PREMIO ATLETA AUGUSTANO DELL’ANNO

atleta augustano dell'anno 2008.jpgAUGUSTA – Assegnato alla formazione Under 21 della FC Augusta calcio a 5, laureatasi nella passata stagione agonistica campione d’Italia di categoria, l’ambito premio “Atleta Augustano dell’anno” giunto alla sua X^ edizione. La manifestazione ideata ed organizzata dalla sezione “Rocco Cappello” dell’Unvs (Unione Nazionale Veterani dello Sport) di cui è presidente il maestro Michele Borgia, si è svolta mercoledì sera alla presenza di un folto pubblico presso la sala del Teatro Comunale della cittadella degli studi. Alla serata, diventata ormai un tradizionale appuntamento di primavera atteso dalle società sportive dagli atleti e dai tecnici, hanno presenziato il presidente del Coni di Siracusa, Pino Corso, il sindaco Massimo Carrubba, l’assessore provinciale allo sport, Roberto Meloni, il presidente Unvs della sezione di Lentini, Roberto Franco e lo sponsor della manifestazione Raffaele Aprile.

Ospite d’onore della serata è stato l’augustano Antonio Scaduto, medaglia di bronzo nella canoa K2 alle olimpiadi dei Pechino 2008. L’olimpionico ha risposto alle domande rivolte dai giovani in sala.

Notevole lo sforzo organizzativo del direttivo della sezione augustana dell’Unvs. Sono stati infatti 211 gli atleti premiati.

Menzione speciale per il dirigente Benito Porovecchio, già presidente del Brucoli calcio e del Megara 1908. Il premio “Master” è stato assegnato al nuotatore Gianfranco Nasti, recordman dei 50 metri farfalla e stile libero e vincitore di numerosi titoli italiani.

Il premio “Una vita per lo sport” è stato assegnato a Tore Albo già tecnico dell’Ortigia e del Club Nuoto Augusta pallanuoto.

Premi speciali anche per le associazioni sportive per disabili: Augusta No.Ve. campione d’Italia di torball a cui è stato anche assegnato il premio “Raffaella Aprile” e alla   Nuova Augusta Sport Disabili, vice campione d’Italia di calcio a 5 Dir. 

Nell’ultima parte della serata il programma ha visto la premiazione degli atleti che concorrevano all’ambito premio “Atleta augustano dell’anno 2008”. Sono stati 9 i concorrenti che nella scorsa stagione agonistica hanno ottenuto importanti risultati a livello nazionale.

               Sebastiano Salemi

Costruzione di inceneritori in Sicilia?

Sintesi dell’esposto-Diffida contro i nuovi bandi per l’aggiudicazione degli appalti per la costruzione dei 4 inceneritori siciliani

 

bambino.jpgLe Associazioni Vivisimeto, Comitato civico contro l’inceneritore Valle del Simeto, Comitato cittadino di Campofranco “No all’inceneritore”, Comitato civico contro l’inceneritore di Bellolampo, Associazione Rifiuti Zero Catania, Comitato civico “Salute e Ambiente” Onlus di Adrano, Gruppo spontaneo “Donne e Mamme di Augusta, Comitato cittadino contro gli inceneritori “AugustAmbiente, Associazione “Decontaminazione Sicilia”, Comitato Siracusa Rifiuti Zero, Rete per la Difesa dei Beni Comuni, Associazione Rifiuti Zero Aragona, Associazione Rifiuti Zero Trapani,

Avendo recentemente appreso dalla stampa che:

l’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque (Arra), presieduta da Felice Crosta, avrebbe predisposto dei nuovi bandi di gara per l’affidamento dei 4 inceneritori da realizzare in Sicilia (Augusta, Paternò, Campofranco e Bellolampo, al fine di ottemperare alla Sentenza della Corte di Giustizia UE del 18 Luglio 2007, bandi da pubblicare sulla «Gazzetta ufficiale europea, hanno presentato un

esposto-diffida contro i nuovi bandi per gli appalti relativi ai 4 inceneritori siciliani

al Presidente della Regione Siciliana On. Raffaele Lombardo. All’Assessore Regionale Territorio ed Ambiente. Al Presidente dell’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque in Sicilia. Alla Procura Regionale della Corte dei Conti in Sicilia Alla Procura della Repubblica di Palermo. Alla procura della Repubblica di Catania. Alla Procura della Repubblica di Agrigento. Alla Procura della Repubblica di Caltanissetta. Alla Procura della Repubblica di Siracusa Alla Direzione Investigativa Antimafia 90145 PALERMO. All’Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato Roma. Al Ministro degli Affari Esteri On. Franco Frattini Alla Commissione Europea Segretariato Generale Direzione Bruxelles

facendo presente che così operando è evidente l’illegittimità:

