MATURANDE DEL CLASSICO VINCITRICI EX AEQUO DEL CONCORSO BANDITO DAL CIRCOLO UNIONE

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Il nostro weblog ha portato fortuna alle due maturande del classico, Miriam Carani con “Per cambiare non è mai troppo tardi!  e Annalisa Farini con Proposta per uno sviluppo ecosostenibile del territorio di Augusta, avendo pubblicato in largo anticipo i temi premiati successivamente nel concorso bandito dal Circolo Unione di Augusta sulle prospettive di sviluppo della nostra città. Le due vincitrici frequentano la classe III A del liceo classico.  Riproponiamo di seguito gli articoli premiati

Per cambiare non è mai troppo tardi!

E’ l’autunno del 1916: il giovane Tomasi di Lampedusa, giovane caporale d’artiglieria venne trasferito ad Augusta. Il soggiorno sarà breve: solamente tre mesi, sufficienti comunque a fargli vedere e conoscere un paradiso, lontanissimo ricordo durante gli stenti, le sofferenze, i dolori della guerra e della prigionia, prima e dopo la disfatta di Caporetto. I giorni trascorsi nella cittadina marittima furono lieti e piacevoli: le ore andavano e venivano tra numerose conversazioni letterarie, estasiate contemplazioni della natura e lunghe passeggiate in barca con l’amico, il tenente Enrico Cardile. Un posto in particolare, il tratto di mare tra il “Faro” e punta Izzo, affascinò il nobile palermitano che scrisse:<< Un luogo, un golfetto interno più su di punta Izzo, dietro la collina che sovrasta le saline; […] è il più bel posto della Sicilia. La costa è selvaggia, completamente deserta, non si vede neppure una casa; il mare è del colore dei pavoni: e proprio di fronte, al di là di queste onde cangianti, sale l’Etna; da nessun altro posto è bello come da lì, calmo, possente, davvero divino. E’ uno di quei luoghi nei quali si vede un aspetto eterno di quell’isola che tanto scioccamente ha volto le spalle alla sua vocazione che era quella di servir da pascolo per gli armenti del sole>>.

Le parole dello scrittore cui, almeno per gratitudine, non è stata dedicata né una stradetta di campagna né un piccolo ronco, disegnano in maniera pittorica i colori vivi e i contorni quasi bucolici di un paesaggio inserito all’epoca simbioticamente in un territorio che sapeva vivere, rispettare e utilizzare.

Lo scenario mutò radicalmente nel secondo dopoguerra, a partire dal 1948, quando Angelo Moratti, astro nascente dell’industria lombarda, decise di installare nell’area limitrofa alla cittadina tanto cara all’autore de “Il Gattopardo” un’industria per la raffinazione degli oli minerali.

La scelta non fu casuale: Augusta occupava una posizione strategica nella rotta dei maggiori traffici petroliferi provenienti da Nord (Russia) e da Sud (Medio Oriente). Disponeva addirittura di un importante porto,  ombelico nel Mediterraneo, di facili fonti per un illimitato approvvigionamento idrico e aveva la fortuna di trovarsi in una zona pianeggiante. Dunque, il caparbio imprenditore acquistò gli impianti di una vecchia fabbrica dismessa in Texas, li trasportò via oceano e li rimontò nel  territorio di Augusta. Il dado era  gettato. Il boom industriale stava decollando: migliaia di uomini avrebbero potuto aumentare il proprio reddito senza alimentare quel fenomeno dell’emigrazione che soprattutto in quegli anni caratterizzava il povero profondo Sud.

Non si dovette aspettare molto per comprendere la portata ambientale e culturale determinata dalla diffusione di tutti quegli insediamenti petrolchimici che, nel frattempo, si erano estesi intorno ai vicini centri di Priolo e Melilli: le saline, peculiare simbolo di una città marinara scomparivano, i tradizionali mestieri (pesca e agricoltura) si continuavano a praticare appena in poche famiglie, e parte dei siti conosciuti del complesso archeologico di Megara Hyblaea vennero distrutti. Volutamente si è detto “conosciuti” perché non era da escludere, infatti, la possibilità di recuperare altri reperti dalla polis di Epicarmo, il nostro antenato commediografo elogiato persino da Platone in uno dei suoi dialoghi. Per fare spazio a sempre nuovi stabilimenti, si preferì tagliare i ponti con la storia, la cultura e le tradizioni. Che importanza avevano quattro pietre quando si poteva e si voleva fare soldi in maniera facile e veloce? Dimostrazione di questa non nuova logica dell’interesse fu lo scoppio dello scandalo Isab, nel 1973, per la scoperta del solito giro di tangenti, indispensabile all’aggiramento delle pratiche che rallentavano le autorizzazioni necessarie per la costruzione di un’ennesima raffineria.

Negli anni Ottanta, l’inquinamento era ormai una questione tangibile che si manifestava in tutta la sua repellenza condannando a morte il territorio: sversamenti continui di sostanze  tossiche nel mare, esplosioni disastrose, devastamento della falda acquifera, spaventose morie di pesce, tetre nubi, continue irrespirabilità dell’aria erano spettacoli cui la popolazione era impietosamente costretta ad assistere.

Sta di fatto che il polo petrolchimico siracusano da speranza di benessere si trasformò in un triangolo omicida per l’elevato tasso di tumori e di nascite di bambini malformati.

La situazione, spaventosa di per sé, diventa ancora più tragica se si aggiunge la presenza di una base Nato con possibili armi atomiche e nucleari orientate verso il Medio Oriente e, se si considera che la zona degli Iblei ha una sismicità di primo grado in quanto situata a cavallo tra la placca africana e quella euroasiatica. Per far esplodere una vera e propria bomba ecologica a orologeria e per realizzare un sublime suicidio di massa manca solamente un rigassificatore; l’installazione di quest’altro mostro, che dovrebbe soddisfare il fabbisogno energetico della penisola, potrebbe non tardare dal momento che è in progetto da parecchi anni: nel siracusano sono già sorti svariati movimenti che vogliono lottare per dare un taglio a questo processo distruttivo, insensato e inammissibile.

