In Ghana il 100esimo sorriso regalato dalla Marina Militare durante la Campagna del 30° Gruppo Navale, in collaborazione con Operation Smile Italia Onlus

30°-Gruppo-Navale-ed-Operation-Smile-Onlus“Abbiamo imparato che il sorriso di un allegro bambino africano è l’unica ricompensa di cui abbiamo veramente bisogno, perché è il riflesso di ciò che abbiamo lasciato in loro, di ciò che rimarrà dopo che ce ne saremo andati. Siamo pertanto davvero grati ad Operation Smile per quei primi sorrisi sui volti di bambini africani che non erano capaci di sorridere, il sorriso della libertà da deformazioni che significano segregazione, il sorriso di chi scopre una nuova vita.” Con queste parole il Comandante del 30° Gruppo Navale, Ammiraglio di Divisione Paolo TREU, ha voluto esprimere il proprio sentito ringraziamento alla Fondazione Operation Smile Italia Onlus al termine della celebrazione della Santa Messa domenicale da parte del Nunzio Apostolico in Ghana, Arcivescovo Jean Marie Speich, tenutasi a bordo della portaerei Cavour in sosta a Tema (Ghana). Una sosta che il 30° Gruppo Navale della Marina Militare, rappresentato dalla portaerei Cavour e dalla rifornitrice di squadra Etna, aveva iniziato lo scorso 5 marzo nell’ambito della Campagna Navale “Il Sistema Paese in movimento”, e che, grazie ai 24 screening, ai 14 interventi chirurgici ed ai 5 interventi ortodontici effettuati in Ghana, ha visto il raggiungimento del totale di 138 screening, 101 sorrisi regalati e 39 interventi ortodontici, nei soli 15 giorni di attività operatoria svolta, con il supporto della Croce Rossa Italiana e del team sanitario di Nave Cavour, in 5 diversi porti africani: Mombasa (Kenya), Antsiranana (Madagascar), Maputo (Mozambico), Città del Capo (Sudafrica) e Tema (Ghana).  Attività che hanno permesso di eseguire nelle sale operatorie della portaerei Cavour, interventi chirurgici correttivi di gravi malformazioni facciali (principalmente “labbro leporino”) nonché degli esiti di ustioni e traumi.  Il 30° Gruppo Navale, ora in rotta verso il porto di Dakar (Senegal) dove giungerà il prossimo 15 marzo, farà rientro in Italia, a Civitavecchia, il prossimo 8 aprile, dopo aver fatto sosta nei porti di Casablanca (Marocco) e Algeri (Algeria).

LA TRAGEDIA DIETRO L’ANGOLO: UN GIOVANE SI UCCIDE, UN ALTRO VIENE GRAVEMENTE FERITO

depressioneAUGUSTA.  Non s’era ancora spenta l’eco della tragedia consumata a Lecco, dove una giovane madre, una Medea dei nostri tempi, ha ucciso a coltellate le sue tre figlie perché abbandonata dal marito, che arrivano altre notizie di tragedie.  L’ultima arriva proprio da Augusta. La vittima non è stata uccisa da qualcuno, ma dal male oscuro della depressione, che oggi è divenuto ancora più tetro, a causa della crisi economica che attanaglia l’Italia e non solo non dà certezze ai giovani, ma, addirittura, li priva della speranza del futuro. Così dev’essersi senti il  28enne polacco D.R. che, nel primo pomeriggio di lunedì 10 marzo, ha deciso di togliersi la vita, gettandosi dall’ultimo piano di un palazzo in pieno centro. Si tratta dell’edificio in cui,  al piano terra e al primo piano, sono ospitati gli uffici dell’ex Banco di Sicilia, all’angolo fra la via principale, Via Umberto e Via Garibaldi. Il giovane era venuto ad Augusta al séguito della madre, una delle tante polacche che, come le rumene, sono venute qui, in questo profondo sud, per essere assunte come badanti di persone anziane.  Stando alle prime testimonianze raccolte dagli inquirenti, D.R., che abitava con la famiglia, avesse già manifestato intenzioni suicide, a causa della mancanza di lavoro e di prospettive. Nel pomeriggio di lunedì sono accorse subito le forze di polizia e l’ambulanza e un capannello di gente che, in un primo momento, aveva pensato a un incidente. Invece, si è trattato del gesto estremo del polacco che, ovviamente, ha fatto piombare la famiglia nel dolore più profondo. Non è la prima volta che si registrano suicidi, anche di giovani, in questa città. Anni fa, fece scalpore il suicidio, compiuto con analoghe modalità, della figlia dell’allora preside del liceo scientifico. Non è insolito nemmeno registrare eventi di aggressione, come quello accaduto al 23enne F.R. colpito gravemente con una pietra, alla testa e al naso, tanto da essere stato costretto a farsi ricoverare al reparto di neurochirurgia  di Villa Salus, sulla provinciale per Brucoli.

Cecilia Càsole