1) del nuovo bando per violazione del principio del favor partecipationis, violazione del giudicato nascente dalla sentenza della Corte di Giustizia UE del 18.07.2007;

2) per violazione dell’obbligo di esecuzione della predetta sentenza, visto che la Corte UE ha ritenuto illegittima la procedura di aggiudicazione dei quattro inceneritori, per mancata applicazione della normativa comunitaria che disciplina l’appalto di servizi; 3) per la pubblicazione di un nuovo bando di gara contenente clausole tali da impedire (per l’eccessiva onerosità ed altro) la partecipazione di nuove imprese, con la consequenziale ed inevitabile riaggiudicazione della procedura alle imprese originariamente aggiudicatarie e magari a seguito di una trattativa privata a causa di un’asta deserta (come già pronosticato dalla Falck nella relazione semestrale al 30/6/08), non potrà che comprovare l’elusione e la violazione della pronunzia della Corte di Giustizia UE.

4) per il riconoscimento del danno subito dalle imprese Actelios del Gruppo Falck e dalla Waste Italia.

Gravi perplessità sorgono poi in ordine ai presunti “danni” che le imprese che avevano stipulato le convenzioni lamentano di avere subito.

Per quanto attiene al sito di Paternò, ubicato su un terreno di scarsissimo valore commerciale(trattasi di calanchi argillosi) peraltro ricadente all’interno di un Sito di Interesse Comunitario (SIC), per quanto è dato sapere risulta soltanto realizzata una recinzione e alcuni lavori di movimento terra legati peraltro in parte alla attività di cava preesistente ed in parte alla bonifica derivante dall’interramento di rifiuti tossici che ha determinato il sequestro dell’area in oggetto da parte della magistratura penale.

Per quanto attiene al sito di Bellolampo risulterebbe eseguita solo la recinzione e qualche minimo lavoro di movimento terra peraltro ricollegato alla preesistente discarica.

Per il sito di Campofranco infine, sembra sia stata realizzata solo la recinzione e poco altro, il tutto peraltro presso l’alveo del fiume Platani.

Peri l’inceneritore di Augusta, l’area sulla quale si dovrebbe realizzare il termovalorizzatore, ai sensi dell’art.74 del dlg. 112/98, la regione è stata obbligata ad intervenire per rimuovere le situazioni di rischio ed a procedere al ripristino ambientale. Ma ancora continuano le opere di bonifica, per cui nessun opera è stata eseguita dalla ditta aggiudicataria.

Tutte le suindicate attività sembrano essere state realizzate dalle ditte che avevano stipulato le convenzioni in assenza della prescritta autorizzazione integrata ambientale (AIA), che ancora ad oggi non risulta rilasciata.

In ogni caso, tutte le attività successive alla data del 17 Luglio 2007 e cioè successive alla pubblicazione della sentenza della Corte di Giustizia sono state compiute dalle ditte nella piena consapevolezza della illegittimità della procedura e quindi a proprio rischio e pericolo.

Si tratta di una vicenda assai complessa ma in cui è facile intravedere la mano sapiente di quanti non si vergognano di ipotecare il futuro dei nostri territori e di saccheggiare l’erario pubblico per favorire noti gruppi di potere economico-finanziari. A farne le spese in Sicilia le migliaia di lavoratori del settore della nettezza urbana che lamentano indecorosi ritardi nel pagamento degli stipendi mentre le nostre strade si trasformano in un immondezzaio (si deve far vedere all’opinione pubblica che la situazione non è più gestibile). Il tutto per giustificare la costruzione di mostruosi camini che riempiranno di fumo e di diossina i nostri territori.
                 Luigi Solarino