Portavoce di “una legittima difesa contro una pazzia criminale”, come lui stesso la definisce, è don Palmiro Prisutto che da anni si batte,come, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta,  fece Antonino Condorelli, allora pretore di Augusta, per impedire il rischio catastrofico che ci si prospetta, ben consapevole che un futuro diverso e ecosostenibile è possibile.

Sognare, però, lo smantellamento totale e a breve termine delle industrie è utopia. Facendo un esempio che possa rendere l’idea della lunghezza delle opere di bonifica, in Inghilterra, il termine delle operazioni per smontare la centrale nucleare di Calder Hall è previsto nel 2115. Nonostante i periodi varino da zona a zona, si deve tenere anche in considerazione che i lavori richiederebbero investimenti superiori a quelli previsti per la costruzione del ponte sullo stretto di Messina. Come procedere nell’immediato?  Investendo nel turismo e riabilitando il porto commerciale.

Il settore terziario ha mostrato di essere una fonte redditizia per molte regioni italiane; nonostante il mercato vacanziero sia impostato anch’esso sulle logiche della globalizzazione, per quanto concerne il modo di offrire e di organizzare la vendita del prodotto, riesce sempre a trarre profitto grazie alla valorizzazione delle peculiarità locali. Risulta quindi evidente che occorre iniziare al più presto opere di risanamento e di potenziamento delle risorse in possesso: la costa e i richiami storico-culturali.

Affinché si possa sperare di costituire un solido modello di crescita, facendo leva sul richiamo di un possibile turismo balneare di massa, è utile ricordare il caso della costa Smeralda che, da località prevalentemente disabitata fino alla prima metà del ‘900, ha saputo trasformarsi nel ritrovo prediletto dal jet set internazionale; nel corso della formazione del miracolo sardo si attinsero i fondi dalla cassa per lo sviluppo del Mezzogiorno e si crearono delle leggi che potessero salvaguardare l’ambiente dai capricci dettati dall’incontrollata espansione edilizia. Queste attività furono agevolate dalla creazione di un consorzio nato nel 1962 e patrocinato da un ricco principe arabo. Certo,  ora parole di tale genere appaiono belle speranze a cui, però, l’intelligenza di una seria amministrazione potrebbe dare una certa fondatezza stanziando mezzi o cercando dei mirati aiuti da alcuni finanziatori. La prima mossa da attuare pensando al possibile benessere economico che il mare è in grado di regalarci è la depurazione delle acque reflue attraverso cui si otterrebbe perfino l’abbattimento dell’ammoniaca, dello zolfo e di numerosi fosfati.

Rilanciare Augusta sotto questo aspetto rappresenterebbe un valido motivo per destarla da quel clima di apatia e abbandono che attualmente la contrassegna. Oltre a festività di tipo religioso, non vengono organizzate importanti manifestazioni che polarizzino l’interesse e l’attenzione della cittadinanza, costretta a evadere dal nucleo urbano per avere l’opportunità di cogliere un  certo respiro culturale.

Oggi gli augustani risentono della mancanza dell’identità e del senso di appartenenza a un passato e a un destino comuni; il logoramento e lo svilimento del patrimonio architettonico-naturale non ne favoriscono la riuscita e sotto quest’ottica si richiedono interventi di rilancio dei simboli comunali. Da quanto tempo una struttura delle dimensioni e della levatura storica del Castello Svevo è inaccessibile? Da quanto i giardini pubblici, antico e grazioso angolo di ritrovo per decine di generazioni, versano in condizioni desolanti e sconcertanti? Da quanto l’hangar, opera avveniristica nel periodo successivo al primo conflitto mondiale e, è agonizzante? A questi e altri interrogativi il cittadino non è capace di trovare risposte giustificabili: l’assenza di denaro pubblico è ritenuta un pretesto che soltanto i fatti riusciranno a contraddire.

Ma veniamo al porto. Nel 2006 è risultato il quinto in Italia per flusso di merci; nel 2007 ha registrato un ulteriore aumento e a tutt’oggi vanta di diritto il titolo di principale scalo petrolifero italiano.  E’ indispensabile raggiungere altri traguardi per dare una risposta significativa sia all’emigrazione che alla disoccupazione che dal 2001 sono in costante crescita; in questo senso, attraverso controllate iniziative  potrebbe  ulteriormente aumentare il circolo dei carichi trasportati da ogni mercantile. All’interno di un Sistema Portuale tutto ciò è fattibile. Dal momento che Augusta ha la necessità di dare seguito alle dinamiche portuali, individuare un “retroterra” capace di svolgere la funzione di scambio e di coordinamento dei servizi aiuterebbe a creare posti di lavoro per operai di disparate imprese (di trasporto, di riparazione elettrica, di riparazione dei container), ma anche per poliziotti di frontiera, vigili del fuoco, piloti del porto. Un cambiamento così complesso sarebbe possibile anche riducendo l’impatto ambientale dei viavai navali mediante un modello di gestione compatibile, basato da un lato sul monitoraggio dei consumi di energia all’interno del porto e dall’altro sull’inserimento di un impianto fotovoltaico nella Darsena.

Garantire un futuro ecosostenibile e un nuovo periodo di splendore alla città cara a  Tomasi di Lampedusa è ragionevole; le alternative al disastro naturale ci sono: sta agli elettori e agli eletti metterle in pratica.

Per cambiare non è mai troppo tardi!

