Joe Conforte – PRIMA PARTE

;ripresa video di DIMITRI ANTONIOU

PRIMA PARTE DELL’INTERVISTA  ESCLUSIVA DEL PROF. GIORGIO CASOLE  A  JOE CONFORTE.

 

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I Film che narrano la storia di Joe Conforte:

MUSTANG LA CASA DEL PIACERE DI JOE CONFORTE

(MUSTANG THE HOUSE THAT JOE BUILT)

Nel 1970, lo Stato del Neveda liberalizzava le case di piacere. Joe Conforte, figlio di un italiano emigrato in America come mercante di vino sin dal 1922, acquistava una fattoria e la trasforma in un bordello che ben presto diveniva famoso come il più grande degli Stati Uniti. Tra le numerose ragazze, Lee ammette di essere sadica; Chi-Chi, ragazza, di colore, sogna di finire a Hollywwod e di trovare un uomo bianco che se la tenga per sempre accanto; Buffy possiede un suo metodo per soddisfare i clienti nella maniera più sbrigativa possibile, Tania, invece, accetta con indifferenza giovani e vecchi. Così, ogni ragazza ha una storia; sente a volte la solitudine e l’aspirazione a una vita normale; sa di essere una prostituta; finisce per esser sconcertata, ma non accetta di essere definita “svitata” poichè, alla fin fine, per il cliente sa di essere psichiatra, confessore e attrice divertente.

In programmazione:

LOVE RANCH 

La coppia Helen Mirren & Joe Pesci? I due saranno insieme nel film Love Ranch che racconterà la storia dell’apertura della prima casa chiusa legale (perdonatemi il pessimo gioco di parole!) in Nevada. La storia è tratta dalla vicenda vera che vide coinvolti Joe e Sally Conforte, proprietari del Mustang Ranch. Oltre all’aspetto sessuale della vicenda c’è di più. Pare che la moglie cominciò a tradire il marito in quel luogo ‘di perdizione’ e il pugile Oscar Bonavena fu ucciso nel 1976 nel ranch perché considerato il suo amante. E da quello che avete letto… sì sarà un film drammatico, non una commedia. Dirige Taylor Hackford, sceneggiatura di Mark Jacobson.

PS: GRAZIE AUG

                      Giuseppe  Tringali

Mustang Ranch e Joe Conforte

Mustang Ranch, il casino più famoso d’America riapre i battenti

mustang.jpgRiapre i battenti il Mustang Ranch, il bordello più famoso degli Stati Uniti d’America che Joe Conforte aprì nel 1967 per farlo diventare un vero e proprio avamposto della lotta per la legalizzazione della prostituzione. Nel 1971, la contea di Storey Country, luogo scelto da Conforte per la sua attività, concedeva la licenza per gestire il primo bordello legale degli Stati Uniti. Oggi, la prostituzione è legale in dieci delle diciassette contee dello stato del Nevada. Nel 1991 il Mustang Ranch è stato venduto per un milione e mezzo di dollari. Ora il nuovo proprietario Lance Gilman (l’uomo che ha acquistato il Mustang Ranch su eBay per 145.000 dollari) ha dichiarato: “Per me questo posto è un pezzo di storia degli Stati Uniti e meritava di essere salvato, ma l’ho comprato per farlo lavorare e ho voluto ristrutturarlo senza badare a spese. Siamo anche riusciti a ricostruire il bar e la sala dove sfilano le ragazze in modo che fossero identici all’originale, e sono molto soddisfatto del risultato complessivo. Ora il Mustang Ranch è davvero di categoria extralusso”.

 

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L’ asta di San Giuseppe

Vi ricordate la tradizionale vendita all’asta che veniva svolta ad Augusta il 19 marzo per la festa dedicata a San Giuseppe, quando dal  balcone frontale alla chiesa si affacciava impellicciato Joe Conforte accerchiato dalle sue bionde sventole e dai suoi strani collaboratori?

La gente accorreva incuriosita, in massa, da ogni quartiere della città,  per santa devozione a Giuseppe santo o al Giuseppe (Joe) uomo?  Il dubbio rimane. Si sa solo che a Joe uomo piaceva fare scena col suo enorme sigaro in bocca aspettando pazientemente che si finisse la vendita degli articoli “alla portata di tutti” per acquistare a caro prezzo i bastoni di torrone alle mandorle, i bastoni di Giuseppe, il santo  ovviamente. Una grande soddisfazione per Joe Conforte, l’amico di Frank Sinatra, emigrato da ragazzo da Augusta negli Stati Uniti d’America in cerca di fortuna.

