JOE CONFORTE, L’ITALOAMERICANO DEVOTO A SAN GIUSEPPE INTERVISTATO DA GIORGIO CASOLE

joecigar240x192.jpgNato ad Augusta, ma americano d’adozione, fu il primo uomo a farsi autorizzare dagli uomini di governo per aprire nel Nevada il “Mustang Ranch”, ovvero il primo casino legalizzato d’ America. La sua storia inizia nel 1926 ad Augusta, dove egli vive fino al 1937, anno in cui perde la madre, per trasferirsi a Boston con il padre, esportatore di vini dalla Sicilia in America, assieme ad altri due dei suoi tre fratelli. Ma al giovane e ambizioso Joe, Boston proprio non piace  e così un giorno decide, con appena 20 dollari in tasca, di partire a New York per iniziare a vivere il suo “sogno americano”, dapprima vendendo frutta al mercato. Un anno dopo, ci troviamo nel periodo della guerra, il giovane Joe trova alloggio assieme a due tedeschi in una casa a Los Angeles, riuscendo persino a evitare di farsi annotare negli elenchi americani, insomma una  sorta di “extracomunitario senza permesso di soggiorno”, come lo definiremmo oggi. Di lì a poco occupa un negozio lasciato libero dai giapponesi, costretti ad abbandonare il Paese per via dell’inasprimento dei rapporti con gli Stati Uniti. Più tardi, il giovane Joe combatterà sull’isola di Guam per l’esercito americano, per poi ritrovarlo a San Francisco, in veste di tassista, intento a trasportare soldati verso i bordelli clandestini, ed è probabilmente in quei luoghi che Joe Conforte idealizza i suoi primi importanti progetti. Intanto, prima di diventare il “re dei bordelli”, alcuni guai con la giustizia: nel 1959 tenta di estorcere del denaro ad un procuratore distrettuale, mentre quattro anni dopo finisce dietro le sbarre per via di un’ evasione fiscale. E’ nel 1955 che Joe Conforte, non avendo ancora grossi mezzi di sostentamento, inizia la sua vera e propria “ascesa al successo”, mustang.jpginventando dapprima il “bordello itinerante”, vere e proprie case di appuntamento montate su quattro ruote, sulle roulotte. Fu così che, dopo anni passati in strada, decide di spostarsi in Nevada per mettere su, nel 1971, assieme alla moglie Sally, il “Mustang Ranch”, visto che la contea di Storey Country, luogo scelto da Conforte per la sua attività, gli concedeva la licenza per gestire il primo bordello legale degli Stati Uniti. Oggi, la prostituzione è legale in dieci delle diciassette contee dello stato del Nevada. Ed è in quel periodo che Joe sente il bisogno di tornare ogni anno in Italia, il suo paese natìo, per ringraziare San Giuseppe, il santo al quale è tanto devoto, in occasione della tradizionale asta che si svolge ad Augusta il 19 marzo. Ma le avversità non tardano ad arrivare e il 22 maggio 1976 viene coinvolto nel processo per la morte del pugile argentino Oscar Bonavena, con alcuni gravi indizi a suo carico: una pallottola vagante e la moglie Sally, scopertasi amante del pugile; nel 1977 lo ritroviamo ancora una volta in carcere per evasione fiscale, mentre nel 1991 Joe è costretto a vendere su e-bay il Mustang Ranch per un milione e mezzo di dollari e fuggire per motivi di evasione fiscale di fretta in Brasile, dove ancora lì egli vive. Oggi Joe Conforte, alla tenera età di 87 anni gestisce un ristorante, con un nuovo sogno nel cassetto, che non è più il sogno americano, bensì il “sogno italiano”, cioè tornare ad Augusta in attesa di vedere legalizzata la prostituzione in Italia e, chissà, costruire centri di recupero per tossicodipendenti con i fondi ricavati dalla tassazione.  

   Giuseppe Tringali

 

RIPRESE DI ANTONIU DIMITRI – SERVIZIO DI GIORGIO CASOLE

L’ asta di San Giuseppe

Vi ricordate la tradizionale vendita all’asta che veniva svolta ad Augusta il 19 marzo per la festa dedicata a San Giuseppe, quando dal  balcone frontale alla chiesa si affacciava impellicciato Joe Conforte accerchiato dalle sue bionde sventole e dai suoi strani collaboratori?

La gente accorreva incuriosita, in massa, da ogni quartiere della città,  per santa devozione a Giuseppe santo o al Giuseppe (Joe) uomo?  Il dubbio rimane. Si sa solo che a Joe uomo piaceva fare scena col suo enorme sigaro in bocca aspettando pazientemente che si finisse la vendita degli articoli “alla portata di tutti” per acquistare a caro prezzo i bastoni di torrone alle mandorle, i bastoni di Giuseppe, il santo  ovviamente. Una grande soddisfazione per Joe Conforte, l’amico di Frank Sinatra, emigrato da ragazzo da Augusta negli Stati Uniti d’America in cerca di fortuna.

E la fortuna non si è fatta aspettare; come lui diceva, il segreto si divide in tre parti: cogliere l’occasione giusta, avere cervello e tanta forza. Una vera forza, la sua, proveniente da  Las Vegas, la casa da gioco, il casino, il casinò e, soprattutto,  tanto cervello. La conoscono tutti ad Augusta la vera storia di Joe Conforte, l’hanno conosciuta attraverso il film che dall’America approdò al vecchio e ormai oggi dismesso cinema Kursal  Augusteo. E non solo cinema, perché,  si ricorderà, anche la stampa nazionale e  il mensile ” L’Espresso”  gli dedicarono tanto spazio.

Che fine ha fatto Joe Conforte?

Una serie di videointerviste del prof. Giorgio Càsole, prossimamente, solo su    AUGUSTANEWS

                                             Giuseppe Tringali