Soldati del Mare, Custodi di Pace

Il Lions Club Augusta Host, presidente Piero Monticchio, ha conferito un prestigioso riconoscimento al augustani M.M..JPGcapitano di vascello. Rosario Walter Guerrisi, comandante del celebre Reggimento San Marco di Venezia e al sottocapo di   seconda classe Andrea Adragna, fuciliere della stessa unità, entrambi augustani in servizio nella Marina Militare, particolarmente distintisi nello svolgimento del loro servizio, in particolare per la partecipazione a missioni internazionali di pace. La cerimonia si è  tenuta all’Hotel Venus e significativamente è stata intitolata “Soldati del Mare, Custodi di Pace”, ottenendo il plauso dello stato maggiore della Marina Militare,

La consegna ai due concittadini del riconoscimento, costituito da una targa d’argento, è stata preceduta da una conferenza articolata sugli interventi sull’unità della quale fanno parte i due militari premiati.

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Antonello Forestiere, avvocato di professione e direttore onorario del civico “Museo della Piazzaforte”(chiuso, però, da molti anni) è stato invitato a discutere sul tema “Cenni storici sul Reggimento San Marco”. Esperto di storia militare, l’oratore ha intrattenuto l’uditorio in una appassionata e dinamica esposizione, dissertando dagli opliti greci di Salamina e dai classiarii milites di Caio Duilio, passando per il Corpo di Fanteria Real Marina del Regno d’Italia giungendo poi ai fanti di Marina sul Piave nella cosiddetta grande guerra e agli eroici difensori di Tobruk in Africa Settentrionale nel 1942. Il comandante Guerrisi, ha descritto l’organizzazione dell’unità al suo comando e i molteplici e rischiosi impegni svolti dai fanti di Marina a garanzia della pace nel corso delle numerose missioni internazionali cui sono stati chiamati a partecipare. Una serie di significative immagini hanno mostrato il valore umanitario dei nostri militari nei confronti delle popolazioni che hanno ricevuto da loro aiuto e tutela.  

Il riconoscimento al  capitano di vascello è stato consegnato dal sindaco di Augusta. Massimo Carrubba, che ha sottolineato l’orgoglio dell’intera comunità augustana nell’annoverare tra i suoi componenti questi cittadini così meritevoli; il riconoscimento al sottocapo Adragna è stato consegnato dal comandante di Marisicilia,amm.di div. Andrea Toscano , che ha espresso  parole di elogio, rimarcando il sodalizio indissolubile tra la Marina Militare e la città di Augusta. Sono seguito gli interventi di saluto del presidente della VI Circoscrizione Lions.. Giovanni Assenza e dell’ex governatore  Lions, Rosario D’Onofrio, già medico militare della Marina, congedatosi  con il grado di ammiraglio medico.

Il  comandante Guerrisi ha svolto una brillante carriera principalmente nell’ambito delle forze anfibie, conseguendo specializzazioni all’estero e maturando una grande esperienza e responsabilità sempre più importanti presso i comandi dello stato maggiore, della forza anfibia prima di passare al reggimento che adesso comanda.

Ha partecipato a missioni con delicati incarichi di comando in Sinai, Kossovo, Somalia, Iraq, Libano. In Sicilia, è intervenuto sull’Etna nel 1992 nell’operazione di deviazione della lava nella Valle del Bove.

Il Sottocapo Adragna si è reso protagonista di una brillante azione ad An Nasiryah (Iraq) il 25 aprile del 2004, portando in salvo a rischio della propria vita un compagno ferito da fuoco ostile. Per tale eroico atto il giovane militare augustano è stato già decorato con Medaglia d’Argento al Valore di Marina.

L’iniziativa, di alto valore civico,  ha contribuito a rinsaldare  maggiormente i rapporti di coesione e collaborazione tra  Augusta e la Marina Militare, che qui opera da quasi un secolo.  Un solo rilievo. Per rinsaldare maggiormente questi legami e per far conoscere da vicino questi concittadini meritevoli, sarebbe stato più opportuno  e certamente più gradito alla gente augustana se l’iniziativa si fosse svolta in  un luogo aperto   al pubblico, possibilmente nell’auditorium civico, anche se , purtroppo, squallido e disadorno di palazzo san Biagio, auditorium intitolato, guarda caso a un augustano illustre qual  stato don Paolo Liggeri, internato in uno dei famigerati lager nazisti e    fondatore del primo consultorio familiare italiano l’istituto La Casa di Milano.    Pazienza.  Sarà per   un’altra volta.   