E la fortuna non si è fatta aspettare; come lui diceva, il segreto si divide in tre parti: cogliere l’occasione giusta, avere cervello e tanta forza. Una vera forza, la sua, proveniente da  Las Vegas, la casa da gioco, il casino, il casinò e, soprattutto,  tanto cervello. La conoscono tutti ad Augusta la vera storia di Joe Conforte, l’hanno conosciuta attraverso il film che dall’America approdò al vecchio e ormai oggi dismesso cinema Kursal  Augusteo. E non solo cinema, perché,  si ricorderà, anche la stampa nazionale e  il mensile ” L’Espresso”  gli dedicarono tanto spazio.

Che fine ha fatto Joe Conforte?

Una serie di videointerviste del prof. Giorgio Càsole, prossimamente, solo su    AUGUSTANEWS

                                             Giuseppe Tringali

 

Nave Andrea Doria al largo di Augusta

Entri nel centro operativo di combattimento  e ti trovi non in fortilizio  presidiato  da personale armato fino ai doria07.jpgdenti , ma in un’angusta sala climatizzata, dove  vedi personale in tuta blu, con le cuffie all’orecchio, davanti a un computer con  un duplice grande schermo. Sembra d’essere  nel centro d’ascolto  di qualche centrale telefonica. Gli addetti parlano sommessamente al microfono incorporato nella cuffia. Sono disinvolti, per nulla esitanti al nostro arrivo: continuano tranquillamente a parlare, a  sprofondare piacevolmente nell’ampia poltrona girevole dal lungo schienale  e a… masticare gomma.  La mia attenzione è attratta da un addetto giovanissimo, dal viso quasi di monello , che mastica mentre  gioca magari  fare l’hacker, cioè il pirata informatico. A un tratto il “monello” si gira verso un suo collega e scorgo meglio le sue fattezze: è una donna, con i capelli a maschietto, che ricorda vagamente la scrittrice Susanna Tamaro, ma senza Delta 2 060 copia.jpgocchiali. E’ uno dei centotrè  sottufficiali  a bordo del nuovissimo cacciatorpediniere  Andrea Doria, la modernissima nave ipertecnologica che la Marina Militare ha  varato il 22 dicembre 2007 e che, per la prima volta, è stata ospite nella rada di Augusta, per una settimana, a partire da venerdì  16 gennaio. “Andrea Doria”? L’interrogativo può sorgere spontaneo in chi ha un minimo di memoria storica, militare e no. L’unità militare, che ha gettato l’ancora nei pressi del pontile NATO, è la quarta  nave della nostra Marina Militare che porta il nome del famoso ammiraglio genovese: la prima fu una corazzata, in servizio dal 1885 al 1911, la seconda una nave da battaglia, in  mare dal 1913 al 1937, la terza un incrociatore lanciamissili, con quasi trent’anni di vita(1963-1992) e ben 557 miglia di percorrenza.  Al nobile ammiraglio fu doria 1885.jpgintitolata anche uno splendido transatlantico della compagnia statale Italia, che faceva rotta Italia-Stati Uniti,  negli anni Cinquanta del secolo scorso, all’epoca in cui  era di là da venire il boom del   voli transoceanici e delle navi da crociera. L’”Andrea Doria” era considerato il piroscafo più lussuoso del tempo, autentico gioiello della flotta del Gruppo Finmare e conobbe un miserevole epilogo, meno tragico di quello del Titanic,  che colò a picco nel 1912, trascinando nel fondo egli abissi circa 1500 persone. Anche l’”Andrea Doria” affondò mentre era diretta a New York, nei pressi della costa di Nantucket, Delta 2 045 copia.jpgsperonata dalla nave rompighiaccio Stockolm. Era  il 26 luglio del 1956. Non esiste certezza assoluta sul numero dei morti.: 46 o 55, tra quanti in quel momento si trovavano nelle cabine squarciate in sèguito allo speronamento.  Anche l’attuale unità militare, che perpetua il nome del navigatore e condottiero , è considerata un gioiello dalla M.M., tanto che  il comandante di Marisicilia, l’ammiraglio Andrea Toscano, ha colto l’occasione al volo presentata dalla presenza della nave nel porto di Augusta  per farla visitare da giornalisti e da rappresentanti delle istituzioni. Gli onori di casa sono  stati fatti, ovviamente, dal comandante della nave, il  vigoroso quarantaseienne capitano di vascello Giuseppe Berutti Bergotto, che ha risposto di buon grado alle domande che gli abbiamo posto dopo la presentazione ufficiale e durante la visita dell’unità , che si è conclusa con un pranzo offerto nel quadrato ufficiali. Il comandante  Berutti Bergotto ha vantato le qualità della nave  che viene definita multiruolo, giacché può far fronte a pericoli  provenienti dal cielo, dalla superficie e dagli abissi. E’ una nave che può addirittura  risultare invisibile ai radar e che dispone di un equipaggio  ridoto quasi della metà rispetto a quello che era necessario anni fa in unità simili e questo grazie alle sofisticate apparecchiature di cui la nave dispone;  24 sono gli ufficiali, 103 i sottufficiali, 62 i marinai e fra tutti non poche donne  che  fanno vita comune con gli altri e come gli altri, ma hanno una zona loro riservata. Tutti alloggiano in cabine, vere e proprie cabine come quelle delle navi da crociera, dotate di ogni conforto, compresa la doccia, l’acqua calda e l’asciugacapelli. Quasi una pacchia, insomma, se non fosse una nave da guerra.

