ARTE E COMUNICAZIONE

Domenica 19 aprile, durante la messa domenicale della sera, i frati cappuccini di Augusta hanno voluto consegnare CIMG6589.jpguna targa ricordo al pittore Francesco Di Maura, in segno di gratitudine e di benevolenza per le due opere del Caravaggio donate dall’ artista alla comunità, il “San Francesco in meditazione”, rappresentante il Santo fondatore dell’ordine e la “Cena di Emmaus”, ispirata ad un brano del Vangelo, entrambe  visibilmente esposte nel presbiterio della chiesa del Cristo Re.

La “cena di Emmaus” in particolare, ha precisato frate Maurizio durante l’omelìa, anticipa di una settimana il tema del vangelo della domenica per offrire uno spunto di riflessione  maggiore ai credenti, invitati per l’occasione ad ammirare con maggiore attenzione l’opera non solo sotto l’eccellente profilo pittorico, bensì sotto il profilo dell’animazione, della comunicazione e della viva espressione, ancor più evidenziata dalla contrastata sinusoide del chiarore e dell’oscurità, l’eccellente caratteristica che distingue le opere del Caravaggio.

Ancora una volta l’arte della pittura universalmente riconosciuta come veicolo insostituibile di comunicazione  nell’ espressione di certi sentimenti umani e religiosi; la parola di Dio, in questo caso, ha trovato un adeguato fondamento per diffondersi mirabilmente attraverso i colori, le luci e la pittura di Francesco Di Maura.

        Giuseppe Tringali

 