      C.C.   .     Foto di Antonello Forestiere

I ragazzi del liceo dal sindaco

incontro con il sindaco Carrubba e l'assessore Accolla.JPGIn data 6 aprile 2009 i ragazzi del liceo scientifico e classico partecipanti al progetto PONCostruiamo la città di tutti”, accompagnati dal tutor prof. Giorgio Càsole e dalla dottoressa Angela Rabbito sono stati accolti nel palazzo S. Biagio dall’assessore Michele Accolla, che è responsabile, dall’estate scorsa, della tutela dell’ambiente. Egli ha spiegato com’è strutturato il comune, dicendo che è amministrato dal Sindaco, il primo cittadino, che delega gli assessori per i vari compiti. Gli assessori e il sindaco formano la Giunta. Ha aggiunto che ad Augusta possono esserci massimo di 10 assessori e 30 consiglieri comunali e che la maggioranza dei consiglieri comunali con una mozione di sfiducia può fare cadere il sindaco. Inoltre ha detto che proprio nel palazzo S. Biagio si riunisce il Consiglio Comunale e a sinistra del Presidente ci sono i “Progressisti” e a destra i “Conservatori”, accanto al Presidente siede il Segretario generale incontro con il sindaco Carrubba.JPGdel Comune che non è un politico, sostanzialmente, è il notaio dell’ente e nelle altre sedie siedono i funzionari o gli assessori a seconda dell’argomento del giorno; al centro della sala c’è un tavolo dove siedono coloro che vengono ascoltati, che non sono consiglieri comunali. Ha parlato della struttura organizzativa del nostro comune dicendo che è formato da 7 settori, ciascuno con un suo dirigente; ciascun settore è organizzato in servizi. Poi sono stati accolti dal Sindaco Massimo Carrubba nella sede provvisoria del Comune, l’ex plesso Corbino, e qui i ragazzi hanno posto alcune domande; uno di loro ha chiesto quali sono le strutture che sta progettando per i giovani, e il Sindaco ha risposto con un elenco, parlando di spazi per la cultura e per lo sport, iniziando il suo discorso parlando del campo sportivo sito in Borgata che a causa della presenza di alcune sostanze tossiche lui stesso è stato costretto a chiuderlo. Ha spiegato che la i ragazzi all'aula consiliare.JPGbonifica del campo è antieconomica e, infatti, proprio per questo verrà fatto un nuovo campo sportivo con vicino una piscina comunale perché la piscina comunale esistente è vecchia e perché c’è il progetto di allargare il ponte eliminando la piscina, infatti, l’amministrazione ha un progetto in atto; il campo da calcio e la piscina sorgeranno nella strada verso Villasmundo; questo è un progetto a lungo termine ma tra i progetti a breve termine vi è il completamento della palestra della scuola “Todaro” e il completamento del “Domenico Costa” con, inoltre, un auditorium, una palestra e un anfiteatro; è stato riavviato dalla sua amministrazione il progetto “Zucca”, un centro giovanile di aggregazione e socializzazione. Ha aggiunto che fra massimo 2 anni sarà riavviato anche il convento di S. Domenico e verrà adibito ad attività culturali, tra cui la biblioteca.

                              Federica Antonella Scatà  

LA TELA DEL SABATO SANTO

File0001.jpgEsisteva l’usanza, in alcuni paesi di Sicilia, di coprire durante il periodo quaresimale il presbiterio delle chiese, così come ancora oggi avviene per statue, croci e immagini sacre in genere. Ad Augusta erano tre le chiese interessate a questo genere di rito, chiesa madre, chiesa Madonna del Carmine e chiesa del Soccorso, dove venivano issate delle enormi tele il giorno di sabato che precedeva la quaresima, per essere poi deposte,“calate”, il sabato santo; la più grande e importante era ovviamente quella che interessava la chiesa Madre.