                                                       Giorgio Càsole

 

Successo della “Canottieri Brucoli” a Regalbuto

ARGENTO  E BRONZO ALLA  “CANOTTIERI BRUCOLI” SUL  LAGO DI POZZILLO  

CIMG6455.JPGLa “Canottieri  Brucoli” si classifica seconda nella categoria Juniores e terza nella categoria Cadetti, sul lago di Pozzillo, per la terza prova della Coppa Italia di fondo,

 

 

 

 

 

 

Premiati, per la categoria Juniores Gaetano Birritteri, Mario Briganti,   Marco Di Maura e Fabrizio Caudullo, per la categoria Cadetti Francesco Costa, Gabriele Litrico, Fabrizio Neri e Federico Sicuso

La società si è distinta tra le undici siciliane partecipanti. Buono il risultato anche da parte dell’ “Augusta”, anch’essa in gara. Ottanta gli atleti che hanno gareggiato, sfidandosi su un tracciato pari a 2000 metri, con due giri di boa: 6000 metri di percorso totale che hanno impegnato 20 equipaggi, specialisti nel quattro di coppia, 6 Senior maschili, 4 Cadetti, 9 Junior e 1 Senior femminile. Nella gara junior, il miglior tempo và alla Canottieri Palermo che è riuscita a tagliare per prima il traguardo, con a seguito i nostri atleti della Canottieri Brucoli, allenati dal bravissimo tecnico Ruggero Sudera che, spinto da una grande passione, è riuscito a raggiungere questo brillante risultato in ambito nazionale.

         Franco Di Maura

Parte il mercato rionale

Image29.jpgE’ partito il mercato rionale di Via Ponente che sostituisce quello di Via X Ottobre, nonostante le proteste degli ambulanti che non volevano cambiare area di destinazione e nonostante le proteste di un gruppo di donne, soprattutto anziane, che hanno inviato una lettera aperta al sindaco. La portavoce di queste signore, Valeria Paci, ha scritto a questo sito – il commento è ancora leggibile – lanciando accuse a giornalisti e lamentandosi che non è stata pubblicata prima nel sito la loro lettera. Ma l’hanno mandata? A noi non risulta. Ma vogliamo far presente alla signora Paci  e alle  sue signore che, senza sapere della lettera, nel pezzo ancora leggibile  abbiamo preso  proprio le parti delle donne anziane, quando abbiamo fatto riferimento alle ragioni delle donne, tra le altre, a causa delle quali non conveniva spostare il mercato dall’area di via X ottobre. Sindaco e Giunta non sono tornati indietro. Il mercato è partito nella mattinata del 19 gennaio, scontentando tutti, almeno per ora, ambulanti e utenti. Speriamo non scontenti gli automobilisti che frequentemente passano dio là ogni mattina.  

       Giorgio Càsole

LE DONNE DEL CENTRO STORICO CI FANNO SAPERE

Dispiace che il Sindaco non abbia tenuto in considerazione la protesta pacifica di buona parte delle donne del Centro storico; dispiace aver letto in questi giorni nei quotidiani certi articoli ad opera non direi di giornalisti, ma più che altro di servi del potere. Dispiace non aver letto su questo sito la lettera aperta al sindaco che ivi allego.

