DI SILVESTRO RIVOLGE UN APPELLO ALLA COMMISSIONE PREFETTIZIA: NON VOGLIO LEGGERE SUI GIORNALI DI ALTRI SUICIDI”

di_silvestroAUGUSTA. Antonino Di Silvestro, portavoce del Comitato “Il Popolo della Rete”, si schiera a favore dei meno abbienti incontrando diverse famiglie della Città di Augusta che a causa della crisi economica non riescono più a vivere dignitosamente a causa della mancanza di lavoro. “E’ struggente leggere quanta disperazione ci sia negli occhi di uomini e donne che non hanno più un lavoro e che a causa della mancanza di un sostegno economico sono costretti addirittura a lasciare la propria casa – continua – non si può accettare da parte della nostra amministrazione questa indifferenza”, a seguito di questi incontri pare che i servizi sociali abbiano risposto a chi ormai non ha più nemmeno un tetto sopra la testa che non essendoci fondi nulla è possibile fare per sostenerli.  “Capisco che la commissione prefettizia voglia rimettere i conti della città in ordine ma non si possono abbandonare i nostri concittadini, per questo invito l’amministrazione a passarsi una mano sulla coscienza e cercare una soluzione per aiutare chi è ormai alle strette. Il problema non è più poter fare la spesa ma avere un luogo in cui vivere, siamo la città che sta accogliendo gli immigrati e che sta affrontando un emergenza umanitaria e questo ci fa onore, ma mi auguro che ci si muova al più presto per i nostri concittadini. Ho già chiesto un incontro alla dott.sa Librizzi per affrontare il tema e spero mi ricevano il prima possibile” – chiude Di Silvestro con una frase che lascia l’amaro in bocca ricordando quale sia il rischio che si corre a causa di tanta indifferenza “non vorrei leggere sui giornali di altri suicidi perché sarebbe troppo facile dopo pensare che si sarebbe potuto fare qualcosa, perché qualcosa si può e si deve fare”.

   G.C.

PER I LAVORI AL CASTELLO SVEVO, L’ASSESSORE SGARLATA AVEVA PROMESSO DIECI MLN DI EURO

imagesAUGUSTA – Continua a infittirsi il mistero sul finanziamento per i lavori al Castello Svevo di Augusta. Adesso una interrogazione parlamentare presentata dal deputato regionale .Enzo Vinciullo su richiesta del Circolo “Ezra Pound” servirà a fare chiarezza sulla vicenda. L’Assessore Regionale ai Beni Culturali aveva annunciato proprio ad Augusta, il 23 novembre 2013, lo sblocco del primo lotto di lavori per il Castello Svevo, per un importo pari a € 2.000.000, su un totale previsto di € 10.000.000. Il progetto prevede l’istituzione di un polo museale denominato “Museo del Mediterraneo Moderno” all’interno del Castello Svevo di Augusta, attingendo dai fondi europei “POIn: Attrattori culturali, naturali e turismo”. Nei fatti però, nessun atto ufficiale sembrerebbe confermare le dichiarazioni dell’Assessore, che non si è più espresso sul prosieguo dello specifico intervento. Ing. Claudio Forestiere: “I nostri sospetti sul mancato avanzamento dell’iter burocratico riguardante il finanziamento dei lavori per il Castello Svevo  di Augusta si sono rivelati fondati: infatti, il Decreto MiBACT n.5 del 3 marzo 2014 non include affatto l’intervento in questione tra quelli programmati e approvati per la Sicilia. Sulla base di questa evidente esclusione del Castello Svevo, non avendo avuto finora risposte alle nostre perplessità da parte dell’Assessore Regionale ai BB. CC., abbiamo deciso di presentare insieme con l’on. Enzo Vinciullo una interrogazione parlamentare alla Regione con richiesta di risposta scritta, affinchè i cittadini di Augusta ricevano le dovute spiegazioni sul mistero del finanziamento annunciato e mai attuato. Andremo fino in fondo alla questione: le Istituzioni non devono abbandonare Augusta ed il suo monumento simbolo”. Vinciullo: “ L’assessore non si sottragga alle sue responsabilità e faccia luce sul mancato avvio dei lavori al Castello Svevo di Augusta. Non vorrei che si trattasse dell’ultima, cocente delusione ai danni dei cittadini augustani, dopo quella dei lavori di somma urgenza al Rivellino mai iniziati, per i quali avevo presentato analoga interrogazione. Augusta merita di riappropriarsi del suo maniero federiciano, il più grande della Sicilia orientale, quindi il Governo mantenga la promessa fatta alla cittadinanza e si attivi per correre ai ripari e recuperare il finanziamento dell’opera, prima che sia davvero troppo tardi.”

  G.C.

AD AUGUSTA L’ORDINARIO MILITARE PER L’ITALIA

L’arcivescovo Santo Marcianò ha celebrato il pontificale a bordo  del pattugliatore Cassiopea