Ai riti della settimana santa partecipavano tutte le confraternite e le categorie dei lavoratori presenti nella città e ad ognuna di queste veniva affidato un compito:

i “massari”  si occupavano di allestire e vegliare il sepolcro della chiesa madre vestiti da “babbalucchi”, flagellandosi con catene durante la notte;

 i “fuluari” o marinari, riunendosi nella chiesa della S.S. Annunziata, raccoglievano la tela in dodici, quanti gli apostoli, vestiti come i cadetti dell’Accademia Navale in abito spezzato composto da pantaloni bianchi e corpetto azzurro, a differenza dei capi e degli aiutanti che indossavano abiti interamente scuri;

i mastri muratori davano l’idea dei trapezisti  partecipando alla calata in manovre e in posizioni dove bisognava certamente non soffrire il senso delle vertigini;

i “vastasi” o facchini ricevevano la tela arrotolata dai marinari per uscire dalla chiesa, fare di corsa un giro attorno alla piazza e spiegarla al suo centro.

Il rito iniziava con il “ gloria del mezzogiorno”, cioè con il  festoso scampanellio delle campane accompagnato dal rumore delle sedie energicamente sbattute sul pavimento della chiesa per ricordare il terremoto che precedette la Resurrezione di Cristo, mentre il capomastro dava l’ordine di mollare le cime che avevano sorretto per quaranta giorni la tela.

Arrivò però il giorno in cui Mons. Arcivescovo La Vecchia ne diede il divieto assoluto, sfidando le ire e le maledizioni dei cittadini, perché “Giammai potremo concepire che, anche per pochi istanti, il Tempio, riservato esclusivamente al culto di Dio, offra spettacoli ginnici tanto in contrasto con la dignità e l’austerità dell’ambiente sacro”.

La tela, a quel punto, scomparve misteriosamente per poi essere ritrovata in parte, il 7 gennaio 1972, in un angolo dietro l’altare maggiore.

BUONA  PASQUA  A TUTTI

     Giuseppe  Tringali

La caccia alla volpe

La caccia alla volpe, un’attività diffusa tra i nobili per il piacere di sottomettere con forza spropositata l’indifesa bestiola, era anche uno sport che vedeva impegnati in  campo aperto cani ammaestrati e  un cospicuo numero di uomini a cavallo armati fino ai denti contro quell’ animale, diversamente ritenuto pericolosissimo, infido e malvagio.

4759_a9661.jpgLo sport trae origine da una leggenda che narra un desiderio di vendetta di un un lord inglese, deciso a vendicarsi di una “volpe” perchè, così gli avevano raccontato, intrufolatasi nel suo podere, aveva ucciso le sue galline, rubato i suoi soldi e violentato moglie e figlie. Egli vaga per mesi e mesi nella foresta a caccia dell’animale, non sapendo che nel frattempo l’astuta volpe aveva preso possesso della sua Contea costringendo i nobili dei dintorni a consegnargli i loro averi e le loro donne. Il povero Lord, venutolo a sapere, morì  di crepacuore e il suo cadavere venne divorato da voraci lombrichi.  Passarono gli anni e la volpe continuava a darci dentro con tutte le nobildonne della Contea impedendo ai nobiluomini di avere rapporti eterosessuali. Nel frattempo questi, schifati dal pensiero di intraprendere rapporti con donna plebea, pare fossero quasi tutti diventati omosessuali e pedofili, finchè un giorno, quelli che avevano conosciuto figure di donna, decisero di porre fine a questo regno di inaudita tirannia, si unirono e insieme riuscirono a catturare la volpe: la ammazzarono, la impagliarono e ne fecero un utilissimo fermaporta.

volpe.jpgFortunatamente per noi e per la volpe, la caccia di oggi si limita a scoprire l’ abilità del cavallo ed il coraggio del cavaliere nell’ affrontare le difficoltà improvvise che si parano davanti ad una sostenuta galoppata, l’ oltrepassare ostacoli naturali, magari subito dopo una stretta girata e nella resistenza psicofisica ad arrivare fino alla fine. Quindi non sono più volpi da catturare ma……definiamole semplicemente “splendide emozioni”.