ALL’ ILLUSTRISSIMO SIGNOR SINDACO DEL COMUNE DI AUGUSTA

Illustrissimo Signor Sindaco,
noi cittadine di Augusta, rappresentanti di tante altre donne del centro storico, facciamo presente quanto segue:
tra i numerosi nostri problemi privati che non possiamo di certo citare all’egregia sua persona, ma che esistono numerosi in ciascuna famiglia, se ne è aggiunto in questi giorni un altro: lo spostamento del mercato da via X Ottobre al parcheggio di via Marina Ponente.
Le autorità preposte non hanno tenuto in considerazione che la maggior parte dell’utenza del mercato rionale è costituita da donne anziane, non patentate, molte delle quali munite di carrello porta-spesa, per le quali è già un’impresa raggiungere via X Ottobre, figurarsi dover anche aspettare la navetta, non certo adatta a contenere le numerose anziane e i loro rispettivi carrelli e così affrontare, magari in piedi, sia il traffico cittadino, che è spesso intralciato da camion o macchine mal parcheggiate, sia gli inevitabili sballottamenti dovuti alle nostre strade dissestate.
Quello che ci manca, non è certo la possibilità di quell’incontro tra ‘comari’; per la maggior parte di noi il mercato costituisce possibilità di vita dignitosa nonostante i salari insufficienti, la cassa integrazione, la disoccupazione e le pensioni sempre più basse. Il mercato rionale è un servizio sociale, renderlo inaccessibile agli anziani è una forma di discriminazione che danneggia in modo particolare una fascia di popolazione che in ogni caso non potrà ripiegare sistematicamente su acquisti fatti al supermercato.
Ora non è accettabile che a piangerne le conseguenze siano le persone più deboli verso le quali invece si dovrebbe avere maggior considerazione e rispetto.
Egregio Signor Sindaco La preghiamo di tenere in considerazione il nostro rammarico e le nostre preoccupazioni e di assumersi, come primo cittadino le sue responsabilità in ordine a una soluzione alternativa che vada incontro non solo alle esigenze della minoranza dei domiciliati in via X Ottobre.
Con osservanza, le cittadine di Augusta.”

    Valeria    Paci

Cena di Emmaus

Il noto pittore Francesco Di Maura fa dono di un altro dipinto alla chiesa del Cristo Re e alla comunità tutta di Augusta.

DSCN1416.JPGDopo il “San Francesco in meditazione”, l’opera del Caravaggio visibilmente esposta tra la moderna navata della chiesa e l’altare, raffigurante il modello del santo fondatore dell’Ordine degli stessi frati che hanno accettato benevolmente di ricevere la pregiata opera, come segno di una divina benedizione, questa è la volta della “Cena di Emmaus”, la raffigurazione più esemplare della testimonianza sulla resurrezione di Cristo, interpretato sempre dal Caravaggio in un contesto storico che, purtoppo, rispecchia il suo terribile stato d’animo, all’epoca turbato violentemente dall’episodio che vide una sua condanna a morte per l’uccisione del Tommasoni.

Nell’ opera, in parte vivacizzata e personalizzata dall’ artista Di Maura quasi a voler sdrammatizzare o mascherare quel turbamento nascosto, è ancor più evidenziato il senso dell’armonia e dei colori  la cui scena, ancora una volta, viene vivacemente illuminata dalla minima fiammella di luce per dare vita a qualcosa di reale, di fantastico e, allo stesso tempo, di misterioso.

CIMG6408.jpgAttraverso la poesia della pittura, l’autore ha voluto imprimere fortemente la realtà nuova della vita “ritrovata” dopo la morte, ovvero la resurrezione.

Arte e vita mescolati così bene fino al punto di fondersi in una poesia che trova il suo spazio e la sua nuova dimensione; una straordinaria capacità espressiva, quella dell’artista Di Maura, più volte riconosciuta e premiata in importanti rappresentazioni, tra le quali si ricorda il “Premio Palazzo Ducale”, a Genova.

Come nel  “San Francesco in meditazione”, anch’esso donato alla comunità di Augusta,  quest’altro dipinto su tela riproduce fedelmente e con realistica evidenza l’atmosfera meditativa assunta con il tema “Cena di Emmaus”, ricordando il momento esatto, cioè  l’attimo in cui il Cristo viene riconosciuto dai suoi discepoli distratti quando benedice il pane spezzato. E’ la scena esatta, il momento dello stupore che fà superare ogni dubbio, come quello superato da noi augustani quando, nell’ammirare questo spettacolare dipinto, abbiamo superato ogni minimo dubbio sul talento del giovane artista Di Maura, perché come una fiammella di luce può inscenare così meravigliosamente l’immenso sfondo nero del dipinto, così anche un minuscolo astro può illuminare il firmamento  artistico.

Alla chiesa del Cristo Re, ad Augusta, il fenomeno è già avvenuto.  Andate ad ammirare!

Onori al grande artista e amico Francesco Di Maura  

                    Giuseppe  Tringali