Miriam Carani

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Proposta per uno sviluppo ecosostenibile del territorio di Augusta

Mentre cammino per le strade della mia città, la visione di alcuni oggetti ricrea intorno a me il vivido scenario di un ‘Augusta diversa. D’improvviso mi risuonano nelle orecchie le storie raccontate da mio nonno, storie di pescatori che la mattina, mentre tutta la città ancora dormiva, gettavano le reti in mare.

   Riesco a vedere i salinari con le spalle riarse dal sole che lavorano nelle caselle e con i rastrelli ammassano l’oro bianco, fonte di sostentamento.

   Tutt’ intorno, trasportato dal vento, si può annusare, inebriati, il profumo delle zagare mentre gli augustani si svegliano dai letti fatti d’erba d’orzo per iniziare un nuovo giorno.

   Le donne sistemano le umili abitazioni e mandano i figli a giocare per le strade mentre le bambine aiutano le madri a lavare i vestiti nelle pile o a prendere l’acqua alla fontana.

   Gli allevatori portano a pascolare la mandria mentre i contadini preparano il terreno per la semina.

  Dopo la II  guerra mondiale,  però, la nostra città, come tante altre,  viene  devastata e conosce la miseria.

  Ma nel 1949 l’impianto della prima industria, la Rasiom, permette alla nostra città di scrivere una nuova storia e cambiare volto trasformandosi da paese prevalentemente agricolo in nucleo industriale per la raffinazione del petrolio.

  Una ventata d’aria fresca che pone fine al processo d’emigrazione e consente a tanti disoccupati di trovare lavoro.

Come funghi, una dopo l’altra, sorgono altre industrie,  mentre il porto cresce sempre più,  diventando uno dei più importanti centri industriali, marittimo- commerciali e turistici.

  Tuttavia, lentamente e inesorabilmente, Augusta decreta la sua  condanna a morte. Le industrie scaricano i rifiuti in mare dove la gente va a fare i bagni, nei terreni in cui tutti noi coltiviamo il cibo che mangiamo, nell’aria.

   Così un giorno dopo l’altro si sente parlare di persone malate di tumori, animali pieni di diossina e mercurio, pesci malformati . Si registra un’ elevata incidenza di tumori ai polmoni a causa delle polveri ultrafini delle ciminiere che, entrando nel flusso sanguigno , bersagliano gli alveoli senza contare leucemie, cancro al fegato e alla tiroide. In ogni famiglia almeno un membro ha sofferto e soffre di queste malattie.

   Augusta, uno dei vertici del triangolo della ” morte”, ha visto e vede ancora  crescere a dismisura l’urbanistica e l’edilizia,  mentre circolano sempre più macchine che, con i fumi di scarico ricchi in monossido e biossido di carbonio rendono irrespirabile l ‘aria, già riccamente insaporita dagli odori acidi, corrosivi e rancidi delle industrie nelle  fresche mattine d’estate.

  Il nostro porto è ormai saturo di metalli pesanti e /o liberi da cui deriva l’avvelenamento della flora e della fauna.

  Non possiamo più lasciar correre ed essere omertosi. Questa città deve attivarsi per riacquistare 

un ‘ immagine florida e vitale, ma,  soprattutto, deve provvedere a cercare fonti di sviluppo economico che consentano di soddisfare i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere le possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Questo stabilisce il rapporto Brundtland del 1987 per definire lo sviluppo ecosostenibile della nostra Terra.

  Sono molteplici le risorse del nostro territorio. Innanzitutto,  bisogna avviare seriamente progetti di bonifica per le aree industriali in modo da garantire ai cittadini condizioni di salute migliori ma, soprattutto, sicure.

   Si deve puntare  sulle risorse naturali che ci sono liberamente offerte dal  pianeta. Grazie alla fortuna che abbiamo di essere baciati dal sole, possiamo sfruttare questa risorsa per produrre energia termica ed elettrica attraverso:

1.      pannelli solari termici, che consentono di scaldare un liquido e fornire calore

2.      pannelli a concentrazione, che permettono di concentrare i raggi in una piccola superficie

3.      pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica.

Invece di disboscare piane verdi o demolire palazzi per costruirne altri, è utile provare e investire su questo tipo di energia illimitata impiantandola anche nelle nostre stesse case.

Ancora.  Augusta conta ben 9 scali di alaggio, 6 cantieri navali, 6 cantieri di rimessaggio, 3 officine navalmeccaniche,  le cui potenzialità potrebbero essere sfruttate per imporci nel settore mondiale d’esportazione della costruzione di yacht, ormai imbarcazioni di lusso ricercate in tutto il mondo, ma anche motoscafi, barche a vela e non solo.

Produttivo potrebbe anche essere  il settore del turismo. Dopo anni in cui è stato lasciato a se  stesso, il “guardiano” della nostra città, il Castello svevo, uno dei maggiori e forse ultimi  manieri, adibito nel corso della storia a fortezza militare,dimora di Federico II, carcere, deve essere messo in sicurezza, ristrutturato e aperto al pubblico per consentire ai cittadini e turisti di visitare il simbolo di un popolo marittimo.

Altri edifici  difensivi, lungamente inutilizzati, sono il Forte Avalos, il  Forte Garcia e il Vittoria costruiti nel ‘500 che avrebbero bisogno di essere tutelati e resi fruibili consentendone la valorizzazione. Lo stesso imponente hangar per dirigibili, mai entrato in funzione, può essere considerato un  monumento di archeologia militare  di sicura attrattiva.

Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico, oltre ai provvedimenti che ogni industria deve adottare, è possibile, anche ad Augusta  instaurare  le misure amministrative delle targhe alterne per contenere le emissioni di gas inquinanti dovuti al traffico.

 Oggi siamo abituati a godere di troppa comodità e quindi, prendiamo la macchina anche per fare pochi metri. L’adozione di questa misura ci consentirà di utilizzare la bici, camminare a piedi e, tra una pausa e l’altra , ci permetterà di prestare attenzione alle bellezze paesaggistiche che in auto non possiamo apprezzare in maniera adeguata.