All’evento partecipano molte persone sia a cavallo che appiedate, ognuna contraddistinta da un abito particolare a seconda del ruolo svolto, nonché una muta da cani che seguono le tracce della volpe o di un tampone (chiamato “coda”) impregnato dell’ urina di volpe ( ? ) trasportato da un uomo appiedato lungo un percorso.

 

          Giuseppe Tringali

 

Nave “Comandante Bettica” torna a casa

 

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I familiari sono in ansiosa attesa sul balcone della sala riservata ai componenti della flottiglia dei pattugliatori.  E’ un folto drappello di persone: uomini di una certa età, donne e bambini, principalmente. Sono i familiari dei componenti l’equipaggio della nave “Comandante Bettica”, che ha pattugliato le acque del golfo di Aden per prevenire azioni di pirateria non solo contro le navi mercantili italiane, ma  anche contro le altre navi del vecchio continente. Infatti, l’unità italiana, per circa due mesi ha incrociato quelle acque sotto l’unica bandiera europea. (7).JPGTra i familiari, spicca anche qualche giovanotto. Non si tratta del figlio grandicello di  qualcuno dell’equipaggio, composto quasi tutto da giovani, compreso il comandante Lorenzo Agnerelli, capitano di fregata. No.  Si tratta del compagno di vita di un componente femminile. Segno dei tempi. Fino a qualche anno fa, una scena simile era impensabile. Erano le donne con i loro figli ad aspettare con ansia il ritorno dei mariti  dopo un lungo viaggio, non esente da rischi, come quello che ha affrontato la Bettica (come dicono tutti in gergo).  Non dimentichiamoci che i pirati moderni sono bene attrezzati e possono anche rappresentare un pericolo anche per una nave da guerra, qual è questa. Oggi le donne fanno parte a pieno titolo di un equipaggio e rivendicano gli tessi diritti-doveri degli uomini.  Comunque, fino a qualche tempo fa era anche impensabile vedere, almeno qui ad Augusta, una scena simile, quale quella di venerdì 3 aprile, quando, già alle nove del mattino, i familiari affollano l’ampio balcone-veranda come se stessero aspettando in aeroporto l’arrivo dei loro cari. Anche qui il segno dei tempi. La Marina Militare, da quando è stata abolita la coscrizione obbligatoria, vuole dare l’immagine di una grande famiglia, in cui c’è spazio per l’esternazione dei sentimenti. Si tratta pur  sempre, però, della vecchia arma nobile, le cui tradizioni di  eleganza e di rispetto della forma  si sono stratificate nel corso degli anni e obbediscono a ragioni di tipo protocollare. La nave entra in porto con anticipo, ma viene salutata regolarmente dai rimorchiatori presenti con il suono prolungato della sirena e con festosi spruzzi d’acqua. Attracca regolarmente, ma nessuno si muove, né i familiari né i componenti dell’equipaggio. C’è , sì, un po’di movimento, ma è quello degli aiutanti di bandiera dei tre ammiragli presenti: il contrammiraglio Camerini, che è il padrone di casa, essendo il capo della flotta dei pattugliatori, tra cui la Bettica, che è di stanza ad Augusta, l’ammiraglio di divisione Toscano, comandante di Marisicilia, che ha sede  nella città federiciana, e l’ammiraglio di squadra  Giuseppe Lertora. C’è  anche il movimento dovuto all’accoglienza di noi giornalisti della carta stampata e delle varie televisioni.

