) Perché annualmente in Sicilia arrivano 25 miliardi di m3 di metano dalla Algeria ed 8 miliardi dalla Libia che in massima parte vengono convogliati nel resto d’Italia e solo in piccola parte servono per i consumi regionali. Per cui le aziende del petrolchimico che ancora impiegano olio combustibile nei loro impianti potrebbero tranquillamente utilizzare tale metano per i loro fabbisogni e ci viene difficile capire come questo non lo abbiano ancora fatto.

Lo scorso marzo AugustAmbiente ha inviato un esposto alla Corte dei Conti di Palermo e Roma per danno economico diretto che lo Stato riceverebbe nel caso che fosse costruito il rigassificatore di Melilli. Visto che lo Stato Italiano, con la delibera 178/2005 dell’Autorità per l’Energia e il Gas, volta ad incentivare la realizzazione e l’utilizzo di nuovi terminali di rigassificazione, “assicura, anche in caso di mancato utilizzo dell’impianto, la copertura di una quota pari all’80% di ricavi di riferimento. Tale copertura è riconosciuta per un periodo di 20 anni” ed ovviamente il denaro necessario proverrebbe dalle bollette dei cittadini.

Pertanto AugustAmbiente sostiene il No dei Melillesi al rigassificatore in quanto opera non necessaria, mentre è necessario sfruttare le nostre risorse e riservare maggiore attenzione alle energie rinnovabili e non inquinanti, come fotovoltaico ed eolico ed altre.

                 IL  COMITATO

Festa degli Anziani dell’Amministrazione della Difesa

DSCN1465.jpgSi è tenuto il  24 Aprile, presso il Circolo Ufficiali Marina Militare di Augusta, la “Festa degli Anziani dell’Amministrazione della Difesa”.

Nel corso della manifestazione, alla presenza dell’Ammiraglio di Divisione Andrea TOSCANO, Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, e delle Autorità Militari e Civili locali, sono state consegnate le medaglie d’argento e di bronzo e i relativi diplomi ai dipendenti civili dell’Amministrazione della Difesa che hanno compiuto rispettivamente 30 e 20 anni di servizio.

Durante la cerimonia è stata data lettura del messaggio del Ministro della Difesa.

Il personale civile della Difesa, svolge da sempre un ruolo determinante ed insostituibile al fianco del personale militare con cui, anche nei periodi di guerra, ha condiviso sforzi e sacrifici. Allo stesso sono oggi affidati delicati ed importanti incarichi, molti dei quali di livello dirigenziale, che svolge con estrema professionalità ed efficienza in ogni settore d’impiego.

Il personale civile delle Forze Armate costituisce quindi una preziosa risorsa del comparto Difesa sia per l’alto valore umano e professionale offerto sia perché rappresenta un essenziale ed irrinunciabile collegamento tra il “mondo militare” e quello “non militare”.

 

 

NAVE SIRIO IN SOSTA A SIRACUSA IN OCCASIONE DEL G8 AMBIENTE

Nave Sirio.jpgDurante il Vertice  dei Ministri dell’Ambiente dei Paesi del G8, che si è tenuto a Siracusa dal 22 al 24 p.v., Nave Sirio, Unità Navale della Marina Militare, è stata in sosta a Siracusa, in prossimità del  Castello Maniace, sede del Vertice.

In  sosta, la Nave è stata visitata dalle Delegazioni  partecipanti e dai giornalisti, ai quali sono state illustrate le molteplici attività che la Nave svolge  a tutela dell’ambiente, ivi compresa la lotta all’inquinamento da idrocarburi, per la quale è dotata di particolari sistemi.

In particolare la Nave è dotata di barriere galleggianti pneumatiche impiegate per circoscrivere le sostanze inquinanti presenti in mare. Per quanto riguarda il recupero delle sostanze oleose recuperate in mare la Nave dispone di  una speciale apparecchiatura denominata “Skimmer” a dischi rotanti, che permette l’accumulo a bordo delle sostanze. Infine l’Unità Navale, è dotata di un sistema per lo spargimento degli agenti chimici disperdenti sull’area inquinata, costituito da due aste con relativi spruzzatori posizionate a dritta e sinistra della prora.