Per concludere voglio citare alcuni versi di una poesia di EBuccheri che recita:

 “Augusta mia, terra di suli e d’amuri,

 tutta vagnata di l’azzurru mari,

quantu ti fici , si , ppi fariti ammirari.

Magari ca ne seculi fu amara la to sorti,

picchí troppi guai ti purtarunu morti

guerri e tirrimoti suppurtasti

ma sempre cchiù bedda rinascisti.”

Il mio auspicio è che questa città possa rinascere un ‘altra volta più bella e forte di prima  affinché anche le future generazioni possano restare in questa città dicendo:

 ” Austa bedda , mi sentu riccu di fortuna

picchí intra sta città nasciu iu”

    Annalisa Farini

 

La Devozione a Santa Rita da Cascia

s rita.jpgNella Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù ad  Augusta è molto forte e sentita dai fedeli  la devozione a  Santa Rita da Cascia.  La devozione consiste nel celebrare i quindici giovedì che precedono la festa della Santa con particolari momenti di preghiera e riflessione, quali soprattutto la meditazione di un tratto della sua vita e  delle sue virtù.  Ogni  giovedì  è preparato e curato liturgicamente con molta attenzione, con l’ardente desiderio di ritrovare in questi momenti uno spunto per vivere la fede cristiana con maggiore consapevolezza e autenticità, alla luce dell’esempio della vita di Santa Rita, Avvocata dei casi disperati e ricordata come la Santa degli impossibili. Il pio esercizio dei quindici giovedì di Santa Rita trova ispirazione dai quindici anni in cui Rita portò sul capo il segno della passione di Cristo.  Per quindici anni, la Santa degli impossibili portò sulla fronte la dolorosa ferita arrecatale dalla spina, dono singolare del Crocifisso,  sposo diretto della sua anima.  Una pratica religiosa che ha lo scopo di preparare i fedeli  a vivere con responsabilità cristiana la  festa liturgica della Santa, la quale ricorre il 22 maggio,  particolarmente sentita e partecipata dai fedeli.  Molto suggestiva la tradizionale offerta e benedizione delle rose, nonché la benedizione degli abiti votivi indossati dai devoti consacrati alla Santa.  Una venerazione che si rinnova nel tempo senza perdere la sua tradizionale bellezza, trovando la sua cornice ideale nella Chiesa del Sacro Cuore di Gesù  dove il culto  della Santa è risalente nel tempo, infatti negli anni  quaranta fu dedicato a Santa Rita l’altare del crocifisso, trovando la propria causa traditionis in un voto fatto per grazia ricevuta.  Da tre anni, il parroco Don Davide Di Mare ha valorizzato il culto e la devozione a Santa Rita da Cascia,  promuovendo un intenso  programma di celebrazioni  che culminano il ventidue maggio con solenni celebrazioni eucaristiche, benedizione delle rose e degli  autoveicoli.    Detti  festeggiamenti vedono ogni anno, la partecipazione di un gran numero di fedeli devoti alla Santa degli impossibili, avendo come punto di riferimento per un cammino di fede vero e autentico il  “Gruppo di preghiera Santa Rita da Cascia” nato tre anni fa  nella  parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, quale riferimento di una devozione  matura alla luce dell’esempio della Santa dei casi più disperati, vivendo intensi momenti di preghiera e riflessione.   Il  “Gruppo di preghiera Santa Rita da Cascia” ha ricevuto il riconoscimento ufficiale direttamente a Cascia dalla Madre Badessa  il  4 febbraio 2010, autorizzandone l’ammissione alla Pia Unione Primaria di Santa Rita, unitamente all’approvazione dell’ordinario dell’Arcidiocesi di Siracusa.   La statua di Santa Rita, oggetto di una profonda venerazione da parte dei fedeli, è stata donata alla parrocchia del Sacro Cuore il 27 gennaio 2008, realizzata in cartapesta dalla bottega  Antonio Papa di Surano (Lecce).   In passato, già ai tempi dell’apertura al culto della chiesa (1941) fu esposta al culto una vecchia stampa ottocentesca della Santa degli impossibili, rimossa successivamente per far posto ad una piccola statua in gesso.

Seby Gianino

Premiati gli atleti augustani

g. c. e g. nasti.jpgIl premio ‘Atleta augustano dell’anno’, giunto alla sua XI edizione è stato assegnato al giovane e talentoso pugile, Giuseppe Ranno, classe 1994, campione nazionale per la categoria cadetti 75kg. Una grande manifestazione, quella dell’Unione dei Veterani dello Sport (UNVS) di Augusta, che ha visto la partecipazione di una grande e fitta platea di pubblico in una sala, quella del teatro comunale, gremita di atleti di livello nazionale e internazionale che, nonostante la quasi totale assenza di impianti sportivi e fondi pubblici, continuano a regalare glorie alla città, portando in alto il nome di Augusta.

Il premio alla carriera sportiva è stato assegnato a Giulio Cerri, già maestro  del canottaggio augustano, fondatore nel 1966 del Canottieri Club Nuoto, guidata sino al 1988. Tra gli altri premiati, meritano senz’altro menzione Vincenzo Passanisi per il calcio a 5, appartenente alla società Augusta football club, Claudio Polizzi per il nuoto in acque libere,  Lino Traina per l’atletica, tra i partecipanti alla maratona di New York, piazzatosi al 656° posto su 4300 concorrenti totali,  Massimo Ranno e Leonetta Canneddu per la pallavolo,  Stefano Cartelli e Federico Pizzo, per il Karate. Il premio per squadra è andato, invece, alla formazione femminile di calcio a 5 dello Sportland. Infine, riconoscimenti sono andati a numerosi atleti degli istituti scolatici, a diverse altre società e ad alcuni atleti diversamente abili, distintisi in varie discipline.