mmmAUGUSTA. I  cappellani militari, sacerdoti che svolgono il loro servizio pastorale nell’àmbito di una forza armata,  fanno parte di una diocesi che viene chiamata diocesi castrense, guidata  da un arcivescovo o ordinario militare, cui spetta il grado di generale a tre stelle, cioè generale di corpo d’armata. La nomina dell’ordinario militare, così come quella del vicario generale e dei tre ispettori che compongono la curia della diocesi castrense,  previa designazione dell’autorità ecclesiastica, è disposta con decreto del presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio, di concerto con il Ministero dell’Interno e della Difesa,  tant’è che  l’ordinario deve giurare nelle mani del presidente della Repubblica, con questa formula: “Davanti a Dio e suoi Santi Vangeli, io giuro e prometto, come si conviene a un Vescovo, fedeltà allo Stato italiano. Io giuro e prometto di rispettare e di far rispettare dal mio clero il Capo dello Stato italiano e il Governo stabilito secondo le leggi costituzionali dello Stato”.  Da pochi mesi, dal 10 ottobre 2013, il nuovo ordinario è Santo  Marcianò, nato a Reggio-Calabria nel 1960, che, al momento dell’elezione a vescovo di Rossano-Cariati, nel 2006, risultava essere l’arcivescovo più giovane d’Italia; fino a pochi giorni  prima della nomina a ordinario militare fa è stato anche segretario della Conferenza episcopale calabra. L’arcivescovo  Marcianò ha deciso di compiere un giro pastorale in Sicilia e la mattina di domenica 16 marzo è venuto ad Augusta  per salutare i parroci – come lui ha voluto definirli – cioè i cappellani presenti nella base di Marisicilia, Spinella, e a Conforpat, Minervini (quest’ultimo, da 15 anni ad Augusta,  ha colto l’occasione per celebrare in anticipo il 25°della sua ordinazione sacerdotale). Accolto dalle massime autorità militari, i contrammiragli Camerini, comandante di Marisicilia, e Culcasi, comandante della flotta di pattugliamento, Marcianò ha celebrato il pontificale, cioè la messa solenne, sul ponte del pattugliatore Cassiopea, collegato con una passerella alla nave Libra, davanti a un pubblico foltissimo. Fra i presenti il cappellano miliare Giovanni Salvia, con una lunga esperienza a Lampedusa, il quale ci ha riferito d‘aver raccolto nell’isola,  diventata famosa per gli sbarchi dei migranti, una serie di testimonianze di migranti e no, che vorrebbe raccogliere in un libro dal titolo “Lampedusa, stella d’Europa”. L’imprimatur glielo deve concedere mons. Marcianò. Avendo ascoltato l’omelia del nuovo ordinario, abbiamo la convinzione che don Salvia non tarderà a pubblicare il suo libro.

Giorgio Càsole

Nuovo incontro di “Libri ad alta voce, Letture della novella verista. Verga, Capuana, De Roberto”

Al centro del terzo appuntamento il racconto “Tortura” di Luigi Capuana. Lunedì 17 marzo, ore  17, Salone di lettura della Biblioteca Regionale

biblioteca1-750x400CATANIA – Dopo il grande successo di critica e pubblico riscosso dai primi due appuntamenti, il ciclo “Libri ad alta voce, Lettura della novella verista. Verga, Capuana, De Roberto” prosegue con un nuovo incontro dedicato questa volta alla novella “Tortura” di Luigi Capuana. La terza lettura scenica della rassegna – curata dal Direttore della Biblioteca Regionale Universitaria di Catania Maria Grazia Patané, in collaborazione con la Fondazione Verga e il Teatro Stabile di Catania – avràluogo lunedì17 marzo alle ore 17 all’interno del salone di lettura della Biblioteca Regionale in Piazza Università. Ingresso libero. Il racconto “Tortura”, contenuto nella raccolta “Le appassionate”,èuna delle prove narrative piùinteressanti di Capuana, nell’ambito di quelli che lui stesso definiva “casi di coscienza dolorosi o tragici. La protagonista èTeresa, una donna che la violenza sessuale subita dal cognato conduce poco a poco all’instabilitàpsichica. Lo scrittore dàvoce, con essa, al tormento interiore di una creatura sola e subalterna, assediata da sensi di colpa per qualcosa di cui non puòsentirsi responsabile. Da anatomista del cuore, al pari del sodale Federico De Roberto che negli stessi anni licenziava i racconti di analisi psicologica contenuti in “L’Albero della Scienza”, lo scrittore di Mineo si preoccupava non tanto di giungere alla diagnosi clinica di casi morbosi gravi, quanto piuttosto di illuminare quel groviglio di affetti, tensioni, pulsioni istintuali che, variamente combinati, sono presenti in ogni uomo e ne condizionano il comportamento, in un equilibrio facile a spezzarsi. Mentre gli antichi greci erano soliti riunirsi per ascoltare la parola viva contenuta nei libri, ormai da diversi secoli la pratica della lettura individuale è diventata una prassi comune che scardina totalmente il rapporto atavico esistente tra chi legge e chi ascolta. Ristabilire la condivisione e la compartecipazione innescata dalla lettura pubblica è proprio l’obiettivo per cui nasce “Libri ad alta voce”: un ciclo di incontri dedicato alla riscoperta di un rapporto comunicativo piùautentico fra la scrittura e i suoi destinatari. Le voci dei giovani attori dello Stabile etneo, chiamate a guidare il pubblico in questo viaggio fatto di parole e suoni, diventano quindi la cassa di risonanza dei testi scelti per rianimare una tradizione ormai andata perduta: una selezione bibliografica che punta ad ampliare la conoscenza dei grandi autori veristi, facendo leva anche su opere meno note rispetto ai successi letterari comunemente studiati sui banchi di scuola. Ad introdurre e commentare la novella protagonista di questo terzo appuntamento saràil Prof. Rosario Castelli, docente di Letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’’ Universitàdi Catania. Le pagine del racconto saranno recitate da Luca Iacono e Lucia Portale, guidati dal regista Ezio Donato, mentre l’accompagnamento musicale dal vivo è affidato a Claudia Aiello al pianoforte, Linda Vinciullo al flauto e al soprano Margherita Aiello.

   C.R.A.