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La Marina vuole dare grande risalto e ampia visibilità all’evento. A un segnale convenuto, il drappello dei familiari sui muove, accompagnato da assistenti in divisa, marescialli di stanza nella base. Saliamo tutti a poppa della nave. C’è già schierato il picchetto d’onore. Sul pennone sventola una bandiera azzurra con tre stelle. Sono segnali , picchetto e bandiera, che è atteso l’ammiraglio con la greca e tre strisce, Lertora. Bisogna tributargli l’onore. Occorre rispettare forma e tradizioni. Nessuno si muove, né dal drappello dei familiari, schierato di fronte al picchetto d’onore, né dalla schiera dell’equipaggio che dà le spalle alla banchina e che deve stare di fronte all’ingresso dell’hangar. L’unico fuori dai ranghi è il  bel comandante Agnarelli, che si muove freneticamente con il telefonino in mano per avere con precisione notizia dell’arrivo dei tre ammiragli e per impartire le più minuziose istruzioni. Dopo circa un quarto d’ora di attesa sotto il caldo sole primaverile e di quasi religioso silenzio, rotto solo dal ronzio di qualche telecamera, dal buio dell’hangar fanno il loro ingresso i tre ammiragli, impeccabili nelle loro divise eleganti.  Tutto si svolge come da copione: presentatarm,  attenti, saluto, riposo. Camerini e Toscano stanno in posizione arretrata rispetto all’ammiraglio Lertora, che dà sùbito l’impressione di un vecchio lupo di mare grazie alla barba folta,  più sale che pepe, e all’imponente , massiccia figura, quasi un  fiero capitano Achab, senza la benda però. Ci è sembrata strana la non esecuzione dell’inno  nazionale. Forse la nave non è attrezzata alla bisogna.  Nel romanzo di Melville, il capitano Achab  vuole arpionare l’enorme balena bianca Moby Dick, sulla poppa di nave Bettica l’ammiraglio Lertora vuole soltanto elogiare i suoi uomini  e lo fa con calma e solennità sotto il sole finalmente primaverile, dopo giorni di clima quasi invernale. Alla fine, il sospirato rompete le righe e, finalmente,marinai, sottufficiali e ufficiali possono riabbracciare i loro cari.

                            Giorgio Càsole       foto Giuseppe Manoli

 

LE ULTIME PAROLE DI CRISTO

PASSIO DOMINI intravaia.jpg<< Le ultime parole di Cristo rievocano l’angoscia del Suo Spirito, della Sua piena lucidità mentale, dimostrata dalla coerenza della Sua natura tesa al perdono, dalla fedeltà alla Sua missione, dalla relazione costante col Padre, dall’amore per la Parole, e infine dalla completa fiducia nel Suo Padre Celeste >>Attraverso “ Le ultime parole di Cristo “ Giovanni Intravaia ha proposto il  dramma umano  della Passione del  Signore  : domande sul suo significato, riflessioni su Cristo-Uomo che si identifica con tutta l’umanità, il dubbio nei confronti del Padre, ma anche la certezza della fede e da qui infine la consapevolezza e la serenità di Cristo. Dalle letture dei testi, Giorgio Casole, in gran forma, ha lasciato  cogliere  il senso di solitudine di Cristo nella sua dimensione umana. I brani classici eseguiti da Salvo Tempio al sax soprano, i canti della Corale Polifonica Iubilaeum diretta da Luigi Trigilio,  le  suggestive sonorità create da Boris Stupia, gli interventi solistici di Melchiorre Fragalà e di Sarah Marturana, hanno creato  uno straordinario canto d’amore  levato a Cristo e alla Madre. I protagonisti  hanno prodotto ciascuno  performances di eccellente qualità. La rappresentazione sacra si è svolta  in una alternanza  tra il dolore  , il grido , la visione drammatica della morte . Nel finale, il terremoto,  le note della tromba e il rullo del tamburo suonate da Carmelo e Pippo Vinci, che hanno  letteralmente colto tutti di sorpresa, hanno creato una atmosfera quasi irreale di grandissima suggestione  e tensione emotiva. La Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, che  anche quest’anno è stata la meravigliosa cornice dell’evento, scelta da Giovanni Intravaia,  è stata  letteralmente affollata sin dal pomeriggio. Dal momento dell’inizio fino alla conclusione dell’esperienza, tutti hanno  osservato  il più rigoroso silenzio. Lo straordinario e meritato  successo decretato tra la commozione generale, è stato unanime. In centinaia hanno   applaudito in  lacrime . << Ho voluto sottolineare  la dimensione umana di Gesù , il rapporto tra sé stesso , il Padre e gli uomini, i quali non hanno capito la gravità di quel delitto compiuto . Una storia di ciò che è realmente avvenuto, che ho voluto ancor più accentuare con melodie  barocche e arricchimenti ornamentali quali il canto e gli effetti  sonori speciali >>.<< Il mio intento è   stato  quello di introdurre ciascuno  alla meditazione sul mistero della Passione di Cristo , mettendo in connessione  la fede con la parola,  la musica e il canto.>>