Si auspica vivamente che manifestazioni di questo tipo non rimangano eventi sporadici e isolati, che lo sport ad Augusta trovi un concreto e deciso aiuto ( partendo dal risolvere il nodo cruciale della carenza infrastrutturale) da parte di tutte le maggiori istituzioni, a tutti i livelli di governo, considerato l’enorme ‘bacino’ di atleti di lustro che da sempre contraddistingue, tra i autentici sacrifici, il mondo sportivo cittadino.

Uno di questi atleti che si sottopongono a sacrifici, giustificati solo dalla grande passione nutrita per lo sport preferito, è Gianfranco Nasti, un” giovane” sessantaseienne, che  sfida il tempo e i suoi coetanei nelle piscine di tutto il mondo – è andato persino in Australia – tornando da vincitore, onusto spesso di medaglie, dopo aver portato ai più alti fastigi il nome di Augusta, grazie proprio alle sue strepitose vittorie. Autentico “evergreen”, cioè intramontabile, atleta puro, Gianfranco Nasti si accontenta solo dei riconoscimenti morali.

Certo non si sarebbe aspettato di vedere quest’anno premiato Giulio Cerri, che non vive più in Augusta,  pioniere del canottaggio,  e non sé stesso, che continua a mettersi in gioco, allenandosi fuori di Augusta e gareggiando ovunque sia. Se l’establishment sportivo non ha conferito a Nasti il  giusto premio,      il riconoscimento gli è venuto da un gruppo di artisti locali riuniti attorno all’Officina d’Arte, presieduta da Antonio Cammarata, su  proposta di Càsole, invitato a presentare una mostra delle opere pittoriche di questi artisti, dal titolo “Luci e colori del paesaggio augustano”  nei locali della Stella Maris in Via Principe Umberto.

A Nasti, nel corso della serata, è stata   consegnata una pergamena, con un testo redatto dallo stesso Càsole, con cui gli “augustani riconoscenti” hanno “riconosciuto” il giusto valore di questo loro concittadino, atleta per passione e non per soldi.

  C.C.    –    Nella foto: un momento in cui Giorgio Càsole,   a sin., premia Gianfranco Nasti in occasione della mostra dell’Officina d’Arte

Muore a seguito dell’incendio della sua casa

via capitaneria.jpgE’ morto la sera del 17 c.m. all’ospedale di Caltagirone, Tommaso Massimo Caruso, di 39 anni, per le  gravi ustioni di primo e secondo grado riportate in svariate parti del corpo a seguito del terribile rogo del 21 aprile scorso sviluppatosi dall’incendio della sua abitazione, un vecchio appartamento al secondo piano di via Capitaneria 8 ad Augusta (lo stabile a due piani nella foto a lato); quel giorno l’uomo, vedendosi imprigionato dalle fiamme, aveva provato una via di salvezza saltando dolorante sul terrazzino dello stabile attiguo.

L’episodio, causato probabilmente da un mozzicone di sigaretta acceso,  vide impegnati i Vigili del Fuoco di Augusta per un’intera giornata durante la quale, oltre a domare l’incendio, riuscirono a porre in salvo lo sventurato facendolo trasportare al vicino pronto soccorso del nosocomio augustano, per poi essere trasferito urgentemente al centro grandi ustionati del Cannizzaro prima e, successivamente, all’ospedale di Caltagirone dove lì, purtroppo,  è deceduto.

  Giuseppe  Tringali

Una pagina di storia riassunta da un testimone: il bombardamento del 13 maggio 1943 ad Augusta

migneco%20e%20adonia.jpgIl 12 maggio, dopo l’intervallo della socializzazione, le quinte classi del nostro liceo, nell’aula magna-teatro comunale, hanno assistito a una  singolare“lezione” di storia. Una pagina di storia cittadina è stata rivissuta attraverso le parole di uno dei testimoni dell’ evento. Il testimone è l’avvocato Francesco Migneco, l’  evento, rivissuto con autentica partecipazione, quello del bombardamento a tappeto della nostra città da parte degli Americani, che stavano per  sbarcare in Sicilia, con i loro alleati inglesi, per liberare l’Italia dal nazifascismo. E “Liberators”, infatti, furono ribattezzati i potenti e imponenti quadrimotori  da cui furono sganciate le bombe su Augusta, allora, come oggi, sede d’una piazzaforte militare fra le più munite e le più temute.

Gli Americani, però, volevano danneggiare la piazzaforte, non nuocere alla popolazione; perciò, avvertirono per tempo gli abitanti dell’imminente bombardamento e li invitarono a evacuare il centro abitato.

recita%20poesia%2013%20maggio.jpgL’avvocato Migneco, ex pretore onorario di Augusta, lo scorso anno ha pubblicato un libro testimonianza sull’evento, con moltissime foto inedite, ma non ha letto o fatto leggere pagine del suo libro. Ha manifestato doti di affabulatore, tanto che i ragazzi lo hanno ascoltato in religioso silenzio e si sono commossi quando il suo discorso, alla fine, è stato rotto dal pianto. Gli alunni erano stati preparati all’evento dal prof. Alfio Castro, docente di storia e filosofia, e, poco prima dell’avv. Migneco,  erano stati immessi nella giusta atmosfera dall’interpretazione di un lungo componimento sullo stesso evento, scritto da Giovanni Satta, ex preside del liceo scientifico “A. Saluta”. L’interpretazione è stata a cura del prof. Giorgio Càsole, coadiuvato dai corsisti del “Laboratorio teatrale”, da lui diretto: Federica Gentile, Agnese Giudice, Vanessa Fuccio, Erika Tommasi, Francesco Marino, Alberto Giandinoto, Francesco Di Franco.