Inoltre è presente a bordo un laboratorio chimico per l’analisi in loco delle sostanze inquinanti recuperate sulla superficie del mare.

Il Comandante dell’Unità Navale  è il Capitano di Fregata Gabriele IANNETTI.

ARTE E COMUNICAZIONE

Domenica 19 aprile, durante la messa domenicale della sera, i frati cappuccini di Augusta hanno voluto consegnare CIMG6589.jpguna targa ricordo al pittore Francesco Di Maura, in segno di gratitudine e di benevolenza per le due opere del Caravaggio donate dall’ artista alla comunità, il “San Francesco in meditazione”, rappresentante il Santo fondatore dell’ordine e la “Cena di Emmaus”, ispirata ad un brano del Vangelo, entrambe  visibilmente esposte nel presbiterio della chiesa del Cristo Re.

La “cena di Emmaus” in particolare, ha precisato frate Maurizio durante l’omelìa, anticipa di una settimana il tema del vangelo della domenica per offrire uno spunto di riflessione  maggiore ai credenti, invitati per l’occasione ad ammirare con maggiore attenzione l’opera non solo sotto l’eccellente profilo pittorico, bensì sotto il profilo dell’animazione, della comunicazione e della viva espressione, ancor più evidenziata dalla contrastata sinusoide del chiarore e dell’oscurità, l’eccellente caratteristica che distingue le opere del Caravaggio.

Ancora una volta l’arte della pittura universalmente riconosciuta come veicolo insostituibile di comunicazione  nell’ espressione di certi sentimenti umani e religiosi; la parola di Dio, in questo caso, ha trovato un adeguato fondamento per diffondersi mirabilmente attraverso i colori, le luci e la pittura di Francesco Di Maura.

        Giuseppe Tringali

 