VIA X OTTOBRE

Il 9 Marzo del 1912 il Consiglio Comunale, per ricordare la data della partenza per la conquista della Libia del primo La partenza del primo convoglio da Augusta alla volta della Libia il 10 Ottobre 1911.jpgconvoglio di truppe dal porto di Augusta, decise all’unanimità di intitolare una via della città via X Ottobre. Pertanto questo nome venne assegnato a quella che fino ad allora era stata Via Marina di Ponente, dalla quale si godeva un’ampia visuale della rada megarese. Il nome di Via Marina di Ponente passò automaticamente alla strada che ancora oggi è intitolata così. Augusta che fino ad allora era stata un povero paese che viveva dei proventi della pesca nell’anonimato e nel più assoluto grigiore tutto ad un tratto balzava agli onori della cronaca nazionale e non solo in seguito allo scoppio delle ostilità tra Italia e Turchia per il dominio sulla Libia. Infatti il governo italiano, guidato allora da Giovanni Giolitti, in seguito ad atti ostili da parte turca e al timore di un occupazione da parte tedesca della Libia, unica colonia ancora disponibile nel nord Africa, e spinto da nazionalisti e colonialisti il 29 settembre 1911 dichiarò guerra all’Impero Ottomano che la possedeva. Come base di partenza per le operazioni militari venne scelto il porto di Augusta che geograficamente era quello meno distante dalle coste libiche (270 miglia da Tripoli) ed anche per la sua capacità di accogliere un gran numero di navi. Per Augusta e per i suoi abitanti questa circostanza rappresentava una grande occasione per un miglioramento dell’economia che non era Navi da guerra in partenza per la Libia nel porto di Augusta.jpgaffatto florida e per le condizioni di vita. L’afflusso di personale per l’adeguamento delle installazioni portuali e di militari che avevano necessità di vitto e alloggio avrebbe comportato un afflusso di benefici economici per gli augustani. Il Comando della base con i suoi 250 uomini si sistemò dapprima nei locali di Forte Vittoria e poi nell’ex convento di San Domenico da cui si poteva controllare meglio la rada. Si provvide alla difesa del porto con la sistemazione di alcune batterie di cannoni di cui una da “120” piazzata alle spalle di Punta Girotta, quasi in riva al porto e due da “76” a Terravecchia e  nella Penisola Magnisi. Vennero approntati i collegamenti radio, e si provvide a stendere le linee telefoniche. La Marina instaurò un rapporto di collaborazione con il Comune, con la stipula di un accordo per fornire alle navi l’acqua dell’acquedotto comunale. Si ampliò il deposito di carbone limitrofo alla darsena e si crearono altri posti d’ormeggio per le unità minori. Il 10 ottobre, proveniente da Napoli e Palermo, giunse nella rada di Augusta il primo grande convoglio diretto alla volta della Libia costituito da 19 piroscafi che trasportavano più di 20.000 uomini. I piroscafi si disposero su due file, da Torre Avalos alla Penisola Magnisi e vennero passati in rassegna dal comandante della Squadra navale su di un motoscafo. A mezzanotte il convogliò salpò scortato dalle navi da guerra. Nelle settimane successive transitarono altri convogli. Augusta fungeva da retrovia per i convogli ed il naviglio da guerra in spola continua tra la madrepatria e la Libia. Si sperava che la base navale da temporanea divenisse permanente. Molti addetti navali di marine straniere che la visitarono in quel periodo nelle loro relazioni apprezzarono il sito e tra essi l’addetto russo principe Volkonsky, il quale dichiarò che: “questo porto è uno dei più belli del mondo ed è un peccato che sia in abbandono”. Nonostante ciò, con l’andamento favorevole della campagna libica, vi fu una diminuzione degli invii di rinforzi e di conseguenza una minore presenza di navi nella rada megarese. Il Consiglio Comunale, timoroso di ritornare alla situazione precedente la guerra, invitò il governo a mantenere la base navale onde evitare la rovina di tanti cittadini. Ma non si riuscì nell’intento; infatti il 14 maggio il ministro Leonardi Cattolica comunicava al Comando in Capo delle Forze Navali Riunite la soppressione della base di Augusta mantenendovi il solo servizio di rifornimento di carbone. Si procedette, pertanto, allo smantellamento delle batterie di cannoni e di altri impianti con cui si concluse la breve esistenza della base di Augusta. Il 18 ottobre 1912 si firmò a Losanna il trattato di pace tra Turchia e Italia con la cessione della Libia e di Rodi con le isole del Dodecanneso nel Mare Egeo a quest’ultima. Nel frattempo Augusta era ricaduta nell’anonimato e nella triste condizione da cui proveniva. Soltanto negli anni successivi che videro lo scoppio della I guerra mondiale e l’avvento del fascismo furono realizzate quelle strutture che fecero di Augusta una base navale permanente tra le più importanti del Mediterraneo.

 

                  Giuseppe Solarino

GIOCANDO CON LE NOTE DELL’ANIMA

_bigterremoto.jpg

Il duo Tringali-Trovato in concerto a favore della battaglia contro la sclerosi multipla e per i terremotati d’Abruzzo venerdì 24 aprile nell’aula magna-teatro comunale della cittadella  degli studi in Augusta, a parti re dalle 20°°. Il duo  concertistico Tringali-Trovato è formato da due virtuose del pianoforte, Josè Tringali e Michela Trovato, che rappresentano una coppia collaudata giacché da anni suonano in coppia su due pianoforti, riscuotendo il consenso del pubblico ammirato. Si tratta di due augustane che hanno dedicato la vita alla musica. Dopo essersi diplomate giovanissime e a pieni voti in pianoforte, si sono date all’insegnamento nelle scuole statali e ai concerti pubblici, organizzati, spesso, per scopi benefici, com’è, appunto, quello previsto per il 24 prossimo venturo, patrocinato dal club Rotaract, presidente Biagio Tribolato, che si sta adoperando per piazzare tutti i biglietti, dieci euro ciascuno, in pre-vendita. Chiunque volesse presenziare e non avesse possibilità di contattare Tribolato o i suoi consoci, che, un giorno, forse, transiteranno nel club maggiore, il Rotary, può contattare la professoressa Josè Tringali, di pomeriggio, alla scuola media Todaro.

 Il titolo del concerto è “Giocando con le note dell’anima”.   

        G.C.