Gli onori di casa sono stati fatti dal dirigente scolastico, Giuseppe Sebastiano Adònia.

Passaggio di Consegne alla Direzione di Commissariato della Marina Militare di Augusta.

passaggio%20consegne%20Maricommi.jpgVenerdì 21 Maggio 2010 alle ore 10.30 avrà luogo, presso la Sezione Velica del Comando Marina Militare Autonomo in Sicilia la cerimonia di avvicendamento alla Direzione di Commissariato Marina Militare di Augusta, alla presenza dell’Ammiraglio di Squadra Andrea Toscano, Comandante Militare Marittimo Autonomo in Sicilia, accompagnato dall’Ammiraglio Ispettore Capo Bruno CATOZZI, Capo Ufficio del Centro di Responsabilità Amministrativa Marina Militare. e Capo del Corpo di Commissariato.    

     Il Capitano di Vascello Emanuele Martina, dopo circa diciannove mesi dalla sua nomina, cede la Direzione al Capitano di Vascello Roberto Gravina, per andare a ricoprire l’incarico di Addetto di Forza Armata per il Comitato Bilancio Militare presso ITALNATO Bruxelles. Nel corso del suo comando il Comandante Martina ha avviato, nella sede di Augusta, importanti attività per la razionalizzazione dei servizi di Commissariato e il supporto  delle forze marittime, al fine di far fronte al progressivo incremento delle funzioni istituzionalmente attribuite alla Direzione.

     Il Capitano di Vascello Roberto Gravina proviene dalla sede di Roma, dove ha ricoperto l’incarico di Capo Ufficio Dottrina  presso il Reparto Logistica dello Stato Maggiore della Marina. In tale veste ha preso parte a numerosi gruppi di lavoro a livello interforze a guida Stato Maggiore Difesa e NATO/UE, nell’ambito dei quali, avvalendosi del suo particolare iter formativo e professionale, ha fornito un importante apporto per la definizione e soluzione di problematiche inerenti la logistica marittima.

     La Direzione di Commissariato della Marina Militare di Augusta è una delle cinque Direzioni di Commissariato della Marina e svolge un ruolo determinante nel supporto alle forze aero navali della Giurisdizione di Marisicilia.

Il 24 maggio la festa del patrono San Domenico ad Augusta

 

Il Programma   

SABATO 15 MAGGIO
ore 18.00 – Suono festoso delle campane e sparo di 21 colpi a cannone per annunciare l’apertura delle celebrazioni in onore del Santo Patrono.
ore 18.30 – Chiesa di San Domenico – Alla presenza di S. E. Rev.ma Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa, del Sindaco e delle Autorità Civili e Militari, delle Confraternite, dei Laicati e delle altre Associazioni religiose della città si procederà alla Benedizione della nuova Mensa e dell’Ambone, realizzati con il generoso contributo della Banca Agricola Popolare di Ragusa. Scopertura di una lapide a ricordo dell’evento. Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Nostro Arcivescovo. La liturgia sarà animata dalla Schola Cantorum della Chiesa Madre diretta da Anna Saia. Al termine della liturgia, recita della tradizionale Coroncina. Predicherà la novena il Rev.mo P. Carmine Palladino O.P. Superiore e Parroco della Parrocchia S. Domenico in Messina.

DOMENICA 16 MAGGIO
ore 19.00 S. Messa animata dalla Confraternita del SS. Sacramento (Cena), dall’Associazione S. Giuseppe Marinarsen, dal Gruppo Marinai d’Italia e dall’Azione Cattolica Chiesa Madre.

LUNEDI’ 17 MAGGIO
ore 19.00 S. Messa animata dal Terz’Ordine Carmelitano, dalla Confraternita Maria SS. Immacolata e dal Comitato San Lorenzo.

MARTEDI’ 18 MAGGIO
ore 19.00 S. Messa animata dalla Confraternita di S. Andrea. Rito della professione nella Fraternita Laica di San Domenico.

MERCOLEDI’ 19 MAGGIO
ore 19.00 S. Messa animata dalla Confraternita di S. Giuseppe

GIOVEDI’ 20 MAGGIO
ore 17.30 Accensione illuminazione delle principali vie del centro storico a cura della LUMINART srl di Cassaro (SR)
ore 18.00 VIII Trofeo San Domenico Memorial “PAOLO DAMICO” a cura della “A.S.D. VELO CLUB AUGUSTA” gara ciclistica su circuito cittadino. Percorso: partenza da Piazza Duomo, Via Garibaldi, Via Megara, Via Alabo, Via P.pe Umberto, Arrivo in Piazza Duomo.
ore 19.00 S. Messa animata dalla Confraternita di Maria SS. Odigitria.
ore 21.00 Piazza Castello – SIX “O”BAND in concerto

VENERDI’ 21 MAGGIO
ore 17.00 “ALLA CORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA” rappresentazione storica proposta e ideata dal 1° Istituto Comprensivo Principe di Napoli – Augusta (percorso: Piazza Risorgimento – Via P.pe Umberto – Piazza Duomo)
ore 19.00 S. Messa animata dalla Confraternita di Maria SS. Annunziata.
ore 21.00 Piazza Castello – il Cabaret di GIOVANNI CACIOPPO in “Vita da Bar” (ZELIG e COLORADO CAFE’)

SABATO 22 MAGGIO
ore 9.00 Omaggio degli alunni degli Istituti Scolastici della Città al S. Patrono.
ore 10.00 Sfilata Medievale del gruppo “SBANDIERATORI DUCATO CAETANI CITTA’ DI SERMONETA” (percorso: Via Epicarmo – Via Alabo – Via Xifonia – Via C. Colombo – Via P.pe Umberto – esibizione finale in Piazza Duomo)
ore 16.00 Sfilata Medievale del gruppo “SBANDIERATORI DUCATO CAETANI CITTA’ DI SERMONETA” (percorso: Via Megara – Via Della Rotonda – Via P.pe Umberto – Piazza Duomo – esibizione finale in Piazza Castello)
ore 19.00 S. Messa animata dalla Fraternita Laica di San Domenico e dal Terz’Ordine Francescano di Augusta.
ore 22.30 Piazza Castello – RUMBACLAVE SOY TOUR 2010