VIA X OTTOBRE

Il 9 Marzo del 1912 il Consiglio Comunale, per ricordare la data della partenza per la conquista della Libia del primo La partenza del primo convoglio da Augusta alla volta della Libia il 10 Ottobre 1911.jpgconvoglio di truppe dal porto di Augusta, decise all’unanimità di intitolare una via della città via X Ottobre. Pertanto questo nome venne assegnato a quella che fino ad allora era stata Via Marina di Ponente, dalla quale si godeva un’ampia visuale della rada megarese. Il nome di Via Marina di Ponente passò automaticamente alla strada che ancora oggi è intitolata così. Augusta che fino ad allora era stata un povero paese che viveva dei proventi della pesca nell’anonimato e nel più assoluto grigiore tutto ad un tratto balzava agli onori della cronaca nazionale e non solo in seguito allo scoppio delle ostilità tra Italia e Turchia per il dominio sulla Libia. Infatti il governo italiano, guidato allora da Giovanni Giolitti, in seguito ad atti ostili da parte turca e al timore di un occupazione da parte tedesca della Libia, unica colonia ancora disponibile nel nord Africa, e spinto da nazionalisti e colonialisti il 29 settembre 1911 dichiarò guerra all’Impero Ottomano che la possedeva. Come base di partenza per le operazioni militari venne scelto il porto di Augusta che geograficamente era quello meno distante dalle coste libiche (270 miglia da Tripoli) ed anche per la sua capacità di accogliere un gran numero di navi. Per Augusta e per i suoi abitanti questa circostanza rappresentava una grande occasione per un miglioramento dell’economia che non era Navi da guerra in partenza per la Libia nel porto di Augusta.jpgaffatto florida e per le condizioni di vita. L’afflusso di personale per l’adeguamento delle installazioni portuali e di militari che avevano necessità di vitto e alloggio avrebbe comportato un afflusso di benefici economici per gli augustani. Il Comando della base con i suoi 250 uomini si sistemò dapprima nei locali di Forte Vittoria e poi nell’ex convento di San Domenico da cui si poteva controllare meglio la rada. Si provvide alla difesa del porto con la sistemazione di alcune batterie di cannoni di cui una da “120” piazzata alle spalle di Punta Girotta, quasi in riva al porto e due da “76” a Terravecchia e  nella Penisola Magnisi. Vennero approntati i collegamenti radio, e si provvide a stendere le linee telefoniche. La Marina instaurò un rapporto di collaborazione con il Comune, con la stipula di un accordo per fornire alle navi l’acqua dell’acquedotto comunale. Si ampliò il deposito di carbone limitrofo alla darsena e si crearono altri posti d’ormeggio per le unità minori. Il 10 ottobre, proveniente da Napoli e Palermo, giunse nella rada di Augusta il primo grande convoglio diretto alla volta della Libia costituito da 19 piroscafi che trasportavano più di 20.000 uomini. I piroscafi si disposero su due file, da Torre Avalos alla Penisola Magnisi e vennero passati in rassegna dal comandante della Squadra navale su di un motoscafo. A mezzanotte il convogliò salpò scortato dalle navi da guerra. Nelle settimane successive transitarono altri convogli. Augusta fungeva da retrovia per i convogli ed il naviglio da guerra in spola continua tra la madrepatria e la Libia. Si sperava che la base navale da temporanea divenisse permanente. Molti addetti navali di marine straniere che la visitarono in quel periodo nelle loro relazioni apprezzarono il sito e tra essi l’addetto russo principe Volkonsky, il quale dichiarò che: “questo porto è uno dei più belli del mondo ed è un peccato che sia in abbandono”. Nonostante ciò, con l’andamento favorevole della campagna libica, vi fu una diminuzione degli invii di rinforzi e di conseguenza una minore presenza di navi nella rada megarese. Il Consiglio Comunale, timoroso di ritornare alla situazione precedente la guerra, invitò il governo a mantenere la base navale onde evitare la rovina di tanti cittadini. Ma non si riuscì nell’intento; infatti il 14 maggio il ministro Leonardi Cattolica comunicava al Comando in Capo delle Forze Navali Riunite la soppressione della base di Augusta mantenendovi il solo servizio di rifornimento di carbone. Si procedette, pertanto, allo smantellamento delle batterie di cannoni e di altri impianti con cui si concluse la breve esistenza della base di Augusta. Il 18 ottobre 1912 si firmò a Losanna il trattato di pace tra Turchia e Italia con la cessione della Libia e di Rodi con le isole del Dodecanneso nel Mare Egeo a quest’ultima. Nel frattempo Augusta era ricaduta nell’anonimato e nella triste condizione da cui proveniva. Soltanto negli anni successivi che videro lo scoppio della I guerra mondiale e l’avvento del fascismo furono realizzate quelle strutture che fecero di Augusta una base navale permanente tra le più importanti del Mediterraneo.

 

                  Giuseppe Solarino

GIOCANDO CON LE NOTE DELL’ANIMA

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Il duo Tringali-Trovato in concerto a favore della battaglia contro la sclerosi multipla e per i terremotati d’Abruzzo venerdì 24 aprile nell’aula magna-teatro comunale della cittadella  degli studi in Augusta, a parti re dalle 20°°. Il duo  concertistico Tringali-Trovato è formato da due virtuose del pianoforte, Josè Tringali e Michela Trovato, che rappresentano una coppia collaudata giacché da anni suonano in coppia su due pianoforti, riscuotendo il consenso del pubblico ammirato. Si tratta di due augustane che hanno dedicato la vita alla musica. Dopo essersi diplomate giovanissime e a pieni voti in pianoforte, si sono date all’insegnamento nelle scuole statali e ai concerti pubblici, organizzati, spesso, per scopi benefici, com’è, appunto, quello previsto per il 24 prossimo venturo, patrocinato dal club Rotaract, presidente Biagio Tribolato, che si sta adoperando per piazzare tutti i biglietti, dieci euro ciascuno, in pre-vendita. Chiunque volesse presenziare e non avesse possibilità di contattare Tribolato o i suoi consoci, che, un giorno, forse, transiteranno nel club maggiore, il Rotary, può contattare la professoressa Josè Tringali, di pomeriggio, alla scuola media Todaro.

 Il titolo del concerto è “Giocando con le note dell’anima”.   

        G.C.