DOMENICA 23 MAGGIO. PENTECOSTE – VIGILIA DELLA FESTA DEL PATROCINIO DI SAN DOMENICO
ore 08.00 Festoso scampanio e sparo di 21 colpi a cannone ed Esposizione del “Braccio Reliquiario”
ore 09.00 Giro per le vie della Città dell’Associazione musicale “I FILARMONICI” di Augusta diretto dal M°. Carmelo Vinci (percorso: Piazza Castello – Via Epicarmo – Via Alabo – Via Xifonia – Via Colombo – Piazza Castello)
ore 9.30/11.30 SS. Messe
ore 10.00 Sfilata Medievale del gruppo “SBANDIERATORI DUCATO CAETANI CITTA’ DI SERMONETA” (percorso: Piazza Castello – Via XIV Ottobre – Via X Ottobre – Via Della Rotonda – Via P.pe Umberto – esibizione finale Piazza Duomo )
ore 12.00 Sparo di colpi a cannone
ore 16.00 Sfilata Medievale del gruppo “SBANDIERATORI DUCATO CAETANI CITTA’ DI SERMONETA” (percorso: Piazza Castello – Via Megara – Via Della Rotonda – Via P.pe Umberto – Piazza Duomo – esibizione finale Piazza Castello)
ore 19.00 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dall’Arciprete Gaetano Incardona. La liturgia sarà animata dalla Confraternita di Gesù Misericordioso e dalle Associazioni di Volontariato della Città.
ore 19.45 Tradizionale processione del “Braccio Reliquiario” del S. Patrono. Parteciperanno il Clero, il Sindaco, le Autorità Civili e Militari, le Confraternite, la Fraternita laica di San Domenico e i Terz’Ordini, le Associazioni Religiose e di Volontariato della Città. (Percorso: Via Garibaldi- Via Megara – Via Alabo – Via P.pe Umberto – Via Colombo – Via XIV Ottobre – Piazza San Domenico). Festoso ingresso in Chiesa. La processione sarà seguita dal Corpo Bandistico “FEDERICO II CITTÀ DI AUGUSTA” diretta dal M° Gaetano Galofaro
ore 21.30 Piazza Castello – UMBERTO TOZZI IN CONCERTO

LUNEDI’ 24 MAGGIO – FESTA DEL PATROCINIO DI SAN DOMENICO.
ore 8.00 Festoso scampanio delle chiese della città e sparo di 21 colpi a cannone.
ore 8.30 – 9.30 SS. Messe.
ore 8.45 Giro per le vie della città del Corpo Bandistico “FEDERICO II CITTÀ DI AUGUSTA” diretto dal M° Gaetano Galofaro (percorso: Piazza Castello – Via P.pe Umberto – Via Della Rotonda – Via Megara – Via Colombo – Via P.pe Umberto – Chiesa delle Anime Sante)
ore 10.30 Chiesa delle Anime Sante – Accoglienza di S.E. Rev.ma Mons. Salvatore Pappalardo, nostro Arcivescovo e avvio della processione dei Sacerdoti Concelebranti e delle Autorità Civili e Militari verso la Chiesa di S. Domenico.
ore 11.00 Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal nostro Arcivescovo. La liturgia sarà animata dalla Schola Cantorum della Chiesa Madre. All’offertorio il Sindaco, dott. Massimo Carrubba, offrirà un cero votivo al Santo Patrono perché protegga e custodisca la nostra Città.
ore 12.00 Sparo di colpi a cannone Piazza Duomo – Esecuzione di marce sinfoniche a cura dell’Associazione musicale “I FILARMONICI” di Augusta diretta dal M°. Carmelo Vinci.
ore 16.00 Esibizione per le vie della Città del “GRUPPO TAMBURI GIOVANI DI CASSARO” (percorso: Piazza Castello – Via P.pe Umberto – Via della Rotonda – Via Megara – Via Colombo – Via Epicarmo – Via Alabo – Via Xifonia – Via Colombo – esibizione finale in Piazza Castello)
ore 16.30 “ALLA CORTE DI FEDERICO II DI SVEVIA” rappresentazione storica proposta e ideata dal 1° Istituto Comprensivo P.pe di Napoli di Augusta (percorso partenza Piazza Risorgimento – Via P.pe Umberto – Piazza Duomo)
ore 18.00 Le Confraternite e le Associazioni della Città le con le proprie insegne e i simulacri dei SS. Protettori raggiungeranno Piazza S. Domenico. Celebrazione Eucaristica
ore 19.00 Trionfale uscita del Venerato Simulacro del Santo Patrono con sparo di colpi a cannone, lancio di volantini multicolori e suono festoso delle campane. Percorso della processione: Piazza S. Domenico – Via Garibaldi – Via Megara – Via Roma – Via Xifonia – Via Alabo – Via Megara – Via della Rotonda – Via P.pe Umberto – Via Colombo – Via XIV Ottobre – Piazza San Domenico. Al passaggio del Fercolo in Via Roma, il presidente del Consiglio Comunale offrirà un omaggio floreale al Santp Patrono. Festoso ingresso in Chiesa. Parteciperanno alla Processione: Corpo Bandistico “FEDERICO II CITTÀ DI AUGUSTA” e l’Associazione Musicale “I FILARMONICI”.
ore 22.00 Piazza Castello – SASA’ SALVAGGIO SHOW con l’orchestra JUMPIN UP
ore 00.15 Giardini Pubblici (Zona Badiazza) – Grandioso spettacolo pirotecnico “TRA CIELO E MARE”. Il Golfo Xifonio sarà illuminato da uno spettacolare lancio di fuochi pirotecnici a cura della già premiata Pirotecnica Cav. F.lli D’Amplo da Mineo (CT)

La “festa dell’aria”, occasione per la riapertura dell’Hangar di Augusta

hangar.jpgQuasi a voler sottolineare il titolo dato a questa festa, un forte vento ha accompagnato, la riapertura ad Augusta, dopo decenni di totale incuria e abbandono, dell’Hangar dirigibili e dello spazio verde circostante ad opera dei volontari dell’associazione Hangar Team “capitanati” da Ilario Saccomanno, docente in pensione, anima e motore trainante di questa operazione.

L’Hangar di Augusta, per chi non lo sapesse, è una costruzione di alta ingegneria pioneristica costruito tra il novembre del 1917 e il 1920 che ha ospitato dirigibili di ricognizione e avvistamento ed è rimasto uno dei pochi al mondo ancora in piedi anche se, naturalmente, con addosso i segni visibili e tangibili dell’abbandono.

Ieri e oggi e domani lo spazio intorno all’ Hangar è stato “invaso” in modo pacifico e allegro da migliaia di persone che attendevano di poter fruire di questo spazio, di questo polmone verde,  da decenni. E’ stata davvero una festa che si è svolta nel migliore dei modi soprattutto grazie alla perfetta macchina organizzativa messa in piedi dai volontari dell’Hangar Team a cui va il nostro plauso anche per un’altra iniziativa collaterale di cui, però, nessuno ha parlato ma che la sottoscritta, come ex volontaria del carcere di Augusta, vuole sottolineare.

In questi mesi, grazie al progetto chiamato “Reload” che si basa sull’art.21, alcuni detenuti hanno usufruito della semilibertà per lavorare fuori dal carcere e rientrare poi alla fine dell’orario di lavoro; uno dei luoghi in cui hanno prestato la propria opera è stato proprio lo spazio circostante l’ Hangar. Il presidente dell’Hangar Team, il dott. Saccomanno, soddisfatto del lavoro svolto da questo gruppo di detenuti, ha chiesto al direttore della casa di reclusione di farli uscire in questo finesettimana per far loro trascorrere qualche ora nel luogo da loro ripulito, in mezzo alla gente, e la direzione ha accettato questa richiesta.

Temevamo che questa riapertura rimanesse un episodio una tantum, senza seguito; fortunatamente ci hanno assicurato che lo spazio verde intorno all’Hangar, che oggi è stato goduto da così tante persone, sarà fruibile ogni sabato e domenica grazie al lavoro instancabile dei volontari dell’Hangar Team.

    Daniela  Domenici

Volare insieme oltre la disabilità

vescovo.jpg“Icaro si bruciò le ali per tentare di volare verso il sole, noi del Progetto Icaro non vogliamo bruciarci ma andare verso il sole per assorbirne il calore e riportarlo qui per illuminare la nostra vita quotidiana con i disabili, i nostri angeli”: così ha concluso il suo ringraziamento il presidente di questa associazione Enzo Toscano al vescovo di Siracusa, Salvatore Pappalardo (foto a sinistra), che è venuto oggi pomeriggio, per la prima volta, in visita alla sede della onlus “Progetto Icaro” ad Augusta in via Orfanatrofio.

 Mons. Pappalardo in questi pochi mesi da quando, nel novembre scorso, ha preso il posto del suo predecessore, mons. Costanzo, ha già preso contatto con molte delle realtà, soprattutto di quelle fasce meno fortunate della popolazione tra cui detenuti e disabili, della sua vasta diocesi, visitandole di persona per conoscerne meglio i problemi e, quando possibile, aiutare a trovare una soluzione. E oggi ha fatto visita ai bambini e agli adolescenti con disabilità di vario grado e tipo, sia fisica che mentale, che vengono seguiti con dedizione, preparazione e immenso affetto dai volontari e dagli psicologi che fanno capo al Progetto Icaro fortemente voluto e creato, come dicevamo, da Enzo Toscano.

Dopo le parole di saluto del vescovo e quelle, in risposta, del presidente della onlus due giovani augustani hanno voluto rendere omaggio al prelato: Antonio Caramagno ha letto una poesia di papa Woytila e Vincenzo Donato ha cantato, senza accompagnamento musicale, una commovente Ave Maria.

    Daniela  Domenici

Una serata presso la “Stella Maris”

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Ha avuto luogo, presso la sede della Stella Maris in via Umberto ad Augusta, l’inaugurazione della mostra di quadri, dal tema “Luci e colori del paesaggio augustano”, organizzata dal circolo culturale “Officina d’arte”.

 

Dieci gli autori le cui opere potranno essere ammirate fino al 19 maggio, otto uomini e due donne e, per una sorta di cavalleria al contrario, nell’elencare i loro nomi inizierò proprio da loro: Grazia Urzì, Cinzia Sciolto, Antonio Cammarata, Palmino Cipriano, Salvo Di Grande, Franco Di Maura, Carmelo Fazio, Giuseppe Guerriero, Salvo Pugliares e Santo Tringali.

Ha presentato la serata con la solita garbata ironia con cui condisce il suo eloquio sempre vario e pregnante Giorgio Càsole, docente, giornalista e poeta, che ha voluto accanto alcuni dei suoi allievi per leggere alcune poesie e un brano che ricorda il bombardamento della città di Augusta nel maggio del 1943.

Durante la serata è stato anche premiato un atleta augustano, Gianfranco Nasti, per cui l’età anagrafica è solo un dettaglio perché ama ancora mettersi alla prova per superare record nella specialità del nuoto.

        Daniela Domenici  –   foto in alto di G. Tringali